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14 Raffaella Bertazzoli (Mito-dAnnunzio).pdf - BOLbusiness

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9] Il riuso del mito: l’“Ercole” di D’Annunzio<br />

355<br />

queste figure vedeva l’incarnazione del principio femminile,<br />

operatrice di ritualità pagano cristiane13 .<br />

Corre velocemente la descrizione dell’infanzia e della fanciullezza<br />

di questo “caduto figlio di un nume antico”, attorniato<br />

dall’amore dei rustici abitanti del luogo e si sofferma sul<br />

fiorire della sua pubertà, in un contatto diretto con la natura.<br />

L’immagine di Ercole è quella di un dio (“era la forma pura /<br />

che la grande Arte antica eternava nel pario”), che si muove<br />

sullo sfondo di un Abruzzo rivisitato con gli occhi del décadent,<br />

come era stato già per i protagonisti delle novelle di Terra<br />

vergine. Condizione che si definisce nella rielaborazione del<br />

’94 per quell’indulgere sull’enumerazione di gusto parnassiano,<br />

che scalza spesso la citazione domestica e meno precisa in<br />

una: «immediatezza coperta da un perenne schermo culturale<br />

e intellettuale». Sono le parole di Contini, lettore attento alle<br />

innovazioni stilistiche della poesia dannunziana di quegli anni.<br />

Basti l’esempio tratto dalla princeps:<br />

Passar quel caldo fiato che sapeva di nardo, di salvia, d’altri<br />

aromi succosi di foresta,<br />

che diventa nell’edizione definitiva:<br />

passar quel caldo fiato che sapeva di nardo, di timo, di cennàmo,<br />

di citiso, d’isapo,<br />

puntando a un significante ricco e prezioso, con un’assunzione<br />

vocabolaristica certamente meno scontata.<br />

13 J. MICHELET, La strega, Milano, G. Daelli, 1863. Nella Vita Antoni,<br />

redatta dal discepolo sant’Atanasio (357-365), si dice delle tentazioni del diavolo<br />

cui fu sottoposto il santo: “Destava [il demone] in lui anche l’amore<br />

per il denaro, il desiderio di gloria, il piacere di un cibo svariato e ogni altro<br />

godimento della vita [...] Confidò poi, in quelle armi che sono nell’ombelico<br />

del ventre [...] L’uno infatti suggeriva pensieri osceni, l’altro li scacciava”.

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