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Dossier WWF - Polistirene espanso - WWF Ricerche e Progetti

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XVI _ L’uso del polistirene <strong>espanso</strong> in edilizia<br />

Emissioni di CO 2<br />

10 kg<br />

8 kg<br />

2,6 kg<br />

Tipologia di isolante<br />

1 m 2 d’isolante termico in schiuma<br />

di poliuretano<br />

1 m 2 d’isolante termico in polistirene<br />

<strong>espanso</strong><br />

1 m 2 d’isolante termico in lana<br />

di canapa<br />

rebbero in caso di incidente possono<br />

essere:<br />

- acrilonitrile, consistente in un<br />

“…liquido incolore, infiammabile,<br />

estremamente tossico per ingestione,<br />

inalazione e per via cutanea, con sintomi<br />

di intossicazione molto precisi<br />

ed evidenti: astenia, cefalea, sonnolenza,<br />

irritabilità, dispepsia, ipotensione<br />

e disturbi cardiaci” (Sartorelli<br />

E., 1981); è inoltre “[…] in grado di<br />

liberare acido cianidrico” (Crepet M.,<br />

1984). La ricerca sperimentale, seppure<br />

non supportata ancora da<br />

dati ufficiali o da un numero rilevante<br />

di evidenze epidemiologiche<br />

da far attivare opportune prevenzioni,<br />

considera l’acrilonitrile un<br />

potente cancerogeno;<br />

- butadiene, gas incolore, infiammabile,<br />

percettibile all’olfatto, irritante<br />

e deprimente per il sistema<br />

nervoso centrale (Kruse H., Zucal<br />

A., 1996).<br />

Trasmittanza<br />

(U = 0.40 w/m 2 °C)<br />

(U = 0.40 w/m 2 °C)<br />

(U = 0.40 w/m 2 °C)<br />

Figura 25. Quantità di emissioni di CO 2 per la produzione di alcuni materiali isolanti<br />

correntemente utilizzati nell’edilizia a parità di quantità e d’isolamento termico:<br />

valori espressi in kg equivalenti di CO 2 (da: www.gse.fr).<br />

Ha processi produttivi energivori,<br />

inquinanti e produttori di gas<br />

serra<br />

I processi di produzione del polistirene<br />

<strong>espanso</strong> sono inquinanti in<br />

quanto utilizzano materie prime di<br />

origine fossile e prodotti derivati da<br />

combustione.<br />

La figura 25 mostra, a titolo esemplificativo,<br />

le emissioni di CO 2 per unità<br />

di prodotto; in essa sono riportati i<br />

kg equivalenti di anidride carbonica<br />

emessi in relazione alla produzione<br />

di 1 m 2 di pannello isolante. A parità<br />

di prestazioni, gli isolanti sintetici<br />

derivati dal petrolio risultano fortemente<br />

impattanti.<br />

Inoltre, il benzene, l’etilene e lo stirolo,<br />

componenti principali del polistirene,<br />

sono corresponsabili della formazione<br />

di ozono a bassa quota<br />

(Kruse H., Zucal A., 1996).<br />

Agli effetti che questi materiali<br />

hanno sull’ambiente vanno aggiunti<br />

Le sostanze derivate dal petrolio, il “buco nell’ozono”, l’”effetto serra”<br />

I prodotti che derivano dal petrolio, quali il polistirene <strong>espanso</strong>, influiscono<br />

negativamente su due questioni ambientali: l’ozono e l’effetto serra.<br />

Circa il 90% dell’ozono terrestre è situato nella stratosfera (10-40 km dalla<br />

superficie della terra) e protegge la biosfera dall’azione dei raggi ultravioletti.<br />

Il famoso “buco” rappresenta una rarefazione di questo strato, alla cui riduzione<br />

hanno fortemente contribuito sostanze chimiche definite ODS (Ozone<br />

Depleting Substances).<br />

Al fine di proteggere lo strato di ozono, una delle azioni principali è stata<br />

quella di eliminare completamente l’uso di sostanze a base di Freon, quali il<br />

CFC, l’HCFC e, più in generale, le sostanze ODS.<br />

Una piccola parte dell’ozono è anche nella troposfera, lo strato atmosferico<br />

interno, dove hanno luogo i fenomeni meteorologici. L’ozono troposferico<br />

viene principalmente prodotto mediante reazioni fotochimiche dovute ad<br />

altri gas inquinanti, specialmente al di sopra delle grandi città; in queste circostanze,<br />

l’ozono può considerarsi un inquinante e a livello del suolo esso è<br />

quelli degli additivi e dei catalizzatori<br />

utilizzati nella composizione del<br />

materiale, di cui si tratta nel paragrafo<br />

successivo.<br />

Per quanto riguarda il pentano,<br />

agente espandente contenuto nel<br />

polistirene per consentirne l’aumento<br />

di volume, studi scientifici hanno<br />

determinato come esso contribuisca<br />

all’incremento dello smog fotochimico<br />

(Kruse H., Zucal A., 1996), fattore<br />

che incrementa la presenza di<br />

ozono troposferico dannoso per la<br />

salute.<br />

Per quanto riguarda i consumi energetici,<br />

la quantità di energia assorbita<br />

in fase di produzione è tra le più<br />

elevate rispetto ad altri materiali<br />

con equivalenti capacità di isolamento;<br />

ad essa va aggiunta quella<br />

consumata nel trasporto e nello<br />

stoccaggio, sia per la movimentazione,<br />

sia per il raffreddamento dello<br />

stirolo.<br />

La somma di questi consumi rende<br />

il processo produttivo del polistirene<br />

uno dei più energivori e uno dei<br />

maggiori responsabili della produzione<br />

di gas serra per unità di prodotto.<br />

Usa additivi e catalizzatori non<br />

ecologici<br />

Il polistirene <strong>espanso</strong>, come in generale<br />

tutte le materie plastiche, raggiunge<br />

determinate prestazioni<br />

attraverso l’utilizzo, nei processi produttivi,<br />

di catalizzatori e additivi.<br />

La figura 26 mostra alcuni additivi e<br />

catalizzatori impiegati nella produzione<br />

dell’EPS.<br />

È molto difficile conoscere con esattezza<br />

le sostanze impiegate per<br />

queste funzioni a causa sia della<br />

rapidità con cui vengono sostituite<br />

per ottenere una maggiore efficacia<br />

ed una riduzione del rischio, sia per<br />

l’incompletezza delle informazioni<br />

dannoso, essendo molto reattivo ed irritante per gli occhi.<br />

Sono in atto ricerche per l’identificazione di sostanze non nocive ed alternative<br />

alle ODS.<br />

L’effetto serra è una condizione naturale che si instaura nel momento in cui<br />

una eccessiva concentrazione di alcuni gas impedisce un buon funzionamento<br />

del “termostato” terrestre. In poche parole, il pianeta si riscalda troppo<br />

perché non riesce a “smaltire” il calore in eccesso.<br />

Tra i principali gas ad effetto serra si possono elencare: anidride carbonica,<br />

metano, protossido di ozono, oltre naturalmente a vapore d’acqua.<br />

La causa più preoccupante è legata all’eccessiva concentrazione di anidride<br />

carbonica (o biossido di carbonio), destinata a crescere poiché essa è il principale<br />

prodotto finale della combustione dei combustibili fossili.<br />

Sulle conseguenze dell’aumento dell’effetto serra si sono espresse diverse<br />

organizzazioni, in primis l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change),<br />

riconosciuto a livello internazionale, che periodicamente presenta dati sul<br />

surriscaldamento terrestre.

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