Dossier WWF - Polistirene espanso - WWF Ricerche e Progetti
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XL _ L’uso del polistirene <strong>espanso</strong> in edilizia<br />
la nuova definizione dei pacchetti<br />
verticali, si ottiene che l’utilizzo di<br />
polistirene <strong>espanso</strong> come materiale<br />
coibente risulta sempre più impattante<br />
rispetto alle altre soluzioni<br />
(lane minerali) a parità di prestazione<br />
energetica (Neri, 2007), seppur<br />
riducendo l’impatto ambientale<br />
rispetto all’edificio senza retrofitting<br />
come rappresentato dai diagrammi<br />
riportati nelle figure 53, 54, 55.<br />
Dalle analisi effettuate, si nota che le<br />
tre soluzioni di isolamento proposte<br />
(EPS, lana di roccia e lana di vetro)<br />
sono tutte vantaggiose rispetto alla<br />
parete attuale (indicata come “parete<br />
vecchia”) grazie alla drastica diminuzione<br />
dei consumi energetici<br />
invernali; ma se si confrontano i tre<br />
isolanti utilizzati, emerge che nella<br />
maggior parte delle categorie di<br />
danno, stimate con i tre principali<br />
metodi di valutazione dell’impatto<br />
ambientale (Eco-indicator 99 in<br />
fig. 53, IMPACT 2000 in fig. 54,<br />
EPS2000 in fig. 55), l’EPS è penalizzato<br />
dalle maggiori emissioni in aria di<br />
CO 2 , SO X , e NO X associate al processo<br />
di produzione.<br />
Questa tipologia di involucro a parete,<br />
scelta come esempio per un’azione<br />
di retrofitting energetico, che<br />
caratterizza gran parte del patrimonio<br />
edilizio nazionale, nella quasi<br />
totalità dei casi presenta forti deficit<br />
prestazionali a livello termico, consumando,<br />
infatti, più energia di<br />
quanta necessaria e contribuendo,<br />
con i propri sprechi, all’alterazione<br />
della qualità dell’aria. Il recupero<br />
energetico degli edifici esistenti<br />
costituisce una sfida e una necessità<br />
per poter garantire il raggiungimento<br />
degli obiettivi imposti dal<br />
Protocollo di Kyoto e dall’Unione<br />
Europea. Nello stesso tempo, è prioritario<br />
garantire il più basso impatto<br />
ambientale nelle azioni di recupero.<br />
In tal senso, la metodologia LCA<br />
indirizza lo studio sull’efficienza di<br />
un sistema, sia verso la salvaguardia<br />
dell’ambiente e la tutela della salute<br />
dell’uomo, sia verso il risparmio<br />
delle risorse. È necessario, quindi,<br />
effettuare un’attenta scelta dei<br />
materiali anche nelle azioni di retrofitting<br />
energetico.<br />
A tal proposito, si ritiene utile rafforzare<br />
queste ultime affermazioni<br />
prendendo a riferimento un altro<br />
lavoro di ricerca svolto<br />
dall’Università degli studi di Ferrara<br />
e dal centro di ricerca dell’ENEA di<br />
Bologna. Dall’indagine svolta, è<br />
emerso come l’utilizzo del polistirene<br />
<strong>espanso</strong> in un’azione di recupero<br />
energetico di un edificio, che disperde<br />
enormemente energia per trasmissione<br />
dal suo involucro, confrontato<br />
con l’isolante naturale<br />
sughero (fig. 56), produca un danno<br />
ambientale maggiore, secondo una<br />
percentuale stimabile del 98%, a<br />
parità di trasmittanza e per un’unità<br />
funzionale di 1 m 2 (Di Croce, 2007).<br />
Lo studio ha analizzato attentamente,<br />
oltre all’intero ciclo di vita, anche<br />
i parametri sintetici che caratterizzano<br />
primariamente il bilancio ecologico,<br />
poiché l’indagine è stata rivolta<br />
prevalentemente al “peso ambientale”<br />
della scelta di un materiale<br />
rispetto ad un altro. Il bilancio ecologico,<br />
svolto in riferimento a prodotti<br />
isolanti, ha messo a confronto, a<br />
parità di prestazioni, le ricadute sulle<br />
differenti variabili ambientali, fornendo<br />
la possibilità di orientarsi sin<br />
dal primo momento verso scelte<br />
ecologicamente più consapevoli, nel<br />
tentativo di contrastare quanto fino<br />
ad oggi è accaduto. Infatti, sempre in<br />
riferimento agli isolanti, dagli anni ‘70<br />
ad oggi, il loro ruolo è profondamente<br />
cambiato, assumendo un peso<br />
ambientale e prestazionale sempre<br />
più significativo.<br />
A causa del crescente fabbisogno di<br />
sostanze isolanti e delle maggiori<br />
richieste di isolamento termico, la<br />
varietà dei prodotti coibenti disponibili<br />
sul mercato è costantemente<br />
cresciuta ed il ruolo conferito a tali<br />
materiali ha assunto una marcata<br />
complessità. Nonostante i prodotti<br />
composti da fibre minerali e gli<br />
espansi rigidi rappresentino, con<br />
oltre il 90%, la quota di mercato prevalente<br />
(AA.VV., 2006), negli ultimi<br />
anni è andato incrementandosi l’uso<br />
di materiali isolanti realizzati con<br />
materie prime rinnovabili e sono<br />
state ampliate le loro possibilità di<br />
impiego, anche se i prezzi di mercato<br />
non ne facilitano l’uso nella pratica<br />
dell’edilizia quotidiana.<br />
Nel confronto tra alcuni tipi di pannelli<br />
isolanti, può essere interessante<br />
osservare i dati relativi alle prestazioni<br />
dei materiali e al loro impatto<br />
sull’ambiente, dal punto di vista dell’utilizzo<br />
dell’energia (rinnovabile e<br />
non rinnovabile) e della potenziale<br />
incidenza sull’effetto serra in relazione<br />
ad eventuali gas emessi durante<br />
le fasi di produzione.<br />
Nella figura 57 (AA.VV, 2006, modificata)<br />
vengono confrontati i dati<br />
relativi al bilancio ecologico di alcuni<br />
isolanti: pannello di polistirene<br />
<strong>espanso</strong> (isolante di origine sintetica,<br />
derivato dal petrolio), pannello in<br />
sughero bollito e pannello in fibra di<br />
legno (isolanti di origine naturale).<br />
La valutazione delle prestazioni termiche<br />
avviene attraverso il parametro<br />
di conducibilità termica λ<br />
(W/mK), ovvero la grandezza fisica<br />
che rappresenta il flusso termico che<br />
attraversa una superficie unitaria, di<br />
spessore unitario, sottoposta ad un<br />
gradiente di temperatura unitario.<br />
In primo luogo, si pone l’attenzione<br />
sulle dimensioni a cui si riferisce il<br />
pannello. È necessario che le unità<br />
di misura e le dimensioni fisiche e<br />
prestazionali siano confrontabili. I<br />
tre pannelli hanno tutti una prestazione<br />
λ = 0,04 W/mK, essendo costituiti<br />
da materiali a bassa conducibilità,<br />
dunque molto isolanti.<br />
Altro parametro è la densità (ρ): emerge<br />
chiaramente la differenza di peso<br />
tra l’EPS (25 kg/m 3 ) posto a confronto<br />
con i 160 kg/m 3 della fibra di legno e i<br />
250 kg/m 3 per il sughero bollito.<br />
Il polistirene <strong>espanso</strong> risulta il materiale<br />
più leggero, peculiarità senz’altro<br />
utile dal punto di vista della trasportabilità<br />
e della messa in opera.<br />
Al contrario, la massa volumica<br />
risponde, in virtù delle sue qualità di<br />
attenuazione e sfasamento dell’onda<br />
termica, alla differente esigenza<br />
di isolamento dal freddo e protezione<br />
dal caldo che si rende necessaria<br />
nell’alternarsi delle stagioni inverno/estate:<br />
una elevata densità, oltre<br />
ad un idoneo isolamento termico,<br />
assicura un comportamento più efficace,<br />
sia sotto il profilo del risparmio<br />
energetico che del comfort abitativo,<br />
rispondendo, inoltre, anche ad<br />
altre esigenze prestazionali, ad<br />
esempio dal punto di vista dell’isolamento<br />
acustico.<br />
La tabella della figura 58 riporta le