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Dossier WWF - Polistirene espanso - WWF Ricerche e Progetti

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XXIV _ L’uso del polistirene <strong>espanso</strong> in edilizia<br />

Sostanza<br />

PVC<br />

Poliamminidi<br />

Poliesteri<br />

Resine fenoliche<br />

Poliacrilici<br />

<strong>Polistirene</strong><br />

Legno e derivati<br />

Lana<br />

Prodotti tossici<br />

CO-CO 2-HCI- Benzene -Toluene<br />

CO-CO 2-HCN<br />

Questo materiale è, infatti, poco resistente<br />

al calore e stabile solo fino ad<br />

una temperatura di 70 °C; ma già<br />

temperature oltre i 55 °C accelerano<br />

l’invecchiamento del materiale<br />

(Wienke, U., 2004).<br />

Vi sono inoltre altri fattori che ne<br />

rendono critica l’applicazione.<br />

La bassa densità lo rende un isolante<br />

non idoneo a tutte le condizioni climatiche<br />

Il polistirene, se è efficace nella riduzione<br />

dei consumi energetici invernali,<br />

non risponde altrettanto bene<br />

alle esigenze di accumulo di energia<br />

termica necessario per un buon isolamento<br />

estivo. I materiali a bassa<br />

densità non permettono l’accumulo<br />

di energia poiché sostanzialmente<br />

molto leggeri, con limitata capacità<br />

termica e quindi dotati di una bassa<br />

inerzia termica. Quest’ultima determina<br />

l’intervallo di tempo che intercorre<br />

tra l’assorbimento di energia e<br />

CO-CO 2-HCN-HCI(per i materiali clorurati)<br />

CO-CO 2-Fenolo e derivati<br />

CO-CO 2-Metacrilato di metile<br />

CO-CO 2-Toluene-Stirene-Benzene Idrocarburi aromatici<br />

CO-CO 2<br />

CO-CO 2-HCN<br />

Figura 32. Prodotti di combustione (www.antincendioweb.it).<br />

la sua restituzione; essa è direttamente<br />

proporzionale alla densità<br />

dei materiali. Di fatto, recentissimi<br />

studi hanno dimostrato che in gran<br />

parte delle zone climatiche italiane,<br />

in regioni dai climi temperati caratterizzati<br />

da un’elevata escursione<br />

termica giorno/notte, si consuma di<br />

più per il condizionamento estivo<br />

che per il riscaldamento invernale. In<br />

particolare, con riferimento ad un<br />

edificio non correttamente progettato<br />

secondo i principi dell’edilizia<br />

ecologica, il rapporto tra consumi<br />

estivi ed invernali risulta nel rapporto<br />

6:1 a Palermo, 3:1 ad Ancona, 1:1<br />

a Cuneo. Con un buon progetto dell’involucro,<br />

il rapporto tra consumi<br />

estivi e invernali diminuisce a 3:1 a<br />

Palermo e 1,5:1 ad Ancona (Stazi F.<br />

et al., 2008). Emerge dunque l’importanza<br />

in Italia di una corretta<br />

progettazione anche in funzione del<br />

contenimento dei consumi estivi<br />

per il raffrescamento.<br />

Prodotti maggiormente tossici<br />

HCI-CO<br />

HCN-CO<br />

HCN-CO<br />

CO-Fenolo<br />

CO-Metacrilato di metile<br />

CO-Idrocarburi aromatici<br />

CO<br />

CO-HCN<br />

Figura 33. Rigonfiamenti ed esplosioni all’interno di pannelli prefabbricati in c.a. alleggeriti con blocchi di EPS.<br />

La problematica energetica relativa<br />

al periodo estivo richiede attualmente<br />

particolare attenzione in<br />

sede di progettazione dell’edificio e<br />

dei suoi sistemi impiantistici, per<br />

fronteggiare da un lato l’alterazione<br />

climatica, caratterizzata da un<br />

aumento delle temperature ed<br />

estensione dei periodi caldi, dall’altro<br />

gli elevati consumi energetici<br />

connessi alle più diffuse modalità di<br />

climatizzazione estiva degli edifici,<br />

basate sull’uso di condizionatori<br />

d’aria e climatizzatori spesso caratterizzati<br />

da elevati input energetici.<br />

Purtroppo in Italia sono state per<br />

troppo tempo trascurate sia la questione<br />

del risparmio energetico in<br />

fase estiva, di prioritaria importanza<br />

nei nostri climi, sia le istanze del<br />

comfort abitativo, che spesso contrastano<br />

con quelle del risparmio<br />

energetico (Cavallo D., 2009). Tali<br />

normative hanno favorito la realizzazione<br />

di edifici sempre più leggeri<br />

e l’adozione di modelli superisolati,<br />

caratterizzati da bassissimi valori di<br />

trasmittanza ma completamente<br />

non performanti per i regimi estivi.<br />

Molteplici studi presenti in letteratura<br />

scientifica hanno evidenziato<br />

come iperisolare a certe latitudini<br />

possa generare un incremento degli<br />

impatti ambientali (dovuti alla maggiore<br />

produzione di materiale isolante)<br />

senza un significativo beneficio<br />

in termini di risparmio energetico<br />

(Di Giuseppe E., 2009).<br />

Tale atteggiamento ha snaturato il<br />

rapporto tra l’edificio e il clima,<br />

determinando l’internazionalizzazione<br />

dell’involucro e la perdita dei<br />

caratteri locali (Paolella A, 2001). Nei<br />

climi temperati, ad elevata escursione<br />

termica diurna/notturna, non<br />

basta ragionare solo in termini di<br />

consumi invernali. È necessario progettare<br />

una casa a basso consumo e<br />

confortevole tutto l’anno, capace di

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