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Capitolato Speciale d'Appalto - Comune di Pescara

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<strong>Capitolato</strong> speciale d’appalto dei lavori e adeguamento sismico e<strong>di</strong>ficio scolastico “R. La Porta” <strong>di</strong> Via Rubicone<br />

sicurezza dell’utenza. Esso può essere realizzato con piastrelle <strong>di</strong> ceramica, lastre lapidee o in legno.<br />

Solitamente il raccordo tra il rivestimento del pavimento e la parete viene realizzato con uno zoccolino<br />

(battiscopa).<br />

Il supporto è l’insieme <strong>di</strong> strati sottostanti al rivestimento che concorrono a formare la pavimentazione. Essi<br />

hanno la funzione <strong>di</strong> ancorare il rivestimento, compensare le quote e le pendenze, conferire un determinato<br />

grado <strong>di</strong> isolamento, incorporare le canalizzazioni degli impianti, ecc.<br />

La composizione e le caratteristiche degli strati del supporto variano a seconda del tipo <strong>di</strong> rivestimento e<br />

delle prestazioni che devono essere svolte dalla pavimentazione.<br />

Nel caso in cui il supporto delle pavimentazioni appoggi sul terreno, bisogna creare altri strati <strong>di</strong><br />

pavimentazione, quali un vespaio in ciottolato costipato ed un vespaio ventilato formato da gambette <strong>di</strong><br />

muratura, sulle quali vengono poggiati tavelloni o altri elementi adatti a formare un’intercape<strong>di</strong>ne d’aria tra il<br />

terreno e il pavimento (Ve<strong>di</strong> Art. 98).<br />

Pavimenti interni realizzati con semilavorati<br />

Le pavimentazioni interne realizzate con semilavorati vengono principalmente posate o su un allettamento <strong>di</strong><br />

malta o per incollaggio utilizzando appositi collanti.<br />

Nel caso in cui si opti per una posa su un letto <strong>di</strong> malta, basta formare uno strato <strong>di</strong> malta <strong>di</strong> almeno due cm<br />

e poi posare ad uno ad uno tutti gli elementi del pavimento ed assestarli.<br />

Se invece deci<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> incollare le piastrelle bisogna innanzitutto avere uno strato <strong>di</strong> massetto ben<br />

orizzontale su cui bisogna poi “tirare” uno strato del collante con un apposita spatola dentata su cui verranno<br />

poi assestate le mattonelle.<br />

I pavimenti hanno la caratteristica <strong>di</strong> essere costituiti da più elementi accostati con una forma regolare, tra un<br />

elemento e l’altro restano degli spazi vuoti dove vengono messi dei particolari leganti detti fuganti. Le fughe<br />

sono importanti sia da un punto <strong>di</strong> vista estetico che anche da un punto <strong>di</strong> vista funzionale.<br />

La posa può essere fatta a giunto chiuso (con gli elementi del pavimento accostati uno all’altro) o a giunto<br />

aperto (in questo caso vi è un <strong>di</strong> stanziamento <strong>di</strong> qualche millimetro tra un elemento della pavimentazione ed<br />

un altro). Se il pavimento è a giunto chiuso la superficie risulta più uniforme mentre quello a giunto aperto è<br />

invece più in<strong>di</strong>cato nel caso in cui abbiamo delle mattonelle scalibrate.<br />

Pavimenti interni realizzati con tecniche tra<strong>di</strong>zionali<br />

Pavimenti alla Veneziana: sono detti anche pavimenti a terrazzo. Si ottengono da granulati <strong>di</strong> marmo, con<br />

granulometria variabile intorno ai 20 mm, e sparsi su strati <strong>di</strong> supporto ancora fresco sul quale vi sono degli<br />

appositi leganti. Dopo la fase detta <strong>di</strong> cilindrazione, nella quale il marmo viene inglobato, si effettua la<br />

cosiddetta molatura, per la quale viene rasato il pavimento in maniera tale da renderlo piano. Questo tipo <strong>di</strong><br />

pavimento solitamente è utilizzato quando bisogna ricoprire ampie superfici.<br />

Pavimenti alla Genovese: molto simili a quelli alla Veneziana, si <strong>di</strong>fferenziano solo per l’impiego <strong>di</strong> granulati<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni più piccole impastati con leganti e pigmenti a base <strong>di</strong> ossi<strong>di</strong> prima <strong>di</strong> eseguire il getto in opera<br />

del pavimento.<br />

Palla<strong>di</strong>ane: sono pavimenti costituiti da frammenti <strong>di</strong> lastre, lavorati a piano <strong>di</strong> sega, con <strong>di</strong>mensioni<br />

comprese tra i 10 e i 20 cm, che vengono applicati su uno strato <strong>di</strong> allettamento accostandoli in opera senza<br />

un or<strong>di</strong>ne geometrico. La posatura viene conclusa con una stuccatura dei giunti e con una levigatura e<br />

lucidatura superficiale.<br />

Pavimenti a Mosaico: costituiti da piccoli elementi lapidei <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso colore e forma variabile dagli 8 mm ai 20<br />

mm vengono posati in maniera da ottenere <strong>di</strong>versi <strong>di</strong>segni. Questo tipo <strong>di</strong> pavimentazione è antichissimo e<br />

tuttora resta molto pregiato. La posatura avviene sfruttando il cosiddetto metodo al rovescio, per il quale<br />

viene prima <strong>di</strong>segnato il <strong>di</strong>segno su cartoni (con casellatura e numerazione) e poi incollate le tessere su <strong>di</strong><br />

esso. Accostando poi i <strong>di</strong>versi cartoni e effettuando una posa in opera si inizia la prima fase <strong>di</strong> realizzazione<br />

del mosaico. Successivamente vengono tolti tutti gli strati <strong>di</strong> carta e murato il getto si effettua una levigatura<br />

e lucidatura. Apparirà a questo punto il <strong>di</strong>segno al dritto.<br />

Pavimenti interni gettati in opera<br />

I più comuni sono quelli formati da semplice calcestruzzo che contiene una leggera armatura metallica per<br />

evitare eventuali crepe che si potrebbero formare. Per fare questo pavimento vengono fatte delle fasce<br />

longitu<strong>di</strong>nali <strong>di</strong> 4-5 m <strong>di</strong> larghezza che vengono “tirate” con una staggia da due persone che si trovano dalle<br />

parti della fascia. Quando i primi strati hanno raggiunto una resistenza sufficiente, si sale su quelle per<br />

formare le fasce che erano rimaste libere tra 2 che erano già state fatte.<br />

La superficie viene perfezionata con lo spolvero mentre il cemento è ancora fresco, la lisciatura e la<br />

fratazzatura. Si può inoltre procedere con una rullatura me<strong>di</strong>ante la bocciarda nel caso in cui si voglia<br />

migliorare l’aderenza con il pavimento.<br />

In casi <strong>di</strong> forti sbalzi termici, vengono usati dei giunti <strong>di</strong> <strong>di</strong>latazione che hanno lo scopo <strong>di</strong> assorbire le<br />

<strong>di</strong>latazioni del cemento; bisogna <strong>di</strong>re che per ogni specifico caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>latazione in base alle necessità vi sono<br />

vari ed innumerevoli tipi <strong>di</strong> giunti.<br />

In alcuni casi la pavimentazione viene fatta rivestendo il basamento <strong>di</strong> calcestruzzo con vari tipi <strong>di</strong> materiali<br />

che possono andare da pellicole a rivestimenti autolivellanti a particolari resine o malte resinose.<br />

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