come cambiano i servizi pubblici Amministrazione
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tra biblioteche e sistema scolastico e che, sul tema<br />
specifico dell’immigrazione, le biblioteche si stanno<br />
dotando di strumenti e mettono frequentemente in<br />
campo azioni coerenti con le strategie dell’integrazione<br />
e della multiculturalità.<br />
La disponibità di “scaffali multiculturali”, di giornali<br />
e riviste di altri paesi, di dizionari e altri materiali<br />
cartacei e audiovisivi utili per l’apprendimento linguistico,<br />
di accessi gratuiti o agevolati a internet, di<br />
televisioni satellitari e così via, costituisce le condizioni<br />
per una fruizione delle biblioteche da parte dei<br />
<strong>pubblici</strong> appartenenti all’immigrazione. Ma è noto<br />
che in molte situazioni le biblioteche svolgono anche<br />
ruoli diversi, di promozione diretta dell’incontro e<br />
dello scambio interculturale tra cittadini di diverse<br />
nazionalità, culture, religioni, e di altre attività utili<br />
all’integrazione culturale degli stranieri. Tutto ciò è<br />
una grande risorsa per tutti gli attori, in primis il<br />
sistema scolastico-formativo, impegnati sul versante<br />
dell’immigrazione. Succede, d’altro canto, che le<br />
biblioteche incontrino naturalmente le istituzioni<br />
scolastiche che si occupano di alfabetizzazione linguistica<br />
e socio-culturale dei migranti : nel territorio,<br />
nelle carceri, nelle iniziative promosse dagli Enti<br />
Locali. Si stanno perciò moltiplicando, in tutto il territorio<br />
nazionale, partenariati innovativi - in cui collaborano<br />
scuole, biblioteche, privato sociale, parrocchie,<br />
comunità, istituzioni – che conducono interessanti<br />
progetti in questo campo. Le biblioteche vi portano<br />
il valore aggiunto di dotazioni strumentali, di<br />
pratiche di accoglienza, di esperienze di lavoro culturale<br />
sul territorio. I <strong>pubblici</strong> di riferimento sono i<br />
ragazzi e le famiglie dell’immigrazione, i minori<br />
migranti non accompagnati ospitati nelle case-famiglia,<br />
gli immigrati adulti che cercano luoghi ,occasioni,<br />
strumenti di miglioramento delle proprie<br />
competenze di base e professionali e, più in generale,<br />
delle proprie capacità di entrare in un rapporto<br />
vitale con il paese che li ospita.<br />
Alla radice dell’abbandono scolastico dei figli di<br />
migranti, ci sono diverse questioni che le politiche<br />
per l’integrazione – scolastica e sociale – dovrebbero<br />
affrontare.<br />
Il progetto nasce e si sviluppa in questo ambito. La<br />
collaborazione tra biblioteche e Ctp, Assessorato alle<br />
politiche educative e Assessorato alle politiche culturali,<br />
Istituto Regionale di Ricerca Educativa e il<br />
Centro di Documentazione Educazione degli adulti,<br />
moltiplica le risorse dedicabili alle strategie dell’integrazione.<br />
Le conferenze e gli incontri con gli esper-<br />
ti nei locali delle biblioteche sui temi del lavoro, dell’istruzione<br />
e formazione, della famiglia e su molti<br />
altri che possono essere individuati <strong>come</strong> prioritari<br />
dagli stessi migranti, si presentano non solo <strong>come</strong><br />
integrativi delle attività formative della scuola ma<br />
<strong>come</strong> l’offerta di luoghi/strumenti disponibili nel<br />
territorio in cui proseguire, anche dopo la conclusione<br />
dell’esperienza formativa, la propria crescita culturale<br />
e interculturale. Luoghi stabili, facilmente<br />
accessibili, ricchi di dotazioni utili e di rapporti con<br />
altri <strong>servizi</strong> e soggetti che per questo possono costituire<br />
punti di riferimento e occasione di nuove esperienze<br />
vitali.<br />
E’ evidente l’intelligenza incorporata nel progetto.<br />
Vi contribuiscono: la convinzione che i processi di<br />
integrazione sono un’impresa complessa, che non<br />
si esaurisce nella sola partecipazione alla scuola o<br />
al lavoro; l’impegno a realizzare azioni coerenti<br />
con i principi della “discriminazione positiva”; l<br />
’obbligo, per i <strong>servizi</strong> <strong>pubblici</strong> e per i loro operatori,<br />
di dotarsi di strumenti professionali e di modalità<br />
operative specifiche e mirate; la trasformazione<br />
dell’accoglienza in lavoro intenzionalmente<br />
mirato all’integrazione. <br />
in<br />
32 comune omune<br />
mensile dei dipendenti del Comune di Roma<br />
febbraio-marzo 2005<br />
Carlo Moccaldi