20.06.2013 Views

2. 1.2008 - Edit

2. 1.2008 - Edit

2. 1.2008 - Edit

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

2 palcoscenico<br />

UN CAFFÈ CON...<br />

Paolo Limiti<br />

Paolo Limiti<br />

di Rossana Poletti<br />

La storia non è proprio così:<br />

questo programma è andato<br />

in onda ogni giorno per<br />

2 ore e 5 minuti in diretta per sei<br />

anni consecutivi, senza considerare<br />

le serate e gli spettacoli festivi<br />

che continuavo a seguire. A quel<br />

punto dissi “datemi un settimanale<br />

perché non ce la faccio più”. Del<br />

programma curavo un po’ tutto,<br />

facevo il direttore artistico seguivo<br />

gli arrangiamenti delle musiche,<br />

curavo i costumi, insomma il lavoro<br />

era pesante; tutti i giorni della<br />

settimana, sabato e domenica<br />

compresi. Fisicamente ero distrutto.<br />

Mi sentivo come se fossi sempre<br />

alle olimpiadi, per 13- 14 ore<br />

al giorno, alla mia età<br />

poi (ndr Limiti nasce a<br />

Milano nel 1940). Allora<br />

avevo in mente<br />

questo programmasettimanale<br />

e ne<br />

feci anche un<br />

numero zero. Si<br />

intitolava O.R.O.<br />

che erano le iniziali<br />

di Opera, Romanza<br />

e Operetta. Pensavo ad<br />

una sorta di Hit Parade di<br />

questo genere musicale. Non<br />

che non fossi consapevole delle<br />

diffi coltà di fare in Rai una cosa del<br />

genere. Certo non c’erano vallette,<br />

niente sederi fuori e seste misure.<br />

Ma valeva la pena tentare di pro-<br />

Loretta Goggi?<br />

Lei è una signora<br />

porre una cosa elegante, fatta con<br />

gusto. Poi è arrivato quello, non<br />

mi ricordo come si chiama, quello<br />

un po’ piccolo, con gli occhietti in<br />

fuori, che bacia tutti sulla bocca,<br />

che spacca il naso della gente con<br />

i microfoni, ah sì Noisette (ndr il<br />

riferimento è a Del Noce, direttore<br />

di Rai Uno). Ci siamo incontrati<br />

e gli ho esposto le mie idee e lui<br />

ha cominciato a fare “ahm, ahm..<br />

si, vedremo, ahm, ahm” e continuava<br />

ad ahmmeggiare tanto che<br />

pensavo gli fosse venuto un ictus,<br />

mi ha raccontato quattro panzane<br />

e la cosa è morta lì. Il rapporto<br />

si è fratturato. Il perché è presto<br />

detto. Io sono arrivato a fare<br />

questo mestiere con passione,<br />

studiando e preparandomi,<br />

ma devo comunque il mio<br />

successo al pubblico. Fino al ’96<br />

ero un normalissimo autore, scrivevo<br />

per Mina e Mike Bongiorno.<br />

Un giorno durante un programma<br />

in Rai passa un direttore di rete e<br />

mi dice, “senti quel programmino<br />

lo devi presentare tu”. Io non ero<br />

molto d’accordo perché ero timido,<br />

adesso lo sono meno… Mi dicono<br />

fai quindici giorni d’estate e<br />

Il varietà non è morto; funzionerebbe<br />

benissimo, ma non lo sanno fare.<br />

Siamo sinceri: se arriva sullo schermo<br />

una che magari ha una faccia bellina,<br />

ma fi sicamente lascia a desiderare,<br />

non sa cantare, non recita e non<br />

balla, voi cambiate canale. Il varietà<br />

ha bisogno di persone che funzionino,<br />

che facciano bene la loro parte<br />

dopo se va lo riprendiamo d’inverno.<br />

Erano delle monografi e. Accade<br />

che i primi dieci giorni non fanno<br />

grandi ascolti, tanto che decido<br />

di registrare tutte le ultime cinque<br />

puntate e andarmene in vacanza.<br />

E così accade che dopo la prima<br />

registrazione l’auditel segnala un<br />

aumento dello share da 14 a 21, il<br />

giorno dopo schizza a 25 per fi nire<br />

al 30. Mi chiamano velocemente e<br />

mi dicono di procedere fi no a dicembre,<br />

a dicembre mi chiedono di<br />

proseguire fi no a gennaio e insomma<br />

sono rimasto lì per sei anni.<br />

Il varietà?<br />

Purtroppo non<br />

lo sanno fare<br />

Sarebbe come dire che con<br />

quel programma possiamo ritenere<br />

di mettere una pietra<br />

tombale sul varietà<br />

televisivo, perché i<br />

programmi di intrattenimento<br />

che si vedono oggi in tv non hanno<br />

niente a che fare col varietà.<br />

No, il varietà funzionerebbe benissimo,<br />

ma non lo sanno fare. Siamo<br />

sinceri: se arriva sullo schermo<br />

una che magari ha una faccia bellina,<br />

ma fi sicamente lascia a desiderare,<br />

non sa cantare, non recita<br />

e non balla, voi cambiate canale.<br />

Il varietà ha bisogno di persone<br />

che funzionino, che facciano bene<br />

la loro parte. Insomma, tanto per<br />

cominciare, il mio programma ha<br />

avuto successo perché non c’erano<br />

raccomandati. Oggi non si può fare<br />

la televisione di una volta, con<br />

il varietà del sabato sera<br />

provato e riprovato<br />

tutta la settimana,<br />

ma che alla fi ne risulta paludato,<br />

ingessato. Oggi i giovani si annoierebbero<br />

a morte, c’è bisogno di un<br />

altro linguaggio, internet ha cambiato<br />

tutto. Carosello rappresentò<br />

il momento di cambio nella logica<br />

televisiva, l’esigenza di far stare i<br />

messaggi brevi ma effi cace in tempi<br />

stretti prestabiliti, costrinse ad un<br />

altro tipo di impostazione. Comunque<br />

anche a quel tempo si facevano<br />

delle porcherie, non è vero che<br />

tutto era bello e guardabile, avevamo<br />

anche noi i nostri<br />

cagnacci, ma erano<br />

pochi. Era pos-<br />

Mercoledì, 2 gennaio 2008<br />

La giornata è bella, soleggiata e tiepida per essere dicembre. Paolo Limiti arriva all’aeroporto<br />

all’ora di pranzo. C’è tutto il tempo per parlare, discutere, preparare la cerimonia in cui gli verrà<br />

consegnata la statuetta per aver vinto il Premio Internazionale dell’Operetta nella sua ventesima<br />

edizione. È simpatico, un gran chiacchierone, che personalmente considero una buona dote.<br />

Provate a stare qualche ora assieme ad uno che a malapena ti risponde con qualche monosillabo<br />

e vedrete se non è splendido avere affi anco qualcuno che ti racconta le storie della sua vita senza<br />

quasi prender fi ato, e facendoti anche divertire. A parte questo Limiti è una persona speciale,<br />

perché a differenza di quello che si vede in giro di questi tempi e soprattutto in televisione, è una<br />

persona colta, umanamente sensibile. La giornata trascorre lieta, un piatto di pesce, un bicchiere<br />

di vino, un giro per la città, vivace perché con il Natale alle porte è inevitabile che lo sia. Arriva<br />

velocemente il fatidico momento della cerimonia. La gente si accalca alla porta del Ridotto del<br />

Teatro Verdi per entrare, si spintonano, volano insulti, e allora capisci fi no in fondo che nel cuore<br />

delle persone questo signore è entrato prepotentemente e non ha intenzione di andarsene. È evidente<br />

che in quelle sue trasmissioni quotidiane Limiti donava al suo pubblico calore e gioia, che il<br />

pubblico ricambia seguendolo nei suoi spostamenti, che ormai avvengono fuori dalla tv, solo nei<br />

teatri e negli eventi esterni.<br />

Infatti, tutti si chiedono come mai “Ci vediamo su Rai Uno” programma apprezzato, seguitissimo<br />

è stato al fi ne cancellato e dopo di allora nessun altro ne è seguito.<br />

sibile che un dirigente, diciamo per<br />

simpatia, dicesse “c’è una ragazza<br />

bella alta un metro e ottanta, bionda,<br />

occhi azzurri, con un bel sederino,<br />

brava e istruita, prendiamola”.<br />

Ma era una non novantacinque. Si<br />

possono proporre quindi operette e<br />

Mike Bongiorno è una persona<br />

diffi cile con un carattere chiuso. Non<br />

prepara mai le cose. Pensate che<br />

l’unica gag che preparò fu quella<br />

di “Ahi ahi, signora mi è caduta<br />

sull’uccello”. E non era la Longari,<br />

era invece una signora di Genova<br />

che si presentava al Rischiatutto<br />

sulla materia dell’ornitologia<br />

romanze, basta farlo con qualità e<br />

con i tempi giusti, quelli di oggi, il<br />

risultato è diverso.<br />

I miei simpatici.<br />

E quelli<br />

decisamente no<br />

Torniamo alla sua trasmissione,<br />

a quella che di più l’ha fatto<br />

amare dal pubblico, perché ce ne<br />

sono state tante in realtà, come diversissime<br />

sono le attività che ha<br />

fatto nella sua lunga carriera: autore,<br />

produttore, conduttore, regista<br />

e chi più ne ha più ne metta.<br />

Parliamo delle sue tante amicizie,<br />

dei suoi ospiti, di quelli più simpatici...<br />

Alberto Sordi. A dire il vero,<br />

sono stati tutti simpatici, ma Sordi<br />

Yul Brynner,<br />

l’unico uomo<br />

che Gina<br />

Lollobrigida<br />

amò, era di<br />

un’antipatia<br />

mostruosa<br />

è un’altra cosa. A questo proposito<br />

racconto una storia. Ad un certo<br />

punto del mio programma sentii<br />

l’esigenza di suonare l’inno italiano,<br />

mi guardarono tutti con gli<br />

occhi fuori dalle orbite. Mandai a<br />

prendere la registrazione e mi portarono<br />

un pezzo in cui c’era una<br />

strofa sola. Mi dissero che l’inno<br />

era così. Capii allora che erano<br />

troppi gli anni che non si suonava<br />

più. Quando lo mandai in onda in<br />

trasmissione tutti rimasero seduti,<br />

qualcuno ridacchiava. Io che ricordavo<br />

dai tempi della scuola che<br />

l’inno nazionale si ascolta in piedi,<br />

feci alzare tutti. Successe una cosa<br />

straordinaria. L’inno fece una<br />

punta d’ascolto del cinquanta per<br />

cento. Mi arrivarono telefonate e<br />

lettere di gente convinta che questa<br />

cosa era ben fatta. Era il momento<br />

giusto, anche Ciampi co-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!