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PARte<br />

2 Grammatica<br />

audio et video<br />

Argomenti • La seconda declinazione • Particolarità della<br />

verba manent<br />

repetita<br />

seconda declinazione • Aggettivi della I classe e aggettivi<br />

pronominali<br />

1a. La seconda declinazione<br />

Nelle vignette abbiamo incontrato diversi termini maschili e neutri appartenenti alla seconda declinazione. Questa comprende<br />

diverse tipologie di sostantivi, e per la precisione:<br />

a. maschili e femminili con nominativo singolare in -us;<br />

b. maschili con nominativo singolare in -er;<br />

c. neutri, tutti con nominativo in -um.<br />

La declinazione di questi tre gruppi differisce soltanto nei casi cosiddetti “diretti”, ossia nominativo, accusativo e vocativo;<br />

le terminazioni degli altri casi, infatti, sono comuni a tutti i sostantivi della declinazione. Ecco, riassunte in uno schema, le<br />

terminazioni della seconda declinazione:<br />

Osservazioni alla seconda declinazione<br />

1. Il genere dei sostantivi con nominativo in -us<br />

La declinazione di maschili e femminili con nominativo in -us è identica; è perciò importante ricordare a quale genere<br />

(maschile o femminile, appunto) un sostantivo appartiene, per poter concordare opportunamente con esso un eventuale<br />

aggettivo. Il genere dei nomi è indicato, anche sul dizionario, da m. (= maschile); f. (= femminile); n. (= neutro).<br />

2. Particolarità dei maschili in -er<br />

È importante ricordare che esistono due sottogruppi di nomi uscenti al nominativo singolare in -er: alcuni di essi, infatti,<br />

mantengono la -e- in tutta la declinazione; altri, al contrario, la perdono. Per esempio puer, che abbiamo impiegato<br />

nello schema di coniugazione, mantiene la e (pu-er, pu-e-ri, pu-e-ro ecc.); ma il già noto magister la perde (magist-er,<br />

magist-ri, magist-ro ecc.). Per sapere se un nome perde o mantiene la e nella declinazione basta osservare con attenzione<br />

l’uscita del genitivo (riportata dal dizionario): arbiter, -tri (perde la e), “arbitro”; ma socer, -eri (mantiene la e),<br />

“suocero”.<br />

3. I nomi neutri<br />

I nomi neutri hanno una particolarità: in ciascuna declinazione, essi presentano sempre terminazioni uguali nei casi<br />

diretti, ossia al nominativo, accusativo e vocativo. Nella seconda declinazione, l’uscita dei casi diretti è -um al singolare,<br />

-a al plurale.<br />

4. Il vocativo<br />

Come abbiamo accennato nella prima parte dell’unità (vedi p. 54), il vocativo singolare dei nomi maschili varia:<br />

esso esce infatti in -e per i sostantivi con nominativo in -us; è invece uguale al nominativo per i nomi con nominativo<br />

in -er.<br />

68 • duodeseptuaginta •<br />

singolare plurale<br />

maschili e<br />

femminili in -us<br />

exercitia<br />

maschili in -er neutri in -um maschili e<br />

femminili in -us<br />

maschili in -er neutri in -um<br />

nominativo serv-ŭs pu-ĕr bell-ŭm serv-ī puer-ī bell-ă<br />

genitivo serv-ī puer-ī bell-ī serv-ōrum puer-ōrum bell-ōrum<br />

dativo serv-ō puer-ō bell-ō serv-īs puer-īs bell-īs<br />

accusativo serv-ŭm puer-ŭm bell-ŭm serv-ōs puer-ōs bell-ă<br />

vocativo serv-ĕ pu-ĕr bell-ŭm serv-ī puer-ī bell-ă<br />

ablativo serv-ō puer-ō bell-ō serv-īs puer-īs bell-īs

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