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Psicogeriatria 110 SUPP Cop 1 - Città di Torino

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26 PSICOGERIATRIA 2010; I - <strong>SUPP</strong>LEMENTO<br />

È evidente che, in un’ottica <strong>di</strong> Sanità Pubblica, questi<br />

dati giustifichino una grande attenzione per quelle<br />

che sono le strategie organizzative, i percorsi <strong>di</strong><br />

cura e le pratiche terapeutiche volte ad avvicinare il<br />

maggior numero <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni affetti da depressione<br />

verso un sistema cure adeguate, a contenere i rischi<br />

prognostici correlati a con<strong>di</strong>zioni cliniche non trattate<br />

(cronicizzazione, <strong>di</strong>sabilità permanenti, maggior<br />

incidenza e peggioramento nel decorso <strong>di</strong> patologie<br />

somatiche, maggior rischio <strong>di</strong> suici<strong>di</strong>o) nonché<br />

a formulare programmi volti a monitorare e migliorare<br />

l’appropriatezza degli interventi attuati (Ministero<br />

della Salute 2005).<br />

Facendo propri gli in<strong>di</strong>rizzi del Ministero, la Regione<br />

Liguria, con DGR n 66 del 15.12.2008, formalizzava<br />

la costituzione, all’interno della Commissione<br />

Regionale per l’appropriatezza terapeutica, <strong>di</strong> una<br />

specifica “Sottocommissione per le patologie psichiatriche<br />

e neurologiche” composta da specialisti<br />

universitari ed ospedalieri (psichiatri, neurologi, farmacologi)<br />

e da un me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina generale. La<br />

Commissione riceveva il preciso mandato <strong>di</strong> elaborare<br />

linee guida e raccomandazioni cliniche per il<br />

miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva”.<br />

Tenendo conto delle evidenze epidemiologiche e<br />

della composizione strutturale della popolazione<br />

nella nostra Regione con una proporzione crescente<br />

<strong>di</strong> soggetti anziani, l’attenzione della Commissione<br />

veniva prioritariamente posta sul problema del<br />

trattamento della depressione in età senile ed in particolare<br />

<strong>di</strong> un suo corretto inquadramento e trattamento<br />

farmacologico.<br />

I lavori della Commissione portavano all’approvazione<br />

da parte della Regione Liguria (DGR 1878 del<br />

22.12.2009) <strong>di</strong> un documento <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo alle Aziende<br />

Sanitarie ed Enti Equiparati per il trattamento farmacologico<br />

della depressione nel paziente anziano.<br />

Il metodo seguito nella stesura del documento è stato<br />

quello <strong>di</strong> evitare <strong>di</strong> limitarsi all’analisi <strong>di</strong> pattern<br />

prescrittivi, ma <strong>di</strong> strutturare un ragionamento che,<br />

prendendo spunto da dati <strong>di</strong> consumo, potesse integrare<br />

informazioni ricavate da linee guida e dati <strong>di</strong><br />

letteratura, al fine da definire maggiormente un percorso<br />

<strong>di</strong>agnostico terapeutico.<br />

Pur non volendo riportare in questa sede integralmente<br />

il documento, verranno illustrate <strong>di</strong> seguito<br />

alcune riflessioni relative all’utilizzo <strong>di</strong> farmaci nel<br />

paziente anziano<br />

Psicofarmaci ed anziani<br />

Esiste un’ampia letteratura sull’epidemiologia degli<br />

psicofarmaci che, in Italia e nel mondo, ha identificato<br />

in maniera consistente come nel corso degli ul-<br />

timi decenni si sia assistito ad un fenomeno <strong>di</strong> crescita<br />

delle prescrizioni <strong>di</strong> antidepressivi e antipsicotici<br />

in particolare nella popolazione anziana 6 .Considerando<br />

le prescrizioni nel periodo Gennaio-Novembre<br />

2008 (calcolate con DDD per 1000 res/<strong>di</strong>e) la<br />

Liguria mostra un pattern prescrittivo nella popolazuione<br />

generale che è marcatamente superiore alla<br />

me<strong>di</strong>a italiana (50 vs 32 DDD nella popolazione residente)<br />

senza grossolane <strong>di</strong>fferenze tra le molecole<br />

presenti sul mercato.<br />

L’uso <strong>di</strong> antidepressivi cresce in progressione con<br />

l’età del paziente (6-7 soggetti <strong>di</strong> età superiore a 65<br />

anni trattati ogni 100 abitanti contro il 4-5 su 100<br />

nella popolazione generale) senza che questo trovi<br />

alcun riscontro nei tassi <strong>di</strong> prevalenza (esor<strong>di</strong>o prevalente<br />

della depressione tra 20 e i 40 aa). L’incrocio<br />

dell’epidemiologia dei farmaci con quella delle malattie<br />

farebbe cioè ipotizzare che una frazione rilevante<br />

<strong>di</strong> prescrizioni sembrerebbe non seguire razionali<br />

clinici ma rispondere piuttosto a problemi<br />

che appartengono ad aree grigie della me<strong>di</strong>cina, in<br />

cui i sintomi psicopatologici si intersecano con malattie<br />

fisiche, bisogni assistenziali e relazionali, problemi<br />

<strong>di</strong> deca<strong>di</strong>mento cognitivo e conseguenti anomalie<br />

comportamentali 7 .<br />

È altresì noto che una parte considerevole della popolazione<br />

affetta da depressione, malgrado tutti gli<br />

sforzi compiuti nel campo dell’informazione sanitaria<br />

e nel miglioramento del sistema delle cure, ancora<br />

oggi non accede ad alcuna forma <strong>di</strong> aiuto sanitario<br />

e, tra quelli che arrivano all’attenzione me<strong>di</strong>ca,<br />

una quota considerevole <strong>di</strong> pazienti (dal 40 al<br />

50% dei casi a seconda dei campioni) non riceve<br />

una <strong>di</strong>agnosi corretta o, se adeguatamente <strong>di</strong>agnosticata,<br />

non riceve una terapia <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrata efficacia,<br />

secondo criteri <strong>di</strong> EBM (es: uso cronico <strong>di</strong> ansiolitici<br />

in monoterapia, preparati “aspecifici” come<br />

“tonici”, polivitamici, preparati a base <strong>di</strong> “erbe” etc).<br />

Ciò può derivare, in particolare nel paziente anziano,<br />

da una serie <strong>di</strong> pregiu<strong>di</strong>zi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne sia culturale<br />

che clinico, quali, ad esempio, ritenere la con<strong>di</strong>zione<br />

depressiva una conseguenza inevitabile della vecchiaia,<br />

il ricondurre la sintomatologia alla coesistenza,<br />

molto frequente, <strong>di</strong> patologie somatiche o <strong>di</strong> deficit<br />

cognitivi connessi all’invecchiamento oppure<br />

a ritenere nell’anziano l’impiego <strong>di</strong> antidepressivi<br />

troppo “rischioso”.<br />

Volendo quin<strong>di</strong> affrontare il tema dell’appropriatezza<br />

prescrittiva del trattamento antidepressivo nel<br />

soggetto anziano riteniamo che qualsiasi raccomandazione<br />

clinica debba sempre tenere presente questi<br />

<strong>di</strong>versi punti <strong>di</strong> osservazione 8 .<br />

Da un lato appare inelu<strong>di</strong>bile uno sforzo per limitare<br />

il ricorso a farmaci antidepressivi a situazioni ben<br />

definite sul piano clinico e secondo attente valuta-

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