Psicogeriatria 110 SUPP Cop 1 - Città di Torino
Psicogeriatria 110 SUPP Cop 1 - Città di Torino
Psicogeriatria 110 SUPP Cop 1 - Città di Torino
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
RELAZIONI 49<br />
L’APATIA IN RIABILITAZIONE: STUDIO DI PREVALENZA<br />
E DI RIABILITAZIONE<br />
Dario Grossi<br />
Facoltà <strong>di</strong> Psicologia, 2^ Università degli Stu<strong>di</strong>, Napoli<br />
L’Apatia è un <strong>di</strong>sturbo del comportamento caratterizzato da per<strong>di</strong>ta dell’iniziativa sia motoria che verbale,<br />
scarsa partecipazione emotiva agli eventi della vita quoti<strong>di</strong>ana, anche quelli che riguardano la persona<br />
stessa come il proprio stato <strong>di</strong> salute, riduzione della motilità gestuale, espressione del volto amimica,<br />
laconicità nella produzione verbale, resistenza sistematica ad agire, tendenza a rimandare scadenze e/o a<br />
delegare impegni, <strong>di</strong>fficoltà o impossibilità a selezionare scelte necessarie.<br />
Questo quadro comportamentale può in parte sovrapporsi o talora seguire alla depressione, da cui se<br />
ne <strong>di</strong>fferenzia perché il paziente depresso vive emozioni a polarità negativa, è pessimista, si sente in colpa,<br />
teme il futuro come minaccia, è angosciato dal passato, pensa al suici<strong>di</strong>o, crede <strong>di</strong> non amare nessuno,<br />
e tutto gli dà sofferenza, il suo volto esprime dolore.<br />
Le basi neurofunzionali dell’apatia sono identificate in alterazioni del circuito fronto-sottocorticale che<br />
origina dal giro cingolato anteriore ed è connesso con la substantia nigra; le lesioni <strong>di</strong> queste strutture danno<br />
un tipico <strong>di</strong>sturbo apatico; l’ipotesi interpretativa <strong>di</strong>sregolativa ritiene che in realtà si verifichi un’eccessiva<br />
inibizione da parte delle strutture mesiofrontali sulle strutture libiche quali l’amigdala.<br />
Le cause dell’apatia sono molteplici: lesioni delle aree pre-frontali, soprattutto nei post-traumatizzati, demenza<br />
degenerativa come nella malattia <strong>di</strong> Alzheimer od in alcune forme <strong>di</strong> demenza fronto-temporale,<br />
nella Malattia <strong>di</strong> Parkinson, nelle demenze vascolari, nei postumi <strong>di</strong> ictus soprattutto sottocorticale, per effetto<br />
<strong>di</strong> uso cronico <strong>di</strong> neurolettici, quale evoluzione <strong>di</strong> depressioni croniche, nelle sindrome da abuso cronico<br />
<strong>di</strong> alcool.<br />
In riabilitazione rappresenta un grave deterrente, perché il paziente apatico rinuncia alla terapia o se<br />
giova poco per scarsa partecipazione. Mentre la depressione è suscettibile <strong>di</strong> trattamento psicofarmacologico<br />
efficace, l’apatia è <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile trattamento me<strong>di</strong>co e necessita <strong>di</strong> essere ben valutata e poi trattata con<br />
particolari tecniche mirate a riattivare le emozioni.<br />
Si propone un progetto multicentrico la cui prima fase consiste nella valutazione dell’apatia nei pazienti<br />
anziani in trattamento riabilitativo, e seguire in follow up a tre mesi l’evoluzione degli stessi me<strong>di</strong>ante<br />
scale comportamentali e scale mirate a valutare la <strong>di</strong>sabilità del paziente, oltre a brevi test neuropsicologici.<br />
Si attende che i pazienti classificati come apatici mostrino un ridotto recupero rispetto agli altri;<br />
nella seconda fase si attiverà un programma <strong>di</strong> riabilitazione dell’apatia da attuare prima o durante il trattamento<br />
specifico per la <strong>di</strong>sabilità presentata.