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INSEGNE E SIMBOLI. ARALDICA PUBBLICA E PRIVATA ...

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ossi, senza caduceo. Le ghirlande erano una d'olivo e l'altra di quercia.<br />

Si avverta che alcuni stemmi di città italiane di II ordine registrate<br />

nell'Armorial de l'Empire portano il quarto franco d'azzurro<br />

(come Asti, Chiavari) poiché esse non erano comprese nel Regno Italico<br />

ma nell'Impero Francese.<br />

Vi fu una sola eccezione per Milano, che, in quanto capitale, ebbe<br />

la concessione di uno scudo d'argento, alla croce di rosso (Milano)<br />

col capo di verde, caricato di un N sormontata da 3 stelle (ad 8<br />

raggi) poste l e 2, il tutto d'oro. (La croce rossa fu rappresentata in<br />

rilievo). Lo scudo era sormontato dall'aquila napoleonica tenente con<br />

gli artigli il caduceo posto in fascia, l'aquila era inserita nella corona a<br />

7 torri; lo scudo era circondato da 2 ghirlande di quercia con nastri.<br />

Nelle tavole presentiamo alcuni saggi che ci furono favoriti dalla<br />

direzione degli archivi nazionali di Parigi, che li desunse dagli archivi<br />

del Ministero della giustizia.<br />

Ecco qualche esempio di variazioni di antichi stemmi: Roma ebbe<br />

la lupa coi due gemelli ma posta sopra una banda d'argento; Firenze:<br />

un giglio ma non stilizzato bensì disegnato al naturale, con foglie, nascente<br />

da prato erboso; Piacenza: di rosso alla lupa passante d'argento,<br />

sormontata da due dadi dello stesso (sempre col capo napoleonico);<br />

altre città, appartenenti all'impero, conservarono l'antico<br />

scudo con aggiunte le insegne imperiali.<br />

Riportiamo, a titolo di saggio, il testo delle Lettere patenti, per la<br />

stampa conferito da Napoleone alla città di Brescia 2.<br />

LETTERE PATENTI<br />

COLLE QUALI S. M. L'IMPERATORE E RE<br />

ACCORDA LO STEMMA E LE LIVREE ALLA BUONA CITTÀ DI BRESCIA<br />

NAPOLEONE, per la grazia di Dio e per la Costituzione, Imperatore de'<br />

Francesi, Re d'Italia, Protettore della Confederazione del Reno e Mediatore<br />

della Confederazione Svizzera.<br />

A tutti quelli che vedranno le presenti, salute.<br />

Avendo Noi determinato col Nostro decreto del giorno diecisette gennaio<br />

mille ottocento dodici che quelle Città le quali desiderassero di ottenere la<br />

f coltà di esporre ed usare uno Stemma particolare potessero, dopo di averne<br />

riportato la regolare autorizzazione dalle Competenti Autorità amministrative<br />

indirizzare la loro domanda al Cancelliere Guardasigilli della Corona, il quale<br />

prenderebbe su di esse i Nostri ordini. Il Consiglio Comunale della Buona<br />

Città di Brescia ha deliberato di approfittare di questo favore, ed in conseguenza<br />

il Signor Cavaliere Tommaso Balucanti Podestà della medesima debitamente<br />

autorizzato, si è presentato al Cancelliere Guardasigilli a cagioe di<br />

ottenere dalla Nostra grazia le Lettere Patenti di concessione delle Armi e<br />

delle Livree alla Nostra Buona Città di Brescia.<br />

2 Da P. Guerrini, Lo stemma e la nobiltà della città di Brescta, in RA, XXVI<br />

(1928), pp. 519-520.<br />

852<br />

Essendoci Noi degnati di prendere in considerazione una tale domanda,<br />

e volendo ricompensare la fedeltà e l'attaccamento alla Nostra persona, che<br />

Ci ha mostrato in tutte le occasioni questa Buona Città: sopra rapporto del<br />

Cancelliere Guardasigilli, e sentito il Consiglio del Sigillo de' Titoli; Noi abbiamo<br />

colle presenti segnate di Nostra mano concesso e concediamo alla<br />

Buona Città di Brescia, Capoluogo del Dipartimento del Mella la facoltà di<br />

esporre ed usare dovunque gli- Stemmi e le -Livree, così come sono enunciate<br />

nelle presenti.<br />

La Buona Città di<br />

BRESCIA<br />

porta d'argento al leopardo illeonito di rosso con la coda rivoltata: terminato<br />

dal capo di verde colla lettera N d'oro posta nel cuore ed accostata da tre<br />

rose a sei foglie, del medesimo. Cimato dalla corona murale a sette merli,<br />

d'oro, sormontato dall'aquila nascente al naturale, tenente tra gli artigli un<br />

caduceo d'oro, in fascia; il tutto accompagnato da due festoni intrecciati di<br />

ulivo e di quercia dell'ultimo, divisi tra i due fianchi ricongiunti e pendenti<br />

dalla punta. Livree. Giallo e bianco.<br />

[qui è la miniatura dello stemma]<br />

Incarichiamo il Nostro Cancelliere Guardasigilli di comunicare le presenti<br />

al Senato Consulente e di farle trascrivere sui suoi Registri come pure su<br />

quelli del Consiglio del Sigillo de' Titoli e dovunque sarà necessario, perché<br />

tale è il Nostro buon piacere. Ed affinché questa nostra risoluzione ottenga<br />

un effetto compiuto e stabile per sempre, il Nostro Cancelliere Guardasigilli,<br />

in virtù de' Nostri ordini, vi farà apporre il Nostro Gran Sigillo in presenza<br />

del Consiglio del Sigillo de' Titoli.<br />

Dato dal Nostro Palazzo Imperiale delle Tuileries questo giorno nove<br />

gennaio dell'anno di grazia mille ottocento tredici, e del Nostro Regno ottavo.<br />

NAPOLEONE<br />

Decretato il 9 Gennaio 1813.<br />

Sigillato a Milano il diciotto febbraio dell'anno milleottocento tredici.<br />

Il Cancelliere Guardasigilli della Corona<br />

IL DucA DI LoDI<br />

Trascritto sul Registro del Consiglio del Sigillo de' Titoli Registro F. Foglio<br />

III.<br />

L'Assistente al Consiglio di Stato, Segretario Generale<br />

.<br />

G. BORGAZZI<br />

Trascitto sul Registro del Senato il giorno ventidue febbraio milleottocentotredici.<br />

Il Cancelliere del Senato<br />

U. CoNTE GuiCCIARDI<br />

Ma il 5 aprile 1815, tornata l'Austria in Lombardia, fu decretato:<br />

Dall'I. R. Ministero dell'Interno<br />

La defunta S. M. I. R. A. l'Imperatore Francesco I si è graziosamente<br />

degnata con sua Risoluzione 5 aprile 1815 di permettere alla R. Città di Bre-<br />

853

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