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INSEGNE E SIMBOLI. ARALDICA PUBBLICA E PRIVATA ...

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scia in Lombardia di portare il proprio stemma migliorato nei suoi ornamenti<br />

esterni.<br />

In seguito a ciò la R. Città di Brescia viene autorizzata a fregiarsi dello<br />

Stemma com'è disegnato e descritto in questo Diploma: un leone azzurro<br />

con rossi gli unghioni, la coda e la lingua sporgente, slanciantesi a destra, in<br />

uno scudo d'argento incorniciato in rabeschi d'oro. Sull'orlo superiore dello<br />

scudo una corona d'oro ornata di gemme, con cinque fioroni e quattro punte<br />

gemmate, dai quali sorge una nera aquila bicipite con artigli d'oro e rosse<br />

lingue sporgenti ed una corona d'oro sovra ogni testa, in atto di spiegare il<br />

volo. Sul sigillo che va fregiato di questo stemma deve esservi l'inscrizione<br />

circolare SIGILLO DELLA R. CITTÀ DI BRESCIA.<br />

Ad avvalorare la detta autorizzazione si rilascia ora il presente diploma<br />

casualmente fino adesso trattenuto coll'osservazione che il suddescritto<br />

stemma non può venir variato senza superiore approvazione.<br />

Vienna, 30 settembre 1854.<br />

856<br />

Il Ministro dell'Interno<br />

ALESSANDRO BARONE DE BACH<br />

Per copia conforme<br />

FEDERico SAcHs E DI RoTHEMBERG<br />

Consigliere Ministeriale.<br />

RUOLO DEI TITOLI CONFERITI DA NAPOLEONE<br />

IN PIEMONTE E IN LIGURIA<br />

ALLORA UNITE ALL'IMPERO FRANCESE<br />

PIEMONTE<br />

La cortesia del prof. I. Soffìetti, già direttore dell'Archivio di<br />

Stato di Torino, ha fatto eseguire dalla dott.ssa P. Briante Scioretti lo<br />

spoglio di tutto il «Patriziato Subalpino» del Manno con i titoli napoleonici<br />

conferiti a Piemontesi. È noto che il Piemonte e la Liguria<br />

erano esclusi dal regno d'Italia e compresi nell'impero francese. Lo si<br />

pubblica con poche aggiunte. L'elenco comprende titoli concessi ed<br />

anche «autorizzazioni per provvedersi di un titolo imperiale », alle<br />

quali non fecero seguito le Lettere Patenti.<br />

AccusANI Carlo Ermenegildo, barone di Retorto e Portanova, secondo le<br />

facoltà del Decreto Imperiale del 1811 chiese un titolo nobiliare napoleonico.<br />

(Manno, I-II, pp. 4-5; d'ora in poi le indicazioni poste tra parentesi saranno<br />

sempre del Manno) .<br />

ALFIERI Dr SosTEGNO Carlo Emanuele, marchese di Sostegno e Casa del<br />

Bosco, marchese di Breglio, conte di Favria, signore di Valdichiesa di Magliano<br />

e di San Martino d'Asti; maestro di cerimonie del principe Borghese,<br />

barone dell'impero francese (Patenti, 14 aprile 1810). Stemma: inquartato: al<br />

1° d'oro al volo di nero sostenuto da due membra d'aquila dello stesso, armate<br />

di rosso (a); al 2° dei baroni ufficiali della casa dei Principi (b); al 3°<br />

d'azzurro alla torre d'argento, aperta, finestrata e murata di nero, colla bordatura<br />

composta d'argento e di rosso (c); al 4° bandato d'oro e d'azzurro.<br />

a) Tale la locuzione dell'araldo imperiale; sono due zampe d'aquila affrontate;<br />

così fu scalcata l'aquila alfieriana. b) Di rosso al portico aperto di<br />

due colonne sormontate da un · frontone, accompagnato dalle lettere D. I.<br />

(Domus Julii) il tutto d'argento. c) Degli Asinari, dei quali era la madre. (I-II,<br />

p. 36).<br />

ARBORIO GATTINARA Lodovico Giuseppe, duca di Sartirana, marchese<br />

di Breme, conte di Sartirana e Torre Berretti, signore di Belvedere e Belveglio;<br />

ministro dell'Interno, conte dell'Impero francese, Gran Dignitario della<br />

Corona ferrea, presidente del Senato del Regno d'Italia. Stemma: inquartato:<br />

al 1° di conte ministro; al 2° d'azzurro all'alveare d'argento con le api, di<br />

rosso, volanti; al 3° d'azzurro alla fascia d'argento; al 4° di verde al focolare<br />

d'argento acceso. (I-II, p. 71).<br />

ARBORIO BrAMINO Pietro Amedeo, conte di Caresana Blot; maire di<br />

Vercelli, prefetto della Stura e poi del Lys; cavaliere dell'Impero (Patenti,<br />

1808, settembre 10), barone dell'Impero (Patenti, 1810, marzo 9). Stemma:<br />

857

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