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Vision n. 42.pdf - Unindustria Reggio Emilia

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42<br />

GIUGNO 2012<br />

POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, DCB REGGIO EMILIA<br />

16<br />

<strong>Vision</strong><br />

il punto di vista degli industriali reggiani<br />

<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> il polo<br />

della Meccatronica<br />

REGGIO EMILIA<br />

IL POLO<br />

DELLA MECCATRONICA<br />

50<br />

Chi è<br />

Giorgio Squinzi<br />

62<br />

Gruppo<br />

Agroalimentare<br />

80<br />

Assindustria<br />

notizie


2<br />

Imprese Reggiane<br />

n° 42<br />

GIUGNO 2012<br />

Rivista trimestrale<br />

di Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />

Direttore Responsabile<br />

Giulio Paterlini<br />

Redazione<br />

Assoservizi srl<br />

Progetto grafico Art director<br />

Gianandrea Simonetti<br />

Hammer Communication srl<br />

Editore<br />

Assoservizi Srl<br />

Via Toschi 32 – 42100 <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />

Stampa Tecnograf spa<br />

Stampato e diffuso in 7.500 copie<br />

Pubblicità<br />

Pubblì - Concessionaria Editoriale srl<br />

C.so Vittorio Emanuele 113 Modena<br />

Tel. 059 212194<br />

Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni<br />

dell’Associazione Industriali di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />

che comunque li ritiene un contributo<br />

sul piano dell’informazione e dell’opinione.<br />

Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />

Via Toschi 30/A - 42121 <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />

tel. 0522 409711 Fax 0522 409793<br />

www.industrialireggioemilia.it<br />

<strong>Vision</strong><br />

il punto di vista degli industriali reggiani<br />

05 L’OPINIONE<br />

Stefano Landi<br />

06 IMPRESE REGGIANE<br />

16 REGGIO EMILIA IL POLO DELLA MECCATRONICA<br />

18 REGGIO HI-TECH<br />

20 L’AREA NORD E L’ECONOMIA DELLA CONOSCENZA<br />

Graziano Delrio<br />

24 INTERVISTA A AIMONE STORCHI<br />

28 IL POLO DELLA MECCATRONICA<br />

Lorenzo Ciapetti<br />

34 AREA NORD NOI CI CREDIAMO<br />

Stefano Catellani<br />

46 ATTRARRE TALENTI<br />

Stefano Catellani<br />

50 DAL SISTEMA<br />

50 CHI È GIORGIO SQUINZI<br />

52 IL PROGRAMMA DEL PRESIDENTE GIORGIO SQUINZI<br />

58 LA NUOVA SQUADRA DI PRESIDENZA<br />

62 GRUPPO AGROALIMENTARE<br />

62 INTERVISTA A FAUSTO PAPA<br />

72 ANCE<br />

72 UN NUOVO LOGO PER UNA NUOVA STAGIONE DI SFIDE<br />

74 LE AZIENDE ANCE DI REGGIO EMILIA<br />

76 VOLONTARIATO<br />

80 ASSINDUSTRIA NOTIZIE


LA CONVERGENZA DI FORZE E VOLONTÀ DIFFERENTI<br />

L’attenzione verso il proprio territorio rappresenta uno dei tratti distintivi del-<br />

l’imprenditoria di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>. Un impegno che, nel volgere di pochi anni,<br />

ha portato la nostra Associazione ad investire alcuni milioni di euro non solo<br />

per sostenere l’avvio della sede locale dell’Università di Modena e <strong>Reggio</strong><br />

<strong>Emilia</strong>, ma anche per la prima progettazione delle opere di Calatrava correla-<br />

te alla stazione Mediopadana dei treni ad alta velocità. Per non considerare<br />

poi l’attenzione rivolta a due tesori del centro storico reggiano, come la basi-<br />

lica della Ghiara e il Duomo. Il richiamo a questi interventi esprime, anche dal<br />

punto di vista simbolico, un impegno nei confronti del sistema locale che si<br />

dispiega lungo tre direttrici. La prima è costituita dalla tensione ideale verso<br />

un futuro fondato su un reale riposizionamento competitivo della realtà loca-<br />

le. La seconda è rappresentata dall’attenzione nei confronti delle idee, della<br />

l’opinione<br />

Stefano Landi<br />

Presidente<br />

Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />

cultura e dei saperi che non solo sono indispensabili alle imprese, ma che<br />

fecondano l’intero sistema locale e la sua società. La terza, infine, è la salva-<br />

guardia del patrimonio artistico e identitario della nostra comunità.<br />

Nasce da queste stesse considerazioni l’idea di promuovere alcuni ap-<br />

profondimenti dedicati al sistema locale. Uno di questi – coordinato dal Club<br />

Meccatronica di Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> e inserito nell’ambito dei gruppi di<br />

lavoro degli Stati Generali del Comune di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> – ha esplorato in<br />

profondità le necessità locali in termini di innovazione. Un’analisi, presentata<br />

nelle pagine seguenti, che ha posto in evidenza la validità della collabora-<br />

zione tra attori diversi. Le altre ricerche – realizzato da Prometeia e CAIRE –<br />

ci hanno fornito non solo la più approfondita ricerca sul sistema produttivo<br />

reggiano sin qui mai realizzata, ma anche una precisa definizione del bacino<br />

d’utenza della nuova stazione Mediopadana dei treni ad alta velocità e delle<br />

esigenze in termini di collegamenti infrastrutturali che questa nuova realtà<br />

determina. Vale la pena richiamare l’attenzione non solo sull’originalità e<br />

sull’utilità di questa attività di ricerca e proposta, ma anche e soprattutto, sul-<br />

lo spirito di servizio che ci ha animati nel realizzarle. Un impegno fondato<br />

sulla volontà di condividere un progetto di riposizionamento competitivo che<br />

deve fondarsi sulla convergenza di forze e volontà differenti. Non si tratta di<br />

una formula astratta, ma, al contrario, della condizione indispensabile per-<br />

ché il futuro di tutti diventi una scommessa che possiamo vincere.


6<br />

Imprese Reggiane<br />

Imprese<br />

Reggiane<br />

MEMAR-MONTEASSEGNI<br />

Memar-Monteassegni Spa festeggia i 40 anni di attività<br />

imprenditoriale. Il 2 maggio del 1972 la società iniziava<br />

infatti la propria attività con l’assunzione dei primi dipendenti;<br />

oggi ne occupa circa 150 distribuiti in 5 filiali sul<br />

territorio italiano. Nata dall’idea di Alfredo Macchiaverna,<br />

dottore commercialista, di creare una società di servizi<br />

che potesse dare supporto agli studi professionali<br />

per l’inserimento dei dati in modo massivo, la società si<br />

dimostrò subito punto di interesse per tutte quelle realtà<br />

imprenditoriali che avevano capito il vantaggio dell’esternalizzazione<br />

dei processi produttivi. Con la digitalizzazione<br />

dei dati bancari negli anni ’80 e la famosa<br />

check-troncation degli assegni degli anni ’90, Memar è<br />

cresciuta negli anni fino ad aprire nuove filiali a Bolo-<br />

gna, Arezzo e Ravenna. E’ una delle prime Società che,<br />

con la riforma della Pubblica Amministrazione, ha iniziato<br />

ad erogare i servizi di conservazione ottica sostitutiva,<br />

aprendo a Casarano (LE) un centro di ricerca e sviluppo<br />

specializzato per software connessi alla gestione<br />

Documentale. L’azienda rimane ancora oggi uno dei pochi<br />

attori in grado di coprire l’intera filiera della gestione<br />

documentale, dai servizi tradizionali quali la rilevazione<br />

dati e archiviazione fisica, a quelli più innovativi come la<br />

gestione elettronica documentale, il Business Process<br />

Outsourcing e la conservazione ottica sostitutiva. L’azienda<br />

si rivolge principalmente a istituti di credito e società<br />

finanziarie, anche se sempre più aziende private e<br />

studi professionali hanno inserito nella loro evoluzione<br />

organizzativa il supporto di service specializzati nella gestione<br />

documentale.<br />

GHEPI<br />

Ghepi si propone da sempre ai propri clienti nel ruolo di<br />

partner in innovazione e ha raggiunto l’accreditamento<br />

istituzionale alla Rete Alta Tecnologia dell’<strong>Emilia</strong> Romagna<br />

per la ricerca industriale ed il trasferimento tecnologico<br />

della Piattaforma Meccanica-Materiali. Forte di un<br />

approfondito know how, frutto di competenze ed esperienze<br />

maturate in 40 anni di sviluppo progetti per lo<br />

stampaggio ad iniezione delle materie plastiche, Ghepi<br />

opera principalmente nella ricerca industriale orientata<br />

al Metal Replacement con tecnopolimeri e polimeri ad<br />

elevate prestazioni, con l’obiettivo di migliorare le<br />

performance tecnico-produttive e la competitività complessiva<br />

(saving su tempi e costi) dei nuovi prodotti.<br />

Inoltre sviluppa ricerca industriale rivolta all’innovazione<br />

di prodotto con l’impiego di materiali polimerici innovativi,<br />

fra i quali bio-polimeri, nanocompositi e polimeri per<br />

soluzioni di design, e al trasferimento tecnologico applicato<br />

al design review e al reverse engineering per proporre<br />

soluzioni innovative nella progettazione di nuovi<br />

prodotti e nel restyling di prodotti esistenti, con l’obiettivo<br />

di ottenere miglioramenti incrementali attraverso il<br />

cambiamento del processo o l’integrazione di differenti<br />

tecnologie produttive. La partnership con un laboratorio<br />

accreditato offre garanzie in termini di affidabilità tecnico-<br />

tecnologica ed assicura, alle imprese regionali, l’importante<br />

assegnazione di criteri di premialità nei bandi<br />

di R&S e Innovazione dell’<strong>Emilia</strong> Romagna.<br />

E-LAND<br />

E-land Srl, società specializzata nella progettazione e<br />

nella realizzazione di soluzioni di knowledge management,<br />

ha realizzato Puma, il motore di ricerca per le<br />

aziende che vogliono avere sempre a portata di mouse<br />

tutti i documenti che rappresentano il patrimonio conoscitivo<br />

dell’organizzazione. Puma è un motore di ricerca<br />

semantico che consente di analizzare i documenti attraverso<br />

tecniche avanzate di intelligenza artificiale e di<br />

information retrieval, integrando i classici algoritmi statistici<br />

e linguistici con specifiche ontologie di dominio elaborate<br />

dagli esperti di E-land. Inoltre, a differenza dei<br />

classici strumenti di text mining, Puma non si limita alla<br />

fase di analisi, ma consente di classificare i documenti<br />

sulla base del significato degli stessi, visualizzando i risultati<br />

della ricerca attraverso due modalità: alla lista dei<br />

documenti si affianca infatti un’interfaccia innovativa che<br />

consente all’utente di navigare attraverso una mappa<br />

grafica interattiva. Puma permette di gestire, analizzare e<br />

condividere la conoscenza che nasce sotto forma di documenti,<br />

archivi ed esperienza delle singole persone, di<br />

classificare le informazioni mediante un sofisticato sistema<br />

tassonomico, identificare velocemente l'informazione<br />

utile indipendentemente dalla sua localizzazione fisica e<br />

dal suo formato, semplificare la ricerca dei documenti e<br />

della conoscenza, mettendo a disposizione degli utenti<br />

un unico punto logico di accesso alle informazioni.<br />

BREVINI POWER TRANSMISSION<br />

La visione strategica globale del gruppo industriale Brevini,<br />

che ha investito in cinque anni 100 milioni di euro<br />

per sviluppare presenze produttive a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, in<br />

Cina, USA e Germania, è un vero “passaporto” per il futuro:<br />

infatti, il consuntivo 2011 della Holding Brevini<br />

Group segnala un fatturato consolidato di 430 milioni, in<br />

aumento del 22 % sul 2010 (352 milioni di euro). La<br />

Holding Brevini Group comprende Brevini Power Transmission<br />

(trasmissioni meccaniche), Brevini Fluid Power<br />

(sistemi oleodinamici) e la startup Brevini Wind (componenti<br />

per generatori eolici). Il numero di addetti si attesta<br />

a 2500 unità, con un crescente livello di formazione e<br />

con l’età media in calo. I primi mesi del 2012 hanno dato<br />

segnali positivi per Brevini Power Transmission, con un<br />

fatturato in aumento sul positivo anno precedente. Oggi,<br />

il 22% degli ordini arriva dalle Americhe e il 36% dalle<br />

aree Asia e Pacifico. Frutto del lavoro di 24 filiali Brevini,<br />

che sono centri di profitto capaci di dare consulenza,<br />

servizi e assemblaggio locale ai maggiori clienti.<br />

G3<br />

L’azienda di Montecavolo è stata scelta come protagonista<br />

di un reportage da parte di una televisione francese<br />

a diffusione nazionale per rappresentare i produttori<br />

italiani di accessori per auto. G3 ha infatti suscitato l’interesse<br />

dell’emittente perché si distingue come uno dei<br />

maggiori produttori di box da tetto per auto e vasche<br />

baule in Europa. Oltre a questo, l’azienda reggiana trova<br />

nel mercato francese una buona diffusione e riconosce<br />

in quell’area uno dei bacini più interessati ai propri prodotti.<br />

Lo scopo del filmato è quello di generare conoscenza<br />

presso i consumatori relativamente a prodotti,<br />

come box da tetto e vasche baule, percepiti troppo<br />

spesso come di scarsa qualità a fronte invece di un processo<br />

produttivo reale basato su certificazioni internazionali<br />

e controlli periodici.<br />

7<br />

Imprese Reggiane


8<br />

Imprese Reggiane<br />

REXNORD MARBETT<br />

Da circa un biennio Rexnord Marbett di Correggio – facente<br />

capo ad una multinazionale americana - ha intrapreso<br />

un percorso di coinvolgimento family friendly per<br />

le famiglie dei propri dipendenti in progetti che concilino<br />

nel miglior modo possibile tempi di vita e tempi di lavoro,<br />

organizzando periodicamente iniziative volte a questo<br />

scopo: giornate di “porte aperte” ai locali aziendali<br />

alle famiglie ed ai bambini dei dipendenti per mostrare<br />

ai propri cari l’ambiente di lavoro e far vedere mamma e<br />

papà “dal vivo al lavoro”. Inoltre, a gennaio 2012 è stato<br />

raggiunto l’obiettivo più atteso: l’ottenimento di un importante<br />

finanziamento per sovvenzionare, per i prossimi<br />

due anni, servizi di dopo scuola, baby parking e campi<br />

estivi gratuiti per tutti i figli dei dipendenti. Un progetto<br />

Work Life Balance che per Rexnord significa genitori<br />

più sereni e bambini seguiti nelle loro attività ludico-didattiche<br />

da professionisti.<br />

NETRIBE GROUP<br />

Netribe Group conferma il proprio processo di crescita<br />

per il primo quadrimestre 2012, dopo aver chiuso un<br />

2011 con il fatturato di 7,5 milioni di euro ed un ebitda<br />

di 430.000 euro, attestando una crescita del 34% rispetto<br />

il fatturato 2010 di 5,4 milioni di euro e di un<br />

23% sull’ebitda del 2010, pari a 350.000 euro. Un percorso<br />

positivo che Netribe Group si prepara a replicare<br />

anche nella seconda parte dell’anno, prevedendo un ulteriore<br />

aumento del fatturato. Alla base della crescita<br />

c’e il consolidamento commerciale costante sul territorio<br />

nazionale, operato anche attraverso un piano di acquisizioni<br />

strategiche basate sulla condivisione di com-<br />

petenze e prodotti e la focalizzazione della propria offerta<br />

che ha visto nel 2011 investimenti per circa 400.000<br />

euro nei prodotti e la conferma di un organico di oltre<br />

65 unità. Basata su una struttura a rete costituita da società<br />

focalizzate per linee di offerta, Netribe Group coniuga<br />

la capacità progettuale ed organizzativa di un<br />

gruppo con la flessibilità ed il dinamismo tipico delle<br />

strutture specializzate. La società è organizzata per 4<br />

aree di business: Communication, Business Application<br />

& ERP, Infrastructure e Cloud e consta oggi di cinque<br />

aziende: Netribe (Digital Communication& Software Engineering),<br />

Xanten (System Integrator), Dynavision e Acqua<br />

Omnia (ERP Solution), Kalimera (Strategy&Print<br />

and New Media Design) potenziando la propria presenza<br />

territoriale con nuove sedi a Roma e a Lugano, in aggiunta<br />

agli uffici di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> e Bergamo.<br />

ARTONI<br />

Artoni è oggi una delle più importanti realtà italiane nel<br />

settore dei trasporti e della logistica, con oltre 13.000<br />

aziende clienti ed una capillare presenza sul territorio<br />

nazionale ed europeo. Grazie a un esteso network Artoni<br />

consegna qualsiasi tipologia di merce in ogni località,<br />

senza limiti di peso e ingombro, con tempi di resa certi.<br />

Artoni offre alle aziende un servizio collettame (Artoni<br />

Trasporti) senza limiti di peso ed ingombro per spedire<br />

in tutta Italia in 24-72 ore ed un servizio espresso per<br />

buste e piccoli pacchi con tempi di resa celeri (Artoni<br />

Expedit). Ora, il nuovo servizio Artoni Europe assicura<br />

partenze giornaliere dall’Italia verso le principali destinazioni<br />

Europee.<br />

ERREVI SYSTEM<br />

Errevi System, società reggiana operante in ambito ICT<br />

e specializzata nell'ottimizzazione dei data center aziendali<br />

e nello sviluppo di applicativi di workflow, festeggia<br />

nel 2012 il quindicesimo anno di attività, confermando i<br />

trend di crescita positivi dello scorso anno. Grazie alle<br />

elevate competenze dimostrate e alla qualità dei prodotti<br />

e dei servizi forniti, Errevi System ha conquistato la fiducia<br />

di prestigiose realtà industriali e organismi pubblici,<br />

quali l’Università degli studi di Milano e l’Università<br />

degli studi di Bologna che hanno scelto la società per la<br />

sostituzione dei propri storage e l’implementazione di<br />

soluzioni di backup e disaster recovery; nonché l’azienda<br />

ospedaliera di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> che ha scelto i servizi di<br />

Errevi System per la gestione dei dati nel proprio data


10<br />

Imprese Reggiane<br />

center. L’azienda reggiana ha infatti da tempo esteso i<br />

propri servizi anche al settore sanitario, proponendo una<br />

soluzione per la gestione del sistema informativo e della<br />

cartella clinica, e partecipando alla più importante fiera<br />

del settore: Exposanità, in programma a Bologna dal 16<br />

al 19 maggio. In occasione della fiera, Errevi System ha<br />

presentato la propria suite di soluzioni rivolte al settore<br />

sanitario ed il caso di successo del Centro Medico Privato<br />

Lazzaro Spallanzani di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>. Errevi System<br />

è stata presente anche in rappresentanza di EMC,<br />

un’ulteriore prova della stima e fiducia che il leader mondiale<br />

in soluzioni per la gestione delle informazioni ripone<br />

in Errevi System, dopo averla riconosciuta nel 2011<br />

come top new partner.<br />

NUOVAMACUT<br />

Nuovamacut Automazione Spa (Gruppo TeamSystem) -<br />

società leader nell’ambito delle tecnologie a supporto<br />

dei processi aziendali nonché riferimento nazionale per<br />

Dassault SolidWorks come centro di assistenza, sviluppo,<br />

consulenza e formazione certificato - ha nominato<br />

Sauro Lamberti Amministratore Delegato di Nuovamacut,<br />

che subentra a Cristiano Zanetti, ora Presidente<br />

dell’azienda e chiamato a coprire altri ruoli di responsabilità<br />

all’interno del Gruppo TeamSystem, mentre Consigliere<br />

Delegato è stato confermato Loris Guasti, co-fondatore<br />

della società, alla guida della Business Unit che<br />

si occupa della commercializzazione delle Macchine<br />

Utensili. Con queste nomine si è compiuto con successo<br />

il periodo di consolidamento all’interno del Gruppo<br />

TeamSystem, iniziato nel 2008 quando Nuovamacut ne<br />

è entrata a far parte. Sauro Lamberti, fino a oggi direttore<br />

commerciale del gruppo, in Nuovamacut dal 1999,<br />

ha ricoperto varie cariche di responsabilità all’interno<br />

dell’azienda ed ha contribuito fortemente allo sviluppo e<br />

al business del gruppo, pertanto il management Team-<br />

System ha individuato in lui la persona più adeguata per<br />

garantire allo stesso tempo continuità e crescita. Nella<br />

guida dell’azienda, Sauro Lamberti sarà supportato dalle<br />

sue prime linee che costituiscono il Comitato di Direzione<br />

composto da Anna Bartolacci, Responsabile Amministrazione,<br />

Davide Centomo Responsabile R&D e<br />

Customer Care, Walter Dugatto, Responsabile Nuovamacut<br />

Nord Est, Loris Guasti, Responsabile Macchine<br />

Utensili, Maria Lanzetta, Responsabile Marketing e Comunicazione,<br />

Fabio Pensalfini, Responsabile Commerciale<br />

Sviluppo Clienti, Fabio Rabitti, Responsabile Risorse<br />

Umane e Controllo di Gestione, Vincenzo Ruggie-<br />

ro, Responsabile Nuovamacut Nord Ovest, Stefano Ruscelloni,<br />

Responsabile Nuovamacut Centro Sud.<br />

UMANA<br />

L’agenzia per il lavoro Umana resta una presenza stabile<br />

nel tessuto industriale di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>: dopo l’aumento<br />

del 50% delle proprie “missioni” nel 2011, i primi mesi<br />

del 2012 hanno visto l’azienda confermare la propria<br />

posizione nel territorio reggiano. “In un momento di<br />

profondi cambiamenti, noi proponiamo ai nostri partner<br />

opzioni moderne per la gestione delle risorse umane,<br />

basate su quella buona flessibilità che oggi si sta affermando<br />

come canale preferenziale per le esigenze di<br />

personale” – ha commentato la dottoressa Maria Raffaella<br />

Caprioglio, vicepresidente di Umana – “La fiducia<br />

che le imprese del reggiano ci hanno dimostrato, so-<br />

prattutto in questa fase economica, è da un lato motivo<br />

di soddisfazione e dall’altro uno stimolo per continuare il<br />

nostro impegno al fianco delle aziende, proponendo<br />

quella via umana alla flessibilità che ci ha sempre distinto”.<br />

Umana ha fatturato quest’anno 287 milioni di euro,<br />

in netta crescita rispetto all’anno precedente (+22%).<br />

Nel 2012, l’azienda ha inoltre stipulato una Convenzione<br />

con Confindustria Nazionale, attraverso la quale le<br />

imprese associate possono ricevere condizioni di miglior<br />

favore nell’utilizzo dei servizi di Umana.<br />

VERTEX PISTONS<br />

Accordo raggiunto tra Vertex Pistons e Team San Carlo<br />

Gresini per la Moto3. Una sostanziale collaborazione<br />

tecnica che permetterà a Vertex Pistons di accelerare la<br />

messa a punto di specifici prodotti per il potenziamento<br />

11<br />

Imprese Reggiane


12<br />

Imprese Reggiane<br />

di motori “Street Bikes” destinati alle competizioni in pista<br />

ed al Team San Carlo Gresini Moto3 di usufruire dei<br />

vantaggi tecnologici offerti da un partner come Vertex<br />

Pistons. Vertex Pistons azienda italiana leader a livello<br />

internazionale con la propria produzione di pistoni hi-tech<br />

annovera tra i suoi clienti i più importanti produttori<br />

Europei di Motocicli e GoKart. In evidenza anche il particolare<br />

network Vertex Aftermarket, dove assieme ai famosi<br />

Vertex Pistons vengono distribuiti in tutto il mondo<br />

anche bielle ed alberi motore Hot Rods, alberi a camme<br />

Hot Cams, kit cilindro Cylinder Works e kit di revisione<br />

Pivot Works, supportando i bisogni di componenti tecnologici<br />

non solo dei piloti professionisti, ma anche degli<br />

appassionati ed amatori della moto.<br />

LOMBARDINI<br />

KDI, l’innovativo motore realizzato dalla storica azienda<br />

reggiana, si aggiudica l’importante riconoscimento assegnato<br />

ogni anno dalla rivista “Diesel”. “Il motore<br />

KDI2504TCR si aggiudica il Diesel of the year 2012<br />

perché ha saputo superare in modo del tutto originale lo<br />

scoglio delle emissioni Tier 4 Final (US)/Stage IIIB (EU)<br />

che entreranno in vigore a partire dal 1°Gennaio 2013.<br />

In un mercato monopolizzato dal filtro antiparticolato, il<br />

gruppo Kohler ha risposto con una soluzione che premia<br />

i bassi costi di manutenzione e l’alta affidabilità” ha<br />

commentato Roberto Sommariva, direttore della rivista<br />

Diesel. Il Kohler KDI2504TCR, così come tutta la gamma<br />

Kohler KDI, è un motore realizzato per rispondere alle<br />

esigenze dell’utilizzatore finale che si vede così sollevato<br />

dalle problematiche legate alla manutenzione e al<br />

controllo dei sistemi di post trattamento. L’assenza del<br />

filtro antiparticolato rappresenta un valore aggiunto anche<br />

per tutti gli Oem impegnati nella realizzazione di<br />

macchine compatte, che potranno così affidarsi ad un’unità<br />

con elevati livelli di densità di potenza. Grazie al<br />

nuovo prodotto KDI, il gruppo Kohler/Lombardini estende<br />

il proprio range di potenza (da 45kW a 100kW) e<br />

utilizza, per la prima volta, un nutrito pacchetto di innovazioni<br />

tecnologiche: sistemi di iniezione common rail<br />

ad altissima pressione, sino ad ora impiegato solo su<br />

versioni automotive; il sistema di ricircolo dei gas di scarico<br />

e l’iniezione diretta. Il Kohler KDI2504TCR con i<br />

suoi 55 chilowatt di potenza e i 300 Newtonmetro di<br />

coppia massima è il best in class nel segmento dei<br />

quattro cilindri industriali da 2,5 litri. Il premio è stato<br />

consegnato durante la Fiera INTERMAT a Parigi (16-21<br />

Aprile) durante un’affollata conferenza stampa tenuta<br />

nello stand Lombardini/Kohler. “E’ un premio che ci<br />

riempie di orgoglio e premia gli sforzi del lavoro di un’intera<br />

azienda. Questo motore progettato a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />

sarà prodotto presso i nostri stabilimenti che proprio in<br />

questi mesi si stanno attrezzando per l’avvio della produzione<br />

prevista per ottobre” commenta Gianni Borghi,<br />

presidente Lombardini.<br />

COMER INDUSTRIES<br />

Comer Industries è presente nel parco eolico off-shore<br />

più grande del mondo, il parco Walney. La wind farm si<br />

trova a 15 km dalla costa dell’isola di Walney (ad Ovest<br />

della Gran Bretagna) ed è composta da 102 turbine eoliche<br />

prodotte da Siemens Wind Power della capacità<br />

di 3.6 MW equipaggiate dal sistema yaw drive di Comer<br />

Industries, serie PG 3504LFPE, per l’azionamento<br />

Azimuth che consente il continuo orientamento ottimale<br />

della navicella in direzione del vento. Il parco è stato<br />

completato in soli 5 mesi e fornirà energia elettrica a<br />

320.000 case, per una produzione totale di 367,2 MW.<br />

Siemens Wind Power ha scelto il PG 3504LFPE di Comer<br />

Industries per la sua massima compattezza, affidabilità<br />

e durata, caratteristiche imprescindibili per le turbine<br />

installate in ambienti off-shore. Con forti competenze<br />

tecniche ed una consolidata esperienza di partnership<br />

con i principali costruttori di generatori eolici, Comer Industries<br />

progetta, costruisce e vende sistemi integrati<br />

Yaw & Pitch, in particolare per la classe multi MegaWatt<br />

(MW) delle turbine di ultima generazione. I processi di<br />

produzione e progettazione sono fondati sui principi<br />

della Lean Organization e realizzati con modalità kaizen<br />

per elevare a livello world class le performance, ridurre<br />

gli stock e raggiungere una maggiore flessibilità e velocità<br />

nella catena di trasformazione. I centri di design e<br />

manufacturing sono dislocati in Italia, a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> e<br />

a Matera, e in Cina, a Shaoxing, per rispondere con efficacia<br />

alle esigenze dei clienti ed offrire un servizio completo<br />

per impianti on-shore, off-shore e per turbine di<br />

tutte le dimensioni. Nel 2011 sono stati portati avanti i<br />

lavori di potenziamento di Comer Industries Components<br />

– lo stabilimento produttivo di Matera- con un ampliamento<br />

di circa 8.200 m2 del plant. L’investimento<br />

complessivo, di circa 17 milioni di euro, riguarda in particolare<br />

il processo di realizzazione dei riduttori per i generatori<br />

eolici e dei loro principali componenti, con l’introduzione<br />

di nuove macchine utensili robotizzate e di<br />

nuovi impianti per i trattamenti termici e per la verniciatura<br />

dei prodotti finiti.<br />

OTTOTECNICA<br />

Negli ultimi quindici anni di attività Ottotecnica Srl ha<br />

dedicato gran parte delle proprie risorse alla realizzazione<br />

di dispositivi per la sicurezza degli operatori preposti<br />

alla manutenzione dei dispositivi di distribuzione e tra-<br />

sporto dell’energia elettrica di bassa, media ed alta tensione,<br />

nonché del comparto trazione e sottostazioni ferroviarie.<br />

Questo intenso lavoro ha portato allo sviluppo<br />

di diverse combinazioni di kit di montaggio che consentono,<br />

a coloro che devono intervenire su linee in conduttori<br />

nudi, in cavo, nelle cabine elettriche di bassa e media<br />

tensione di disporre dei componenti per la realizzazione<br />

dei dispositivi di messa a terra ed in corto circuito<br />

necessari nelle diverse situazioni operative. Si tratta di<br />

una soluzione che permette di unificare attrezzature e<br />

metodi di lavoro su tutto il territorio nazionale ed aumentare<br />

l’efficienza e la continuità della distribuzione di<br />

energia elettrica. Tutti i kit di montaggio comprendono<br />

pinze di fase brevettate che, assemblate secondo precise<br />

istruzioni operative, automatizzano l’operazione di<br />

messa a terra ed in corto circuito eliminando ogni valutazione<br />

soggettiva dell’operatore, e speciali rivelatori di<br />

tensione elettronici per verificare la presenza o l’assenza<br />

di tensione. La ricerca realizzata dai propri laboratori<br />

ha consentito a Ottotecnica di partecipare, a pieno titolo,<br />

ai comitati tecnici sia nazionali che internazionali preposti<br />

alla redazione delle normative relative alle prescrizioni<br />

funzionali dei dispositivi di sicurezza per lavori sotto<br />

tensione (Comitato Elettrotecnico Italiano CEI ed International<br />

Electrotechnical Committee / IEC – TC78).<br />

EMAK<br />

A Corte di Villa Spalletti si sono svolti i meeting dei<br />

brand Oleo-Mac ed Efco, a cui hanno partecipato oltre<br />

un centinaio di rivenditori specializzati giunti da tutta Italia.<br />

Un successo per Emak e l’occasione ideale per presentare<br />

alla rete vendita strategie e obiettivi aziendali,<br />

condividendo esperienze e best practices e per definire<br />

insieme iniziative di promozione a sostegno del sell-out.<br />

Stefano Slanzi, neo-direttore generale di Emak, ha illustrato<br />

il nuovo assetto organizzativo del Gruppo che, a<br />

seguito dell'acquisizione di Comet, Sabart, Raico e Tecomec,<br />

ha realizzato nel 2011 un fatturato globale di<br />

357 milioni di euro. “In un momento così delicato del<br />

mercato” - spiega Slanzi - “per mantenere salda la posizione<br />

di leadership acquisita è fondamentale continuare<br />

a investire sull’innovazione di prodotto e sulla qualificazione<br />

della rete vendita. In quest’ottica nei mesi scorsi è<br />

stato inaugurato il nuovo Training Center, dotato delle<br />

più avanzate tecnologie e sistemi audio/video per garantire<br />

un valido supporto alle attività di formazione, finalizzate<br />

a offrire un servizio di qualità superiore all’utenza<br />

professionale e consumer.” Ai momenti di discussione in<br />

aula si sono alternate delle vere e proprie prove sul<br />

campo, che hanno consentito ai dealers di testare il valore<br />

delle nuove macchine Oleo-Mac ed Efco. Tra le novità<br />

di prodotto, lanciate di recente nel segmento della<br />

piccola agricoltura e del giardinaggio, i rider 4-in-1<br />

Zephyr e Mistral, con sistema di taglio altamente flessibile<br />

che include mulching, raccolta, scarico laterale e<br />

scarico posteriore (4 Cutting device), e la linea comple-<br />

13<br />

Imprese Reggiane


14<br />

Imprese Reggiane<br />

ta di rasaerba, caratterizzata da design, comfort e massima<br />

affidabilità, che comprende le famiglie ESSEN-<br />

TIAL, COMFORT PLUS, ALLROAD PLUS 4 e ALL-<br />

ROAD EXA 4. In anteprima, sono stati presentati anche<br />

nuovi decespugliatori, motoseghe, tagliasiepi e accessori,<br />

disponibili a breve sul mercato.<br />

SITE SISTEMI<br />

Con il lancio, nello scorso ottobre, del servizio WiMax<br />

Banda Larga, Site Sistemi offre servizi Internet alle aziende<br />

della zona di Mancasale e aree limitrofe, da sempre<br />

fortemente penalizzate da un digital divide ormai a tutti<br />

noto. Questo perché la zona industriale non può contare<br />

sulla tradizionale tecnologia in rame, in quanto collegata<br />

alla centrale telefonica pubblica ormai satura. Ma Site Sistemi,<br />

dal 1984 un punto di riferimento a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />

nelle Telecomunicazioni aziendali e oggi vero e proprio<br />

“System Integrator” per i propri clienti, non si ferma qui.<br />

Grazie ad investimenti che superano gli 800 mila euro in<br />

tre anni, Site Sistemi si trasforma in XSTREAM Srl, primo<br />

operatore di telecomunicazioni a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> in<br />

grado di fornire a tutte le aziende servizi internet e voce.<br />

Da pochi mesi è operativo, presso la sede di <strong>Reggio</strong><br />

<strong>Emilia</strong>, un nuovo data center che permetterà alle aziende<br />

di depositare i propri server o avere un back up dei propri<br />

dati fiscali al di fuori della propria azienda, assolvendo<br />

così anche agli adempimenti legislativi sulla sicurezza dei<br />

dati imposti dalla legge 196/2003. Sarà invece lanciato<br />

a giugno, un nuovo servizio WI-FI 802.11.n che permetterà<br />

ad aziende ed enti pubblici di servire aree con la<br />

tecnologia WI-FI e di offrire accessi in modalità controllata<br />

(forma gratuita, pagamento, a tempo, prepagata<br />

etc..) mediante la piattaforma di XSTREAM. Il cliente me-<br />

diante un portale web potrà monitorare e controllare tutti<br />

gli accessi alla propria rete, che potrà essere utilizzata<br />

sia per la navigazione sia per eseguire chiamate telefoniche<br />

VoIP gratuite.<br />

WARRANT GROUP<br />

Un progetto europeo del valore di 8 milioni di euro che<br />

ha radunato intorno allo stesso tavolo la EDF (European<br />

Funding Division) di Warrant Group, divisione che si occupa<br />

di accompagnare enti privati e pubblici nella progettazione,<br />

presentazione e project management di progetti<br />

europei e interlocutori tra cui il Consorzio Interuniversitario<br />

Nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei<br />

Materiali (INSTM) e Brembo SGL Carbon Ceramic<br />

Brakes, joint venture tra Brembo e SGL Carbon Ceramic<br />

Brakes, leader nello sviluppo di sistemi frenanti in<br />

carbonio ceramico. Nome del progetto: HELM, Highfrequency<br />

ELectro-Magnetic technologies for advanced<br />

processing of ceramic matrix composites and graphite<br />

expansion.<br />

Presentato nell’area Cooperation del Settimo Programma<br />

Quadro, sul tema dedicato alle Nanoscienze, Nanotecnologie,<br />

Materiali e Nuove Tecnologie di Produzione<br />

(budget complessivo allocato dalla Comunità Europea:<br />

118 milioni di euro), HELM si propone di ridurre i tempi<br />

di lavorazione e, di conseguenza, i costi di produzione di<br />

un materiale estremamente resistente al calore permettendone<br />

l’applicazione in nuove nicchie di mercato. E aumentandone<br />

la sostenibilità industriale grazie a un notevole<br />

risparmio energetico. Il materiale in questione è<br />

qualcosa di simile alla ceramica. “Si tratta di un risultato<br />

molto importante per l’Italia – sottolinea Isella Vicini, responsabile<br />

EDF di Warrant Group – Helm è stato infatti<br />

l’unico progetto finanziato in questa<br />

call a coordinamento e conduzione<br />

italiani. HELM è stato selezionato al<br />

primo stage fra 162 proposte, facendo<br />

poi parte delle sole 13 proposte<br />

negoziate.<br />

INSIDE<br />

InSide Training, azienda reggiana<br />

che si occupa di formazione tecnologica,<br />

lavora da oltre 10 anni per<br />

mostrare alle imprese e ai privati come<br />

la tecnologia, insieme alle buone<br />

idee, porta una crescita costante e<br />

risultati tangibili. E’ online da pochi<br />

giorni il suo nuovo portale dedicato<br />

alla formazione: un punto di riferimento<br />

per tutte le aziende che vogliono<br />

stare al passo con la tecnologia;<br />

un luogo virtuale dove trovare<br />

tutte le novità sulla formazione in aula<br />

e in azienda e dove è possibile<br />

accedere gratuitamente ad oltre 20<br />

ore di webclass formative dedicate<br />

ai più diversi argomenti. InSide è un<br />

Adobe e Autodesk Authorized Training<br />

Center e un centro di formazione<br />

certificato dalla regione <strong>Emilia</strong><br />

Romagna; per questo può avere accesso<br />

a bandi formazione della Regione<br />

e può lavorare con finanziamenti<br />

Fondimpresa. Dalla grafica al<br />

video, dal web design al digital publishing,<br />

dalle applicazioni per iPhone<br />

e iPad alla progettazione e rendering<br />

3D, InSide in questi anni ha<br />

portato valore e conoscenza tecnica<br />

in importanti aziende italiane. Un’attività<br />

rivolta anche agli ordini professionali,<br />

sempre più legati all’uso di<br />

software specifici per la progettazione<br />

e il rendering. Da AutoCAD 3D a<br />

Revit, fino ad Autodesk Inventor.<br />

Una dimostrazione dell’importanza<br />

del lavoro di ricerca e studio sulle<br />

ultime novità tecnologiche e sulle<br />

metodologie didattiche per ottimizzare<br />

i tempi di training.<br />

15<br />

Imprese Reggiane


REGGIO EMILIA<br />

IL POLO<br />

DELLA<br />

MECCATRONICA


18<br />

Articolo di copertina<br />

<strong>Reggio</strong> hi-tech<br />

E’ un sistema produttivo HI-TECH quello pensato dal Club Meccatronica di <strong>Reggio</strong><br />

<strong>Emilia</strong>, a cui il Comune di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> ha affidato il coordinamento del Gruppo<br />

di progetto volto alla definizione di un progetto di sviluppo della competenza<br />

distintiva meccatronica, nato in occasione degli Stati Generali su “Il futuro dell’Area<br />

Nord”.<br />

Lo scorso Martedì 17 aprile presso il Centro internazionale Loris Malaguzzi il lavoro<br />

svolto in questi mesi è stato presentato alla città in occasione del convegno “<strong>Reggio</strong><br />

Hi Tech: Polo della Meccatronica”.<br />

L’evento rappresenta il primo di quattro appuntamenti organizzati dal Comune<br />

di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> per presentare le proposte operative scaturite dal percorso partecipato<br />

previsto dal Masterplan dell’Area Nord, e dedicati alle tre competenze distintive<br />

di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> - Meccatronica, Energie rinnovabili e Bioedilizia,<br />

Educazione - e sulla necessaria dotazione di infrastrutture e Progetti urbani per<br />

il futuro della città.<br />

Dopo il saluto di apertura del Sindaco di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Graziano Delrio, Aimone<br />

Storchi, Presidente del Club Meccatronica, ha illustrato i risultati raggiunti dal<br />

Gruppo di lavoro insieme a Lorenzo Ciappetti, Direttore di Antares e curatore di<br />

un progetto di ricerca dedicato alle necessità locali in termini di innovazione.<br />

Il Club Meccatronica ha infatti incaricato il Centro di ricerca Antares di realizzare<br />

una “mappa” analitica di tutte le competenze e le attività riconducibili all’innovazione<br />

della meccanica in senso meccatronico presenti sul territorio e di realizzare<br />

un’indagine sui fabbisogni delle imprese reggiane del settore.<br />

<strong>Reggio</strong> hi-tech<br />

La ricerca è stata utile al Gruppo di Progetto per avanzare - dopo questo lungo percorso<br />

di analisi - quattro proposte.<br />

La prima, in coerenza con gli indirizzi dell’Amministrazione comunale, è la costruzione<br />

accanto al Tecnopolo (capannone 19) di un Parco tecnologico nell’Area<br />

Reggiane. La seconda è l’istituzione del Polo della Meccatronica coordinato<br />

da <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione. La terza è volta a rafforzare il rapporto tra ricerca<br />

e imprese del territorio. La quarta riguarda l’attrazione e lo sviluppo<br />

di capitale umano di eccellenza.<br />

Sono stati questi i temi approfonditi nel corso dell’incontro, attraverso il coinvolgimento<br />

di Paolo Bonaretti, Direttore di Aster (coordinatore della Rete Alta Tecnologia<br />

della Regione <strong>Emilia</strong> Romagna), Carlo Coluccio, Direttore di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />

Innovazione, e Luigi Grasselli, Prorettore dell’Università degli studi di Modena<br />

e <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>.<br />

Non solo, nel corso della giornata sono state analizzate anche le esperienze di altre<br />

realtà territoriali in cui è presente un polo della meccatronica, ascoltate le testimonianze<br />

di imprese locali che necessitano di nuovi laboratori per lo sviluppo<br />

dei propri progetti di ricerca e sono intervenuti i protagonisti delle iniziative già avviate<br />

a supporto della competenza distintiva meccatronica.<br />

Al termine del confronto Massimo Magnani, Direttore Area Pianificazione Strategica<br />

del Comune di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, ha presentato i grandi progetti infrastrutturali<br />

dell’Amministrazione comunale.<br />

Hanno concluso l’incontro gli interventi del Presidente di Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>,<br />

Stefano Landi e del Sindaco di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, Graziano Delrio.<br />

19<br />

Articolo di copertina


20<br />

Articolodicopertina<br />

Da sinistra: P. Bonaretti, L. Grasselli, G. Delrio, S. Landi, A. Storchi, G. Coluccio<br />

IL TECNOPOLO DI REGGIO EMILIA<br />

Il Tecnopolo di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> ospiterà quattro laboratori - ora attivati in altre sedidi<br />

ricerca avanzata e per il trasferimento tecnologico alle imprese:<br />

Intermech-Mectron, per la ricerca applicata e i servizi nel settore della Meccanica<br />

avanzata, della Meccatronica e della Motoristica, con sede a <strong>Reggio</strong> e Modena:<br />

Le 5 linee di ricerca principali sviluppate da InterMech MO RE in ambito<br />

meccatronico sono oleomeccatronica, materiali meccatronici, diagnostica e manutenzione<br />

meccatronica, sistemi elettronici industriali, controllo, interazione ed ottimizzazione<br />

di sistemi robotici e manifatturieri.<br />

En&Tech, per la ricerca Industriale e il trasferimento tecnologico nel settore delle<br />

tecnologie integrate per la sostenibilità in edilizia, la conversione efficiente dell'energia,<br />

l'efficienza energetica degli edifici, l'illuminazione e la domotica.<br />

Biogest Siteia, è il Centro di ricerca interdipartimentale nel settore agro-alimentare<br />

ed in particolare nelle aree della Scienza e Tecnologie degli alimenti e della<br />

Scienza, Tecnologie e Protezione delle materie prime.<br />

Crpa-Lab, è il laboratorio dedicato alla ricerca industriale rivolto ai settori dell'agroalimentare<br />

e dell'ambiente ed energia.<br />

GRAZIANO DELRIO<br />

L’AREA NORD<br />

E L’ECONOMIA DELLA CONOSCENZA<br />

NUOVE RISORSE<br />

DEL MODELLO REGGIO<br />

di Graziano Delrio Sindaco di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />

I lavori di copertura della stazione di Calatrava, l’inaugurazione del Centro Internazionale<br />

Loris Malaguzzi, perno della ricerca educativa reggiana, la ristrutturazione<br />

in corso del Capannone 19 delle Reggiane per la sede del Tecnopolo,<br />

l’interesse delle aziende ad occupare nuovi spazi alle Reggiane, le proposte<br />

di Polo della Meccatronica, Centro di ricerca sul Biometano e riconversione<br />

sostenibile dell’edilizia, ci dicono che il lavoro impostato insieme alla città sull’Area<br />

Nord si sta riempiendo di sostanza, portando l’area delle Officine Meccaniche<br />

Reggiane ad assumere di nuovo un ruolo cruciale per <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>.<br />

Cambiamenti così importanti hanno bisogno di una solida preparazione, di convinzione<br />

e di lavoro in rete. Condizioni che ci sono, preparate con gli Stati Generali<br />

per il futuro di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> e con il Masterplan dell’Area Nord. Le cose<br />

stanno funzionando, ma dobbiamo continuare, rapidamente e a testa bassa,<br />

perché la crisi è in corso e i competitors sono molti e forti.<br />

Il lavoro di quattro gruppi di esperti per le nostre eccellenze<br />

E’ per raggiungere un passaggio come quello di oggi che, nel corso della crisi,<br />

agli Stati Generali del 2009 sul futuro della città e sull’Area Nord nel 2010<br />

abbiamo ragionato su un “progetto Apollo”, ponendoci l’obiettivo di innovare<br />

e rilanciare il modello reggiano, valorizzando al meglio le competenze distintive<br />

di <strong>Reggio</strong>, Educazione, Meccatronica ed Energie rinnovabili, e mettendo<br />

l’Area Nord come risorsa al servizio di questo sviluppo.<br />

Da questo nucleo forte di ricerca ci immaginiamo una propulsione a catena<br />

su tutto il sistema reggiano, con un intenso impulso verso l’innovazione e l’economia<br />

della conoscenza, generando capacità di attrazione di flussi di persone<br />

e di idee e promuovendo <strong>Reggio</strong> a livello nazionale e internazionale.<br />

Nell’ambito del percorso partecipato previsto dal Masterplan dell’Area Nord,<br />

i quattro gruppi composti da professionisti, Università e rappresentanze cittadine<br />

hanno lavorato sulle tre competenze distintive e sulla necessaria dotazione<br />

di infrastrutture e Progetti urbani per il futuro della città, a partire dall’Area<br />

Nord. Concluso il lavoro di ricerca, abbiamo aperto dal 17 aprile la fase<br />

21<br />

Articolodicopertina


22<br />

Articolo di copertina<br />

di restituzione dell’attività svolta. Scelte condivise sulle competenze<br />

distintive della città, in cui l’apporto del sistema<br />

delle imprese, dei più rilevanti organismi nell’ambito dei servizi,<br />

del mondo delle professioni e dell’economia è protagonista,<br />

affiancato e supportato dalle istituzioni in una consultazione<br />

a rete in cui <strong>Reggio</strong> sa eccellere. Un ringraziamento<br />

va a tutti i protagonisti di questo lavoro.<br />

L’Area Nord al servizio del nuovo modello <strong>Reggio</strong><br />

Con gli Stati Generali già dal 2009 abbiamo messo al centro<br />

di questo processo di innovazione l’Area Nord, l’ampia porzione<br />

di città che va dalla via <strong>Emilia</strong> fino a oltre l’autostrada,<br />

zona urbana specializzata, da sempre dedicata al lavoro, protagonista<br />

nel Novecento dei cambiamenti economici.<br />

Un’area in cui si concentrano le principali infrastrutture per<br />

la mobilità, le più grandi e importanti aree produttive, per<br />

i servizi e per il terziario, che deve essere ripensata per lo<br />

sviluppo del lavoro, delle competenze reggiane, della qualità<br />

di vita, della sostenibilità.<br />

Dominante nell’Area Nord è il tema della stazione Mediopadana,<br />

collocata in un territorio economicamente rilevante<br />

e costituito da circa 2 milioni di abitanti, rispetto alla quale<br />

si sta lavorando per la realizzazione di un nodo di interscambio<br />

con l’autostrada che potenzi ulteriormente la porta<br />

di accesso a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>. D’altro canto proprio alle<br />

Reggiane, si sta configurando come realtà un Parco della<br />

Conoscenza, dell’Innovazione, della Creatività di alto livello<br />

di ricerca e la cui forza sia la connessione con il territorio,<br />

con le piccole e medie imprese, le aziende artigiane,<br />

le start up di giovani imprenditori della conoscenza e<br />

della creatività.<br />

Il Polo della Meccatronica, il Tecnopolo e il Malaguzzi,<br />

ecco il Parco della conoscenza alle Reggiane<br />

Il gruppo di progetto condotto dal Club Meccatronica ha<br />

elaborato la proposta di creare un Polo dell’Hi-Tech, dell’alta<br />

tecnologia, un Polo di valenza nazionale che concentri<br />

i laboratori di ricerca e di trasferimento teconologico alle<br />

Reggiane.<br />

E’ una scommessa importantissima per cui va un ringraziamento<br />

particolare al Presidente Stefano Landi, al Club<br />

Meccatronica e a tutti i protagonisti del lavoro del Gruppo<br />

di progetto Meccatronica condotto da Aimone Storchi.<br />

Dalla fine del 2004, nell’ambito delle trattative per la salvaguardia<br />

di posti di lavoro in presenza della chiusura degli<br />

stabilimenti Reggiane, dicemmo con i sindacati e le associazioni<br />

di imprese che bisognava dare vita a investimenti<br />

in ricerca e conoscenza nell’Area Reggiane. Ritrovare alle<br />

Reggiane le Officine di una nuova industrializzazione e del<br />

futuro dell’economia di <strong>Reggio</strong> è la possibilità che oggi si<br />

presenta grazie ad una sinergia in cui l’apporto della Meccatronica<br />

è sostanziale, forte di 300 imprese, di cui 30 leader<br />

nel mondo, e consapevole che l’economia della conoscenza<br />

è la strada.<br />

I progetti del Centro internazionale per l’infanzia e del Tecnopolo<br />

rappresentano già un nucleo forte di quel Parco della<br />

conoscenza, dell’Innovazione e della Creatività che abbiamo<br />

ipotizzato come fulcro dello sviluppo dell’economia<br />

della conoscenza a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>. Dopo il lavoro di questi<br />

mesi, il Polo della Meccatronica, insieme al Centro di<br />

ricerca per l’efficienza energetica di Iren e al Centro nazionale<br />

per il Biometano proposto da Crpa, vanno a dare<br />

ulteriore sostanza a questo progetto.<br />

La volontà di unità di fare rete tra Amministrazioni pubbliche,<br />

imprenditori, centri di ricerca e università può rendere<br />

il futuro di <strong>Reggio</strong> più ottimistico rispetto a quello che<br />

viene dipinto in questi giorni un po’ cupi. Oggi la città ci<br />

crede, sa che è la scelta giusta. Con il Tecnopolo, realizzato<br />

grazie all’investimento di Regione <strong>Emilia</strong>-Romagna e<br />

Comune di <strong>Reggio</strong>, e l’investimento sull’infrastrutturazione<br />

tecnologica, ad esempio la banda larga e ultralarga nell’Area<br />

Nord, con piste di lavoro concrete, credo che la nostra<br />

città potrà offrire nuove opportunità a giovani e imprese,<br />

quindi nuova occupazione e speranza.<br />

Il progetto di riqualificazione dell’Area Reggiane<br />

Come Amministrazione Comunale, oltre ad aver accompagnato<br />

il processo di governance, continueremo a lavorare<br />

sulle leve necessarie per la competitività e l’occupazione<br />

che sono tangibili – cioè qualità urbana, infrastrutture<br />

e aree produttive, infrastrutture digitali – e intangibili<br />

come i servizi e l’attrattività culturale.<br />

Il prossimo passaggio dell’azione del Comune di <strong>Reggio</strong><br />

è la riqualificazione di piazzale Europa, oggi soltanto un parcheggio<br />

ma che sarà una piazza a servizio del Parco dell’innovazione<br />

e luogo di ricucitura urbana con la stazione<br />

ferroviaria e la città storica. Per la concreta fattibilità del<br />

progetto, è a disposizione un finanziamento regionale di<br />

circa 2,5 milioni di euro. A questo, si aggiunge una manifestazione<br />

di interesse formulata da un gruppo di imprese,<br />

pronte a investire nell’area ex Officine Gallinari e a realizzare,<br />

in coerenza con il disegno dell’Amministrazione comunale,<br />

importanti opere pubbliche.<br />

La competizione fra le città sfida locale e globale<br />

Dalla prima crisi delle Reggiane, dal modello “un’impresa,<br />

una città” era nato un nuovo modello “tante imprese, una<br />

città” oggi la tenuta nella competitività dipende da “una città<br />

e una rete di imprese, al centro di una più ampia rete di<br />

persone e di idee”.<br />

Essere quindi un polo per flussi di idee, flussi di persone,<br />

flussi di dati, crescere come flussi, possibilità di lavoro e<br />

di scambio, senza che cresca la dimensione fisica della città.<br />

Le ricette per la crescita non sono magiche e non vi è una<br />

sola ricetta. Come sistema dei sindaci italiani abbiamo detto<br />

che non bastano solo i grandi progetti infrastrutturali nazionali,<br />

ma è dai territori che può nascere la crescita vera.<br />

La competizione si fa tra le città: oggi 100 città producono<br />

il 30 per cento del Pil mondiale e almeno il 70 per cento<br />

dell’innovazione viene prodotto nelle città. D’altra par-<br />

Gli appuntamenti e i protagonisti<br />

te, tra i primi 50 Hub tecnologici (i grandi centri tecnologici)<br />

che fanno innovazione e ricerca non ve n’è neanche<br />

uno italiano. Il nostro Paese è indietro. Tutta la ricerca e<br />

l’innovazione, i nuovi prodotti, la nuova industrializzazione,<br />

il nuovo lavoro possono essere costruiti soltanto investendo<br />

molto nelle città. E’ una cornice che dobbiamo tenere<br />

presente per dire che a <strong>Reggio</strong> siamo sulla strada giusta<br />

e che dobbiamo correre, ma possiamo farcela. E’ tempo<br />

di un progetto condiviso, coerente con il contesto economico<br />

del XXI Secolo. Infrastrutture, conoscenza, tecnologia<br />

diventano tre aree la cui sinergia permetterà a <strong>Reggio</strong><br />

<strong>Emilia</strong> di avere un respiro davvero internazionale.<br />

Il rendiconto del lavoro sul Masterplan per il futuro dell’Area Nord è iniziato il 17 aprile con “<strong>Reggio</strong> Hi-Tech”, il Polo della<br />

Meccatronica in collaborazione con il Club Meccatronica di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, il 14 maggio con “<strong>Reggio</strong> Green”, il Distretto del<br />

Metano e dell’Efficienza energetica, in collaborazione con Iren Rinnovabili e Crpa Lab, il 6 giugno con “<strong>Reggio</strong> Approach”,<br />

il Laboratorio internazionale dell’Educazione, in collaborazione con <strong>Reggio</strong> Children e il 19 giugno “<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>”, le Infrastrutture<br />

per l’Innovazione coordinato dall’ Area Pianificazione strategica del Comune di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>.<br />

Ampia la rete di soggetti che hanno partecipato ai lavori di questi mesi, professionisti, imprenditori, amministratori pubblici.<br />

Solo per citare alcune personalità e organizzazioni: Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> con il presidente Stefano Landi e con il presidente<br />

di Rei Aimone Storchi, Iren con l’amministratore delegato Andrea Viero e il presidente di Iren Rinnovabili Ettore Rocchi,<br />

il presidente del Crpa Giuseppe Veneri, la presidente della Fondazione <strong>Reggio</strong> Children Carla Rinaldi, il prorettore dell’Università<br />

di Modena e <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Luigi Grasselli, gli ordini professionali degli Architetti, con Gianni Boeri, degli Ingegneri,<br />

con Pierantonio Gasparini, dei Geometri con Francesco Spallanzani, la Regione, la Provincia con Anna Campeol, la Camera<br />

di Commercio con Ugo Baldini e Giampiero Lupatelli; per l’Amministrazione comunale, area di pianificazione strategica<br />

con gli assessori Ugo Ferrari, Paolo Gandolfi, Uberto Spadoni, il direttore generale Mauro Bonaretti; gli ingegneri Lauro<br />

Sacchetti e Giovanni Manfredini, gli architetti Mauro Severi, Norberto Vaccari e Marcella Mastropietro e moltissimi altri…<br />

23<br />

Articolo di copertina


24<br />

Articolo di copertina<br />

AIMONE STORCHI NUOVO PRESIDENTE DI REGGIO EMILIA INNOVAZIONE<br />

Nato il 24 dicembre 1941 a Campagnola <strong>Emilia</strong>, dove risiede tuttora, coniugato e con due figli, Aimone Storchi è Amministratore<br />

Delegato di Vimi Fasteners Spa, azienda di Novellara specializzata nella produzione di organi meccanici di fissaggio<br />

di alta qualità per il settore automotive.<br />

E’ inoltre Consigliere di Amministrazione di Comer Industries Spa, leader mondiale nella progettazione e produzione di sistemi<br />

avanzati di ingegneria e soluzioni di meccatronica per la trasmissione di potenza, di cui è stato uno dei fondatori.<br />

Aimone Storchi è Presidente del Club Meccatronica di Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> dal novembre 2008, membro di Giunta della<br />

stessa Associazione e del Collegio dei Probiviri di Unacoma, l’Unione Nazionale Costruttori Macchine Agricole. Dal 2007<br />

ricopre anche l’incarico di Vice Presidente dell’UCID, Unione Cattolica Imprenditori e Dirigenti.<br />

Lo scorso 17 aprile Storchi è stato eletto dall’Assemblea Presidente di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione (REI), il Centro per l’innovazione<br />

ed il trasferimento tecnologico della nostra provincia, succedendo così a Stefano Landi.<br />

Insieme a lui sono stati eletti i membri del nuovo Consiglio d’Amministrazione: Paolo Bardelli, Francesco Capuano, Graziano<br />

Grasselli e Bianca Rimini.<br />

<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione è attiva sul territorio dal 2003 e vede tra i propri soci Camera di Commercio, Provincia e Comune<br />

di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, l’Università degli Studi di Modena e <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, CNA, Confapi, Lega<br />

delle Cooperative di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, Confartigianato Federindustria, Unionapi <strong>Emilia</strong>-Romagna, Unione delle Cooperative,<br />

Unioncamere ed Unicredit.<br />

REI opera per supportare le aziende nei percorsi di innovazione, nello sviluppo di prodotti e progetti innovativi. Si occupa<br />

in particolare di ricerca industriale nei settori meccatronica, automotive, elettronica, telecomunicazioni attraverso gruppi di<br />

ricerca (Energy Control - Elettronica di controllo per sistemi a trazione elettrica; Energy Power - Macchine Elettriche ed Elettronica<br />

di potenza; FPML - Fluid Power For Mechatronics Llab; HMI - interazione uomo macchina; EMC & RF - compatibilità<br />

elettromagnetica, radio frequenza, elettrosmog); di trasferimento tecnologico mediante lo sviluppo progetti innovativi,<br />

eventi e formazione; realizza laboratori di prova: Laboratorio di Compatibilità Elettromagnetica e Radio (EMC&RF)<br />

e Sicurezza Elettrica (LVD), laboratorio rumore e vibrazioni, laboratorio prove climatiche e meccaniche; effettua la valutazione<br />

della conformità (organismo notificato per le direttive: 1999/5/CE - direttiva apparati radio e terminali di telecomunicazione;<br />

2004/108/CE - direttiva compatibilità elettromagnetica; 2000/14/CE - direttiva rumore).<br />

Intervista a<br />

Aimone Storchi<br />

Presidente del Club Meccatronica e di REI <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione<br />

Presidente Storchi, nel corso della seconda riunione degli “Stati Generali”<br />

tenutasi all’inizio del 2010, il Club Meccatronica venne incaricato di coordinare<br />

la predisposizione di proposte utili per la definizione di politiche<br />

locali a sostegno dell’innovazione meccatronica. Un equilibrio non facile<br />

tra esigenze specifiche di un comparto e raccordo con il territorio: cosa<br />

è stato fatto in tal senso?<br />

Il Club ha interpretato l’impegno rivoltogli scegliendo la via della collaborazione<br />

con i principali attori locali. Mi riferisco all’Università di Modena e <strong>Reggio</strong><br />

<strong>Emilia</strong>, agli istituti tecnici, a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione, alle Associazioni di categoria,<br />

alla Camera di Commercio e, naturalmente, agli Enti locali e agli imprenditori,<br />

il cui supporto in termini di valutazioni personali e aziendali è stato<br />

fondamentale.<br />

In quell’occasione, ricordo bene, la meccatronica fu ufficialmente indicata come<br />

uno degli elementi distintivi del sistema reggiano. Tuttavia la condivisione era<br />

indispensabile perché in una realtà distrettuale, come quella reggiana, la trasformazione<br />

di un’impresa non è mai un fatto individuale.<br />

Da dove bisogna partire per avviare un cambiamento reale, una trasformazione<br />

strutturale e non apparente?<br />

Cambiare significa avviare percorsi di sviluppo con scelte che comportano<br />

trasformazioni, adattamenti e rivoluzioni nell’organizzazione della produzione<br />

o della stessa impresa. Una strada può essere quella di guardare come<br />

hanno fatto gli altri. L’esperienza altrui, quando è coronata da successo, è<br />

il migliore incoraggiamento per le altre imprese che osservano sempre con<br />

attenzione.<br />

A noi viene abbastanza facile, perché apprendere dagli altri è un fatto naturale<br />

per qualsiasi imprenditore. Disporre di punti di riferimento riduce inoltre<br />

la paura che le innovazioni possano essere sbagliate e pericolose per la vita<br />

aziendale.<br />

25<br />

Articolo di copertina


26<br />

Articolo di copertina<br />

Quindi attenzione al sistema produttivo nel suo complesso<br />

Sin dalla sua nascita il Club Meccatronica ha dedicato una<br />

parte delle proprie risorse e delle proprie energie allo studio<br />

del sistema produttivo locale e alla diffusione delle informazioni<br />

e delle conoscenze assunte. Si inquadra in questa<br />

logica anche la ricerca realizzata da Antares. I suoi risultati<br />

sono una preziosa fonte di studio rivolta soprattutto<br />

al sistema locale, cui suggerisce, a mio parere, nuove<br />

e indispensabili frontiere di servizio.<br />

Dovendolo individuare, quale è a suo parere il punto fondamentale<br />

della ricerca?<br />

Protagoniste dell’indagine sono state le più dinamiche imprese<br />

meccaniche reggiane. Aziende formate da imprenditori<br />

e collaboratori che, in questi anni di cambiamenti globali<br />

e di crisi, hanno saputo praticare strategie rivelatesi vincenti<br />

e decisive per il loro sviluppo. Queste ci riportano un<br />

punto di convergenza assolutamente nuovo, ed è il fulcro<br />

dell’indagine: la centralità assoluta assunta dalla conoscenza<br />

come variabile strategica, vale a dire la detenzione di un<br />

preciso sapere che distingue un’azienda dalle altre. E’ una<br />

discontinuità senza precedenti, dopo decenni di fasi industriali<br />

incentrate sul core business, ovvero sulla definizione<br />

di un ben definito perimetro merceologico.<br />

Il sapere interno come strumento di differenziazione<br />

Nel nuovo modello l’enfasi si sposta sull’investimento permanente<br />

e, soprattutto, sull’accumulazione della conoscenza<br />

come fattore competitivo. Quindi sì, è necessario smarcarsi<br />

dai concorrenti valorizzando il sapere interno. Siamo<br />

già in presenza di un pezzo del sistema industriale reggiano<br />

che risponde a tutti i requisiti da sempre indicati come<br />

quelli su cui rifondare la competitività del Paese.<br />

Mi riferisco a un insieme di imprese variegato per dimensioni<br />

e specializzazione, non ancora numericamente maggioritario<br />

ma non certo marginale.<br />

La trasformazione di cui parlava prima deve comprendere<br />

anche la catena della subfornitura?<br />

Un distretto ricco di filiere articolate come il nostro deve<br />

avviare una soluzione di sistema in grado di promuovere<br />

non solo l’innovazione, ma anche la crescita qualitativa delle<br />

imprese della subfornitura.<br />

Dobbiamo infatti ricordarci che la risposta competitiva delle<br />

aziende leader dipende anche e soprattutto, dalla qualità<br />

del sistema di fornitura a cui esse si rivolgono. Questa<br />

fase potrebbe divenire critica all’aumentare sia della trasformazione<br />

tecnologica dei prodotti, sia delle pressioni di co-<br />

IL CLUB MECCATRONICA<br />

Il Club Meccatronica promosso da Industriali <strong>Reggio</strong><br />

<strong>Emilia</strong> nel 2003 associa oltre 75 imprese. Il Club col-<br />

labora con altri Poli della Meccatronica italiani e este-<br />

ri; in particolare ha sottoscritto un accordo con il Me-<br />

sap di Torino.<br />

Ha operato in questi anni lungo tre filoni d’attività. Il<br />

primo è costituito dalla volontà di rafforzare e diffon-<br />

dere la cultura della meccatronica attraverso visite,<br />

seminari e lo sviluppo di progetti di ricerca condivisi<br />

tra varie aziende e con l’Università di Modena e Reg-<br />

gio <strong>Emilia</strong>. E proprio per promuovere la cultura della<br />

tecnologia meccatronica ha organizzato il Premio Ita-<br />

liano della Meccatronica.<br />

Nel primo quadriennio il premio è stato assegnato a im-<br />

prese leader di classe mondiale, come Brembo, System,<br />

Carlo Gavazzi Space e Prima Industrie. Lo scorso anno<br />

la giuria ha premiato Health Robotics, impresa bolza-<br />

nina di medie dimensioni e leader mondiale nell’auto-<br />

mazione per la preparazione delle terapie infusionali.<br />

Il secondo filone di attività è rappresentato dalla pro-<br />

mozione delle competenze delle imprese del territo-<br />

rio e la creazione di relazioni con territori e cluster in<br />

Italia e nel mondo che condividono il crescente<br />

orientamento meccatronico. Il terzo ambito di lavoro<br />

si concretizza in una significativa attività di analisi del-<br />

le caratteristiche del nostro distretto e di studio del-<br />

la tecnologia meccatronica intesa come variabile da<br />

cui dipende il futuro di una parte significativa dell’in-<br />

dustria meccanica locale.<br />

sto provenienti dalla catena globale del valore nella quale<br />

le stesse imprese sono inserite. La risposta non può essere<br />

solo della singola azienda, ma del sistema territoriale chiamato<br />

a dotarsi di una rinnovata intelligenza diffusa.<br />

Chi individua, oltre al Club Meccatronica, come regista<br />

di questa delicata fase di trasformazione?<br />

In una prospettiva come questa deve necessariamente crescere<br />

il ruolo di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione a cui si dovrebbe<br />

affidare la regia di tutte le iniziative locali riferite alla meccatronica.<br />

Fra queste cito, in particolare, il processo di costituzione<br />

e di sviluppo del Polo della Meccatronica di <strong>Reggio</strong><br />

<strong>Emilia</strong>. La regia di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione sarebbe una<br />

scelta coerente con il profilo di questo soggetto, nato come<br />

espressione di una pluralità di attori economici, amministrativi<br />

e universitari del nostro capoluogo. Conferire a <strong>Reggio</strong><br />

<strong>Emilia</strong> Innovazione la leadership locale in materia di innovazione<br />

meccatronica è la precondizione per garantire non solo<br />

l’avanzamento delle diverse iniziative in corso, ma anche la<br />

migliore coerenza e armonizzazione tra loro. Un obiettivo raggiungibile<br />

a condizione che l’insieme degli attori locali, come<br />

l’Università, la Camera di Commercio, l’Associazionismo legato<br />

alla manifattura e gli Enti locali, assumano come prioritaria<br />

questa prospettiva non solo con le dichiarazioni d’intenti,<br />

ma con congrui, costanti e coerenti interventi.<br />

IL LAVORO DEL GRUPPO<br />

DI PROGETTO<br />

MECCATRONICA<br />

DICEMBRE 2010 MARZO 2012<br />

OBIETTIVI<br />

Potenziare le basi di conoscenza delle imprese locali;<br />

Aumentare la capacità di innovazione dell’intero sistema<br />

economico;<br />

Aumentare la dotazione di capitale umano tecnico;<br />

Delineare linee progettuali prioritarie per il potenziamento<br />

del distretto (es. nuovi materiali, robotica, mobilità);<br />

Costruire un sistema di trasferimento tecnologico collegato<br />

con la Rete Alta Tecnologia dell’<strong>Emilia</strong> Romagna;<br />

Creare un Tecnopolo come hub di conoscenza nel quale<br />

connettersi con la ricerca internazionale, favorire il trasferimento<br />

tecnologico, l’incubazione di impresa, ospitare laboratori<br />

di testing e dimostrazione.<br />

PRINCIPALI FASI/ATTIVITA’<br />

RICERCA E MAPPATURA DEL TERRITORIO (A CURA DI ANTARES):<br />

Elaborazione database aziende del distretto meccatronica<br />

Elaborazione schede di approfondimento su risorse locali, cluster<br />

nazionali e internazionali della meccatronica;<br />

Analisi dei 6 principali settori applicativi delle tecnologie meccatroniche<br />

a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> (Agrimeccatronica, Macchine e<br />

Attrezzature di produzione/Robotica, Mobilità, Componentistica,<br />

Elettrodomestici, Attrezzature Parchi gioco).<br />

RILEVAZIONE (A CURA DI CLUB MECCATRONICA E ANTARES):<br />

Invio 70 questionari, focus group e interviste ad aziende del<br />

territorio;<br />

10 Interviste con rappresentanti-attori locali.<br />

COSTITUZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO DEGLI ATTORI LOCALI:<br />

Camera di Commercio;<br />

CNA;<br />

Comune di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>;<br />

Confapi;<br />

Confartigianato;<br />

Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>;<br />

Istituti tecnici;<br />

Provincia di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>;<br />

<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione;<br />

Università di Modena e <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>;<br />

Antares;<br />

Altri Esperti (Aster, ecc.).<br />

ANALISI, COMPRENSIONE ED ELABORAZIONE DEI DATI EMERSI:<br />

n. 3 incontri plenari del Gruppo di lavoro degli attori locali.<br />

27<br />

Articolo di copertina


28<br />

Articolo di copertina<br />

Con la realizzazione delle azioni contenute nei cinque assi di intervento, che rappresentano<br />

le proposte conclusive del gruppo di progetto, il Polo della Meccatronica<br />

di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, affiancato al Tecnopolo regionale, può dare sostanza alla<br />

visione di un’area della città che diventi porta – o hub – verso un’innovazione ancora<br />

più diffusa.<br />

Si tratta di una sfida complessa che richiede investimenti in infrastrutture, in capitale<br />

immateriale, come la conoscenza e un rafforzamento dello spirito di coesione,<br />

dentro una cornice regionale.<br />

Si tratta, in definitiva, della prossima sfida di identità e di competitività del sistema<br />

produttivo reggiano.<br />

LORENZO CIAPETTI<br />

IL POLO DELLA MECCATRONICA:<br />

UNA NUOVA SFIDA DI INNOVAZIONE<br />

PER L’INTERO<br />

SISTEMA ECONOMICO REGGIANO<br />

di Lorenzo Ciapetti, direttore Antares<br />

Il progetto Area Nord del Comune di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> è un’opportunità per il rafforzamento<br />

di identità di una città e di un luogo, in un contesto regionale e globale.<br />

La città è <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>: una città con una forte identità produttiva e con eccellenze<br />

industriali, terziarie e culturali di primo rango nel mondo; una città che<br />

beneficia della sua posizione geografica e logistica sull’asse della Via <strong>Emilia</strong>.<br />

Da questa posizione di vantaggio, <strong>Reggio</strong> affronta però il tipico dilemma delle<br />

città medie: ovvero come valorizzare i propri patrimoni distintivi per crescere<br />

in termini di opportunità e ricchezza, salvaguardando identità e coesione.<br />

Il luogo è l’area delle ex Reggiane, un luogo “storico” dell’industria al centro<br />

di un progetto di riqualificazione urbana di cui è già stato realizzato un Masterplan<br />

che identifica quattro pricipali funzioni (città dei saperi e dell’“imparare”,<br />

terziario avanzato, commercio, residenzialità e attività culturali), definendo così<br />

una vera e propria “cittadella della ricerca e del terziario avanzato che diviene<br />

cerniera fra centro storico e quartieri a nord della città”. Qui, l’opportunità<br />

offerta dall’Accordo con la Regione <strong>Emilia</strong> Romagna per la creazione di un Tecnopolo<br />

dedicato alla meccatronica ed alle energie alternative e all’agroalimentare,<br />

si inserisce nel disegno di riqualificazione che il Comune intende portare<br />

avanti con il Piano di Riqualificazione urbana delle Reggiane.<br />

La meccatronica è al centro di questa sfida di valorizzazione: si tratta infatti di<br />

una capacità distintiva del tessuto industriale locale, frutto dell’accumulazione<br />

di conoscenze tacite e codificate che si sono create negli anni, all’interno<br />

delle imprese del distretto e che oggi rappresenta un patrimonio su cui poter<br />

costruire ulteriori innovazioni.<br />

In uno studio condotto da Antares nel 2004, volto a mappare la meccatronica<br />

reggiana, un gruppo di lavoro, composto anche da imprenditori e rappresentanti<br />

della Facoltà di Ingegneria, sviluppò una definizione di prodotto meccatronico<br />

incentrata sui concetti di controllo e integrazione tra diverse discipline<br />

(meccanica, informatica, elettronica, elettromeccanica).<br />

Tuttavia, se si guarda alla meccatronica come una base di conoscenza con cui<br />

diversi settori ed imprese possono cimentarsi per introdurre innovazione e per<br />

29<br />

Articolo di copertina


30<br />

Articolo di copertina<br />

migliorare la funzionalità dei propri prodotti, quella definizione<br />

potrebbe apparire oggi superata dalle continue evoluzioni<br />

che fanno della meccatronica un mondo complesso,<br />

alle prese con: System Integration, Motion Control, Actuators<br />

and Sensors, Vibration and Noise Control, Intelligent<br />

Control, Micro Devices and Opto-Electronic Systems,<br />

Robotics, Automotive systems. La parola "Meccatronica"<br />

ha pertanto molti significati (tecnologie di controllo, sensori<br />

e attuatori, robotica, micro dispositivi - ad esempio i<br />

MEMS, mondo automotive, ecc.) e identifica attività diverse,<br />

che mutano a seconda dello scenario industriale e delle<br />

tecnologie di riferimento.<br />

Con il lavoro realizzato nel 2011 per il gruppo di lavoro Area<br />

Nord, si è voluto introdurre un modello di lettura dell’universo<br />

della meccatronica, maggiormente incentrato sulle diverse<br />

funzionalità dei prodotti realizzati dalle aziende del territorio.<br />

Le 300 imprese analizzate si basano su una produzione<br />

meccatronica e sono state distribuite su 6 comparti:<br />

- Agrimeccatronica (Trattrici e macchine agricole, macchine<br />

per giardinaggio, macchine per l’irrigazione e protezione<br />

colture);<br />

- Robotica industriale (automotive /garage equipment –<br />

attrezzature per autofficine, macchine utensili e attrezzature<br />

di produzione, packaging/material handling, logistica,<br />

imballaggio, movimentazione);<br />

- Mobilità sostenibile (componenti e sistemi per veicoli elettrici,<br />

ibridi e sistemi audio e infotainement - antenne, altoparlanti,<br />

navigatori, allarmi);<br />

- Amusement parks (attrezzature e macchine per parchi<br />

giochi);<br />

- Home appliances (elettrodomestici, cottura, refrigerazio-<br />

ne, elettrodomestici per la pulizia, sistemi di riscaldamento,<br />

servoscale, montascale);<br />

- Componentistica (trasmissione di potenza, idraulica, componenti<br />

elettrici ed elettronici, automazione, software).<br />

Queste 300 aziende detengono un valore complessivo di<br />

ricavi nel 2009 di oltre 6 miliardi di euro, ovvero il 19% del<br />

totale del valore delle imprese reggiane con bilanci registrati<br />

sulla banca dati AIDA (esclusa l’agricoltura) e rappresentano,<br />

in media, il 7% delle imprese attive nei rispettivi<br />

comparti.<br />

La performance competitiva delle imprese del distretto reggiano<br />

è da sempre collegata alla loro base di conoscenza<br />

(prevalentemente meccanica) ed alla elevata capacità<br />

di assorbimento di conoscenze dall’esterno, accompagnata<br />

anche da una sostenuta propensione all’export. Prevale<br />

sul territorio un modello di innovazione incrementale di<br />

tipo interno all’azienda, con preferenza per canali di conoscenza<br />

che transitano per fornitori e clienti piuttosto che<br />

Università e laboratori di ricerca.<br />

Un tema di riflessione per poter pensare a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />

come nodo di innovazione e di tecnologia è la presenza<br />

di una dualità nel sistema di innovazione locale. Infatti, ac-<br />

canto ad una leadership meccatronica esiste un tessuto<br />

industriale che deve compiere passi importanti verso una<br />

maggiore cultura dell’innovazione. Come recentemente illustrato<br />

nel Rapporto Innovazione 2011 della CCIAA di <strong>Reggio</strong><br />

<strong>Emilia</strong>, Il 95% del sistema produttivo di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />

continua ad essere caratterizzato da una ridotta dimensione<br />

di impresa (sotto i 10 addetti), di cui il 60% non ha<br />

introdotto alcuna innovazione negli ultimi tre anni. Questa<br />

quota aumenta (al 66%) prendendo a riferimento aziende<br />

di piccola dimensione con scarsi sbocchi commerciali.<br />

E’ altresì evidente che laddove in altre regioni europee un<br />

driver di rilievo di tali processi è rappresentato dalla presenza<br />

di grandi imprese multinazionali, a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> la<br />

capacità tecnologica risulta più diffusa e benché la dimensione<br />

media della leadership meccatronica sia più alta della<br />

media provinciale (144 addetti medi contro 2,3 dell’intera<br />

economia provinciale), non esiste il ruolo prevalente<br />

di una sola impresa: ciò rende la sfida dell’innovazione più<br />

stimolante ed anche più complessa.<br />

Da un’indagine svolta, all’interno dello studio per il progetto<br />

Area Nord, su un campione di 64 imprese meccatroniche,<br />

si è arrivati a definire gli ambiti tecnologici principali<br />

in cui si muovono le imprese della meccatronica reggiana<br />

e che sono:<br />

Automazione, robotica e sistemi di controllo<br />

Materiali innovativi<br />

Monitoraggio e diagnostica<br />

Interazione uomo macchina per fini di sicurezza<br />

Sistemi idraulici industriali<br />

La frontiera di ricerca delle imprese meccatroniche è molto<br />

diversificata. In molti casi (75%) è una realtà su cui le<br />

imprese stanno già operando . Si tratta – anche a livello<br />

di singole imprese – di più percorsi collocati in differenti<br />

stadi di sviluppo.<br />

La ricerca interna è il canale prevalentemente utilizzato dal-<br />

31<br />

Articolo di copertina


32<br />

Articolo di copertina<br />

le imprese e fra i fabbisogni principali segnalati per il raggiungimento<br />

della frontiera tecnologica stabilita, il potenziamento<br />

della ricerca e sviluppo interni all’azienda rimane<br />

la priorità più rilevante. L’acquisizione di risorse umane<br />

altamente specializzate e il potenziamento/ricerca di fornitori<br />

specializzati rappresentano altri due elementi di notevole<br />

rilevanza in termini di fabbisogni. E’ emerso altresì<br />

che esiste l’esigenza di potere vedere potenziate alcune<br />

aree di ricerca sul territorio, con particolare attenzione al<br />

tema dei materiali innovativi.<br />

Le condizioni di partenza per pensare al territorio reggiano<br />

come nodo tecnologico ci sono.<br />

L’<strong>Emilia</strong> Romagna è uno dei territori maggiormente specializzati<br />

in Europa in ingegneria meccanica ed è la seconda<br />

regione italiana (dopo il Piemonte) a detenere la più alta<br />

percentuale di brevetti di ingegneria meccanica per milione<br />

di abitanti.<br />

<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> è la quinta provincia italiana per valore aggiunto<br />

industriale pro-capite in Italia (è l’88a in Europa).<br />

Tra le città italiane con un tessuto industriale incentrato sulla<br />

meccanica/meccatronica, <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> detiene il più<br />

alto indice di specializzazione. Tale concentrazione si accompagna<br />

anche ad un alto indice di specializzazione della<br />

meccanica per le imprese sopra i 200 addetti.<br />

Occorre, tuttavia, confrontarsi con i sistemi regionali evoluti<br />

di innovazione a livello europeo per migliorare le capacità<br />

del sistema locale. Esempi virtuosi possono arrivare<br />

dalla Germania (Baden Wurttemberg), Regno Unito (Lincolnshire),<br />

Svezia (Scania) o dai cosiddetti “ecosistemi dell’innovazione”<br />

come Eindhoven o Zurigo.<br />

Ovviamente ogni modello regionale è frutto di peculiarità<br />

e di evoluzioni difficilmente ripetibili altrove. Lavorare su benchmark<br />

internazionali serve soprattutto per estrapolare i fattori<br />

riproducibili di quei modelli: attivazione di una filiera tecnica<br />

(formazione-industria-ricerca); concentrazione delle<br />

capacità di ricerca su una specializzazione regionale; interazione<br />

aperta e costante tra industria e università all’interno<br />

di forti cornici istituzionali di indirizzo.<br />

Il Tecnopolo reggiano deve saper costruire un solido sistema<br />

di relazioni e di ricerca per diventare un vero hub tecnologico.<br />

Questo approccio al trasferimento tecnologico implica una<br />

serie di conseguenze:<br />

- costante scambio tra aziende, laboratori e clienti sul tipo<br />

di output (open innovation);<br />

- presuppone che le aziende non pensino all’università<br />

come ad un “fornitore a catalogo”, bensì come partner<br />

strategico di sviluppo;<br />

- capacità da parte dell’azienda di gestire questo processo<br />

complesso (knowledge management);<br />

- progetti strategici di collaborative research per prototipare<br />

e testare prodotti, materiali, ecc.<br />

Occorre, a questo fine, rafforzare la “filiera di conoscenza”<br />

che lega la formazione tecnica, l’Università e gli enti di<br />

intermediazione come <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione.<br />

All’interno del lavoro di ricerca, è maturata la consapevolezza<br />

che le azioni per un processo efficace ed efficiente<br />

di diffusione della conoscenza debbano tenere in considerazione<br />

i seguenti elementi:<br />

- è fondamentale nella futura configurazione per un sistema<br />

di trasferimento e diffusione della conoscenza il ruolo<br />

del gatekeeper (ovvero chi è chiamato a svolgere l’effettivo<br />

ruolo di mediazione).<br />

- è importante concentrare gli ambiti di scambio tra imprese<br />

ed università su alcuni progetti strategici.<br />

- è importante distinguere funzionalmente all’interno della<br />

nuova configurazione tra servizi di base (testing, prove<br />

di laboratorio, ecc.) e servizi avanzati (trasferimento<br />

tecnologico), ma occorre lasciare ad una unica regia complessiva<br />

l’intero processo di trasferimento e diffusione.<br />

Le indicazioni finali di questo lavoro di ricerca si sviluppano<br />

su cinque assi di intervento:<br />

1. Realizzare il Polo della Meccatronica gestito da <strong>Reggio</strong><br />

<strong>Emilia</strong> Innovazione per avere una migliore riconoscibilità<br />

esterna (portale della Meccatronica) e una regia unitaria<br />

di tutti i progetti relativi alla Meccatronica a <strong>Reggio</strong><br />

<strong>Emilia</strong> (ricerca e trasferimento tecnologico, formazione,<br />

nuove imprese, promozione, ecc.).<br />

2. Creare l’Hub/Parco dell’innovazione con il Tecnopolo<br />

nell’“Area Reggiane” (come spazio fisico di ricerca e di<br />

servizi) in cui trasferire la sede e i laboratori di <strong>Reggio</strong><br />

<strong>Emilia</strong> Innovazione. Oltre al Tecnopolo (sito nel Capannone<br />

19, che ospiterà i Laboratori di ricerca applicata<br />

nel campo della Meccatronica, Energia e Ambiente,<br />

Agroalimentare), e alla sede di REI e del Polo della Meccatronica,<br />

potranno far parte dell’Hub dell’Innovazione<br />

anche un incubatore per neo imprese innovative (spin<br />

off e start up), laboratori di ricerca privati di aziende manifatturiere<br />

e di servizi del terziario avanzato, il Centro di<br />

ricerca per le energie rinnovabili, Iren, Altervis, ecc.<br />

3. Dare vita a un nuovo modello di trasferimento tecnologico<br />

(che valorizzi e potenzi la leadership meccatronica ma<br />

diffonda anche una maggiore cultura dell’innovazione);<br />

4. Attrarre nuovo capitale umano a formazione tecnica (aumentare<br />

il numero di studenti e docenti di Ingegneria Meccatronica<br />

con particolare riferimento a livello internazionale<br />

potenziando la capacità di attrazione).<br />

5. Sviluppare un progetto di Marketing territoriale per promuovere<br />

le competenze meccatroniche reggiane nel mondo.


34<br />

Articolo di copertina<br />

AREA NORD “NOI CI CREDIAMO”<br />

Dal convegno ai “fatti concreti” per realizzare il polo dell’innovazione<br />

made in <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />

I segnali lanciati dal mondo imprenditoriale nel corso del meeting sul futuro dell’Area<br />

Nord sono univoci: “noi ci siamo, siamo pronti a partecipare attivamente<br />

al piano di sviluppo”. Un segnale colto, nelle conclusioni, anche dal Sindaco Graziano<br />

Delrio che ha sintetizzato in due parole: “ci crediamo” il risultato del confronto<br />

a più voci che ha caratterizzato l’incontro basato sui risultati del lavoro avviato<br />

dal Club Meccatronica.<br />

Eccole, le “voci” che hanno dato un segnale di ottimismo sulla fattibilità in tempi<br />

credibili del progetto di riconversione delle Ex-Reggiane.<br />

di Stefano Catellani<br />

RE:LAB<br />

IL SISTEMA REGGIO HA BISOGNO DI UN VERO “INCUBATORE”<br />

In marzo RE:Lab Srl è stata ufficialmente inserita nella lista<br />

delle strutture accreditate nell’ambito della ricerca industriale<br />

e del trasferimento tecnologico con delibera della<br />

Giunta dell’<strong>Emilia</strong> Romagna. L’azienda è fra i 37 laboratori<br />

che si aggiudicano l’accreditamento istituzionale definitivo<br />

in entrambi gli ambiti di qualifica, precisamente nella<br />

ricerca industriale e nel trasferimento tecnologico.<br />

RE:Lab è una start-up company dell’Università di Modena<br />

e <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> e nasce nel 2005 dall’esperienza decennale<br />

del gruppo di ricerca in Interazione Uomo Macchina<br />

della stessa Università (www.hmi.unimore.it).<br />

“L’inserimento di RE:Lab nella Rete dell’Alta Tecnologia –<br />

commenta Stefano Marzani socio fondatore – rappresenta<br />

un forte incentivo per la nostra struttura, che opera come<br />

centro di ricerche e sviluppo sul tema dell'ingegneria dell'interazione<br />

e le cui attività di laboratorio di ricerca tecnologica<br />

si concretizzano in particolare con lo sviluppo delle tecnologie<br />

BlueDash (www.bluedash.it) e ISOBUS (www.isobus.it,<br />

in collaborazione con CNR-IMAMOTER di Ferrara)<br />

e sono frutto della combinazione di competenze di esperti<br />

in fattori umani e ingegneri che lavorano fianco a fianco per<br />

definire nuove e vincenti metodologie e tecnologie”.<br />

Come siete nati e di cosa si occupa RE:Lab?<br />

“La nostra è una storia molto semplice: alcuni amici propongono<br />

un tema di ricerca all’università nel 2002; nel 2004<br />

ci rendiamo conto che c’è un potenziale di mercato e attiviamo<br />

una iniziativa regionale Spinner. Alla fine del 2005<br />

fondiamo RE:Lab come spin-off, tra ricerca e mercato, prima<br />

spin-off da <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>. Nel 2008 finisce il percorso<br />

istituzionale di incubazione universitaria e da allora operiamo<br />

sul mercato come un’azienda indipendente. Abbiamo<br />

comunque mantenuto un fortissimo legame con l’Università,<br />

anzi, con le Università. RE:Lab si occupa di un tema<br />

molto particolare, quasi esoterico nel 2002 quando iniziammo:<br />

il rapporto tra le persone e le tecnologie. Il tema è rimasto,<br />

ne abbiamo cambiato la declinazione: ingegneria<br />

dell’interazione. Progettiamo e sviluppiamo sistemi interattivi,<br />

quali quadri di bordo macchina, sistemi di controllo per<br />

i trattori, interfacce utente di elettrodomestici, ecc. In RE:Lab<br />

lavorano circa una ventina di persone, media under 30, 30%<br />

del personale con il dottorato di ricerca; in ottica realmente<br />

multidisciplinare: ingegneri meccatronici, informatici, elettronici,<br />

scienziati della comunicazione, designer.<br />

I nostri clienti sono tipicamente grandi aziende, dove il pro-<br />

blema della qualità del rapporto persona-macchina è più<br />

sentito. Tra questi: Ferrari, Fiat, Case-New Holland, SAME<br />

Deutz-Fahr, Indesit, Gambro, Brembo e altri”.<br />

Cosa si può fare per favorire la nascita di nuove imprese<br />

innovative?<br />

“Prima di tutto, creare una cultura delle nuove imprese, non<br />

solo per avere aspiranti imprenditori, ma anche nelle aziende<br />

radicate sul territorio. Per molto tempo i nostri clienti<br />

più vicini sono stati a Maranello e Modena. Bisogna semplificare,<br />

supportare e finanziare lo sviluppo, essere estremamente<br />

rigorosi. La nostra è sì una storia semplice, ma<br />

in un contesto, quello italiano, molto complicato. Ma non<br />

basta: è necessario adottare un ambito operativo internazionale.<br />

Noi operiamo molto all’estero, con vari progetti di<br />

sviluppo con partner internazionali e progetti di ricerca finanziati<br />

dall’UE: ne abbiamo fatto un marchio distintivo dall’inizio,<br />

abbiamo faticato nel primo periodo, ma successivamente<br />

è stato uno dei motori di crescita più importanti:<br />

non solo in termini di attività, ma anche di rete. Infine,<br />

innescare azioni di conoscenza reciproca, non solo sull’oggetto<br />

della ricerca, ma tra gli interlocutori industriali e le startup.<br />

Favorire gli spin-off non solo universitari, ma anche quelli<br />

aziendali. E per effetto opposto, favorire la collaborazione<br />

tra gli spin-off e le aziende, eventualmente fino all’integrazione<br />

e alle joint-venture. In sintesi: puntare ad un efficace<br />

e vitale eco-sistema.<br />

La nascita di un incubatore all’interno delle Reggiane<br />

può essere utile? Come dovrebbe essere?<br />

Non solo è utile, è fondamentale se si vuole lavorare con<br />

lo spirito che si diceva prima.<br />

Ma non userei la parola “incubatore”, quanto piuttosto acceleratore:<br />

le start-up non sono lente uova d’oro di galline<br />

improbabili, soprattutto coi tempi che corrono, ma opportunità<br />

da cogliere di incrocio tra trend tecnologici, necessità<br />

industriali e quei “piccoli/grandi sogni” da intercettare<br />

degli imprenditori in nuce; come lo è stato il nostro<br />

all’inizio. E, immediatamente, raccordare ed essere assorbite<br />

dal territorio e le sue industrie. Poi: non ignorare e anzi<br />

raccordarsi con le buone cose che si sono fatte qui in <strong>Emilia</strong>-Romagna,<br />

a partire da Spinner. Deve essere inoltre un<br />

luogo di velocità, reattività, dinamicità. Il cambiamento in<br />

corso a livello globale non attende: se non si coglie l’opportunità<br />

del cambiamento, saremo in posizione di svantaggio<br />

competitivo. Ma per questo occorre anche essere<br />

positivi: questo è un momento difficile a livello di sistema,<br />

ma le opportunità “nascoste” e “visibilissime” allo stesso<br />

tempo sono davvero presenti, basta solo guardare con la<br />

35<br />

Articolo di copertina


36<br />

Articolo di copertina<br />

giusta prospettiva. Basti pensare al mercato delle Apps:<br />

AppStore di Apple è nato a metà 2008, in meno di 4 anni<br />

ha generato più di 25 miliardi di Dollari di download e sancito<br />

la nascita di un settore, generando più di 4 miliardi di<br />

dollari per gli sviluppatori del sistema. Davvero un crocevia<br />

per il nostro territorio, ma anche e soprattutto al di fuori<br />

del nostro territorio, un “hub” come va di moda dire adesso:<br />

collocare aziende eccellenti, start-up, luoghi comuni,<br />

molti eventi e opportunità di conoscenza reciproca, pensare<br />

in ottica di open innovation, ma per attrarre e scambiare<br />

le migliori persone da e verso tutto il mondo sui temi<br />

che ci contraddistinguono. Infine, allineare il nostro territorio<br />

e le sue specificità tematiche, in questo luogo, con<br />

i trend tecnologici. Abbiamo già citato il caso delle Apps:<br />

sono opportunità da non perdere e perfettamente complementari,<br />

portano valore ai business che sono tipici delle<br />

nostre realtà industriali e PMI.<br />

Più in dettaglio BlueDash è una scheda elettronica molto<br />

compatta in grado di scambiare dati tra uno smartphone<br />

o un tablet e un veicolo, permettendo di costruire un numero<br />

potenzialmente infinito di “Apps” (Applicazioni) e definire<br />

servizi di comunicazione e informazione (ICT) a valore<br />

aggiunto per la mobilità.<br />

ISOBUS è invece una tecnologia software ed elettronica,<br />

che consente di standardizzare i sistemi di interazione nei<br />

veicoli agricoli, aumentando l’efficienza della produzione<br />

e diminuendo il rischio di incidenti dovuto alla distrazione<br />

o a mansioni troppo onerose e ripetitive. Entrambe le tecnologie<br />

fanno riferimento al trend di digitalizzazione e al cosiddetto<br />

“internet delle cose”, o web 3.0. Una “spinta” che<br />

potrebbe subire una forte accelerazione dal trasferimento<br />

della sede nei nuovi spazi dell’Area Nord.<br />

“RE:Lab rinnova l’impegno a proseguire il percorso professionale,<br />

considerando l’accreditamento l’opportunità di<br />

massimizzare la cooperazione con il sistema imprenditoriale<br />

regionale ottimizzando le relazioni tra le realtà che ricercano<br />

l’innovazione e cercano di sopperire al fabbisogno<br />

di sviluppo. Per tutte le aziende interessate - conclude<br />

Stefano Marzani – è possibile visitare il laboratorio di<br />

RE:Lab per toccare con mano le tecnologie e averne dimostrazione,<br />

oltre che per incontrare i ricercatori per una<br />

presentazione delle attività di ricerca e sviluppo in corso.<br />

Certamente in ottica “Area Nord” queste potenzialità sarebbero<br />

esaltate e moltiplicate” (www.re-lab.it www.bludash.it).<br />

I risultati sono positivi “a livello di sistema”. Dall’Università<br />

di Modena e <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> sono nati tra il 2006<br />

e il 2012 17 spin off, tutte costruite sulle alte competenze<br />

di professori e ricercatori dell’Ateneo. Sono imprese che<br />

garantiscono servizi e prodotti innovativi e che rappresen-<br />

tano un’ottima opportunità di investimento. Ben 5 sono le<br />

Start Up imprese che hanno terminato il periodo di incubazione<br />

presso l'Università di Modena e <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> e,<br />

forti del loro successo, hanno trasferito l'attività presso una<br />

nuova sede esterna. Le Start Up Company rappresentano<br />

un tangibile caso di successo nel trasferimento al mercato<br />

dei prodotti nati dalla ricerca.<br />

MECCANICA AGRICOLA<br />

IL PROGETTO ISOTRACTOR PER I SISTEMI ISOBUS IN VETRINA<br />

ALL’EIMA 2012<br />

Il trattore del futuro è “oggi”. E’ il frutto della ricerca condivisa<br />

e collaborativa tra diverse aziende che confermano<br />

la vocazione dell’<strong>Emilia</strong> Romagna che è stata e vuole rimanere<br />

“terra di motori” e di eccellenze.<br />

Il nuovo scenario parte dalla realizzazione di un Laboratorio<br />

denominato ISOTRACTOR creato per approfondire lo<br />

studio e lo sviluppo di tecnologie “ISOBUS compatibili” che<br />

includano sensori e attuatori innovativi in grado di garantire<br />

una maggiore sicurezza ed efficienza funzionali delle macchine<br />

agricole con particolare riferimento alle trattrici. Il progetto<br />

intende produrre soluzioni innovative basate sulla tecnologia<br />

Isobus e porre così le basi per una completa digitalizzazione<br />

della meccanizzazione agricola. “I trattori e gli<br />

attrezzi agricoli stanno subendo una radicale trasformazione<br />

tecnologica con l’introduzione sempre più massiccia dell’elettronica<br />

e delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione<br />

(ICT)- commenta Matteo Guerra R&D Manager<br />

di Argo Tractors - il progetto Isotractor si inserisce in<br />

questa trasformazione epocale e ha l’obiettivo di contribuire<br />

a predisporre l’infrastruttura ICT, la sensoristica, gli attuatori<br />

e le strategie di controllo per i macchinari agricoli di<br />

prossima generazione”. La Argo Tractors Spa collabora con<br />

le reggianissime Walvoil, Comer Industries, Ognibene, Arag,<br />

Re:Lab, Cobo e con la Rete Alta Tecnologia della Regione<br />

<strong>Emilia</strong> Romagna: Unimore – Intermech, Democenter-Sipe.<br />

“Stiamo toccando con mano i vantaggi della ricerca collaborativa<br />

tra diverse aziende – commenta Matteo Guerra<br />

– è un’opzione strategica interessante per valorizzare<br />

le competenze che si sono sviluppate nel distretto della meccanica<br />

agricola emiliano romagnola. In particolare nell’area<br />

agrimeccatronica reggiano-modenese avvertiamo la necessità<br />

di far convergere gli sforzi per crescere e diventare<br />

più visibili a livello internazionale dove si gioca la competizione<br />

con i colossi multinazionali del settore”.<br />

Entrato nella fase più decisamente operativa all’inizio del<br />

2011 Isotractor è il Laboratorio nato grazie al finanziamen-<br />

37<br />

Articolo di copertina


38<br />

Imprese Reggiane<br />

to della Regione <strong>Emilia</strong> Romagna, che sostiene i progetti<br />

promossi dalla collaborazione tra imprese e centri universitari<br />

di ricerca. Coinvolge una ventina di ricercatori e<br />

le strutture R&D di diverse aziende. Il closing, il punto finale,è<br />

atteso nei prossimi mesi e c’è un “traguardo” in vista: “Stiamo<br />

lavorando per presentare il frutto delle nostre ricerche<br />

nel corso dell’edizione 2012 di EIMA (il salone della meccanica<br />

agricola in programma a Bologna Fiere dal 7 all’11<br />

novembre e che ha già fatto registrare il record di superficie<br />

espositiva impegnata)”.<br />

Stiamo allestendo il prototipo del primo TRATTORE DIGI-<br />

TALE sul quale si vedrà la convergenza di tutte le architetture<br />

sviluppate: sensoristica autoalimentata per la diagnostica<br />

predittiva dei componenti, sensoristica inerziale per<br />

la discriminazione delle condizioni di pericolo legate al ribaltamento,<br />

dispositivo wireless per il riconoscimento attrezzi<br />

nell’ambito ISOBUS, attuatori elettromeccanici in luogo<br />

di attuatori idraulici; tutto ciò con lo scopo di rendere<br />

il lavoro dell’agricoltore in campo più sicuro, più confortevole<br />

e più efficiente.<br />

Il progetto quest’anno è stato selezionato da Radio 24 (gruppo<br />

Sole 24Ore) tra le buone pratiche realizzate in Italia. “Il<br />

bilancio che possiamo già in parte stilare è positivo - conclude<br />

Matteo Guerra - da tempo eravamo alla ricerca di<br />

progetti capaci di coinvolgere anche il mondo universitario.<br />

Non siamo interessati a “esercizi teorici” e questa volta<br />

anche la collaborazione con le università, con l’Ateneo<br />

di Modena e <strong>Reggio</strong> in particolare, è andata in questa direzione.<br />

Vediamo in ambito universitario un’attenzione nuova<br />

per arrivare a risultati davvero concreti. E’ questo che<br />

cercano le industrie del settore. Certo non tutto è filato liscio,<br />

non tutto è stato facile, specialmente nelle fasi di avvio,<br />

ma ora possiamo dire che siamo di fronte a un bell’esempio<br />

di sinergie tra mondi diversi che si sono uniti per<br />

rendere il distretto della meccanica agricola più competitivo”.<br />

(www.isotractor-lab.it ; www.isobus.it).<br />

AUTOMOTIVE<br />

ASK CHIEDE SPAZIO PER LA RICERCA<br />

Tra le aziende reggiane che “spingono” per arrivare in fretta<br />

alla creazione di nuovi spazi nelle Ex-Reggiane rientra<br />

di diritto la ASK, che dalle parole è già passata ai fatti chiedendo<br />

al Comune di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> di poter trasferire il settore<br />

Ricerca e Sviluppo da Montecavolo alle Ex-Reggiane.<br />

I contatti sono avviati e rimane solo da verificare “il fattore<br />

tempi”. E’ uno dei focus centrali anche per Tiziano Nili<br />

R&D Manager Ask Industries Spa.<br />

POLO DELLA MECCATRONICA DEL PIEMONTE<br />

Il Polo della Meccatronica e dei Sistemi Avanzati di Produzione<br />

(MESAP) è uno dei 12 Poli di Innovazione costituiti dalla<br />

Regione Piemonte nell’ambito del POR FESR 2007 2013. Il<br />

MESAP è un’Associazione Temporanea di Scopo (ATS), costituita<br />

da oltre 150 imprese indipendenti, piccole, medie,<br />

grandi e start up innovative e organismi di ricerca e trasferimento<br />

tecnologico. È coordinato da Centro Servizi Industrie<br />

Srl, la società di servizi dell’Unione Industriale di Torino.<br />

InTo Mech è un progetto pilota promosso dalla Camera di<br />

Commercio di Torino in collaborazione con il Mesap. InTo<br />

Mech è al servizio delle aziende piemontesi della meccatronica,<br />

che operano in numerosi settori. Il progetto intende selezionare<br />

circa 100 imprese piemontesi eccellenti rappresentative<br />

della filiera meccatronica, individuare per loro nuovi<br />

sbocchi di mercato all'estero, aiutarle a rispondere alle commesse<br />

ed incrementarne le competenze tramite assistenza<br />

mirata e formazione.<br />

www.regione.piemonte.it/industria/poli_inn.htm<br />

POLO DELLA MECCATRONICA DI ROVERETO<br />

Il progetto di Polo della Meccatronica – Impresa Formazione<br />

Ricerca, fortemente voluto dalla Provincia autonoma di<br />

Trento, nasce come luogo fisico in cui possano collaborare<br />

in modo sinergico il mondo dell’impresa, della ricerca e<br />

della formazione, supportati dai servizi ad alto valore aggiunto<br />

forniti da Trentino Sviluppo. L’iniziativa rientra nel più importante<br />

intervento di riqualificazione urbanistica della storia<br />

recente della Città di Rovereto: un’area di oltre 20 ettari,<br />

che comprende anche l’areale ferroviario e l’attuale PoloTecnologico.<br />

Nel nuovo complesso produttivo si trasferiranno le 12<br />

aziende già insediate nel Polo Tecnologico, oltre a laboratori<br />

e a spazi disponibili per nuove iniziative imprenditoriali.<br />

Gli edifici, recuperati nel 1988 sull’architettura originaria<br />

dello stabilimento Pirelli, verranno successivamente demoliti<br />

per lasciare spazio alla parte dedicata alla formazione,<br />

che ospiterà gli istituti ITI Marconi e CFP Veronesi. Nuovi edifici<br />

e palazzine per 20 mila metri quadrati sorgeranno su un’area<br />

di 14 mila metri quadrati: ospiteranno imprese, laboratori,<br />

università, centri di ricerca, istituti tecnici superiori, tutti<br />

dentro un unico parco scientifico e tecnologico tematico<br />

dove meccanica, informatica ed elettronica si combineranno<br />

nel segno dell’innovazione. La “road map” stilata da Provincia<br />

e Trentino Sviluppo fissa la posa della prima pietra del<br />

Parco Tecnologico entro l’estate 2012 e l’ultimazione dei lavori,<br />

compreso il trasferimento delle aziende, entro l’estate<br />

2013. Il costo stimato dell’opera è di circa 18 milioni di euro.<br />

Il completamento dell’intero Polo della Meccatronica è previsto<br />

per la fine del 2016.<br />

www.trentinosviluppo.it/Contenuti-istituzionali/Progetti/Polodella-Meccatronica<br />

39<br />

Imprese Reggiane


40<br />

Articolo di copertina<br />

Cosa produce ASK? “ASK Group è una multinazionale specializzata<br />

nel settore automotive per il primo impianto automobilistico.<br />

Progettiamo e costruiamo sistemi per l’acustica,<br />

la radiofrequenza e l’infotainment”.<br />

Dov’è basata attualmente come unità produttive e di ricerca?<br />

“Abbiamo sedi in Europa, Tunisia, Asia e Sudamerica. I reparti<br />

R&D, a seconda delle diverse aree di attività sono localizzati<br />

in Germania, Italia (a Montecavolo), Cina e Brasile.<br />

In Italia la nostra R&D è concentrata, per vocazione<br />

storica, sulla radiofrequenza (cavi e antenne). Questa attività<br />

occupa una quarantina di dipendenti (sono 115 nelle<br />

sedi sparse nel mondo) e ci siamo dati come termine il<br />

2014 per dare a questo settore aziendale spazi più adeguati.<br />

In questa direzione lavoriamo e in questo scenario<br />

abbiamo proposto al Comune di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> di spostare<br />

la nostra R&D alle Ex-Reggiane. Un grande ‘lab” di 800-<br />

1000 metri quadrati sarebbe l’ideale soluzione”.<br />

Perché siete interessati all’Area Reggiane?<br />

“L’interesse di inserire il nostro reparto R&S Transmission<br />

all’interno del Polo Tecnologico è basato sulla grande opportunità<br />

che vediamo nel creare un network con le Università<br />

ed i centri di ricerca pubblici e privati. Abbiamo già<br />

12 brevetti nell’area Transmission e vogliamo crescere. Il<br />

focus sarà sulle antenne multicanale”.<br />

Cosa vorreste fare in questo Lab-research center?<br />

“I nostri maggiori competitors (Hirshman, Continental,<br />

Blaupunkt...) hanno i loro centri di ricerca in aree dedicate<br />

dove possono dare grande evidenza alla capacità di innovazione<br />

diretta ed indotta ed è anche per questo motivo che<br />

riteniamo strategico per ASK e per il territorio tutto, per il Sistema<br />

<strong>Reggio</strong>, perseguire l’obiettivo di creare nell’Area Nord<br />

una vera “vetrina” dell’innovazione ”made in <strong>Reggio</strong>”. Crediamo<br />

così di poter contribuire a mantenere/attirare su <strong>Reggio</strong><br />

risorse umane qualificate, “cervelli” capaci di dare nuove<br />

prospettive per la nostra ma anche per altre imprese”.<br />

CLUB DIGITALE<br />

VOGLIAMO REALIZZARE “L’HUB DELLE IDEE”<br />

Il Club Digitale promosso da Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> da<br />

un anno raggruppa una cinquantina di aziende attive nel<br />

settore dell’ICT (Information Communication Technology)<br />

e che offrono soluzioni e tecnologie digitali (HW, SW e Telecomunicazioni<br />

e WEB). Emanazione del Gruppo Terzia-<br />

rio Innovativo di Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, il Club Digitale<br />

è nato con l’intento di offrire un luogo d’incontro e confronto<br />

dedicato a tutte le tematiche legate alla tecnologia dell’informazione.<br />

“Nel nostro Club si sono unite tante aziende eccellenti - spiega<br />

Luca Torri, Presidente Club Digitale - che hanno bisogno<br />

di essere valorizzate. Molto spesso sono piccole e medie<br />

aziende. Non sempre hanno a disposizione le risorse<br />

adeguate per gestire al meglio la propria immagine. Con il<br />

Club vogliamo dare visibilità a queste aziende e mettere in<br />

luce le eccellenze che dimostrano tutti i giorni gestendo progetti<br />

complessi sia a livello nazionale che internazionale”.<br />

Come pensate di interagire con il Sistema <strong>Reggio</strong>?<br />

“Il Club Digitale vuole porsi come un vero partner territoriale<br />

per contribuire alla crescita della cultura digitale dell’area<br />

reggiana e non solo. Viviamo in un territorio straordinario<br />

dal punto di vista imprenditoriale, ma oggi abbiamo<br />

bisogno di fare un salto in avanti ed è solo l'innovazione<br />

tecnologica che può garantire questo slancio”.<br />

Perché siete interessati ai progetti che nascono intorno<br />

all’Area Nord? Cosa sarebbe possibile fare?<br />

Crediamo nella valorizzazione delle idee e siamo convinti<br />

che vada creato uno spazio per l'aggregazione delle conoscenze<br />

e delle esperienze. Anche in questo periodo, dove<br />

i limiti del contatto fisico vengono superati dalle tecnologie<br />

dell'innovazione, non dobbiamo dimenticare che la vicinanza<br />

con i vari attori rappresenta un punto fondamentale<br />

per la crescita del territorio. Immaginiamo e speriamo<br />

che si realizzerà una sorta di Hub dove far confluire idee<br />

ed esperienze dei diversi soggetti: le aziende, l'Università,<br />

<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione e tutti coloro che possono portare<br />

un contributo. Per questo abbiamo deciso di riunirci<br />

in uno spazio comune e pensiamo che il luogo ideale sia<br />

proprio l'area Ex-Reggiane. Ci sono anche motivazioni pratiche<br />

legate ad economie di scala che possiamo conseguire<br />

con la realizzazione di spazi comuni, come ad<br />

esempio le aule di formazione e multimediali, sistemi per<br />

la videoconferenza, un data center, insomma tutta una serie<br />

di servizi che attualmente gestiamo in maniera separata<br />

e che potremmo in futuro gestirle attraverso un consorzio<br />

o ancor meglio una rete di imprese”.<br />

Il fattore “tempo” è vincolante. Che tempi vi attendete<br />

per passare dai progetti alla realizzazione pratica del<br />

polo Area Nord?<br />

“Il fattore tempo, quanto tempo serve per entrare nella fase<br />

operativa, in progetti come quelli che quotidianamente por-<br />

tiamo avanti è certamente un aspetto<br />

da tenere in grande considerazione.<br />

Certo, abbiamo una certa fretta e speriamo<br />

che i nostri tempi e quelli della<br />

realizzazione dell'operazione Area<br />

Nord possano combaciare”.<br />

AUTOMOTIVE<br />

IL PROGETTO SIER-UN LABORATORIO PER<br />

SISTEMI IBRIDI<br />

ELETTRICI RETROFIT<br />

L’obiettivo del progetto SIER rimane<br />

la realizzazione di un innovativo laboratorio<br />

dedicato ad approfondire lo studio<br />

e lo sviluppo di tecnologie per Sistemi<br />

Ibridi Elettrici Retrofit. In particolare<br />

il progetto intende sviluppare la<br />

realizzazione di un prototipo di tipo ibrido<br />

“mildparallel” denominato “motorin-wheels”,<br />

destinato al mercato dell’aftermarket<br />

per rendere ibridi quei veicoli<br />

già circolanti con propulsione<br />

endotermica, sfruttando lo spazio a disposizione<br />

all’interno del cerchione per<br />

alloggiare un motore elettrico con rotore<br />

esterno e statore interrotto.<br />

In pratica attraverso l’installazione di due<br />

motori elettrici nei cerchi ruota dell’assale<br />

posteriore, si può trasformare il veicolo<br />

da semplice propulsione termica<br />

in veicolo a trazione ibrida (termica –<br />

elettrica). Il vantaggio? Non sarà necessario<br />

effettuare modifiche all’impianto<br />

frenante e neppure intervenire sulla trazione<br />

anteriore. La trazione elettrica infatti<br />

con SIER entra in funzione nelle fasi<br />

di spunto e di marcia stabilizzata durante<br />

il ciclo urbano fornendo in tal modo<br />

un ausilio al motore termico ed offrendo<br />

inoltre una trazione integrale temporanea<br />

al veicolo. Il contributo elettrico<br />

si somma a quello termico e viene coordinato<br />

da logiche di controllo nelle fasi<br />

di bassa efficienza della trazione tradizionale<br />

(bassa velocità/ spunto/rilascio).<br />

Il SIER risulta energeticamente<br />

efficiente nella guida urbana sia per la


42<br />

Articolo di copertina<br />

riduzione dei consumi e per la conseguente minore produzione<br />

di CO2 e sia per il recupero di parte dell’energia altrimenti<br />

dissipata in frenata; questo recupero avviene utilizzando<br />

il motore elettrico come generatore e riversando l’energia<br />

così prodotta in una batteria dedicata. I principali obiettivi<br />

del progetto sono: la riduzione di CO2 su utilizzo urbano,<br />

il miglioramento della guidabilità a bassi regimi ed infine<br />

una facilità di installazione presso officine autorizzate. Il<br />

SIER, in buona sostanza, è la risposta ad una sempre maggiore<br />

richiesta di veicoli ecologici rispettosi dell’ambiente e<br />

risparmioso in termini di consumo combustibile.<br />

Quali sono i risultati già raggiunti?<br />

“Ad oggi esistono due prototipi marcianti con un elevato livello<br />

di significatività dal punto di vista funzionale rispetto<br />

a quello che sarà il prodotto finale - spiega Giampiero Einaudi,<br />

responsabile del progetto SIER per la Landi Renzo<br />

– inoltre sono stati elaborati modelli di calcolo per rendere<br />

più agevole lo sviluppo senza passare necessariamente<br />

attraverso la sperimentazione su componenti che sappiamo<br />

essere dispendiosa in termini di tempi e costo. Tra<br />

i risultati già raggiunti è necessario sottolineare l’importante<br />

collaborazione con il Ministero Trasporti per la certificazione<br />

in termini omologativi di una tipologia di sistema che<br />

è presente sul mercato come equipaggiamento originale ma<br />

non ancora come kit da installare su un veicolo esistente”.<br />

La Landi Renzo di Cavriago collabora con Lamborghini Spa<br />

di S. Agata Bolognese (gruppo Audi) e con la Rete Alta Tecnologia<br />

della Regione <strong>Emilia</strong> Romagna: Unibo, <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />

Innovazione, Unimore-Intermech, Democenter-Sipe di Modena<br />

e Politecnico di Torino. Il progetto è stato avviato nell’aprile<br />

2010 e si chiuderà quest’anno in ottobre.<br />

La regione <strong>Emilia</strong> Romagna con la sua rete di Tecnopoli<br />

può essere un alleato?<br />

“Le aree di specializzazione del laboratorio InterMech-Mo.Re<br />

nel campo della meccatronica (materiali/ sistemi) costituiscono<br />

certamente un polo di eccellenza. In tema collaborazione<br />

già si sta facendo e si può fare di più anche attraverso<br />

le occasioni di conoscenza che non sono mancate<br />

durante l’iter del progetto. La conoscenza delle persone è<br />

fondamentale e da lì si parte per fare sì che le esigenze comuni<br />

diventino occasione di sinergie e collaborazioni”.<br />

A livello internazionale sinergie come queste sono quotidiane..<br />

quanto siamo in ritardo in Italia?<br />

“E’ vero, a livello internazionale sinergie come queste sono<br />

all’ordine del giorno, la Germania in questo senso rappresenta<br />

un esempio virtuoso dietro l’angolo, esperienze come<br />

questa di SIER insegnano che si può fare e che si possono<br />

cogliere anche i frutti anche in Italia… in tempi credibili.<br />

Bisogna però evitare di marciare in ordine sparso, ognuno<br />

per conto proprio col rischio di perdersi per strada e di<br />

trovarsi ad affrontare la concorrenza di grossi pool di aziende<br />

associate in modo complementare fra di loro. Questa<br />

consapevolezza della necessità di fare squadra, anche pilotata<br />

dalla attuale crisi economica, mi pare acquisita”.<br />

La creazione nell'area Ex-Reggiane di un Hub, di un polo<br />

dove far convergere le attività di ricerca è uno scenario<br />

che giudicate interessante? Siete interessati ai progetti<br />

che nascono intorno all’Area Nord? Cosa sarebbe<br />

possibile fare?<br />

“Certamente un’area e una regia unitaria di tutti i progetti<br />

relativi alla Meccatronica a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> rappresenta uno<br />

scenario interessante e stimolante anche dal punto di vista<br />

della riconoscibilità esterna e della capacità di attrarre<br />

nuovo capitale umano. La presenza di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione,<br />

del Polo della Meccatronica, la sede di un incubatore<br />

per Spin off e Start up e di laboratori di ricerca<br />

privati di aziende manifatturiere e di servizi del terziario avanzato<br />

realizzerebbero un terreno fertile in grado di concentrare<br />

conoscenze e competenze e di portare anche benefici<br />

in termini di occupazione”.<br />

La collaborazione con l'Università. Da tempo le imprese<br />

la sollecitano. Oggi siamo di fronte a risultati concreti:<br />

"ragionate alla pari" per obiettivi comuni e condivisi?<br />

Si sono davvero "aperti" al mondo dell'industria,<br />

alla concretezza di progetti che possono diventare industrializzabili?<br />

“Il progetto SIER rappresenta un esempio di buona collaborazione<br />

fra il mondo dell’industria e l’Università. Il luogo<br />

comune che vede il mondo accademico distante da quello<br />

industriale e poco finalizzato al rispetto dei target di progetto,<br />

in fatto di tempi e costi di prodotto, è sfatabile attraverso<br />

innanzitutto una scelta oculata da parte degli operatori<br />

dell’impresa delle eccellenze universitarie unitamente<br />

alla capacità dell’impresa di sapere coinvolgere e motivare.<br />

In altre parole nel nostro caso specifico abbiamo cercato<br />

di ritagliare aree di azione coinvolgendo l’Università<br />

sui nostri obiettivi industriali. Fare parlare la stessa lingua<br />

due mondi tenuti a lungo separati non è facile, ma i risultati<br />

sono stati eccellenti.<br />

Fare ricerca unendo le forze di più soggetti: è un'opportunità<br />

oppure si rivela un problema?<br />

“Senz’altro rappresenta un’opportunità, ma comporta<br />

ASTER E LA RETE ALTA TECNOLOGIA<br />

Il Tecnopolo di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> fa parte della Rete Alta Tecnologia / High Technology Network - HTN della Regione <strong>Emilia</strong>-Romagna.<br />

La Rete costituita da laboratori di ricerca industriale e da centri per l'innovazione, raggruppa le istituzioni accademiche<br />

e i centri di ricerca pubblici della regione per offrire competenze, strumentazioni e risorse al sistema produttivo. La Rete Alta<br />

Tecnologia è composta da 10 Tecnopoli (le infrastrutture fisiche che sorgeranno in ciascuno dei capoluoghi di provincia e che<br />

ospiteranno i Laboratori di ricerca applicata rivolti alle imprese) e da 6 Piattaforme Tecnologiche che raggruppano i laboratori<br />

di ricerca di tutta la Regione per tematiche:<br />

Meccanica/materiali<br />

Energia/Ambiente<br />

Agroalimentare<br />

Costruzioni<br />

Scienze della vita<br />

ICT e Design<br />

I tecnopoli sono luoghi che aggregano risorse umane e tecnologie, spazi in cui il mondo accademico dialoga con le imprese:<br />

i 10 tecnopoli rappresentano una tappa fondamentale nel processo di posizionamento dell’<strong>Emilia</strong>-Romagna tra le regioni più<br />

evolute del contesto europeo.<br />

Nei Tecnopoli trovano collocazione i laboratori e i centri della Rete Alta Tecnologia, le competenze scientifiche e le risorse umane<br />

che ne fanno parte ma anche incubatori e imprese che costituiscono il sistema produttivo regionale. Sono pertanto luoghi<br />

in cui il sapere viene trasferito al sistema produttivo e in cui l’accesso all’innovazione e alle nuove tecnologie da parte delle<br />

imprese viene sostenuto e sviluppato da tutto il sistema della ricerca pubblica in <strong>Emilia</strong>-Romagna.<br />

Nella realizzazione della Rete Alta Tecnologia sono coinvolti l’Università di Bologna, di Modena e <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, di Ferrara, di<br />

Parma, il Politecnico e la Cattolica di Milano con la sede di Piacenza, il CNR, l’ENEA, l’Istituto Ortopedico Rizzoli e altri organismi<br />

di ricerca, La Regione e gli Enti locali coinvolti: Province, i Comuni capoluogo e i Comuni che ospiteranno laboratori e infrastrutture<br />

della rete.<br />

Il coordinamento della Rete Alta Tecnologia, organizzata in Piattaforme Tematiche, è affidato ad ASTER. ASTER è il Consorzio<br />

tra la Regione <strong>Emilia</strong>-Romagna, le Università, gli Enti di ricerca nazionali operanti sul territorio - CNR ed ENEA - l'Unione regionale<br />

delle Camere di Commercio e le Associazioni imprenditoriali regionali, nato con lo scopo di promuovere e coordinare azioni<br />

per lo sviluppo del sistema produttivo regionale verso la ricerca industriale e strategica; azioni per il trasferimento di conoscenze<br />

e competenze tecnologiche e azioni per lo sviluppo in rete di strutture dedicate alla ricerca di interesse industriale promosse<br />

in collaborazione con Università, Enti di ricerca e imprese operanti in <strong>Emilia</strong>-Romagna. Il Consorzio è stato costituito sulla<br />

base del Protocollo d'Intesa del 2001 ed opera senza finalità di lucro.<br />

43<br />

Articolo di copertina


44<br />

Articolo di copertina<br />

uno sforzo, un cambio di mentalità, una presa di coscienza<br />

delle aree di competenza proprie e degli altri soggetti.<br />

Attraverso la fase di analisi si passa poi alla suddivisione<br />

delle aree di responsabilità, alla fase esecutiva che passa<br />

anche attraverso momenti di condivisione dei risultati.<br />

Importante si rivela il ruolo di capofila del progetto e le sue<br />

capacità di coordinamento fra i vari attori. Un progetto finanziato<br />

che miscela sapientemente industria, università<br />

, collaborazioni con centri di ricerca realizza una rete. Facendo<br />

una metafora posso dire che sta a tutti gli attori percepire<br />

questa rete non come una trappola ma piuttosto un<br />

potenziale network di collegamenti”.<br />

MECCATRONICA<br />

ARRIVANO LE “RUOTE INTELLIGENTI”.<br />

IL PROGETTO DIRO’ PER LA ROBOTICA MOBILE<br />

La robotica affascina, sempre e Dirò ovvero “DIstretto della<br />

RObotica mobile” apre scenari fino a qualche anno fa<br />

impensabili. L’obiettivo in fase di avvio era la realizzazione<br />

di un laboratorio denominato DIRO’ dedicato ad approfondire<br />

lo studio e lo sviluppo di sistemi autonomi mobili (robot<br />

mobili) per la produzione industriale e i servizi dedicati<br />

alla persona. Poi sono nate tante idee e tanti filoni guida<br />

che colgono le specificità delle singole aziende che hanno<br />

aderito al programma di ricerca collaborativa.<br />

Il laboratorio si pone come obiettivo principale lo sviluppo<br />

e la verifica sperimentale di metodologie e tecnologie<br />

innovative per il settore dei sistemi ad operatività autonoma<br />

(i robot mobili che costituiscono una delle principali aree<br />

di innovazione della moderna meccatronica), attraverso la<br />

messa in comune di esperienze specifiche dei proponenti<br />

coadiuvati dalle competenze dei gruppi di ricerca universitari.<br />

In particolare, i settori di ricerca saranno tre: l’innovazione<br />

meccatronica per la robotica mobile, l’innovazione<br />

sugli algoritmi, per il controllo, la localizzazione, la mappatura<br />

e il riconoscimento degli scenari e infine l’innovazione<br />

sui sensori e sistemi di acquisizione per la robotica<br />

mobile.<br />

“Noi lavoriamo nello specifico – spiega Marco Casarini, che<br />

segue il progetto DIRO’ per la Elettric 80 di Viano – alla<br />

creazione di innovative ruote per le navette a guida laser.<br />

Ci occupiamo della progettazione di ruote sensorizzate per<br />

avere anche il monitoraggio delle condizioni di lavoro (carico,<br />

temperatura, velocità, etc. …) allo scopo di ottimizzare<br />

il controllo della propulsione al variare delle condizioni<br />

ambientali ed operative. Lavoriamo allo sviluppo e convalida<br />

di modelli di previsione del comportamento di ruo-<br />

te ad elevata resistenza meccanica, elevata aderenza, bassa<br />

resistenza al rotolamento e basso ingombro. Se vogliamo<br />

sintetizzare le chiameremo le “ruote intelligenti” ma in<br />

realtà saranno anche super efficienti”.<br />

Alla Elettric 80 le competenze maturate nella movimentazione<br />

in ambiente industriale spingono la ricerca verso lo<br />

sviluppo di un algoritmo di SLAM (Localizzazione e Mappatura<br />

autonoma) per ambienti dinamici e poco strutturati.<br />

Verso lo sviluppo di un algoritmo di navigazione dotato<br />

di una funzionalità di context awareness per ambienti dinamici<br />

e verso lo sviluppo di un’unità di target search and<br />

recognition per ambienti industriali.<br />

Alla Zivan (gruppo Zapi) lavorano sul tema delle batterie<br />

per la movimentazione elettrica. Il team di ricerca è concentrato<br />

sullo sviluppo di tecnologie specifiche per il controllo<br />

delle batterie al litio (es. sistemi di comunicazione con<br />

il sistema mobile).<br />

Alla Emak di Bagnolo in Piano il team di ricerca si concentra<br />

sui rasaerba “automatici”, cioè quelli capaci di regolare<br />

l’erba del prato senza operatore. Anche in questo caso<br />

si tratta di sviluppare un algoritmo di SLAM (Localizzazione<br />

e Mappatura autonoma) per ambienti dinamici e poco<br />

strutturati che consideri i vincoli di sicurezza e di basso costo.<br />

Di sviluppare un algoritmo di navigazione per ambienti<br />

non strutturati (come prati e parchi) e di sviluppare una<br />

tecnologia su misura per il controllo del moto per piccoli<br />

robot.<br />

Elettric 80 di Viano collabora con Emak, Zivan (gruppo Zapi)<br />

di Poviglio, Motor Power Company di Castelnovo Sotto,<br />

Adel System di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, Tellure Rota di Modena e<br />

con la Rete Alta Tecnologia della Regione <strong>Emilia</strong> Romagna:<br />

Unimore Intermech-Mectron, Democenter-Sipe di Modena<br />

e CIRI (UniBO). La conclusione del progetto è attesa<br />

entro la fine del 2012.<br />

“Complessivamente – conclude Marco Casarini – abbiamo<br />

la netta sensazione che la ricerca collaborativa può essere<br />

una strategia vincente. Abbiamo trovato in ambiente<br />

universitario e industriale grande collaborazione e segnali<br />

di grande disponibilità. Certamente avere un unico<br />

luogo “fisico” dove concentrare questi sforzi, ad esempio<br />

nel polo in progettazione alle Ex-Reggiane, sarebbe un ulteriore<br />

vantaggio e si avrebbe un “taglio del tempi” per arrivare<br />

a risultati concreti perché il lavoro in team si sviluppa<br />

meglio se c’è la possibilità di avere un’unica struttura<br />

di riferimento pur mantenendo le funzioni di R&D specifiche<br />

nelle aziende per i test. Un unico “polo” sarebbe un<br />

valore aggiunto per il territorio e per i cervelli che lavorano<br />

nelle nostra aziende... ma anche per attirarne altri, magari<br />

dall’estero”.


attrarre talenti<br />

“SERVE UNA ROAD MAP MA PARTIAMO!”<br />

RIFLESSIONI DI LUIGI GRASSELLI<br />

PRORETTORE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA<br />

di Stefano Catellani<br />

Dichiarare che si vuole “attirare i talenti” è facile, riuscire a portarli nel territorio,<br />

a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> nello specifico, è ben più difficile. I talenti, quelli veri, fanno<br />

scelte sulla base dell’attrattività della qualità complessiva che sa esprimere<br />

un territorio. Oggi non è più solo la componente professionale a contare:<br />

ciò che guardano i giovani talenti sono le caratteristiche sociali e culturali che<br />

il territorio sa esprimere.<br />

Idee realizzabili? Ecco le proposte<br />

UnaReMo-Open Universitity: “un Campus virtuale”<br />

Creare intorno alla meccatronica veri corsi universitari Open come avviene<br />

in America non è un sogno. Si può fare e si può fare in fretta. In queste settimane<br />

l'Universita' di Harvard e il Massachusetts Institute of Technology (Mit)<br />

hanno unito le forze per dare vita a una nuova partnership no profit per offrire<br />

corsi gratuiti online. I due prestigiosi atenei non sono però le uniche uni-<br />

47<br />

Articolo di copertina


48<br />

Imprese Reggiane<br />

versità d'elite che hanno intrapreso questa strada, ma si<br />

trovano a fronteggiare la concorrenza della partnership creata<br />

da Stanford, Princeton, Pennsylvania e Michigan. La partnership<br />

fra Harvard e Mit, chiamata EdX, offrirà i primi corsi<br />

online il prossimo autunno.<br />

“E’ un modo per andare a stanare i talenti dove sono – commenta<br />

il prof. Luigi Grasselli – e certamente sarebbe un<br />

bel segnale di concretezza da inserire nella Road Map che<br />

porterà alla creazione del Parco della Conoscenza alle Ex-<br />

Reggiane. Immagino un “Parco della Conoscenza virtuale”<br />

che parte subito, prima delle opere di ristrutturazione,<br />

prima della reale disponibilità dei nuovi spazi. Serve, questa<br />

mi pare una strada percorribile, un coordinamento più<br />

forte tra tutti quelli che ‘ci credono’. La RoadMap deve avere<br />

obiettivi verificabili nel tempo perché per arrivare alla reale<br />

fruibilità dell’intero Parco della Conoscenza i tempi non<br />

saranno brevissimi e rischiamo di specializzarci in progetti<br />

“su cosa fare quando ci sarà” mentre dobbiamo fare adesso.<br />

Dobbiamo rimboccarci le mani subito”.<br />

Le idee non mancano. Un corso di Laurea su misura per<br />

le imprese capace di diffondere nelle imprese il Lean<br />

Thinking, il pensiero snello che taglia costi e sprechi, ad<br />

esempio. “Sarebbe un buon terreno di collaborazione tra<br />

Ateneo e imprese che potrebbe fornire docenti che praticano<br />

il Lean Thinking” aggiunge Grasselli. Può essere anche<br />

questo il punto di ri-partenza che nasce dalle riflessioni<br />

avviate nel corso del convegno sul futuro dell’Area Nord.<br />

Una ri-partenza che porta verso nuovi scenari, anche operativi.<br />

Perché serve, tra le tante cose, anche un “City Brand”,<br />

un marchio riconoscibile e capace di accreditare <strong>Reggio</strong><br />

tra le città innovative.<br />

“I livelli sono due e si integrano - puntualizza il prof. Grasselli<br />

- prima di pensare al tema “Attrarre” è necessario pensare<br />

a come “Valorizzare” quel che abbiamo e a come farlo<br />

crescere. La mobilità di cervelli in uscita dall’Italia e da<br />

<strong>Reggio</strong> non è un problema se tornano e se siamo capaci<br />

di attrarre dall’estero altrettante risorse. Dobbiamo far percepire<br />

che “da noi hanno qualcosa da imparare”. Lo scambio<br />

di esperienze è fondamentale.<br />

Quanto siamo lontani da questo scenario?<br />

“Forse meno di quanto mediamente immaginiamo – spiega<br />

il prof. Grasselli – specialmente nell’area della meccatronica<br />

abbiamo fatto passi avanti significativi perché partiamo<br />

da un distretto industriale forte. Su questa base si<br />

è innestata l’università, che non è solo offerta formativa. In<br />

10 anni sono cresciute competenze anche nell’area della<br />

ricerca. In tema di trasferimento tecnologico abbiamo<br />

lavorato bene. Se sono nati 7/8 Spin Off che sono anima-<br />

ti da un centinaio di giovani, vuol dire che la ricaduta sul<br />

territorio inizia a diventare concreta”.<br />

Come contribuisce concretamente l’Ateneo?<br />

“In collaborazione con la Camera di Commercio abbiamo<br />

messo in campo fondi per mandare i nostri ricercatori all’estero,<br />

con la Fondazione Manodori abbiamo avviato il Dottorato<br />

in Ingegneria dell’Innovazione, abbiamo avviato relazioni<br />

con la presenza di short & long visiting professor<br />

che fanno ricerca e docenza in lingua inglese, ci apriamo”.<br />

Parlare Italiano però è un problema...<br />

come lo risolviamo?<br />

“Stiamo avviando corsi facoltativi in lingua inglese. Anche<br />

questo è un pre-requisito per attirare a <strong>Reggio</strong> giovani dalle<br />

università estere, anche con i programmi Erasmus. I nostri<br />

ragazzi devono capire che senza l’inglese “come l’italiano”<br />

non possono competere nel mondo”.<br />

<strong>Reggio</strong> città davvero“aperta”?<br />

“Possiamo, dobbiamo fare di più per far sentire ai giovani,<br />

ai ‘talenti’, che il Sistema <strong>Reggio</strong> li sostiene. Che li mette<br />

al centro delle politiche. Devono sentirsi maggiormente<br />

parte della nostra comunità”.<br />

Confindustria ci prova così:<br />

Accordo con la Conferenza dei Rettori<br />

Con meno del 4% di studenti stranieri (tra i quali ci sono anche<br />

molti figli di immigrati), l’Italia è in fondo alla classifica dei<br />

Paesi industrializzati. Una situazione dovuta, tra le altre cose,<br />

alla penuria di corsi in inglese, di borse di studio e di alloggi<br />

universitari, senza contare le strettoie imposte dalla legge<br />

sull’immigrazione per chi vuole venire a studiare da noi.<br />

Per contribuire allo sviluppo dell’Italia, le università devono<br />

attirare più cervelli stranieri. Ne sono convinte Confindustria<br />

e la Conferenza dei rettori delle università italiane<br />

CRUI, che da qualche hanno siglato a Milano un "accordo<br />

per l'università, la ricerca e l'innovazione".<br />

Otto gli obiettivi indicati dall’accordo sostenuto da Confindustria:<br />

orientare gli studenti italiani verso facoltà tecnico-scientifiche;<br />

partecipare ai programmi europei di R&I<br />

(ricerca e innovazione); ridurre l’età d’ingresso nel mercato<br />

del lavoro dei giovani laureati; accrescere il numero dei<br />

percorsi di dottorato e tararli sulle esigenze delle imprese;<br />

migliorare il reclutamento di docenti e ricercatori; monitorare<br />

la governance degli Atenei sulla base dei principi<br />

di efficacia ed efficienza nell’utilizzo delle risorse finanziarie<br />

e umane; identificare le best practices internazionali<br />

e, appunto, “rendere più attrattiva l’università italiana per<br />

studenti e docenti stranieri eccellenti”.


50<br />

Dal sistema<br />

CHI È GIORGIO SQUINZI<br />

PRESIDENZA CONFINDUSTRIA<br />

Giorgio Squinzi, milanese anche se nato a Cisano Bergamasco (BG) il 18<br />

maggio 1943, è coniugato e ha 2 figli. E’ laureato in Chimica Industriale<br />

all’Università degli Studi di Milano.<br />

E’ cofondatore col padre, nel 1970, della Mapei S.n.c. (che amplia l’attività<br />

precedente della ditta Mapei fondata nel 1937 dal padre stesso) assumendo,<br />

in particolare, la responsabilità dell’area ricerca e sviluppo tecnologico.<br />

Nel 1976 con la costituzione della Mapei S.p.A. ne diventa Direttore Generale.<br />

Nel 1978 inizia il processo di internazionalizzazione dell’azienda, fondando<br />

la prima organizzazione estera in Canada.<br />

Nel dicembre 1984 diviene Amministratore Unico della Mapei.<br />

Attualmente il Gruppo industriale è composto da 68 aziende consociate,<br />

con 60 stabilimenti produttivi di cui 9 operanti in Italia e gli altri nel resto<br />

del mondo, in 29 paesi nei 5 continenti.<br />

Il fatturato totale del Gruppo nel 2011 è stato di 2,1 miliardi di euro. I dipendenti<br />

diretti sono 7500.<br />

Uno dei risultati più significativi raggiunti nella sua carriera imprenditoriale<br />

è quello di non avere mai effettuato licenziamenti per riduzione di<br />

organici e di non aver mai chiesto trattamenti di cassa integrazione.<br />

E’ autore di numerosi articoli tecnici, pubblicati su riviste nazionali e internazionali.<br />

Parla correntemente inglese, francese, tedesco e spagnolo.<br />

Nel 1989 è stato eletto Presidente del Technical Committee 67 WG3 “Adesivi<br />

per piastrelle ceramiche” del CEN – Comitato Europeo di Normazione.<br />

E’ rappresentante italiano nel Technical Committee 189 ISO.<br />

Il 7 dicembre 1996 è stato premiato dal Sindaco di Milano con l’”Ambrogino<br />

d’oro” per il suo impegno come imprenditore e sportivo a favore della<br />

città di Milano.<br />

Il 6 aprile 1998 gli è stata conferita la massima onorificenza di Cavaliere<br />

di S. Gregorio Magno in Vaticano.<br />

Il 2 giugno 1998 è stato nominato Cavaliere del Lavoro.<br />

Il 21 dicembre 1998 è stato nominato “Commandeur de l’Ordre de la Couronne”<br />

in Belgio.<br />

Il 10 dicembre 2002 il Politecnico di Milano gli ha conferito la laurea ad<br />

honorem in Ingegneria Chimica.<br />

Il 4 dicembre 2006 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Giorgio<br />

Napolitano il prestigioso Premio Leonardo Qualità Italia e il 5 giugno 2007<br />

il Premio Barocco per la categoria “industriali”.<br />

Da giugno 2005 a giugno 2011 è stato nuovamente Presidente di Federchimica,<br />

Federazione Nazionale dell’Industria Chimica; di cui era già stato<br />

Presidente dal 1997 al 2003.<br />

E’ Vicepresidente del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia<br />

“Leonardo da Vinci” da luglio 2009 in rappresentanza del Comune<br />

di Milano.<br />

Dal 1° ottobre 2010 è Presidente del CEFIC, l’Associazione dell’Industria<br />

Chimica Europea, cui aderiscono 29.000 aziende che rappresentano un<br />

quarto della produzione chimica mondiale. E’ il primo imprenditore ad essere<br />

eletto alla guida del Cefic, precedentemente presieduto da manager.<br />

Da giugno 2011 a maggio 2012 è stato Consigliere Superiore della Banca<br />

d’Italia.<br />

Componente del Consiglio Direttivo e della Giunta di Confindustria, è stato<br />

Vicepresidente con delega per l’innovazione e lo sviluppo tecnologico<br />

da luglio 2003 a maggio 2004; da maggio 2010 è Presidente del Comitato<br />

Tecnico con Delega all’Europa.<br />

Viene eletto Presidente di Confindustria per il quadriennio 2012-2016 durante<br />

l’Assemblea dell’Associazione del 23 e 24 maggio, dopo essere stato<br />

designato con il voto della Giunta del 22 marzo e la successiva conferma<br />

del 19 aprile.<br />

51<br />

Dal sistema


52<br />

Dal sistema<br />

LE PRIORITÀ DI CONFINDUSTRIA<br />

NEL PROGRAMMA<br />

DEL PRESIDENTE GIORGIO SQUINZI<br />

Il dialogo e il rispetto degli altri sono valori molto importanti da tenere sempre<br />

come guida secondo il Presidente Giorgio Squinzi che, dopo avere raccolto<br />

indicazioni, valutazioni e posizioni fondamentali dai colleghi imprenditori, ha definito<br />

il proprio programma.<br />

“Ho chiara e precisa la gravità e la difficoltà del compito a cui sarò chiamato<br />

e ne sento tutta la responsabilità – ha affermato Squinzi in occasione della sua<br />

designazione – Raccolgo il testimone da Emma Marcegaglia, una donna coraggiosa<br />

e appassionata, che in questi ultimi quattro anni ha affrontato sfide<br />

e difficoltà con competenza, carattere e capacità di visione ma anche con la<br />

giusta dose di pragmatismo e flessibilità che il rapido scorrere degli eventi ha<br />

reso indispensabili”.<br />

Partendo dalla considerazione che la crisi ha evidenziato l’importanza di uscire<br />

da una finanza fine a se stessa e tornare alla piena centralità dell'industria<br />

e del manifatturiero, il Presidente ha ribadito la centralità delle piccole, medie<br />

e grandi imprese e degli imprenditori, chiamati a produrre la crescita economica.<br />

“Per fare ciò abbiamo però bisogno di essere posti nelle migliori condizioni<br />

per poterlo fare – ha ribadito Squinzi – consci che senza regole corrette<br />

e rispettate e senza le conseguenti appropriate istituzioni non c’è crescita<br />

dato che il mercato non può, da solo, rispondere a tutte le esigenze di un moderno<br />

sistema economico e sociale”.<br />

Nel suo programma, il Presidente ha presentato i punti prioritari.<br />

La riforma più importante indicata da Squinzi per restituire competitività alle<br />

imprese italiane è quella della Pubblica Amministrazione, dato che le inefficienze<br />

della burocrazia ostacolano la crescita economica, drenano le risorse pubbliche<br />

e private e frenano gli investimenti. La semplificazione dovrà interessare<br />

tutti i livelli istituzionali e amministrativi e su questo tema Confindustria si attiverà<br />

anche con la responsabilità di proposte concrete.<br />

In tema di sviluppo economico, invece, c’è bisogno di una robusta sferzata e<br />

oggi più che mai è di vitale importanza varare interventi di carattere strutturale<br />

per rimettere l’economia del Paese su traiettorie virtuose di crescita quali-


54<br />

Imprese Reggiane<br />

ficata a medio - lungo termine. Su questo fronte, Confindustria<br />

sarà fortemente impegnata su tutte le tematiche delle<br />

politiche di sviluppo.<br />

E se Confindustria è, per definizione, depositaria dell’idea<br />

stessa di politica industriale, cioè delle iniziative e delle visioni<br />

strategiche per lo sviluppo del Paese, è necessario<br />

ricominciare a fare politica industriale.<br />

Per questa ragione, già in occasione dell’Assemblea di maggio,<br />

è stato presentato un Manifesto Programmatico di azioni<br />

concrete da realizzare sia direttamente sia come scelte<br />

della politica.<br />

Sul fronte delle liberalizzazioni, Squinzi ritiene siano una delle<br />

opportunità per superare la crisi economica, alleggerendo<br />

le pesanti criticità strutturali della nostra economia per<br />

aumentare la produttività del Paese. L’impegno sarà volto<br />

quindi a incrementare la quota di economia orientata alla<br />

massimizzazione del valore e dei profitti, quindi a liberalizzare<br />

e privatizzare, mantenendo una regolamentazione di<br />

garanzia sulle prestazioni.<br />

La carenza e i costi del credito sono il principale freno per<br />

le imprese italiane e stanno letteralmente stritolando il tessuto<br />

produttivo; il ruolo delle banche nell’economia italiana<br />

è insostituibile, ma il rafforzamento patrimoniale delle<br />

imprese è un obiettivo ineludibile.<br />

Per questo Confindustria dedicherà attenzione e sforzi al<br />

tema della capitalizzazione e della crescita dimensionale<br />

delle imprese. A tale proposito si impegnerà inoltre per accorciare<br />

in modo sostanziale i tempi di pagamento della<br />

Pubblica Amministrazione, fatto questo che darebbe giovamento,<br />

direttamente o indirettamente, a tutte le imprese.<br />

Durante la crisi, infatti, lo Stato italiano ha allungato i<br />

tempi medi dei pagamenti da 128 giorni a 180, mentre quello<br />

tedesco li ha ridotti da 40 a 35 giorni e quello francese<br />

da 70 a 64.<br />

Sul fronte infrastrutture, una loro programmazione e un loro<br />

governo sono fondamentali per porre le basi per lo sviluppo.<br />

In questo ambito, occorre anche recuperare lo svantaggio<br />

accumulato in questi anni sulle tecnologie dell’informazione,<br />

driver importante per riguadagnare produttività in tutti<br />

i settori e motore di crescita e mezzo reale di modernizzazione<br />

della Pubblica Amministrazione e del welfare.<br />

Passare alla fase di realizzazione dell’agenda digitale e<br />

aiutare le imprese ad accedere agli investimenti in ICT<br />

sarà quindi parte sostanziale del manifesto di politica industriale.<br />

La crisi impone la ricerca di nuove iniziative per stare sul<br />

mercato e le reti d’impresa si configurano come un asset<br />

fondamentale per l’economia italiana, perché permettono<br />

alle imprese stesse di ogni dimensione e settore di aggre-<br />

garsi pur rimanendo autonome e di sviluppare la propria<br />

capacità competitiva collaborando sui temi dell’innovazione<br />

e dell’internazionalizzazione.<br />

Altro tema di grande evidenza nel programma è l’Europa,<br />

dato che le competenze dell'Unione Europea sono estese<br />

e coprono tutti i settori dell'economia. E' a Bruxelles che<br />

si definiscono le regole e i percorsi da intraprendere (il 70%<br />

delle leggi e delle norme italiane è di derivazione comunitaria),<br />

fornendo limiti e opportunità alla vita delle imprese.<br />

In futuro occorrerà quindi ampliare l'attività della Delegazione<br />

di Confindustria Bruxelles nelle direttrici principali:<br />

lobby, promozione del ruolo di Confindustria nel contesto<br />

europeo, servizi, programmi formativi. A ciò si deve aggiungere<br />

l'investimento di adeguate risorse per cogliere le opportunità<br />

di finanziamento diretto dell'UE.<br />

Sul fronte delle relazioni industriali e del lavoro,sono anni<br />

che in Italia ci confrontiamo sul problema delle regole contrattuali,<br />

illudendoci che bastino buone regole, certamente<br />

necessarie, per risolvere problemi sindacali riconducibili<br />

più a deficit culturali e comportamentali. Un buon sistema<br />

di relazioni industriali che garantisca massima flessibilità<br />

nelle regole così come massima coerenza e responsabilità<br />

nei comportamenti va costruito giorno per giorno,<br />

partendo da scelte strategiche forti che vadano nella direzione<br />

indicata, con pragmatismo e buon senso.<br />

L’obiettivo è quello di costruire un modello di relazioni industriali<br />

fortemente innovativo che riaffermi il valore e la funzione<br />

sociale dell’impresa e dell’imprenditore, di tutte le imprese<br />

e di tutti i settori. Le relazioni industriali sono uno straordinario<br />

veicolo per innovare, per far crescere culturalmente<br />

il mondo del lavoro e la responsabilità di chi ne fa parte.<br />

Sono senza dubbio lo strumento per risolvere i problemi<br />

e le crisi che via via si presentano, ma sono anche la modalità<br />

con cui prevenirli anticipandone la soluzione.<br />

Gran parte delle decisioni e degli adempimenti che impattano<br />

sull’attività si completano e si concretizzano al livello<br />

territoriale, con l’intervento di Regioni, Province, Enti vari,<br />

spesso in sovrapposizione tra di loro. Ecco quindi perché<br />

un’altra priorità di intervento è quella delle politiche regionali<br />

e della loro semplificazione. A queste articolazioni di<br />

governo Confindustria dovrà guardare con maggiore attenzione<br />

sollecitando, con un’azione strutturata e diffusa,<br />

nuove e più avanzate risposte sui due versanti delle politiche<br />

per lo sviluppo delle economie territoriali e della semplificazione<br />

amministrativa e decisionale. A questo “fronte”<br />

di azione è necessario dedicare priorità programmatica<br />

anche attraverso un’apposita delega perché Confindustria<br />

si deve proporre quale interlocutore continuativo al<br />

sistema delle Regioni con tutta la propria capacità di pro-<br />

posta, diventando “riferimento” all’interno della catena decisionale<br />

Europa-Stato-Regioni.<br />

La legalità e i rapporti con le istituzioni preposte al controllo<br />

del territorio è un altro fronte molto importante perché<br />

costituisce una condizione indispensabile per la crescita<br />

economica di cui il Paese ha un grandissimo bisogno. Negli<br />

ultimi sei anni, grazie all'azione propulsiva di Confindustria<br />

Sicilia, la Confindustria di tutto il Mezzogiorno è entrata<br />

a gamba tesa sui temi della legalità e dell'antimafia.<br />

Temi irrinunciabili in un Paese nel quale la criminalità organizzata<br />

ha un giro d'affari di 130 miliardi di euro e rappresenta<br />

uno dei più potenti freni allo sviluppo dell'economia<br />

sana e alla concorrenza su corrette basi di mercato.<br />

Nel Mezzogiorno, Confindustria ha iniziato a espellere gli<br />

iscritti collusi e, soprattutto, a stare concretamente a fianco<br />

delle vittime.Ma sarebbe sbagliato e dannoso continua-<br />

re a pensare che legalità e antimafia siano temi solo del<br />

Mezzogiorno dato che purtroppo, ormai, hanno una portata<br />

nazionale ed europea. La nuova Presidenza si impegna<br />

a usare ogni strumento a sua disposizione per far crescere<br />

questa rivoluzione, farla diventare nazionale e dotarla<br />

degli strumenti necessari a funzionare.<br />

Un fisco equo e semplice, fatto di poche e chiare leggi, meglio<br />

applicate e stabili nel tempo, è un elemento essenziale<br />

per la politica di rilancio della crescita. Oggi il fisco italiano<br />

non solo non sostiene l’impresa, ma la sottopone a<br />

una tassazione squilibrata almeno quanto quella che colpisce<br />

i lavoratori. Oltre a essere oneroso, l’attuale sistema<br />

fiscale è complesso e incerto. Tre gli obiettivi irrinunciabili<br />

su questo fronte per una reale riforma fiscale: ridurre<br />

in misura significativa la pressione fiscale su lavoro e imprese,<br />

che in Italia è superiore al 50%; rendere più sem-<br />

55<br />

Imprese Reggiane


56<br />

Imprese Reggiane<br />

plice, certo ed efficiente il sistema tributario, migliorando<br />

il rapporto tra amministrazione fiscale e contribuenti; proseguire<br />

e rafforzare l’azione di contrasto dell’evasione fiscale,<br />

introducendo anche meccanismi di recupero attivo<br />

del sommerso.<br />

Ricerca e innovazione saranno temi su cui nei prossimi anni<br />

Confindustria dovrà operare per affermare il sistema confindustriale<br />

come Partner primario per le imprese per i servizi<br />

di supporto alla R&I. Per sviluppare la competitività del<br />

Paese fondamentale sarà inoltre la partnership pubblico<br />

privato e la valorizzazione della figura del ricercatore oltre<br />

a facilitare lo sviluppo di start up per favorire la crescita di<br />

nuove imprese innovative.<br />

L’internazionalizzazione è un’altra priorità per il mondo industriale<br />

italiano. Se in questi ultimi anni abbiamo favorito<br />

le missioni di carattere settoriale e di filiera, specie in<br />

Paesi dove la presenza del “Sistema Italia” è ancora insufficiente,<br />

in futuro occorrerà sviluppare ulteriormente questa<br />

direttrice, oltre a lavorare per proporre un Made in Italy<br />

sempre più tecnologico e innovativo.<br />

Occorrerà proseguire con l’azione di tutela del Made in Italy,<br />

soprattutto a livello europeo, impedendo che l’efficacia di<br />

strumenti come l’antidumping venga depotenziata, affermando<br />

l’esigenza che le regole commerciali vengano rispettate<br />

da tutti.<br />

Confindustria dovrà inoltre continuare la sua azione contro<br />

la contraffazione, ottenendo dal Governo le risorse necessarie<br />

all’attuazione di un piano organico di contrasto<br />

al fenomeno sia alle dogane, sia sul territorio.<br />

Per essere tale, lo sviluppo dovrà sempre di più essere sostenibile,<br />

sia socialmente che ambientalmente, in grado di<br />

soddisfare i bisogni delle attuali generazioni, senza compromettere<br />

il patrimonio di risorse che può garantire analoghe<br />

condizioni alle generazioni future. E’ una sfida che<br />

coinvolge l’intera società in cui Confindustria deve avere<br />

un ruolo decisivo.<br />

Anche definire una politica energetica che accompagni la<br />

politica industriale e ne sia parte integrante sarà un impegno<br />

prioritario per l’Italia. Su questo fronte le fragilità del<br />

nostro Paese sono molte: la dipendenza dall’estero, la scarsa<br />

diversificazione strategica delle fonti, l’inefficienza distributiva<br />

delle reti, il costo complessivo di generazione, trasporto<br />

e distribuzione dell’energia. Ma l’energia è un bene<br />

necessario, il cui costo è fondamentale per il tenore di vita<br />

delle famiglie e per la competitività delle imprese. L’Italia<br />

ha il maggior costo dell’energia elettrica d’Europa per le<br />

utenze industriali e il secondo maggior costo per le utenze<br />

familiari. Ciò significa che è necessario programmarne<br />

e pianificarne l’uso, dando vita a quegli investimenti di in-<br />

teresse nazionale che possono produrre notevoli elementi<br />

di efficienza e razionalità nell’uso e nella distribuzione dell’energia,<br />

rigassificatori e reti distributive in primis.<br />

Nel mezzogiorno aree con importanti eccellenze industriali<br />

(comparabili alle parti più innovative del Paese) convivono<br />

con territori in ritardo, spesso per la presenza rilevante<br />

della criminalità organizzata. Si tratta quindi di un argomento<br />

assai delicato che non può essere liquidato con facili<br />

banalizzazioni. Lo Stato attraverso il lavoro di magistratura<br />

e forze dell'ordine ha da tempo avviato una forte azione<br />

di contrasto alle mafie ma molto resta ancora da fare.<br />

Confindustria nel Mezzogiorno ha fatto molto e lo scatto<br />

d'orgoglio degli imprenditori di quest’area sta dando un<br />

esempio a tutto il paese.<br />

Per ridurre le distanze tra il Mezzogiorno ed il resto del Paese,<br />

il tema deve essere ripensato in due chiavi precise: quella<br />

delle politiche europee e del mediterraneo, all’interno di<br />

una solida cornice nazionale.<br />

La questione giovanile è oggi un grande problema nazionale<br />

e con ragione le generazioni che si affacciano al lavoro,<br />

che lo cercano o che vi sono aggrappate con modalità<br />

frammentarie e precarie, lamentano la disattenzione<br />

delle classi dirigenti di questo Paese. Compito di Confindustria<br />

è puntare a creare nuovo lavoro e spingere i giovani<br />

a crearselo. Confindustria è infatti un’Associazione di<br />

imprenditori e deve badare a difendere e far crescere le<br />

imprese che ci sono, ma come nella demografia un calo<br />

della natalità si riflette sulla struttura della popolazione, così<br />

in economia un calo del tasso di creazione d’impresa rappresenta<br />

una perdita di ricchezza non recuperabile.<br />

In Italia le condizioni per alimentare le nuove imprese ci sono:<br />

competenze, inventiva, ingegneria, finanza di avvio e sviluppo,<br />

apporti accademici e della ricerca. Confindustria dovrà<br />

occuparsi di più degli imprenditori che verranno.<br />

Il Paese non può crescere senza i giovani e l’Education deve<br />

essere al centro delle attività di Confindustria. Nell’ultimo<br />

anno abbiamo registrato per la prima volta un’inversione<br />

di tendenza nell’orientamento degli studenti alle materie<br />

tecniche e questo è un primo risultato degli sforzi di scuole<br />

e imprese per avvicinare i giovani a percorsi di studio<br />

più legati alle esigenze delle imprese.<br />

Confindustria ha fatto e può fare molto promuovendo gemellaggi<br />

tra Associazioni territoriali e scuole, sostenendo<br />

laboratori, assicurando la partecipazione degli imprenditori<br />

ai nuovi Comitati Tecnico Scientifici che serviranno proprio<br />

a far crescere la qualità degli Istituti, in particolare di<br />

quelli tecnici, il loro collegamento con le imprese e l’occupabilità<br />

dei giovani.<br />

Anche l’Università, dopo la recente riforma, è chiamata a<br />

dare un contributo fondamentale alla crescita del Paese.<br />

Valutazione, nuova governance, autonomia e flessibilità, nuovi<br />

criteri per il reclutamento, maggior rapporto con le imprese:<br />

sono questi gli ingredienti per una vera svolta dell’Università<br />

italiana.<br />

Per far crescere l’Italia dobbiamo inoltre far diventare i nostri<br />

migliori atenei poli di eccellenza in grado di competere<br />

nel mondo.<br />

Infine un tema su cui molto si è discusso negli ultimi mesi.<br />

Sarà un impegno del nuovo Presidente Designato avviare<br />

una Commissione che, nel più breve tempo possibile,<br />

si assuma la responsabilità di disegnare un sistema associativo<br />

che risponda alle caratteristiche di efficienza e autorevolezza<br />

in una società e in un'economia complesse e<br />

in perenne cambiamento. La sua autorevolezza e unità dipenderanno<br />

dalla capacità di far crescere la qualità della<br />

proposta e dalla disponibilità di tutti a far nascere dall’esistente<br />

un’organizzazione moderna, capace di leggere e<br />

interpretare le grandi tematiche della competizione globale<br />

e delle società aperte.<br />

Da molti è venuta la richiesta di consolidare le competenze<br />

del Sistema Confindustriale, di privilegiare qualità a quantità,<br />

di adeguare le competenze, di semplificarne il funzionamento.<br />

Il tema delle riforma organizzativa è dunque assai<br />

delicato e soluzioni facili e precostituite non ci sono; serve<br />

un progetto per Confindustria costruito nel Sistema e<br />

per il Sistema, un progetto con valori, obiettivi e azioni discusse<br />

e condivise a cui si intende dar corso al più presto.<br />

57<br />

Imprese Reggiane


58<br />

Dal sistema<br />

LA NUOVA “SQUADRA”<br />

DI PRESIDENZA<br />

RICERCA E INNOVAZIONE<br />

Diana BRACCO<br />

Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Bracco<br />

e del Centro Diagnostico Italiano. Presidente di Expo<br />

2015 SpA, della Fondazione Mai e della Fondazione Sodalitas.<br />

E’ Vice Presidente della Camera di Commercio di<br />

Milano, Consigliere di Amministrazione dell’Università<br />

Bocconi di Milano, del Sole 24 Ore, di Techosp e della Filarmonica<br />

della Scala di Milano. All’interno del sistema Confindustria<br />

ha ricoperto gli incarichi di Vice Presidente di Confindustria<br />

per l’Innovazione e lo Sviluppo Tecnologico e poi<br />

Presidente del Progetto Speciale “Ricerca e Innovazione”<br />

e “Expo 2015”; è stata Presidente Responsible Care, Presidente<br />

di Federchimica, Presidente di Assolombarda. Insignita<br />

dell’onorificenza al “merito della Repubblica” di Cavaliere<br />

di Gran Croce e della medaglia d’oro del Comune<br />

di Milano.<br />

SVILUPPO ECONOMICO<br />

Aurelio REGINA<br />

Presidente di Manifatture Sigaro Toscano SpA, di Sistemi<br />

& Automazione SpA, di Crèdit Suisse Italy SpA, della<br />

Fondazione Musica per Roma e dell’Agenzia per l’internazionalizzazione<br />

di Unioncamere Lazio. E’ Consigliere di Amministrazione<br />

del Gruppo Il Sole 24 Ore, Consigliere Delegato<br />

di British American Tobacco Italia e Consigliere di<br />

Amministrazione di Valentino Fashion Group. Vice Presidente<br />

esecutivo dell’OPCE - Organizzazione delle Associazioni<br />

Imprenditoriali delle Capitali Europee e Vice Presidente<br />

del Centro Studi Americani. All’interno del Sistema<br />

Confindustria è stato membro di Giunta e del Consiglio<br />

Direttivo di Confindustria, Presidente <strong>Unindustria</strong> – Unione<br />

degli Industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Rieti,<br />

Viterbo e Presidente di Confindustria Lazio.<br />

POLITICHE REGIONALI E SEMPLIFICAZIONE<br />

Gaetano MACCAFERRI<br />

Presidente S.E.C.I. SpA, di SECI Energia SpA, SECI Real<br />

Estate SpA, Enerray SpA; Vice Presidente SAPABA<br />

SpA, Manifattura Sigaro Toscano SpA. All’interno del Sistema<br />

Confindustria è stato membro della Giunta di Assonime,<br />

del Consiglio Direttivo di Confindustria e Presidente<br />

di Confindustria <strong>Emilia</strong>-Romagna. E’ stato Presidente dell’Associazione<br />

degli Industriali di Bologna e poi di <strong>Unindustria</strong><br />

Bologna.<br />

ORGANIZZAZIONE<br />

Antonella MANSI<br />

Consigliere di Amministrazione e dirigente di Nuova SolmineSpA,<br />

Consigliere di Amministrazione di SolBat Srl<br />

(Gruppo SolMarSpA) e Presidente della Banca Federico<br />

Del Vecchio (Gruppo BancaEtruria). Ha ricoperto gli incarichi<br />

di: Consigliere di Amministrazione e Amministratore<br />

Delegato della Chimica Industriale Gaviol Srl, Consigliere<br />

di Amministrazione di SoRiS Spa. All’interno del Sistema<br />

Confindustria è stata Presidente di Confindustria Toscana,<br />

Vicepresidente con delega agli interni e successivamente<br />

Presidente del Comitato Regionale dei Giovani<br />

Imprenditori di Confindustria Toscana. E' stata insignita dal<br />

Presidente Giorgio Napolitano dell'onorificenza di Cavaliere<br />

al Merito della Repubblica Italiana.<br />

RETI DI IMPRESA<br />

Aldo BONOMI<br />

Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Bonomi:<br />

Rubinetterie Bresciane Bonomi Spa, Valpres Srl, Valbiasrl,<br />

Univers. Membro del Consiglio di Amministrazione<br />

di Bipop-Carire SpA dal 2002, Vice Presidente della Scuderia<br />

Brescia Corse dal 2007. All’interno del Sistema è membro<br />

di Giunta dell’Associazione Industriale Bresciana dal<br />

1993, è stato Membro del Consiglio Direttivo e della Giunta<br />

Confindustria, Vice Presidente e poi Presidente dell’Associazione<br />

Industriale Bresciana, Presidente di Assoenergia.<br />

E’ stato Membro del Consiglio di Amministrazione de<br />

Il Sole 24 Ore, Presidente dell’Associazione Calcio Lumezzane<br />

e Consigliere Lega Calcio Serie C.<br />

EDUCATION<br />

Ivanhoe LO BELLO<br />

Presidente della Lo Bello Fosfovit Srl, Vice Presidente di<br />

Unioncamere. All’interno del Sistema Confindustria ha ricoperto<br />

gli incarichi di Presidente di Confindustria Siracusa,<br />

Presidente di Confindustria Sicilia, Componente del Direttivo<br />

e della Giunta di Confindustria.<br />

RELAZIONI INDUSTRIALI<br />

Stefano DOLCETTA<br />

Amministratore Delegato di Fiamm Spa, Presidente e Amministratore<br />

Delegato di Dicra Spa. E’ stato Presidente della<br />

Sezione Meccanica e Metallurgica di Confindustria Vicenza,<br />

Vice Presidente di Federmeccanica ed è Consigliere<br />

Cobat.<br />

CENTRO STUDI<br />

Fulvio CONTI<br />

Vice Presidente di Endesa S.A. e Presidente di Eurelectric.<br />

Consigliere Indipendente di Barclays Plc, AON Corporation<br />

e di RCS Mediagroup. E’ membro del CdA del<br />

Italian Institute of Technology, dell'Accademia Nazionale di<br />

Santa Cecilia e Presidente del Consiglio Direttivo di Enel<br />

Cuore Onlus. Tra il 1991 e il 1999, è stato CFO della Montecatini,<br />

Direttore Finanziario di Montedison-Compart, Di-<br />

rettore Generale delle Ferrovie dello Stato, Presidente di<br />

Metropolis e Grandi Stazioni, Direttore Generale di Telecom<br />

Italia, Presidente di Finsiel e Consigliere di TIM, Sirti,<br />

Italtel, Meie e STET International. Nel 1999 è passato<br />

in Enel rivestendo sino al giugno 2005 la carica di CFO.<br />

È Cavaliere del Lavoro, Ufficiale della Legion D’Onore ed<br />

è laureato ad Honoris Causa in Ingegneria Elettrica.<br />

MEZZOGIORNO<br />

Alessandro LATERZA<br />

Amministratore Delegato Gius. Laterza & Figli SpA, Vicepresidente<br />

Esecutivo Luiss Guido Carli. All’interno del Sistema<br />

ha ricoperto gli incarichi di Vicepresidente Confindustria<br />

Bari, Presidente Confindustria Bari-Bat, Rappresentante<br />

Generale del Mezzogiorno in Giunta, Presidente del<br />

Comitato Interconfederale per la Formazioni di Sistema, Presidente<br />

Comitato Promotore per le Celebrazioni del Cen-<br />

59<br />

Dal sistema


60<br />

Dal sistema<br />

tenario di Confindustria, Presidente Commissione Cultura.<br />

PICCOLA INDUSTRIA - DELEGA PER IL CREDITO E LA FINANZA PER LE PMI<br />

Vincenzo BOCCIA<br />

Amministratore delegato della Arti Grafiche Boccia SpA<br />

di Salerno e Presidente Onorario di Assafrica& Mediterraneo.<br />

È inoltre rappresentante di Confindustria presso il<br />

BUSINESSMED. Per Borsa Italiana è Presidente dell’Advisory<br />

Board per i mercati AIM e MAC. In precedenza ha<br />

ricoperto i seguenti incarichi: Vice Presidente Piccola Industria<br />

e Presidente Piccola Industria della Campania; Vice<br />

Presidente dei Giovani Imprenditori e Presidente Giovani<br />

Imprenditori della Campania; Componente del Consiglio<br />

Direttivo e della Giunta di Assografici; Consigliere di<br />

Amministrazione dell’Azienda Libico Italiana fino al 2005;<br />

Presidente di Assafrica e Mediterraneo dal 2003 al 2007.<br />

GIOVANI IMPRENDITORI<br />

Jacopo MORELLI<br />

Presidente e amministratore delegato di EmmeEmme SpA,<br />

Componente del Comitato tecnico confederale "Credito<br />

e Finanza per le PMI". Nel Sistema ha ricoperto gli incarichi<br />

di Vice Presidente Nazionale dei Giovani Imprenditori<br />

di Confindustria, Vice Presidente di Confindustria Firenze,<br />

Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria<br />

Firenze, membro della Commissione Nazionale Ricerca<br />

Innovazione, membro della Commissione Nazionale<br />

per le Riforme Istituzionali di Confindustria<br />

COMITATI TECNICI<br />

FISCO<br />

Andrea BOLLA<br />

Amministratore Delegato di Vivigas SpA e Veneta Vendite<br />

Srl. E’ inoltre presidente del Comitato Esecutivo di 2B<br />

Energia SpA di Milano e consigliere di Erogasmet Holding,<br />

Spumanti Valdo Srl e Fondazione Atlantide. Nel Sistema<br />

ha ricoperto gli incarichi di Presidente Gruppo Giovani Imprenditori<br />

di Confindustria Verona, Vicepresidente di<br />

Confindustria Verona con delega alle Relazioni Interne e<br />

Rapporti Economici, Membro della Commissione Energia,<br />

invitato del Comitato per Expo 2015 di Confindustria<br />

INTERNAZIONALIZZAZIONE<br />

Paolo ZEGNA<br />

Dopo aver ricoperto vari incarichi operativi nel gruppo, dal<br />

1989 è Membro del Consiglio di Amministrazione dell’Ermenegildo<br />

Zegna Holditalia SpA e Presidente del Gruppo<br />

Ermenegildo Zegna dal dicembre 2006. Ha recentemente<br />

ricoperto gli incarichi di Presidente di Sistema Moda Italia<br />

(Smi), Federazione Tessile Moda, Vice Presidente di Pitti Immagine,<br />

Membro del Consiglio di Amministrazione del Centro<br />

di Firenze per la Moda Italiana, Presidente di Milano Unica,<br />

Salone Italiano del Tessile e Presidente di Idea Biella.<br />

SICUREZZA<br />

Salomone GATTEGNO<br />

Presidente di SDP Società di Partecipazione SpA – Milano<br />

e Vice Presidente Assolombarda con delega alle Relazioni<br />

Industriali e affari sociali, è Membro del Consiglio<br />

Direttivo e della Giunta di Confindustria. Ha ricoperto gli<br />

incarichi di Presidente di Alcatel-Lucent Italia SpA – Milano,<br />

Amministratore Delegato di Alcatel Italia SpA e Presidente<br />

dell’Area Mediterraneo Sud Orientale, Vice Presidente<br />

per l'Area Sud Europa della Divisione BSD (Business<br />

Systems Division) di Alcatel Italia SpA, Responsabile<br />

della Dial Telecomunicazioni – Milano<br />

AMBIENTE<br />

Edoardo GARRONE<br />

Presidente del Consiglio di Sorveglianza di San Quirico<br />

SpA (Holding finanziaria del Gruppo Garrone/Mondini) e<br />

Presidente del Gruppo ERG. Attualmente è anche Membro<br />

della Giunta di Assonime e Membro del Consiglio Direttivo<br />

Iefe, Presidente del Consiglio di Amministrazione<br />

di Aedificatio SpA e Amministratore unico di RetIndustria<br />

Srl. E’ Consigliere di Amministrazione di Pininfarina SpA,<br />

Associazione Civita e Fondazione Magna Carta, S.E.M. Srl,<br />

Sipi SpA, ALUISS. Nel sistema è stato Presidente Nazionale<br />

dei Giovani Imprenditori, Vice Presidente Confindustria<br />

e componente del Consiglio Direttivo, - Presidente del<br />

Gruppo Giovani dell’Industria di Genova, Vicepresidente<br />

dell’Associazione Industriali di Genova.<br />

TUTELA DEL MADE IN E LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE<br />

Lisa FERRARINI<br />

Consigliere delegato del Gruppo Agroalimentare Ferrarini.<br />

Attualmente è Presidente di Assica – Associazioni Industriali<br />

delle Carni e dei Salumi aderente a Confindustria<br />

e Vice Presidente di Federalimentare con delega ai Rapporti<br />

con la GDO, al Mercato e alla Sicurezza Alimentare.<br />

Ricopre anche i seguenti incarichi: Responsabile dell’organizzazione<br />

produttiva e della gestione degli approvvigionamenti<br />

per tutte le aziende del Gruppo Ferrarini, Consigliere<br />

del Consiglio di Amministrazione Vismara Spa, Membro<br />

di Giunta della Camera di Commercio di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, Georgofila<br />

presso l’Accademia dei Georgofili dal 2005.


62<br />

Gruppo agroalimentare<br />

Gruppo Agroalimentare<br />

Il Gruppo Agroalimentare di Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> si è costituito ufficialmente<br />

con l’Assemblea dello scorso 23 Febbraio. Nella parte privata, rivolta ai soli imprenditori<br />

associati del comparto, è stato eletto Presidente del Gruppo per il prossimo<br />

biennio Fausto Papa.<br />

Cinquant’anni, Papa è Amministratore delegato di Reire Srl, impresa attiva da venticinque<br />

anni nella commercializzazione di materie prime per le industrie alimentari<br />

il cui Presidente è Camillo Galaverni.<br />

Le imprese agroalimentari aderenti agli Industriali sono circa sessanta per un totale<br />

di 2.700 dipendenti e un fatturato complessivo superiore al miliardo e duecento<br />

milioni di euro.<br />

La filiera nella quale operano va dalla lavorazione delle carni al lattiero caseario,<br />

dalla produzione di pasta ai biscottifici ai prodotti da forno in genere, aziende di<br />

produzione di vino, aceto, conserve, preparati per l’industria dolciaria, imprese commerciali<br />

di materie prime. Prima della costituzione formale del Gruppo, Industriali<br />

<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> aveva promosso nell’ultimo anno e mezzo diversi seminari tecnici,<br />

rivolti ad un centinaio tra imprese associate e non associate del comparto agroalimentare,<br />

su tematiche quali certificazione Kosher, etichettatura, tracciabilità, rapporti<br />

con la GDO e forme di collaborazione con l’Università per la ricerca industriale<br />

alimentare.<br />

FAUSTO PAPA<br />

Presidente Gruppo Agroalimentare<br />

Intervista a<br />

Fausto Papa<br />

Ufficio Comunicazione Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />

Presidente, dopo la sua nomina lei ha avviato incontri con tutti gli imprenditori<br />

del distretto agroalimentare associati agli Industriali: che impressione<br />

ne ha ricavato, sulle necessità e aspettative dei suoi colleghi?<br />

Ho avuto conferma dell’importanza di incontri a quattr’occhi, perché mi permetteranno<br />

di stendere un programma operativo aderente alle esigenze degli<br />

imprenditori e quindi dell’intero comparto. Non va dimenticato, infatti, che<br />

il gruppo opera in coerenza con la mission di tutti i gruppi merceologici di Industriali<br />

<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, quindi in un’ottica di supporto e tutela in tema di rappresentanza,<br />

aggiornamento, segmentazione dei servizi dell’intero comparto<br />

agroalimentare provinciale. Dai primi colloqui avuti con i colleghi, mi sembrano<br />

evidenti alcune strade su cui lavorare: i rapporti con la grande distribuzione,<br />

il tema della ricerca e dei rapporti con gli enti ispettivi. La valorizzazione<br />

del prodotto Made in <strong>Reggio</strong>. Poi l’estero: il mio obiettivo è giungere a partecipare<br />

in forma aggregata ad una fiera di settore anche internazionale dove portare<br />

assieme tanti prodotti reggiani: su questo versante, così delicato e strategico,<br />

via Toschi ha la sensibilità, la forza e le aree di competenza adatte ad<br />

un simile progetto.<br />

Proviamo a dare un’istantanea del comparto reggiano e provinciale: quante<br />

aziende lo compongono, quali indici di fatturato, export, addetti.<br />

Un dato che ben riassume la fisionomia del comparto è quello di circa 700 im-<br />

63<br />

Gruppo agroalimentare


64<br />

Gruppo agroalimentare<br />

prese con più di 6000 addetti e un export di 425 milioni di euro. Per leggere<br />

correttamente questi dati va precisato che sono comprensivi anche di decine<br />

e decine di realtà che fungono da filiera di fornitura primaria di imprese industriali,<br />

penso ad esempio ai caseifici rispetto alle imprese industriali del settore<br />

lattiero caseario; oppure ad imprese vitivinicole che affiancano alla vendita<br />

e alla fornitura sul territorio nazionale un significativo approccio all’export.<br />

Nello specifico l’agroalimentare reggiano riassume l’intera completa gamma<br />

di prodotti: dalla lavorazione delle carni al lattiero caseario, dalla produzione<br />

di pasta ai biscottifici ai prodotti da forno in genere, poi le aziende di produzione<br />

di vino, aceto, conserve, preparati per l’industria dolciaria, imprese commerciali<br />

di materie prime.<br />

Tante realtà e una filiera articolata, è questo il punto di forza?<br />

Il nostro punto di forza e di eccellenza è senza dubbio l’ elevata propensione<br />

alle produzioni con marchio proprio e conseguente valorizzazione dei fattori competitivi<br />

non-price. Sui banchi dei supermercati lei acquista pasta, biscotti, salumi<br />

che in alcuni casi escono anche da piccole imprese sotto i dieci dipendenti,<br />

imprese che hanno imparato spesso il mestiere dalle grandi e quindi iniziano,<br />

nel loro piccolo, a fare ricerca, sperimentano nuovi prodotti adatti per<br />

mercati diversi dal nostro come abitudini culinarie e alimentare. In definitiva la<br />

nostra chiave del successo è la capacità di pensare e agire come i grandi anche<br />

se si è di dimensione più ridotta rispetto ai colossi del comparto.<br />

Questo è bastato per restare ai margini della crisi di questi anni?<br />

L’alimentare tipicamente non si trova mai dentro al gorgo delle crisi economiche,<br />

data la scarsa comprimibilità dei consumi alimentari. Non abbiamo registrato,<br />

per capirci, cadute a due cifre come l’industria nel complesso ma una<br />

evidente flessione si è sentita e in particolare soprattutto nell'ultimo periodo. Le<br />

motivazioni sono diverse. Il settore fa grandi numeri con marginalità contenute.<br />

Questo perché risente molto più di altri settori dell'andamento dei costi delle<br />

materie prime; durante questi anni si sono avuti, a volte in maniera incomprensibile,<br />

significativi aumenti delle materie prime come ad esempio imballaggi (carta<br />

e film) o lo zucchero lo scorso anno, gli amidi, per fare solo alcuni esempi. Il<br />

settore poi è molto condizionato dalla Grande Distribuzione che spesso non recepisce<br />

sul momento questi aumenti per cui sono interamente a carico del produttore.<br />

Inoltre il nostro è un ambito stagionale, legato a dinamiche anche emotive<br />

come scandali alimentari, improvvise “mucche pazze”, speculazioni fantasiose<br />

fattesi ancor più frequenti da quando le materie prime alimentari sono diventate<br />

commodities quotate in borsa. Insomma non siamo un’isola felice.<br />

Come si pone la nascita del Gruppo Agroalimentare rispetto agli altri interlocutori<br />

presenti sul territorio, cito Camera di Commercio e Provincia?<br />

Senza dubbio Camera di Commercio e Provincia sono attori importanti nel sostegno<br />

al comparto, perché promuovono la partecipazione collettiva a fiere, erogano<br />

finanziamenti per missioni imprenditoriali, realizzano focus sull’export agroalimentare,<br />

in generale fanno opera di tutela e promozione delle eccellenze enogastronomiche<br />

reggiane. Il Gruppo Agroalimentare persegue i medesimi obiettivi<br />

agendo su due versanti: attraverso le aree specialistiche di Industriali <strong>Reggio</strong><br />

<strong>Emilia</strong> e nella direzione di una sempre più mirata segmentazione dei ser-<br />

Oltre due miliardi di euro di fattura-<br />

to, 700 imprese di ogni dimensione,<br />

6.500 addetti, produzioni d’eccel-<br />

lenza legate alla tradizione locale,<br />

una presenza consolidata nei merca-<br />

ti internazionali.<br />

<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>:<br />

una comunità, una tradizione, cento specialità alimentari<br />

Questa è oggi l’industria alimenta-<br />

re della provincia di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>.<br />

Un universo all’interno del quale si<br />

snodano filiere che garantiscono tra-<br />

sparenza e qualità. Industriali <strong>Reggio</strong><br />

<strong>Emilia</strong> organizza questa grande realtà<br />

imprenditoriale attraverso il proprio<br />

Gruppo Agroalimentare: grandi, me-<br />

die e piccole imprese che oggi vo-<br />

gliamo ringraziare per il loro costan-<br />

te contributo al successo del nostro<br />

formidabile sistema territoriale.<br />

Gruppo Agroalimentare


66<br />

Gruppo agroalimentare<br />

vizi a favore delle imprese agroalimentari. Nel primo caso mi riferisco ad aree<br />

come quella del Credito e dell’ Internazionalizzazione, che mettono a disposizione<br />

delle nostre aziende dei servizi di eccellenza in grado di agevolare l’accesso<br />

al credito, elaborare studi di prefattibilità per l’export verso nuovi mercati,<br />

favorire la ricerca partner e le informazioni a livello mondiale sulla salute<br />

finanziaria dei clienti, sostenere la partecipazione a fiere di settore ancora inesplorate.<br />

La segmentazione dei servizi scaturirà dagli incontri che sto facendo<br />

con tutte le imprese associate, in modo da avere ben chiara una mappatura<br />

di specificità e di esigenze tali da realizzare prodotti il più possibile coerenti<br />

con le aspettative delle imprese.<br />

Prima lei citava la necessità di progetti di aggregazione verso l’estero; a suo<br />

parere, su export e nuovi mercati vi sono potenzialità ancora non sfruttate?<br />

L’apertura ai mercati esteri dell’industria alimentare reggiana (e italiana) è un fenomeno<br />

circoscritto sostanzialmente all’ultimo decennio; durante questo periodo<br />

le esportazioni alimentari provinciali sono cresciute a ritmi vivaci; la crisi non<br />

ha interrotto, ma solo rallentato, il percorso di virtuoso sviluppo dell’export provinciale.<br />

Dobbiamo riuscire a rafforzare il processo di internazionalizzazione “vicina”:<br />

ad oggi in paesi come Spagna, Francia, Germania le nostre quote di presenza<br />

di mercato restano entro il 7% e nei principali mercati Ue non supera il<br />

9. Certo dovremo lavorare anche sull’internazionalizzazione “lontana”, nei Paesi<br />

emergenti ove vi sono oltre 120 milioni di nuovi consumatori potenziali. Come<br />

dicono e riconoscono gli imprenditori del comparto, molti mercati esteri con potenzialità<br />

ancora da sfruttare, diversificazione dei mercati e tecnologia del prodotto<br />

sono i principali fattori su cui investire da qui in avanti.<br />

Tra gli obiettivi di Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> c'è anche quello di far conoscere<br />

ancora di più questo nostro marchio reggiano: come intendete fare?<br />

Il “Made in <strong>Reggio</strong>” rappresenta da tempo un’esigenza per le realtà del comparto.<br />

A parte il Parmigiano Reggiano e il lambrusco, non vedo prodotti che<br />

al di fuori della provincia ci possano caratterizzare, e ciò a causa di un unico<br />

motivo: perché nel tempo non sono stati valorizzati come invece è avvenuto<br />

altrove (basti pensare alla cipolla di Tropea!) e in generale assistiamo a minore<br />

riconoscibilità del “Made in <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>”rispetto ai “marchi territoriali” vicini.<br />

Un passaggio ineludibile per invertire la rotta è quello del rapporto con la<br />

Gdo. Le idee sono parecchie in tal senso, penso alla possibilità di raggruppare<br />

nei supermercati in un unico bancale i prodotti “chilometro zero” che escono<br />

dalle industrie del territorio. O ancora cavalcare uniti le tendenze al consumo<br />

favorevoli ai contenuti di “benessere” e di “qualità della vita”, che proprio<br />

nei supermercati, a contatto con le famiglie e la gente che maggiormente ricercano<br />

questi stili di vita, possono ricevere consenso di mercato. Bisognerà attivare<br />

azioni di lobby positiva per contrastare l’assenza di traino distributivo sui<br />

mercati esteri da parte della Gdo nazionale. Nel nostro territorio le potenzialità<br />

del settore andranno di pari passo con la consapevolezza degli operatori dell'importanza<br />

di creare immagine sul mercato del Made in <strong>Reggio</strong>. Per far questo<br />

non basta mettersi insieme per creare, ad esempio, una rete di agenti comune.<br />

Bisogna individuare i prodotti da valorizzare o anche i prodotti comuni<br />

che però possano avere un di più da valorizzare e siano ben identificati da un’<br />

immagine che garantisca la loro salubrità e genuinità. Dall’ascolto dei colleghi


68<br />

Gruppo agroalimentare<br />

imprenditori mi aspetto nascano le idee più efficaci e in grado di mettere insieme<br />

tutte le realtà agroalimentari del territorio.<br />

Per molto tempo mondo della ricerca e delle pmi alimentari sono stati lontani<br />

anni luce: ritiene possibile e necessaria un’inversione di tendenza?<br />

Il settore ha, ancora, grosse potenzialità dal mondo della ricerca; purtroppo<br />

la scarsa attitudine delle università ad autopromuoversi e la ritrosia degli imprenditori<br />

vecchio stampo verso la ricerca alimentare ha scavato un fossato<br />

tra i due mondi.<br />

Ma oggi le sponde sono molto più vicine e le opportunità che la ricerca industriale,<br />

i laboratori, le strutture universitarie offrono alle nostre imprese sono troppo<br />

grandi per non essere sfruttate. Quando un anno fa in via Toschi abbiamo incontrato,<br />

assieme ad altre decine di imprenditori, i docenti e collaboratori della facoltà<br />

di Agraria di Modena e <strong>Reggio</strong> (la cui sede badi bene è nel nostro comune),<br />

siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalle opportunità a nostra disposizione.<br />

Soprattutto, questo mi pare il dato forse più importante, ci è parso chiaro come<br />

anche una Pmi possa fare ricerca senza dissanguarsi economicamente. Tra le<br />

attività del Gruppo dovrà esserci ampio spazio per questo aspetto.<br />

La provoco, in chiusura, sul dualismo con Parma, la “Food Valley italiana”:<br />

cosa dobbiamo imparare dai nostri vicini d'oltre Enza?<br />

Mi ha sempre fatto sorridere questa diatriba con i parmensi! Sinceramente cosa<br />

dobbiamo dire se non che loro sono bravi e che dobbiamo imparare dalle cose<br />

migliori che hanno saputo fare: non dimentichiamo che la forza di alcune loro<br />

aziende (nel bene e nel male), in passato, è stata la capacità di legare la loro<br />

immagine alla città. Aggiungo che anche la città ha dato molto a loro e qui i<br />

nostri politici passati e presenti potrebbero riflettere un po': non basta la buona<br />

volontà dell'imprenditore, deve avere i mezzi per esprimere al meglio le sue<br />

potenzialità. Ad esempio sfruttando uno spazio fieristico che da noi è rimasto<br />

un magnifico contenitore vuoto di contenuti e di attrattività. Ma anche noi siamo<br />

in grado di competere bene con i vicini d’oltre Enza. Le riporto un aneddoto<br />

significativo: quando incontrammo la facoltà di Agraria restammo di sasso<br />

nell’apprendere che moltissimi iscritti ai corsi di laurea provengono proprio<br />

da Parma, dove pure non manca una tradizione di ricerca e sviluppo del settore;<br />

questo significa, ancora una volta, che le eccellenze generano attrazione<br />

in modo spontaneo e in barba a campanilismi superati.


envenuti<br />

nell’era<br />

della rinascita con…<br />

STUDIO TRE<br />

“È nella crisi che sorgono l'inventiva,<br />

le scoperte e le grandi strategie”<br />

(A. Einstein)<br />

La capacità di adattarsi<br />

tempestivamente,<br />

soprattutto in caso di crisi, è<br />

l’unica risorsa che consente<br />

di salvaguardare la<br />

prosecuzione della propria<br />

“specie” e magari di cibarsi<br />

di nuovi prodotti ancora più<br />

succulenti.<br />

La capacità di rinnovarsi è<br />

l’atteggiamento che<br />

risulta vincente per superare<br />

situazioni sfavorevoli e<br />

individuare possibili<br />

soluzioni.<br />

Qualunque sia il settore in<br />

cui operiamo, è giunto il<br />

momento di cogliere le<br />

nuove opportunità offerte dal<br />

business internazionale<br />

individuando importanti<br />

sinergie con clienti, partner<br />

strategici e fornitori di tutto il<br />

mondo.<br />

Creiamo qualcosa di nuovo…<br />

come un pittore che giocando<br />

con due colori ne crea<br />

sorprendentemente un terzo.<br />

Approfittiamo, quindi, della<br />

crisi che sta inquinando l’aria<br />

e dello stato di apnea che ci<br />

impedisce di respirare<br />

liberamente, per fermarci a<br />

riflettere sul nostro prodotto,<br />

analizzare le nuove richieste<br />

dei mercati esteri nei quali<br />

intendiamo espanderci e<br />

studiare la giusta strategia<br />

da sviluppare,<br />

ma non da soli!<br />

Per raggiungere tale<br />

obiettivo è importante<br />

affidarsi a professionisti<br />

competenti in ambito<br />

internazionale, quali banche,<br />

avvocati, commercialisti e<br />

consulenti linguistici in<br />

grado di affiancarci<br />

nell’affrontare correttamente<br />

la cultura dei popoli stranieri,<br />

difendendo e mantenendo<br />

l’eccellenza italiana.<br />

Il 2012 può segnare un<br />

cambiamento decisivo, solo<br />

se si pone l’azione in<br />

vantaggio rispetto alla<br />

preoccupazione.


72<br />

Ance<br />

un nuovo<br />

“logo”<br />

per una nuova<br />

stagione<br />

di sfide<br />

Il Collegio delle imprese edili ed affini di Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> ufficializza il<br />

cambio di denominazione. La formalizzazione coincide con il lancio di una iniziativa<br />

di comunicazione, che vedrà comparire su manifesti in città il logo “ANCE<br />

<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>” accanto alla storica dizione “Collegio Costruttori Edili”. Non si<br />

tratta di un cambio d’abito né di un semplice adempimento statutario, ma una<br />

scelta strategica precisa con cui si vuole significare una sostanziale rivisitazione<br />

del ruolo del Collegio. La campagna di comunicazione verterà su concetti<br />

che da sempre guidano i costruttori: fiducia, sicurezza e legalità. Concetti<br />

che rappresentano contestualmente la condizione necessaria per crescere,<br />

sia dal punto di vista associativo che d’impresa.<br />

In un momento difficile come quello attuale, la capacità di fare squadra, di affrontare<br />

le sfide con il giusto spirito di appartenenza associativa saranno gli<br />

elementi su cui investire. La nuova denominazione permetterà agli interlocutori<br />

esterni di ricondurre più facilmente l’appartenenza delle imprese associate<br />

al sistema ANCE, nel segno di una logica di profondo legame rispetto al<br />

contesto associativo provinciale, regionale e nazionale.<br />

73<br />

Internazionalizzazione


74<br />

Ance<br />

Le aziende di ANCE Le aziende di ANCE<br />

ACANTO SRL<br />

NOVELLARA<br />

www.acantosrl.it<br />

acanto@acantosrl.it<br />

BENASSI SRL<br />

REGGIO EMILIA<br />

www.benassisrl.com<br />

info@benassisrl.com<br />

BONACINI COSTRUZIONI SRL<br />

REGGIO EMILIA<br />

edilbonacini@libero.it<br />

BONACINI EMERENZIO & C. SNC<br />

REGGIO EMILIA<br />

edilbonacini@libero.it<br />

CORI SPA<br />

REGGIO EMILIA<br />

info@corispa.it<br />

CORREGGIO IMMOBILIARE SRL<br />

CORREGGIO<br />

www.correggioimmobiliare.it<br />

info@correggioimmobiliare.it<br />

COSMO HAUS SRL A SOCIO UNICO<br />

REGGIO EMILIA<br />

www.cosmohaus.it<br />

info@cosmohaus.it<br />

COSTRUZIONI MORINI SRL<br />

MONTECCHIO EMILIA<br />

www.costruzionimorini.it<br />

costruzionimorini@gmail.com<br />

DADO LEGNO SRL<br />

REGGIO EMILIA<br />

www.dadolegno.it<br />

info@dadolegno.it<br />

DALL'AGLIO AMOS & C. SRL<br />

CAVRIAGO<br />

www.dallaglioamos.it<br />

aldo@dallaglioamos.it<br />

DENTI DOTT. ROMANO SNC<br />

REGGIO EMILIA<br />

www.dentinrg.com<br />

andrea.denti@dentinrg.com<br />

DUROCEM ITALIA SPA<br />

TOANO<br />

www.durocem.it<br />

durocem@durocem.it<br />

EDIL - VAIANO SRL<br />

SAN POLO D'ENZA<br />

edil-vaiano@libero.it<br />

EDILGRISENDI SPA<br />

REGGIO EMILIA<br />

edilgrisendi@tin.it<br />

EDILIZIA MONTELAGHI VALTER SRL<br />

CARPINETI<br />

www.montelaghi.it<br />

info@montelaghi.it<br />

EN.GE.CO SRL<br />

REGGIO EMILIA<br />

www.teknimond.it<br />

info@engeco-re.it<br />

EUROBI SRL<br />

REGGIO EMILIA<br />

eurobi_srl@libero.it<br />

F.LLI BARI SRL<br />

REGGIO EMILIA<br />

www.fllibari.it<br />

info@fllibari.it<br />

GIGLI COSTRUZIONI SRL<br />

REGGIO EMILIA<br />

www.giglicostruzioni.it<br />

info@giglicostruzioni.it<br />

IMMOBILIARE SAN GIOVANNI SRL<br />

REGGIO EMILIA<br />

immsangiovanni@libero.it<br />

IMMOBILIARE 3MC SRL<br />

BIBBIANO<br />

www.sanrocco-srl.com<br />

info@sanrocco-srl.com<br />

IMPRESA EDILE<br />

BIGLIARDI PRIMO & C. SNC<br />

REGGIO EMILIA<br />

guidettimariarita@virgilio.it<br />

IMPRESA VILLA SRL<br />

TOANO<br />

borgonovimanuela@alice.it<br />

INCERTI ATHOS e C. SNC<br />

QUATTRO CASTELLA<br />

incerti.snc@gmail.com<br />

ITON SRL<br />

CAVRIAGO<br />

www.iton.it<br />

segreteria@iton.it<br />

LABORATORIO DEL RESTAURO<br />

DI GAZZOTTI GIOVANNI<br />

TOANO<br />

www.laboratoriodelrestauro.it<br />

gazzgiov@tin.it<br />

MANUTENZIONI<br />

GENERALI REGGIANE SRL<br />

REGGIO EMILIA<br />

www.mgr.re.it<br />

mgr@mgr.re.it<br />

MAYOR SNC<br />

CAMPAGNOLA EMILIA<br />

www.mayorsnc.it<br />

amministrazione@mayorsnc.it<br />

MELLI COSTRUZIONI SRL<br />

REGGIO EMILIA<br />

www.mellisrl.com<br />

f.casoli@mellisrl.com<br />

MONTANARI LUIGI SRL<br />

REGGIO EMILIA<br />

www.montanarisrl.net<br />

montanari@montanarisrl.net<br />

NEGESI URBANIZZAZIONI SRL<br />

REGGIO EMILIA<br />

www.negesi.it<br />

info@negesi.it<br />

NIAL NIZZOLI SRL<br />

CORREGGIO<br />

www.nialnizzoli.com<br />

info@nialnizzoli.com<br />

PORTINE SRL<br />

GUALTIERI<br />

aldo-benaglia@libero.it<br />

PRATI COSTRUZIONI SRL<br />

REGGIO EMILIA<br />

info@praticostruzioni.it<br />

REGGIOIMMOBILI SRL<br />

REGGIO EMILIA<br />

www.regginvest.it<br />

federicospallanzani@businessre.it<br />

RIVA COSTRUZIONI SRL<br />

REGGIO EMILIA<br />

www.rivacostruzioni.com<br />

info@rivacostruzioni.com<br />

ROMEI SRL<br />

CASTELNOVO NE' MONTI<br />

www.romeisrl.com<br />

info@romeisrl.com<br />

S.A.S.I.M. SRL<br />

SCANDIANO<br />

sasimsrl@tin.it<br />

S3 SONCINI SPA<br />

POVIGLIO<br />

www.foreverpipe.com<br />

info@s3soncini.it<br />

SINCRE SPA<br />

REGGIO EMILIA<br />

amministrazione@sincre.it<br />

SOCIETA' CATTOLICA DI RE<br />

COSTRUZIONI EDILI E STRAD. SPA<br />

REGGIO EMILIA<br />

www.soccattolicaspa.it<br />

info@soccattolicaspa.it<br />

T&T COSTRUZIONI SRL<br />

CORREGGIO<br />

www.ttcostruzioni.it<br />

info@ttcostruzioni.it<br />

TARASCONI LAURO & C. SNC<br />

CORREGGIO<br />

www.tarasconiedilizia.com<br />

tarasconi@email.it<br />

TRECENTOSESSANTA SRL<br />

CAVRIAGO<br />

www.360global.it<br />

info@360global.it<br />

ZINI E ZAMBELLI COSTRUZIONI SRL<br />

REGGIO EMILIA<br />

www.zinizambelli.it<br />

info@zinizambelli.it<br />

75<br />

Ance


76<br />

Volontariato<br />

vo<br />

lon<br />

ta<br />

ria<br />

to<br />

La Responsabilità<br />

Sociale d’impresa<br />

come fattore di coesione<br />

e sviluppo sostenibile<br />

delle comunità<br />

Imprese e volontariato: due mondi lontani?<br />

Immaginiamo di giocare al gioco delle<br />

“associazioni di idee”: la parola “volontariato”<br />

sarà coniugata spontaneamente<br />

a gratuità, solidarietà, etica, altruismo.<br />

Ad “impresa”, invece, assoceremo i termini<br />

profitto, concorrenza, mercato, produttività.<br />

Sembrerebbero dunque concetti<br />

inconciliabili, quasi antitetici. Ma questi<br />

ambiti sono davvero così distanti, quasi<br />

contrapposti?<br />

Se proseguiamo il gioco, ad un livello<br />

meno superficiale, scopriamo che i volontari<br />

sono anche manager, lavoratori o<br />

pensionati, che nelle imprese hanno<br />

dedicato tempo e impegno. E sicuramente<br />

sono consumatori. Lo stesso vale per<br />

chi beneficia delle attività del volontariato.<br />

Scopriamo anche che innovazione e<br />

produttività crescono in ambienti sociali<br />

dinamici e coesi: 3 europei su 10 fanno<br />

attività di volontariato (oltre 100 milioni<br />

di persone) e l’80% dichiara che la<br />

cittadinanza attiva e responsabile è parte<br />

fondamentale della loro vita (fonti Eurobarometro<br />

2008-2009). E la tutela e<br />

la promozione del patrimonio ambientale<br />

o culturale sono così distanti da concetti<br />

come profitto, sviluppo? E ancora:<br />

i soggetti dell’economia sociale in Europa<br />

- cooperative, associazioni di volontariato,<br />

imprese sociali, ecc. creano 11<br />

milioni di posti di lavoro, contano oltre<br />

160 milioni di membri e rappresentano<br />

più di 2 milioni di organizzazioni, circa il<br />

10% delle imprese europee (Fonti Unione<br />

Europea 2008). No-profit dunque<br />

come fattore di crescita e occupazione.<br />

Questo esercizio ci permette di focalizzare<br />

l’attenzione sulle sinergie che possono<br />

crearsi nel rapporto tra profit e volontariato,<br />

sulle connessioni più che<br />

sulle distanze, e la chiave di lettura di questa<br />

relazione può essere sintetizzata<br />

da una semplice sigla: RSI.<br />

La teoria definisce la RSI, ovvero la Responsabilità<br />

Sociale d’Impresa, come l’integrazione<br />

volontaria (quindi è essenziale<br />

la volontà, la disponibilità dell’impresa)<br />

di tematiche sociali ed ambientali nel-<br />

le attività produttive e commerciali e negli<br />

assetti organizzativi aziendali, e rappresenta<br />

uno degli elementi chiave nel<br />

dibattito contemporaneo sulla capacità<br />

del sistema economico globale di coniugare<br />

competitività, innovazione, solidarietà<br />

e sviluppo sostenibile.<br />

RSI, dalla teoria alla pratica<br />

I casi concreti di RSI, spesso “inconsci”<br />

e dunque non identificati dalle stesse<br />

aziende che li praticano, comprendono,<br />

ad esempio: i metodi di produzione<br />

eco-sostenibili, la qualità dei luoghi e rapporti<br />

di lavoro; le strategie di marketing<br />

per allargare il business al “consumo critico”;<br />

il volontariato e la raccolta fondi praticati<br />

dai dipendenti in maniera organizzata;<br />

gli asili aziendali; le collaborazioni<br />

imprese-associazionismo per promuovere<br />

cause sociali e ambientali o sostenere<br />

le comunità locali. Tra le esperienze più<br />

significative legate ai territori vi sono: Sodalitas-Assolombarda<br />

(dal 1995 conta<br />

su oltre 100 professionisti volontari dedicati<br />

al trasferimento di cultura manageriale<br />

alle organizzazioni senza scopo di<br />

lucro e alla promozione della RSI), la collaborazione<br />

pluriennale tra il Centro<br />

Servizi per il Volontariato e Confindustria<br />

Genova, il Premio Responsabilità Sociale<br />

d’impresa e il Club delle imprese in<br />

Provincia di Modena, ecc.<br />

Anche a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> esistono esempi<br />

significativi di impegno concreto delle<br />

imprese a favore della comunità, dei<br />

dipendenti e della sostenibilità, che<br />

stanno acquisendo sempre più visibilità,<br />

anche grazie ad iniziative come il “Premio<br />

Innovazione Sostenibile 2012” dei<br />

Giovani Imprenditori e il Tavolo promosso<br />

dal Comune su “Welfare lavoroimpresa”.<br />

In questo periodo complesso, il tema della<br />

RSI può rappresentare dunque un’opportunità<br />

importante per favorire collaborazioni<br />

e “contaminazioni” positive tra associazioni,<br />

volontari, imprese, lavoratori<br />

e soggetti istituzionali, a beneficio della<br />

comunità nel suo insieme.<br />

77<br />

Volontariato


78<br />

Volontariato<br />

DarVoce<br />

il Volontariato e la Responsabilità Sociale d’Impresa<br />

Ad oggi, in provincia di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, nonostante un tessuto<br />

imprenditoriale impegnato nella comunità e fondamentale<br />

per la coesione sociale, vi sono poche iniziative strutturate<br />

e continuative di collaborazione tra aziende e no-profit/volontariato.<br />

L’impegno di DarVoce per la RSI<br />

In questo contesto DarVoce ha attivato una serie di relazioni<br />

e collaborazioni sulla Responsabilità Sociale d’Impresa<br />

per favorire l’emersione delle buone pratiche e promuovere<br />

iniziative concrete a vantaggio del volontariato, del si-<br />

stema imprenditoriale, dei lavoratori e della comunità nel<br />

suo complesso.<br />

Dal 2009, ad esempio, è attiva la collaborazione con la Fondazione<br />

dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti<br />

contabili, che ha permesso la formazione di un gruppo di<br />

commercialisti sui temi fiscali del volontariato, con l’obiettivo<br />

di fornire alle associazioni reggiane servizi qualificati<br />

e a condizioni di favore.<br />

Nel 2011, al convegno “L’impresa solidale: la responsabilità<br />

sociale d’impresa come fattore competitivo”, è stata<br />

presentata la prima ricerca su questo tema nel terri-<br />

torio reggiano (300 imprese coinvolte), frutto della collaborazione<br />

tra DarVoce, la Fondazione e l’Università Cattolica<br />

di Milano. DarVoce partecipa attivamente al tavolo<br />

“lavoro-impresa” del Patto per il Welfare promosso dal<br />

Comune di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>. Sono stati inoltre portati contributi<br />

per l’Osservatorio economico, coesione sociale,<br />

legalità della Camera di Commercio, nel focus group dedicato<br />

al terzo settore. La partecipazione di DarVoce alla<br />

giuria del Premio Innovazione Sostenibile 2012, promosso<br />

dai Giovani Imprenditori, è un altro passo verso una<br />

maggiore conoscenza e collaborazione tra mondo profit<br />

e non-profit e ha rappresentato un'ulteriore conferma<br />

del riconoscimento delle competenze del volontariato e<br />

del suo ruolo imprescindibile per la promozione del benessere<br />

della comunità reggiana. Inoltre, sono state svolte<br />

diverse consulenze ad aziende interessate a conoscere<br />

il no-profit reggiano e contribuire ad iniziative a sostegno<br />

della comunità.<br />

Cosa offre DarVoce al sistema imprenditoriale<br />

DarVoce intende promuovere nuove modalità di collaborazione<br />

con il sistema imprenditoriale reggiano, che superino<br />

il tradizionale approccio “filantropico” della beneficienza,<br />

pur sempre gradita, ma spesso casuale, una tantum,<br />

dove il volontariato è mero beneficiario ma non soggetto<br />

attivo, portatore di un patrimonio di competenze ed esperienze<br />

da valorizzare e offrire alle imprese.<br />

In concreto, DarVoce mette a disposizione la propria professionalità,<br />

la capacità di costruire reti tra diversi soggetti<br />

territoriali e “leggere” i bisogni e le potenzialità delle comunità<br />

per:<br />

sostenere e responsabilizzare il volontariato nell’adottare<br />

approcci più innovativi, trasparenti e professionali nel<br />

rapporto con le imprese per superare la logica della sem-<br />

plice donazione, in favore di collaborazioni strutturate e<br />

con vantaggi reciproci;<br />

diffondere i benefici delle pratiche di RSI (di tipo fiscale,<br />

di immagine, di clima aziendale) alle imprese e alle associazioni<br />

di categoria, orientarle alle opportunità e sostenerle<br />

nello sviluppo di attività e progetti idonei alle specificità<br />

aziendali e del territorio in cui operano;<br />

promuovere la cooperazione tra gli attori pubblici e privati<br />

del territorio, per incentivare la cultura della Responsabilità<br />

Sociale d’impresa e far emergere le buone pratiche<br />

delle aziende locali sul tema e a favore di tutta la<br />

comunità.<br />

Associazione DarVoce<br />

DarVoce è un’associazione costituita da 84 organizzazioni<br />

di volontariato, fondata nel 1994,<br />

ed ente gestore del Centro di Servizio per il Volontariato<br />

della provincia di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, un’istituzione<br />

privata prevista dalla legge quadro sul<br />

volontariato n. 266 del 1991.<br />

DarVoce offre servizi consulenziali, formativi e<br />

progettuali gratuiti ad oltre 400 associazioni di<br />

volontariato e, su richiesta, alle altre 800 organizzazioni<br />

non profit del territorio reggiano impegnate<br />

su diversi temi: sanità, disagio sociale,<br />

disabilità, protezione civile, ambiente, cultura,<br />

immigrazione, tutela dei diritti, giovani, cooperazione<br />

internazionale, ecc.<br />

DarVoce accompagna i soggetti pubblici e il mondo<br />

imprenditoriale a relazionarsi con il volontariato<br />

attivando percorsi di progettazione congiunta,<br />

progetti di Responsabilità Sociale di Impresa rivolti<br />

al territorio, attività di consulenza e orientamento<br />

in un’ottica di promozione della solidarietà,<br />

della sostenibilità e della coesione sociale.<br />

Per conoscere le iniziative di cittadinanza attiva<br />

e responsabilità sociale della nostra comunità è<br />

possibile abbonarsi a DarVoce Informa, il periodico<br />

del volontariato reggiano.<br />

www.darvoce.org/abbonamenti<br />

PER INFORMAZIONI<br />

Andrea Bellani RSI – Rapporti con la comunità<br />

Associazione DarVoce<br />

Tel. 0522 791979<br />

andrea.bellani@darvoce.org<br />

darvoce@darvoce.org<br />

www.darvoce.org<br />

79<br />

Volontariato


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Assindustria notizie<br />

ASSINDUSTRIA<br />

notizie<br />

DALL’IDEA AL PROGETTO:<br />

LE OPPORTUNITÀ<br />

DEI PROGETTI DI RICERCA<br />

EUROPEI PER LE PMI<br />

Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> ha organizzato<br />

un seminario con l’obiettivo di presentare<br />

alle imprese interessate i<br />

Bandi europei nell’ambito del 7° Programma<br />

Quadro dell’Unione Europea,<br />

in particolare il Programma “Capacities”<br />

rivolto alle PMI. Quest’ultimo<br />

sarà infatti pubblicato nel prossimo<br />

mese di luglio con una dotazione di oltre<br />

200 milioni di Euro, volta a rafforzare<br />

le attività innovative delle PMI e<br />

la loro capacità di trarre beneficio dai<br />

risultati della ricerca per sviluppare nuovi<br />

prodotti e mercati basati sulla tecnologia.<br />

Il seminario si inserisce in un<br />

progetto più ampio a valenza biennale,<br />

dal titolo “Finanza agevolata per la<br />

Ricerca e l’innovazione”, che, attraverso<br />

incontri operativi, vuole assicurare<br />

alle imprese l’informazione e l’assistenza<br />

nell’accesso alle varie forme di finanziamento.<br />

LE AZIENDE DEL SETTORE<br />

CHIMICO SI INCONTRANO<br />

Lo scambio di vedute tra imprenditori<br />

di uno stesso settore contribuisce<br />

spesso a strutturare progetti di formazione<br />

continua delle risorse umane<br />

operanti nel comparto, mettere in rete<br />

gli operatori reggiani dei distretti di riferimento<br />

stimolando lo sviluppo di progetti<br />

congiunti, ampliare i margini di in-<br />

contro e di aggregazione per condividere<br />

tematiche comuni, favorire il<br />

confronto, sollecitare nuove proposte.<br />

Con questi obiettivi, Industriali <strong>Reggio</strong><br />

<strong>Emilia</strong> ha realizzato un momento di incontro<br />

e dialogo riservato alle realtà associate<br />

e non associate del distretto<br />

chimico provinciale. Cuore dell’incontro,<br />

la presentazione delle imprese partecipanti<br />

e l’individuazione delle proposte<br />

di realizzazione di attività a supporto<br />

del comparto chimico reggiano.<br />

IL DOTTORATO DI RICERCA:<br />

MOTORE DI INNOVAZIONE PER<br />

LE IMPRESE<br />

Nelle scorse settimane Industriali <strong>Reggio</strong><br />

<strong>Emilia</strong>, insieme a Club Meccatronica<br />

e Università degli Studi di Modena<br />

e <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, ha organizzato un<br />

seminario sui temi della ricerca e della<br />

collaborazione tra università e imprese<br />

attraverso lo strumento del Dottorato.<br />

Scopo dell’incontro, la presentazione<br />

alle imprese interessate delle<br />

possibilità offerte dalla Scuola di Dottorato<br />

in Ingegneria dell’Innovazione<br />

della nostra città. Sono intervenuti Cesare<br />

Fantuzzi, direttore della Scuola di<br />

Dottorato in Ingegneria dell’Innovazione,<br />

che ha presentato il percorso formativo<br />

e le competenze acquisite dagli<br />

studenti, e Emilio Ricchetti in rappresentanza<br />

della Fondazione Manodori,<br />

che sostiene economicamente la<br />

Scuola. Nel corso del seminario sono<br />

inoltre intervenuti alcuni giovani studen-<br />

81<br />

Assindustria notizie


82<br />

Assindustria notizie<br />

ti delle Scuole di dottorato di Ingegneria<br />

dell’Innovazione Industriale e di<br />

Agraria, nonché alcune imprese che<br />

hanno partecipato alla realizzazione di<br />

dottorati di ricerca.<br />

INDUSTRIALI REGGIO EMILIA E<br />

CAMERA DI COMMERCIO<br />

INSIEME PER AIUTARE LE<br />

IMPRESE NELLE PROCEDURE<br />

EXPORT<br />

Giovedì 12 aprile presso la sede di Industriali<br />

<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, i responsabili<br />

della Camera di Commercio di <strong>Reggio</strong><br />

<strong>Emilia</strong> hanno illustrato alle imprese i<br />

dettagli operativi del Progetto CERT’O,<br />

il nuovo procedimento telematico per<br />

l’ottenimento dei certificati di origine,<br />

approfondendone le possibilità di utilizzo.<br />

I certificati di origine sono infatti<br />

dichiarazioni che attestano l’origine<br />

dei prodotti esportati in via definitiva<br />

in Paesi terzi e che vengono rilasciati<br />

sulla base di documentazione probatoria<br />

o di comunicazioni rese dalle<br />

stesse imprese. Il Progetto CERT’O<br />

permette alle aziende della Bassa<br />

reggiana di trasmettere on-line la richiesta<br />

dei certificati di origine agli sportelli<br />

dell’Ufficio Estero camerale e di ritirare<br />

tali documenti, timbrati e pronti<br />

per la spedizione. Per ora il servizio è<br />

stato attivato dalla Camera di Commercio<br />

di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> presso gli uffici del<br />

Comune di Guastalla, ma l’intenzione<br />

è quella di espandere il Progetto<br />

CERT’O, nel corso dell’anno, a tutte<br />

le imprese interessate della provincia.<br />

VISITA ALL’AZIENDA SACMI<br />

DI IMOLA<br />

Numerosi imprenditori del Gruppo<br />

Gomma Materie Plastiche di Industriali<br />

<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> si sono recati in visita,<br />

nella giornata di giovedì 12 aprile,<br />

presso gli stabilimenti di Sacmi a<br />

Imola. I partecipanti hanno avuto la pos-<br />

sibilità di visitare la produzione e di confrontarsi<br />

direttamente con la proprietà;<br />

ciò ha permesso di approfondire<br />

numerosi aspetti tra cui la visione<br />

strategica aziendale, sperimentando<br />

come il livello di efficienza e il coinvolgimento<br />

delle persone verso l’obiettivo<br />

di gruppo rendano Sacmi una<br />

realtà tra le più prestigiose del territorio<br />

emiliano e nazionale.<br />

CREI-AMO L’IMPRESA<br />

I Giovani Imprenditori di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />

promuovono in queste settimane il<br />

progetto “CREI-AMO L’IMPRESA!”,<br />

realizzato dai Giovani imprenditori di<br />

Confindustria <strong>Emilia</strong>-Romagna in collaborazione<br />

con l’Ufficio Scolastico Regionale<br />

ed AlmaLaurea. L’iniziativa<br />

consiste nella progettazione di un’idea<br />

imprenditoriale innovativa, che valorizzi<br />

le attitudini professionali degli studenti<br />

e le conoscenze maturate a<br />

scuola, integrandole con le vocazioni<br />

economiche del nostro territorio. Gli<br />

studenti della classe 3^F ad indirizzo<br />

tessuto dell’Istituto Gaetano Chierici<br />

di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> hanno quindi inventato<br />

una idea d’impresa e strutturato<br />

un business plan; “Phoenix” sarà il<br />

nome dell’azienda produttrice di accessori<br />

realizzati con materiali di recupero<br />

provenienti dalle aziende tessili<br />

del territorio. La valutazione dei progetti<br />

avverrà nel mese di maggio, sulla<br />

base di quattro criteri: l’originalità dell’idea,<br />

la realizzabilità dell’impresa,<br />

l’attinenza alle vocazioni e alle opportunità<br />

del territorio, il rispetto dei criteri<br />

di responsabilità sociale e ambientale.<br />

Il giudizio sarà poi integrato dalla<br />

capacità di presentazione in pubblico<br />

da parte degli studenti, nel corso<br />

della premiazione che si svolgerà ad<br />

inizio giugno a Bologna. Alla classe vincitrice<br />

assoluta sarà riconosciuto un<br />

premio e tutti gli studenti partecipanti<br />

sino alla fase conclusiva riceveran-<br />

no un attestato di partecipazione.<br />

LE IMPRESE REGGIANE<br />

ALLA SCOPERTA DELLA<br />

BIELORUSSIA<br />

Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> ha ospitato<br />

un’importante Delegazione istituzionale<br />

della Bielorussia, per un momento<br />

di confronto con le imprese reggiane<br />

interessate ad approfondire la conoscenza<br />

di questo Paese in forte crescita,<br />

nonché le numerose opportunità<br />

di investimento. In occasione del ventennale<br />

degli accordi di collaborazione<br />

diplomatica e istituzionale fra l’Italia<br />

e la Bielorussia, caduto lo scorso<br />

13 aprile, gli imprenditori, intervenuti<br />

numerosi all’incontro, hanno così potuto<br />

conoscere meglio le opportunità<br />

offerte non solo da parte della Bielorussia<br />

ma dall’intera area CSI (Comunità<br />

Stati Indipendenti). In rappresentanza<br />

di Sua Eccellenza l’Ambasciatore<br />

Evgeny Shestakov, sono intervenuti<br />

il console onorario Antonio Sottile e<br />

il Consigliere dell’Ambasciata della Repubblica<br />

di Belarus nella Repubblica<br />

Italiana, Dmitri Mironcik.<br />

EFFICIENZA ENERGETICA<br />

La gestione razionale dell’energia costituisce<br />

oggi un elemento essenziale<br />

per il contenimento dei costi. Consci<br />

di questo, Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />

ha avviato già dallo scorso anno una<br />

progetto che mira a sensibilizzare le imprese<br />

sull’efficienza energetica e le<br />

energie rinnovabili. L’iniziativa prosegue<br />

nel 2012 con due seminari dedicati al<br />

tema della gestione dell’energia, il<br />

primo dei quali, dal titolo “Opportunità<br />

e strumenti per l’efficienza energetica”,<br />

si è svolto lo scorso 20 aprile in collaborazione<br />

con Certiquality. L’obiettivo<br />

è stato quello di sensibilizzare le imprese<br />

in particolare su alcuni aspetti<br />

della materia: la norma ISO 50001:11,


84<br />

Assindustria notizie<br />

i certificati bianchi e le agevolazioni sulle<br />

accise; inoltre è stata posta attenzione<br />

sulle modalità per le detrazioni<br />

fiscali delle accise relative all’energia.<br />

GLI INDUSTRIALI<br />

ACCOMPAGNANO<br />

UNA DELEGAZIONE DI IMPRESE<br />

REGGIANE IN LIBIA<br />

A pochi giorni dalle prime elezioni del<br />

dopo Gheddafi, 130 imprese italiane<br />

hanno partecipato alla Fiera “Libya<br />

Build 2012”, conclusasi a Tripoli il 24<br />

maggio. Di queste, ben 18 appartengono<br />

alla provincia di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>. Si tratta<br />

di Ceramica Majorca Spa, Comet<br />

Spa, Cugini Malagoli Srl, Eurosystems<br />

Spa, Fasma Srl, Gamma Meccanica<br />

Spa, Genmac Srl, I.C.R. - Industria Chimica<br />

Reggiana Spa, I.E. Park Srl, Immergas<br />

Spa, Landini Spa, Lombardini Srl,<br />

Mo-El Srl, O & O Srl, PC Produzioni Srl,<br />

Preston & Barbieri Srl, Rovatti A. & Figli<br />

Pompe Spa, Starpower Snc. Industriali<br />

<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> non ha solo finanziato<br />

lo spazio espositivo; è stata pubblicata<br />

anche una Guida Paese sulla Libia,<br />

organizzato un incontro con i responsabili<br />

di Arab Banking e, in collaborazione<br />

con l’ICE di Tripoli, predisposta<br />

un’agenda di incontri B2B in loco.<br />

APPALTI PUBBLICI E IMPRESE<br />

L’elevato livello di specializzazione e di<br />

complessità della normativa sugli appalti<br />

pubblici di lavori, servizi e forniture<br />

impone alle imprese e ai tecnici<br />

di conoscere a fondo le dinamiche e<br />

le procedure di gara ed esecuzione dei<br />

contratti. Lo scopo che si propone il<br />

ciclo di incontri è quello di fornire una<br />

panoramica chiara e aggiornata sul<br />

mondo degli appalti pubblici a partire<br />

dalla redazione del Bando di gara fino<br />

alla conclusione e affidamento dell’oggetto<br />

dell’appalto. Il programma del<br />

corso si snoda attraverso sei giorna-<br />

te tra i mesi di maggio e giugno, nelle<br />

quali, accanto all’analisi dei temi in<br />

agenda, si darà spazio alle riflessioni<br />

ed ai quesiti della platea.<br />

NUOVI BANDI E OPPORTUNITÀ<br />

PER PROGETTI DI INNOVAZIONE<br />

E RICERCA<br />

Martedì 8 maggio, Industriali <strong>Reggio</strong><br />

<strong>Emilia</strong> in collaborazione con Confindustria<br />

<strong>Emilia</strong> Romagna Ricerca, Consorzio<br />

Spinner, <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione<br />

e Camera di Commercio di <strong>Reggio</strong><br />

<strong>Emilia</strong> ha proposto un seminario per<br />

informare le aziende che la Regione<br />

<strong>Emilia</strong> Romagna e la Camera di Commercio<br />

di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> hanno recentemente<br />

emanato nuovi Bandi e opportunità<br />

di finanziamento per progetti di<br />

innovazione e ricerca. In particolare,il<br />

seminario ha fatto luce sulle modalità<br />

di accesso e sui requisiti richiesti per<br />

i seguenti bandi: Bando Camera di<br />

Commercio di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> a sostegno<br />

di programmi di ricerca e innovazione,<br />

assistenza e consulenza tecnologica<br />

- Anno 2012; Bando Consorzio<br />

Spinner a sostegno di Borse ed<br />

agevolazioni per giovani ricercatori;<br />

Bando Regione <strong>Emilia</strong> Romagna “Dai<br />

Distretti Produttivi ai distretti tecnologici<br />

2”; Bando Regione <strong>Emilia</strong> Romagna<br />

per StartUp - Nuove Imprese innovative<br />

e Bando Camera di Commercio<br />

di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> “Contributi per la<br />

creazione di nuove imprese giovanili”.<br />

IL WELFARE AZIENDALE<br />

PER LA GESTIONE<br />

DEL PERSONALE<br />

In un momento di generale riduzione delle<br />

disponibilità economiche, è opportuno<br />

valutare come ottimizzare le risorse<br />

aziendali guardando al benessere organizzativo,<br />

per conseguire obiettivi di migliore<br />

prestazione, presenza e coinvolgimento<br />

dei lavoratori. Per questi mo-<br />

tivi Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> ha organizzato<br />

un’iniziativa su un tema di estrema<br />

attualità per imprese e lavoratori: il<br />

welfare aziendale. L’analisi dei modelli<br />

complementari alla retribuzione, i cosiddetti<br />

benefit, attivabili da ciascuna<br />

azienda sulla base delle esigenze dei<br />

propri dipendenti al fine di ottenere benefici<br />

organizzativi e retributivi, è stata<br />

l’occasione per conoscere e approfondire<br />

le opportunità per attivare tali strumenti<br />

gestionali all’interno delle aziende,<br />

anche attraverso la presentazione<br />

dell’esperienza diretta di alcune imprese<br />

reggiane che hanno già attivato questi<br />

percorsi e la presentazione dei sistemi<br />

di finanziamento disponibili.<br />

IL NODO & LA RETE.<br />

LA NUOVA STAZIONE<br />

MEDIOPADANA<br />

DI REGGIO EMILIA<br />

E’ stato presentato nei giorni scorsi<br />

presso la sede di Industriali <strong>Reggio</strong><br />

<strong>Emilia</strong> il volume “Il nodo & la rete”, che<br />

raccoglie i risultati di due progetti di<br />

ricerca volti a comprendere le esigenze<br />

territoriali derivanti dalla costruzione<br />

della nuova Stazione Mediopadana.<br />

Il primo, realizzato da Massimo Guagnini,<br />

partner Prometeia, indaga il bacino<br />

di utenza potenziale della nuova<br />

stazione. Il secondo, condotto da<br />

Ugo Baldini, Presidente di CAIRE<br />

Urbanistica, Cooperativa Architetti e<br />

Ingegneri di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, è volto ad<br />

analizzare la dotazione infrastrutturale<br />

non solo esistente o programmata,<br />

ma anche le nuove opere ritenute indispensabili<br />

per lo sviluppo dell’Area<br />

Nord e della stessa provincia di <strong>Reggio</strong><br />

<strong>Emilia</strong>. Il volume rappresenta un<br />

nuovo passo all’interno del percorso<br />

di attenzione intrapreso da Industriali<br />

<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> nei confronti della stazione<br />

Mediopadana dell’alta velocità,<br />

per contribuire al riposizionamento<br />

competitivo del sistema locale.

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