Vision n. 42.pdf - Unindustria Reggio Emilia
Vision n. 42.pdf - Unindustria Reggio Emilia
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42<br />
GIUGNO 2012<br />
POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N° 46) ART. 1, COMMA 1, DCB REGGIO EMILIA<br />
16<br />
<strong>Vision</strong><br />
il punto di vista degli industriali reggiani<br />
<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> il polo<br />
della Meccatronica<br />
REGGIO EMILIA<br />
IL POLO<br />
DELLA MECCATRONICA<br />
50<br />
Chi è<br />
Giorgio Squinzi<br />
62<br />
Gruppo<br />
Agroalimentare<br />
80<br />
Assindustria<br />
notizie
2<br />
Imprese Reggiane<br />
n° 42<br />
GIUGNO 2012<br />
Rivista trimestrale<br />
di Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />
Direttore Responsabile<br />
Giulio Paterlini<br />
Redazione<br />
Assoservizi srl<br />
Progetto grafico Art director<br />
Gianandrea Simonetti<br />
Hammer Communication srl<br />
Editore<br />
Assoservizi Srl<br />
Via Toschi 32 – 42100 <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />
Stampa Tecnograf spa<br />
Stampato e diffuso in 7.500 copie<br />
Pubblicità<br />
Pubblì - Concessionaria Editoriale srl<br />
C.so Vittorio Emanuele 113 Modena<br />
Tel. 059 212194<br />
Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni<br />
dell’Associazione Industriali di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />
che comunque li ritiene un contributo<br />
sul piano dell’informazione e dell’opinione.<br />
Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />
Via Toschi 30/A - 42121 <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />
tel. 0522 409711 Fax 0522 409793<br />
www.industrialireggioemilia.it<br />
<strong>Vision</strong><br />
il punto di vista degli industriali reggiani<br />
05 L’OPINIONE<br />
Stefano Landi<br />
06 IMPRESE REGGIANE<br />
16 REGGIO EMILIA IL POLO DELLA MECCATRONICA<br />
18 REGGIO HI-TECH<br />
20 L’AREA NORD E L’ECONOMIA DELLA CONOSCENZA<br />
Graziano Delrio<br />
24 INTERVISTA A AIMONE STORCHI<br />
28 IL POLO DELLA MECCATRONICA<br />
Lorenzo Ciapetti<br />
34 AREA NORD NOI CI CREDIAMO<br />
Stefano Catellani<br />
46 ATTRARRE TALENTI<br />
Stefano Catellani<br />
50 DAL SISTEMA<br />
50 CHI È GIORGIO SQUINZI<br />
52 IL PROGRAMMA DEL PRESIDENTE GIORGIO SQUINZI<br />
58 LA NUOVA SQUADRA DI PRESIDENZA<br />
62 GRUPPO AGROALIMENTARE<br />
62 INTERVISTA A FAUSTO PAPA<br />
72 ANCE<br />
72 UN NUOVO LOGO PER UNA NUOVA STAGIONE DI SFIDE<br />
74 LE AZIENDE ANCE DI REGGIO EMILIA<br />
76 VOLONTARIATO<br />
80 ASSINDUSTRIA NOTIZIE
LA CONVERGENZA DI FORZE E VOLONTÀ DIFFERENTI<br />
L’attenzione verso il proprio territorio rappresenta uno dei tratti distintivi del-<br />
l’imprenditoria di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>. Un impegno che, nel volgere di pochi anni,<br />
ha portato la nostra Associazione ad investire alcuni milioni di euro non solo<br />
per sostenere l’avvio della sede locale dell’Università di Modena e <strong>Reggio</strong><br />
<strong>Emilia</strong>, ma anche per la prima progettazione delle opere di Calatrava correla-<br />
te alla stazione Mediopadana dei treni ad alta velocità. Per non considerare<br />
poi l’attenzione rivolta a due tesori del centro storico reggiano, come la basi-<br />
lica della Ghiara e il Duomo. Il richiamo a questi interventi esprime, anche dal<br />
punto di vista simbolico, un impegno nei confronti del sistema locale che si<br />
dispiega lungo tre direttrici. La prima è costituita dalla tensione ideale verso<br />
un futuro fondato su un reale riposizionamento competitivo della realtà loca-<br />
le. La seconda è rappresentata dall’attenzione nei confronti delle idee, della<br />
l’opinione<br />
Stefano Landi<br />
Presidente<br />
Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />
cultura e dei saperi che non solo sono indispensabili alle imprese, ma che<br />
fecondano l’intero sistema locale e la sua società. La terza, infine, è la salva-<br />
guardia del patrimonio artistico e identitario della nostra comunità.<br />
Nasce da queste stesse considerazioni l’idea di promuovere alcuni ap-<br />
profondimenti dedicati al sistema locale. Uno di questi – coordinato dal Club<br />
Meccatronica di Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> e inserito nell’ambito dei gruppi di<br />
lavoro degli Stati Generali del Comune di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> – ha esplorato in<br />
profondità le necessità locali in termini di innovazione. Un’analisi, presentata<br />
nelle pagine seguenti, che ha posto in evidenza la validità della collabora-<br />
zione tra attori diversi. Le altre ricerche – realizzato da Prometeia e CAIRE –<br />
ci hanno fornito non solo la più approfondita ricerca sul sistema produttivo<br />
reggiano sin qui mai realizzata, ma anche una precisa definizione del bacino<br />
d’utenza della nuova stazione Mediopadana dei treni ad alta velocità e delle<br />
esigenze in termini di collegamenti infrastrutturali che questa nuova realtà<br />
determina. Vale la pena richiamare l’attenzione non solo sull’originalità e<br />
sull’utilità di questa attività di ricerca e proposta, ma anche e soprattutto, sul-<br />
lo spirito di servizio che ci ha animati nel realizzarle. Un impegno fondato<br />
sulla volontà di condividere un progetto di riposizionamento competitivo che<br />
deve fondarsi sulla convergenza di forze e volontà differenti. Non si tratta di<br />
una formula astratta, ma, al contrario, della condizione indispensabile per-<br />
ché il futuro di tutti diventi una scommessa che possiamo vincere.
6<br />
Imprese Reggiane<br />
Imprese<br />
Reggiane<br />
MEMAR-MONTEASSEGNI<br />
Memar-Monteassegni Spa festeggia i 40 anni di attività<br />
imprenditoriale. Il 2 maggio del 1972 la società iniziava<br />
infatti la propria attività con l’assunzione dei primi dipendenti;<br />
oggi ne occupa circa 150 distribuiti in 5 filiali sul<br />
territorio italiano. Nata dall’idea di Alfredo Macchiaverna,<br />
dottore commercialista, di creare una società di servizi<br />
che potesse dare supporto agli studi professionali<br />
per l’inserimento dei dati in modo massivo, la società si<br />
dimostrò subito punto di interesse per tutte quelle realtà<br />
imprenditoriali che avevano capito il vantaggio dell’esternalizzazione<br />
dei processi produttivi. Con la digitalizzazione<br />
dei dati bancari negli anni ’80 e la famosa<br />
check-troncation degli assegni degli anni ’90, Memar è<br />
cresciuta negli anni fino ad aprire nuove filiali a Bolo-<br />
gna, Arezzo e Ravenna. E’ una delle prime Società che,<br />
con la riforma della Pubblica Amministrazione, ha iniziato<br />
ad erogare i servizi di conservazione ottica sostitutiva,<br />
aprendo a Casarano (LE) un centro di ricerca e sviluppo<br />
specializzato per software connessi alla gestione<br />
Documentale. L’azienda rimane ancora oggi uno dei pochi<br />
attori in grado di coprire l’intera filiera della gestione<br />
documentale, dai servizi tradizionali quali la rilevazione<br />
dati e archiviazione fisica, a quelli più innovativi come la<br />
gestione elettronica documentale, il Business Process<br />
Outsourcing e la conservazione ottica sostitutiva. L’azienda<br />
si rivolge principalmente a istituti di credito e società<br />
finanziarie, anche se sempre più aziende private e<br />
studi professionali hanno inserito nella loro evoluzione<br />
organizzativa il supporto di service specializzati nella gestione<br />
documentale.<br />
GHEPI<br />
Ghepi si propone da sempre ai propri clienti nel ruolo di<br />
partner in innovazione e ha raggiunto l’accreditamento<br />
istituzionale alla Rete Alta Tecnologia dell’<strong>Emilia</strong> Romagna<br />
per la ricerca industriale ed il trasferimento tecnologico<br />
della Piattaforma Meccanica-Materiali. Forte di un<br />
approfondito know how, frutto di competenze ed esperienze<br />
maturate in 40 anni di sviluppo progetti per lo<br />
stampaggio ad iniezione delle materie plastiche, Ghepi<br />
opera principalmente nella ricerca industriale orientata<br />
al Metal Replacement con tecnopolimeri e polimeri ad<br />
elevate prestazioni, con l’obiettivo di migliorare le<br />
performance tecnico-produttive e la competitività complessiva<br />
(saving su tempi e costi) dei nuovi prodotti.<br />
Inoltre sviluppa ricerca industriale rivolta all’innovazione<br />
di prodotto con l’impiego di materiali polimerici innovativi,<br />
fra i quali bio-polimeri, nanocompositi e polimeri per<br />
soluzioni di design, e al trasferimento tecnologico applicato<br />
al design review e al reverse engineering per proporre<br />
soluzioni innovative nella progettazione di nuovi<br />
prodotti e nel restyling di prodotti esistenti, con l’obiettivo<br />
di ottenere miglioramenti incrementali attraverso il<br />
cambiamento del processo o l’integrazione di differenti<br />
tecnologie produttive. La partnership con un laboratorio<br />
accreditato offre garanzie in termini di affidabilità tecnico-<br />
tecnologica ed assicura, alle imprese regionali, l’importante<br />
assegnazione di criteri di premialità nei bandi<br />
di R&S e Innovazione dell’<strong>Emilia</strong> Romagna.<br />
E-LAND<br />
E-land Srl, società specializzata nella progettazione e<br />
nella realizzazione di soluzioni di knowledge management,<br />
ha realizzato Puma, il motore di ricerca per le<br />
aziende che vogliono avere sempre a portata di mouse<br />
tutti i documenti che rappresentano il patrimonio conoscitivo<br />
dell’organizzazione. Puma è un motore di ricerca<br />
semantico che consente di analizzare i documenti attraverso<br />
tecniche avanzate di intelligenza artificiale e di<br />
information retrieval, integrando i classici algoritmi statistici<br />
e linguistici con specifiche ontologie di dominio elaborate<br />
dagli esperti di E-land. Inoltre, a differenza dei<br />
classici strumenti di text mining, Puma non si limita alla<br />
fase di analisi, ma consente di classificare i documenti<br />
sulla base del significato degli stessi, visualizzando i risultati<br />
della ricerca attraverso due modalità: alla lista dei<br />
documenti si affianca infatti un’interfaccia innovativa che<br />
consente all’utente di navigare attraverso una mappa<br />
grafica interattiva. Puma permette di gestire, analizzare e<br />
condividere la conoscenza che nasce sotto forma di documenti,<br />
archivi ed esperienza delle singole persone, di<br />
classificare le informazioni mediante un sofisticato sistema<br />
tassonomico, identificare velocemente l'informazione<br />
utile indipendentemente dalla sua localizzazione fisica e<br />
dal suo formato, semplificare la ricerca dei documenti e<br />
della conoscenza, mettendo a disposizione degli utenti<br />
un unico punto logico di accesso alle informazioni.<br />
BREVINI POWER TRANSMISSION<br />
La visione strategica globale del gruppo industriale Brevini,<br />
che ha investito in cinque anni 100 milioni di euro<br />
per sviluppare presenze produttive a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, in<br />
Cina, USA e Germania, è un vero “passaporto” per il futuro:<br />
infatti, il consuntivo 2011 della Holding Brevini<br />
Group segnala un fatturato consolidato di 430 milioni, in<br />
aumento del 22 % sul 2010 (352 milioni di euro). La<br />
Holding Brevini Group comprende Brevini Power Transmission<br />
(trasmissioni meccaniche), Brevini Fluid Power<br />
(sistemi oleodinamici) e la startup Brevini Wind (componenti<br />
per generatori eolici). Il numero di addetti si attesta<br />
a 2500 unità, con un crescente livello di formazione e<br />
con l’età media in calo. I primi mesi del 2012 hanno dato<br />
segnali positivi per Brevini Power Transmission, con un<br />
fatturato in aumento sul positivo anno precedente. Oggi,<br />
il 22% degli ordini arriva dalle Americhe e il 36% dalle<br />
aree Asia e Pacifico. Frutto del lavoro di 24 filiali Brevini,<br />
che sono centri di profitto capaci di dare consulenza,<br />
servizi e assemblaggio locale ai maggiori clienti.<br />
G3<br />
L’azienda di Montecavolo è stata scelta come protagonista<br />
di un reportage da parte di una televisione francese<br />
a diffusione nazionale per rappresentare i produttori<br />
italiani di accessori per auto. G3 ha infatti suscitato l’interesse<br />
dell’emittente perché si distingue come uno dei<br />
maggiori produttori di box da tetto per auto e vasche<br />
baule in Europa. Oltre a questo, l’azienda reggiana trova<br />
nel mercato francese una buona diffusione e riconosce<br />
in quell’area uno dei bacini più interessati ai propri prodotti.<br />
Lo scopo del filmato è quello di generare conoscenza<br />
presso i consumatori relativamente a prodotti,<br />
come box da tetto e vasche baule, percepiti troppo<br />
spesso come di scarsa qualità a fronte invece di un processo<br />
produttivo reale basato su certificazioni internazionali<br />
e controlli periodici.<br />
7<br />
Imprese Reggiane
8<br />
Imprese Reggiane<br />
REXNORD MARBETT<br />
Da circa un biennio Rexnord Marbett di Correggio – facente<br />
capo ad una multinazionale americana - ha intrapreso<br />
un percorso di coinvolgimento family friendly per<br />
le famiglie dei propri dipendenti in progetti che concilino<br />
nel miglior modo possibile tempi di vita e tempi di lavoro,<br />
organizzando periodicamente iniziative volte a questo<br />
scopo: giornate di “porte aperte” ai locali aziendali<br />
alle famiglie ed ai bambini dei dipendenti per mostrare<br />
ai propri cari l’ambiente di lavoro e far vedere mamma e<br />
papà “dal vivo al lavoro”. Inoltre, a gennaio 2012 è stato<br />
raggiunto l’obiettivo più atteso: l’ottenimento di un importante<br />
finanziamento per sovvenzionare, per i prossimi<br />
due anni, servizi di dopo scuola, baby parking e campi<br />
estivi gratuiti per tutti i figli dei dipendenti. Un progetto<br />
Work Life Balance che per Rexnord significa genitori<br />
più sereni e bambini seguiti nelle loro attività ludico-didattiche<br />
da professionisti.<br />
NETRIBE GROUP<br />
Netribe Group conferma il proprio processo di crescita<br />
per il primo quadrimestre 2012, dopo aver chiuso un<br />
2011 con il fatturato di 7,5 milioni di euro ed un ebitda<br />
di 430.000 euro, attestando una crescita del 34% rispetto<br />
il fatturato 2010 di 5,4 milioni di euro e di un<br />
23% sull’ebitda del 2010, pari a 350.000 euro. Un percorso<br />
positivo che Netribe Group si prepara a replicare<br />
anche nella seconda parte dell’anno, prevedendo un ulteriore<br />
aumento del fatturato. Alla base della crescita<br />
c’e il consolidamento commerciale costante sul territorio<br />
nazionale, operato anche attraverso un piano di acquisizioni<br />
strategiche basate sulla condivisione di com-<br />
petenze e prodotti e la focalizzazione della propria offerta<br />
che ha visto nel 2011 investimenti per circa 400.000<br />
euro nei prodotti e la conferma di un organico di oltre<br />
65 unità. Basata su una struttura a rete costituita da società<br />
focalizzate per linee di offerta, Netribe Group coniuga<br />
la capacità progettuale ed organizzativa di un<br />
gruppo con la flessibilità ed il dinamismo tipico delle<br />
strutture specializzate. La società è organizzata per 4<br />
aree di business: Communication, Business Application<br />
& ERP, Infrastructure e Cloud e consta oggi di cinque<br />
aziende: Netribe (Digital Communication& Software Engineering),<br />
Xanten (System Integrator), Dynavision e Acqua<br />
Omnia (ERP Solution), Kalimera (Strategy&Print<br />
and New Media Design) potenziando la propria presenza<br />
territoriale con nuove sedi a Roma e a Lugano, in aggiunta<br />
agli uffici di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> e Bergamo.<br />
ARTONI<br />
Artoni è oggi una delle più importanti realtà italiane nel<br />
settore dei trasporti e della logistica, con oltre 13.000<br />
aziende clienti ed una capillare presenza sul territorio<br />
nazionale ed europeo. Grazie a un esteso network Artoni<br />
consegna qualsiasi tipologia di merce in ogni località,<br />
senza limiti di peso e ingombro, con tempi di resa certi.<br />
Artoni offre alle aziende un servizio collettame (Artoni<br />
Trasporti) senza limiti di peso ed ingombro per spedire<br />
in tutta Italia in 24-72 ore ed un servizio espresso per<br />
buste e piccoli pacchi con tempi di resa celeri (Artoni<br />
Expedit). Ora, il nuovo servizio Artoni Europe assicura<br />
partenze giornaliere dall’Italia verso le principali destinazioni<br />
Europee.<br />
ERREVI SYSTEM<br />
Errevi System, società reggiana operante in ambito ICT<br />
e specializzata nell'ottimizzazione dei data center aziendali<br />
e nello sviluppo di applicativi di workflow, festeggia<br />
nel 2012 il quindicesimo anno di attività, confermando i<br />
trend di crescita positivi dello scorso anno. Grazie alle<br />
elevate competenze dimostrate e alla qualità dei prodotti<br />
e dei servizi forniti, Errevi System ha conquistato la fiducia<br />
di prestigiose realtà industriali e organismi pubblici,<br />
quali l’Università degli studi di Milano e l’Università<br />
degli studi di Bologna che hanno scelto la società per la<br />
sostituzione dei propri storage e l’implementazione di<br />
soluzioni di backup e disaster recovery; nonché l’azienda<br />
ospedaliera di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> che ha scelto i servizi di<br />
Errevi System per la gestione dei dati nel proprio data
10<br />
Imprese Reggiane<br />
center. L’azienda reggiana ha infatti da tempo esteso i<br />
propri servizi anche al settore sanitario, proponendo una<br />
soluzione per la gestione del sistema informativo e della<br />
cartella clinica, e partecipando alla più importante fiera<br />
del settore: Exposanità, in programma a Bologna dal 16<br />
al 19 maggio. In occasione della fiera, Errevi System ha<br />
presentato la propria suite di soluzioni rivolte al settore<br />
sanitario ed il caso di successo del Centro Medico Privato<br />
Lazzaro Spallanzani di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>. Errevi System<br />
è stata presente anche in rappresentanza di EMC,<br />
un’ulteriore prova della stima e fiducia che il leader mondiale<br />
in soluzioni per la gestione delle informazioni ripone<br />
in Errevi System, dopo averla riconosciuta nel 2011<br />
come top new partner.<br />
NUOVAMACUT<br />
Nuovamacut Automazione Spa (Gruppo TeamSystem) -<br />
società leader nell’ambito delle tecnologie a supporto<br />
dei processi aziendali nonché riferimento nazionale per<br />
Dassault SolidWorks come centro di assistenza, sviluppo,<br />
consulenza e formazione certificato - ha nominato<br />
Sauro Lamberti Amministratore Delegato di Nuovamacut,<br />
che subentra a Cristiano Zanetti, ora Presidente<br />
dell’azienda e chiamato a coprire altri ruoli di responsabilità<br />
all’interno del Gruppo TeamSystem, mentre Consigliere<br />
Delegato è stato confermato Loris Guasti, co-fondatore<br />
della società, alla guida della Business Unit che<br />
si occupa della commercializzazione delle Macchine<br />
Utensili. Con queste nomine si è compiuto con successo<br />
il periodo di consolidamento all’interno del Gruppo<br />
TeamSystem, iniziato nel 2008 quando Nuovamacut ne<br />
è entrata a far parte. Sauro Lamberti, fino a oggi direttore<br />
commerciale del gruppo, in Nuovamacut dal 1999,<br />
ha ricoperto varie cariche di responsabilità all’interno<br />
dell’azienda ed ha contribuito fortemente allo sviluppo e<br />
al business del gruppo, pertanto il management Team-<br />
System ha individuato in lui la persona più adeguata per<br />
garantire allo stesso tempo continuità e crescita. Nella<br />
guida dell’azienda, Sauro Lamberti sarà supportato dalle<br />
sue prime linee che costituiscono il Comitato di Direzione<br />
composto da Anna Bartolacci, Responsabile Amministrazione,<br />
Davide Centomo Responsabile R&D e<br />
Customer Care, Walter Dugatto, Responsabile Nuovamacut<br />
Nord Est, Loris Guasti, Responsabile Macchine<br />
Utensili, Maria Lanzetta, Responsabile Marketing e Comunicazione,<br />
Fabio Pensalfini, Responsabile Commerciale<br />
Sviluppo Clienti, Fabio Rabitti, Responsabile Risorse<br />
Umane e Controllo di Gestione, Vincenzo Ruggie-<br />
ro, Responsabile Nuovamacut Nord Ovest, Stefano Ruscelloni,<br />
Responsabile Nuovamacut Centro Sud.<br />
UMANA<br />
L’agenzia per il lavoro Umana resta una presenza stabile<br />
nel tessuto industriale di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>: dopo l’aumento<br />
del 50% delle proprie “missioni” nel 2011, i primi mesi<br />
del 2012 hanno visto l’azienda confermare la propria<br />
posizione nel territorio reggiano. “In un momento di<br />
profondi cambiamenti, noi proponiamo ai nostri partner<br />
opzioni moderne per la gestione delle risorse umane,<br />
basate su quella buona flessibilità che oggi si sta affermando<br />
come canale preferenziale per le esigenze di<br />
personale” – ha commentato la dottoressa Maria Raffaella<br />
Caprioglio, vicepresidente di Umana – “La fiducia<br />
che le imprese del reggiano ci hanno dimostrato, so-<br />
prattutto in questa fase economica, è da un lato motivo<br />
di soddisfazione e dall’altro uno stimolo per continuare il<br />
nostro impegno al fianco delle aziende, proponendo<br />
quella via umana alla flessibilità che ci ha sempre distinto”.<br />
Umana ha fatturato quest’anno 287 milioni di euro,<br />
in netta crescita rispetto all’anno precedente (+22%).<br />
Nel 2012, l’azienda ha inoltre stipulato una Convenzione<br />
con Confindustria Nazionale, attraverso la quale le<br />
imprese associate possono ricevere condizioni di miglior<br />
favore nell’utilizzo dei servizi di Umana.<br />
VERTEX PISTONS<br />
Accordo raggiunto tra Vertex Pistons e Team San Carlo<br />
Gresini per la Moto3. Una sostanziale collaborazione<br />
tecnica che permetterà a Vertex Pistons di accelerare la<br />
messa a punto di specifici prodotti per il potenziamento<br />
11<br />
Imprese Reggiane
12<br />
Imprese Reggiane<br />
di motori “Street Bikes” destinati alle competizioni in pista<br />
ed al Team San Carlo Gresini Moto3 di usufruire dei<br />
vantaggi tecnologici offerti da un partner come Vertex<br />
Pistons. Vertex Pistons azienda italiana leader a livello<br />
internazionale con la propria produzione di pistoni hi-tech<br />
annovera tra i suoi clienti i più importanti produttori<br />
Europei di Motocicli e GoKart. In evidenza anche il particolare<br />
network Vertex Aftermarket, dove assieme ai famosi<br />
Vertex Pistons vengono distribuiti in tutto il mondo<br />
anche bielle ed alberi motore Hot Rods, alberi a camme<br />
Hot Cams, kit cilindro Cylinder Works e kit di revisione<br />
Pivot Works, supportando i bisogni di componenti tecnologici<br />
non solo dei piloti professionisti, ma anche degli<br />
appassionati ed amatori della moto.<br />
LOMBARDINI<br />
KDI, l’innovativo motore realizzato dalla storica azienda<br />
reggiana, si aggiudica l’importante riconoscimento assegnato<br />
ogni anno dalla rivista “Diesel”. “Il motore<br />
KDI2504TCR si aggiudica il Diesel of the year 2012<br />
perché ha saputo superare in modo del tutto originale lo<br />
scoglio delle emissioni Tier 4 Final (US)/Stage IIIB (EU)<br />
che entreranno in vigore a partire dal 1°Gennaio 2013.<br />
In un mercato monopolizzato dal filtro antiparticolato, il<br />
gruppo Kohler ha risposto con una soluzione che premia<br />
i bassi costi di manutenzione e l’alta affidabilità” ha<br />
commentato Roberto Sommariva, direttore della rivista<br />
Diesel. Il Kohler KDI2504TCR, così come tutta la gamma<br />
Kohler KDI, è un motore realizzato per rispondere alle<br />
esigenze dell’utilizzatore finale che si vede così sollevato<br />
dalle problematiche legate alla manutenzione e al<br />
controllo dei sistemi di post trattamento. L’assenza del<br />
filtro antiparticolato rappresenta un valore aggiunto anche<br />
per tutti gli Oem impegnati nella realizzazione di<br />
macchine compatte, che potranno così affidarsi ad un’unità<br />
con elevati livelli di densità di potenza. Grazie al<br />
nuovo prodotto KDI, il gruppo Kohler/Lombardini estende<br />
il proprio range di potenza (da 45kW a 100kW) e<br />
utilizza, per la prima volta, un nutrito pacchetto di innovazioni<br />
tecnologiche: sistemi di iniezione common rail<br />
ad altissima pressione, sino ad ora impiegato solo su<br />
versioni automotive; il sistema di ricircolo dei gas di scarico<br />
e l’iniezione diretta. Il Kohler KDI2504TCR con i<br />
suoi 55 chilowatt di potenza e i 300 Newtonmetro di<br />
coppia massima è il best in class nel segmento dei<br />
quattro cilindri industriali da 2,5 litri. Il premio è stato<br />
consegnato durante la Fiera INTERMAT a Parigi (16-21<br />
Aprile) durante un’affollata conferenza stampa tenuta<br />
nello stand Lombardini/Kohler. “E’ un premio che ci<br />
riempie di orgoglio e premia gli sforzi del lavoro di un’intera<br />
azienda. Questo motore progettato a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />
sarà prodotto presso i nostri stabilimenti che proprio in<br />
questi mesi si stanno attrezzando per l’avvio della produzione<br />
prevista per ottobre” commenta Gianni Borghi,<br />
presidente Lombardini.<br />
COMER INDUSTRIES<br />
Comer Industries è presente nel parco eolico off-shore<br />
più grande del mondo, il parco Walney. La wind farm si<br />
trova a 15 km dalla costa dell’isola di Walney (ad Ovest<br />
della Gran Bretagna) ed è composta da 102 turbine eoliche<br />
prodotte da Siemens Wind Power della capacità<br />
di 3.6 MW equipaggiate dal sistema yaw drive di Comer<br />
Industries, serie PG 3504LFPE, per l’azionamento<br />
Azimuth che consente il continuo orientamento ottimale<br />
della navicella in direzione del vento. Il parco è stato<br />
completato in soli 5 mesi e fornirà energia elettrica a<br />
320.000 case, per una produzione totale di 367,2 MW.<br />
Siemens Wind Power ha scelto il PG 3504LFPE di Comer<br />
Industries per la sua massima compattezza, affidabilità<br />
e durata, caratteristiche imprescindibili per le turbine<br />
installate in ambienti off-shore. Con forti competenze<br />
tecniche ed una consolidata esperienza di partnership<br />
con i principali costruttori di generatori eolici, Comer Industries<br />
progetta, costruisce e vende sistemi integrati<br />
Yaw & Pitch, in particolare per la classe multi MegaWatt<br />
(MW) delle turbine di ultima generazione. I processi di<br />
produzione e progettazione sono fondati sui principi<br />
della Lean Organization e realizzati con modalità kaizen<br />
per elevare a livello world class le performance, ridurre<br />
gli stock e raggiungere una maggiore flessibilità e velocità<br />
nella catena di trasformazione. I centri di design e<br />
manufacturing sono dislocati in Italia, a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> e<br />
a Matera, e in Cina, a Shaoxing, per rispondere con efficacia<br />
alle esigenze dei clienti ed offrire un servizio completo<br />
per impianti on-shore, off-shore e per turbine di<br />
tutte le dimensioni. Nel 2011 sono stati portati avanti i<br />
lavori di potenziamento di Comer Industries Components<br />
– lo stabilimento produttivo di Matera- con un ampliamento<br />
di circa 8.200 m2 del plant. L’investimento<br />
complessivo, di circa 17 milioni di euro, riguarda in particolare<br />
il processo di realizzazione dei riduttori per i generatori<br />
eolici e dei loro principali componenti, con l’introduzione<br />
di nuove macchine utensili robotizzate e di<br />
nuovi impianti per i trattamenti termici e per la verniciatura<br />
dei prodotti finiti.<br />
OTTOTECNICA<br />
Negli ultimi quindici anni di attività Ottotecnica Srl ha<br />
dedicato gran parte delle proprie risorse alla realizzazione<br />
di dispositivi per la sicurezza degli operatori preposti<br />
alla manutenzione dei dispositivi di distribuzione e tra-<br />
sporto dell’energia elettrica di bassa, media ed alta tensione,<br />
nonché del comparto trazione e sottostazioni ferroviarie.<br />
Questo intenso lavoro ha portato allo sviluppo<br />
di diverse combinazioni di kit di montaggio che consentono,<br />
a coloro che devono intervenire su linee in conduttori<br />
nudi, in cavo, nelle cabine elettriche di bassa e media<br />
tensione di disporre dei componenti per la realizzazione<br />
dei dispositivi di messa a terra ed in corto circuito<br />
necessari nelle diverse situazioni operative. Si tratta di<br />
una soluzione che permette di unificare attrezzature e<br />
metodi di lavoro su tutto il territorio nazionale ed aumentare<br />
l’efficienza e la continuità della distribuzione di<br />
energia elettrica. Tutti i kit di montaggio comprendono<br />
pinze di fase brevettate che, assemblate secondo precise<br />
istruzioni operative, automatizzano l’operazione di<br />
messa a terra ed in corto circuito eliminando ogni valutazione<br />
soggettiva dell’operatore, e speciali rivelatori di<br />
tensione elettronici per verificare la presenza o l’assenza<br />
di tensione. La ricerca realizzata dai propri laboratori<br />
ha consentito a Ottotecnica di partecipare, a pieno titolo,<br />
ai comitati tecnici sia nazionali che internazionali preposti<br />
alla redazione delle normative relative alle prescrizioni<br />
funzionali dei dispositivi di sicurezza per lavori sotto<br />
tensione (Comitato Elettrotecnico Italiano CEI ed International<br />
Electrotechnical Committee / IEC – TC78).<br />
EMAK<br />
A Corte di Villa Spalletti si sono svolti i meeting dei<br />
brand Oleo-Mac ed Efco, a cui hanno partecipato oltre<br />
un centinaio di rivenditori specializzati giunti da tutta Italia.<br />
Un successo per Emak e l’occasione ideale per presentare<br />
alla rete vendita strategie e obiettivi aziendali,<br />
condividendo esperienze e best practices e per definire<br />
insieme iniziative di promozione a sostegno del sell-out.<br />
Stefano Slanzi, neo-direttore generale di Emak, ha illustrato<br />
il nuovo assetto organizzativo del Gruppo che, a<br />
seguito dell'acquisizione di Comet, Sabart, Raico e Tecomec,<br />
ha realizzato nel 2011 un fatturato globale di<br />
357 milioni di euro. “In un momento così delicato del<br />
mercato” - spiega Slanzi - “per mantenere salda la posizione<br />
di leadership acquisita è fondamentale continuare<br />
a investire sull’innovazione di prodotto e sulla qualificazione<br />
della rete vendita. In quest’ottica nei mesi scorsi è<br />
stato inaugurato il nuovo Training Center, dotato delle<br />
più avanzate tecnologie e sistemi audio/video per garantire<br />
un valido supporto alle attività di formazione, finalizzate<br />
a offrire un servizio di qualità superiore all’utenza<br />
professionale e consumer.” Ai momenti di discussione in<br />
aula si sono alternate delle vere e proprie prove sul<br />
campo, che hanno consentito ai dealers di testare il valore<br />
delle nuove macchine Oleo-Mac ed Efco. Tra le novità<br />
di prodotto, lanciate di recente nel segmento della<br />
piccola agricoltura e del giardinaggio, i rider 4-in-1<br />
Zephyr e Mistral, con sistema di taglio altamente flessibile<br />
che include mulching, raccolta, scarico laterale e<br />
scarico posteriore (4 Cutting device), e la linea comple-<br />
13<br />
Imprese Reggiane
14<br />
Imprese Reggiane<br />
ta di rasaerba, caratterizzata da design, comfort e massima<br />
affidabilità, che comprende le famiglie ESSEN-<br />
TIAL, COMFORT PLUS, ALLROAD PLUS 4 e ALL-<br />
ROAD EXA 4. In anteprima, sono stati presentati anche<br />
nuovi decespugliatori, motoseghe, tagliasiepi e accessori,<br />
disponibili a breve sul mercato.<br />
SITE SISTEMI<br />
Con il lancio, nello scorso ottobre, del servizio WiMax<br />
Banda Larga, Site Sistemi offre servizi Internet alle aziende<br />
della zona di Mancasale e aree limitrofe, da sempre<br />
fortemente penalizzate da un digital divide ormai a tutti<br />
noto. Questo perché la zona industriale non può contare<br />
sulla tradizionale tecnologia in rame, in quanto collegata<br />
alla centrale telefonica pubblica ormai satura. Ma Site Sistemi,<br />
dal 1984 un punto di riferimento a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />
nelle Telecomunicazioni aziendali e oggi vero e proprio<br />
“System Integrator” per i propri clienti, non si ferma qui.<br />
Grazie ad investimenti che superano gli 800 mila euro in<br />
tre anni, Site Sistemi si trasforma in XSTREAM Srl, primo<br />
operatore di telecomunicazioni a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> in<br />
grado di fornire a tutte le aziende servizi internet e voce.<br />
Da pochi mesi è operativo, presso la sede di <strong>Reggio</strong><br />
<strong>Emilia</strong>, un nuovo data center che permetterà alle aziende<br />
di depositare i propri server o avere un back up dei propri<br />
dati fiscali al di fuori della propria azienda, assolvendo<br />
così anche agli adempimenti legislativi sulla sicurezza dei<br />
dati imposti dalla legge 196/2003. Sarà invece lanciato<br />
a giugno, un nuovo servizio WI-FI 802.11.n che permetterà<br />
ad aziende ed enti pubblici di servire aree con la<br />
tecnologia WI-FI e di offrire accessi in modalità controllata<br />
(forma gratuita, pagamento, a tempo, prepagata<br />
etc..) mediante la piattaforma di XSTREAM. Il cliente me-<br />
diante un portale web potrà monitorare e controllare tutti<br />
gli accessi alla propria rete, che potrà essere utilizzata<br />
sia per la navigazione sia per eseguire chiamate telefoniche<br />
VoIP gratuite.<br />
WARRANT GROUP<br />
Un progetto europeo del valore di 8 milioni di euro che<br />
ha radunato intorno allo stesso tavolo la EDF (European<br />
Funding Division) di Warrant Group, divisione che si occupa<br />
di accompagnare enti privati e pubblici nella progettazione,<br />
presentazione e project management di progetti<br />
europei e interlocutori tra cui il Consorzio Interuniversitario<br />
Nazionale per la Scienza e la Tecnologia dei<br />
Materiali (INSTM) e Brembo SGL Carbon Ceramic<br />
Brakes, joint venture tra Brembo e SGL Carbon Ceramic<br />
Brakes, leader nello sviluppo di sistemi frenanti in<br />
carbonio ceramico. Nome del progetto: HELM, Highfrequency<br />
ELectro-Magnetic technologies for advanced<br />
processing of ceramic matrix composites and graphite<br />
expansion.<br />
Presentato nell’area Cooperation del Settimo Programma<br />
Quadro, sul tema dedicato alle Nanoscienze, Nanotecnologie,<br />
Materiali e Nuove Tecnologie di Produzione<br />
(budget complessivo allocato dalla Comunità Europea:<br />
118 milioni di euro), HELM si propone di ridurre i tempi<br />
di lavorazione e, di conseguenza, i costi di produzione di<br />
un materiale estremamente resistente al calore permettendone<br />
l’applicazione in nuove nicchie di mercato. E aumentandone<br />
la sostenibilità industriale grazie a un notevole<br />
risparmio energetico. Il materiale in questione è<br />
qualcosa di simile alla ceramica. “Si tratta di un risultato<br />
molto importante per l’Italia – sottolinea Isella Vicini, responsabile<br />
EDF di Warrant Group – Helm è stato infatti<br />
l’unico progetto finanziato in questa<br />
call a coordinamento e conduzione<br />
italiani. HELM è stato selezionato al<br />
primo stage fra 162 proposte, facendo<br />
poi parte delle sole 13 proposte<br />
negoziate.<br />
INSIDE<br />
InSide Training, azienda reggiana<br />
che si occupa di formazione tecnologica,<br />
lavora da oltre 10 anni per<br />
mostrare alle imprese e ai privati come<br />
la tecnologia, insieme alle buone<br />
idee, porta una crescita costante e<br />
risultati tangibili. E’ online da pochi<br />
giorni il suo nuovo portale dedicato<br />
alla formazione: un punto di riferimento<br />
per tutte le aziende che vogliono<br />
stare al passo con la tecnologia;<br />
un luogo virtuale dove trovare<br />
tutte le novità sulla formazione in aula<br />
e in azienda e dove è possibile<br />
accedere gratuitamente ad oltre 20<br />
ore di webclass formative dedicate<br />
ai più diversi argomenti. InSide è un<br />
Adobe e Autodesk Authorized Training<br />
Center e un centro di formazione<br />
certificato dalla regione <strong>Emilia</strong><br />
Romagna; per questo può avere accesso<br />
a bandi formazione della Regione<br />
e può lavorare con finanziamenti<br />
Fondimpresa. Dalla grafica al<br />
video, dal web design al digital publishing,<br />
dalle applicazioni per iPhone<br />
e iPad alla progettazione e rendering<br />
3D, InSide in questi anni ha<br />
portato valore e conoscenza tecnica<br />
in importanti aziende italiane. Un’attività<br />
rivolta anche agli ordini professionali,<br />
sempre più legati all’uso di<br />
software specifici per la progettazione<br />
e il rendering. Da AutoCAD 3D a<br />
Revit, fino ad Autodesk Inventor.<br />
Una dimostrazione dell’importanza<br />
del lavoro di ricerca e studio sulle<br />
ultime novità tecnologiche e sulle<br />
metodologie didattiche per ottimizzare<br />
i tempi di training.<br />
15<br />
Imprese Reggiane
REGGIO EMILIA<br />
IL POLO<br />
DELLA<br />
MECCATRONICA
18<br />
Articolo di copertina<br />
<strong>Reggio</strong> hi-tech<br />
E’ un sistema produttivo HI-TECH quello pensato dal Club Meccatronica di <strong>Reggio</strong><br />
<strong>Emilia</strong>, a cui il Comune di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> ha affidato il coordinamento del Gruppo<br />
di progetto volto alla definizione di un progetto di sviluppo della competenza<br />
distintiva meccatronica, nato in occasione degli Stati Generali su “Il futuro dell’Area<br />
Nord”.<br />
Lo scorso Martedì 17 aprile presso il Centro internazionale Loris Malaguzzi il lavoro<br />
svolto in questi mesi è stato presentato alla città in occasione del convegno “<strong>Reggio</strong><br />
Hi Tech: Polo della Meccatronica”.<br />
L’evento rappresenta il primo di quattro appuntamenti organizzati dal Comune<br />
di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> per presentare le proposte operative scaturite dal percorso partecipato<br />
previsto dal Masterplan dell’Area Nord, e dedicati alle tre competenze distintive<br />
di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> - Meccatronica, Energie rinnovabili e Bioedilizia,<br />
Educazione - e sulla necessaria dotazione di infrastrutture e Progetti urbani per<br />
il futuro della città.<br />
Dopo il saluto di apertura del Sindaco di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Graziano Delrio, Aimone<br />
Storchi, Presidente del Club Meccatronica, ha illustrato i risultati raggiunti dal<br />
Gruppo di lavoro insieme a Lorenzo Ciappetti, Direttore di Antares e curatore di<br />
un progetto di ricerca dedicato alle necessità locali in termini di innovazione.<br />
Il Club Meccatronica ha infatti incaricato il Centro di ricerca Antares di realizzare<br />
una “mappa” analitica di tutte le competenze e le attività riconducibili all’innovazione<br />
della meccanica in senso meccatronico presenti sul territorio e di realizzare<br />
un’indagine sui fabbisogni delle imprese reggiane del settore.<br />
<strong>Reggio</strong> hi-tech<br />
La ricerca è stata utile al Gruppo di Progetto per avanzare - dopo questo lungo percorso<br />
di analisi - quattro proposte.<br />
La prima, in coerenza con gli indirizzi dell’Amministrazione comunale, è la costruzione<br />
accanto al Tecnopolo (capannone 19) di un Parco tecnologico nell’Area<br />
Reggiane. La seconda è l’istituzione del Polo della Meccatronica coordinato<br />
da <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione. La terza è volta a rafforzare il rapporto tra ricerca<br />
e imprese del territorio. La quarta riguarda l’attrazione e lo sviluppo<br />
di capitale umano di eccellenza.<br />
Sono stati questi i temi approfonditi nel corso dell’incontro, attraverso il coinvolgimento<br />
di Paolo Bonaretti, Direttore di Aster (coordinatore della Rete Alta Tecnologia<br />
della Regione <strong>Emilia</strong> Romagna), Carlo Coluccio, Direttore di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />
Innovazione, e Luigi Grasselli, Prorettore dell’Università degli studi di Modena<br />
e <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>.<br />
Non solo, nel corso della giornata sono state analizzate anche le esperienze di altre<br />
realtà territoriali in cui è presente un polo della meccatronica, ascoltate le testimonianze<br />
di imprese locali che necessitano di nuovi laboratori per lo sviluppo<br />
dei propri progetti di ricerca e sono intervenuti i protagonisti delle iniziative già avviate<br />
a supporto della competenza distintiva meccatronica.<br />
Al termine del confronto Massimo Magnani, Direttore Area Pianificazione Strategica<br />
del Comune di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, ha presentato i grandi progetti infrastrutturali<br />
dell’Amministrazione comunale.<br />
Hanno concluso l’incontro gli interventi del Presidente di Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>,<br />
Stefano Landi e del Sindaco di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, Graziano Delrio.<br />
19<br />
Articolo di copertina
20<br />
Articolodicopertina<br />
Da sinistra: P. Bonaretti, L. Grasselli, G. Delrio, S. Landi, A. Storchi, G. Coluccio<br />
IL TECNOPOLO DI REGGIO EMILIA<br />
Il Tecnopolo di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> ospiterà quattro laboratori - ora attivati in altre sedidi<br />
ricerca avanzata e per il trasferimento tecnologico alle imprese:<br />
Intermech-Mectron, per la ricerca applicata e i servizi nel settore della Meccanica<br />
avanzata, della Meccatronica e della Motoristica, con sede a <strong>Reggio</strong> e Modena:<br />
Le 5 linee di ricerca principali sviluppate da InterMech MO RE in ambito<br />
meccatronico sono oleomeccatronica, materiali meccatronici, diagnostica e manutenzione<br />
meccatronica, sistemi elettronici industriali, controllo, interazione ed ottimizzazione<br />
di sistemi robotici e manifatturieri.<br />
En&Tech, per la ricerca Industriale e il trasferimento tecnologico nel settore delle<br />
tecnologie integrate per la sostenibilità in edilizia, la conversione efficiente dell'energia,<br />
l'efficienza energetica degli edifici, l'illuminazione e la domotica.<br />
Biogest Siteia, è il Centro di ricerca interdipartimentale nel settore agro-alimentare<br />
ed in particolare nelle aree della Scienza e Tecnologie degli alimenti e della<br />
Scienza, Tecnologie e Protezione delle materie prime.<br />
Crpa-Lab, è il laboratorio dedicato alla ricerca industriale rivolto ai settori dell'agroalimentare<br />
e dell'ambiente ed energia.<br />
GRAZIANO DELRIO<br />
L’AREA NORD<br />
E L’ECONOMIA DELLA CONOSCENZA<br />
NUOVE RISORSE<br />
DEL MODELLO REGGIO<br />
di Graziano Delrio Sindaco di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />
I lavori di copertura della stazione di Calatrava, l’inaugurazione del Centro Internazionale<br />
Loris Malaguzzi, perno della ricerca educativa reggiana, la ristrutturazione<br />
in corso del Capannone 19 delle Reggiane per la sede del Tecnopolo,<br />
l’interesse delle aziende ad occupare nuovi spazi alle Reggiane, le proposte<br />
di Polo della Meccatronica, Centro di ricerca sul Biometano e riconversione<br />
sostenibile dell’edilizia, ci dicono che il lavoro impostato insieme alla città sull’Area<br />
Nord si sta riempiendo di sostanza, portando l’area delle Officine Meccaniche<br />
Reggiane ad assumere di nuovo un ruolo cruciale per <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>.<br />
Cambiamenti così importanti hanno bisogno di una solida preparazione, di convinzione<br />
e di lavoro in rete. Condizioni che ci sono, preparate con gli Stati Generali<br />
per il futuro di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> e con il Masterplan dell’Area Nord. Le cose<br />
stanno funzionando, ma dobbiamo continuare, rapidamente e a testa bassa,<br />
perché la crisi è in corso e i competitors sono molti e forti.<br />
Il lavoro di quattro gruppi di esperti per le nostre eccellenze<br />
E’ per raggiungere un passaggio come quello di oggi che, nel corso della crisi,<br />
agli Stati Generali del 2009 sul futuro della città e sull’Area Nord nel 2010<br />
abbiamo ragionato su un “progetto Apollo”, ponendoci l’obiettivo di innovare<br />
e rilanciare il modello reggiano, valorizzando al meglio le competenze distintive<br />
di <strong>Reggio</strong>, Educazione, Meccatronica ed Energie rinnovabili, e mettendo<br />
l’Area Nord come risorsa al servizio di questo sviluppo.<br />
Da questo nucleo forte di ricerca ci immaginiamo una propulsione a catena<br />
su tutto il sistema reggiano, con un intenso impulso verso l’innovazione e l’economia<br />
della conoscenza, generando capacità di attrazione di flussi di persone<br />
e di idee e promuovendo <strong>Reggio</strong> a livello nazionale e internazionale.<br />
Nell’ambito del percorso partecipato previsto dal Masterplan dell’Area Nord,<br />
i quattro gruppi composti da professionisti, Università e rappresentanze cittadine<br />
hanno lavorato sulle tre competenze distintive e sulla necessaria dotazione<br />
di infrastrutture e Progetti urbani per il futuro della città, a partire dall’Area<br />
Nord. Concluso il lavoro di ricerca, abbiamo aperto dal 17 aprile la fase<br />
21<br />
Articolodicopertina
22<br />
Articolo di copertina<br />
di restituzione dell’attività svolta. Scelte condivise sulle competenze<br />
distintive della città, in cui l’apporto del sistema<br />
delle imprese, dei più rilevanti organismi nell’ambito dei servizi,<br />
del mondo delle professioni e dell’economia è protagonista,<br />
affiancato e supportato dalle istituzioni in una consultazione<br />
a rete in cui <strong>Reggio</strong> sa eccellere. Un ringraziamento<br />
va a tutti i protagonisti di questo lavoro.<br />
L’Area Nord al servizio del nuovo modello <strong>Reggio</strong><br />
Con gli Stati Generali già dal 2009 abbiamo messo al centro<br />
di questo processo di innovazione l’Area Nord, l’ampia porzione<br />
di città che va dalla via <strong>Emilia</strong> fino a oltre l’autostrada,<br />
zona urbana specializzata, da sempre dedicata al lavoro, protagonista<br />
nel Novecento dei cambiamenti economici.<br />
Un’area in cui si concentrano le principali infrastrutture per<br />
la mobilità, le più grandi e importanti aree produttive, per<br />
i servizi e per il terziario, che deve essere ripensata per lo<br />
sviluppo del lavoro, delle competenze reggiane, della qualità<br />
di vita, della sostenibilità.<br />
Dominante nell’Area Nord è il tema della stazione Mediopadana,<br />
collocata in un territorio economicamente rilevante<br />
e costituito da circa 2 milioni di abitanti, rispetto alla quale<br />
si sta lavorando per la realizzazione di un nodo di interscambio<br />
con l’autostrada che potenzi ulteriormente la porta<br />
di accesso a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>. D’altro canto proprio alle<br />
Reggiane, si sta configurando come realtà un Parco della<br />
Conoscenza, dell’Innovazione, della Creatività di alto livello<br />
di ricerca e la cui forza sia la connessione con il territorio,<br />
con le piccole e medie imprese, le aziende artigiane,<br />
le start up di giovani imprenditori della conoscenza e<br />
della creatività.<br />
Il Polo della Meccatronica, il Tecnopolo e il Malaguzzi,<br />
ecco il Parco della conoscenza alle Reggiane<br />
Il gruppo di progetto condotto dal Club Meccatronica ha<br />
elaborato la proposta di creare un Polo dell’Hi-Tech, dell’alta<br />
tecnologia, un Polo di valenza nazionale che concentri<br />
i laboratori di ricerca e di trasferimento teconologico alle<br />
Reggiane.<br />
E’ una scommessa importantissima per cui va un ringraziamento<br />
particolare al Presidente Stefano Landi, al Club<br />
Meccatronica e a tutti i protagonisti del lavoro del Gruppo<br />
di progetto Meccatronica condotto da Aimone Storchi.<br />
Dalla fine del 2004, nell’ambito delle trattative per la salvaguardia<br />
di posti di lavoro in presenza della chiusura degli<br />
stabilimenti Reggiane, dicemmo con i sindacati e le associazioni<br />
di imprese che bisognava dare vita a investimenti<br />
in ricerca e conoscenza nell’Area Reggiane. Ritrovare alle<br />
Reggiane le Officine di una nuova industrializzazione e del<br />
futuro dell’economia di <strong>Reggio</strong> è la possibilità che oggi si<br />
presenta grazie ad una sinergia in cui l’apporto della Meccatronica<br />
è sostanziale, forte di 300 imprese, di cui 30 leader<br />
nel mondo, e consapevole che l’economia della conoscenza<br />
è la strada.<br />
I progetti del Centro internazionale per l’infanzia e del Tecnopolo<br />
rappresentano già un nucleo forte di quel Parco della<br />
conoscenza, dell’Innovazione e della Creatività che abbiamo<br />
ipotizzato come fulcro dello sviluppo dell’economia<br />
della conoscenza a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>. Dopo il lavoro di questi<br />
mesi, il Polo della Meccatronica, insieme al Centro di<br />
ricerca per l’efficienza energetica di Iren e al Centro nazionale<br />
per il Biometano proposto da Crpa, vanno a dare<br />
ulteriore sostanza a questo progetto.<br />
La volontà di unità di fare rete tra Amministrazioni pubbliche,<br />
imprenditori, centri di ricerca e università può rendere<br />
il futuro di <strong>Reggio</strong> più ottimistico rispetto a quello che<br />
viene dipinto in questi giorni un po’ cupi. Oggi la città ci<br />
crede, sa che è la scelta giusta. Con il Tecnopolo, realizzato<br />
grazie all’investimento di Regione <strong>Emilia</strong>-Romagna e<br />
Comune di <strong>Reggio</strong>, e l’investimento sull’infrastrutturazione<br />
tecnologica, ad esempio la banda larga e ultralarga nell’Area<br />
Nord, con piste di lavoro concrete, credo che la nostra<br />
città potrà offrire nuove opportunità a giovani e imprese,<br />
quindi nuova occupazione e speranza.<br />
Il progetto di riqualificazione dell’Area Reggiane<br />
Come Amministrazione Comunale, oltre ad aver accompagnato<br />
il processo di governance, continueremo a lavorare<br />
sulle leve necessarie per la competitività e l’occupazione<br />
che sono tangibili – cioè qualità urbana, infrastrutture<br />
e aree produttive, infrastrutture digitali – e intangibili<br />
come i servizi e l’attrattività culturale.<br />
Il prossimo passaggio dell’azione del Comune di <strong>Reggio</strong><br />
è la riqualificazione di piazzale Europa, oggi soltanto un parcheggio<br />
ma che sarà una piazza a servizio del Parco dell’innovazione<br />
e luogo di ricucitura urbana con la stazione<br />
ferroviaria e la città storica. Per la concreta fattibilità del<br />
progetto, è a disposizione un finanziamento regionale di<br />
circa 2,5 milioni di euro. A questo, si aggiunge una manifestazione<br />
di interesse formulata da un gruppo di imprese,<br />
pronte a investire nell’area ex Officine Gallinari e a realizzare,<br />
in coerenza con il disegno dell’Amministrazione comunale,<br />
importanti opere pubbliche.<br />
La competizione fra le città sfida locale e globale<br />
Dalla prima crisi delle Reggiane, dal modello “un’impresa,<br />
una città” era nato un nuovo modello “tante imprese, una<br />
città” oggi la tenuta nella competitività dipende da “una città<br />
e una rete di imprese, al centro di una più ampia rete di<br />
persone e di idee”.<br />
Essere quindi un polo per flussi di idee, flussi di persone,<br />
flussi di dati, crescere come flussi, possibilità di lavoro e<br />
di scambio, senza che cresca la dimensione fisica della città.<br />
Le ricette per la crescita non sono magiche e non vi è una<br />
sola ricetta. Come sistema dei sindaci italiani abbiamo detto<br />
che non bastano solo i grandi progetti infrastrutturali nazionali,<br />
ma è dai territori che può nascere la crescita vera.<br />
La competizione si fa tra le città: oggi 100 città producono<br />
il 30 per cento del Pil mondiale e almeno il 70 per cento<br />
dell’innovazione viene prodotto nelle città. D’altra par-<br />
Gli appuntamenti e i protagonisti<br />
te, tra i primi 50 Hub tecnologici (i grandi centri tecnologici)<br />
che fanno innovazione e ricerca non ve n’è neanche<br />
uno italiano. Il nostro Paese è indietro. Tutta la ricerca e<br />
l’innovazione, i nuovi prodotti, la nuova industrializzazione,<br />
il nuovo lavoro possono essere costruiti soltanto investendo<br />
molto nelle città. E’ una cornice che dobbiamo tenere<br />
presente per dire che a <strong>Reggio</strong> siamo sulla strada giusta<br />
e che dobbiamo correre, ma possiamo farcela. E’ tempo<br />
di un progetto condiviso, coerente con il contesto economico<br />
del XXI Secolo. Infrastrutture, conoscenza, tecnologia<br />
diventano tre aree la cui sinergia permetterà a <strong>Reggio</strong><br />
<strong>Emilia</strong> di avere un respiro davvero internazionale.<br />
Il rendiconto del lavoro sul Masterplan per il futuro dell’Area Nord è iniziato il 17 aprile con “<strong>Reggio</strong> Hi-Tech”, il Polo della<br />
Meccatronica in collaborazione con il Club Meccatronica di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, il 14 maggio con “<strong>Reggio</strong> Green”, il Distretto del<br />
Metano e dell’Efficienza energetica, in collaborazione con Iren Rinnovabili e Crpa Lab, il 6 giugno con “<strong>Reggio</strong> Approach”,<br />
il Laboratorio internazionale dell’Educazione, in collaborazione con <strong>Reggio</strong> Children e il 19 giugno “<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>”, le Infrastrutture<br />
per l’Innovazione coordinato dall’ Area Pianificazione strategica del Comune di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>.<br />
Ampia la rete di soggetti che hanno partecipato ai lavori di questi mesi, professionisti, imprenditori, amministratori pubblici.<br />
Solo per citare alcune personalità e organizzazioni: Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> con il presidente Stefano Landi e con il presidente<br />
di Rei Aimone Storchi, Iren con l’amministratore delegato Andrea Viero e il presidente di Iren Rinnovabili Ettore Rocchi,<br />
il presidente del Crpa Giuseppe Veneri, la presidente della Fondazione <strong>Reggio</strong> Children Carla Rinaldi, il prorettore dell’Università<br />
di Modena e <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Luigi Grasselli, gli ordini professionali degli Architetti, con Gianni Boeri, degli Ingegneri,<br />
con Pierantonio Gasparini, dei Geometri con Francesco Spallanzani, la Regione, la Provincia con Anna Campeol, la Camera<br />
di Commercio con Ugo Baldini e Giampiero Lupatelli; per l’Amministrazione comunale, area di pianificazione strategica<br />
con gli assessori Ugo Ferrari, Paolo Gandolfi, Uberto Spadoni, il direttore generale Mauro Bonaretti; gli ingegneri Lauro<br />
Sacchetti e Giovanni Manfredini, gli architetti Mauro Severi, Norberto Vaccari e Marcella Mastropietro e moltissimi altri…<br />
23<br />
Articolo di copertina
24<br />
Articolo di copertina<br />
AIMONE STORCHI NUOVO PRESIDENTE DI REGGIO EMILIA INNOVAZIONE<br />
Nato il 24 dicembre 1941 a Campagnola <strong>Emilia</strong>, dove risiede tuttora, coniugato e con due figli, Aimone Storchi è Amministratore<br />
Delegato di Vimi Fasteners Spa, azienda di Novellara specializzata nella produzione di organi meccanici di fissaggio<br />
di alta qualità per il settore automotive.<br />
E’ inoltre Consigliere di Amministrazione di Comer Industries Spa, leader mondiale nella progettazione e produzione di sistemi<br />
avanzati di ingegneria e soluzioni di meccatronica per la trasmissione di potenza, di cui è stato uno dei fondatori.<br />
Aimone Storchi è Presidente del Club Meccatronica di Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> dal novembre 2008, membro di Giunta della<br />
stessa Associazione e del Collegio dei Probiviri di Unacoma, l’Unione Nazionale Costruttori Macchine Agricole. Dal 2007<br />
ricopre anche l’incarico di Vice Presidente dell’UCID, Unione Cattolica Imprenditori e Dirigenti.<br />
Lo scorso 17 aprile Storchi è stato eletto dall’Assemblea Presidente di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione (REI), il Centro per l’innovazione<br />
ed il trasferimento tecnologico della nostra provincia, succedendo così a Stefano Landi.<br />
Insieme a lui sono stati eletti i membri del nuovo Consiglio d’Amministrazione: Paolo Bardelli, Francesco Capuano, Graziano<br />
Grasselli e Bianca Rimini.<br />
<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione è attiva sul territorio dal 2003 e vede tra i propri soci Camera di Commercio, Provincia e Comune<br />
di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, l’Università degli Studi di Modena e <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, CNA, Confapi, Lega<br />
delle Cooperative di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, Confartigianato Federindustria, Unionapi <strong>Emilia</strong>-Romagna, Unione delle Cooperative,<br />
Unioncamere ed Unicredit.<br />
REI opera per supportare le aziende nei percorsi di innovazione, nello sviluppo di prodotti e progetti innovativi. Si occupa<br />
in particolare di ricerca industriale nei settori meccatronica, automotive, elettronica, telecomunicazioni attraverso gruppi di<br />
ricerca (Energy Control - Elettronica di controllo per sistemi a trazione elettrica; Energy Power - Macchine Elettriche ed Elettronica<br />
di potenza; FPML - Fluid Power For Mechatronics Llab; HMI - interazione uomo macchina; EMC & RF - compatibilità<br />
elettromagnetica, radio frequenza, elettrosmog); di trasferimento tecnologico mediante lo sviluppo progetti innovativi,<br />
eventi e formazione; realizza laboratori di prova: Laboratorio di Compatibilità Elettromagnetica e Radio (EMC&RF)<br />
e Sicurezza Elettrica (LVD), laboratorio rumore e vibrazioni, laboratorio prove climatiche e meccaniche; effettua la valutazione<br />
della conformità (organismo notificato per le direttive: 1999/5/CE - direttiva apparati radio e terminali di telecomunicazione;<br />
2004/108/CE - direttiva compatibilità elettromagnetica; 2000/14/CE - direttiva rumore).<br />
Intervista a<br />
Aimone Storchi<br />
Presidente del Club Meccatronica e di REI <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione<br />
Presidente Storchi, nel corso della seconda riunione degli “Stati Generali”<br />
tenutasi all’inizio del 2010, il Club Meccatronica venne incaricato di coordinare<br />
la predisposizione di proposte utili per la definizione di politiche<br />
locali a sostegno dell’innovazione meccatronica. Un equilibrio non facile<br />
tra esigenze specifiche di un comparto e raccordo con il territorio: cosa<br />
è stato fatto in tal senso?<br />
Il Club ha interpretato l’impegno rivoltogli scegliendo la via della collaborazione<br />
con i principali attori locali. Mi riferisco all’Università di Modena e <strong>Reggio</strong><br />
<strong>Emilia</strong>, agli istituti tecnici, a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione, alle Associazioni di categoria,<br />
alla Camera di Commercio e, naturalmente, agli Enti locali e agli imprenditori,<br />
il cui supporto in termini di valutazioni personali e aziendali è stato<br />
fondamentale.<br />
In quell’occasione, ricordo bene, la meccatronica fu ufficialmente indicata come<br />
uno degli elementi distintivi del sistema reggiano. Tuttavia la condivisione era<br />
indispensabile perché in una realtà distrettuale, come quella reggiana, la trasformazione<br />
di un’impresa non è mai un fatto individuale.<br />
Da dove bisogna partire per avviare un cambiamento reale, una trasformazione<br />
strutturale e non apparente?<br />
Cambiare significa avviare percorsi di sviluppo con scelte che comportano<br />
trasformazioni, adattamenti e rivoluzioni nell’organizzazione della produzione<br />
o della stessa impresa. Una strada può essere quella di guardare come<br />
hanno fatto gli altri. L’esperienza altrui, quando è coronata da successo, è<br />
il migliore incoraggiamento per le altre imprese che osservano sempre con<br />
attenzione.<br />
A noi viene abbastanza facile, perché apprendere dagli altri è un fatto naturale<br />
per qualsiasi imprenditore. Disporre di punti di riferimento riduce inoltre<br />
la paura che le innovazioni possano essere sbagliate e pericolose per la vita<br />
aziendale.<br />
25<br />
Articolo di copertina
26<br />
Articolo di copertina<br />
Quindi attenzione al sistema produttivo nel suo complesso<br />
Sin dalla sua nascita il Club Meccatronica ha dedicato una<br />
parte delle proprie risorse e delle proprie energie allo studio<br />
del sistema produttivo locale e alla diffusione delle informazioni<br />
e delle conoscenze assunte. Si inquadra in questa<br />
logica anche la ricerca realizzata da Antares. I suoi risultati<br />
sono una preziosa fonte di studio rivolta soprattutto<br />
al sistema locale, cui suggerisce, a mio parere, nuove<br />
e indispensabili frontiere di servizio.<br />
Dovendolo individuare, quale è a suo parere il punto fondamentale<br />
della ricerca?<br />
Protagoniste dell’indagine sono state le più dinamiche imprese<br />
meccaniche reggiane. Aziende formate da imprenditori<br />
e collaboratori che, in questi anni di cambiamenti globali<br />
e di crisi, hanno saputo praticare strategie rivelatesi vincenti<br />
e decisive per il loro sviluppo. Queste ci riportano un<br />
punto di convergenza assolutamente nuovo, ed è il fulcro<br />
dell’indagine: la centralità assoluta assunta dalla conoscenza<br />
come variabile strategica, vale a dire la detenzione di un<br />
preciso sapere che distingue un’azienda dalle altre. E’ una<br />
discontinuità senza precedenti, dopo decenni di fasi industriali<br />
incentrate sul core business, ovvero sulla definizione<br />
di un ben definito perimetro merceologico.<br />
Il sapere interno come strumento di differenziazione<br />
Nel nuovo modello l’enfasi si sposta sull’investimento permanente<br />
e, soprattutto, sull’accumulazione della conoscenza<br />
come fattore competitivo. Quindi sì, è necessario smarcarsi<br />
dai concorrenti valorizzando il sapere interno. Siamo<br />
già in presenza di un pezzo del sistema industriale reggiano<br />
che risponde a tutti i requisiti da sempre indicati come<br />
quelli su cui rifondare la competitività del Paese.<br />
Mi riferisco a un insieme di imprese variegato per dimensioni<br />
e specializzazione, non ancora numericamente maggioritario<br />
ma non certo marginale.<br />
La trasformazione di cui parlava prima deve comprendere<br />
anche la catena della subfornitura?<br />
Un distretto ricco di filiere articolate come il nostro deve<br />
avviare una soluzione di sistema in grado di promuovere<br />
non solo l’innovazione, ma anche la crescita qualitativa delle<br />
imprese della subfornitura.<br />
Dobbiamo infatti ricordarci che la risposta competitiva delle<br />
aziende leader dipende anche e soprattutto, dalla qualità<br />
del sistema di fornitura a cui esse si rivolgono. Questa<br />
fase potrebbe divenire critica all’aumentare sia della trasformazione<br />
tecnologica dei prodotti, sia delle pressioni di co-<br />
IL CLUB MECCATRONICA<br />
Il Club Meccatronica promosso da Industriali <strong>Reggio</strong><br />
<strong>Emilia</strong> nel 2003 associa oltre 75 imprese. Il Club col-<br />
labora con altri Poli della Meccatronica italiani e este-<br />
ri; in particolare ha sottoscritto un accordo con il Me-<br />
sap di Torino.<br />
Ha operato in questi anni lungo tre filoni d’attività. Il<br />
primo è costituito dalla volontà di rafforzare e diffon-<br />
dere la cultura della meccatronica attraverso visite,<br />
seminari e lo sviluppo di progetti di ricerca condivisi<br />
tra varie aziende e con l’Università di Modena e Reg-<br />
gio <strong>Emilia</strong>. E proprio per promuovere la cultura della<br />
tecnologia meccatronica ha organizzato il Premio Ita-<br />
liano della Meccatronica.<br />
Nel primo quadriennio il premio è stato assegnato a im-<br />
prese leader di classe mondiale, come Brembo, System,<br />
Carlo Gavazzi Space e Prima Industrie. Lo scorso anno<br />
la giuria ha premiato Health Robotics, impresa bolza-<br />
nina di medie dimensioni e leader mondiale nell’auto-<br />
mazione per la preparazione delle terapie infusionali.<br />
Il secondo filone di attività è rappresentato dalla pro-<br />
mozione delle competenze delle imprese del territo-<br />
rio e la creazione di relazioni con territori e cluster in<br />
Italia e nel mondo che condividono il crescente<br />
orientamento meccatronico. Il terzo ambito di lavoro<br />
si concretizza in una significativa attività di analisi del-<br />
le caratteristiche del nostro distretto e di studio del-<br />
la tecnologia meccatronica intesa come variabile da<br />
cui dipende il futuro di una parte significativa dell’in-<br />
dustria meccanica locale.<br />
sto provenienti dalla catena globale del valore nella quale<br />
le stesse imprese sono inserite. La risposta non può essere<br />
solo della singola azienda, ma del sistema territoriale chiamato<br />
a dotarsi di una rinnovata intelligenza diffusa.<br />
Chi individua, oltre al Club Meccatronica, come regista<br />
di questa delicata fase di trasformazione?<br />
In una prospettiva come questa deve necessariamente crescere<br />
il ruolo di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione a cui si dovrebbe<br />
affidare la regia di tutte le iniziative locali riferite alla meccatronica.<br />
Fra queste cito, in particolare, il processo di costituzione<br />
e di sviluppo del Polo della Meccatronica di <strong>Reggio</strong><br />
<strong>Emilia</strong>. La regia di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione sarebbe una<br />
scelta coerente con il profilo di questo soggetto, nato come<br />
espressione di una pluralità di attori economici, amministrativi<br />
e universitari del nostro capoluogo. Conferire a <strong>Reggio</strong><br />
<strong>Emilia</strong> Innovazione la leadership locale in materia di innovazione<br />
meccatronica è la precondizione per garantire non solo<br />
l’avanzamento delle diverse iniziative in corso, ma anche la<br />
migliore coerenza e armonizzazione tra loro. Un obiettivo raggiungibile<br />
a condizione che l’insieme degli attori locali, come<br />
l’Università, la Camera di Commercio, l’Associazionismo legato<br />
alla manifattura e gli Enti locali, assumano come prioritaria<br />
questa prospettiva non solo con le dichiarazioni d’intenti,<br />
ma con congrui, costanti e coerenti interventi.<br />
IL LAVORO DEL GRUPPO<br />
DI PROGETTO<br />
MECCATRONICA<br />
DICEMBRE 2010 MARZO 2012<br />
OBIETTIVI<br />
Potenziare le basi di conoscenza delle imprese locali;<br />
Aumentare la capacità di innovazione dell’intero sistema<br />
economico;<br />
Aumentare la dotazione di capitale umano tecnico;<br />
Delineare linee progettuali prioritarie per il potenziamento<br />
del distretto (es. nuovi materiali, robotica, mobilità);<br />
Costruire un sistema di trasferimento tecnologico collegato<br />
con la Rete Alta Tecnologia dell’<strong>Emilia</strong> Romagna;<br />
Creare un Tecnopolo come hub di conoscenza nel quale<br />
connettersi con la ricerca internazionale, favorire il trasferimento<br />
tecnologico, l’incubazione di impresa, ospitare laboratori<br />
di testing e dimostrazione.<br />
PRINCIPALI FASI/ATTIVITA’<br />
RICERCA E MAPPATURA DEL TERRITORIO (A CURA DI ANTARES):<br />
Elaborazione database aziende del distretto meccatronica<br />
Elaborazione schede di approfondimento su risorse locali, cluster<br />
nazionali e internazionali della meccatronica;<br />
Analisi dei 6 principali settori applicativi delle tecnologie meccatroniche<br />
a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> (Agrimeccatronica, Macchine e<br />
Attrezzature di produzione/Robotica, Mobilità, Componentistica,<br />
Elettrodomestici, Attrezzature Parchi gioco).<br />
RILEVAZIONE (A CURA DI CLUB MECCATRONICA E ANTARES):<br />
Invio 70 questionari, focus group e interviste ad aziende del<br />
territorio;<br />
10 Interviste con rappresentanti-attori locali.<br />
COSTITUZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO DEGLI ATTORI LOCALI:<br />
Camera di Commercio;<br />
CNA;<br />
Comune di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>;<br />
Confapi;<br />
Confartigianato;<br />
Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>;<br />
Istituti tecnici;<br />
Provincia di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>;<br />
<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione;<br />
Università di Modena e <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>;<br />
Antares;<br />
Altri Esperti (Aster, ecc.).<br />
ANALISI, COMPRENSIONE ED ELABORAZIONE DEI DATI EMERSI:<br />
n. 3 incontri plenari del Gruppo di lavoro degli attori locali.<br />
27<br />
Articolo di copertina
28<br />
Articolo di copertina<br />
Con la realizzazione delle azioni contenute nei cinque assi di intervento, che rappresentano<br />
le proposte conclusive del gruppo di progetto, il Polo della Meccatronica<br />
di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, affiancato al Tecnopolo regionale, può dare sostanza alla<br />
visione di un’area della città che diventi porta – o hub – verso un’innovazione ancora<br />
più diffusa.<br />
Si tratta di una sfida complessa che richiede investimenti in infrastrutture, in capitale<br />
immateriale, come la conoscenza e un rafforzamento dello spirito di coesione,<br />
dentro una cornice regionale.<br />
Si tratta, in definitiva, della prossima sfida di identità e di competitività del sistema<br />
produttivo reggiano.<br />
LORENZO CIAPETTI<br />
IL POLO DELLA MECCATRONICA:<br />
UNA NUOVA SFIDA DI INNOVAZIONE<br />
PER L’INTERO<br />
SISTEMA ECONOMICO REGGIANO<br />
di Lorenzo Ciapetti, direttore Antares<br />
Il progetto Area Nord del Comune di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> è un’opportunità per il rafforzamento<br />
di identità di una città e di un luogo, in un contesto regionale e globale.<br />
La città è <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>: una città con una forte identità produttiva e con eccellenze<br />
industriali, terziarie e culturali di primo rango nel mondo; una città che<br />
beneficia della sua posizione geografica e logistica sull’asse della Via <strong>Emilia</strong>.<br />
Da questa posizione di vantaggio, <strong>Reggio</strong> affronta però il tipico dilemma delle<br />
città medie: ovvero come valorizzare i propri patrimoni distintivi per crescere<br />
in termini di opportunità e ricchezza, salvaguardando identità e coesione.<br />
Il luogo è l’area delle ex Reggiane, un luogo “storico” dell’industria al centro<br />
di un progetto di riqualificazione urbana di cui è già stato realizzato un Masterplan<br />
che identifica quattro pricipali funzioni (città dei saperi e dell’“imparare”,<br />
terziario avanzato, commercio, residenzialità e attività culturali), definendo così<br />
una vera e propria “cittadella della ricerca e del terziario avanzato che diviene<br />
cerniera fra centro storico e quartieri a nord della città”. Qui, l’opportunità<br />
offerta dall’Accordo con la Regione <strong>Emilia</strong> Romagna per la creazione di un Tecnopolo<br />
dedicato alla meccatronica ed alle energie alternative e all’agroalimentare,<br />
si inserisce nel disegno di riqualificazione che il Comune intende portare<br />
avanti con il Piano di Riqualificazione urbana delle Reggiane.<br />
La meccatronica è al centro di questa sfida di valorizzazione: si tratta infatti di<br />
una capacità distintiva del tessuto industriale locale, frutto dell’accumulazione<br />
di conoscenze tacite e codificate che si sono create negli anni, all’interno<br />
delle imprese del distretto e che oggi rappresenta un patrimonio su cui poter<br />
costruire ulteriori innovazioni.<br />
In uno studio condotto da Antares nel 2004, volto a mappare la meccatronica<br />
reggiana, un gruppo di lavoro, composto anche da imprenditori e rappresentanti<br />
della Facoltà di Ingegneria, sviluppò una definizione di prodotto meccatronico<br />
incentrata sui concetti di controllo e integrazione tra diverse discipline<br />
(meccanica, informatica, elettronica, elettromeccanica).<br />
Tuttavia, se si guarda alla meccatronica come una base di conoscenza con cui<br />
diversi settori ed imprese possono cimentarsi per introdurre innovazione e per<br />
29<br />
Articolo di copertina
30<br />
Articolo di copertina<br />
migliorare la funzionalità dei propri prodotti, quella definizione<br />
potrebbe apparire oggi superata dalle continue evoluzioni<br />
che fanno della meccatronica un mondo complesso,<br />
alle prese con: System Integration, Motion Control, Actuators<br />
and Sensors, Vibration and Noise Control, Intelligent<br />
Control, Micro Devices and Opto-Electronic Systems,<br />
Robotics, Automotive systems. La parola "Meccatronica"<br />
ha pertanto molti significati (tecnologie di controllo, sensori<br />
e attuatori, robotica, micro dispositivi - ad esempio i<br />
MEMS, mondo automotive, ecc.) e identifica attività diverse,<br />
che mutano a seconda dello scenario industriale e delle<br />
tecnologie di riferimento.<br />
Con il lavoro realizzato nel 2011 per il gruppo di lavoro Area<br />
Nord, si è voluto introdurre un modello di lettura dell’universo<br />
della meccatronica, maggiormente incentrato sulle diverse<br />
funzionalità dei prodotti realizzati dalle aziende del territorio.<br />
Le 300 imprese analizzate si basano su una produzione<br />
meccatronica e sono state distribuite su 6 comparti:<br />
- Agrimeccatronica (Trattrici e macchine agricole, macchine<br />
per giardinaggio, macchine per l’irrigazione e protezione<br />
colture);<br />
- Robotica industriale (automotive /garage equipment –<br />
attrezzature per autofficine, macchine utensili e attrezzature<br />
di produzione, packaging/material handling, logistica,<br />
imballaggio, movimentazione);<br />
- Mobilità sostenibile (componenti e sistemi per veicoli elettrici,<br />
ibridi e sistemi audio e infotainement - antenne, altoparlanti,<br />
navigatori, allarmi);<br />
- Amusement parks (attrezzature e macchine per parchi<br />
giochi);<br />
- Home appliances (elettrodomestici, cottura, refrigerazio-<br />
ne, elettrodomestici per la pulizia, sistemi di riscaldamento,<br />
servoscale, montascale);<br />
- Componentistica (trasmissione di potenza, idraulica, componenti<br />
elettrici ed elettronici, automazione, software).<br />
Queste 300 aziende detengono un valore complessivo di<br />
ricavi nel 2009 di oltre 6 miliardi di euro, ovvero il 19% del<br />
totale del valore delle imprese reggiane con bilanci registrati<br />
sulla banca dati AIDA (esclusa l’agricoltura) e rappresentano,<br />
in media, il 7% delle imprese attive nei rispettivi<br />
comparti.<br />
La performance competitiva delle imprese del distretto reggiano<br />
è da sempre collegata alla loro base di conoscenza<br />
(prevalentemente meccanica) ed alla elevata capacità<br />
di assorbimento di conoscenze dall’esterno, accompagnata<br />
anche da una sostenuta propensione all’export. Prevale<br />
sul territorio un modello di innovazione incrementale di<br />
tipo interno all’azienda, con preferenza per canali di conoscenza<br />
che transitano per fornitori e clienti piuttosto che<br />
Università e laboratori di ricerca.<br />
Un tema di riflessione per poter pensare a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />
come nodo di innovazione e di tecnologia è la presenza<br />
di una dualità nel sistema di innovazione locale. Infatti, ac-<br />
canto ad una leadership meccatronica esiste un tessuto<br />
industriale che deve compiere passi importanti verso una<br />
maggiore cultura dell’innovazione. Come recentemente illustrato<br />
nel Rapporto Innovazione 2011 della CCIAA di <strong>Reggio</strong><br />
<strong>Emilia</strong>, Il 95% del sistema produttivo di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />
continua ad essere caratterizzato da una ridotta dimensione<br />
di impresa (sotto i 10 addetti), di cui il 60% non ha<br />
introdotto alcuna innovazione negli ultimi tre anni. Questa<br />
quota aumenta (al 66%) prendendo a riferimento aziende<br />
di piccola dimensione con scarsi sbocchi commerciali.<br />
E’ altresì evidente che laddove in altre regioni europee un<br />
driver di rilievo di tali processi è rappresentato dalla presenza<br />
di grandi imprese multinazionali, a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> la<br />
capacità tecnologica risulta più diffusa e benché la dimensione<br />
media della leadership meccatronica sia più alta della<br />
media provinciale (144 addetti medi contro 2,3 dell’intera<br />
economia provinciale), non esiste il ruolo prevalente<br />
di una sola impresa: ciò rende la sfida dell’innovazione più<br />
stimolante ed anche più complessa.<br />
Da un’indagine svolta, all’interno dello studio per il progetto<br />
Area Nord, su un campione di 64 imprese meccatroniche,<br />
si è arrivati a definire gli ambiti tecnologici principali<br />
in cui si muovono le imprese della meccatronica reggiana<br />
e che sono:<br />
Automazione, robotica e sistemi di controllo<br />
Materiali innovativi<br />
Monitoraggio e diagnostica<br />
Interazione uomo macchina per fini di sicurezza<br />
Sistemi idraulici industriali<br />
La frontiera di ricerca delle imprese meccatroniche è molto<br />
diversificata. In molti casi (75%) è una realtà su cui le<br />
imprese stanno già operando . Si tratta – anche a livello<br />
di singole imprese – di più percorsi collocati in differenti<br />
stadi di sviluppo.<br />
La ricerca interna è il canale prevalentemente utilizzato dal-<br />
31<br />
Articolo di copertina
32<br />
Articolo di copertina<br />
le imprese e fra i fabbisogni principali segnalati per il raggiungimento<br />
della frontiera tecnologica stabilita, il potenziamento<br />
della ricerca e sviluppo interni all’azienda rimane<br />
la priorità più rilevante. L’acquisizione di risorse umane<br />
altamente specializzate e il potenziamento/ricerca di fornitori<br />
specializzati rappresentano altri due elementi di notevole<br />
rilevanza in termini di fabbisogni. E’ emerso altresì<br />
che esiste l’esigenza di potere vedere potenziate alcune<br />
aree di ricerca sul territorio, con particolare attenzione al<br />
tema dei materiali innovativi.<br />
Le condizioni di partenza per pensare al territorio reggiano<br />
come nodo tecnologico ci sono.<br />
L’<strong>Emilia</strong> Romagna è uno dei territori maggiormente specializzati<br />
in Europa in ingegneria meccanica ed è la seconda<br />
regione italiana (dopo il Piemonte) a detenere la più alta<br />
percentuale di brevetti di ingegneria meccanica per milione<br />
di abitanti.<br />
<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> è la quinta provincia italiana per valore aggiunto<br />
industriale pro-capite in Italia (è l’88a in Europa).<br />
Tra le città italiane con un tessuto industriale incentrato sulla<br />
meccanica/meccatronica, <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> detiene il più<br />
alto indice di specializzazione. Tale concentrazione si accompagna<br />
anche ad un alto indice di specializzazione della<br />
meccanica per le imprese sopra i 200 addetti.<br />
Occorre, tuttavia, confrontarsi con i sistemi regionali evoluti<br />
di innovazione a livello europeo per migliorare le capacità<br />
del sistema locale. Esempi virtuosi possono arrivare<br />
dalla Germania (Baden Wurttemberg), Regno Unito (Lincolnshire),<br />
Svezia (Scania) o dai cosiddetti “ecosistemi dell’innovazione”<br />
come Eindhoven o Zurigo.<br />
Ovviamente ogni modello regionale è frutto di peculiarità<br />
e di evoluzioni difficilmente ripetibili altrove. Lavorare su benchmark<br />
internazionali serve soprattutto per estrapolare i fattori<br />
riproducibili di quei modelli: attivazione di una filiera tecnica<br />
(formazione-industria-ricerca); concentrazione delle<br />
capacità di ricerca su una specializzazione regionale; interazione<br />
aperta e costante tra industria e università all’interno<br />
di forti cornici istituzionali di indirizzo.<br />
Il Tecnopolo reggiano deve saper costruire un solido sistema<br />
di relazioni e di ricerca per diventare un vero hub tecnologico.<br />
Questo approccio al trasferimento tecnologico implica una<br />
serie di conseguenze:<br />
- costante scambio tra aziende, laboratori e clienti sul tipo<br />
di output (open innovation);<br />
- presuppone che le aziende non pensino all’università<br />
come ad un “fornitore a catalogo”, bensì come partner<br />
strategico di sviluppo;<br />
- capacità da parte dell’azienda di gestire questo processo<br />
complesso (knowledge management);<br />
- progetti strategici di collaborative research per prototipare<br />
e testare prodotti, materiali, ecc.<br />
Occorre, a questo fine, rafforzare la “filiera di conoscenza”<br />
che lega la formazione tecnica, l’Università e gli enti di<br />
intermediazione come <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione.<br />
All’interno del lavoro di ricerca, è maturata la consapevolezza<br />
che le azioni per un processo efficace ed efficiente<br />
di diffusione della conoscenza debbano tenere in considerazione<br />
i seguenti elementi:<br />
- è fondamentale nella futura configurazione per un sistema<br />
di trasferimento e diffusione della conoscenza il ruolo<br />
del gatekeeper (ovvero chi è chiamato a svolgere l’effettivo<br />
ruolo di mediazione).<br />
- è importante concentrare gli ambiti di scambio tra imprese<br />
ed università su alcuni progetti strategici.<br />
- è importante distinguere funzionalmente all’interno della<br />
nuova configurazione tra servizi di base (testing, prove<br />
di laboratorio, ecc.) e servizi avanzati (trasferimento<br />
tecnologico), ma occorre lasciare ad una unica regia complessiva<br />
l’intero processo di trasferimento e diffusione.<br />
Le indicazioni finali di questo lavoro di ricerca si sviluppano<br />
su cinque assi di intervento:<br />
1. Realizzare il Polo della Meccatronica gestito da <strong>Reggio</strong><br />
<strong>Emilia</strong> Innovazione per avere una migliore riconoscibilità<br />
esterna (portale della Meccatronica) e una regia unitaria<br />
di tutti i progetti relativi alla Meccatronica a <strong>Reggio</strong><br />
<strong>Emilia</strong> (ricerca e trasferimento tecnologico, formazione,<br />
nuove imprese, promozione, ecc.).<br />
2. Creare l’Hub/Parco dell’innovazione con il Tecnopolo<br />
nell’“Area Reggiane” (come spazio fisico di ricerca e di<br />
servizi) in cui trasferire la sede e i laboratori di <strong>Reggio</strong><br />
<strong>Emilia</strong> Innovazione. Oltre al Tecnopolo (sito nel Capannone<br />
19, che ospiterà i Laboratori di ricerca applicata<br />
nel campo della Meccatronica, Energia e Ambiente,<br />
Agroalimentare), e alla sede di REI e del Polo della Meccatronica,<br />
potranno far parte dell’Hub dell’Innovazione<br />
anche un incubatore per neo imprese innovative (spin<br />
off e start up), laboratori di ricerca privati di aziende manifatturiere<br />
e di servizi del terziario avanzato, il Centro di<br />
ricerca per le energie rinnovabili, Iren, Altervis, ecc.<br />
3. Dare vita a un nuovo modello di trasferimento tecnologico<br />
(che valorizzi e potenzi la leadership meccatronica ma<br />
diffonda anche una maggiore cultura dell’innovazione);<br />
4. Attrarre nuovo capitale umano a formazione tecnica (aumentare<br />
il numero di studenti e docenti di Ingegneria Meccatronica<br />
con particolare riferimento a livello internazionale<br />
potenziando la capacità di attrazione).<br />
5. Sviluppare un progetto di Marketing territoriale per promuovere<br />
le competenze meccatroniche reggiane nel mondo.
34<br />
Articolo di copertina<br />
AREA NORD “NOI CI CREDIAMO”<br />
Dal convegno ai “fatti concreti” per realizzare il polo dell’innovazione<br />
made in <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />
I segnali lanciati dal mondo imprenditoriale nel corso del meeting sul futuro dell’Area<br />
Nord sono univoci: “noi ci siamo, siamo pronti a partecipare attivamente<br />
al piano di sviluppo”. Un segnale colto, nelle conclusioni, anche dal Sindaco Graziano<br />
Delrio che ha sintetizzato in due parole: “ci crediamo” il risultato del confronto<br />
a più voci che ha caratterizzato l’incontro basato sui risultati del lavoro avviato<br />
dal Club Meccatronica.<br />
Eccole, le “voci” che hanno dato un segnale di ottimismo sulla fattibilità in tempi<br />
credibili del progetto di riconversione delle Ex-Reggiane.<br />
di Stefano Catellani<br />
RE:LAB<br />
IL SISTEMA REGGIO HA BISOGNO DI UN VERO “INCUBATORE”<br />
In marzo RE:Lab Srl è stata ufficialmente inserita nella lista<br />
delle strutture accreditate nell’ambito della ricerca industriale<br />
e del trasferimento tecnologico con delibera della<br />
Giunta dell’<strong>Emilia</strong> Romagna. L’azienda è fra i 37 laboratori<br />
che si aggiudicano l’accreditamento istituzionale definitivo<br />
in entrambi gli ambiti di qualifica, precisamente nella<br />
ricerca industriale e nel trasferimento tecnologico.<br />
RE:Lab è una start-up company dell’Università di Modena<br />
e <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> e nasce nel 2005 dall’esperienza decennale<br />
del gruppo di ricerca in Interazione Uomo Macchina<br />
della stessa Università (www.hmi.unimore.it).<br />
“L’inserimento di RE:Lab nella Rete dell’Alta Tecnologia –<br />
commenta Stefano Marzani socio fondatore – rappresenta<br />
un forte incentivo per la nostra struttura, che opera come<br />
centro di ricerche e sviluppo sul tema dell'ingegneria dell'interazione<br />
e le cui attività di laboratorio di ricerca tecnologica<br />
si concretizzano in particolare con lo sviluppo delle tecnologie<br />
BlueDash (www.bluedash.it) e ISOBUS (www.isobus.it,<br />
in collaborazione con CNR-IMAMOTER di Ferrara)<br />
e sono frutto della combinazione di competenze di esperti<br />
in fattori umani e ingegneri che lavorano fianco a fianco per<br />
definire nuove e vincenti metodologie e tecnologie”.<br />
Come siete nati e di cosa si occupa RE:Lab?<br />
“La nostra è una storia molto semplice: alcuni amici propongono<br />
un tema di ricerca all’università nel 2002; nel 2004<br />
ci rendiamo conto che c’è un potenziale di mercato e attiviamo<br />
una iniziativa regionale Spinner. Alla fine del 2005<br />
fondiamo RE:Lab come spin-off, tra ricerca e mercato, prima<br />
spin-off da <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>. Nel 2008 finisce il percorso<br />
istituzionale di incubazione universitaria e da allora operiamo<br />
sul mercato come un’azienda indipendente. Abbiamo<br />
comunque mantenuto un fortissimo legame con l’Università,<br />
anzi, con le Università. RE:Lab si occupa di un tema<br />
molto particolare, quasi esoterico nel 2002 quando iniziammo:<br />
il rapporto tra le persone e le tecnologie. Il tema è rimasto,<br />
ne abbiamo cambiato la declinazione: ingegneria<br />
dell’interazione. Progettiamo e sviluppiamo sistemi interattivi,<br />
quali quadri di bordo macchina, sistemi di controllo per<br />
i trattori, interfacce utente di elettrodomestici, ecc. In RE:Lab<br />
lavorano circa una ventina di persone, media under 30, 30%<br />
del personale con il dottorato di ricerca; in ottica realmente<br />
multidisciplinare: ingegneri meccatronici, informatici, elettronici,<br />
scienziati della comunicazione, designer.<br />
I nostri clienti sono tipicamente grandi aziende, dove il pro-<br />
blema della qualità del rapporto persona-macchina è più<br />
sentito. Tra questi: Ferrari, Fiat, Case-New Holland, SAME<br />
Deutz-Fahr, Indesit, Gambro, Brembo e altri”.<br />
Cosa si può fare per favorire la nascita di nuove imprese<br />
innovative?<br />
“Prima di tutto, creare una cultura delle nuove imprese, non<br />
solo per avere aspiranti imprenditori, ma anche nelle aziende<br />
radicate sul territorio. Per molto tempo i nostri clienti<br />
più vicini sono stati a Maranello e Modena. Bisogna semplificare,<br />
supportare e finanziare lo sviluppo, essere estremamente<br />
rigorosi. La nostra è sì una storia semplice, ma<br />
in un contesto, quello italiano, molto complicato. Ma non<br />
basta: è necessario adottare un ambito operativo internazionale.<br />
Noi operiamo molto all’estero, con vari progetti di<br />
sviluppo con partner internazionali e progetti di ricerca finanziati<br />
dall’UE: ne abbiamo fatto un marchio distintivo dall’inizio,<br />
abbiamo faticato nel primo periodo, ma successivamente<br />
è stato uno dei motori di crescita più importanti:<br />
non solo in termini di attività, ma anche di rete. Infine,<br />
innescare azioni di conoscenza reciproca, non solo sull’oggetto<br />
della ricerca, ma tra gli interlocutori industriali e le startup.<br />
Favorire gli spin-off non solo universitari, ma anche quelli<br />
aziendali. E per effetto opposto, favorire la collaborazione<br />
tra gli spin-off e le aziende, eventualmente fino all’integrazione<br />
e alle joint-venture. In sintesi: puntare ad un efficace<br />
e vitale eco-sistema.<br />
La nascita di un incubatore all’interno delle Reggiane<br />
può essere utile? Come dovrebbe essere?<br />
Non solo è utile, è fondamentale se si vuole lavorare con<br />
lo spirito che si diceva prima.<br />
Ma non userei la parola “incubatore”, quanto piuttosto acceleratore:<br />
le start-up non sono lente uova d’oro di galline<br />
improbabili, soprattutto coi tempi che corrono, ma opportunità<br />
da cogliere di incrocio tra trend tecnologici, necessità<br />
industriali e quei “piccoli/grandi sogni” da intercettare<br />
degli imprenditori in nuce; come lo è stato il nostro<br />
all’inizio. E, immediatamente, raccordare ed essere assorbite<br />
dal territorio e le sue industrie. Poi: non ignorare e anzi<br />
raccordarsi con le buone cose che si sono fatte qui in <strong>Emilia</strong>-Romagna,<br />
a partire da Spinner. Deve essere inoltre un<br />
luogo di velocità, reattività, dinamicità. Il cambiamento in<br />
corso a livello globale non attende: se non si coglie l’opportunità<br />
del cambiamento, saremo in posizione di svantaggio<br />
competitivo. Ma per questo occorre anche essere<br />
positivi: questo è un momento difficile a livello di sistema,<br />
ma le opportunità “nascoste” e “visibilissime” allo stesso<br />
tempo sono davvero presenti, basta solo guardare con la<br />
35<br />
Articolo di copertina
36<br />
Articolo di copertina<br />
giusta prospettiva. Basti pensare al mercato delle Apps:<br />
AppStore di Apple è nato a metà 2008, in meno di 4 anni<br />
ha generato più di 25 miliardi di Dollari di download e sancito<br />
la nascita di un settore, generando più di 4 miliardi di<br />
dollari per gli sviluppatori del sistema. Davvero un crocevia<br />
per il nostro territorio, ma anche e soprattutto al di fuori<br />
del nostro territorio, un “hub” come va di moda dire adesso:<br />
collocare aziende eccellenti, start-up, luoghi comuni,<br />
molti eventi e opportunità di conoscenza reciproca, pensare<br />
in ottica di open innovation, ma per attrarre e scambiare<br />
le migliori persone da e verso tutto il mondo sui temi<br />
che ci contraddistinguono. Infine, allineare il nostro territorio<br />
e le sue specificità tematiche, in questo luogo, con<br />
i trend tecnologici. Abbiamo già citato il caso delle Apps:<br />
sono opportunità da non perdere e perfettamente complementari,<br />
portano valore ai business che sono tipici delle<br />
nostre realtà industriali e PMI.<br />
Più in dettaglio BlueDash è una scheda elettronica molto<br />
compatta in grado di scambiare dati tra uno smartphone<br />
o un tablet e un veicolo, permettendo di costruire un numero<br />
potenzialmente infinito di “Apps” (Applicazioni) e definire<br />
servizi di comunicazione e informazione (ICT) a valore<br />
aggiunto per la mobilità.<br />
ISOBUS è invece una tecnologia software ed elettronica,<br />
che consente di standardizzare i sistemi di interazione nei<br />
veicoli agricoli, aumentando l’efficienza della produzione<br />
e diminuendo il rischio di incidenti dovuto alla distrazione<br />
o a mansioni troppo onerose e ripetitive. Entrambe le tecnologie<br />
fanno riferimento al trend di digitalizzazione e al cosiddetto<br />
“internet delle cose”, o web 3.0. Una “spinta” che<br />
potrebbe subire una forte accelerazione dal trasferimento<br />
della sede nei nuovi spazi dell’Area Nord.<br />
“RE:Lab rinnova l’impegno a proseguire il percorso professionale,<br />
considerando l’accreditamento l’opportunità di<br />
massimizzare la cooperazione con il sistema imprenditoriale<br />
regionale ottimizzando le relazioni tra le realtà che ricercano<br />
l’innovazione e cercano di sopperire al fabbisogno<br />
di sviluppo. Per tutte le aziende interessate - conclude<br />
Stefano Marzani – è possibile visitare il laboratorio di<br />
RE:Lab per toccare con mano le tecnologie e averne dimostrazione,<br />
oltre che per incontrare i ricercatori per una<br />
presentazione delle attività di ricerca e sviluppo in corso.<br />
Certamente in ottica “Area Nord” queste potenzialità sarebbero<br />
esaltate e moltiplicate” (www.re-lab.it www.bludash.it).<br />
I risultati sono positivi “a livello di sistema”. Dall’Università<br />
di Modena e <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> sono nati tra il 2006<br />
e il 2012 17 spin off, tutte costruite sulle alte competenze<br />
di professori e ricercatori dell’Ateneo. Sono imprese che<br />
garantiscono servizi e prodotti innovativi e che rappresen-<br />
tano un’ottima opportunità di investimento. Ben 5 sono le<br />
Start Up imprese che hanno terminato il periodo di incubazione<br />
presso l'Università di Modena e <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> e,<br />
forti del loro successo, hanno trasferito l'attività presso una<br />
nuova sede esterna. Le Start Up Company rappresentano<br />
un tangibile caso di successo nel trasferimento al mercato<br />
dei prodotti nati dalla ricerca.<br />
MECCANICA AGRICOLA<br />
IL PROGETTO ISOTRACTOR PER I SISTEMI ISOBUS IN VETRINA<br />
ALL’EIMA 2012<br />
Il trattore del futuro è “oggi”. E’ il frutto della ricerca condivisa<br />
e collaborativa tra diverse aziende che confermano<br />
la vocazione dell’<strong>Emilia</strong> Romagna che è stata e vuole rimanere<br />
“terra di motori” e di eccellenze.<br />
Il nuovo scenario parte dalla realizzazione di un Laboratorio<br />
denominato ISOTRACTOR creato per approfondire lo<br />
studio e lo sviluppo di tecnologie “ISOBUS compatibili” che<br />
includano sensori e attuatori innovativi in grado di garantire<br />
una maggiore sicurezza ed efficienza funzionali delle macchine<br />
agricole con particolare riferimento alle trattrici. Il progetto<br />
intende produrre soluzioni innovative basate sulla tecnologia<br />
Isobus e porre così le basi per una completa digitalizzazione<br />
della meccanizzazione agricola. “I trattori e gli<br />
attrezzi agricoli stanno subendo una radicale trasformazione<br />
tecnologica con l’introduzione sempre più massiccia dell’elettronica<br />
e delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione<br />
(ICT)- commenta Matteo Guerra R&D Manager<br />
di Argo Tractors - il progetto Isotractor si inserisce in<br />
questa trasformazione epocale e ha l’obiettivo di contribuire<br />
a predisporre l’infrastruttura ICT, la sensoristica, gli attuatori<br />
e le strategie di controllo per i macchinari agricoli di<br />
prossima generazione”. La Argo Tractors Spa collabora con<br />
le reggianissime Walvoil, Comer Industries, Ognibene, Arag,<br />
Re:Lab, Cobo e con la Rete Alta Tecnologia della Regione<br />
<strong>Emilia</strong> Romagna: Unimore – Intermech, Democenter-Sipe.<br />
“Stiamo toccando con mano i vantaggi della ricerca collaborativa<br />
tra diverse aziende – commenta Matteo Guerra<br />
– è un’opzione strategica interessante per valorizzare<br />
le competenze che si sono sviluppate nel distretto della meccanica<br />
agricola emiliano romagnola. In particolare nell’area<br />
agrimeccatronica reggiano-modenese avvertiamo la necessità<br />
di far convergere gli sforzi per crescere e diventare<br />
più visibili a livello internazionale dove si gioca la competizione<br />
con i colossi multinazionali del settore”.<br />
Entrato nella fase più decisamente operativa all’inizio del<br />
2011 Isotractor è il Laboratorio nato grazie al finanziamen-<br />
37<br />
Articolo di copertina
38<br />
Imprese Reggiane<br />
to della Regione <strong>Emilia</strong> Romagna, che sostiene i progetti<br />
promossi dalla collaborazione tra imprese e centri universitari<br />
di ricerca. Coinvolge una ventina di ricercatori e<br />
le strutture R&D di diverse aziende. Il closing, il punto finale,è<br />
atteso nei prossimi mesi e c’è un “traguardo” in vista: “Stiamo<br />
lavorando per presentare il frutto delle nostre ricerche<br />
nel corso dell’edizione 2012 di EIMA (il salone della meccanica<br />
agricola in programma a Bologna Fiere dal 7 all’11<br />
novembre e che ha già fatto registrare il record di superficie<br />
espositiva impegnata)”.<br />
Stiamo allestendo il prototipo del primo TRATTORE DIGI-<br />
TALE sul quale si vedrà la convergenza di tutte le architetture<br />
sviluppate: sensoristica autoalimentata per la diagnostica<br />
predittiva dei componenti, sensoristica inerziale per<br />
la discriminazione delle condizioni di pericolo legate al ribaltamento,<br />
dispositivo wireless per il riconoscimento attrezzi<br />
nell’ambito ISOBUS, attuatori elettromeccanici in luogo<br />
di attuatori idraulici; tutto ciò con lo scopo di rendere<br />
il lavoro dell’agricoltore in campo più sicuro, più confortevole<br />
e più efficiente.<br />
Il progetto quest’anno è stato selezionato da Radio 24 (gruppo<br />
Sole 24Ore) tra le buone pratiche realizzate in Italia. “Il<br />
bilancio che possiamo già in parte stilare è positivo - conclude<br />
Matteo Guerra - da tempo eravamo alla ricerca di<br />
progetti capaci di coinvolgere anche il mondo universitario.<br />
Non siamo interessati a “esercizi teorici” e questa volta<br />
anche la collaborazione con le università, con l’Ateneo<br />
di Modena e <strong>Reggio</strong> in particolare, è andata in questa direzione.<br />
Vediamo in ambito universitario un’attenzione nuova<br />
per arrivare a risultati davvero concreti. E’ questo che<br />
cercano le industrie del settore. Certo non tutto è filato liscio,<br />
non tutto è stato facile, specialmente nelle fasi di avvio,<br />
ma ora possiamo dire che siamo di fronte a un bell’esempio<br />
di sinergie tra mondi diversi che si sono uniti per<br />
rendere il distretto della meccanica agricola più competitivo”.<br />
(www.isotractor-lab.it ; www.isobus.it).<br />
AUTOMOTIVE<br />
ASK CHIEDE SPAZIO PER LA RICERCA<br />
Tra le aziende reggiane che “spingono” per arrivare in fretta<br />
alla creazione di nuovi spazi nelle Ex-Reggiane rientra<br />
di diritto la ASK, che dalle parole è già passata ai fatti chiedendo<br />
al Comune di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> di poter trasferire il settore<br />
Ricerca e Sviluppo da Montecavolo alle Ex-Reggiane.<br />
I contatti sono avviati e rimane solo da verificare “il fattore<br />
tempi”. E’ uno dei focus centrali anche per Tiziano Nili<br />
R&D Manager Ask Industries Spa.<br />
POLO DELLA MECCATRONICA DEL PIEMONTE<br />
Il Polo della Meccatronica e dei Sistemi Avanzati di Produzione<br />
(MESAP) è uno dei 12 Poli di Innovazione costituiti dalla<br />
Regione Piemonte nell’ambito del POR FESR 2007 2013. Il<br />
MESAP è un’Associazione Temporanea di Scopo (ATS), costituita<br />
da oltre 150 imprese indipendenti, piccole, medie,<br />
grandi e start up innovative e organismi di ricerca e trasferimento<br />
tecnologico. È coordinato da Centro Servizi Industrie<br />
Srl, la società di servizi dell’Unione Industriale di Torino.<br />
InTo Mech è un progetto pilota promosso dalla Camera di<br />
Commercio di Torino in collaborazione con il Mesap. InTo<br />
Mech è al servizio delle aziende piemontesi della meccatronica,<br />
che operano in numerosi settori. Il progetto intende selezionare<br />
circa 100 imprese piemontesi eccellenti rappresentative<br />
della filiera meccatronica, individuare per loro nuovi<br />
sbocchi di mercato all'estero, aiutarle a rispondere alle commesse<br />
ed incrementarne le competenze tramite assistenza<br />
mirata e formazione.<br />
www.regione.piemonte.it/industria/poli_inn.htm<br />
POLO DELLA MECCATRONICA DI ROVERETO<br />
Il progetto di Polo della Meccatronica – Impresa Formazione<br />
Ricerca, fortemente voluto dalla Provincia autonoma di<br />
Trento, nasce come luogo fisico in cui possano collaborare<br />
in modo sinergico il mondo dell’impresa, della ricerca e<br />
della formazione, supportati dai servizi ad alto valore aggiunto<br />
forniti da Trentino Sviluppo. L’iniziativa rientra nel più importante<br />
intervento di riqualificazione urbanistica della storia<br />
recente della Città di Rovereto: un’area di oltre 20 ettari,<br />
che comprende anche l’areale ferroviario e l’attuale PoloTecnologico.<br />
Nel nuovo complesso produttivo si trasferiranno le 12<br />
aziende già insediate nel Polo Tecnologico, oltre a laboratori<br />
e a spazi disponibili per nuove iniziative imprenditoriali.<br />
Gli edifici, recuperati nel 1988 sull’architettura originaria<br />
dello stabilimento Pirelli, verranno successivamente demoliti<br />
per lasciare spazio alla parte dedicata alla formazione,<br />
che ospiterà gli istituti ITI Marconi e CFP Veronesi. Nuovi edifici<br />
e palazzine per 20 mila metri quadrati sorgeranno su un’area<br />
di 14 mila metri quadrati: ospiteranno imprese, laboratori,<br />
università, centri di ricerca, istituti tecnici superiori, tutti<br />
dentro un unico parco scientifico e tecnologico tematico<br />
dove meccanica, informatica ed elettronica si combineranno<br />
nel segno dell’innovazione. La “road map” stilata da Provincia<br />
e Trentino Sviluppo fissa la posa della prima pietra del<br />
Parco Tecnologico entro l’estate 2012 e l’ultimazione dei lavori,<br />
compreso il trasferimento delle aziende, entro l’estate<br />
2013. Il costo stimato dell’opera è di circa 18 milioni di euro.<br />
Il completamento dell’intero Polo della Meccatronica è previsto<br />
per la fine del 2016.<br />
www.trentinosviluppo.it/Contenuti-istituzionali/Progetti/Polodella-Meccatronica<br />
39<br />
Imprese Reggiane
40<br />
Articolo di copertina<br />
Cosa produce ASK? “ASK Group è una multinazionale specializzata<br />
nel settore automotive per il primo impianto automobilistico.<br />
Progettiamo e costruiamo sistemi per l’acustica,<br />
la radiofrequenza e l’infotainment”.<br />
Dov’è basata attualmente come unità produttive e di ricerca?<br />
“Abbiamo sedi in Europa, Tunisia, Asia e Sudamerica. I reparti<br />
R&D, a seconda delle diverse aree di attività sono localizzati<br />
in Germania, Italia (a Montecavolo), Cina e Brasile.<br />
In Italia la nostra R&D è concentrata, per vocazione<br />
storica, sulla radiofrequenza (cavi e antenne). Questa attività<br />
occupa una quarantina di dipendenti (sono 115 nelle<br />
sedi sparse nel mondo) e ci siamo dati come termine il<br />
2014 per dare a questo settore aziendale spazi più adeguati.<br />
In questa direzione lavoriamo e in questo scenario<br />
abbiamo proposto al Comune di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> di spostare<br />
la nostra R&D alle Ex-Reggiane. Un grande ‘lab” di 800-<br />
1000 metri quadrati sarebbe l’ideale soluzione”.<br />
Perché siete interessati all’Area Reggiane?<br />
“L’interesse di inserire il nostro reparto R&S Transmission<br />
all’interno del Polo Tecnologico è basato sulla grande opportunità<br />
che vediamo nel creare un network con le Università<br />
ed i centri di ricerca pubblici e privati. Abbiamo già<br />
12 brevetti nell’area Transmission e vogliamo crescere. Il<br />
focus sarà sulle antenne multicanale”.<br />
Cosa vorreste fare in questo Lab-research center?<br />
“I nostri maggiori competitors (Hirshman, Continental,<br />
Blaupunkt...) hanno i loro centri di ricerca in aree dedicate<br />
dove possono dare grande evidenza alla capacità di innovazione<br />
diretta ed indotta ed è anche per questo motivo che<br />
riteniamo strategico per ASK e per il territorio tutto, per il Sistema<br />
<strong>Reggio</strong>, perseguire l’obiettivo di creare nell’Area Nord<br />
una vera “vetrina” dell’innovazione ”made in <strong>Reggio</strong>”. Crediamo<br />
così di poter contribuire a mantenere/attirare su <strong>Reggio</strong><br />
risorse umane qualificate, “cervelli” capaci di dare nuove<br />
prospettive per la nostra ma anche per altre imprese”.<br />
CLUB DIGITALE<br />
VOGLIAMO REALIZZARE “L’HUB DELLE IDEE”<br />
Il Club Digitale promosso da Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> da<br />
un anno raggruppa una cinquantina di aziende attive nel<br />
settore dell’ICT (Information Communication Technology)<br />
e che offrono soluzioni e tecnologie digitali (HW, SW e Telecomunicazioni<br />
e WEB). Emanazione del Gruppo Terzia-<br />
rio Innovativo di Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, il Club Digitale<br />
è nato con l’intento di offrire un luogo d’incontro e confronto<br />
dedicato a tutte le tematiche legate alla tecnologia dell’informazione.<br />
“Nel nostro Club si sono unite tante aziende eccellenti - spiega<br />
Luca Torri, Presidente Club Digitale - che hanno bisogno<br />
di essere valorizzate. Molto spesso sono piccole e medie<br />
aziende. Non sempre hanno a disposizione le risorse<br />
adeguate per gestire al meglio la propria immagine. Con il<br />
Club vogliamo dare visibilità a queste aziende e mettere in<br />
luce le eccellenze che dimostrano tutti i giorni gestendo progetti<br />
complessi sia a livello nazionale che internazionale”.<br />
Come pensate di interagire con il Sistema <strong>Reggio</strong>?<br />
“Il Club Digitale vuole porsi come un vero partner territoriale<br />
per contribuire alla crescita della cultura digitale dell’area<br />
reggiana e non solo. Viviamo in un territorio straordinario<br />
dal punto di vista imprenditoriale, ma oggi abbiamo<br />
bisogno di fare un salto in avanti ed è solo l'innovazione<br />
tecnologica che può garantire questo slancio”.<br />
Perché siete interessati ai progetti che nascono intorno<br />
all’Area Nord? Cosa sarebbe possibile fare?<br />
Crediamo nella valorizzazione delle idee e siamo convinti<br />
che vada creato uno spazio per l'aggregazione delle conoscenze<br />
e delle esperienze. Anche in questo periodo, dove<br />
i limiti del contatto fisico vengono superati dalle tecnologie<br />
dell'innovazione, non dobbiamo dimenticare che la vicinanza<br />
con i vari attori rappresenta un punto fondamentale<br />
per la crescita del territorio. Immaginiamo e speriamo<br />
che si realizzerà una sorta di Hub dove far confluire idee<br />
ed esperienze dei diversi soggetti: le aziende, l'Università,<br />
<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione e tutti coloro che possono portare<br />
un contributo. Per questo abbiamo deciso di riunirci<br />
in uno spazio comune e pensiamo che il luogo ideale sia<br />
proprio l'area Ex-Reggiane. Ci sono anche motivazioni pratiche<br />
legate ad economie di scala che possiamo conseguire<br />
con la realizzazione di spazi comuni, come ad<br />
esempio le aule di formazione e multimediali, sistemi per<br />
la videoconferenza, un data center, insomma tutta una serie<br />
di servizi che attualmente gestiamo in maniera separata<br />
e che potremmo in futuro gestirle attraverso un consorzio<br />
o ancor meglio una rete di imprese”.<br />
Il fattore “tempo” è vincolante. Che tempi vi attendete<br />
per passare dai progetti alla realizzazione pratica del<br />
polo Area Nord?<br />
“Il fattore tempo, quanto tempo serve per entrare nella fase<br />
operativa, in progetti come quelli che quotidianamente por-<br />
tiamo avanti è certamente un aspetto<br />
da tenere in grande considerazione.<br />
Certo, abbiamo una certa fretta e speriamo<br />
che i nostri tempi e quelli della<br />
realizzazione dell'operazione Area<br />
Nord possano combaciare”.<br />
AUTOMOTIVE<br />
IL PROGETTO SIER-UN LABORATORIO PER<br />
SISTEMI IBRIDI<br />
ELETTRICI RETROFIT<br />
L’obiettivo del progetto SIER rimane<br />
la realizzazione di un innovativo laboratorio<br />
dedicato ad approfondire lo studio<br />
e lo sviluppo di tecnologie per Sistemi<br />
Ibridi Elettrici Retrofit. In particolare<br />
il progetto intende sviluppare la<br />
realizzazione di un prototipo di tipo ibrido<br />
“mildparallel” denominato “motorin-wheels”,<br />
destinato al mercato dell’aftermarket<br />
per rendere ibridi quei veicoli<br />
già circolanti con propulsione<br />
endotermica, sfruttando lo spazio a disposizione<br />
all’interno del cerchione per<br />
alloggiare un motore elettrico con rotore<br />
esterno e statore interrotto.<br />
In pratica attraverso l’installazione di due<br />
motori elettrici nei cerchi ruota dell’assale<br />
posteriore, si può trasformare il veicolo<br />
da semplice propulsione termica<br />
in veicolo a trazione ibrida (termica –<br />
elettrica). Il vantaggio? Non sarà necessario<br />
effettuare modifiche all’impianto<br />
frenante e neppure intervenire sulla trazione<br />
anteriore. La trazione elettrica infatti<br />
con SIER entra in funzione nelle fasi<br />
di spunto e di marcia stabilizzata durante<br />
il ciclo urbano fornendo in tal modo<br />
un ausilio al motore termico ed offrendo<br />
inoltre una trazione integrale temporanea<br />
al veicolo. Il contributo elettrico<br />
si somma a quello termico e viene coordinato<br />
da logiche di controllo nelle fasi<br />
di bassa efficienza della trazione tradizionale<br />
(bassa velocità/ spunto/rilascio).<br />
Il SIER risulta energeticamente<br />
efficiente nella guida urbana sia per la
42<br />
Articolo di copertina<br />
riduzione dei consumi e per la conseguente minore produzione<br />
di CO2 e sia per il recupero di parte dell’energia altrimenti<br />
dissipata in frenata; questo recupero avviene utilizzando<br />
il motore elettrico come generatore e riversando l’energia<br />
così prodotta in una batteria dedicata. I principali obiettivi<br />
del progetto sono: la riduzione di CO2 su utilizzo urbano,<br />
il miglioramento della guidabilità a bassi regimi ed infine<br />
una facilità di installazione presso officine autorizzate. Il<br />
SIER, in buona sostanza, è la risposta ad una sempre maggiore<br />
richiesta di veicoli ecologici rispettosi dell’ambiente e<br />
risparmioso in termini di consumo combustibile.<br />
Quali sono i risultati già raggiunti?<br />
“Ad oggi esistono due prototipi marcianti con un elevato livello<br />
di significatività dal punto di vista funzionale rispetto<br />
a quello che sarà il prodotto finale - spiega Giampiero Einaudi,<br />
responsabile del progetto SIER per la Landi Renzo<br />
– inoltre sono stati elaborati modelli di calcolo per rendere<br />
più agevole lo sviluppo senza passare necessariamente<br />
attraverso la sperimentazione su componenti che sappiamo<br />
essere dispendiosa in termini di tempi e costo. Tra<br />
i risultati già raggiunti è necessario sottolineare l’importante<br />
collaborazione con il Ministero Trasporti per la certificazione<br />
in termini omologativi di una tipologia di sistema che<br />
è presente sul mercato come equipaggiamento originale ma<br />
non ancora come kit da installare su un veicolo esistente”.<br />
La Landi Renzo di Cavriago collabora con Lamborghini Spa<br />
di S. Agata Bolognese (gruppo Audi) e con la Rete Alta Tecnologia<br />
della Regione <strong>Emilia</strong> Romagna: Unibo, <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />
Innovazione, Unimore-Intermech, Democenter-Sipe di Modena<br />
e Politecnico di Torino. Il progetto è stato avviato nell’aprile<br />
2010 e si chiuderà quest’anno in ottobre.<br />
La regione <strong>Emilia</strong> Romagna con la sua rete di Tecnopoli<br />
può essere un alleato?<br />
“Le aree di specializzazione del laboratorio InterMech-Mo.Re<br />
nel campo della meccatronica (materiali/ sistemi) costituiscono<br />
certamente un polo di eccellenza. In tema collaborazione<br />
già si sta facendo e si può fare di più anche attraverso<br />
le occasioni di conoscenza che non sono mancate<br />
durante l’iter del progetto. La conoscenza delle persone è<br />
fondamentale e da lì si parte per fare sì che le esigenze comuni<br />
diventino occasione di sinergie e collaborazioni”.<br />
A livello internazionale sinergie come queste sono quotidiane..<br />
quanto siamo in ritardo in Italia?<br />
“E’ vero, a livello internazionale sinergie come queste sono<br />
all’ordine del giorno, la Germania in questo senso rappresenta<br />
un esempio virtuoso dietro l’angolo, esperienze come<br />
questa di SIER insegnano che si può fare e che si possono<br />
cogliere anche i frutti anche in Italia… in tempi credibili.<br />
Bisogna però evitare di marciare in ordine sparso, ognuno<br />
per conto proprio col rischio di perdersi per strada e di<br />
trovarsi ad affrontare la concorrenza di grossi pool di aziende<br />
associate in modo complementare fra di loro. Questa<br />
consapevolezza della necessità di fare squadra, anche pilotata<br />
dalla attuale crisi economica, mi pare acquisita”.<br />
La creazione nell'area Ex-Reggiane di un Hub, di un polo<br />
dove far convergere le attività di ricerca è uno scenario<br />
che giudicate interessante? Siete interessati ai progetti<br />
che nascono intorno all’Area Nord? Cosa sarebbe<br />
possibile fare?<br />
“Certamente un’area e una regia unitaria di tutti i progetti<br />
relativi alla Meccatronica a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> rappresenta uno<br />
scenario interessante e stimolante anche dal punto di vista<br />
della riconoscibilità esterna e della capacità di attrarre<br />
nuovo capitale umano. La presenza di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione,<br />
del Polo della Meccatronica, la sede di un incubatore<br />
per Spin off e Start up e di laboratori di ricerca<br />
privati di aziende manifatturiere e di servizi del terziario avanzato<br />
realizzerebbero un terreno fertile in grado di concentrare<br />
conoscenze e competenze e di portare anche benefici<br />
in termini di occupazione”.<br />
La collaborazione con l'Università. Da tempo le imprese<br />
la sollecitano. Oggi siamo di fronte a risultati concreti:<br />
"ragionate alla pari" per obiettivi comuni e condivisi?<br />
Si sono davvero "aperti" al mondo dell'industria,<br />
alla concretezza di progetti che possono diventare industrializzabili?<br />
“Il progetto SIER rappresenta un esempio di buona collaborazione<br />
fra il mondo dell’industria e l’Università. Il luogo<br />
comune che vede il mondo accademico distante da quello<br />
industriale e poco finalizzato al rispetto dei target di progetto,<br />
in fatto di tempi e costi di prodotto, è sfatabile attraverso<br />
innanzitutto una scelta oculata da parte degli operatori<br />
dell’impresa delle eccellenze universitarie unitamente<br />
alla capacità dell’impresa di sapere coinvolgere e motivare.<br />
In altre parole nel nostro caso specifico abbiamo cercato<br />
di ritagliare aree di azione coinvolgendo l’Università<br />
sui nostri obiettivi industriali. Fare parlare la stessa lingua<br />
due mondi tenuti a lungo separati non è facile, ma i risultati<br />
sono stati eccellenti.<br />
Fare ricerca unendo le forze di più soggetti: è un'opportunità<br />
oppure si rivela un problema?<br />
“Senz’altro rappresenta un’opportunità, ma comporta<br />
ASTER E LA RETE ALTA TECNOLOGIA<br />
Il Tecnopolo di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> fa parte della Rete Alta Tecnologia / High Technology Network - HTN della Regione <strong>Emilia</strong>-Romagna.<br />
La Rete costituita da laboratori di ricerca industriale e da centri per l'innovazione, raggruppa le istituzioni accademiche<br />
e i centri di ricerca pubblici della regione per offrire competenze, strumentazioni e risorse al sistema produttivo. La Rete Alta<br />
Tecnologia è composta da 10 Tecnopoli (le infrastrutture fisiche che sorgeranno in ciascuno dei capoluoghi di provincia e che<br />
ospiteranno i Laboratori di ricerca applicata rivolti alle imprese) e da 6 Piattaforme Tecnologiche che raggruppano i laboratori<br />
di ricerca di tutta la Regione per tematiche:<br />
Meccanica/materiali<br />
Energia/Ambiente<br />
Agroalimentare<br />
Costruzioni<br />
Scienze della vita<br />
ICT e Design<br />
I tecnopoli sono luoghi che aggregano risorse umane e tecnologie, spazi in cui il mondo accademico dialoga con le imprese:<br />
i 10 tecnopoli rappresentano una tappa fondamentale nel processo di posizionamento dell’<strong>Emilia</strong>-Romagna tra le regioni più<br />
evolute del contesto europeo.<br />
Nei Tecnopoli trovano collocazione i laboratori e i centri della Rete Alta Tecnologia, le competenze scientifiche e le risorse umane<br />
che ne fanno parte ma anche incubatori e imprese che costituiscono il sistema produttivo regionale. Sono pertanto luoghi<br />
in cui il sapere viene trasferito al sistema produttivo e in cui l’accesso all’innovazione e alle nuove tecnologie da parte delle<br />
imprese viene sostenuto e sviluppato da tutto il sistema della ricerca pubblica in <strong>Emilia</strong>-Romagna.<br />
Nella realizzazione della Rete Alta Tecnologia sono coinvolti l’Università di Bologna, di Modena e <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, di Ferrara, di<br />
Parma, il Politecnico e la Cattolica di Milano con la sede di Piacenza, il CNR, l’ENEA, l’Istituto Ortopedico Rizzoli e altri organismi<br />
di ricerca, La Regione e gli Enti locali coinvolti: Province, i Comuni capoluogo e i Comuni che ospiteranno laboratori e infrastrutture<br />
della rete.<br />
Il coordinamento della Rete Alta Tecnologia, organizzata in Piattaforme Tematiche, è affidato ad ASTER. ASTER è il Consorzio<br />
tra la Regione <strong>Emilia</strong>-Romagna, le Università, gli Enti di ricerca nazionali operanti sul territorio - CNR ed ENEA - l'Unione regionale<br />
delle Camere di Commercio e le Associazioni imprenditoriali regionali, nato con lo scopo di promuovere e coordinare azioni<br />
per lo sviluppo del sistema produttivo regionale verso la ricerca industriale e strategica; azioni per il trasferimento di conoscenze<br />
e competenze tecnologiche e azioni per lo sviluppo in rete di strutture dedicate alla ricerca di interesse industriale promosse<br />
in collaborazione con Università, Enti di ricerca e imprese operanti in <strong>Emilia</strong>-Romagna. Il Consorzio è stato costituito sulla<br />
base del Protocollo d'Intesa del 2001 ed opera senza finalità di lucro.<br />
43<br />
Articolo di copertina
44<br />
Articolo di copertina<br />
uno sforzo, un cambio di mentalità, una presa di coscienza<br />
delle aree di competenza proprie e degli altri soggetti.<br />
Attraverso la fase di analisi si passa poi alla suddivisione<br />
delle aree di responsabilità, alla fase esecutiva che passa<br />
anche attraverso momenti di condivisione dei risultati.<br />
Importante si rivela il ruolo di capofila del progetto e le sue<br />
capacità di coordinamento fra i vari attori. Un progetto finanziato<br />
che miscela sapientemente industria, università<br />
, collaborazioni con centri di ricerca realizza una rete. Facendo<br />
una metafora posso dire che sta a tutti gli attori percepire<br />
questa rete non come una trappola ma piuttosto un<br />
potenziale network di collegamenti”.<br />
MECCATRONICA<br />
ARRIVANO LE “RUOTE INTELLIGENTI”.<br />
IL PROGETTO DIRO’ PER LA ROBOTICA MOBILE<br />
La robotica affascina, sempre e Dirò ovvero “DIstretto della<br />
RObotica mobile” apre scenari fino a qualche anno fa<br />
impensabili. L’obiettivo in fase di avvio era la realizzazione<br />
di un laboratorio denominato DIRO’ dedicato ad approfondire<br />
lo studio e lo sviluppo di sistemi autonomi mobili (robot<br />
mobili) per la produzione industriale e i servizi dedicati<br />
alla persona. Poi sono nate tante idee e tanti filoni guida<br />
che colgono le specificità delle singole aziende che hanno<br />
aderito al programma di ricerca collaborativa.<br />
Il laboratorio si pone come obiettivo principale lo sviluppo<br />
e la verifica sperimentale di metodologie e tecnologie<br />
innovative per il settore dei sistemi ad operatività autonoma<br />
(i robot mobili che costituiscono una delle principali aree<br />
di innovazione della moderna meccatronica), attraverso la<br />
messa in comune di esperienze specifiche dei proponenti<br />
coadiuvati dalle competenze dei gruppi di ricerca universitari.<br />
In particolare, i settori di ricerca saranno tre: l’innovazione<br />
meccatronica per la robotica mobile, l’innovazione<br />
sugli algoritmi, per il controllo, la localizzazione, la mappatura<br />
e il riconoscimento degli scenari e infine l’innovazione<br />
sui sensori e sistemi di acquisizione per la robotica<br />
mobile.<br />
“Noi lavoriamo nello specifico – spiega Marco Casarini, che<br />
segue il progetto DIRO’ per la Elettric 80 di Viano – alla<br />
creazione di innovative ruote per le navette a guida laser.<br />
Ci occupiamo della progettazione di ruote sensorizzate per<br />
avere anche il monitoraggio delle condizioni di lavoro (carico,<br />
temperatura, velocità, etc. …) allo scopo di ottimizzare<br />
il controllo della propulsione al variare delle condizioni<br />
ambientali ed operative. Lavoriamo allo sviluppo e convalida<br />
di modelli di previsione del comportamento di ruo-<br />
te ad elevata resistenza meccanica, elevata aderenza, bassa<br />
resistenza al rotolamento e basso ingombro. Se vogliamo<br />
sintetizzare le chiameremo le “ruote intelligenti” ma in<br />
realtà saranno anche super efficienti”.<br />
Alla Elettric 80 le competenze maturate nella movimentazione<br />
in ambiente industriale spingono la ricerca verso lo<br />
sviluppo di un algoritmo di SLAM (Localizzazione e Mappatura<br />
autonoma) per ambienti dinamici e poco strutturati.<br />
Verso lo sviluppo di un algoritmo di navigazione dotato<br />
di una funzionalità di context awareness per ambienti dinamici<br />
e verso lo sviluppo di un’unità di target search and<br />
recognition per ambienti industriali.<br />
Alla Zivan (gruppo Zapi) lavorano sul tema delle batterie<br />
per la movimentazione elettrica. Il team di ricerca è concentrato<br />
sullo sviluppo di tecnologie specifiche per il controllo<br />
delle batterie al litio (es. sistemi di comunicazione con<br />
il sistema mobile).<br />
Alla Emak di Bagnolo in Piano il team di ricerca si concentra<br />
sui rasaerba “automatici”, cioè quelli capaci di regolare<br />
l’erba del prato senza operatore. Anche in questo caso<br />
si tratta di sviluppare un algoritmo di SLAM (Localizzazione<br />
e Mappatura autonoma) per ambienti dinamici e poco<br />
strutturati che consideri i vincoli di sicurezza e di basso costo.<br />
Di sviluppare un algoritmo di navigazione per ambienti<br />
non strutturati (come prati e parchi) e di sviluppare una<br />
tecnologia su misura per il controllo del moto per piccoli<br />
robot.<br />
Elettric 80 di Viano collabora con Emak, Zivan (gruppo Zapi)<br />
di Poviglio, Motor Power Company di Castelnovo Sotto,<br />
Adel System di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, Tellure Rota di Modena e<br />
con la Rete Alta Tecnologia della Regione <strong>Emilia</strong> Romagna:<br />
Unimore Intermech-Mectron, Democenter-Sipe di Modena<br />
e CIRI (UniBO). La conclusione del progetto è attesa<br />
entro la fine del 2012.<br />
“Complessivamente – conclude Marco Casarini – abbiamo<br />
la netta sensazione che la ricerca collaborativa può essere<br />
una strategia vincente. Abbiamo trovato in ambiente<br />
universitario e industriale grande collaborazione e segnali<br />
di grande disponibilità. Certamente avere un unico<br />
luogo “fisico” dove concentrare questi sforzi, ad esempio<br />
nel polo in progettazione alle Ex-Reggiane, sarebbe un ulteriore<br />
vantaggio e si avrebbe un “taglio del tempi” per arrivare<br />
a risultati concreti perché il lavoro in team si sviluppa<br />
meglio se c’è la possibilità di avere un’unica struttura<br />
di riferimento pur mantenendo le funzioni di R&D specifiche<br />
nelle aziende per i test. Un unico “polo” sarebbe un<br />
valore aggiunto per il territorio e per i cervelli che lavorano<br />
nelle nostra aziende... ma anche per attirarne altri, magari<br />
dall’estero”.
attrarre talenti<br />
“SERVE UNA ROAD MAP MA PARTIAMO!”<br />
RIFLESSIONI DI LUIGI GRASSELLI<br />
PRORETTORE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA<br />
di Stefano Catellani<br />
Dichiarare che si vuole “attirare i talenti” è facile, riuscire a portarli nel territorio,<br />
a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> nello specifico, è ben più difficile. I talenti, quelli veri, fanno<br />
scelte sulla base dell’attrattività della qualità complessiva che sa esprimere<br />
un territorio. Oggi non è più solo la componente professionale a contare:<br />
ciò che guardano i giovani talenti sono le caratteristiche sociali e culturali che<br />
il territorio sa esprimere.<br />
Idee realizzabili? Ecco le proposte<br />
UnaReMo-Open Universitity: “un Campus virtuale”<br />
Creare intorno alla meccatronica veri corsi universitari Open come avviene<br />
in America non è un sogno. Si può fare e si può fare in fretta. In queste settimane<br />
l'Universita' di Harvard e il Massachusetts Institute of Technology (Mit)<br />
hanno unito le forze per dare vita a una nuova partnership no profit per offrire<br />
corsi gratuiti online. I due prestigiosi atenei non sono però le uniche uni-<br />
47<br />
Articolo di copertina
48<br />
Imprese Reggiane<br />
versità d'elite che hanno intrapreso questa strada, ma si<br />
trovano a fronteggiare la concorrenza della partnership creata<br />
da Stanford, Princeton, Pennsylvania e Michigan. La partnership<br />
fra Harvard e Mit, chiamata EdX, offrirà i primi corsi<br />
online il prossimo autunno.<br />
“E’ un modo per andare a stanare i talenti dove sono – commenta<br />
il prof. Luigi Grasselli – e certamente sarebbe un<br />
bel segnale di concretezza da inserire nella Road Map che<br />
porterà alla creazione del Parco della Conoscenza alle Ex-<br />
Reggiane. Immagino un “Parco della Conoscenza virtuale”<br />
che parte subito, prima delle opere di ristrutturazione,<br />
prima della reale disponibilità dei nuovi spazi. Serve, questa<br />
mi pare una strada percorribile, un coordinamento più<br />
forte tra tutti quelli che ‘ci credono’. La RoadMap deve avere<br />
obiettivi verificabili nel tempo perché per arrivare alla reale<br />
fruibilità dell’intero Parco della Conoscenza i tempi non<br />
saranno brevissimi e rischiamo di specializzarci in progetti<br />
“su cosa fare quando ci sarà” mentre dobbiamo fare adesso.<br />
Dobbiamo rimboccarci le mani subito”.<br />
Le idee non mancano. Un corso di Laurea su misura per<br />
le imprese capace di diffondere nelle imprese il Lean<br />
Thinking, il pensiero snello che taglia costi e sprechi, ad<br />
esempio. “Sarebbe un buon terreno di collaborazione tra<br />
Ateneo e imprese che potrebbe fornire docenti che praticano<br />
il Lean Thinking” aggiunge Grasselli. Può essere anche<br />
questo il punto di ri-partenza che nasce dalle riflessioni<br />
avviate nel corso del convegno sul futuro dell’Area Nord.<br />
Una ri-partenza che porta verso nuovi scenari, anche operativi.<br />
Perché serve, tra le tante cose, anche un “City Brand”,<br />
un marchio riconoscibile e capace di accreditare <strong>Reggio</strong><br />
tra le città innovative.<br />
“I livelli sono due e si integrano - puntualizza il prof. Grasselli<br />
- prima di pensare al tema “Attrarre” è necessario pensare<br />
a come “Valorizzare” quel che abbiamo e a come farlo<br />
crescere. La mobilità di cervelli in uscita dall’Italia e da<br />
<strong>Reggio</strong> non è un problema se tornano e se siamo capaci<br />
di attrarre dall’estero altrettante risorse. Dobbiamo far percepire<br />
che “da noi hanno qualcosa da imparare”. Lo scambio<br />
di esperienze è fondamentale.<br />
Quanto siamo lontani da questo scenario?<br />
“Forse meno di quanto mediamente immaginiamo – spiega<br />
il prof. Grasselli – specialmente nell’area della meccatronica<br />
abbiamo fatto passi avanti significativi perché partiamo<br />
da un distretto industriale forte. Su questa base si<br />
è innestata l’università, che non è solo offerta formativa. In<br />
10 anni sono cresciute competenze anche nell’area della<br />
ricerca. In tema di trasferimento tecnologico abbiamo<br />
lavorato bene. Se sono nati 7/8 Spin Off che sono anima-<br />
ti da un centinaio di giovani, vuol dire che la ricaduta sul<br />
territorio inizia a diventare concreta”.<br />
Come contribuisce concretamente l’Ateneo?<br />
“In collaborazione con la Camera di Commercio abbiamo<br />
messo in campo fondi per mandare i nostri ricercatori all’estero,<br />
con la Fondazione Manodori abbiamo avviato il Dottorato<br />
in Ingegneria dell’Innovazione, abbiamo avviato relazioni<br />
con la presenza di short & long visiting professor<br />
che fanno ricerca e docenza in lingua inglese, ci apriamo”.<br />
Parlare Italiano però è un problema...<br />
come lo risolviamo?<br />
“Stiamo avviando corsi facoltativi in lingua inglese. Anche<br />
questo è un pre-requisito per attirare a <strong>Reggio</strong> giovani dalle<br />
università estere, anche con i programmi Erasmus. I nostri<br />
ragazzi devono capire che senza l’inglese “come l’italiano”<br />
non possono competere nel mondo”.<br />
<strong>Reggio</strong> città davvero“aperta”?<br />
“Possiamo, dobbiamo fare di più per far sentire ai giovani,<br />
ai ‘talenti’, che il Sistema <strong>Reggio</strong> li sostiene. Che li mette<br />
al centro delle politiche. Devono sentirsi maggiormente<br />
parte della nostra comunità”.<br />
Confindustria ci prova così:<br />
Accordo con la Conferenza dei Rettori<br />
Con meno del 4% di studenti stranieri (tra i quali ci sono anche<br />
molti figli di immigrati), l’Italia è in fondo alla classifica dei<br />
Paesi industrializzati. Una situazione dovuta, tra le altre cose,<br />
alla penuria di corsi in inglese, di borse di studio e di alloggi<br />
universitari, senza contare le strettoie imposte dalla legge<br />
sull’immigrazione per chi vuole venire a studiare da noi.<br />
Per contribuire allo sviluppo dell’Italia, le università devono<br />
attirare più cervelli stranieri. Ne sono convinte Confindustria<br />
e la Conferenza dei rettori delle università italiane<br />
CRUI, che da qualche hanno siglato a Milano un "accordo<br />
per l'università, la ricerca e l'innovazione".<br />
Otto gli obiettivi indicati dall’accordo sostenuto da Confindustria:<br />
orientare gli studenti italiani verso facoltà tecnico-scientifiche;<br />
partecipare ai programmi europei di R&I<br />
(ricerca e innovazione); ridurre l’età d’ingresso nel mercato<br />
del lavoro dei giovani laureati; accrescere il numero dei<br />
percorsi di dottorato e tararli sulle esigenze delle imprese;<br />
migliorare il reclutamento di docenti e ricercatori; monitorare<br />
la governance degli Atenei sulla base dei principi<br />
di efficacia ed efficienza nell’utilizzo delle risorse finanziarie<br />
e umane; identificare le best practices internazionali<br />
e, appunto, “rendere più attrattiva l’università italiana per<br />
studenti e docenti stranieri eccellenti”.
50<br />
Dal sistema<br />
CHI È GIORGIO SQUINZI<br />
PRESIDENZA CONFINDUSTRIA<br />
Giorgio Squinzi, milanese anche se nato a Cisano Bergamasco (BG) il 18<br />
maggio 1943, è coniugato e ha 2 figli. E’ laureato in Chimica Industriale<br />
all’Università degli Studi di Milano.<br />
E’ cofondatore col padre, nel 1970, della Mapei S.n.c. (che amplia l’attività<br />
precedente della ditta Mapei fondata nel 1937 dal padre stesso) assumendo,<br />
in particolare, la responsabilità dell’area ricerca e sviluppo tecnologico.<br />
Nel 1976 con la costituzione della Mapei S.p.A. ne diventa Direttore Generale.<br />
Nel 1978 inizia il processo di internazionalizzazione dell’azienda, fondando<br />
la prima organizzazione estera in Canada.<br />
Nel dicembre 1984 diviene Amministratore Unico della Mapei.<br />
Attualmente il Gruppo industriale è composto da 68 aziende consociate,<br />
con 60 stabilimenti produttivi di cui 9 operanti in Italia e gli altri nel resto<br />
del mondo, in 29 paesi nei 5 continenti.<br />
Il fatturato totale del Gruppo nel 2011 è stato di 2,1 miliardi di euro. I dipendenti<br />
diretti sono 7500.<br />
Uno dei risultati più significativi raggiunti nella sua carriera imprenditoriale<br />
è quello di non avere mai effettuato licenziamenti per riduzione di<br />
organici e di non aver mai chiesto trattamenti di cassa integrazione.<br />
E’ autore di numerosi articoli tecnici, pubblicati su riviste nazionali e internazionali.<br />
Parla correntemente inglese, francese, tedesco e spagnolo.<br />
Nel 1989 è stato eletto Presidente del Technical Committee 67 WG3 “Adesivi<br />
per piastrelle ceramiche” del CEN – Comitato Europeo di Normazione.<br />
E’ rappresentante italiano nel Technical Committee 189 ISO.<br />
Il 7 dicembre 1996 è stato premiato dal Sindaco di Milano con l’”Ambrogino<br />
d’oro” per il suo impegno come imprenditore e sportivo a favore della<br />
città di Milano.<br />
Il 6 aprile 1998 gli è stata conferita la massima onorificenza di Cavaliere<br />
di S. Gregorio Magno in Vaticano.<br />
Il 2 giugno 1998 è stato nominato Cavaliere del Lavoro.<br />
Il 21 dicembre 1998 è stato nominato “Commandeur de l’Ordre de la Couronne”<br />
in Belgio.<br />
Il 10 dicembre 2002 il Politecnico di Milano gli ha conferito la laurea ad<br />
honorem in Ingegneria Chimica.<br />
Il 4 dicembre 2006 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Giorgio<br />
Napolitano il prestigioso Premio Leonardo Qualità Italia e il 5 giugno 2007<br />
il Premio Barocco per la categoria “industriali”.<br />
Da giugno 2005 a giugno 2011 è stato nuovamente Presidente di Federchimica,<br />
Federazione Nazionale dell’Industria Chimica; di cui era già stato<br />
Presidente dal 1997 al 2003.<br />
E’ Vicepresidente del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia<br />
“Leonardo da Vinci” da luglio 2009 in rappresentanza del Comune<br />
di Milano.<br />
Dal 1° ottobre 2010 è Presidente del CEFIC, l’Associazione dell’Industria<br />
Chimica Europea, cui aderiscono 29.000 aziende che rappresentano un<br />
quarto della produzione chimica mondiale. E’ il primo imprenditore ad essere<br />
eletto alla guida del Cefic, precedentemente presieduto da manager.<br />
Da giugno 2011 a maggio 2012 è stato Consigliere Superiore della Banca<br />
d’Italia.<br />
Componente del Consiglio Direttivo e della Giunta di Confindustria, è stato<br />
Vicepresidente con delega per l’innovazione e lo sviluppo tecnologico<br />
da luglio 2003 a maggio 2004; da maggio 2010 è Presidente del Comitato<br />
Tecnico con Delega all’Europa.<br />
Viene eletto Presidente di Confindustria per il quadriennio 2012-2016 durante<br />
l’Assemblea dell’Associazione del 23 e 24 maggio, dopo essere stato<br />
designato con il voto della Giunta del 22 marzo e la successiva conferma<br />
del 19 aprile.<br />
51<br />
Dal sistema
52<br />
Dal sistema<br />
LE PRIORITÀ DI CONFINDUSTRIA<br />
NEL PROGRAMMA<br />
DEL PRESIDENTE GIORGIO SQUINZI<br />
Il dialogo e il rispetto degli altri sono valori molto importanti da tenere sempre<br />
come guida secondo il Presidente Giorgio Squinzi che, dopo avere raccolto<br />
indicazioni, valutazioni e posizioni fondamentali dai colleghi imprenditori, ha definito<br />
il proprio programma.<br />
“Ho chiara e precisa la gravità e la difficoltà del compito a cui sarò chiamato<br />
e ne sento tutta la responsabilità – ha affermato Squinzi in occasione della sua<br />
designazione – Raccolgo il testimone da Emma Marcegaglia, una donna coraggiosa<br />
e appassionata, che in questi ultimi quattro anni ha affrontato sfide<br />
e difficoltà con competenza, carattere e capacità di visione ma anche con la<br />
giusta dose di pragmatismo e flessibilità che il rapido scorrere degli eventi ha<br />
reso indispensabili”.<br />
Partendo dalla considerazione che la crisi ha evidenziato l’importanza di uscire<br />
da una finanza fine a se stessa e tornare alla piena centralità dell'industria<br />
e del manifatturiero, il Presidente ha ribadito la centralità delle piccole, medie<br />
e grandi imprese e degli imprenditori, chiamati a produrre la crescita economica.<br />
“Per fare ciò abbiamo però bisogno di essere posti nelle migliori condizioni<br />
per poterlo fare – ha ribadito Squinzi – consci che senza regole corrette<br />
e rispettate e senza le conseguenti appropriate istituzioni non c’è crescita<br />
dato che il mercato non può, da solo, rispondere a tutte le esigenze di un moderno<br />
sistema economico e sociale”.<br />
Nel suo programma, il Presidente ha presentato i punti prioritari.<br />
La riforma più importante indicata da Squinzi per restituire competitività alle<br />
imprese italiane è quella della Pubblica Amministrazione, dato che le inefficienze<br />
della burocrazia ostacolano la crescita economica, drenano le risorse pubbliche<br />
e private e frenano gli investimenti. La semplificazione dovrà interessare<br />
tutti i livelli istituzionali e amministrativi e su questo tema Confindustria si attiverà<br />
anche con la responsabilità di proposte concrete.<br />
In tema di sviluppo economico, invece, c’è bisogno di una robusta sferzata e<br />
oggi più che mai è di vitale importanza varare interventi di carattere strutturale<br />
per rimettere l’economia del Paese su traiettorie virtuose di crescita quali-
54<br />
Imprese Reggiane<br />
ficata a medio - lungo termine. Su questo fronte, Confindustria<br />
sarà fortemente impegnata su tutte le tematiche delle<br />
politiche di sviluppo.<br />
E se Confindustria è, per definizione, depositaria dell’idea<br />
stessa di politica industriale, cioè delle iniziative e delle visioni<br />
strategiche per lo sviluppo del Paese, è necessario<br />
ricominciare a fare politica industriale.<br />
Per questa ragione, già in occasione dell’Assemblea di maggio,<br />
è stato presentato un Manifesto Programmatico di azioni<br />
concrete da realizzare sia direttamente sia come scelte<br />
della politica.<br />
Sul fronte delle liberalizzazioni, Squinzi ritiene siano una delle<br />
opportunità per superare la crisi economica, alleggerendo<br />
le pesanti criticità strutturali della nostra economia per<br />
aumentare la produttività del Paese. L’impegno sarà volto<br />
quindi a incrementare la quota di economia orientata alla<br />
massimizzazione del valore e dei profitti, quindi a liberalizzare<br />
e privatizzare, mantenendo una regolamentazione di<br />
garanzia sulle prestazioni.<br />
La carenza e i costi del credito sono il principale freno per<br />
le imprese italiane e stanno letteralmente stritolando il tessuto<br />
produttivo; il ruolo delle banche nell’economia italiana<br />
è insostituibile, ma il rafforzamento patrimoniale delle<br />
imprese è un obiettivo ineludibile.<br />
Per questo Confindustria dedicherà attenzione e sforzi al<br />
tema della capitalizzazione e della crescita dimensionale<br />
delle imprese. A tale proposito si impegnerà inoltre per accorciare<br />
in modo sostanziale i tempi di pagamento della<br />
Pubblica Amministrazione, fatto questo che darebbe giovamento,<br />
direttamente o indirettamente, a tutte le imprese.<br />
Durante la crisi, infatti, lo Stato italiano ha allungato i<br />
tempi medi dei pagamenti da 128 giorni a 180, mentre quello<br />
tedesco li ha ridotti da 40 a 35 giorni e quello francese<br />
da 70 a 64.<br />
Sul fronte infrastrutture, una loro programmazione e un loro<br />
governo sono fondamentali per porre le basi per lo sviluppo.<br />
In questo ambito, occorre anche recuperare lo svantaggio<br />
accumulato in questi anni sulle tecnologie dell’informazione,<br />
driver importante per riguadagnare produttività in tutti<br />
i settori e motore di crescita e mezzo reale di modernizzazione<br />
della Pubblica Amministrazione e del welfare.<br />
Passare alla fase di realizzazione dell’agenda digitale e<br />
aiutare le imprese ad accedere agli investimenti in ICT<br />
sarà quindi parte sostanziale del manifesto di politica industriale.<br />
La crisi impone la ricerca di nuove iniziative per stare sul<br />
mercato e le reti d’impresa si configurano come un asset<br />
fondamentale per l’economia italiana, perché permettono<br />
alle imprese stesse di ogni dimensione e settore di aggre-<br />
garsi pur rimanendo autonome e di sviluppare la propria<br />
capacità competitiva collaborando sui temi dell’innovazione<br />
e dell’internazionalizzazione.<br />
Altro tema di grande evidenza nel programma è l’Europa,<br />
dato che le competenze dell'Unione Europea sono estese<br />
e coprono tutti i settori dell'economia. E' a Bruxelles che<br />
si definiscono le regole e i percorsi da intraprendere (il 70%<br />
delle leggi e delle norme italiane è di derivazione comunitaria),<br />
fornendo limiti e opportunità alla vita delle imprese.<br />
In futuro occorrerà quindi ampliare l'attività della Delegazione<br />
di Confindustria Bruxelles nelle direttrici principali:<br />
lobby, promozione del ruolo di Confindustria nel contesto<br />
europeo, servizi, programmi formativi. A ciò si deve aggiungere<br />
l'investimento di adeguate risorse per cogliere le opportunità<br />
di finanziamento diretto dell'UE.<br />
Sul fronte delle relazioni industriali e del lavoro,sono anni<br />
che in Italia ci confrontiamo sul problema delle regole contrattuali,<br />
illudendoci che bastino buone regole, certamente<br />
necessarie, per risolvere problemi sindacali riconducibili<br />
più a deficit culturali e comportamentali. Un buon sistema<br />
di relazioni industriali che garantisca massima flessibilità<br />
nelle regole così come massima coerenza e responsabilità<br />
nei comportamenti va costruito giorno per giorno,<br />
partendo da scelte strategiche forti che vadano nella direzione<br />
indicata, con pragmatismo e buon senso.<br />
L’obiettivo è quello di costruire un modello di relazioni industriali<br />
fortemente innovativo che riaffermi il valore e la funzione<br />
sociale dell’impresa e dell’imprenditore, di tutte le imprese<br />
e di tutti i settori. Le relazioni industriali sono uno straordinario<br />
veicolo per innovare, per far crescere culturalmente<br />
il mondo del lavoro e la responsabilità di chi ne fa parte.<br />
Sono senza dubbio lo strumento per risolvere i problemi<br />
e le crisi che via via si presentano, ma sono anche la modalità<br />
con cui prevenirli anticipandone la soluzione.<br />
Gran parte delle decisioni e degli adempimenti che impattano<br />
sull’attività si completano e si concretizzano al livello<br />
territoriale, con l’intervento di Regioni, Province, Enti vari,<br />
spesso in sovrapposizione tra di loro. Ecco quindi perché<br />
un’altra priorità di intervento è quella delle politiche regionali<br />
e della loro semplificazione. A queste articolazioni di<br />
governo Confindustria dovrà guardare con maggiore attenzione<br />
sollecitando, con un’azione strutturata e diffusa,<br />
nuove e più avanzate risposte sui due versanti delle politiche<br />
per lo sviluppo delle economie territoriali e della semplificazione<br />
amministrativa e decisionale. A questo “fronte”<br />
di azione è necessario dedicare priorità programmatica<br />
anche attraverso un’apposita delega perché Confindustria<br />
si deve proporre quale interlocutore continuativo al<br />
sistema delle Regioni con tutta la propria capacità di pro-<br />
posta, diventando “riferimento” all’interno della catena decisionale<br />
Europa-Stato-Regioni.<br />
La legalità e i rapporti con le istituzioni preposte al controllo<br />
del territorio è un altro fronte molto importante perché<br />
costituisce una condizione indispensabile per la crescita<br />
economica di cui il Paese ha un grandissimo bisogno. Negli<br />
ultimi sei anni, grazie all'azione propulsiva di Confindustria<br />
Sicilia, la Confindustria di tutto il Mezzogiorno è entrata<br />
a gamba tesa sui temi della legalità e dell'antimafia.<br />
Temi irrinunciabili in un Paese nel quale la criminalità organizzata<br />
ha un giro d'affari di 130 miliardi di euro e rappresenta<br />
uno dei più potenti freni allo sviluppo dell'economia<br />
sana e alla concorrenza su corrette basi di mercato.<br />
Nel Mezzogiorno, Confindustria ha iniziato a espellere gli<br />
iscritti collusi e, soprattutto, a stare concretamente a fianco<br />
delle vittime.Ma sarebbe sbagliato e dannoso continua-<br />
re a pensare che legalità e antimafia siano temi solo del<br />
Mezzogiorno dato che purtroppo, ormai, hanno una portata<br />
nazionale ed europea. La nuova Presidenza si impegna<br />
a usare ogni strumento a sua disposizione per far crescere<br />
questa rivoluzione, farla diventare nazionale e dotarla<br />
degli strumenti necessari a funzionare.<br />
Un fisco equo e semplice, fatto di poche e chiare leggi, meglio<br />
applicate e stabili nel tempo, è un elemento essenziale<br />
per la politica di rilancio della crescita. Oggi il fisco italiano<br />
non solo non sostiene l’impresa, ma la sottopone a<br />
una tassazione squilibrata almeno quanto quella che colpisce<br />
i lavoratori. Oltre a essere oneroso, l’attuale sistema<br />
fiscale è complesso e incerto. Tre gli obiettivi irrinunciabili<br />
su questo fronte per una reale riforma fiscale: ridurre<br />
in misura significativa la pressione fiscale su lavoro e imprese,<br />
che in Italia è superiore al 50%; rendere più sem-<br />
55<br />
Imprese Reggiane
56<br />
Imprese Reggiane<br />
plice, certo ed efficiente il sistema tributario, migliorando<br />
il rapporto tra amministrazione fiscale e contribuenti; proseguire<br />
e rafforzare l’azione di contrasto dell’evasione fiscale,<br />
introducendo anche meccanismi di recupero attivo<br />
del sommerso.<br />
Ricerca e innovazione saranno temi su cui nei prossimi anni<br />
Confindustria dovrà operare per affermare il sistema confindustriale<br />
come Partner primario per le imprese per i servizi<br />
di supporto alla R&I. Per sviluppare la competitività del<br />
Paese fondamentale sarà inoltre la partnership pubblico<br />
privato e la valorizzazione della figura del ricercatore oltre<br />
a facilitare lo sviluppo di start up per favorire la crescita di<br />
nuove imprese innovative.<br />
L’internazionalizzazione è un’altra priorità per il mondo industriale<br />
italiano. Se in questi ultimi anni abbiamo favorito<br />
le missioni di carattere settoriale e di filiera, specie in<br />
Paesi dove la presenza del “Sistema Italia” è ancora insufficiente,<br />
in futuro occorrerà sviluppare ulteriormente questa<br />
direttrice, oltre a lavorare per proporre un Made in Italy<br />
sempre più tecnologico e innovativo.<br />
Occorrerà proseguire con l’azione di tutela del Made in Italy,<br />
soprattutto a livello europeo, impedendo che l’efficacia di<br />
strumenti come l’antidumping venga depotenziata, affermando<br />
l’esigenza che le regole commerciali vengano rispettate<br />
da tutti.<br />
Confindustria dovrà inoltre continuare la sua azione contro<br />
la contraffazione, ottenendo dal Governo le risorse necessarie<br />
all’attuazione di un piano organico di contrasto<br />
al fenomeno sia alle dogane, sia sul territorio.<br />
Per essere tale, lo sviluppo dovrà sempre di più essere sostenibile,<br />
sia socialmente che ambientalmente, in grado di<br />
soddisfare i bisogni delle attuali generazioni, senza compromettere<br />
il patrimonio di risorse che può garantire analoghe<br />
condizioni alle generazioni future. E’ una sfida che<br />
coinvolge l’intera società in cui Confindustria deve avere<br />
un ruolo decisivo.<br />
Anche definire una politica energetica che accompagni la<br />
politica industriale e ne sia parte integrante sarà un impegno<br />
prioritario per l’Italia. Su questo fronte le fragilità del<br />
nostro Paese sono molte: la dipendenza dall’estero, la scarsa<br />
diversificazione strategica delle fonti, l’inefficienza distributiva<br />
delle reti, il costo complessivo di generazione, trasporto<br />
e distribuzione dell’energia. Ma l’energia è un bene<br />
necessario, il cui costo è fondamentale per il tenore di vita<br />
delle famiglie e per la competitività delle imprese. L’Italia<br />
ha il maggior costo dell’energia elettrica d’Europa per le<br />
utenze industriali e il secondo maggior costo per le utenze<br />
familiari. Ciò significa che è necessario programmarne<br />
e pianificarne l’uso, dando vita a quegli investimenti di in-<br />
teresse nazionale che possono produrre notevoli elementi<br />
di efficienza e razionalità nell’uso e nella distribuzione dell’energia,<br />
rigassificatori e reti distributive in primis.<br />
Nel mezzogiorno aree con importanti eccellenze industriali<br />
(comparabili alle parti più innovative del Paese) convivono<br />
con territori in ritardo, spesso per la presenza rilevante<br />
della criminalità organizzata. Si tratta quindi di un argomento<br />
assai delicato che non può essere liquidato con facili<br />
banalizzazioni. Lo Stato attraverso il lavoro di magistratura<br />
e forze dell'ordine ha da tempo avviato una forte azione<br />
di contrasto alle mafie ma molto resta ancora da fare.<br />
Confindustria nel Mezzogiorno ha fatto molto e lo scatto<br />
d'orgoglio degli imprenditori di quest’area sta dando un<br />
esempio a tutto il paese.<br />
Per ridurre le distanze tra il Mezzogiorno ed il resto del Paese,<br />
il tema deve essere ripensato in due chiavi precise: quella<br />
delle politiche europee e del mediterraneo, all’interno di<br />
una solida cornice nazionale.<br />
La questione giovanile è oggi un grande problema nazionale<br />
e con ragione le generazioni che si affacciano al lavoro,<br />
che lo cercano o che vi sono aggrappate con modalità<br />
frammentarie e precarie, lamentano la disattenzione<br />
delle classi dirigenti di questo Paese. Compito di Confindustria<br />
è puntare a creare nuovo lavoro e spingere i giovani<br />
a crearselo. Confindustria è infatti un’Associazione di<br />
imprenditori e deve badare a difendere e far crescere le<br />
imprese che ci sono, ma come nella demografia un calo<br />
della natalità si riflette sulla struttura della popolazione, così<br />
in economia un calo del tasso di creazione d’impresa rappresenta<br />
una perdita di ricchezza non recuperabile.<br />
In Italia le condizioni per alimentare le nuove imprese ci sono:<br />
competenze, inventiva, ingegneria, finanza di avvio e sviluppo,<br />
apporti accademici e della ricerca. Confindustria dovrà<br />
occuparsi di più degli imprenditori che verranno.<br />
Il Paese non può crescere senza i giovani e l’Education deve<br />
essere al centro delle attività di Confindustria. Nell’ultimo<br />
anno abbiamo registrato per la prima volta un’inversione<br />
di tendenza nell’orientamento degli studenti alle materie<br />
tecniche e questo è un primo risultato degli sforzi di scuole<br />
e imprese per avvicinare i giovani a percorsi di studio<br />
più legati alle esigenze delle imprese.<br />
Confindustria ha fatto e può fare molto promuovendo gemellaggi<br />
tra Associazioni territoriali e scuole, sostenendo<br />
laboratori, assicurando la partecipazione degli imprenditori<br />
ai nuovi Comitati Tecnico Scientifici che serviranno proprio<br />
a far crescere la qualità degli Istituti, in particolare di<br />
quelli tecnici, il loro collegamento con le imprese e l’occupabilità<br />
dei giovani.<br />
Anche l’Università, dopo la recente riforma, è chiamata a<br />
dare un contributo fondamentale alla crescita del Paese.<br />
Valutazione, nuova governance, autonomia e flessibilità, nuovi<br />
criteri per il reclutamento, maggior rapporto con le imprese:<br />
sono questi gli ingredienti per una vera svolta dell’Università<br />
italiana.<br />
Per far crescere l’Italia dobbiamo inoltre far diventare i nostri<br />
migliori atenei poli di eccellenza in grado di competere<br />
nel mondo.<br />
Infine un tema su cui molto si è discusso negli ultimi mesi.<br />
Sarà un impegno del nuovo Presidente Designato avviare<br />
una Commissione che, nel più breve tempo possibile,<br />
si assuma la responsabilità di disegnare un sistema associativo<br />
che risponda alle caratteristiche di efficienza e autorevolezza<br />
in una società e in un'economia complesse e<br />
in perenne cambiamento. La sua autorevolezza e unità dipenderanno<br />
dalla capacità di far crescere la qualità della<br />
proposta e dalla disponibilità di tutti a far nascere dall’esistente<br />
un’organizzazione moderna, capace di leggere e<br />
interpretare le grandi tematiche della competizione globale<br />
e delle società aperte.<br />
Da molti è venuta la richiesta di consolidare le competenze<br />
del Sistema Confindustriale, di privilegiare qualità a quantità,<br />
di adeguare le competenze, di semplificarne il funzionamento.<br />
Il tema delle riforma organizzativa è dunque assai<br />
delicato e soluzioni facili e precostituite non ci sono; serve<br />
un progetto per Confindustria costruito nel Sistema e<br />
per il Sistema, un progetto con valori, obiettivi e azioni discusse<br />
e condivise a cui si intende dar corso al più presto.<br />
57<br />
Imprese Reggiane
58<br />
Dal sistema<br />
LA NUOVA “SQUADRA”<br />
DI PRESIDENZA<br />
RICERCA E INNOVAZIONE<br />
Diana BRACCO<br />
Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Bracco<br />
e del Centro Diagnostico Italiano. Presidente di Expo<br />
2015 SpA, della Fondazione Mai e della Fondazione Sodalitas.<br />
E’ Vice Presidente della Camera di Commercio di<br />
Milano, Consigliere di Amministrazione dell’Università<br />
Bocconi di Milano, del Sole 24 Ore, di Techosp e della Filarmonica<br />
della Scala di Milano. All’interno del sistema Confindustria<br />
ha ricoperto gli incarichi di Vice Presidente di Confindustria<br />
per l’Innovazione e lo Sviluppo Tecnologico e poi<br />
Presidente del Progetto Speciale “Ricerca e Innovazione”<br />
e “Expo 2015”; è stata Presidente Responsible Care, Presidente<br />
di Federchimica, Presidente di Assolombarda. Insignita<br />
dell’onorificenza al “merito della Repubblica” di Cavaliere<br />
di Gran Croce e della medaglia d’oro del Comune<br />
di Milano.<br />
SVILUPPO ECONOMICO<br />
Aurelio REGINA<br />
Presidente di Manifatture Sigaro Toscano SpA, di Sistemi<br />
& Automazione SpA, di Crèdit Suisse Italy SpA, della<br />
Fondazione Musica per Roma e dell’Agenzia per l’internazionalizzazione<br />
di Unioncamere Lazio. E’ Consigliere di Amministrazione<br />
del Gruppo Il Sole 24 Ore, Consigliere Delegato<br />
di British American Tobacco Italia e Consigliere di<br />
Amministrazione di Valentino Fashion Group. Vice Presidente<br />
esecutivo dell’OPCE - Organizzazione delle Associazioni<br />
Imprenditoriali delle Capitali Europee e Vice Presidente<br />
del Centro Studi Americani. All’interno del Sistema<br />
Confindustria è stato membro di Giunta e del Consiglio<br />
Direttivo di Confindustria, Presidente <strong>Unindustria</strong> – Unione<br />
degli Industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Rieti,<br />
Viterbo e Presidente di Confindustria Lazio.<br />
POLITICHE REGIONALI E SEMPLIFICAZIONE<br />
Gaetano MACCAFERRI<br />
Presidente S.E.C.I. SpA, di SECI Energia SpA, SECI Real<br />
Estate SpA, Enerray SpA; Vice Presidente SAPABA<br />
SpA, Manifattura Sigaro Toscano SpA. All’interno del Sistema<br />
Confindustria è stato membro della Giunta di Assonime,<br />
del Consiglio Direttivo di Confindustria e Presidente<br />
di Confindustria <strong>Emilia</strong>-Romagna. E’ stato Presidente dell’Associazione<br />
degli Industriali di Bologna e poi di <strong>Unindustria</strong><br />
Bologna.<br />
ORGANIZZAZIONE<br />
Antonella MANSI<br />
Consigliere di Amministrazione e dirigente di Nuova SolmineSpA,<br />
Consigliere di Amministrazione di SolBat Srl<br />
(Gruppo SolMarSpA) e Presidente della Banca Federico<br />
Del Vecchio (Gruppo BancaEtruria). Ha ricoperto gli incarichi<br />
di: Consigliere di Amministrazione e Amministratore<br />
Delegato della Chimica Industriale Gaviol Srl, Consigliere<br />
di Amministrazione di SoRiS Spa. All’interno del Sistema<br />
Confindustria è stata Presidente di Confindustria Toscana,<br />
Vicepresidente con delega agli interni e successivamente<br />
Presidente del Comitato Regionale dei Giovani<br />
Imprenditori di Confindustria Toscana. E' stata insignita dal<br />
Presidente Giorgio Napolitano dell'onorificenza di Cavaliere<br />
al Merito della Repubblica Italiana.<br />
RETI DI IMPRESA<br />
Aldo BONOMI<br />
Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Bonomi:<br />
Rubinetterie Bresciane Bonomi Spa, Valpres Srl, Valbiasrl,<br />
Univers. Membro del Consiglio di Amministrazione<br />
di Bipop-Carire SpA dal 2002, Vice Presidente della Scuderia<br />
Brescia Corse dal 2007. All’interno del Sistema è membro<br />
di Giunta dell’Associazione Industriale Bresciana dal<br />
1993, è stato Membro del Consiglio Direttivo e della Giunta<br />
Confindustria, Vice Presidente e poi Presidente dell’Associazione<br />
Industriale Bresciana, Presidente di Assoenergia.<br />
E’ stato Membro del Consiglio di Amministrazione de<br />
Il Sole 24 Ore, Presidente dell’Associazione Calcio Lumezzane<br />
e Consigliere Lega Calcio Serie C.<br />
EDUCATION<br />
Ivanhoe LO BELLO<br />
Presidente della Lo Bello Fosfovit Srl, Vice Presidente di<br />
Unioncamere. All’interno del Sistema Confindustria ha ricoperto<br />
gli incarichi di Presidente di Confindustria Siracusa,<br />
Presidente di Confindustria Sicilia, Componente del Direttivo<br />
e della Giunta di Confindustria.<br />
RELAZIONI INDUSTRIALI<br />
Stefano DOLCETTA<br />
Amministratore Delegato di Fiamm Spa, Presidente e Amministratore<br />
Delegato di Dicra Spa. E’ stato Presidente della<br />
Sezione Meccanica e Metallurgica di Confindustria Vicenza,<br />
Vice Presidente di Federmeccanica ed è Consigliere<br />
Cobat.<br />
CENTRO STUDI<br />
Fulvio CONTI<br />
Vice Presidente di Endesa S.A. e Presidente di Eurelectric.<br />
Consigliere Indipendente di Barclays Plc, AON Corporation<br />
e di RCS Mediagroup. E’ membro del CdA del<br />
Italian Institute of Technology, dell'Accademia Nazionale di<br />
Santa Cecilia e Presidente del Consiglio Direttivo di Enel<br />
Cuore Onlus. Tra il 1991 e il 1999, è stato CFO della Montecatini,<br />
Direttore Finanziario di Montedison-Compart, Di-<br />
rettore Generale delle Ferrovie dello Stato, Presidente di<br />
Metropolis e Grandi Stazioni, Direttore Generale di Telecom<br />
Italia, Presidente di Finsiel e Consigliere di TIM, Sirti,<br />
Italtel, Meie e STET International. Nel 1999 è passato<br />
in Enel rivestendo sino al giugno 2005 la carica di CFO.<br />
È Cavaliere del Lavoro, Ufficiale della Legion D’Onore ed<br />
è laureato ad Honoris Causa in Ingegneria Elettrica.<br />
MEZZOGIORNO<br />
Alessandro LATERZA<br />
Amministratore Delegato Gius. Laterza & Figli SpA, Vicepresidente<br />
Esecutivo Luiss Guido Carli. All’interno del Sistema<br />
ha ricoperto gli incarichi di Vicepresidente Confindustria<br />
Bari, Presidente Confindustria Bari-Bat, Rappresentante<br />
Generale del Mezzogiorno in Giunta, Presidente del<br />
Comitato Interconfederale per la Formazioni di Sistema, Presidente<br />
Comitato Promotore per le Celebrazioni del Cen-<br />
59<br />
Dal sistema
60<br />
Dal sistema<br />
tenario di Confindustria, Presidente Commissione Cultura.<br />
PICCOLA INDUSTRIA - DELEGA PER IL CREDITO E LA FINANZA PER LE PMI<br />
Vincenzo BOCCIA<br />
Amministratore delegato della Arti Grafiche Boccia SpA<br />
di Salerno e Presidente Onorario di Assafrica& Mediterraneo.<br />
È inoltre rappresentante di Confindustria presso il<br />
BUSINESSMED. Per Borsa Italiana è Presidente dell’Advisory<br />
Board per i mercati AIM e MAC. In precedenza ha<br />
ricoperto i seguenti incarichi: Vice Presidente Piccola Industria<br />
e Presidente Piccola Industria della Campania; Vice<br />
Presidente dei Giovani Imprenditori e Presidente Giovani<br />
Imprenditori della Campania; Componente del Consiglio<br />
Direttivo e della Giunta di Assografici; Consigliere di<br />
Amministrazione dell’Azienda Libico Italiana fino al 2005;<br />
Presidente di Assafrica e Mediterraneo dal 2003 al 2007.<br />
GIOVANI IMPRENDITORI<br />
Jacopo MORELLI<br />
Presidente e amministratore delegato di EmmeEmme SpA,<br />
Componente del Comitato tecnico confederale "Credito<br />
e Finanza per le PMI". Nel Sistema ha ricoperto gli incarichi<br />
di Vice Presidente Nazionale dei Giovani Imprenditori<br />
di Confindustria, Vice Presidente di Confindustria Firenze,<br />
Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria<br />
Firenze, membro della Commissione Nazionale Ricerca<br />
Innovazione, membro della Commissione Nazionale<br />
per le Riforme Istituzionali di Confindustria<br />
COMITATI TECNICI<br />
FISCO<br />
Andrea BOLLA<br />
Amministratore Delegato di Vivigas SpA e Veneta Vendite<br />
Srl. E’ inoltre presidente del Comitato Esecutivo di 2B<br />
Energia SpA di Milano e consigliere di Erogasmet Holding,<br />
Spumanti Valdo Srl e Fondazione Atlantide. Nel Sistema<br />
ha ricoperto gli incarichi di Presidente Gruppo Giovani Imprenditori<br />
di Confindustria Verona, Vicepresidente di<br />
Confindustria Verona con delega alle Relazioni Interne e<br />
Rapporti Economici, Membro della Commissione Energia,<br />
invitato del Comitato per Expo 2015 di Confindustria<br />
INTERNAZIONALIZZAZIONE<br />
Paolo ZEGNA<br />
Dopo aver ricoperto vari incarichi operativi nel gruppo, dal<br />
1989 è Membro del Consiglio di Amministrazione dell’Ermenegildo<br />
Zegna Holditalia SpA e Presidente del Gruppo<br />
Ermenegildo Zegna dal dicembre 2006. Ha recentemente<br />
ricoperto gli incarichi di Presidente di Sistema Moda Italia<br />
(Smi), Federazione Tessile Moda, Vice Presidente di Pitti Immagine,<br />
Membro del Consiglio di Amministrazione del Centro<br />
di Firenze per la Moda Italiana, Presidente di Milano Unica,<br />
Salone Italiano del Tessile e Presidente di Idea Biella.<br />
SICUREZZA<br />
Salomone GATTEGNO<br />
Presidente di SDP Società di Partecipazione SpA – Milano<br />
e Vice Presidente Assolombarda con delega alle Relazioni<br />
Industriali e affari sociali, è Membro del Consiglio<br />
Direttivo e della Giunta di Confindustria. Ha ricoperto gli<br />
incarichi di Presidente di Alcatel-Lucent Italia SpA – Milano,<br />
Amministratore Delegato di Alcatel Italia SpA e Presidente<br />
dell’Area Mediterraneo Sud Orientale, Vice Presidente<br />
per l'Area Sud Europa della Divisione BSD (Business<br />
Systems Division) di Alcatel Italia SpA, Responsabile<br />
della Dial Telecomunicazioni – Milano<br />
AMBIENTE<br />
Edoardo GARRONE<br />
Presidente del Consiglio di Sorveglianza di San Quirico<br />
SpA (Holding finanziaria del Gruppo Garrone/Mondini) e<br />
Presidente del Gruppo ERG. Attualmente è anche Membro<br />
della Giunta di Assonime e Membro del Consiglio Direttivo<br />
Iefe, Presidente del Consiglio di Amministrazione<br />
di Aedificatio SpA e Amministratore unico di RetIndustria<br />
Srl. E’ Consigliere di Amministrazione di Pininfarina SpA,<br />
Associazione Civita e Fondazione Magna Carta, S.E.M. Srl,<br />
Sipi SpA, ALUISS. Nel sistema è stato Presidente Nazionale<br />
dei Giovani Imprenditori, Vice Presidente Confindustria<br />
e componente del Consiglio Direttivo, - Presidente del<br />
Gruppo Giovani dell’Industria di Genova, Vicepresidente<br />
dell’Associazione Industriali di Genova.<br />
TUTELA DEL MADE IN E LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE<br />
Lisa FERRARINI<br />
Consigliere delegato del Gruppo Agroalimentare Ferrarini.<br />
Attualmente è Presidente di Assica – Associazioni Industriali<br />
delle Carni e dei Salumi aderente a Confindustria<br />
e Vice Presidente di Federalimentare con delega ai Rapporti<br />
con la GDO, al Mercato e alla Sicurezza Alimentare.<br />
Ricopre anche i seguenti incarichi: Responsabile dell’organizzazione<br />
produttiva e della gestione degli approvvigionamenti<br />
per tutte le aziende del Gruppo Ferrarini, Consigliere<br />
del Consiglio di Amministrazione Vismara Spa, Membro<br />
di Giunta della Camera di Commercio di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, Georgofila<br />
presso l’Accademia dei Georgofili dal 2005.
62<br />
Gruppo agroalimentare<br />
Gruppo Agroalimentare<br />
Il Gruppo Agroalimentare di Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> si è costituito ufficialmente<br />
con l’Assemblea dello scorso 23 Febbraio. Nella parte privata, rivolta ai soli imprenditori<br />
associati del comparto, è stato eletto Presidente del Gruppo per il prossimo<br />
biennio Fausto Papa.<br />
Cinquant’anni, Papa è Amministratore delegato di Reire Srl, impresa attiva da venticinque<br />
anni nella commercializzazione di materie prime per le industrie alimentari<br />
il cui Presidente è Camillo Galaverni.<br />
Le imprese agroalimentari aderenti agli Industriali sono circa sessanta per un totale<br />
di 2.700 dipendenti e un fatturato complessivo superiore al miliardo e duecento<br />
milioni di euro.<br />
La filiera nella quale operano va dalla lavorazione delle carni al lattiero caseario,<br />
dalla produzione di pasta ai biscottifici ai prodotti da forno in genere, aziende di<br />
produzione di vino, aceto, conserve, preparati per l’industria dolciaria, imprese commerciali<br />
di materie prime. Prima della costituzione formale del Gruppo, Industriali<br />
<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> aveva promosso nell’ultimo anno e mezzo diversi seminari tecnici,<br />
rivolti ad un centinaio tra imprese associate e non associate del comparto agroalimentare,<br />
su tematiche quali certificazione Kosher, etichettatura, tracciabilità, rapporti<br />
con la GDO e forme di collaborazione con l’Università per la ricerca industriale<br />
alimentare.<br />
FAUSTO PAPA<br />
Presidente Gruppo Agroalimentare<br />
Intervista a<br />
Fausto Papa<br />
Ufficio Comunicazione Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />
Presidente, dopo la sua nomina lei ha avviato incontri con tutti gli imprenditori<br />
del distretto agroalimentare associati agli Industriali: che impressione<br />
ne ha ricavato, sulle necessità e aspettative dei suoi colleghi?<br />
Ho avuto conferma dell’importanza di incontri a quattr’occhi, perché mi permetteranno<br />
di stendere un programma operativo aderente alle esigenze degli<br />
imprenditori e quindi dell’intero comparto. Non va dimenticato, infatti, che<br />
il gruppo opera in coerenza con la mission di tutti i gruppi merceologici di Industriali<br />
<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, quindi in un’ottica di supporto e tutela in tema di rappresentanza,<br />
aggiornamento, segmentazione dei servizi dell’intero comparto<br />
agroalimentare provinciale. Dai primi colloqui avuti con i colleghi, mi sembrano<br />
evidenti alcune strade su cui lavorare: i rapporti con la grande distribuzione,<br />
il tema della ricerca e dei rapporti con gli enti ispettivi. La valorizzazione<br />
del prodotto Made in <strong>Reggio</strong>. Poi l’estero: il mio obiettivo è giungere a partecipare<br />
in forma aggregata ad una fiera di settore anche internazionale dove portare<br />
assieme tanti prodotti reggiani: su questo versante, così delicato e strategico,<br />
via Toschi ha la sensibilità, la forza e le aree di competenza adatte ad<br />
un simile progetto.<br />
Proviamo a dare un’istantanea del comparto reggiano e provinciale: quante<br />
aziende lo compongono, quali indici di fatturato, export, addetti.<br />
Un dato che ben riassume la fisionomia del comparto è quello di circa 700 im-<br />
63<br />
Gruppo agroalimentare
64<br />
Gruppo agroalimentare<br />
prese con più di 6000 addetti e un export di 425 milioni di euro. Per leggere<br />
correttamente questi dati va precisato che sono comprensivi anche di decine<br />
e decine di realtà che fungono da filiera di fornitura primaria di imprese industriali,<br />
penso ad esempio ai caseifici rispetto alle imprese industriali del settore<br />
lattiero caseario; oppure ad imprese vitivinicole che affiancano alla vendita<br />
e alla fornitura sul territorio nazionale un significativo approccio all’export.<br />
Nello specifico l’agroalimentare reggiano riassume l’intera completa gamma<br />
di prodotti: dalla lavorazione delle carni al lattiero caseario, dalla produzione<br />
di pasta ai biscottifici ai prodotti da forno in genere, poi le aziende di produzione<br />
di vino, aceto, conserve, preparati per l’industria dolciaria, imprese commerciali<br />
di materie prime.<br />
Tante realtà e una filiera articolata, è questo il punto di forza?<br />
Il nostro punto di forza e di eccellenza è senza dubbio l’ elevata propensione<br />
alle produzioni con marchio proprio e conseguente valorizzazione dei fattori competitivi<br />
non-price. Sui banchi dei supermercati lei acquista pasta, biscotti, salumi<br />
che in alcuni casi escono anche da piccole imprese sotto i dieci dipendenti,<br />
imprese che hanno imparato spesso il mestiere dalle grandi e quindi iniziano,<br />
nel loro piccolo, a fare ricerca, sperimentano nuovi prodotti adatti per<br />
mercati diversi dal nostro come abitudini culinarie e alimentare. In definitiva la<br />
nostra chiave del successo è la capacità di pensare e agire come i grandi anche<br />
se si è di dimensione più ridotta rispetto ai colossi del comparto.<br />
Questo è bastato per restare ai margini della crisi di questi anni?<br />
L’alimentare tipicamente non si trova mai dentro al gorgo delle crisi economiche,<br />
data la scarsa comprimibilità dei consumi alimentari. Non abbiamo registrato,<br />
per capirci, cadute a due cifre come l’industria nel complesso ma una<br />
evidente flessione si è sentita e in particolare soprattutto nell'ultimo periodo. Le<br />
motivazioni sono diverse. Il settore fa grandi numeri con marginalità contenute.<br />
Questo perché risente molto più di altri settori dell'andamento dei costi delle<br />
materie prime; durante questi anni si sono avuti, a volte in maniera incomprensibile,<br />
significativi aumenti delle materie prime come ad esempio imballaggi (carta<br />
e film) o lo zucchero lo scorso anno, gli amidi, per fare solo alcuni esempi. Il<br />
settore poi è molto condizionato dalla Grande Distribuzione che spesso non recepisce<br />
sul momento questi aumenti per cui sono interamente a carico del produttore.<br />
Inoltre il nostro è un ambito stagionale, legato a dinamiche anche emotive<br />
come scandali alimentari, improvvise “mucche pazze”, speculazioni fantasiose<br />
fattesi ancor più frequenti da quando le materie prime alimentari sono diventate<br />
commodities quotate in borsa. Insomma non siamo un’isola felice.<br />
Come si pone la nascita del Gruppo Agroalimentare rispetto agli altri interlocutori<br />
presenti sul territorio, cito Camera di Commercio e Provincia?<br />
Senza dubbio Camera di Commercio e Provincia sono attori importanti nel sostegno<br />
al comparto, perché promuovono la partecipazione collettiva a fiere, erogano<br />
finanziamenti per missioni imprenditoriali, realizzano focus sull’export agroalimentare,<br />
in generale fanno opera di tutela e promozione delle eccellenze enogastronomiche<br />
reggiane. Il Gruppo Agroalimentare persegue i medesimi obiettivi<br />
agendo su due versanti: attraverso le aree specialistiche di Industriali <strong>Reggio</strong><br />
<strong>Emilia</strong> e nella direzione di una sempre più mirata segmentazione dei ser-<br />
Oltre due miliardi di euro di fattura-<br />
to, 700 imprese di ogni dimensione,<br />
6.500 addetti, produzioni d’eccel-<br />
lenza legate alla tradizione locale,<br />
una presenza consolidata nei merca-<br />
ti internazionali.<br />
<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>:<br />
una comunità, una tradizione, cento specialità alimentari<br />
Questa è oggi l’industria alimenta-<br />
re della provincia di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>.<br />
Un universo all’interno del quale si<br />
snodano filiere che garantiscono tra-<br />
sparenza e qualità. Industriali <strong>Reggio</strong><br />
<strong>Emilia</strong> organizza questa grande realtà<br />
imprenditoriale attraverso il proprio<br />
Gruppo Agroalimentare: grandi, me-<br />
die e piccole imprese che oggi vo-<br />
gliamo ringraziare per il loro costan-<br />
te contributo al successo del nostro<br />
formidabile sistema territoriale.<br />
Gruppo Agroalimentare
66<br />
Gruppo agroalimentare<br />
vizi a favore delle imprese agroalimentari. Nel primo caso mi riferisco ad aree<br />
come quella del Credito e dell’ Internazionalizzazione, che mettono a disposizione<br />
delle nostre aziende dei servizi di eccellenza in grado di agevolare l’accesso<br />
al credito, elaborare studi di prefattibilità per l’export verso nuovi mercati,<br />
favorire la ricerca partner e le informazioni a livello mondiale sulla salute<br />
finanziaria dei clienti, sostenere la partecipazione a fiere di settore ancora inesplorate.<br />
La segmentazione dei servizi scaturirà dagli incontri che sto facendo<br />
con tutte le imprese associate, in modo da avere ben chiara una mappatura<br />
di specificità e di esigenze tali da realizzare prodotti il più possibile coerenti<br />
con le aspettative delle imprese.<br />
Prima lei citava la necessità di progetti di aggregazione verso l’estero; a suo<br />
parere, su export e nuovi mercati vi sono potenzialità ancora non sfruttate?<br />
L’apertura ai mercati esteri dell’industria alimentare reggiana (e italiana) è un fenomeno<br />
circoscritto sostanzialmente all’ultimo decennio; durante questo periodo<br />
le esportazioni alimentari provinciali sono cresciute a ritmi vivaci; la crisi non<br />
ha interrotto, ma solo rallentato, il percorso di virtuoso sviluppo dell’export provinciale.<br />
Dobbiamo riuscire a rafforzare il processo di internazionalizzazione “vicina”:<br />
ad oggi in paesi come Spagna, Francia, Germania le nostre quote di presenza<br />
di mercato restano entro il 7% e nei principali mercati Ue non supera il<br />
9. Certo dovremo lavorare anche sull’internazionalizzazione “lontana”, nei Paesi<br />
emergenti ove vi sono oltre 120 milioni di nuovi consumatori potenziali. Come<br />
dicono e riconoscono gli imprenditori del comparto, molti mercati esteri con potenzialità<br />
ancora da sfruttare, diversificazione dei mercati e tecnologia del prodotto<br />
sono i principali fattori su cui investire da qui in avanti.<br />
Tra gli obiettivi di Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> c'è anche quello di far conoscere<br />
ancora di più questo nostro marchio reggiano: come intendete fare?<br />
Il “Made in <strong>Reggio</strong>” rappresenta da tempo un’esigenza per le realtà del comparto.<br />
A parte il Parmigiano Reggiano e il lambrusco, non vedo prodotti che<br />
al di fuori della provincia ci possano caratterizzare, e ciò a causa di un unico<br />
motivo: perché nel tempo non sono stati valorizzati come invece è avvenuto<br />
altrove (basti pensare alla cipolla di Tropea!) e in generale assistiamo a minore<br />
riconoscibilità del “Made in <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>”rispetto ai “marchi territoriali” vicini.<br />
Un passaggio ineludibile per invertire la rotta è quello del rapporto con la<br />
Gdo. Le idee sono parecchie in tal senso, penso alla possibilità di raggruppare<br />
nei supermercati in un unico bancale i prodotti “chilometro zero” che escono<br />
dalle industrie del territorio. O ancora cavalcare uniti le tendenze al consumo<br />
favorevoli ai contenuti di “benessere” e di “qualità della vita”, che proprio<br />
nei supermercati, a contatto con le famiglie e la gente che maggiormente ricercano<br />
questi stili di vita, possono ricevere consenso di mercato. Bisognerà attivare<br />
azioni di lobby positiva per contrastare l’assenza di traino distributivo sui<br />
mercati esteri da parte della Gdo nazionale. Nel nostro territorio le potenzialità<br />
del settore andranno di pari passo con la consapevolezza degli operatori dell'importanza<br />
di creare immagine sul mercato del Made in <strong>Reggio</strong>. Per far questo<br />
non basta mettersi insieme per creare, ad esempio, una rete di agenti comune.<br />
Bisogna individuare i prodotti da valorizzare o anche i prodotti comuni<br />
che però possano avere un di più da valorizzare e siano ben identificati da un’<br />
immagine che garantisca la loro salubrità e genuinità. Dall’ascolto dei colleghi
68<br />
Gruppo agroalimentare<br />
imprenditori mi aspetto nascano le idee più efficaci e in grado di mettere insieme<br />
tutte le realtà agroalimentari del territorio.<br />
Per molto tempo mondo della ricerca e delle pmi alimentari sono stati lontani<br />
anni luce: ritiene possibile e necessaria un’inversione di tendenza?<br />
Il settore ha, ancora, grosse potenzialità dal mondo della ricerca; purtroppo<br />
la scarsa attitudine delle università ad autopromuoversi e la ritrosia degli imprenditori<br />
vecchio stampo verso la ricerca alimentare ha scavato un fossato<br />
tra i due mondi.<br />
Ma oggi le sponde sono molto più vicine e le opportunità che la ricerca industriale,<br />
i laboratori, le strutture universitarie offrono alle nostre imprese sono troppo<br />
grandi per non essere sfruttate. Quando un anno fa in via Toschi abbiamo incontrato,<br />
assieme ad altre decine di imprenditori, i docenti e collaboratori della facoltà<br />
di Agraria di Modena e <strong>Reggio</strong> (la cui sede badi bene è nel nostro comune),<br />
siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalle opportunità a nostra disposizione.<br />
Soprattutto, questo mi pare il dato forse più importante, ci è parso chiaro come<br />
anche una Pmi possa fare ricerca senza dissanguarsi economicamente. Tra le<br />
attività del Gruppo dovrà esserci ampio spazio per questo aspetto.<br />
La provoco, in chiusura, sul dualismo con Parma, la “Food Valley italiana”:<br />
cosa dobbiamo imparare dai nostri vicini d'oltre Enza?<br />
Mi ha sempre fatto sorridere questa diatriba con i parmensi! Sinceramente cosa<br />
dobbiamo dire se non che loro sono bravi e che dobbiamo imparare dalle cose<br />
migliori che hanno saputo fare: non dimentichiamo che la forza di alcune loro<br />
aziende (nel bene e nel male), in passato, è stata la capacità di legare la loro<br />
immagine alla città. Aggiungo che anche la città ha dato molto a loro e qui i<br />
nostri politici passati e presenti potrebbero riflettere un po': non basta la buona<br />
volontà dell'imprenditore, deve avere i mezzi per esprimere al meglio le sue<br />
potenzialità. Ad esempio sfruttando uno spazio fieristico che da noi è rimasto<br />
un magnifico contenitore vuoto di contenuti e di attrattività. Ma anche noi siamo<br />
in grado di competere bene con i vicini d’oltre Enza. Le riporto un aneddoto<br />
significativo: quando incontrammo la facoltà di Agraria restammo di sasso<br />
nell’apprendere che moltissimi iscritti ai corsi di laurea provengono proprio<br />
da Parma, dove pure non manca una tradizione di ricerca e sviluppo del settore;<br />
questo significa, ancora una volta, che le eccellenze generano attrazione<br />
in modo spontaneo e in barba a campanilismi superati.
envenuti<br />
nell’era<br />
della rinascita con…<br />
STUDIO TRE<br />
“È nella crisi che sorgono l'inventiva,<br />
le scoperte e le grandi strategie”<br />
(A. Einstein)<br />
La capacità di adattarsi<br />
tempestivamente,<br />
soprattutto in caso di crisi, è<br />
l’unica risorsa che consente<br />
di salvaguardare la<br />
prosecuzione della propria<br />
“specie” e magari di cibarsi<br />
di nuovi prodotti ancora più<br />
succulenti.<br />
La capacità di rinnovarsi è<br />
l’atteggiamento che<br />
risulta vincente per superare<br />
situazioni sfavorevoli e<br />
individuare possibili<br />
soluzioni.<br />
Qualunque sia il settore in<br />
cui operiamo, è giunto il<br />
momento di cogliere le<br />
nuove opportunità offerte dal<br />
business internazionale<br />
individuando importanti<br />
sinergie con clienti, partner<br />
strategici e fornitori di tutto il<br />
mondo.<br />
Creiamo qualcosa di nuovo…<br />
come un pittore che giocando<br />
con due colori ne crea<br />
sorprendentemente un terzo.<br />
Approfittiamo, quindi, della<br />
crisi che sta inquinando l’aria<br />
e dello stato di apnea che ci<br />
impedisce di respirare<br />
liberamente, per fermarci a<br />
riflettere sul nostro prodotto,<br />
analizzare le nuove richieste<br />
dei mercati esteri nei quali<br />
intendiamo espanderci e<br />
studiare la giusta strategia<br />
da sviluppare,<br />
ma non da soli!<br />
Per raggiungere tale<br />
obiettivo è importante<br />
affidarsi a professionisti<br />
competenti in ambito<br />
internazionale, quali banche,<br />
avvocati, commercialisti e<br />
consulenti linguistici in<br />
grado di affiancarci<br />
nell’affrontare correttamente<br />
la cultura dei popoli stranieri,<br />
difendendo e mantenendo<br />
l’eccellenza italiana.<br />
Il 2012 può segnare un<br />
cambiamento decisivo, solo<br />
se si pone l’azione in<br />
vantaggio rispetto alla<br />
preoccupazione.
72<br />
Ance<br />
un nuovo<br />
“logo”<br />
per una nuova<br />
stagione<br />
di sfide<br />
Il Collegio delle imprese edili ed affini di Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> ufficializza il<br />
cambio di denominazione. La formalizzazione coincide con il lancio di una iniziativa<br />
di comunicazione, che vedrà comparire su manifesti in città il logo “ANCE<br />
<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>” accanto alla storica dizione “Collegio Costruttori Edili”. Non si<br />
tratta di un cambio d’abito né di un semplice adempimento statutario, ma una<br />
scelta strategica precisa con cui si vuole significare una sostanziale rivisitazione<br />
del ruolo del Collegio. La campagna di comunicazione verterà su concetti<br />
che da sempre guidano i costruttori: fiducia, sicurezza e legalità. Concetti<br />
che rappresentano contestualmente la condizione necessaria per crescere,<br />
sia dal punto di vista associativo che d’impresa.<br />
In un momento difficile come quello attuale, la capacità di fare squadra, di affrontare<br />
le sfide con il giusto spirito di appartenenza associativa saranno gli<br />
elementi su cui investire. La nuova denominazione permetterà agli interlocutori<br />
esterni di ricondurre più facilmente l’appartenenza delle imprese associate<br />
al sistema ANCE, nel segno di una logica di profondo legame rispetto al<br />
contesto associativo provinciale, regionale e nazionale.<br />
73<br />
Internazionalizzazione
74<br />
Ance<br />
Le aziende di ANCE Le aziende di ANCE<br />
ACANTO SRL<br />
NOVELLARA<br />
www.acantosrl.it<br />
acanto@acantosrl.it<br />
BENASSI SRL<br />
REGGIO EMILIA<br />
www.benassisrl.com<br />
info@benassisrl.com<br />
BONACINI COSTRUZIONI SRL<br />
REGGIO EMILIA<br />
edilbonacini@libero.it<br />
BONACINI EMERENZIO & C. SNC<br />
REGGIO EMILIA<br />
edilbonacini@libero.it<br />
CORI SPA<br />
REGGIO EMILIA<br />
info@corispa.it<br />
CORREGGIO IMMOBILIARE SRL<br />
CORREGGIO<br />
www.correggioimmobiliare.it<br />
info@correggioimmobiliare.it<br />
COSMO HAUS SRL A SOCIO UNICO<br />
REGGIO EMILIA<br />
www.cosmohaus.it<br />
info@cosmohaus.it<br />
COSTRUZIONI MORINI SRL<br />
MONTECCHIO EMILIA<br />
www.costruzionimorini.it<br />
costruzionimorini@gmail.com<br />
DADO LEGNO SRL<br />
REGGIO EMILIA<br />
www.dadolegno.it<br />
info@dadolegno.it<br />
DALL'AGLIO AMOS & C. SRL<br />
CAVRIAGO<br />
www.dallaglioamos.it<br />
aldo@dallaglioamos.it<br />
DENTI DOTT. ROMANO SNC<br />
REGGIO EMILIA<br />
www.dentinrg.com<br />
andrea.denti@dentinrg.com<br />
DUROCEM ITALIA SPA<br />
TOANO<br />
www.durocem.it<br />
durocem@durocem.it<br />
EDIL - VAIANO SRL<br />
SAN POLO D'ENZA<br />
edil-vaiano@libero.it<br />
EDILGRISENDI SPA<br />
REGGIO EMILIA<br />
edilgrisendi@tin.it<br />
EDILIZIA MONTELAGHI VALTER SRL<br />
CARPINETI<br />
www.montelaghi.it<br />
info@montelaghi.it<br />
EN.GE.CO SRL<br />
REGGIO EMILIA<br />
www.teknimond.it<br />
info@engeco-re.it<br />
EUROBI SRL<br />
REGGIO EMILIA<br />
eurobi_srl@libero.it<br />
F.LLI BARI SRL<br />
REGGIO EMILIA<br />
www.fllibari.it<br />
info@fllibari.it<br />
GIGLI COSTRUZIONI SRL<br />
REGGIO EMILIA<br />
www.giglicostruzioni.it<br />
info@giglicostruzioni.it<br />
IMMOBILIARE SAN GIOVANNI SRL<br />
REGGIO EMILIA<br />
immsangiovanni@libero.it<br />
IMMOBILIARE 3MC SRL<br />
BIBBIANO<br />
www.sanrocco-srl.com<br />
info@sanrocco-srl.com<br />
IMPRESA EDILE<br />
BIGLIARDI PRIMO & C. SNC<br />
REGGIO EMILIA<br />
guidettimariarita@virgilio.it<br />
IMPRESA VILLA SRL<br />
TOANO<br />
borgonovimanuela@alice.it<br />
INCERTI ATHOS e C. SNC<br />
QUATTRO CASTELLA<br />
incerti.snc@gmail.com<br />
ITON SRL<br />
CAVRIAGO<br />
www.iton.it<br />
segreteria@iton.it<br />
LABORATORIO DEL RESTAURO<br />
DI GAZZOTTI GIOVANNI<br />
TOANO<br />
www.laboratoriodelrestauro.it<br />
gazzgiov@tin.it<br />
MANUTENZIONI<br />
GENERALI REGGIANE SRL<br />
REGGIO EMILIA<br />
www.mgr.re.it<br />
mgr@mgr.re.it<br />
MAYOR SNC<br />
CAMPAGNOLA EMILIA<br />
www.mayorsnc.it<br />
amministrazione@mayorsnc.it<br />
MELLI COSTRUZIONI SRL<br />
REGGIO EMILIA<br />
www.mellisrl.com<br />
f.casoli@mellisrl.com<br />
MONTANARI LUIGI SRL<br />
REGGIO EMILIA<br />
www.montanarisrl.net<br />
montanari@montanarisrl.net<br />
NEGESI URBANIZZAZIONI SRL<br />
REGGIO EMILIA<br />
www.negesi.it<br />
info@negesi.it<br />
NIAL NIZZOLI SRL<br />
CORREGGIO<br />
www.nialnizzoli.com<br />
info@nialnizzoli.com<br />
PORTINE SRL<br />
GUALTIERI<br />
aldo-benaglia@libero.it<br />
PRATI COSTRUZIONI SRL<br />
REGGIO EMILIA<br />
info@praticostruzioni.it<br />
REGGIOIMMOBILI SRL<br />
REGGIO EMILIA<br />
www.regginvest.it<br />
federicospallanzani@businessre.it<br />
RIVA COSTRUZIONI SRL<br />
REGGIO EMILIA<br />
www.rivacostruzioni.com<br />
info@rivacostruzioni.com<br />
ROMEI SRL<br />
CASTELNOVO NE' MONTI<br />
www.romeisrl.com<br />
info@romeisrl.com<br />
S.A.S.I.M. SRL<br />
SCANDIANO<br />
sasimsrl@tin.it<br />
S3 SONCINI SPA<br />
POVIGLIO<br />
www.foreverpipe.com<br />
info@s3soncini.it<br />
SINCRE SPA<br />
REGGIO EMILIA<br />
amministrazione@sincre.it<br />
SOCIETA' CATTOLICA DI RE<br />
COSTRUZIONI EDILI E STRAD. SPA<br />
REGGIO EMILIA<br />
www.soccattolicaspa.it<br />
info@soccattolicaspa.it<br />
T&T COSTRUZIONI SRL<br />
CORREGGIO<br />
www.ttcostruzioni.it<br />
info@ttcostruzioni.it<br />
TARASCONI LAURO & C. SNC<br />
CORREGGIO<br />
www.tarasconiedilizia.com<br />
tarasconi@email.it<br />
TRECENTOSESSANTA SRL<br />
CAVRIAGO<br />
www.360global.it<br />
info@360global.it<br />
ZINI E ZAMBELLI COSTRUZIONI SRL<br />
REGGIO EMILIA<br />
www.zinizambelli.it<br />
info@zinizambelli.it<br />
75<br />
Ance
76<br />
Volontariato<br />
vo<br />
lon<br />
ta<br />
ria<br />
to<br />
La Responsabilità<br />
Sociale d’impresa<br />
come fattore di coesione<br />
e sviluppo sostenibile<br />
delle comunità<br />
Imprese e volontariato: due mondi lontani?<br />
Immaginiamo di giocare al gioco delle<br />
“associazioni di idee”: la parola “volontariato”<br />
sarà coniugata spontaneamente<br />
a gratuità, solidarietà, etica, altruismo.<br />
Ad “impresa”, invece, assoceremo i termini<br />
profitto, concorrenza, mercato, produttività.<br />
Sembrerebbero dunque concetti<br />
inconciliabili, quasi antitetici. Ma questi<br />
ambiti sono davvero così distanti, quasi<br />
contrapposti?<br />
Se proseguiamo il gioco, ad un livello<br />
meno superficiale, scopriamo che i volontari<br />
sono anche manager, lavoratori o<br />
pensionati, che nelle imprese hanno<br />
dedicato tempo e impegno. E sicuramente<br />
sono consumatori. Lo stesso vale per<br />
chi beneficia delle attività del volontariato.<br />
Scopriamo anche che innovazione e<br />
produttività crescono in ambienti sociali<br />
dinamici e coesi: 3 europei su 10 fanno<br />
attività di volontariato (oltre 100 milioni<br />
di persone) e l’80% dichiara che la<br />
cittadinanza attiva e responsabile è parte<br />
fondamentale della loro vita (fonti Eurobarometro<br />
2008-2009). E la tutela e<br />
la promozione del patrimonio ambientale<br />
o culturale sono così distanti da concetti<br />
come profitto, sviluppo? E ancora:<br />
i soggetti dell’economia sociale in Europa<br />
- cooperative, associazioni di volontariato,<br />
imprese sociali, ecc. creano 11<br />
milioni di posti di lavoro, contano oltre<br />
160 milioni di membri e rappresentano<br />
più di 2 milioni di organizzazioni, circa il<br />
10% delle imprese europee (Fonti Unione<br />
Europea 2008). No-profit dunque<br />
come fattore di crescita e occupazione.<br />
Questo esercizio ci permette di focalizzare<br />
l’attenzione sulle sinergie che possono<br />
crearsi nel rapporto tra profit e volontariato,<br />
sulle connessioni più che<br />
sulle distanze, e la chiave di lettura di questa<br />
relazione può essere sintetizzata<br />
da una semplice sigla: RSI.<br />
La teoria definisce la RSI, ovvero la Responsabilità<br />
Sociale d’Impresa, come l’integrazione<br />
volontaria (quindi è essenziale<br />
la volontà, la disponibilità dell’impresa)<br />
di tematiche sociali ed ambientali nel-<br />
le attività produttive e commerciali e negli<br />
assetti organizzativi aziendali, e rappresenta<br />
uno degli elementi chiave nel<br />
dibattito contemporaneo sulla capacità<br />
del sistema economico globale di coniugare<br />
competitività, innovazione, solidarietà<br />
e sviluppo sostenibile.<br />
RSI, dalla teoria alla pratica<br />
I casi concreti di RSI, spesso “inconsci”<br />
e dunque non identificati dalle stesse<br />
aziende che li praticano, comprendono,<br />
ad esempio: i metodi di produzione<br />
eco-sostenibili, la qualità dei luoghi e rapporti<br />
di lavoro; le strategie di marketing<br />
per allargare il business al “consumo critico”;<br />
il volontariato e la raccolta fondi praticati<br />
dai dipendenti in maniera organizzata;<br />
gli asili aziendali; le collaborazioni<br />
imprese-associazionismo per promuovere<br />
cause sociali e ambientali o sostenere<br />
le comunità locali. Tra le esperienze più<br />
significative legate ai territori vi sono: Sodalitas-Assolombarda<br />
(dal 1995 conta<br />
su oltre 100 professionisti volontari dedicati<br />
al trasferimento di cultura manageriale<br />
alle organizzazioni senza scopo di<br />
lucro e alla promozione della RSI), la collaborazione<br />
pluriennale tra il Centro<br />
Servizi per il Volontariato e Confindustria<br />
Genova, il Premio Responsabilità Sociale<br />
d’impresa e il Club delle imprese in<br />
Provincia di Modena, ecc.<br />
Anche a <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> esistono esempi<br />
significativi di impegno concreto delle<br />
imprese a favore della comunità, dei<br />
dipendenti e della sostenibilità, che<br />
stanno acquisendo sempre più visibilità,<br />
anche grazie ad iniziative come il “Premio<br />
Innovazione Sostenibile 2012” dei<br />
Giovani Imprenditori e il Tavolo promosso<br />
dal Comune su “Welfare lavoroimpresa”.<br />
In questo periodo complesso, il tema della<br />
RSI può rappresentare dunque un’opportunità<br />
importante per favorire collaborazioni<br />
e “contaminazioni” positive tra associazioni,<br />
volontari, imprese, lavoratori<br />
e soggetti istituzionali, a beneficio della<br />
comunità nel suo insieme.<br />
77<br />
Volontariato
78<br />
Volontariato<br />
DarVoce<br />
il Volontariato e la Responsabilità Sociale d’Impresa<br />
Ad oggi, in provincia di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, nonostante un tessuto<br />
imprenditoriale impegnato nella comunità e fondamentale<br />
per la coesione sociale, vi sono poche iniziative strutturate<br />
e continuative di collaborazione tra aziende e no-profit/volontariato.<br />
L’impegno di DarVoce per la RSI<br />
In questo contesto DarVoce ha attivato una serie di relazioni<br />
e collaborazioni sulla Responsabilità Sociale d’Impresa<br />
per favorire l’emersione delle buone pratiche e promuovere<br />
iniziative concrete a vantaggio del volontariato, del si-<br />
stema imprenditoriale, dei lavoratori e della comunità nel<br />
suo complesso.<br />
Dal 2009, ad esempio, è attiva la collaborazione con la Fondazione<br />
dell’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti<br />
contabili, che ha permesso la formazione di un gruppo di<br />
commercialisti sui temi fiscali del volontariato, con l’obiettivo<br />
di fornire alle associazioni reggiane servizi qualificati<br />
e a condizioni di favore.<br />
Nel 2011, al convegno “L’impresa solidale: la responsabilità<br />
sociale d’impresa come fattore competitivo”, è stata<br />
presentata la prima ricerca su questo tema nel terri-<br />
torio reggiano (300 imprese coinvolte), frutto della collaborazione<br />
tra DarVoce, la Fondazione e l’Università Cattolica<br />
di Milano. DarVoce partecipa attivamente al tavolo<br />
“lavoro-impresa” del Patto per il Welfare promosso dal<br />
Comune di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>. Sono stati inoltre portati contributi<br />
per l’Osservatorio economico, coesione sociale,<br />
legalità della Camera di Commercio, nel focus group dedicato<br />
al terzo settore. La partecipazione di DarVoce alla<br />
giuria del Premio Innovazione Sostenibile 2012, promosso<br />
dai Giovani Imprenditori, è un altro passo verso una<br />
maggiore conoscenza e collaborazione tra mondo profit<br />
e non-profit e ha rappresentato un'ulteriore conferma<br />
del riconoscimento delle competenze del volontariato e<br />
del suo ruolo imprescindibile per la promozione del benessere<br />
della comunità reggiana. Inoltre, sono state svolte<br />
diverse consulenze ad aziende interessate a conoscere<br />
il no-profit reggiano e contribuire ad iniziative a sostegno<br />
della comunità.<br />
Cosa offre DarVoce al sistema imprenditoriale<br />
DarVoce intende promuovere nuove modalità di collaborazione<br />
con il sistema imprenditoriale reggiano, che superino<br />
il tradizionale approccio “filantropico” della beneficienza,<br />
pur sempre gradita, ma spesso casuale, una tantum,<br />
dove il volontariato è mero beneficiario ma non soggetto<br />
attivo, portatore di un patrimonio di competenze ed esperienze<br />
da valorizzare e offrire alle imprese.<br />
In concreto, DarVoce mette a disposizione la propria professionalità,<br />
la capacità di costruire reti tra diversi soggetti<br />
territoriali e “leggere” i bisogni e le potenzialità delle comunità<br />
per:<br />
sostenere e responsabilizzare il volontariato nell’adottare<br />
approcci più innovativi, trasparenti e professionali nel<br />
rapporto con le imprese per superare la logica della sem-<br />
plice donazione, in favore di collaborazioni strutturate e<br />
con vantaggi reciproci;<br />
diffondere i benefici delle pratiche di RSI (di tipo fiscale,<br />
di immagine, di clima aziendale) alle imprese e alle associazioni<br />
di categoria, orientarle alle opportunità e sostenerle<br />
nello sviluppo di attività e progetti idonei alle specificità<br />
aziendali e del territorio in cui operano;<br />
promuovere la cooperazione tra gli attori pubblici e privati<br />
del territorio, per incentivare la cultura della Responsabilità<br />
Sociale d’impresa e far emergere le buone pratiche<br />
delle aziende locali sul tema e a favore di tutta la<br />
comunità.<br />
Associazione DarVoce<br />
DarVoce è un’associazione costituita da 84 organizzazioni<br />
di volontariato, fondata nel 1994,<br />
ed ente gestore del Centro di Servizio per il Volontariato<br />
della provincia di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, un’istituzione<br />
privata prevista dalla legge quadro sul<br />
volontariato n. 266 del 1991.<br />
DarVoce offre servizi consulenziali, formativi e<br />
progettuali gratuiti ad oltre 400 associazioni di<br />
volontariato e, su richiesta, alle altre 800 organizzazioni<br />
non profit del territorio reggiano impegnate<br />
su diversi temi: sanità, disagio sociale,<br />
disabilità, protezione civile, ambiente, cultura,<br />
immigrazione, tutela dei diritti, giovani, cooperazione<br />
internazionale, ecc.<br />
DarVoce accompagna i soggetti pubblici e il mondo<br />
imprenditoriale a relazionarsi con il volontariato<br />
attivando percorsi di progettazione congiunta,<br />
progetti di Responsabilità Sociale di Impresa rivolti<br />
al territorio, attività di consulenza e orientamento<br />
in un’ottica di promozione della solidarietà,<br />
della sostenibilità e della coesione sociale.<br />
Per conoscere le iniziative di cittadinanza attiva<br />
e responsabilità sociale della nostra comunità è<br />
possibile abbonarsi a DarVoce Informa, il periodico<br />
del volontariato reggiano.<br />
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Volontariato
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Assindustria notizie<br />
ASSINDUSTRIA<br />
notizie<br />
DALL’IDEA AL PROGETTO:<br />
LE OPPORTUNITÀ<br />
DEI PROGETTI DI RICERCA<br />
EUROPEI PER LE PMI<br />
Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> ha organizzato<br />
un seminario con l’obiettivo di presentare<br />
alle imprese interessate i<br />
Bandi europei nell’ambito del 7° Programma<br />
Quadro dell’Unione Europea,<br />
in particolare il Programma “Capacities”<br />
rivolto alle PMI. Quest’ultimo<br />
sarà infatti pubblicato nel prossimo<br />
mese di luglio con una dotazione di oltre<br />
200 milioni di Euro, volta a rafforzare<br />
le attività innovative delle PMI e<br />
la loro capacità di trarre beneficio dai<br />
risultati della ricerca per sviluppare nuovi<br />
prodotti e mercati basati sulla tecnologia.<br />
Il seminario si inserisce in un<br />
progetto più ampio a valenza biennale,<br />
dal titolo “Finanza agevolata per la<br />
Ricerca e l’innovazione”, che, attraverso<br />
incontri operativi, vuole assicurare<br />
alle imprese l’informazione e l’assistenza<br />
nell’accesso alle varie forme di finanziamento.<br />
LE AZIENDE DEL SETTORE<br />
CHIMICO SI INCONTRANO<br />
Lo scambio di vedute tra imprenditori<br />
di uno stesso settore contribuisce<br />
spesso a strutturare progetti di formazione<br />
continua delle risorse umane<br />
operanti nel comparto, mettere in rete<br />
gli operatori reggiani dei distretti di riferimento<br />
stimolando lo sviluppo di progetti<br />
congiunti, ampliare i margini di in-<br />
contro e di aggregazione per condividere<br />
tematiche comuni, favorire il<br />
confronto, sollecitare nuove proposte.<br />
Con questi obiettivi, Industriali <strong>Reggio</strong><br />
<strong>Emilia</strong> ha realizzato un momento di incontro<br />
e dialogo riservato alle realtà associate<br />
e non associate del distretto<br />
chimico provinciale. Cuore dell’incontro,<br />
la presentazione delle imprese partecipanti<br />
e l’individuazione delle proposte<br />
di realizzazione di attività a supporto<br />
del comparto chimico reggiano.<br />
IL DOTTORATO DI RICERCA:<br />
MOTORE DI INNOVAZIONE PER<br />
LE IMPRESE<br />
Nelle scorse settimane Industriali <strong>Reggio</strong><br />
<strong>Emilia</strong>, insieme a Club Meccatronica<br />
e Università degli Studi di Modena<br />
e <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, ha organizzato un<br />
seminario sui temi della ricerca e della<br />
collaborazione tra università e imprese<br />
attraverso lo strumento del Dottorato.<br />
Scopo dell’incontro, la presentazione<br />
alle imprese interessate delle<br />
possibilità offerte dalla Scuola di Dottorato<br />
in Ingegneria dell’Innovazione<br />
della nostra città. Sono intervenuti Cesare<br />
Fantuzzi, direttore della Scuola di<br />
Dottorato in Ingegneria dell’Innovazione,<br />
che ha presentato il percorso formativo<br />
e le competenze acquisite dagli<br />
studenti, e Emilio Ricchetti in rappresentanza<br />
della Fondazione Manodori,<br />
che sostiene economicamente la<br />
Scuola. Nel corso del seminario sono<br />
inoltre intervenuti alcuni giovani studen-<br />
81<br />
Assindustria notizie
82<br />
Assindustria notizie<br />
ti delle Scuole di dottorato di Ingegneria<br />
dell’Innovazione Industriale e di<br />
Agraria, nonché alcune imprese che<br />
hanno partecipato alla realizzazione di<br />
dottorati di ricerca.<br />
INDUSTRIALI REGGIO EMILIA E<br />
CAMERA DI COMMERCIO<br />
INSIEME PER AIUTARE LE<br />
IMPRESE NELLE PROCEDURE<br />
EXPORT<br />
Giovedì 12 aprile presso la sede di Industriali<br />
<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, i responsabili<br />
della Camera di Commercio di <strong>Reggio</strong><br />
<strong>Emilia</strong> hanno illustrato alle imprese i<br />
dettagli operativi del Progetto CERT’O,<br />
il nuovo procedimento telematico per<br />
l’ottenimento dei certificati di origine,<br />
approfondendone le possibilità di utilizzo.<br />
I certificati di origine sono infatti<br />
dichiarazioni che attestano l’origine<br />
dei prodotti esportati in via definitiva<br />
in Paesi terzi e che vengono rilasciati<br />
sulla base di documentazione probatoria<br />
o di comunicazioni rese dalle<br />
stesse imprese. Il Progetto CERT’O<br />
permette alle aziende della Bassa<br />
reggiana di trasmettere on-line la richiesta<br />
dei certificati di origine agli sportelli<br />
dell’Ufficio Estero camerale e di ritirare<br />
tali documenti, timbrati e pronti<br />
per la spedizione. Per ora il servizio è<br />
stato attivato dalla Camera di Commercio<br />
di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> presso gli uffici del<br />
Comune di Guastalla, ma l’intenzione<br />
è quella di espandere il Progetto<br />
CERT’O, nel corso dell’anno, a tutte<br />
le imprese interessate della provincia.<br />
VISITA ALL’AZIENDA SACMI<br />
DI IMOLA<br />
Numerosi imprenditori del Gruppo<br />
Gomma Materie Plastiche di Industriali<br />
<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> si sono recati in visita,<br />
nella giornata di giovedì 12 aprile,<br />
presso gli stabilimenti di Sacmi a<br />
Imola. I partecipanti hanno avuto la pos-<br />
sibilità di visitare la produzione e di confrontarsi<br />
direttamente con la proprietà;<br />
ciò ha permesso di approfondire<br />
numerosi aspetti tra cui la visione<br />
strategica aziendale, sperimentando<br />
come il livello di efficienza e il coinvolgimento<br />
delle persone verso l’obiettivo<br />
di gruppo rendano Sacmi una<br />
realtà tra le più prestigiose del territorio<br />
emiliano e nazionale.<br />
CREI-AMO L’IMPRESA<br />
I Giovani Imprenditori di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />
promuovono in queste settimane il<br />
progetto “CREI-AMO L’IMPRESA!”,<br />
realizzato dai Giovani imprenditori di<br />
Confindustria <strong>Emilia</strong>-Romagna in collaborazione<br />
con l’Ufficio Scolastico Regionale<br />
ed AlmaLaurea. L’iniziativa<br />
consiste nella progettazione di un’idea<br />
imprenditoriale innovativa, che valorizzi<br />
le attitudini professionali degli studenti<br />
e le conoscenze maturate a<br />
scuola, integrandole con le vocazioni<br />
economiche del nostro territorio. Gli<br />
studenti della classe 3^F ad indirizzo<br />
tessuto dell’Istituto Gaetano Chierici<br />
di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> hanno quindi inventato<br />
una idea d’impresa e strutturato<br />
un business plan; “Phoenix” sarà il<br />
nome dell’azienda produttrice di accessori<br />
realizzati con materiali di recupero<br />
provenienti dalle aziende tessili<br />
del territorio. La valutazione dei progetti<br />
avverrà nel mese di maggio, sulla<br />
base di quattro criteri: l’originalità dell’idea,<br />
la realizzabilità dell’impresa,<br />
l’attinenza alle vocazioni e alle opportunità<br />
del territorio, il rispetto dei criteri<br />
di responsabilità sociale e ambientale.<br />
Il giudizio sarà poi integrato dalla<br />
capacità di presentazione in pubblico<br />
da parte degli studenti, nel corso<br />
della premiazione che si svolgerà ad<br />
inizio giugno a Bologna. Alla classe vincitrice<br />
assoluta sarà riconosciuto un<br />
premio e tutti gli studenti partecipanti<br />
sino alla fase conclusiva riceveran-<br />
no un attestato di partecipazione.<br />
LE IMPRESE REGGIANE<br />
ALLA SCOPERTA DELLA<br />
BIELORUSSIA<br />
Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> ha ospitato<br />
un’importante Delegazione istituzionale<br />
della Bielorussia, per un momento<br />
di confronto con le imprese reggiane<br />
interessate ad approfondire la conoscenza<br />
di questo Paese in forte crescita,<br />
nonché le numerose opportunità<br />
di investimento. In occasione del ventennale<br />
degli accordi di collaborazione<br />
diplomatica e istituzionale fra l’Italia<br />
e la Bielorussia, caduto lo scorso<br />
13 aprile, gli imprenditori, intervenuti<br />
numerosi all’incontro, hanno così potuto<br />
conoscere meglio le opportunità<br />
offerte non solo da parte della Bielorussia<br />
ma dall’intera area CSI (Comunità<br />
Stati Indipendenti). In rappresentanza<br />
di Sua Eccellenza l’Ambasciatore<br />
Evgeny Shestakov, sono intervenuti<br />
il console onorario Antonio Sottile e<br />
il Consigliere dell’Ambasciata della Repubblica<br />
di Belarus nella Repubblica<br />
Italiana, Dmitri Mironcik.<br />
EFFICIENZA ENERGETICA<br />
La gestione razionale dell’energia costituisce<br />
oggi un elemento essenziale<br />
per il contenimento dei costi. Consci<br />
di questo, Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong><br />
ha avviato già dallo scorso anno una<br />
progetto che mira a sensibilizzare le imprese<br />
sull’efficienza energetica e le<br />
energie rinnovabili. L’iniziativa prosegue<br />
nel 2012 con due seminari dedicati al<br />
tema della gestione dell’energia, il<br />
primo dei quali, dal titolo “Opportunità<br />
e strumenti per l’efficienza energetica”,<br />
si è svolto lo scorso 20 aprile in collaborazione<br />
con Certiquality. L’obiettivo<br />
è stato quello di sensibilizzare le imprese<br />
in particolare su alcuni aspetti<br />
della materia: la norma ISO 50001:11,
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Assindustria notizie<br />
i certificati bianchi e le agevolazioni sulle<br />
accise; inoltre è stata posta attenzione<br />
sulle modalità per le detrazioni<br />
fiscali delle accise relative all’energia.<br />
GLI INDUSTRIALI<br />
ACCOMPAGNANO<br />
UNA DELEGAZIONE DI IMPRESE<br />
REGGIANE IN LIBIA<br />
A pochi giorni dalle prime elezioni del<br />
dopo Gheddafi, 130 imprese italiane<br />
hanno partecipato alla Fiera “Libya<br />
Build 2012”, conclusasi a Tripoli il 24<br />
maggio. Di queste, ben 18 appartengono<br />
alla provincia di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>. Si tratta<br />
di Ceramica Majorca Spa, Comet<br />
Spa, Cugini Malagoli Srl, Eurosystems<br />
Spa, Fasma Srl, Gamma Meccanica<br />
Spa, Genmac Srl, I.C.R. - Industria Chimica<br />
Reggiana Spa, I.E. Park Srl, Immergas<br />
Spa, Landini Spa, Lombardini Srl,<br />
Mo-El Srl, O & O Srl, PC Produzioni Srl,<br />
Preston & Barbieri Srl, Rovatti A. & Figli<br />
Pompe Spa, Starpower Snc. Industriali<br />
<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> non ha solo finanziato<br />
lo spazio espositivo; è stata pubblicata<br />
anche una Guida Paese sulla Libia,<br />
organizzato un incontro con i responsabili<br />
di Arab Banking e, in collaborazione<br />
con l’ICE di Tripoli, predisposta<br />
un’agenda di incontri B2B in loco.<br />
APPALTI PUBBLICI E IMPRESE<br />
L’elevato livello di specializzazione e di<br />
complessità della normativa sugli appalti<br />
pubblici di lavori, servizi e forniture<br />
impone alle imprese e ai tecnici<br />
di conoscere a fondo le dinamiche e<br />
le procedure di gara ed esecuzione dei<br />
contratti. Lo scopo che si propone il<br />
ciclo di incontri è quello di fornire una<br />
panoramica chiara e aggiornata sul<br />
mondo degli appalti pubblici a partire<br />
dalla redazione del Bando di gara fino<br />
alla conclusione e affidamento dell’oggetto<br />
dell’appalto. Il programma del<br />
corso si snoda attraverso sei giorna-<br />
te tra i mesi di maggio e giugno, nelle<br />
quali, accanto all’analisi dei temi in<br />
agenda, si darà spazio alle riflessioni<br />
ed ai quesiti della platea.<br />
NUOVI BANDI E OPPORTUNITÀ<br />
PER PROGETTI DI INNOVAZIONE<br />
E RICERCA<br />
Martedì 8 maggio, Industriali <strong>Reggio</strong><br />
<strong>Emilia</strong> in collaborazione con Confindustria<br />
<strong>Emilia</strong> Romagna Ricerca, Consorzio<br />
Spinner, <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> Innovazione<br />
e Camera di Commercio di <strong>Reggio</strong><br />
<strong>Emilia</strong> ha proposto un seminario per<br />
informare le aziende che la Regione<br />
<strong>Emilia</strong> Romagna e la Camera di Commercio<br />
di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> hanno recentemente<br />
emanato nuovi Bandi e opportunità<br />
di finanziamento per progetti di<br />
innovazione e ricerca. In particolare,il<br />
seminario ha fatto luce sulle modalità<br />
di accesso e sui requisiti richiesti per<br />
i seguenti bandi: Bando Camera di<br />
Commercio di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> a sostegno<br />
di programmi di ricerca e innovazione,<br />
assistenza e consulenza tecnologica<br />
- Anno 2012; Bando Consorzio<br />
Spinner a sostegno di Borse ed<br />
agevolazioni per giovani ricercatori;<br />
Bando Regione <strong>Emilia</strong> Romagna “Dai<br />
Distretti Produttivi ai distretti tecnologici<br />
2”; Bando Regione <strong>Emilia</strong> Romagna<br />
per StartUp - Nuove Imprese innovative<br />
e Bando Camera di Commercio<br />
di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> “Contributi per la<br />
creazione di nuove imprese giovanili”.<br />
IL WELFARE AZIENDALE<br />
PER LA GESTIONE<br />
DEL PERSONALE<br />
In un momento di generale riduzione delle<br />
disponibilità economiche, è opportuno<br />
valutare come ottimizzare le risorse<br />
aziendali guardando al benessere organizzativo,<br />
per conseguire obiettivi di migliore<br />
prestazione, presenza e coinvolgimento<br />
dei lavoratori. Per questi mo-<br />
tivi Industriali <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> ha organizzato<br />
un’iniziativa su un tema di estrema<br />
attualità per imprese e lavoratori: il<br />
welfare aziendale. L’analisi dei modelli<br />
complementari alla retribuzione, i cosiddetti<br />
benefit, attivabili da ciascuna<br />
azienda sulla base delle esigenze dei<br />
propri dipendenti al fine di ottenere benefici<br />
organizzativi e retributivi, è stata<br />
l’occasione per conoscere e approfondire<br />
le opportunità per attivare tali strumenti<br />
gestionali all’interno delle aziende,<br />
anche attraverso la presentazione<br />
dell’esperienza diretta di alcune imprese<br />
reggiane che hanno già attivato questi<br />
percorsi e la presentazione dei sistemi<br />
di finanziamento disponibili.<br />
IL NODO & LA RETE.<br />
LA NUOVA STAZIONE<br />
MEDIOPADANA<br />
DI REGGIO EMILIA<br />
E’ stato presentato nei giorni scorsi<br />
presso la sede di Industriali <strong>Reggio</strong><br />
<strong>Emilia</strong> il volume “Il nodo & la rete”, che<br />
raccoglie i risultati di due progetti di<br />
ricerca volti a comprendere le esigenze<br />
territoriali derivanti dalla costruzione<br />
della nuova Stazione Mediopadana.<br />
Il primo, realizzato da Massimo Guagnini,<br />
partner Prometeia, indaga il bacino<br />
di utenza potenziale della nuova<br />
stazione. Il secondo, condotto da<br />
Ugo Baldini, Presidente di CAIRE<br />
Urbanistica, Cooperativa Architetti e<br />
Ingegneri di <strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong>, è volto ad<br />
analizzare la dotazione infrastrutturale<br />
non solo esistente o programmata,<br />
ma anche le nuove opere ritenute indispensabili<br />
per lo sviluppo dell’Area<br />
Nord e della stessa provincia di <strong>Reggio</strong><br />
<strong>Emilia</strong>. Il volume rappresenta un<br />
nuovo passo all’interno del percorso<br />
di attenzione intrapreso da Industriali<br />
<strong>Reggio</strong> <strong>Emilia</strong> nei confronti della stazione<br />
Mediopadana dell’alta velocità,<br />
per contribuire al riposizionamento<br />
competitivo del sistema locale.