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Il radiogoniometro - DF - Sezione Navigazione

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<strong>Il</strong> Radiogoniometro<br />

⎧⎡<br />

⎛ πd<br />

⎞ ⎛ πd<br />

⎞⎤<br />

⎫<br />

⎪⎢cos⎜<br />

sinφ<br />

⎟ + j sin⎜<br />

sinφ<br />

⎟⎥<br />

+ ⎪<br />

⎪⎣<br />

⎝ λ ⎠ ⎝ λ ⎠⎦<br />

⎪<br />

ΔV<br />

= Eo<br />

h⎨<br />

⎬<br />

⎪ ⎡ ⎛ πd<br />

⎞ ⎛ πd<br />

⎞⎤<br />

−<br />

⎪<br />

⎪ ⎢cos⎜<br />

sinφ<br />

⎟ − j sin⎜<br />

sinφ<br />

⎟⎥⎪<br />

⎩ ⎣ ⎝ λ ⎠ ⎝ λ ⎠⎦⎭<br />

πd Δ V ≈ E1h<br />

sin sinφ<br />

λ<br />

così la differenza di potenziale misurata dipende dall’angolo di<br />

incidenza del piano d’onda con il piano del telaio. <strong>Il</strong> valore ricavato è<br />

ottenuto elettricamente dalla combiner box riportata nella citata figura<br />

(v. fig. 2.11).<br />

Per dare una forte direttività alla coppia di telai occorre che un valore<br />

d<br />

grande del rapporto . Questa condizione impone, per segnali nella<br />

λ<br />

banda di frequenze medie e corte una distanza dei dipoli delle antenne<br />

Adcock variabile tra 10 e 20 metri. Questa condizione genera delle<br />

grosse difficoltà ad installare a bordo delle navi antenne di questo tipo;<br />

questo è il motivo per cui antenne di questo tipo sono usate soprattutto<br />

in stazioni radio goniometriche terrestri.<br />

2.5 – <strong>Il</strong> <strong>radiogoniometro</strong> a bordo della nave<br />

L’installazione del <strong>radiogoniometro</strong> a bordo richiede che la direzione<br />

0°-180° del quadrante fisso sia diretto perfettamente nel piano<br />

longitudinale della nave . La posizione dell’antenna deve essere posta<br />

sul piano longitudinale in modo che l’antenna sia simmetrica rispetto ai<br />

ferri o altre antenne di bordo. Dopo l’installazione occorre procedere al<br />

calcolo delle deviazioni dato che a bordo esistono masse ferrose ed<br />

antenne che investiti dal campo elettromagnetico del segnale in arrivo,<br />

sono sede di correnti parassite. Queste correnti reirradiano un campo<br />

magnetico secondaria Hs che si combina con il campo magnetico H del<br />

segnale in arrivo (v. figura 2.12); i due campi sono generalmente sfasati,<br />

tuttavia è possibile decomporre una componente in fase con H la cui<br />

composizione vettoriale da il vettore risultante H’ che determinerà un<br />

errore nella misura della direzione del segnale in arrivo trasmesso dalla<br />

stazione trasmittente. La componente in quadratura contribuisce al<br />

cosiddetto effetto antenna.<br />

<strong>Il</strong> vettore magnetico H’ risultante genera una deviazione nel<br />

rilevamento misurato con il <strong>radiogoniometro</strong>. Questo semplice caso<br />

giustifica l’azione dello studio dei ferri e delle antenne sulle misure<br />

radiogoniometriche; l’azione dei ferri di bordo crea un campo<br />

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