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• GDOWEEK n. 517 • Settimanale • <strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> ORE Business Media Srl – via G.Patecchio 2 – 20141 Milano • Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) - art. 1, Comma 1, DCB Milano<br />
Parla Gabriele Di Teodoro,<br />
Carrefour Italia<br />
pag. 26<br />
IN CASO DI MANCATO RECAPITO INVIARE AL CMP DI MILANO ROSERIO PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE PREVIO PAGAMENTO RESI. Retail<br />
Retail<br />
La moda italiana<br />
in Giappone<br />
pag. 38<br />
Private Label<br />
Nuove strade<br />
di business<br />
pag. 46<br />
Luoghi e relazioni<br />
della postmodernità<br />
Industria<br />
La R&S<br />
di Danone<br />
pag. 52<br />
1 5<br />
<strong>2010</strong><br />
19 aPRILe
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Gdoweek n° 517<br />
Direttore Responsabile<br />
Cristina Lazzati<br />
cristina.lazzati@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />
Caporedattore<br />
Ugo Stella (02/39646.706)<br />
ugo.stella@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />
Vicecaporedattore<br />
Gennaro Fucile (02/39646.710)<br />
gennaro.fucile@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />
Redazione:<br />
Tiziana C.Aquilani<br />
tiziana.aquilani@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />
(caposervizio - 02/39646.707)<br />
Qualche riflessione “in libertà” ... Negli ultimi anni,<br />
ci è capitato di citare spesso i piatti pronti, risposta<br />
al bisogno di tempo e la cucina naturale, biologica,<br />
come risposta al bisogno di salubrità.<br />
In altre parti, di questo stesso giornale, abbiamo<br />
parlato di come sarebbe più facile per tutti, se ci<br />
fosse un po’ più deregulation in fatto di orari e di<br />
aperture, per quanto riguarda i servizi, quindi dal<br />
supermercato alle banche, anche in questo caso il<br />
fattore tempo (o tempistiche) è fondamentale.<br />
Infine, Milano città dell’Expo 2015 si sta preparando<br />
ad accogliere milioni (si spera) di persone,<br />
cambiando faccia all’offerta della città. Ma qualcosa<br />
sembra intralciare questa fase ...<br />
Quando è tempo<br />
di cambiare senza<br />
voltarsi indietro ...<br />
fatti del quotidiano<br />
Un fatto. La Schiscèta, in italiano la gamella, è<br />
una gastronomia biologica e vegana, nel centro<br />
di Milano, nata dalla creatività di un pluridecorato<br />
chef vegano, Giampiero Giannini che, dopo anni<br />
passati da chef nelle cucine di altri, ha deciso di<br />
aprire il suo piccolo spazio. L’idea: piatti pronti<br />
espressi, da consumarsi in loco e piatti pronti<br />
da portare via, più in servizio di catering, il tutto<br />
preparato con alimenti biologici selezionatissimi.<br />
Apertura dalle otto alle otto. Location, abbiamo<br />
detto, centrale. Quindi, arguiremmo, target centrato:<br />
redditi affluenti, poco tempo, sufficientemente<br />
acculturati da apprezzare la cucina bio. Aperto<br />
dal 2008, la Schisceta non ha avuto la fortuna che<br />
noi gli avremmo predetto. Come mai?<br />
it<br />
Marina Bassi<br />
marina.bassi@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />
(caposervizio - 02/39646.713)<br />
Fiorenza De Vincenzi<br />
fiorenza.devincenzi@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />
(caposervizio - 02/39646.708)<br />
Gino Pagliuca (02/39646.715)<br />
gino.pagliuca@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />
Enrico Sacchi<br />
enrico.sacchi@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />
(caposervizio - 02/39646.717)<br />
Ufficio grafico:<br />
Walter Tinelli<br />
walter.tinelli@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />
(art director - 02/39646.702)<br />
Laura Itolli<br />
laura.itolli@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />
(assistente art director - 02/39646.701)<br />
3<br />
Segretaria di redazione<br />
Tiziana Laffranchi<br />
tiziana.laffranchi@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />
(02/39646.719)<br />
Hanno collaborato a questo numero:<br />
Davide Bernieri, Alessandra Bonaccorsi,<br />
Aldo Calza (DLA Piper), Antonio Massa,<br />
Chiara Mauri (Sda Bocconi), Andrea<br />
Rasca (Ad Equilibri), Sissi Semprini (Greenbean)<br />
Stampa<br />
ELCOGRAF-Pozzoni S.p.a.<br />
Via Nazionale 14<br />
23833 Beverate di Brivio (LC)<br />
• Testi, foto o altro materiale<br />
redazionale,<br />
anche se non pubblicati,<br />
non vengono restituiti<br />
GDOWEEK -19 aprile <strong>2010</strong><br />
di Cristina Lazzati<br />
Editoriale<br />
È inciampata su una serie di cavilli, sorti a iniziare<br />
dai condomini dello stabile, che pur in teoria<br />
apprezzando i piatti non apprezzano di avere<br />
un locale al loro stesso indirizzo. Infatti, pur con<br />
tutti i permessi in regola La Schiscèta è stata fatta<br />
chiudere per ben due volte, per poi esser aperta<br />
di nuovo. La causa per danni darà, forse, qualche<br />
risultato, intanto le tasche dei Giannini sono agli<br />
sgoccioli. Ecco come un’idea imprenditoriale,<br />
commerciale … se ne va.<br />
Secondo fatto. Domenica pomeriggio, la famiglia<br />
media, 4 persone, genitori e due ragazzini,<br />
spesa da fare. Un’occhiata al giornale per vedere<br />
i supermercati aperti a Milano e si opta per l’Esselunga<br />
di viale Papiniano, memori di una spesa<br />
precedente a quella di viale Piave. La coda inizia<br />
dalla strada per il parcheggio e poi non finisce<br />
più: le persone in coda che si sovrappongono a<br />
coloro che vogliono scegliere dagli scaffali, chi fa<br />
la spesa per la settimana, chi vuole pensare solo<br />
alla sera, chi ha bisogno di un ingrediente, chi ha<br />
finito il latte. Tante le necessità che si concentrano<br />
in un unico punto di vendita. Chi si scambia informazioni:<br />
“C’è anche l’Unes aperto …”, chi non ha<br />
controllato e arriva da una processione di punti<br />
di vendita (tutti chiusi). Applausi per il personale<br />
Esselunga, velocissime le casse, bravissimi a fare<br />
la gimkana per riempire scaffali che si svuotano a<br />
getto continuo. Gentili e sorridenti, ma non basta.<br />
Infatti, non basta. Non è certo il retailer singolo a<br />
poter fare la differenza, ma a quanto pare neppure<br />
la scomodità dei cittadini fa testo, e neppure la<br />
possibilità di creare posti di lavoro in più, che di<br />
questi tempi ...<br />
Tirando le somme. La Milano che aspetta l’Expo,<br />
sta ancora aspettando che si possa liberamente<br />
fare la spesa tutti i giorni, quando fa più comodo<br />
(intendendo quando è possibile).<br />
La Milano dell’Expo dovrebbe aiutare i piccoli<br />
imprenditori ad arricchire la città, invece di ignorarli<br />
allo sfinimento. L’Italia dell’Expo dovrebbe pensare<br />
un po’ più agli italiani, ma a quelli veri …<br />
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indicare l’indirizzo e-mail nella causale<br />
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70<br />
68<br />
66<br />
64<br />
62<br />
60<br />
58<br />
56<br />
54<br />
DAL<br />
15 APRILE<br />
<strong>2010</strong><br />
Risultati della ricerca di mercato*<br />
VECCHIA<br />
+8%<br />
NUOVA<br />
RICETTA<br />
VECCHIA<br />
+15%<br />
Propensione di acquisto Gusto in generale<br />
*Fonte: Ricerca quantitativa di mercato 2009 ( campione = n. 1492)<br />
NUOVA<br />
RICETTA
3<br />
7<br />
8<br />
10<br />
12<br />
14<br />
18<br />
21<br />
editoriale<br />
Quando è tempo<br />
di cambiare senza<br />
voltarsi indietro<br />
... fatti del quotidiano<br />
osservatorio<br />
Prezzi Coop e Dico<br />
a confronto<br />
il tavolo IDM-GDO<br />
Le opinioni di Pastificio<br />
Jolly Sgambaro<br />
e Unicomm<br />
intervista<br />
Susanna Bellandi:<br />
FutureBrand,<br />
un marchio<br />
a prova di futuro<br />
cover story<br />
I nuovi luoghi: scatole<br />
di lusso o strumenti<br />
per il cambiamento?<br />
Quando la prossimità<br />
intercetta la mobilità<br />
Centri commerciali,<br />
26<br />
29<br />
30<br />
32<br />
37<br />
38<br />
In questo numero<br />
517<br />
lo shopping continuano<br />
a farlo gli investitori<br />
retail<br />
Carrefour Market<br />
ed Express: quando<br />
l’insegna diventa brand<br />
Nordiconad vuole<br />
crescere con una rete<br />
sempre più green<br />
McItaly,<br />
il riposizionamento<br />
tricolore<br />
di McDonald’s<br />
Producer e retailer<br />
insieme, la miscela<br />
inconfondibile<br />
del protailer Tchibo<br />
OVS puntualizza<br />
il format con nuovi<br />
segmenti<br />
Per i giapponesi<br />
non rappresenta<br />
più uno status<br />
symbol vestire<br />
italiano<br />
GDOWEEK parla di...<br />
Adelmi Vladimiro 49; Ailog 68; Alimentaria 61; Andorinha Joao Paulo 52; Aneto Naturel 61; Arena Sport 43; Auchan 48;<br />
Axa 33; Balhsen 74; Bellandi Susanna 12; Billa 40; Blume 2000 33; Boots 50; Brown-Forman 59; Bruni Vannis 59; Bulgari<br />
16; Burberry 39; Buttarelli Carlo Alberto 10; Cantine Riunite & Civ 59; Carpenè Malvolti 59; Carrefour 26-50; Casino 49;<br />
Casoli Corrado 59; Censis 7; Centromarca 47; Chanel 16; Coca-Cola 61; Codom 74; Coin 48; Conad 29-48; Coop 8-48;<br />
Crai 47; Csqa 47; Cuore Bio 40; Cushman Wakefield 21; Dalmiglio Davide 21; Daniel Libeskind Studio 15; Danone 52-61;<br />
Datch 43; de Graaf Reiner 14; De Rita Giuseppe 61; Decathlon 43; Derta 70; Di Teodoro Gabriele 26; Dico 8; Esselunga 48;<br />
Euronics 70; Famila 41; Fast Retailing 39; Fenaroli Andrea 38; Ferrero Marco 30; Ferrozzi Claudio 68; Fiat 33; Finiper 48;<br />
Formiconi Francesco 38; Fregnan Daniele 68; FutureBrand 12; GAP 39; Gea 68; Giorgio Armani Japan 38; GIV 59; Grandi<br />
Stazioni 18; Gruppo Selex 10; H&M 44; Heineken 74; Home Group 14; IBM 70; Ikea 33-49-73; Inditex 18; Innocent 63;<br />
Interdis 47; Japan Retail Fund Investment Corporation 16; Jones Lang La Salle 21; Kamprad Ingvar 50; Koolhaas Rem 14;<br />
L’Oréal Italia 56; LA Organic 61; Le Grandi Vigne 49; Leclerc 48; Leon 63; Leroy Merlin 44; Lidl 40; Louis Vitton 15-39;<br />
Lusetti Mauro 29; Maldera Dino 50; Mascalzoni Davide 59; Massimiliano Fuskas Architects 16; Maybelline 56; McDonald’s<br />
30; McKinsey Asia Consumer and Retail 38; Mereo Stefano 19; Method 63; MGM 15; Micera Paolo 56; Mitsubishi Corp<br />
UBS 16; Moma Store 16; MVRDV 16; Nakagawa Norimoto 38; Nakheel 14; Nard Fabio 59; Nestlé 61; Netcomm 66; Nordiconad<br />
29; Nuova Accademia di Belle Arti di Milano 39; Obi Italia 44; Office for Metropolitan Architecture 14; OneWorks<br />
19; OVS 37; Palais Quartier GmbH & Co 16; Pam 68; Pampani Fabio 37; Pastificio Jolly Sgambaro 10; Politecnico di<br />
Milano 66; Raspini 55; Raspini Umberto 55; Reag 22; Rockwell Group 15; Russo Silvana 47; S3 70; Sacbo 19; Santambrogio<br />
Giorgio 47; Saturn 44; Scenari Immobiliari 22; Sea 18; Sgambaro Flavio 10; Simply 40; Sisa 43; Starck Philippe 61; Sunchips<br />
63; Takenaka Corporation 16; Taubman 15; Tchibo 32; Tesco 48; Tiffany & Co. 15; Todd English 15; Unicomm 10;<br />
Uniqlo 39; Waitrose 50; Wolfang Pugg 15; Yanai Tadashi 39; Zaha Hadid Architects 14; Zuliani Giuseppe 50<br />
5<br />
40<br />
46<br />
52<br />
55<br />
56<br />
59<br />
61<br />
SVILUPPO RETI<br />
private label<br />
I brand delle insegne<br />
cercano e trovano<br />
nuove strade<br />
di business<br />
industria<br />
La prevenzione<br />
al centro della ricerca<br />
Danone<br />
Ambiente e salute,<br />
coordinate<br />
per lo sviluppo<br />
di Raspini<br />
Maybelline NY<br />
si riconferma brand<br />
leader del make up pop<br />
Giv lancia i vini<br />
Lamberti 10 in linea<br />
con il new style<br />
del bere<br />
Innovazione<br />
di pack e prodotto<br />
protagonista<br />
ad Alimentaria <strong>2010</strong><br />
12 32 55 56<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
62<br />
66<br />
68<br />
70<br />
73<br />
74<br />
Creatività dedicata<br />
alla salvaguardia<br />
dell’ambiente<br />
e dei valori di marca<br />
servizi<br />
E-commerce B2c:<br />
il grocery pesa solo l’1%<br />
Troppi ritardi nelle<br />
consegne al pdv,<br />
va rivisto il concetto<br />
di just-in time<br />
Derta-Euronics<br />
riorganizza l’IT con S3<br />
Accertamenti giudiziari<br />
nei confronti<br />
dei dipendenti<br />
culture<br />
Oltre un secolo<br />
di storia Bahlsen<br />
in mostra a Bologna<br />
Pistoletto per Codom:<br />
I Temp(l)i cambiano<br />
Un manuale di cultura<br />
birraria firmato Heineken
PIL e Debito pubblico dati Istat e Fmi - aggiornamento 2 aprile <strong>2010</strong> Fiducia<br />
2009<br />
-4,9%<br />
Fonte: Nielsen<br />
Fonte: Nielsen<br />
<strong>2010</strong> 2011<br />
1% 1,4%<br />
Insegna<br />
Esselunga<br />
Finiper<br />
Coop (iper)<br />
Coop (super)<br />
Carrefour (super)<br />
Auchan<br />
Carrefour (super)<br />
Trend per canale – dati % a parità di rete<br />
7<br />
2002<br />
101,8<br />
97,8<br />
97,1<br />
99,8<br />
97,9<br />
100,6<br />
100,5<br />
2003<br />
102,1<br />
98<br />
97,8<br />
99,9<br />
99<br />
99,4<br />
100,9<br />
consumatori<br />
01-10<br />
02-10<br />
114,8% 117,2% 118,2% 03-10 106,3<br />
“<br />
C’è<br />
bisogno di un vero e proprio terremoto nel sistema<br />
dei servizi: valgono il 71% della ricchezza prodotta dal Paese,<br />
ma devono trovare forme organizzative di tipo industriale<br />
<strong>Il</strong> posizionamento di prezzo nel grocery<br />
Circa il 7% rispetto al mercato: è<br />
la riduzione di prezzo praticata<br />
dal 2002 al 2009 da Esselunga, che<br />
guida la classifica della convenienza<br />
di prezzo calcolata da Nielsen su<br />
cinque retailer; per Carrefour e Coop<br />
i dati distinguono per formato.<br />
-7%<br />
Iper – oltre 4.500 mq<br />
Super e Iper 450-4.500 mq<br />
Discount<br />
Libero servizio<br />
2004<br />
102,6<br />
98,6<br />
98<br />
100,1<br />
98,2<br />
98,6<br />
100,8<br />
<strong>Il</strong> trend del grocery – dati% Lo sviluppo del discount<br />
2000<br />
2001<br />
2002<br />
2003<br />
2004<br />
Valori<br />
4,3<br />
8,3<br />
6,3<br />
7,7<br />
1,6<br />
Volumi<br />
3,8<br />
4,2<br />
2,4<br />
5,7<br />
2,4<br />
I dati sull’incidenza delle vendite<br />
per fasce di prezzo mostrano la<br />
radicalizzazione del mercato: crescono<br />
le fasce basse e il super<br />
premium (19% delle vendite); la<br />
somma delle vendite effettuate<br />
da prodotti che si pongono sotto<br />
l’85% del brand di riferimento (scala<br />
prezzi=100) più quelle che si<br />
pongono sopra il 13% rappresenta<br />
oltre il 54% del mercato, schiacciando<br />
quindi il “mainstream”.<br />
19%<br />
2-09<br />
-2,3<br />
1,8<br />
0,9<br />
0,4<br />
2005<br />
2006<br />
2007<br />
2008<br />
2009<br />
3-09<br />
-8,1<br />
-2,1<br />
0,8<br />
-0,9<br />
Valori<br />
2,4<br />
3,9<br />
2,3<br />
4,6<br />
-0,1<br />
2001<br />
2002<br />
2003<br />
2004<br />
2005<br />
2006<br />
2007<br />
2008<br />
2009<br />
<strong>2010</strong><br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
111,6<br />
107,7<br />
2005<br />
98,2<br />
99,6<br />
98,7<br />
99,8<br />
97,8<br />
98,9<br />
101,8<br />
2006<br />
96,2<br />
99,3<br />
99<br />
99,7<br />
98,9<br />
99<br />
102<br />
Osservatorio<br />
dati Isae - aggiornamento 2 aprile <strong>2010</strong><br />
imprese commerciali<br />
01-10<br />
02-09<br />
03-09<br />
Giuseppe De Rita,<br />
presidente Censis<br />
“<strong>Il</strong> terziario è un’industria?”<br />
Roma, 19 marzo <strong>2010</strong><br />
2007<br />
95,6<br />
99,3<br />
98,1<br />
98,7<br />
99,6<br />
99,6<br />
101,7<br />
111,2<br />
105,2<br />
108,7<br />
2008<br />
95<br />
98,4<br />
98<br />
98,2<br />
100<br />
100,5<br />
103,5<br />
2009<br />
94,7<br />
97,9<br />
98,5<br />
99,1<br />
100,5<br />
100,7<br />
103,4<br />
In nove anni, la presenza sul<br />
territorio del discount è aumentata<br />
del 60%; i fatturati,<br />
però, nel 2009 sono rallentati.<br />
+60%<br />
Incidenza vendite per fasce di prezzo, dati % (100=media della categoria)<br />
2003<br />
2004<br />
2005<br />
2006<br />
2007<br />
2008<br />
2009<br />
4-09<br />
2,1<br />
3,8<br />
1,5<br />
2,7<br />
Volumi<br />
3,6<br />
2,7<br />
0,9<br />
1,0<br />
-0,3<br />
Fino a 70<br />
10,5<br />
11<br />
11,2<br />
11,3<br />
11,8<br />
11,7<br />
12,2<br />
5-09<br />
-2,8<br />
0,3<br />
2,3<br />
0,9<br />
71-85<br />
12,5<br />
12,4<br />
12,2<br />
12<br />
12,7<br />
12,8<br />
13,2<br />
6-09<br />
-2.2<br />
-0,3<br />
1,7<br />
-0,4<br />
Valori<br />
2.620<br />
2.613<br />
2.756<br />
2.748<br />
2.837<br />
7-09<br />
-5,5<br />
-2,0<br />
-2,2<br />
-2,0<br />
86-100<br />
20,2<br />
19,1<br />
19,2<br />
19,1<br />
18,2<br />
18,4<br />
17,5<br />
8-09<br />
-3,7<br />
-1,4<br />
-2,2<br />
-0,4<br />
Valori<br />
101-115<br />
18,4<br />
18,1<br />
18,9<br />
18,2<br />
17,5<br />
17,6<br />
16,6<br />
9-09<br />
-1,9<br />
-1,0<br />
-3,2<br />
-0,9<br />
3.114<br />
3.398<br />
3.619<br />
4.011<br />
4.193<br />
116-130<br />
12,8<br />
12,6<br />
12<br />
11,9<br />
11,7<br />
11,4<br />
11,7<br />
10-9<br />
-1,3<br />
0,5<br />
-0,5<br />
-0,4<br />
11-09<br />
-4,7<br />
-2,1<br />
-2,5<br />
-2,1<br />
131-150<br />
9,8<br />
9,9<br />
9,5<br />
9,8<br />
9,7<br />
9,7<br />
9,9<br />
12-09<br />
-2,8<br />
-0,7<br />
-0,7<br />
-1,6<br />
Oltre 150<br />
15,9<br />
16,8<br />
17,2<br />
17,5<br />
18,4<br />
18,4<br />
19<br />
1-10<br />
I dati sulla distribuzione presenti in questa pagina sono stati forniti da Nielsen in occasione dell’ultima presentazione<br />
Assocasa; la fonte di tutti i dati è il panel retail Nielsen che, per la specifica analisi prevede 5.<strong>24</strong>2<br />
Super+ Iper e 2.150 pdv classifcabili come libero servizio, discount, drug specialist o negozio tradizionale,<br />
per un totale di 7.392 negozi monitorati. <strong>Il</strong> coverage medio è tra l’80% e l’85%.<br />
L’aggiornamento è a gennaio <strong>2010</strong>.<br />
-2,5<br />
-0,6<br />
0,2<br />
-4,3
Osservatorio<br />
LA BORSA<br />
DELLA SPESA<br />
40 item<br />
del paniere food<br />
di gdoweek<br />
A distanza di un anno,<br />
i tre panieri di Coop<br />
si sono mossi in modo<br />
non proprio omogeneo,<br />
con le marche che fanno<br />
registrare un ribasso<br />
di 2,33 e, pari al -2,9%,<br />
mentre la Pl ed i primi<br />
prezzi rilevano un aumento<br />
rispettivamente<br />
del +0,2% e +2,6%.<br />
Ribassa invece (-2,4%)<br />
il paniere di Dico. Questo<br />
andamento è confermato<br />
dal numero dei<br />
prezzi cambiati, che<br />
nel complesso dei 160<br />
prodotti vede pressoché<br />
sulla stessa linea<br />
aumenti, ribassi ed invariati,<br />
ma mostra valori<br />
alquanto diversi se<br />
riferito ai singoli panieri.<br />
A livello assoluto, fatto<br />
uguale a 100 il paniere<br />
delle marche primarie,<br />
la private label costa il<br />
23,5% in meno ed i primi<br />
prezzi il 49,1%; più<br />
conveniente il discount<br />
Dico, che pure fa capo<br />
a Coop, con il -53,6%. A<br />
proposito delle marche<br />
leader, va osservato<br />
che otto prodotti sono<br />
in promozione, quando<br />
lo scorso anno erano<br />
cinque; pressoché assenti<br />
le offerte speciali<br />
nelle altre linee di Coop,<br />
ma non nel discount,<br />
dove ce ne sono quattro.<br />
Da notare che tutti<br />
i prodotti del paniere<br />
sono regolarmente presenti,<br />
ad eccezione di<br />
cinque nella linea di<br />
primo prezzo presso<br />
Coop.<br />
latte UHT p.s. lt 1<br />
yogurt frutta 125 g cad.<br />
mozzarella 125 g cad.<br />
formaggio grattugiato 100 g<br />
burro 250 g<br />
tortelloni ricotta e spinaci 250 g<br />
Prodotto Marca Private Primo<br />
e label prezzo e<br />
crackers 500 g<br />
pasta 1 kg<br />
riso arborio 1 kg<br />
pomodori pelati 400 g lordo<br />
passata di pomodoro bott. 700 g<br />
polpa di pomodoro 400 g cad.<br />
fagioli borlotti sc. 400 g lordo cad.<br />
piselli medi scat. 400 g lordo cad.<br />
tonno all’olio d’oliva 160 g<br />
olio extra vergine 1 lt<br />
olio di mais 1 lt<br />
olio di semi vari 1 lt<br />
biscotti frollini 800 g<br />
merendine croissant lisci 400 g<br />
cioccolato tavol. 100 g<br />
confettura albic. 400 g<br />
caffè 250 g miscela class. cad.<br />
minestrone surg. 1 kg<br />
spinaci in foglia surgelati 1 kg<br />
pizza margherita surg. 600 g<br />
acqua min. nat. 1,5lt cola 1,5<br />
succo arance 1 lt<br />
vino brik 1- 10° lt<br />
cibo per gatti 400 g cad.<br />
cibo per cani 1.250 g cad.<br />
candeggina 2,5 lt<br />
detersivo liquido 3 lt<br />
ammorbidente 2 lt<br />
detergente piatti conc. 1,250 lt<br />
detergente casa 1,5 lt<br />
carta igienica x 10 rotoli<br />
asciugatutto x 4 rotoli<br />
pellicola metri 30<br />
s Indica che il prezzo è aumentato<br />
t Indica che il prezzo è diminuito<br />
n Indica che il prezzo è rimasto invariato<br />
Indica le offerte speciali<br />
Rilevazioni del 5 marzo <strong>2010</strong> rispettivamente<br />
presso il superstore Coop di via Arona ed il<br />
discount Dico di via Bassi, entrambi a Milano<br />
8<br />
Parmalat<br />
Yomo<br />
S. Lucia<br />
Biraghi<br />
Centrale Latte<br />
Rana<br />
Mulino Bianco<br />
Barilla<br />
Gallo<br />
Cirio<br />
Pummarò<br />
DeRica<br />
DeRica<br />
Cirio<br />
Rio Mare<br />
Carapelli<br />
Maya<br />
Olita<br />
Mulino Bianco<br />
Bauli<br />
Milka<br />
Santa Rosa<br />
Splendid<br />
Findus<br />
Orogel<br />
Bella Napoli<br />
Ferrarelle<br />
Coca Cola<br />
Skipper<br />
Tavernello<br />
Friskies<br />
Friskies<br />
Ace<br />
Dixan<br />
Vernel<br />
Svelto<br />
Aiax<br />
Scottex<br />
Scottex<br />
Cuki<br />
1,09<br />
0,49<br />
0,69<br />
0,99<br />
1,96<br />
3,39<br />
1,41<br />
1,18<br />
3,05<br />
0,95<br />
0,84<br />
0,62<br />
0,86<br />
0,89<br />
1,80<br />
4,49<br />
1,99<br />
1,89<br />
1,92<br />
2,69<br />
1,13<br />
2,27<br />
totale paniere 77,70 59,38 39,51 36,04<br />
differenza assoluta 18,32 38,19 41,66<br />
differenza % 23,57 49,15 53,61<br />
indice di convenienza (marca = 100) 100 76,43 50,85 46,39<br />
paniere 25/2/2009 80,03 59,27 38,53 36,92<br />
differenza rispetto al 25/2/2009 Euro -2,33 0,11 0,98 -0,88<br />
“ “ “ % -2,9 0,2 2,6 -2,4<br />
numero prezzi diversi: +/-/= 14/ 20/ 6 9/ 8 /23 22/ 5/ 13 14/ 17/ 9<br />
numero Offerte Speciali 8 0 1 4<br />
grassetto = offerte speciali corsivo = mancanti (prezzo attribuito)<br />
2,32<br />
2,39<br />
2,70<br />
2,90<br />
0,43<br />
1,55<br />
1,49<br />
1,45<br />
0,89<br />
1,18<br />
1,91<br />
4,90<br />
2,19<br />
2,10<br />
2,84<br />
4,54<br />
2,87<br />
2,46<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
Var.<br />
t<br />
t<br />
t<br />
t<br />
t<br />
n<br />
s<br />
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s<br />
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t<br />
t<br />
s<br />
t<br />
s<br />
s<br />
t<br />
s<br />
0,76<br />
0,40<br />
0,95<br />
1,15<br />
1,42<br />
1,95<br />
1,17<br />
1,13<br />
1,54<br />
0,50<br />
0,74<br />
0,45<br />
0,46<br />
0,49<br />
1,29<br />
4,79<br />
1,85<br />
1,75<br />
2,00<br />
2,34<br />
0,69<br />
1,19<br />
1,74<br />
1,99<br />
2,19<br />
3,28<br />
0,29<br />
0,84<br />
1,19<br />
0,99<br />
0,59<br />
1,32<br />
0,95<br />
5,14<br />
1,79<br />
1,19<br />
1,88<br />
1,98<br />
1,80<br />
1,23<br />
Var.<br />
s<br />
t<br />
s<br />
s<br />
t<br />
n<br />
t<br />
s<br />
t<br />
0,65<br />
0,22<br />
0,65<br />
0,77<br />
0,89<br />
1,00<br />
0,75<br />
0,88<br />
1,19<br />
0,36<br />
0,49<br />
0,45<br />
0,33<br />
0,52<br />
0,99<br />
3,29<br />
1,29<br />
0,99<br />
1,66<br />
1,35<br />
0,69<br />
1,19<br />
0,85<br />
1,36<br />
1,28<br />
1,28<br />
0,14<br />
0,74<br />
0,72<br />
0,99<br />
0,45<br />
0,93<br />
0,61<br />
2,98<br />
0,95<br />
0,71<br />
1,88<br />
1,29<br />
1,19<br />
0,57<br />
Var.<br />
0,49<br />
0,23<br />
0,49<br />
0,53<br />
0,89<br />
0,89<br />
0,73<br />
0,62<br />
1,15<br />
0,35<br />
0,50<br />
0,39<br />
0,32<br />
0,32<br />
1,15<br />
2,89<br />
1,29<br />
0,99<br />
1,70<br />
1,49<br />
0,45<br />
1,09<br />
0,95<br />
1,06<br />
1,29<br />
1,98<br />
0,14<br />
0,32<br />
0,79<br />
0,59<br />
0,39<br />
0,93<br />
0,54<br />
2,59<br />
0,79<br />
0,66<br />
0,99<br />
1,33<br />
1,19<br />
0,57<br />
Var.<br />
I prezzi sono riferiti ad unità di vendita dello stesso tipo, peso e multiplo, ma ove<br />
ciò non fosse possibile, sono stati parametrati alle unità di misura del prodotto<br />
di base, così ad es. i prezzi dei biscotti sono rapportati al peso di grammi 800<br />
e la carta igienica a 10 rotoli, anche se in confezioni di peso o quantità diversi.<br />
Da Coop, la marca privata è quella base dell’insegna, mentre i primi prezzi sono<br />
in gran parte con l’etichetta “gialla” che li contraddistingue presso l’insegna.<br />
In questa linea, sia presso Coop che Dico, è stato comunque rilevato il prezzo<br />
apparso più basso, indipendentemente da ogni considerazione qualitativa. A tutti<br />
i prodotti, anche se non presenti, è stato comunque attribuito il miglior prezzo<br />
di riferimento. Si è, inoltre, tenuto conto dei prezzi promozionali.<br />
n<br />
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s<br />
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n<br />
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t<br />
s<br />
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Ready for the dragon?<br />
GOLDEN FIRE. LA FORTE ALTERNATIVA.<br />
Golden Fire è la birra Strong Lager prodotta da Heineken Italia SpA. Dedicata ad un target deciso e prettamente maschile. Disponibile in cluster 33clx3, Golden Fire<br />
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<strong>Il</strong> tavolo IDM-GDO<br />
Territorio e<br />
competizione<br />
Le opinioni<br />
di Pastificio Jolly<br />
Sgambaro<br />
e Unicomm<br />
Gruppo Selex<br />
di Tiziana C. Aquilani<br />
Localismo e territorialità: in che<br />
modo questi fattori influenzano gli<br />
assortimenti?<br />
ButtarellI - Si tratta di tematiche centrali<br />
per una realtà multicanale come la nostra, fortemente<br />
radicata nel territorio. <strong>Il</strong> localismo è un<br />
valore distintivo che viene presidiato come un<br />
vero e proprio segmento dell’offerta. La sensibilità<br />
e l’attenzione crescente del consumatore<br />
su queste caratterizzazioni dell’offerta, conferma<br />
la bontà della scelta, che ha, inoltre, un<br />
effetto positivo sul sistema economico locale.<br />
SGaMBarO - Noi abbiamo puntato molto su<br />
questi aspetti, senza trascurare, però, quello<br />
salutistico, che ci ha portati a proporre linee di<br />
farro e di grano Kamut, proveniente dal Canada.<br />
Per le altre linee però, oltre ad avere certificato,<br />
fin dal 2003, tutta la filiera produttiva da<br />
grano italiano, dal 2006 realizziamo la nostra<br />
pasta -che include formati tipici locali- con grano<br />
esclusivamente del nord est, contribuendo<br />
allo sviluppo dell’economia locale, grazie al<br />
forte coinvolgimento delle aziende agricole,<br />
con cui, insieme, abbiamo concordato l’implementazione<br />
delle “buone pratiche agricole”,<br />
quali per esempio l’ottimizzazione della concimazione,<br />
che ha consentito di portare la resa<br />
per ettaro da 30 q a 50 q.<br />
Business model per le pmi/gdo:<br />
quali le coordinate?<br />
ButtarellI - Costruzione di vere partnership<br />
con le pmi che sono in grado di offrire<br />
elevati livelli di servizio e buoni livelli di tecnologia<br />
produttiva. Le relazioni possono in<br />
questo modo diventare stabili nel tempo e<br />
accompagnare lo sviluppo reciproco con<br />
progettualità nelle aree delle private label,<br />
dell’innovazione e della distintività assortimentale.<br />
SGaMBarO - Sicuramente una grande specializzazione<br />
nell’offerta, considerato che altrimenti<br />
sarebbe molto più difficile imporre il<br />
proprio marchio. <strong>Il</strong> consumatore, tra le molteplici<br />
proposte, deve avere motivi validi per<br />
scegliere un dato brand: noi siamo riusciti a<br />
diversificarci e questo ci ha favorito anche<br />
nell’ingresso in gdo.<br />
Sviluppare<br />
prodotti distintivi<br />
creando un’identità<br />
di marca<br />
IDM GDO<br />
Flavio Sgambaro,<br />
direttore commerciale<br />
Pastificio Jolly Sgambaro<br />
10<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
Sostenibilità: come incide sulle<br />
vostre strategie?<br />
ButtarellI - Tema di importanza crescente,<br />
sempre più al centro delle strategie di<br />
presidio del territorio. Si traduce in azioni<br />
concrete, spesso in collaborazione con enti<br />
territoriali, che riguardano le aree dello sviluppo<br />
strutturale, ad esempio con miglioramenti<br />
dell’efficienza energetica, con scelte<br />
assortimentali che sostengano produzioni<br />
del territorio, con soluzioni logistiche atte a<br />
ridurre i mezzi di trasporto, quindi con minori<br />
emissioni inquinanti<br />
SGaMBarO - Già da quasi un decennio<br />
noi abbiamo sviluppato questa strategia,<br />
attuando appunto il progetto di utilizzo di<br />
grano duro made in Italy e, per una quota,<br />
grano del Nord Est: tutto ciò comporta<br />
minori impatti sull’ambiente, sia per le<br />
tecniche agricole sia per il minor ricorso ai<br />
trasporti. Inoltre, abbiamo trasformato tutta<br />
l’azienda, che ora utilizza energia da fonti<br />
rinnovabili, con un fortissimo abbattimento<br />
di emissioni di CO2. Questi fattori, tra<br />
l’altro, sono molto ben valutati da imprese<br />
estere, soprattutto negli Usa.<br />
Qual è la propensione delle pmi<br />
allo sviluppo di nuovi prodotti/<br />
servizi?<br />
ButtarellI - L’innovazione impone rilevanti<br />
investimenti in R&S, vi sono pmi con<br />
capacità industriale all’altezza di questi<br />
obiettivi, risultando vincenti spesso sul<br />
fronte della qualità delle produzioni. Guardiamo<br />
queste imprese con grande attenzione,<br />
per sviluppare proficue sinergie in<br />
una logica di vera partnership.<br />
SGaMBarO - Guardando alla gdo italiana,<br />
abbiamo innovato con prodotti di<br />
successo, ma anche riproposto prodotti<br />
della tradizione locale, ottimizzato la catena<br />
logistica e ridotto il pack. Per il mercato<br />
estero, ritengo sia basilare vincere il nanismo<br />
e imparare a lavorare insieme con<br />
altre aziende, condividendo piani finanziari<br />
e altre risorse: consentirebbe di penetrare<br />
nuovi mercati.<br />
Costruire<br />
vere e proprie<br />
partnership con le pmi<br />
con elevata efficienza<br />
Carlo Alberto Buttarelli,<br />
direttore commerciale<br />
Unicomm srl - Gruppo Selex
Chi è...<br />
Susanna Bellandi inizia<br />
nell’advertising classico,<br />
da Lowe Pirella per poi<br />
passare a Thompson.<br />
Ha rilanciato Landor<br />
in Italia, prima di entrare<br />
in FutureBrand, di cui<br />
è Ceo dal 2003.<br />
Da ottobre 2009,<br />
è diventata Ceo anche<br />
dell’agenzia francese.<br />
l nostro lavoro è fatto di persone.<br />
“IÈ un lavoro artigiano: costruiamo<br />
l’immagine delle marche per le quali<br />
lavoriamo, costruiamo fisicamente<br />
confezioni, insegne, negozi. <strong>Il</strong> nostro<br />
lavoro è veramente fatto su misura dei<br />
desideri dei clienti”. Susanna Bellandi,<br />
Ceo di FutureBrand Italia e<br />
Francia, ha un approccio atipico al<br />
lavoro. Pur impegnatissima, “passo<br />
due giorni a Parigi e tre a Milano”, non<br />
rinuncia alla qualità della vita. Innanzittutto,<br />
nel privato: “Credo di avere<br />
trovato un ottimo equilibrio con la famiglia,<br />
sarà che mi capiscono, mi<br />
vogliono bene, sta di fatto che riusciamo<br />
a godere appieno del poco tempo<br />
libero che resta”. Un approccio<br />
relazionale che si ritrova nel rapporto<br />
con i suoi collaboratori: “Sono un ca-<br />
12<br />
Una giornata con ...<br />
Susanna Bellandi:<br />
FutureBrand, un marchio<br />
a prova di futuro<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
so di leadership sotto osservazione.<br />
Sono notoriamente buonissima e le<br />
cose però funzionano e mi sembra di<br />
ottenere degli ottimi risultati. Credo<br />
molto nella responsabilizzazione delle<br />
persone: difficilmente dico loro che<br />
cosa devono fare; si lavora per obiettivi<br />
e tutte le persone ne hanno da<br />
raggiungere, da quelli di tipo economico<br />
a quelli di miglioramento degli<br />
standard qualitativi dal punto di vista<br />
strategico e creativo”.<br />
Dal brief del cliente al risultato,<br />
qual è l’iter?<br />
Molti pensano che la creatività sia una<br />
faccenda misteriosa e privata, tra il<br />
creativo e le sue idee. In realtà, il nostro<br />
è un mestiere che si basa su so-
Guarda il video<br />
Una giornata con ...<br />
Susanna Bellandi<br />
www.gdoweektv.it<br />
lide fondamenta strategiche: si passa<br />
dal brief del cliente al debrief condiviso<br />
in agenzia, poi si dà avvio a una<br />
decodifica strategica sulla base della<br />
nostra esperienza diretta nel mercato<br />
specifico, completata da approfondimenti<br />
e ulteriori studi. Quindi, la fase<br />
strategica prevede l’approfondimento<br />
sia direttamente con l’azienda sia sul<br />
consumatore o su quello che è il target<br />
che fruirà di quel prodotto o di<br />
quel servizio. Poi c’è l’analisi della<br />
concorrenza, del mercato, un’analisi<br />
visiva, dei segni: che cosa comunicano<br />
i nostri concorrenti? Non solo con<br />
la pubblicità, ma con tutto quello che<br />
viene comunicato all’esterno. Dopodiché<br />
si definisce il posizionamento<br />
della marca: come vogliamo che venga<br />
percepita oggi e nel futuro. Del<br />
resto, il nostro modo di operare è<br />
raccontato dal nostro nome che è<br />
fantastico, credo che sia una delle<br />
cose più belle che abbiamo: noi creiamo<br />
e rilanciamo le marche per il futuro;<br />
tra l’altro, essendo sul mercato<br />
da oltre quarantacinque anni, il nostro<br />
motto è diventato future proof, a prova<br />
di futuro. Ci sono marche create quarantacinque<br />
anni fa che godono ancora<br />
oggi di ottima salute. Un nome<br />
per tutte Mulino Bianco, creata dal<br />
nostro fondatore Gio Rossi.<br />
Come è cambiato il rapporto con<br />
il cliente?<br />
Tanto. Non c’è stato cliente, salvo rare<br />
eccezioni, che alla parola crisi non<br />
abbia abbassato i prezzi. Inoltre, siamo<br />
arrivati alla deregolamentazione<br />
totale delle gare e per noi è un massacro,<br />
sono tante le energie economiche<br />
e personali che ci viene chiesto di<br />
metter in gioco, senza alcun rimborso<br />
e senza neppure poter sapere chi<br />
partecipa alla gara. Inizi la gara con<br />
tre e finisci con 15 agenzie.<br />
Che cosa è cambiato, invece, nelle<br />
richieste dei clienti?<br />
Non molto, in questo momento ci si<br />
potrebbero aspettare richieste, ad<br />
esempio, solo di pack ecologici, invece<br />
succede raramente. In questo<br />
campo, sono forti le aziende che hanno<br />
già fatto un’evoluzione autonoma,<br />
come il caso di Barilla che ha all’inter-<br />
no dei tecnici, degli esperti, che ne<br />
sanno più di tutto il mercato messo<br />
insieme e hanno già scelto, come nel<br />
caso della pasta, di non avere la plastica,<br />
ma la scatola di cartone. Ma<br />
Barilla è una delle poche eccezioni,<br />
spesso ci si scontra con una realtà<br />
meno evoluta dal punto di vista<br />
dell’ambiente di quanto ci si possa<br />
aspettare.<br />
... e il retail?<br />
<strong>Il</strong> retail si è affacciato da poco al branding:<br />
se prima l’insegna era quella e<br />
non si toccava, oggi si è cominciato<br />
ad intendere l’insegna come una<br />
marca e a trattarla come tale. Quindi,<br />
se la marca rappresenta o esprime<br />
un certo posizionamento e certi valori,<br />
possiamo intervenire con il branding<br />
e il design per creare e per riportare<br />
quei concetti nell’ambiente, attraverso<br />
i colori, le immagini, il linguaggio<br />
che appartiene a quell’insegna. È un<br />
settore sul quale noi stiamo investendo:<br />
abbiamo creato e lavorato su insegne<br />
come OVS e Upim, come<br />
Spizzico e Giovanni Rana, quindi, in<br />
ambito sia retail puro sia ristorazione<br />
e contiamo di continuare a lavorare in<br />
quel senso.<br />
<strong>Il</strong> futuro della comunicazione?<br />
Sull’argomento ho una mia personalissima<br />
teoria. Vedo una polarizzazione<br />
in corso: da un lato l’esperienza di<br />
marca a livello reale, fisico, quindi, nel<br />
retailing e dall’altro dall’esperienza di<br />
marca a livello virtuale: tutto ciò che è<br />
digitale, online. Queste due esperienze<br />
dovranno sempre più parlarsi con<br />
lo stesso linguaggio e l’uno rimandare<br />
all’altro, come punto di contatto<br />
con il consumatore. Quindi, per noi lo<br />
sbocco più naturale è quello di passare<br />
dal prodotto, dal brand di prodotto,<br />
al retail branding, ossia allo<br />
spazio fisico. <strong>Il</strong> passo successivo sarà<br />
quello del digital, però più lontano<br />
dalle nostre corde. Noi ci spingiamo<br />
nel mondo virtuale solo a livello di riproduzione<br />
dell’immagine. Se abbiamo<br />
creato l’immagine di una banca,<br />
ritroveremo la stessa identità visiva<br />
online, ma non siamo una web agency.<br />
L’importante è che ci sia coerenza<br />
tra i messaggi che si lanciano agli<br />
13<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
Intervista<br />
utenti, ai consumatori. Questo non<br />
significa che si debba comunicare<br />
ovunque nello stesso modo, perché i<br />
messaggi devono essere adeguati ai<br />
mezzi, però credo che la marca sia<br />
un concetto ben preciso e ogni volta<br />
che comunica, deve comunicare con<br />
coerenza i propri valori, i propri concetti<br />
così da esser chiaramente identificata<br />
dai suoi utenti, dai suoi consumatori.<br />
Una vita tra Parigi e Milano ... che<br />
cosa è cambiato<br />
Si tratta di un primo incarico a livello<br />
europeo, che non mi aspettavo. Ho<br />
accettato il lavoro con grande entusiasmo,<br />
pensando che da oggi possiamo<br />
dire di avere un ufficio più<br />
grande, mi piace l’idea di gestire i<br />
due uffici insieme e non vederli separati,<br />
abbiamo competenze un po’<br />
diverse, soprattutto perché la sede<br />
di Parigi è decisamente più orientata<br />
al largo consumo di fascia premium.<br />
Abbiamo clienti come Nespresso,<br />
per il quale abbiamo creato tutto, dal<br />
posizionamento, alla marca, all’identità<br />
visiva, alle confezioni, al negozio,<br />
fino alle vetrine: ogni mese, creiamo<br />
la nuova vetrina per tutto il mondo e<br />
per le nuove aperture. Le prossime<br />
saranno Monaco, Miami, Soho e<br />
vengono tutte create dal nostro ufficio<br />
di Parigi. Abbiamo anche Bacardi<br />
Martini, a livello sia internazionale sia<br />
Francia, il gelato Mövenpick (sempre<br />
di Nestlé), Dessange nel mondo dei<br />
parrucchieri. Che cosa c’è di più<br />
bello di offrire ai nostri clienti non più<br />
ufficio di sessantacinque persone,<br />
ma di novanta?<br />
Una carriera internazionale, un<br />
ufficio design, anche il privato di<br />
Susanna Bellandi è così metropolitan-chic?<br />
Susanna Bellandi è un’amante della<br />
casa, lo direste mai?, della cucina;<br />
mi piace molto cucinare, cosa molto<br />
apprezzata in famiglia e mi piace la<br />
montagna, lo sport, le grandi camminate<br />
in cui sfogo tutte le mie tensioni.<br />
Lavoro tantissimo, però quel poco<br />
tempo libero che ho me lo godo fino<br />
in fondo.<br />
Cristina Lazzati
COVER<br />
STORY<br />
01<br />
Jesolo Magica<br />
Centro città<br />
Presentato alla Biennale di architettura,<br />
il progetto di Jesolo mostra in tutto e<br />
per tutto la cifra stilistica della Hadid, a<br />
cominciare dalla forma della cupola, con<br />
sezione sub-ellissoidale che si sviluppa<br />
sinuosamente, in una sorta di onda che<br />
va a creare due zone: la cupola vera e<br />
propria e uno spazio aperto circondato da<br />
piccole attività come bar, chioschi e zone<br />
relax. <strong>Il</strong> centro commerciale si articola<br />
su uno spazio centrale che sviluppa due<br />
piazze su due livelli: coperta al piano terra<br />
e all’aperto al livello superiore, da cui il<br />
pubblico può usufruire di tutti i punti di<br />
vendita sia del mall sia dell’area food.<br />
02<br />
Waterfront City, Dubai<br />
Città<br />
Un’isola centrale attorno alla quale sorgono<br />
quattro distretti, il Boulevard, Madinat<br />
Al Soor, il Resort e la Marina, il tutto per<br />
ospitare 92 mila residenti più 310 mila<br />
persone che vi lavorano. L’isola centrale,<br />
completamente circondata dall’acqua, è<br />
l’elemento iconico dell’intero progetto. Le<br />
altre quattro aree si sviluppano intorno ad<br />
esso privilegiando gli elementi distintivi.<br />
L’approccio architettonico viene così sintetizzato<br />
dallo studio O.M.A.: “<strong>Il</strong> progetto<br />
opta per una visione ottimistica del futuro<br />
dell’urbanistica e nel farlo utilizza due<br />
elementi opposti che caratterizzano l’architettura<br />
del 21esimo secolo: il generico<br />
e l’iconico”.<br />
Guarda i video<br />
Myzeil e Waterfront<br />
www.gdoweektv.it<br />
I nuovi luoghi: scatole<br />
di lusso o strumenti<br />
per il cambiamento?<br />
14<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
Progetto: Jesolo Magica<br />
c.c. e amministrativo<br />
<strong>2010</strong> -2014<br />
Programma: retail, bar, hotel,<br />
ristoranti, uffici, centro congressi<br />
e benessere<br />
Progetto: Zaha Hadid Architects<br />
Promotore: Home Group (BZ)<br />
Obiettivo: offrire una nuova<br />
centralità urbana a Jesolo<br />
Progetto: Waterfront City,<br />
progetto di sviluppo urbano<br />
2008- ...<br />
Programma: attività<br />
commerciali, culturali e<br />
residenziali, distribuite<br />
su livelli sovrapposti tutti<br />
affacciati sul mare<br />
Progetto: Reinier de Graaf<br />
e Rem Koolhaas.<br />
Studio: Office for Metropolitan<br />
Architecture (OMA)<br />
Sviluppatore: Nakheel<br />
Obiettivo: realizzare una<br />
città ad alta densità,<br />
ma libera dal traffico<br />
automobilistico.<br />
Modelli/immagini di Frans<br />
Parthesius per OMA
La ricerca di nuove modalità<br />
per vivere lo shopping si incrocia<br />
con la voglia di differenziarsi<br />
delle insegne. Nascono<br />
nuovi luoghi dedicati al commercio,<br />
all’aggregazione, alla cultura<br />
in un mix che attrae e stupisce,<br />
aprendo, sicuramente, un dibattito che attraversa<br />
e lega a sè mondi diversi: ar-<br />
chitettura, design, urbanistica, istituzioni,<br />
e non ultimo il retail. In queste prime pagine, dedicate all’evoluzione<br />
dei luoghi del commercio, abbiamo scelto di evidenziare<br />
progetti griffati dai cosidetti archistar, le firme mondiali<br />
dell’architettura. Non ci siamo limitati a proporre il mall o il centro<br />
commerciale, ma abbiamo preferito evidenziare le diverse<br />
provocazioni che attraversano la voglia del territorio di apparire,<br />
di decentrare, di sviluppare. Basti pensare alla magnificenza di<br />
Waterfront a Dubai, ben oltre il centro commerciale o il retail<br />
park e pieno di contraddizioni: la decisione di non avere automobili<br />
è una scelta per lasciare fuori l’ansia delle grandi vie,<br />
o per asserragliare l’adrenalina dei grandi uffici in uno spazio<br />
chiuso e limitato dall’acqua? L’ampliamento residenziale porterà<br />
ad una democratizzazione o, al contrario, stabilirà dimore<br />
milionarie per ceti fuoriclasse? <strong>Il</strong> dibattito rimane aperto. A testimoniarlo<br />
la selezione fatta sui blog in internet: da una lettura<br />
a volo d’uccello, emerge come il desiderio di nuovo si stia sottomettendo<br />
alla banalizzazione dell’estremo, avvantaggiando<br />
i progetti che meglio si inseriscono nell’architettura urbana, è<br />
il caso di My Zeil. In fondo, l’ex novo sembrerebbe diventare<br />
un’istanza che sa di provinciale, ma tanti sono i distinguo.<br />
Las Vegas non sarebbe tale se non stimolasse lo stupore, eppure<br />
Libeskind con Crystal riesce a lavorare anche sulla connessione<br />
degli spazi e non ultimo a proporre una vera novità per<br />
la città dell’usa e getta (e non solo degli oggetti, ndr) un modello<br />
commerciale ecocompatibile, pensato per un mondo che vuole<br />
vivere (più) a lungo. Infine, Gyre, in copertina, un concept di<br />
“shop & think”, il più “vecchio” cronologicamente, ma con una<br />
mission estremamente innovativa, sviluppata sulla connessione<br />
positiva, sulla durabilità degli oggetti, sul lusso sinonimo di<br />
qualità, sulla salubrità degli alimenti, in grado di trasformare lo<br />
shopping in un atto di civiltà consapevole. Cristina Lazzati<br />
BLOGGER thinking<br />
n dezeen.com<br />
su Jesolo Magica<br />
“Vintage Hadid, ma non esiste<br />
una singola immagine di<br />
quello che ci sarà all’interno”,<br />
Hugo; “Dovranno inventare un<br />
materiale per realizzarlo. Sono<br />
curioso di vederlo finito”, George;<br />
“Sinuoso come un serpente<br />
e pieno di stile, avrei però<br />
preferito vederlo in un contesto<br />
urbano”, Max; “Crea emozioni e<br />
controversie, ben fatto”, Jetwax;<br />
“Questi progetti della Hadid si<br />
stanno propagando sul pianeta<br />
come un’infestazione biologica”,<br />
Tyler.<br />
n eikongraphia.com<br />
su Waterfront City<br />
“<strong>Il</strong> rifiuto all’obbligo della stravaganza<br />
sembrerebbe il modo<br />
che Koolhaas ha di vestire al<br />
meglio il minimo comune denominatore,<br />
come a dire se la nostra<br />
psiche è esausta, la nostra<br />
15<br />
03<br />
Crystals Retail<br />
and Entertainment<br />
District - CityCenter, LV<br />
Distretto<br />
Uno spazio di 500.000 mq, parte di un<br />
progetto che coinvolge sia la MGM che il<br />
Mirage, cui hanno partecipato otto firme<br />
mondiali dell’architettura. Crystals non<br />
vuole essere (e non può) un classico<br />
centro commerciale di lusso, aldilà delle<br />
firme (da Tiffany & CO. a Louis Vuitton, da<br />
Wolfang Pugg a Todd English per i ristoranti):<br />
l’esigenza era di creare una “novità”<br />
a Las Vegas, dove tutta l’architettura, sin<br />
dagli albori, nasce proprio all’insegna della<br />
meraviglia e della sorpresa. Linee morbide,<br />
quasi onde per interni ed esterni, fanno<br />
da contrappunto all’accesa verticalità<br />
tutt’intorno, mentre la scelta di utlizzare le<br />
migliori tecniche “verdi” di costruzione e<br />
progettazione fanno di Crystals il più grande<br />
c.c. ad aver ricevuto la certificazione<br />
LEED® Gold Core & Shell.<br />
architettura asinina, ... l’unica<br />
risposta possibile è la città generica”,<br />
muthacourage; “Al primo<br />
sguardo sembrerebbe una città<br />
romana, con una vago sentore<br />
di New York e Alessandria”.<br />
n designobserver.com<br />
su Crystals<br />
“Dall’esterno Crystals ha un<br />
aspetto importante e scintillante,<br />
più deludente l’interno, le<br />
pieghe e le onde dell’esterno<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
COVER<br />
STORY<br />
Progetto: Crystals<br />
Retail and Entertainment<br />
District - CityCenter; parco<br />
commerciale; inaugurato<br />
dicembre 2009<br />
Programma: gallerie,<br />
d’arte, centro ricreativo,<br />
ristoranti, retail<br />
Progetto e progettista:<br />
Daniel Libeskind Studio<br />
Interni: Rockwell Group<br />
Sviluppatore: Taubman<br />
Commitente: MGM<br />
Obiettivo: ristabilire e<br />
celebrare il ritmo naturale<br />
del giorno e della notte<br />
in un parco del 21esimo<br />
secolo.<br />
Immagini di Studio Daniel<br />
Libeskind<br />
fanno supporre soluzioni stravaganti<br />
anche per gli interni, mentre<br />
invece il mall è abbastanza<br />
classico”. “A dispetto di qualche<br />
errore non è difficile innamorarsi<br />
del Crystals, soprattutto bisogna<br />
riconoscere lo sforzo progettuale<br />
di inserirsi nel panorama”.<br />
n guiding-architects.net/<br />
blog su My Zeil<br />
“My Zeil rispecchia quanto disse<br />
Fuksas ad una lezione che<br />
4 segue a pag. 16
COVER<br />
STORY<br />
4<br />
segue da pag. 15<br />
03<br />
My Zeil, Francoforte<br />
Quartiere<br />
My Zeil è un centro commerciale cittadino che si<br />
sviluppa su quattro piani, su una superficie di circa<br />
70mila mq. Due gli accessi, uno al livello terra e<br />
uno al quarto, al quale si accede direttamente dalla<br />
facciata, attraverso le scale che salgono al tetto. I<br />
primi due livelli ospitano l’area commerciale, mentre<br />
il cinema, il centro sportivo e i ristoranti trovano<br />
spazio al quarto piano, che diviene pertanto punto<br />
di riferimento per tutte le attività di intrattenimento e<br />
piano principale dell’edificio. “<strong>Il</strong> progetto -spiegano<br />
dallo studio Massimiliano Fuksas Architects- è stato<br />
ispirato da una forma fluida che collega lo Zeil con<br />
il Turn und Taxis e poi continua fino all’area FRS. In<br />
questa struttura, le persone non sostano mai al piano<br />
terra ma, entrando nell’edificio, un sistema di vuoti<br />
che discende dal quarto livello dà luminosità agli<br />
altri piani e porta a tutti i livelli inferiori permettendo<br />
alle persone di salire attraverso un sistema di scale<br />
mobili e ascensori”.<br />
04<br />
Gyre Building,<br />
Omotesando, Tokyo<br />
Palazzo<br />
Un palazzo dedicato al retail, conosciuto anche<br />
nella versione inglese The Swirl, la trottola,<br />
ottenuto da cinque rettangoli identici che sono<br />
stati ruotati su un asse verticale e poi rifiniti per<br />
inserirsi nello spazio di Omotesando. <strong>Il</strong> retail è<br />
all’insegna del lusso e del design. Qui ha aperto<br />
la prima location asiatica del Moma Store, al<br />
piano terra Chanel e Bulgari. L’ultimo piano<br />
ospita una serie di diversi ristoranti. Così Gyre si<br />
descrive nel suo sito web: “Un palazzo che abbia<br />
la forma di una trottola è per definizione un corpo<br />
in movimento, con un magnetismo che trasuda<br />
energia. ... Gyre si connette con te e ti connette<br />
con il mondo”.<br />
BLOGGER thinking<br />
tenne a Darmstadt negli anni<br />
80: L’architettura è come un<br />
orgasmo questa definizione<br />
commenta lo sviluppo dei<br />
tetti in vetro, galleggianti,<br />
con le discese e le risalite,<br />
valli e colline, curve e fessure.<br />
Anche l’interno ha un<br />
che di vivo, naturale, con le<br />
fenditure che si intrecciano<br />
sui quattro piani, collegati<br />
tra di loro dalla più lunga<br />
scala mobile d’Europa”.<br />
n dezeen.com<br />
su Gyre<br />
“Un artefatto molto carino, in<br />
particolare, mi piace il modo<br />
in cui le scale si avviluppano<br />
con il palazzo e l’esperienza<br />
che se ne ha percorrendole”.<br />
Rodger.<br />
n spacelab.myblog.it<br />
su Gyre<br />
“Può una nuova costruzione<br />
rilasciare delle dichiarazioni?<br />
Può una nuova costru-<br />
16<br />
zione commerciale sforzarsi<br />
di essere qualcosa di più<br />
articolato di una -scatola<br />
decorata-? ... Progetti che<br />
hanno approfondito il tema<br />
del movimento verticale<br />
degli ospiti, e che sono divenuti<br />
icone assai più popolari<br />
rispetto alle premesse,<br />
perdendo il carattere di<br />
esclusività tipico delle ‘main<br />
brands’ che rappresentano<br />
nella terra del sol levante ...<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
Progetto: MyZeil, shopping mall, 2009<br />
Programma: retail, uffici, hotel con centro<br />
congressi, fitness center e cinema<br />
Progetto: Massimiliano Fuksas Architects<br />
Committente: Palais Quartier GmbH<br />
& Co. KG<br />
Obiettivi: creare una strada per lo shopping<br />
urbano attraverso la verticalità<br />
Progetto: Gyre Building, retail designer,<br />
2005-2007<br />
Programma: Retail, ristoranti<br />
Studio: MVRDV<br />
Committente/finanziatore: Takenaka<br />
Corporation, Mitsubishi Corp UBS , Japan<br />
Retail Fund Investment Corporation<br />
Obiettivo: “Diventare un incubatore per<br />
un nuovo modo di fare shopping, con<br />
civiltà e attenzione, perché diventi una forza<br />
positiva”.<br />
Modelli/immagini di MVRDV<br />
Gli olandesi MVRDV vincono<br />
il concorso proponendo uno<br />
schema compositivo che<br />
gradualmente torce questi<br />
piani ... L’esterno della costruzione<br />
riesce ad esprimere<br />
una forma non banale,<br />
iconica e scultorea; un edificio-display<br />
che attrae ed<br />
invita la gente, non soltanto<br />
al livello della strada, ma<br />
anche alle aziende ed alle<br />
funzioni ai livelli superiori”.
CON VITAMINE E SALI MINERALI<br />
Una rigorosa selezione delle materie prime<br />
consente l’offerta di un prodotto naturale,<br />
privo di OGM, bilanciato negli apporti<br />
energetici e variegato nelle referenze che<br />
non mancherà di suscitare l’interesse del<br />
cliente. Grandi ricette per grandi<br />
vendite fi rmate Migliorcane.<br />
Venite<br />
a visitarci ad<br />
Stand 4409<br />
Pad. 4<br />
Grandi ricette<br />
fi rmate<br />
Migliorcane.
COVER<br />
STORY<br />
Travel retail Aeroporti e stazioni ferroviarie puntano sul business delle gallerie commerciali<br />
Quando la prossimità<br />
intercetta la mobilità<br />
Saper intercettare i bisogni e i desideri dei consumatori<br />
è un must per qualsiasi retailer, e in questo<br />
la location gioca un ruolo fondamentale. Di qui<br />
il crescente interesse per le gallerie commerciali di<br />
aeroporti e stazioni ferroviarie, che -grazie ai forti investimenti<br />
effettuati, sia per l’ammodernamento degli<br />
spazi sia in ricerche di mercato atte ad individuare il<br />
giusto mix di offerta-, anche in Italia si stanno imponendo<br />
come un nuovo canale di prossimità, capace<br />
di rispondere alle esigenze di consumo ed enterteinment<br />
di un target tanto eterogeneo quanto motivato a<br />
utilizzare i tempi di attesa e di transito per effettuare<br />
consumazioni e acquisti. A riprova che il tempo, nel<br />
terzo millenio, è una risorsa spesso tutt’altro che secondaria.<br />
Un business strategico per gli aeroporti<br />
Nel corso degli anni, in tutti i pr incipali aeroporti del<br />
mondo, il segmento non aviation ha assunto un’importanza<br />
sempre più rilevante ai fini della redditività<br />
del servizio, penalizzato dal boom dei voli low cost.<br />
Di qui l’impegno delle società di gestione dei principali<br />
scali aeroportuali nazionali -su modello di quanto<br />
già fatto in molti altri paesi, europei ma non solo- di<br />
rendere sempre più attrattiva e competitiva la propria<br />
offerta commerciale. “Proprio in quest’ottica -sottolineano<br />
dall’ufficio relazioni esterne di Sea, la società<br />
che gestisce gli aeroporti milanesi- è stata recentemente<br />
sviluppata la card di loyalty aeroportuale Seami,<br />
uno strumento di fidelizzazione, agevolazione<br />
degli acquisti e semplificazione dei processi aeroportuali<br />
per i passeggeri dei due scali milanesi, ma<br />
anche una vetrina aperta alle novità proposte dalla<br />
metropoli lombarda, grazie a partnership che Sea sta<br />
implementando con importanti player del commercio<br />
e dei servizi cittadini”.<br />
Stazioni: format distintivi per attrarre i residenti<br />
Se per gli aeroporti, il target è giocoforza quello dei<br />
viaggiatori -per affari o per diporto- per quanto riguarda<br />
le stazioni ferroviarie invece il business si allarga<br />
a un bacino di utenza decisamente più ampio: viaggiatori<br />
di scambio, accompagnatori, visitatori ma anche,<br />
perché no, gli stessi residenti. “Si tratta di una<br />
potenzialità tutt’altro che teorica -commenta Stefano<br />
Mereu di Grandi Stazioni-, ma occorre che l’offerta<br />
commerciale sia ampia e articolata, e che proponga<br />
format originali, distintivi rispetto a quelli che la stessa<br />
insegna propone in altre location”. Insomma, anche<br />
in questo caso l’innovazione si conferma come la<br />
chiave di volta per contrastare la crisi dei consumi.<br />
Fiorenza De Vincenzi<br />
18<br />
01<br />
Grandi Stazioni<br />
Un network da 600 milioni di contatti l’anno<br />
Nel piano di riqualificazione delle maggiori 13 stazioni ferroviarie italiane<br />
avviato da Grandi Stazioni, la valorizzazione dell’offerta commerciale<br />
gioca un ruolo di tutto rilievo. Questo vale soprattutto per Milano Centrale,<br />
che con un afflusso annuo di 150 milioni di persone (per il 65% passeggeri<br />
e per il 35% accompagnatori/visitatori) rappresenta una location<br />
di grande interesse, oltrettutto premiata dall’Alta Velocità. Non a caso la<br />
ristrutturazione, la cui ultimazione è attesa entro la primavera <strong>2010</strong>, ha<br />
previsto la creazione di un’area commerciale complessiva di 26.000 mq,<br />
di cui 5.000 mq dedicati ai servizi di ristorazione, strutturata per ospitare<br />
complessivamente un centinaio di esercizi di varie metrature, di cui 33 già<br />
attivi, mentre per altrettanti l’apertura è prevista entro giugno per arrivare a<br />
completamento nel corso dell’autunno-inverno. Tra le aperture più attese,<br />
quella di libreria Feltrinelli -insegna già presente a Napoli Centrale prevista<br />
a breve anche a Torino Porta Nuova- che a Milano si svilupperà su ben<br />
quattro livelli, con triplo ingresso (dal piano terra, dall’ammezzato e dal<br />
piano binari) e con un mezzanino interno a vista sul salone. E poi quella<br />
di due insegne del gruppo Inditex (Zara e Bershka). Presto al via, sempre<br />
a Milano, un’area luxury di 700 mq, ubicata nello spazio di testa dei binari:<br />
un progetto pilota che, se non tradirà le attese, verrà poi replicato nelle altre<br />
stazioni interessate dall’Alta Velocità. Mentre sul fronte dei servizi, è da<br />
segnalare la prevista realizzazione -in partnership con Essere Benessere-<br />
di un Villaggio Salute, che su una superficie di 1.300 mq comprenderà<br />
ambulatori, laboratori di analisi e un innovativo centro anti aging.<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong>
03<br />
Sacbo<br />
Per Orio al Serio il retail vale già il 30% del fatturato<br />
All’Aeroporto di Bergamo, Orio al Serio, è stata allestita la nuova area partenze del terminal passeggeri,<br />
che si sviluppa su due livelli su una superficie di 10.500 mq, di cui 6.000 a livello superiore con spazi<br />
per nuovi esercizi commerciali che incrementano l’offerta food e retail in un contesto di maggiore<br />
comfort per i passeggeri. Chi transita in aerostazione, per imbarcarsi, trova note griffe del settore<br />
moda e accessori nonché marchi altrettanto affermati della ristorazione (McDonald’s, Panino Giusto,<br />
Santa Cristina Wine Bar, Puro Gusto, Tentazioni Cafè, Segafredo), insieme alla possibilità di acquistare<br />
prodotti tipici, espressione dell’enogastronomia locale.<br />
L’intervento, realizzato su progetto di OneWorks e finanziato da Sacbo, per un valore di 15 milioni, ha<br />
permesso di adeguare le infrastrutture creando aree commerciali con l’obiettivo di valorizzare il segmento,<br />
sempre più strategico del non aviation. Quadruplicato lo spazio riservato al duty free, che può<br />
contare su 300 mq, la parte retail comprende un’offerta diversificata di abbigliamento (Boggi, Aeronautica<br />
Militare, Conte of Florence e Timberland), accessori e pelletteria (Tosca Blu, Carpisa e Saldarini)<br />
e si completa con l’edicola, molto assortita, ed una serie di marchi e tipologie che possono incontrare<br />
il favore dei viaggiatori: Watch Studio, orologi e bigiotteria; Mirko Della Vecchia, cioccolateria; Legami,<br />
cartoleria. <strong>Il</strong> segmento “non aviation” (food e retail, parcheggi, servizi ai passeggeri e altro) vale il 30%<br />
del fatturato Sacbo, che nel 2009 ha prodotto ricavi per 88,642 milioni (+5,<strong>24</strong>% rispetto al bilancio<br />
2008) con un incremento del 10% generato proprio dalle attività commerciali.<br />
Botta&Risposta<br />
Stefano Mereu, responsabile<br />
vendite e pubblicità Grandi Stazioni<br />
02<br />
Sea<br />
Linate è più business, Malpensa più leasure:<br />
l’offerta si adegua alle specificità di ciascun Terminal<br />
Un buon motivo per un’insegna per aprire un<br />
punto di vendita in stazione piuttosto che in<br />
centro storico o in un centro commerciale?<br />
<strong>Il</strong> nostro punto di forza sta innanzitutto nel diverso<br />
approccio da parte della clientela: nei luoghi della<br />
mobilità, l’offerta retail è vissuta come completamento<br />
naturale dell’esperienza di viaggio, tanto che se è<br />
assente o carente il consumatore ne avverte la mancanza,<br />
e questo vale sia per gli acquisti emergenziali<br />
sia per quelli voluttuari, d’impulso. L’unicità delle<br />
gallerie commerciali sviluppate presso le stazioni<br />
ferroviarie sta proprio nel fatto che è l’offerta che va<br />
ad intercettare la domanda e non il contrario.<br />
19<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
COVER<br />
STORY<br />
Nell’aerostazione di Linate, l’area adibita al commercio è stata estesa di circa 500 mq, portando a 6.500<br />
mq le aree retail. Dal duty free riorganizzato in modo innovativo secondo il modello walk-through all’area<br />
ristorazione arricchita da nuovi marchi quali Motta, Espressamente <strong>Il</strong>ly e McDonald’s. Ciao è stato completamente<br />
rinnovato e oggi, grazie al nuovo corner Asia, è possibile degustare specialità orientali. Nuovo<br />
look anche per Puro Gusto-Spizzico e Gran Caffè. A marzo <strong>2010</strong>, è stato inoltre inaugurato lo spazio<br />
Briciole dolci e salate, primo negozio di prodotti da forno in aeroporto. Oltre ai negozi per lo shopping<br />
(Duty Free, Moreschi, Boggi, Parah, Calzedonia, Intimissimi, Swatch, MontBlanc), sono disponibili servizi<br />
quali banche, posta, pronto soccorso, corner di telefonia, chiesa, edicole, ottico, farmacia, autonoleggi, air<br />
stylist e perfino beauty center e centro massaggi.<br />
A Malpensa, il progetto più importante sarà l’apertura, presso il Terminal 1 del 3/3, un’infrastruttura che<br />
metterà a disposizione ulteriori 5.500 mq per spazi commerciali e di ristorazione, portando a 20.500 mq<br />
l’area retail complessiva. I 30 nuovi negozi in apertura porteranno a 110 i pdv disponibili. Per quanto<br />
riguarda il Terminal 2, è stata ultimata la ristrutturazione per la quale Sea ha stanziato un investimento<br />
superiore a 6 milioni di euro. Grazie ad ulteriori 800 mq di spazi -complessivamente 4.000 mq nell’aerostazion-<br />
è stato riorganizzato innovativamente il duty free secondo il modello walk through ed è stata<br />
arricchita la presenza di negozi con firme del made in Italy, mentre l’area di ristorazione -con ulteriori 250<br />
mq a disposizione- è stata resa più confortevole con l’allestimento di corner specializzati.<br />
Si tratta di una domanda prevalentemente mordi-e-fuggi:<br />
c’è spazio per offrire reale qualità?<br />
Assolutamente sì, e non solo nelle stazioni interessate<br />
dall’Alta Velocità, dove c’è più spazio per un’offerta<br />
alto di gamma. La quota di viaggiatori assidui è decisamente<br />
rilevante e tale da permettere persino una<br />
politica di fidelizzazione da parte delle insegne. Non<br />
a caso i contratti di locazione sono impostati sulla<br />
formula 6 anni+6. Senza dimenticare il fatto che le<br />
gallerie commerciali delle stazioni diventano sempre<br />
di più un luogo di attrazione anche per la città. Per<br />
questo, la vera sfida per noi sta nella definizione<br />
dell’offerta più appropriata per le diverse location.
Milano<br />
Roma<br />
Bologna<br />
Torino<br />
Genova<br />
Napoli<br />
Centri commerciali Affitto medio* % Var. 2008/2009<br />
transazioni Valore (mio euro)<br />
Carosello<br />
Porta di Roma<br />
Gran Reno<br />
Le Gru<br />
Fiumara<br />
Campania<br />
630<br />
780<br />
740<br />
830<br />
580<br />
520<br />
Immobiliare <strong>Il</strong> mercato delle grandi strutture nel 2009 ha tenuto, ma è anche molto più selettivo<br />
Centri commerciali, lo shopping<br />
continuano a farlo gli investitori<br />
numeri sono molto migliori di quanto si<br />
I potesse temere: l’interesse degli investitori<br />
per gli shopping center è proseguito<br />
anche nel 2009, annunciato alla vigilia come<br />
l’annus horribilis del commercio, e se<br />
le transazioni sono diminutuite, passando<br />
dalle 35 del 2008 alle <strong>24</strong> dello scorso anno,<br />
è rimasto invariato il valore complessivo,<br />
nell’ordine di 1,4 miliardi.<br />
Avverte però Davide Dalmiglio, Head of<br />
Retail Capital Markets per Jones Lang<br />
LaSalle: “Nella lettura dei numeri bisogna<br />
tenere conto che il mercato italiano è<br />
relativamente piccolo e che alcune delle<br />
operazioni in realtà erano state avviate già<br />
nel 2007, alla vigilia della crisi. In vendita ci<br />
sarebbe molto altro, ma gli investitori sono<br />
diventati estremamente selettivi e scartano<br />
le strutture che non soddisfano alcuni<br />
requisiti quali sostenibilità per i retailer di<br />
canoni e spese comuni, mix merceologici<br />
bilanciati, centri consolidati e con forti barriere<br />
all’entrata per potenziali competitor.”<br />
21<br />
31%<br />
3%<br />
8%<br />
4%<br />
26%<br />
4%<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
2004<br />
2005<br />
2006<br />
2007<br />
2008<br />
2009<br />
Fonte: Cushman Wakefield - (/mq/anno)* Fonte: Cushman Wakefield<br />
35<br />
38<br />
42<br />
48<br />
35<br />
<strong>24</strong><br />
COVER<br />
STORY<br />
Evoluzione degli affitti in alcuni centri commerciali Investimenti e transazioni<br />
1.600<br />
2.000<br />
2.500<br />
2.500<br />
1.400<br />
1.400<br />
i canoni<br />
<strong>Il</strong> ritorno dell’investimento, infatti, è dovuto<br />
non tanto alla possibilità di chiedere canoni<br />
alti, quanto alla possibilità di limitare il turn<br />
over nelle gallerie e, soprattutto, di evitare<br />
lo sfi tto. Un retailer di moda può sopportare<br />
un fee del 10% sugli incassi per pagare<br />
l’affi tto, ma se si aggiunge un altro 5-6%<br />
per le spese comuni rischia di chiudere.<br />
La tabella che pubblichiamo in apertura<br />
sull’evoluzione degli affi tti in alcuni centri<br />
commerciali di grande richiamo mostra<br />
che dove la struttura ha aumentato l’attrattività<br />
(il Carosello di Carugate che si è<br />
recentemente ampliato, Fiumara a Genova<br />
può contare sulla scarsa concorrenza nel<br />
bacino) gli affi tti sono saliti in maniera consistente.<br />
Nello studio di Cushman Wakefi<br />
eld da cui traiamo i dati sono messi a paragone<br />
gli andamenti degli affi tti nei centri<br />
con i canoni delle fashion streets delle metropoli;<br />
il confronto però deve tenere conto<br />
di alcune differenze fondamentali: chi apre<br />
4 segue a pag. 22
COVER<br />
STORY<br />
segue da pag. 21<br />
4<br />
uno showroom in via Montenapoleone, di<br />
solito, non giudica prioritaria la redditività<br />
del pdv: il motivo per cui apre è perché lì<br />
bisogna esserci. Inoltre, va considerato che<br />
nelle vie della moda si pagano indennità<br />
di buonentrata milionarie ed è diversa la<br />
fattispecie contrattuale: nei negozi cittadini<br />
si applica la locazione immobiliare, con<br />
canoni indipendenti dal fatturato, nei centri<br />
commerciali si affitta un ramo d’azienda,<br />
con canone legato agli incassi. Così si<br />
spiega ad esempio come sia possibile che<br />
le Gru di Grugliasco garantiscano canoni<br />
più alti del Carosello, mentre dal punto di<br />
vista strettamente immobiliare Milano vale<br />
almeno il doppio di Torino.<br />
obiettivo convenienza<br />
Reag, società internazionale di consulenza<br />
immobiliare, sottolinea nel suo ultimo<br />
rapporto sulla distribuzione in Italia che le<br />
migliori prospettive di redditività sono offerte<br />
da strutture funzionali e accessibili e<br />
soprattutto con un mix merceologico giudicato<br />
conveniente: non solo l’iper dovrà essere<br />
più a buon mercato del supermercato<br />
urbano, ma anche la galleria dovrà offrire<br />
merce a prezzi concorrenziali e questo vale<br />
soprattutto per i centri extraurbani di maggiore<br />
dimensione, dove solo una grande<br />
affluenza può garantire redditività. Inoltre,<br />
la presenza di grandi superfici specializzate<br />
nel non food diventerà determinante<br />
per il successo delle strutture. Condizione<br />
necessaria (anche se non sufficiente) per<br />
il successo appare la presenza di spazi<br />
leisure e l’identità, magari non ricreata artificialmente<br />
con scelte archittoniche estremiste,<br />
ma puntando anche a un marketing<br />
mix che tenga conto dell’offerta locale.<br />
Nel centro commerciale, sottolinea un altro<br />
importante istituto di consulenza, Scenari<br />
Immobiliari, nel suo ultimo rapporto sulla<br />
distribuzione in Italia, la funzione di aggregazione<br />
prevale su quella del consumo,<br />
anche se si ha meno disponibilità di spesa.<br />
“Lo shopping center è meta di più categorie:<br />
dei giovani come luogo di ritrovo e<br />
divertimento, dei meno giovani come ambienti<br />
sicuri e climatizzati”.<br />
Perché un centro extraurbano possa pensare<br />
a target come questi deve essere<br />
raggiungibile anche senza auto e questo<br />
presuppone una rivoluzione copernicana,<br />
con l’iper non più come locomotiva, perché<br />
nessuno fa la spesa alimentare lontano da<br />
casa portandosi gli shopper sui mezzi pubblici;<br />
ma presuppone anche con un’offerta<br />
che possa interessare persone magari pochi<br />
soldi in tasca. Per un conto economico<br />
in salute vanno bene anche tanti piccoli<br />
scontrini ...<br />
Gino Pagliuca<br />
Un prezzo americano a Roma:<br />
180 milioni per la Galleria Alberto Sordi<br />
L’hit parade delle transazioni nel 2009<br />
Centri commerciali Gla Prezzo<br />
Galleria Colonna - Alberto Sordi Roma<br />
Antegnate - Antegnate (Bg)<br />
Auchan - Monza<br />
Katané - Gravina (Ct)<br />
Le Perle (in sviluppo) - Faenza<br />
<strong>Il</strong> Ducale (galleria) - Vigevano (Pv)<br />
CastelGuelfo outlet - Castelguelfo (Bo)<br />
Piazza Umbra (galleria) - Trevi (Pg)<br />
<strong>Il</strong> Parco (galleria) - Calenzano (Fi)<br />
Civita Center (galleria) - Civitanova Marche (Mc)<br />
Fonte: Elaborazione su dati Reag<br />
2000<br />
2001<br />
2002<br />
2003<br />
2004<br />
22<br />
La più rilevante transazione immobiliare riguardante un centro commerciale<br />
avvenuta in Italia nel 2009 ha interessato il passaggio di<br />
proprietà dell’urban mall Galleria Colonna - Alberto Sordi, acquisito<br />
dall’Enasarco (fondo previdenziale degli agenti del commercio) e<br />
venduto dal Gruppo Toti a 180 milioni di euro, cioè oltre 16mila<br />
euro/mq; in proporzione è un valore più che quadruplo rispetto a<br />
quello della transazione che occupa il secondo posto dell’hit, il<br />
passaggio dell’Antegnate shopping center dal Gruppo Percassi<br />
ad Axa Investment. Molto attivo nelle vendite il fondo Portfolio<br />
Immobiliare Crescita (Bnl), che ha ceduto i tre ultimi immobili della<br />
tabella; il fondo però si è trovato nella necessità di liquidare le sue<br />
posizioni. I valori di stima dei centri sono diminuiti, in linea con<br />
l’andamento negativo del mercato immobiliare; questo a canoni<br />
costanti porta a una crescita della redditività media, tornata a salire<br />
al 6,5%. I canoni medi per pdv fino a 250 mq si situano attorno a<br />
450 euro mq/annuo per i centri nuovi e arrivano a 850 euro per i<br />
centri stabilizzati o con affluenza oltre 8 milioni di visitatori.<br />
La dinamica dei rendimenti<br />
Fonte: Cushman Wakefield<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
11.000<br />
42.500<br />
28.000<br />
13.500<br />
31.950<br />
16.000<br />
12.000<br />
6.220<br />
3.730<br />
3.700<br />
180.000.000<br />
160.000.000<br />
142.600.000<br />
98.372.000<br />
81.700.000<br />
46.000.000<br />
41.700.000<br />
17.884.000<br />
12.960.000<br />
12.000.000<br />
7% 2005<br />
5,5%<br />
6,8% 2006<br />
5%<br />
6% 2007<br />
5%<br />
6% 2008<br />
6%<br />
6% 2009<br />
6,5%
*Ogni componente è acquistabile separatamente.<br />
Gio’Style ha creato ,<br />
il sistema componibile<br />
per la raccolta differenziata<br />
che fa spazio al successo.<br />
Secchio umido e pile<br />
100% Recycled<br />
Secchio carta/vetro<br />
100% Recycled<br />
Spazio etichette<br />
di stoccaggio<br />
Asta pedale<br />
Perno ruote<br />
Fermasacco con coperchio<br />
Ruote<br />
*102 combinazioni possibili<br />
Verde<br />
● Problema. La vendita delle pattumiere tradizionali<br />
è calata del 16% in un anno.<br />
● Causa. Le mille regole diverse adottate dai singoli Comuni<br />
in materia di raccolta differenziata.<br />
● Soluzione. Patù, il sistema componibile che permette di crearsi<br />
la pattumiera su misura.<br />
● Vantaggio per voi. Patù si vende con i componenti separati e appesi<br />
sugli espositori, con un grande risparmio di spazio rispetto<br />
alle pattumiere tradizionali.<br />
● Risultati. Maggiori guadagni nelle vendite e forti risparmi<br />
nei costi di magazzino e di movimentazione.<br />
Rosso mattone<br />
Giallo<br />
Distanziatore<br />
Blu<br />
Bidone<br />
100% Recycled<br />
Bloccaruote<br />
Pedale apricoperchio<br />
Spazio<br />
etichette di stoccaggio<br />
Fermasacco<br />
Verde<br />
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ottimizza lo spazio<br />
nel vostro punto vendita.<br />
PIACERE DI ESSERTI UTILE.
Retail<br />
Chi è...<br />
Gabriele Di Teodoro,<br />
44 anni, laurea<br />
in Economia Aziendale<br />
all’Università<br />
Commerciale Bocconi.<br />
È dal 2007 direttore<br />
divisione supermercati<br />
e prossimità del Gruppo<br />
Carrefour Italia,<br />
dove è entrato nel 1995<br />
come buyer.<br />
Intervista<br />
Carrefour Market ed Express<br />
quando l’insegna diventa brand<br />
Iniziata a settembre, la conversione della rete Gs<br />
e DìperDì in Carrefour Market e Carrefour Express<br />
riguarda oggi 310 store, che stanno registrando<br />
risultati interessanti, con una progressione<br />
media del +10% per i Market e del +15% per<br />
gli Express. Nell’arco di dieci mesi saranno riconvertiti<br />
gli oltre 1.200 pdv, coinvolgendo anche il<br />
franchising, escludendo quelle superfici strutturalmente<br />
non idonee (circa una ventina), che<br />
saranno gestite in somministrazione, continuando,<br />
probabilmente, a mantenere l’insegna Dìper-<br />
Dì anche se non sono escluse altre soluzioni.<br />
“Questo rebranding ha rappresentato un’opportunità<br />
per ripensare il nostro approccio al mercato<br />
-dichiara a Gdoweek Gabriele Di Teodoro,<br />
direttore Divisione Supermercati e Prossimità del<br />
Gruppo Carrefour Italia-. Non si tratta di un<br />
semplice cambio di insegna, ma di uno sforzo<br />
progettuale mirato a definire un nuovo ruolo per i<br />
nostri store, potenziando tutte le leve del marketing<br />
a nostra disposizione, non rinunciando alla<br />
voce prezzo, ma trasformandolo da obiettivo a<br />
26<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
Guarda i video<br />
su Carrefour Market<br />
ed Express<br />
e le gallerie<br />
Carrefour City,<br />
Contact<br />
e Montagne<br />
www.gdoweektv.it<br />
prerequisito, a garanzia della convenienza dell’insegna.<br />
In quest’ottica, rientra l’inserimento, anche<br />
in Italia, del brand Carrefour Discount”.<br />
Cosa caratterizza oggi la rete Carrefour Market<br />
e Carrefour Express?<br />
La costruzione di un’offerta, un layout, una politica<br />
commerciale e promozionale caratterizzata da<br />
una maggiore relazione tra il ruolo dei singoli store<br />
e la relativa tipologia di clientela. Questo approccio<br />
è stato possibile anche attraverso una lettura<br />
più analitica dei dati sulla spesa del consumatore,<br />
avvenuta in maniera trasversale in tutti i formati<br />
grazie alla carta fedeltà unica SpesAmica.<br />
Da un punto di vista operativo, come avete<br />
declinato questa analisi nei punti di vendita?<br />
Con interventi diversi sul front come sul back office.<br />
Abbiamo accentuato il focus sui freschi: oltre a inserire<br />
stabilmente pesce e carne, a servizio o prelavorata,<br />
abbiamo rafforzato la piazza del mercato
all’ingresso, inserendola anche nei Carrefour Express<br />
con merce confezionata e sfusa per sottolineare<br />
il passaggio di questa catena da drogheria a<br />
piccolo supermercato che garantisce una spesa<br />
completa. Inoltre, nell’ortofrutta abbiamo rivisto il<br />
processo organizzativo passando da un’esposizione<br />
a stock giornaliero a una progressiva, per offrire<br />
freschezza nelle diverse fasce della giornata. Sempre<br />
con l’obiettivo di proporre qualità e freschezza,<br />
dal punto di vista commerciale, abbiamo deciso di<br />
spingere le promozioni di prodotti stagionali, evidenziando<br />
l’aspetto organolettico, piuttosto che<br />
puntare sulle primizie, terreno già ben presidiato<br />
dagli specializzati e nel quale non riusciremmo a<br />
esprimere al meglio il nostro standard qualitativo.<br />
Quale il ruolo delle Pl in questo contesto?<br />
Rappresentano una grande opportunità per il processo<br />
di marketing e di brandizzazione dell’insegna,<br />
agendo da tramite comunicativo con il consumatore<br />
e incentivandone anche la fidelizzazione. La<br />
capacità di un gruppo come Carrefour di fare innovazione<br />
in termini di nuovi prodotti e nuove linee è<br />
sicuramente un vantaggio competitivo al quale non<br />
vogliamo rinunciare. In quest’ottica, abbiamo appena<br />
inserito una linea di prodotti senza glutine, mentre<br />
successivamente inseriremo una linea di prodotti<br />
dietetici. Già oggi abbiamo a disposizione circa<br />
6.000 referenze alimentari, ma vogliamo ampliare la<br />
segmentazione. (vedi anche dossier pagg. 46-50)<br />
Una riduzione di spazio per l’industria.<br />
Stiamo razionalizzando l’offerta, eliminando i follower<br />
indifferenziati, che non danno plus, mentre<br />
all’industria innovativa chiediamo di creare valore e<br />
continuare a essere uno stimolo nella definizione di<br />
nuovi prodotti, anche come spunto per le Pl.<br />
Torniamo al rebranding. Nella scelta di adottare<br />
un’unica firma per tutti i formati, quanto<br />
hanno inciso le scelte prese dal Gruppo a livello<br />
internazionale?<br />
Si è trattato di decisioni sinergiche, alle quali siamo<br />
arrivati insieme nella convinzione che, per tutto il<br />
gruppo, sia necessario concentrare gli sforzi di<br />
marketing su un unico brand forte, come Carrefour<br />
sinonimo di modernità, servizio, offerta e convenienza.<br />
Così siamo diventati un test internazionale,<br />
pur nel rispetto delle diversità dei singoli Paesi.<br />
È per dimostrare le differenze locali che avete<br />
deciso di non utilizzare la segmentazione City<br />
e Contact, utilizzata in Francia dal Gruppo?<br />
La segmentazione dei format di vicinato sulla base<br />
del loro ruolo è importante anche per noi: si tratta di<br />
un criterio definito dal consumatore al quale dobbiamo<br />
adattarci diversificando gli store in termini di<br />
promozioni, posizionamento di pricing e assorti-<br />
mento, pur sotto una stessa insegna. Del resto,<br />
ogni Paese ha le sue specificità: in Italia, il format<br />
vincente è il superstore, in Spagna l’ipermercato; in<br />
Francia, la prossimità metropolitana ha caratteristiche<br />
diverse dalla nostra. Inoltre, sulla base di nostre<br />
indagini, il termine Contact è risultato meno efficace<br />
di Express. Non escludiamo, comunque, nella seconda<br />
parte dell’anno, di approcciare altre diversificazioni.<br />
Se in Francia è stato aperto Montagne,<br />
perchè non pensare per l’Italia ad un format Mare?<br />
Intanto a Genova state utilizzando Carrefour<br />
Express per testare la strada dell’Edlp ...<br />
A Genova, stiamo vivendo un’esperienza importante,<br />
che, dopo un anno di lavoro, sta registrando risultati<br />
incoraggianti, che non escludono, in un<br />
prossimo futuro, il lancio di un’insegna specifica. In<br />
pratica, abbiamo ridotto i prezzi di circa il 15% negli<br />
80 store della città, trasformando lo sconto medio<br />
annuale promozionale in prezzo continuativo. L’utilizzo<br />
anticipato di Carrefour Express per due store<br />
ha risposto alla necessità di rafforzare nella clientela<br />
il nuovo concetto del negozio, partendo dal presupposto<br />
che il target migliore per questa opzione sia il<br />
negozio di vicinato cittadino metropolitano e non il<br />
supermercato.<br />
Come siete riusciti a trasmettere il difficile concetto<br />
di Edlp?<br />
Rafforzando l’aspetto di comunicazione, certi che si<br />
tratti soprattutto di una questione di marketing. Così,<br />
come hanno fatto altri competitor, abbiamo creato,<br />
nello scatolame, una comunicazione in-store<br />
ad hoc a base di promesse e regole, mentre nei<br />
freschi abbiamo optato per messaggi legati alla<br />
freschezza, evidenziando la presenza di opportunità<br />
interessanti tutti giorni.<br />
Una voce importante della prossimità sono i<br />
servizi. Novità in vista?<br />
Siamo sempre interessati a completare l’offerta con<br />
nuovi servizi: alla lavanderia presente in alcuni Express,<br />
potrebbe aggiungersi l’inserimento di spazi<br />
per la ristorazione, sfruttando test internazionali come<br />
il Carrefour Cafè, in lancio in Francia. In realtà,<br />
però, la nostra priorità rimane l’allargamento degli<br />
orari, su un arco di 13 ore 7 giorni su 7. Si tratta di<br />
un vettore fondamentale per il buon funzionamento<br />
dei nostri negozi, che porta anche nuova occupazione.<br />
Qualsiasi altro progetto rimane secondario.<br />
Una battuta sul concetto di convenienza ...<br />
<strong>Il</strong> Gruppo a livello internazionale è attualmente impegnato<br />
nella ricerca di una comunicazione più efficace<br />
relativa a prezzo e convenienza, nella logica<br />
di fornire una rassicurazione continuativa. Avremo<br />
presto novità.<br />
Marina Bassi, Cristina Lazzati<br />
27<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
Retail
Chi è<br />
Mauro Lusetti,<br />
Ad Nordiconad<br />
Dal vostro osservatorio,<br />
quali sono i segnali<br />
per il <strong>2010</strong>?<br />
Anche se la congiuntura<br />
rimane negativa,<br />
con difficoltà allineate a<br />
quelle della stagione scorsa,<br />
i nostri risultati<br />
si mantengono positivi:<br />
nei primi due mesi<br />
dell’anno, abbiamo superato<br />
il budget ed eguagliato<br />
il fatturato 2009,<br />
pur in presenza<br />
di condizioni climatiche<br />
difficili, che hanno limitato<br />
la mobilità dei consumatori.<br />
Ad oggi, la rete di vendita di Nordiconad è formata da<br />
443 supermercati e 5 ipermercati E.Leclerc. Nel <strong>2010</strong>, la<br />
rete sarà ulteriormente rafforzata soprattutto nell’ambito<br />
dei supermercati, con particolare attenzione all’area<br />
bolognese. In crescita anche i business collaterali della<br />
parafarmacia e dei distributori di benzina, oltre che l’ottica.<br />
“Nel 2009, abbiamo aperto quattro negozi di ottica nei nostri<br />
ipermercati, due in Piemonte e due in Emilia -precisa<br />
Lusetti-. Sicuramente continueremo su questa strada,<br />
sviluppando, oltre che shop-in-shop negli ipermercati,<br />
anche strutture a se stanti, in galleria, in linea con i risultati<br />
positivi già ottenuti nell’ambito delle parafarmacie”.<br />
ggi siamo la prima organizzazione<br />
“Odella gdo italiana nel canale supermercati,<br />
anche se, considerando tutti gli<br />
altri format, occupiamo il secondo posto<br />
dietro Coop”. Con queste parole, Mauro<br />
Lusetti, Ad di Nordiconad, una delle otto<br />
cooperative associate a Conad, snocciola<br />
i dati positivi del 2009 e svela le linee guida<br />
<strong>2010</strong>. “Come Nordiconad -spiega a Gdoweek-<br />
siamo in controtendenza: cresciamo<br />
di due punti percentuali in un momento<br />
di difficoltà generale. Siamo soddisfatti”.<br />
Quali sono le ragioni della crescita?<br />
Sono molteplici, ma ce ne sono tre più<br />
importanti. Al primo posto, va messo il piano<br />
promozionale fortemente aggressivo<br />
che soddisfa il momento di difficoltà dei<br />
consumatori. Un secondo elemento è la<br />
diffusione sul territorio della rete di vendita<br />
che ci consente di gestire una relazione<br />
più stretta con i consumatori e interpretare<br />
in maniera corretta e rapida i cambiamenti.<br />
<strong>Il</strong> terzo fattore riguarda la distintività della<br />
politica commerciale, che si esprime, oltre<br />
che sul fresco e sui prodotti a marchio, con<br />
un orientamento consumerista su aspetti<br />
cruciali come la salute, con store e shopin-shop<br />
di parafarmacia, e la mobilità con<br />
l’apertura di distributori di carburante.<br />
Quanto investirete sullo sviluppo?<br />
Per il <strong>2010</strong> allo sviluppo sono destinati 80<br />
mio e, di cui 4 mio solo sull’area bolognese,<br />
con un aumento rispetto all’anno<br />
scorso (50 mio). Ad oggi, abbiamo appe-<br />
29<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
Retail<br />
Strategie Sviluppo della rete, nuovi format, ambiente: le priorità secondo l’Ad Lusetti<br />
Nordiconad vuole crescere<br />
con una rete sempre più green<br />
Le direttrici dello sviluppo della rete: supermercati, nuovi format, logistica<br />
na aperto un pdv di 800 mq a Sant’Agata<br />
Bolognese (Bo) e apriremo un 600 mq a<br />
Serravalle (Bo), cui seguiranno altre due<br />
aperture. Oltre a investire sulla rete, siamo<br />
concentrati sul miglioramento della logistica:<br />
nel corso dell’anno, è prevista l’apertura<br />
di un altro deposito nazionale unificando<br />
in una nuova struttura di 40mila mq a<br />
Savona quelli sparsi sul territorio nell’area<br />
Nord Ovest (Piemonte, Liguria).<br />
Come giudica il lavoro svolto all’interno<br />
di Coopernic?<br />
Ottimo. Consideriamo Coopernic non solo<br />
un consorzio d’acquisto, ma un’unione basata<br />
su una visione economica e sociale<br />
comune con i nostri partner europei, sotto<br />
certi aspetti più evoluti di noi, anche grazie<br />
a una legislazione più attenta. Penso soprattutto<br />
all’ambiente.<br />
Oggi uno dei temi “caldi” per il retail.<br />
Come si sta muovendo Conad?<br />
Continuiamo ad avere un atteggiamento<br />
attento e responsabile: oggi il 70%<br />
dell’energia consumata da magazzini e<br />
pdv proviene da energie rinnovabili. La<br />
liberalizzazione del mercato energetico ci<br />
ha dato la possibilità di scegliere e noi, fin<br />
da subito, ci siamo attrezzati selezionando<br />
le fonti. Anche i risparmi energetici all’interno<br />
della rete sono in crescita: anzi, nella<br />
progettazione dei prossimi pdv Conad<br />
questi aspetti sono destinati ad essere<br />
sempre più centrali.<br />
Davide Bernieri
Retail<br />
<<br />
Comunicazione<br />
dettagliata<br />
L’origine tutta italiana<br />
degli ingredienti<br />
è esplicitata<br />
anche sui pack.<br />
Strategie Marco Ferrero, marketing manager dell’azienda, illustra il progetto<br />
McItaly, il riposizionamento<br />
tricolore di McDonald’s<br />
Caratterizzare un format collaudato e<br />
diffuso in tutto il mondo con l’accento<br />
della tradizione alimentare di ogni singolo<br />
paese per meglio incontrare i gusti<br />
dei consumatori.<br />
La linea di prodotti McItaly è il risultato<br />
tricolore della strategia “glocal” che Mc-<br />
Donald’s ha adottato. Ossia guardare al<br />
mercato globale dalla prospettiva locale,<br />
in questo caso facendo perno sulle<br />
tante tipicità che punteggiano la nostra<br />
Penisola da Nord a Sud e inserendo<br />
prodotti tipici nel tradizionale menu della<br />
multinazionale a stelle e strisce del fast<br />
food. E il programma per il <strong>2010</strong> è già<br />
denso di novità in questo senso: ultimo,<br />
in ordine di tempo, il lancio di un kiwi<br />
ready to eat a marchio Le Frescallegre,<br />
100% provenienza nazionale, innestato<br />
su uno stecco per la massima comodità<br />
di consumo, anche on the go. “Siamo<br />
un’azienda -dichiara Marco Ferrero,<br />
marketing e communication manager di<br />
McDonald’s Italia- che ha una lunga<br />
storia di sviluppo di ricette e di avvicinamento<br />
ai gusti locali, con una fortissima<br />
tendenza verso la qualità, certificazione<br />
e tracciabilità dei prodotti. L’attenzione<br />
alla tipicità è una peculiarità McDonald’s,<br />
il concetto di ‘glocal’ uno degli aspetti<br />
particolari del brand. Oggi innoviamo<br />
portando nel menu ingredienti e abitudini<br />
locali: per fare un esempio, da McDonald’s<br />
in Portogallo si mangiano zuppe.<br />
Abbiamo un modello di business che<br />
tendiamo a mantenere fedelmente: con-<br />
30<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
tinueremo a vendere panini e insalate,<br />
ma vogliamo integrarci sempre più con<br />
i gusti locali.”<br />
McItaly sembra il tentativo di rassicurare<br />
il cliente italiano su ciò che si può<br />
trovare nei ristoranti a vostro marchio:<br />
oggi, parlate più al vostro cliente o a<br />
chi non è cliente McDonald’s?<br />
Di certo ai non consumatori, presso i<br />
quali abbiamo aumentato la quota di<br />
due punti percentuali. Generalmente, la<br />
regola dice di non puntare sui rejectors,<br />
ma di aumentare la frequenza presso<br />
i clienti. Noi non vogliamo puntare<br />
sull’aumento della frequenza, anzi siamo<br />
convinti che un’alimentazione variata è<br />
quanto di meglio si può augurare. Sì alla<br />
dieta variata, sia all’alternanza, sia alla<br />
diversità alimentare e culturale, ma non<br />
vogliamo più sentire pregiudizi.<br />
Quali?<br />
Circa l’80% dei prodotti e dei servizi provengono<br />
da aziende italiane (il 100% per<br />
la linea McItaly, ndr), così come i nostri<br />
ristoratori affiliati e i 13.500 lavoratori<br />
impiegati nella rete dei ristoranti. Ma non<br />
abbiamo mai enfatizzato questo aspetto.<br />
Per questo, ritengo che sia il momento di<br />
sviluppare un atteggiamento più maturo<br />
verso di noi.<br />
Anche perché i Consorzi di Tutela che<br />
hanno partecipato alle vostre iniziative<br />
sono soddisfatti dei numeri portati a<br />
casa…<br />
Per il Parmigiano-Reggiano, ad esempio,<br />
solo nel 2009 sono state 60 le tonnellate<br />
di Parmigiano-Reggiano Dop fornite a<br />
McDonald’s da Parmareggio e circa una<br />
decina di tonnellate in più sono previste<br />
per quest’anno. E l’interesse verso<br />
questo prodotto si è allargato a Francia<br />
(150 tonnellate le esportazioni previste),<br />
Belgio, Olanda, Spagna, e Svizzera. Non<br />
è escluso che il panino al Parmigiano-<br />
Reggiano possa avere la sua ribalta<br />
ad Orlando negli Usa alla convention<br />
mondiale cui partecipano 20mila delegati<br />
McDonald’s. Quindi enormi ritorni<br />
d’immagine e commerciali per le tipicità<br />
italiane. Davide Bernieri
Retail<br />
Case studies Viaggio in un’insegna che parte dal caffè e si sviluppa in molte altre direzioni<br />
Producer e retailer insieme, la miscela<br />
inconfondibile del protailer Tchibo<br />
<strong>Il</strong> retailer Tchibo, che nel 2009 ha<br />
compiuto 60 anni e ogni giorno<br />
augurava un “Buon compleanno a<br />
una grande idea”, in Germania ha<br />
raggiunto una notorietà presso gli<br />
abitanti del 99%, con 900 negozi, a<br />
cui si aggiungono 300 store all’estero;<br />
38.000 “depositi in concessione”<br />
in negozi specializzati e in supermercati<br />
in Germania e 7.000 all’estero;<br />
5 marche-insegne. In altre parole,<br />
possiamo guardare all’idea di Tchibo<br />
da tante prospettive, tutte rilevanti e<br />
molto attuali anche nel dibattito accademico<br />
in corso sul retailing e le<br />
sue prospettive di sviluppo.<br />
crescita basata<br />
sulla Multicanalità<br />
Tchibo è un retailer multi-canale<br />
orientato alla continua moltiplicazione<br />
dei punti di contatto con i clienti<br />
finali: vende per posta attraverso il<br />
catalogo, i negozi a insegna Tchibo,<br />
shop-in-shop in altri negozi, ambulanti<br />
propri e via Internet.<br />
Si tratta di un sorprendente mix di<br />
vecchio e nuovo, di brick & click,<br />
che consente di soddisfare specifiche<br />
richieste dei clienti in diversi<br />
contesti di shopping e in qualsiasi<br />
area della Germania. La multicanalità,<br />
se gestita in modo coordinato e<br />
intelligente, sollecita le vendite perché<br />
educa il cliente alla conoscenza,<br />
all’apprezzamento della marca<br />
e alla fedeltà. Conoscenza e fedeltà<br />
alla marca sono due fattori che stimolano<br />
gli acquisti: in altre parole, i<br />
consumatori che frequentano diversi<br />
canali comprano di più.<br />
internazionalità<br />
e politiche locali<br />
Tchibo è un retailer internazionale:<br />
nato nel 1949 ad Amburgo con<br />
l’idea di vendere il caffè per posta,<br />
nel 1991 -a 42 anni dalla sua<br />
nascita- comincia un’inarrestabile<br />
espansione internazionale che, partita<br />
dai Paesi dell’Europa dell’Est<br />
(Ungheria, Slovacchia, Repubblica<br />
Ceca e gradualmente tutti gli altri),<br />
si è mossa verso i Paesi occidentali<br />
e non solo. La strategia di internazionalizzazione<br />
è costantemente<br />
attenta a bilanciare le caratteristiche<br />
del mercato locale con le risorse e<br />
le competenze dell’azienda e con i<br />
vincoli logistici. Man mano conosce<br />
un nuovo Paese, Tchibo rafforza il<br />
presidio: prima un ufficio, poi una<br />
32<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
filiale; prima la vendita di prodotti,<br />
quindi la proposta di servizi di accompagnamento<br />
ai prodotti; prima<br />
il classico commercio da canale<br />
lungo con cui si impara a conoscere<br />
il mercato, dopo il canale corto<br />
e quello diretto, con Internet e<br />
l’apertura di store Tchibo: un primo<br />
negozio a Londra nel 2000, vendite<br />
dirette in Svizzera nel 2001, un primo<br />
negozio a Istanbul nel 2009.<br />
il MeccanisMo perfetto<br />
della filiera tchibo<br />
Tchibo è un protailer: sin dalle origini,<br />
produce (pro-ducer) e vende al<br />
consumatore finale (re-tailer), combinando,<br />
in un binomio inscindibile,<br />
il prodotto e il servizio commerciale.<br />
Tchibo non è semplicemente una<br />
marca di caffè (finalmente diciamo<br />
cosa fa), ma una combinazione di<br />
caffè e di servizio. <strong>Il</strong> servizio accompagna<br />
il prodotto dall’inizio alla<br />
fine, dal momento in cui esce dalla<br />
fabbrica a quello in cui il consumatore<br />
finale paga il valore di ciò che<br />
ha acquistato. Tchibo produce caffè<br />
nei suoi stabilimenti e non ha mai<br />
ceduto a terzi la commercializzazione,<br />
creata e sviluppata insieme
al caffè: in pratica, dalla scelta del<br />
produttore dei grani al caffè caldo in<br />
tazza, Tchibo progetta tutte le strade<br />
per raggiungere il consumatore fino<br />
all’ultimo metro.<br />
<strong>Il</strong> caffè, anzi, diventa solo un pretesto<br />
per avvicinare i clienti. Gli automezzi<br />
ambulanti, introdotti nel 1975,<br />
che vanno a vendere nelle zone rurali<br />
della Germania, sono panetterie<br />
(mobile bakeries) a insegna Tchibo<br />
… eppure, Tchibo non è una firma<br />
per la panetteria! L’ambulante che<br />
dice pane per vendere caffè insegna<br />
molto dell’intelligenza del servizio<br />
del retailer, la cui genesi nasce<br />
dalla soddisfazione di un insieme di<br />
bisogni di clienti che vivono in aree<br />
non urbane.<br />
Ancora: Tchibo sviluppa i prodotti<br />
-le miscele di caffè- e, allo stesso<br />
tempo, crea servizi inediti che ne<br />
accompagnano la vendita in ogni<br />
canale distributivo. In pratica, non<br />
ha mai venduto solo un prodotto,<br />
ma una soluzione chiavi in mano a<br />
base di:<br />
n varietà di miscele di caffè (le<br />
origini);<br />
n negozi, il cui primo è stato aperto<br />
nel 1955 ad Amburgo;<br />
n Frischdepots nelle panetterie e<br />
pasticcerie, a partire dal 1963; nel<br />
1971 questi “depositi in concessione”,<br />
assimilabili a shop-in-shop,<br />
sono già 2.900; dal 1987, il sistema<br />
è esteso anche ai supermercati;<br />
n Tchibo Caffè Service crea e allestisce<br />
un concetto di punto di vendita<br />
a 360° (1972);<br />
n panetterie ambulanti che vedono<br />
anche caffè (1975);<br />
n macchine per il caffè espresso<br />
(1984);<br />
n una piattaforma completa di servizi<br />
innovativi, nel 2006.<br />
un unico brand<br />
per diversi business<br />
Che cosa vende Tchibo nei suoi<br />
vari siti? “A new experience every<br />
week” (una nuova esperienza ogni<br />
settimana) per sorprendere i clienti<br />
e per farli ritornare. <strong>Il</strong> concetto viene<br />
rafforzato nel 2008, quando nel payoff<br />
del marchio, viene ulteriormente<br />
sottolineato che questa esperienza<br />
si può gustare “Only at Tchibo”.<br />
La home page del sito www.tchibo.<br />
de, come le vetrine di tutti i negozi<br />
Tchibo, ogni lunedì espone i 30<br />
prodotti della settimana, scelti in<br />
sintonia con la stagione e legati<br />
da un tema comune: sci d’inverno,<br />
costumi da bagno d’estate, abbigliamento<br />
da palestra per l’autunno,<br />
attrezzi per il giardinaggio in primavera.<br />
Alcuni esempi sono forniti nel<br />
box della pagina successiva.<br />
Entrando nel bar per bere un caffè<br />
(ma è un bar?), gli avventori ispezionano<br />
la proposta della settimana,<br />
magari sorseggiando il caffè e possono<br />
anche consultare il catalogo<br />
che propone un assortimento ben<br />
più vasto ed eventualmente ordinare<br />
la merce via Internet. Totale scontrino:<br />
anche 1.000 euro per un unico<br />
acquisto. Le responsabili dei negozi<br />
hanno a disposizione un grande<br />
merchandising book che illustra le<br />
33<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
in collaborazione con<br />
<<br />
Non solo caffè<br />
Tchibo opera in Germania con 900<br />
store (di cui 500 integrati con coffee<br />
bar), cui si aggiungono altri 300<br />
store con altrettanti coffee bar in<br />
Austria, Polonia, Repubblica Ceca,<br />
Slovacchia e Ungheria. Oltre che<br />
con Tchibo, il gruppo opera anche<br />
con i marchi Gala von Eduscho e<br />
Davidoff Cafè. A questa attività si<br />
sono progressivamente aggiunti altri<br />
business, non necessariamente<br />
complementari, quali viaggi, telefonia,<br />
panetterie, ecc con l’obiettivo di<br />
fornire, sempre, un’esperienza top<br />
e sicura, garantita dall’insegna.<br />
52 settimane dell’anno con, oltre ai<br />
prodotti coinvolti e alle loro caratteristiche,<br />
i criteri di allestimento delle<br />
vetrine che variano secondo la loro<br />
dimensione, gli allestimenti interni, i<br />
prezzi di vendita.<br />
Come per Ikea, è difficile dire cosa<br />
venda Tchibo, così come è complesso<br />
definire che cosa non vende.<br />
Facciamo alcuni esempi: caffè in<br />
pacchetti, proposti in varietà e miscele<br />
declinate per qualità, lavorazione,<br />
paese di provenienza; menu<br />
caffè da gustare in loco insieme a<br />
una fetta di torta; snack; macchine<br />
per il caffè; (quasi) ogni genere<br />
di prodotto non alimentare: dalla<br />
biancheria intima all’abbigliamento<br />
casual e sportivo, dai prodotti per la<br />
pulizia per la casa alla bigiotteria e<br />
gioielleria fino all’arredamento. Vende,<br />
inoltre, viaggi, servizi finanziari,<br />
biglietti per spettacoli, servizi per la<br />
telefonia cellulare, polizze assicurative<br />
in partnership con Axa (uno dei<br />
principali operatori del mondo elle<br />
assicurazioni), auto in partnership<br />
con Fiat, fiori in partnership con<br />
Blume 2000, la principale catena<br />
tedesca per la commercializzazione<br />
di fiori e piante, con una forte presenza<br />
anche su internet; possiede<br />
anche un campo da golf e vende<br />
lezioni di golf. <strong>Il</strong> caffè e il menu caffè<br />
sono il minimo comune denominatore<br />
di tutto, mentre il resto viene rinnovato<br />
ogni lunedi in tutti i siti: quando,<br />
il lunedì, i negozi Tchibo aprono,<br />
i passanti osservano una vetrina<br />
completamente diversa rispetto a<br />
quella del giorno prima. Entrano, e,<br />
4 segue a pag. 34
Retail<br />
4<br />
segue da pag. 33<br />
LA FORZA DEL CATALOGO E LE VENDITE ONLINE<br />
<strong>Il</strong> catalogo, disponibile online e su carta negli store Tchibo, è suddiviso in 9 mondi (dall’abbigliamento ai viaggi, dalle proposte<br />
finanziarie a fiori e assicurazioni) a loro volta suddivisi in sottocategorie (offerte a tema, abbigliamento femminile, giardino, cucina,<br />
tariffe per la telefonia mobile, ecc). Di recente, è stato anche lanciato il sito di e-commerce per 18 Paesi europei, con tariffe<br />
di consegna differenziate tra Europa dell’Est (12,95 e) e quella occidentale (5,95 e), compreso il Regno Unito.<br />
guardandosi in giro mentre bevono<br />
il caffè, il loro sguardo incrocia una<br />
trentina di prodotti che prima non<br />
c’erano.<br />
la responsabilità sociale<br />
Oltre a moltiplicare gli stabilimenti<br />
di produzione e i punti di contatto<br />
con i clienti, Tchibo è sempre più<br />
attenta alle esigenze dell’ambiente<br />
e della comunità, praticando un’autentica<br />
corporate social responsibility.<br />
Questa, inizialmente, si esprime<br />
in specifici progetti che riguardano<br />
l’impiego di elettricità verde, l’attenzione<br />
al risparmio energetico e<br />
alle energie rinnovabili, la volontà<br />
di non sfruttare le risorse scarse<br />
della Terra. Negli anni più recenti, la<br />
sensibilità etica e la responsabilità<br />
sociale hanno trovato una sintesi<br />
nel Codice di Condotta, che stabili-<br />
sce 12 regole di base nella pratica<br />
della gestione attinenti a 12 capitoli:<br />
la competizione equa, il rifiuto della<br />
corruzione e di vantaggi non dovuti,<br />
la sicurezza e la responsabilità verso<br />
l’ambiente, l’attenzione ai diritti<br />
umani, il divieto alla discriminazione,<br />
il divieto allo sfruttamento di informazioni<br />
aziendali per conseguire<br />
vantaggi personali, la protezione del<br />
patrimonio e dei segreti aziendali, la<br />
difesa della proprietà intellettuale,<br />
il problema dei conflitti di interesse<br />
con le attività private dei collaboratori,<br />
la fiducia verso i collaboratori e<br />
la veridicità delle loro affermazioni,<br />
l’impiego economico delle risorse<br />
aziendali, la consapevolezza che i<br />
collaboratori rappresentano l’azienda<br />
in ogni manifestazione del loro<br />
comportamento. Mentre cresce in<br />
così tante numerose direzioni, sinergiche<br />
tra loro, Tchibo continua ad<br />
34<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
assecondare la strategia di costante<br />
adeguamento della struttura organizzativa<br />
creando via via divisioni che<br />
nascono dalle nuove strategie: Food<br />
Retail Division (creata nel 1987),<br />
Tchibo Coffee Service per i clienti<br />
dell’Ho.Re.Ca. (1994), Tchibo Direct<br />
per Internet (1996), Non Food Division<br />
per la gestione dei prodotti della<br />
nuova esperienza ogni settimana, e<br />
così via. Un esempio concreto che<br />
dimostra la validità e l’attualità degli<br />
insegnamenti di Alfred D. Chandler,<br />
che nel 1962 (nel suo Strategy and<br />
Structure: Chapters in the History<br />
of the Industrial Enterprise, The Mit<br />
Press) aveva detto che le organizzazioni<br />
manageriali si sviluppano come<br />
risposta alla strategia di business<br />
e che, nel 2008, ha generato ricavi<br />
per 3.200 milioni di euro occupando<br />
12.000 addetti.<br />
chiara Mauri - osservatorio retailing
1 2<br />
3<br />
5 6<br />
OVS puntualizza il format<br />
con nuovi segmenti<br />
L<br />
’ambizione di OVS industry di<br />
essere definito fast fashion retail<br />
con “contaminazioni” verso mondi<br />
complementari è evidente nelle sue<br />
ultime realizzazioni, che derivano<br />
dall’attività di riconversione dei 60<br />
Upim, assegnati all’insegna con l’acquisizione<br />
di fine gennaio. “A metà<br />
marzo, in tempi molto stretti, abbiamo<br />
già riconvertito i primi 16 store,<br />
effettuando anche interventi molto<br />
incisivi -precisa a Gdoweek Fabio<br />
Pampani, direttore generale di OVS<br />
Industry- Quest’attività proseguirà, a<br />
4<br />
maggio, con un secondo gruppo di<br />
30 negozi per finire, ai primi di settembre,<br />
con gli ultimi 15 store”.<br />
Per OVS si tratta di un’operazione<br />
importante, in termini di risorse finanziarie<br />
ed umane, che conferma<br />
la leadership dell’insegna a livello<br />
nazionale, forte anche di una rete<br />
complessiva di oltre 500 pdv, comprese<br />
le nuove aperture del <strong>2010</strong><br />
anche delle insegne spin off come<br />
OVS Kids, ormai arrivata a 14 store<br />
e in crescita, e Baby Angel (5).<br />
Marina Bassi<br />
37<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
1<br />
2<br />
3<br />
4<br />
5<br />
6<br />
Retail<br />
Abbigliamento<br />
per bambini e teenager<br />
L’abbigliamento rappresenta uno<br />
storico punto di forza per OVS, che<br />
ha creato una zona più appealing<br />
per la fascia di età 8-14 anni. Allo<br />
studio collezioni più segmentate per<br />
individuare nuovi consumatori.<br />
Voglia di casa<br />
Torna il reparto casa, per “contaminare”<br />
l’insegna oltre l’abbigliamento.<br />
Nella definizione del reparto, importante<br />
il ruolo svolto da Upim con<br />
le proprie competenze di settore.<br />
Spazio alla bellezza<br />
con Pl evidenziate<br />
Anche per i prodotti cosmetici viene<br />
individuata un’area ad hoc, che<br />
ricorda, con il suo verde acido, la<br />
zona profumeria di Upim. L’offerta,<br />
dal posizionamento mass market,<br />
si distingue per la presenza di alcune<br />
brand e per la Pl essence,<br />
destinata a un pubblico giovane,<br />
che chiede, qualità, moda, prezzo e<br />
divertimento.<br />
Collezioni esclusive<br />
Oltre allo spazio Baby Angel, è stato<br />
creato un angolo per collezioni<br />
esclusive OVS, che riprendono i<br />
temi grafici e di stile della linea<br />
firmata da Elio Fiorucci.<br />
Scarpe ed accessori<br />
a completamento<br />
L’inserimento delle prime collezioni<br />
di scarpe e di altri accessori è considerato<br />
un elemento essenziale per<br />
definire lo stile della donna OVS.<br />
Effetto cinema<br />
per piccoli clienti<br />
Per rendere il momento degli acquisti<br />
più rilassante per i più piccoli,<br />
oltre che per i genitori, nella zona<br />
dedicata all’offerta Fagottino è stato<br />
creato un angolo cinema con la visione<br />
di film di animazione recenti.<br />
Guarda i video<br />
OVS Assago<br />
e le gallerie<br />
OVS Kids e Baby Angel<br />
www.gdoweektv.it
Retail<br />
Scenario La crisi ha modificato le scelte del consumatore che da brand oriented sta diventando social oriented<br />
Per i giapponesi non rappresenta più<br />
uno status symbol vestire italiano<br />
Guarda i video<br />
Midtown Tokyo<br />
e Uniqlo<br />
www.gdoweektv.it<br />
Andrea Fenaroli<br />
ex Accessories<br />
Project Manager<br />
per Ermenegildo Zegna<br />
e ex presidente di Furla<br />
Japan<br />
Norimoto Nakagawa<br />
dal ‘93 è stato<br />
consulente<br />
per l’ingresso<br />
in Giappone di brand<br />
come Ferragamo,<br />
Loro Piana, Gap<br />
Japan<br />
C<br />
’era una volta la moda in Giappone,<br />
con i suoi santuari dello shopping, i<br />
department store, i negozi monomarca, i<br />
select shop. Oggi non si parla che di fast<br />
fashion, abbigliamento “usa e getta”, mediamente<br />
di tendenza, con una durata sullo<br />
scaffale (e nel guardaroba) decisamente<br />
ridotta. Ecco spiegato, in sintesi, cosa c’è<br />
dietro al calo delle vendite -fi no anche del<br />
20% (McKinsey Asia Consumer and<br />
Retail 2009)- della moda in Giappone.<br />
BrAnD DA nASconDErE<br />
“Fragile è il miglior aggettivo per descrivere<br />
la domanda di prodotti ad alto livello<br />
-ha detto Francesco Formiconi, direttore<br />
operativo di Giorgio Armani Japan, in<br />
una recente intervista al mensile Upsidetown<br />
Japan-. La domanda è ancora dipendente<br />
da riduzioni di prezzo per mantenersi<br />
stabile o far segnare piccole crescite”.<br />
<strong>Il</strong> settore della moda (non solo italiana) ha<br />
pesantemente sofferto gli effetti della crisi<br />
fi nanziaria. “I consumatori giapponesi stan-<br />
38<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
no modifi cando il loro approccio ai prodotti<br />
di fascia alta -continua Formiconi- con un<br />
cambiamento del paradigma di acquisto<br />
tra i più radicali e potenzialmente a lungo<br />
termine mai riscontrati fi nora, che hanno<br />
causato l’esplosione della cosiddetta luxury<br />
bubble”.<br />
La “forza” della classe media giapponese,<br />
si è ridotta. “La moda italiana rimane ‘il<br />
sogno’ per i giapponesi, ma vestire italiano<br />
non è più uno status symbol -afferma Norimoto<br />
Nakagawa, 40 anni di esperienza nel<br />
fashion business, consulente per l’ingresso<br />
in Giappone di marchi come Ferragamo,<br />
Loro Piana, GAP Japan-. Anche chi può<br />
permettersi di spendere per beni di lusso,<br />
evita di mettere in mostra la marca: in un<br />
momento di crisi per tutto il Paese non è eticamente<br />
accettabile fare bella mostra del<br />
lusso. I consumatori giapponesi sentono la<br />
crisi sulla propria pelle e da brand oriented<br />
stanno diventando social oriented”.<br />
Della stessa opinione Formiconi: “I giapponesi,<br />
prima molto sensibili alla marca, hanno<br />
rotto il rapporto d’amore con il brand.
Qualche mese fa, visitando lo store Giorgio<br />
Armani nel department Takashimaya, una<br />
signora che aveva acquistato un capo, una<br />
volta alla cassa, ha richiesto un sacchetto<br />
di Takashimaya e non di Armani: mi ha<br />
detto di non volere attirare l’attenzione dei<br />
vicini di casa”.<br />
Che il prezzo sia diventato un fattore determinante<br />
per il consumatore è sotto gli occhi<br />
di tutti e lo dicono le statistiche e le strategie<br />
adottate dai cosiddetti price breaker (H&M,<br />
Forever21, Uniqlo). “<strong>Il</strong> lavoro non è più una<br />
certezza, quindi è cambiato l’approccio alla<br />
vita e anche i valori -spiega Andrea Fenaroli,<br />
ex presidente Furla Japan-. L’acquisto<br />
dei cosiddetti beni effimeri viene dopo<br />
quelli per la famiglia e per la casa. In poche<br />
parole i giapponesi ora capiscono il valore<br />
dei beni”.<br />
Di fatto il mercato giapponese, pur rimanendo<br />
primario per il prodotto di moda<br />
italiano, offre sempre meno ritorni in termini<br />
di marginalità, dovuti a maggiori sconti e<br />
livelli di stock troppo elevati. “Ne consegue<br />
la necessità di praticare estrema prudenza<br />
nei nuovi investimenti -è la conclusione di<br />
Formiconi- e di rivedere le maggiori voci di<br />
costo, in particolare quelle relative agli affitti<br />
degli spazi di vendita, che devono calare<br />
mediamente dal 30% al 50% per mantenere<br />
una sufficiente redditività a livello di singolo<br />
negozio. Da rivedere con attenzione è<br />
anche lo sviluppo di canali di distribuzione<br />
alternativi, ad esempio le vendite online”.<br />
Approcci innovAtivi<br />
“<strong>Il</strong> consumatore giapponese è frenetico,<br />
ha bisogno di cambiamenti a forte velocità<br />
-racconta Orietta Pelizzari, giornalista di<br />
moda e insegnante alla Nuova Accademia<br />
di Belle Arti di Milano-. Ci sono due<br />
‘fette’ principali: quella classica/conservatrice,<br />
che ha ancora difficoltà ad accettare<br />
(e vestire) capi stranieri; e quella giovane,<br />
che moltiplica reinterpretando velocemente<br />
le varie tendenze”. Occorre un nuovo approccio<br />
per inserirsi sul mercato. “L’unica<br />
strategia possibile -conferma Pellizzari- è<br />
partire dalla cultura, mettendosi alla prova,<br />
per esempio coinvolgendo i designer giapponesi,<br />
facendogli reinterpretare gli abiti<br />
della collezione. <strong>Il</strong> concetto è quello di think<br />
global, act local”. E c’è ancora spazio per<br />
le aziende italiane. “Perché i giapponesi rimangono<br />
comunque dei grandi consumatori<br />
di moda. La differenza rispetto al passato<br />
è che ora sono molto più critici. È un<br />
mercato estremamente frammentato, da<br />
approcciare con un taglio diverso. In teoria<br />
i piccoli/medi marchi hanno una maggiore<br />
possibilità di stabilirsi in Giappone, perché<br />
ci sono tante nicchie nelle quali inserirsi”.<br />
Andrea rasca - Ad Equilibri (www.equilibri.net)<br />
Uniqlo, uno stile<br />
sempre più imitato<br />
39<br />
“I vestiti dicono tanto, ma tu puoi dirlo meglio”: è questo<br />
uno dei motti di Uniqlo, marchio del gruppo giapponese<br />
Fast Retailing Co., Ltd., che disegna, produce, commercializza<br />
e vende abbigliamento casual indossabile “da chiunque,<br />
ogni giorno”. Con 760 store nel mondo, di cui 99 a<br />
Tokyo, 41 in Corea del Sud e 47 in Cina, Uniqlo ha costruito<br />
il proprio impero -fin dall’apertura del primo negozio ad<br />
Hiroshima nel 1984- sul rapporto qualità/prezzo, insieme<br />
all’applicazione (e all’evoluzione) della cosiddetta Strategia<br />
SPA (Speciality-store/retailer of Private-label Apparel)<br />
già adottata da marchi americani come GAP e raffinata<br />
dall’azienda giapponese attraverso il controllo di ogni singolo<br />
gradino del processo produttivo.<br />
Un’espansione infinita. Dalle magliette e maglioni a capi<br />
d’abbigliamento in denim, dalle giacche ai vestiti formali da<br />
uomo, Uniqlo non impone un look, fornisce “pezzi” di cui<br />
chiunque può aver bisogno per creare il proprio stile.<br />
Secondo un recente sondaggio d’opinione sulle griffe<br />
condotto dal Nikkei, il più autorevole quotidiano economico<br />
giapponese, se l’inglese Burberry e la francese Louis<br />
Vuitton sono le marche che le donne prediligono rispettivamente<br />
per prodotti d’abbigliamento e borse, Uniqlo<br />
ha scalato la classifica piazzandosi al secondo posto.<br />
L’espansione del gruppo non sembra avere fine (e confine):<br />
dopo Londra, New York e Parigi, ad aprile è arrivato<br />
anche a Mosca e ha già pianificato l’apertura del secondo<br />
store nel 2011. Secondo Tadashi Yanai, presidente di Fast<br />
Retailing (l’uomo più ricco del Giappone, come riportato da<br />
Forbes), l’obiettivo è raggiungere i 5.000 miliardi di yen di<br />
vendite entro il 2020.<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
in collaborazione con
Retail<br />
FOOD<br />
AREA NIELSEN<br />
SupERSToRE<br />
Via dei Missaglia 70<br />
Milano<br />
1.200 mq<br />
Rewe<br />
di Alessandra Bonaccorsi<br />
Dati delle aree da:<br />
Guida Nielsen Largo Consumo, edizione Gennaio <strong>2010</strong><br />
1<br />
IPERMERCATI: 327<br />
MQ 1.707.365<br />
SUPERMERCATI: 1.819<br />
MQ 1.672.109<br />
ALTRI: 4.040<br />
MQ 1.199.744<br />
DATA DI ApERTuRA<br />
4 marzo <strong>2010</strong><br />
LoCATIoN<br />
Zona sud della città, vicinanze<br />
piazza Abbiategrasso.<br />
Si può raggiungere<br />
con la linea 2 della<br />
metropolitana.<br />
CoNCoRRENZA<br />
Centro commerciale Fiordaliso<br />
a circa 3 km.<br />
LAYouT<br />
Classico format dell’insegna.<br />
Banco salumeria<br />
e gastronomia, banco<br />
pane, pescheria a libero<br />
servizio e banco pesce,<br />
macelleria.<br />
oFFERTA<br />
Dopo il cambio di insegna<br />
da Standa a Billa,<br />
riapre il pdv milanese<br />
che ha in assortimento<br />
11.264 referenze per il<br />
food e 2.283 per il non<br />
food. Offre generi vari,<br />
bazar leggero, bazar<br />
pesante, piatti pronti ed<br />
elaborati. La previsione<br />
di fatturato annuo è di 6<br />
mio di euro.<br />
SERVIZI<br />
Orario: Lun-sab 8,00-<br />
20,00. <strong>Il</strong> parcheggio è a<br />
pagamento. Previsto servizio<br />
a domicilio.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
<strong>Il</strong> pdv impiega 30 addetti,<br />
19 parti time. In barriera<br />
6 casse tradizionali<br />
IpERmERCATo<br />
Via Vallecamonica 15<br />
Brescia<br />
5.300 mq<br />
Sma spa<br />
DATA DI ApERTuRA<br />
11 marzo <strong>2010</strong><br />
LoCATIoN<br />
Strada statale 11, interseca<br />
la tangenziale ovest. È<br />
la locomotiva alimentare<br />
del c.c. Sant’Anna.<br />
CoNCoRRENZA<br />
Nella stessa area gravita<br />
l’ipermercato Bennet.<br />
LAYouT<br />
Format di ultima generazione<br />
dell’insegna: sensori<br />
per regolare il flusso<br />
luminoso; banchi surgelati<br />
coperti con vetri a<br />
scorrimento per ridurre<br />
la dispersione del freddo;<br />
inverter sulla centrale<br />
frigorifera per modulare<br />
il funzionamento dei<br />
compressori; faretti di<br />
ultima generazione per<br />
l’illuminazione delle aree<br />
specialistiche; banchi frigoriferi<br />
con illuminazione<br />
a cappello; crepuscolare<br />
in galleria. Gli accessori<br />
d’arredo e i pannelli del<br />
reparto panetteria sono<br />
in legno riciclato, mentre<br />
i cestini della spesa,<br />
i contenitori e i vassoi<br />
della gastronomia, gli<br />
evidenziatori promozionali,<br />
i gettoni dei carrelli,<br />
i separatori dei banchi<br />
frigoriferi e dei clienti alla<br />
cassa sono stati realizzati<br />
con plastica riciclata.<br />
oFFERTA<br />
In assortimento circa<br />
21.000 referenze di cui<br />
2.000 a marca privata e<br />
oltre 1.000 etichette vini.<br />
Nel pdv anche reparti per<br />
40<br />
casa, profumeria, intimo,<br />
bambino e abbigliamento.<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun-sab 8,30-<br />
21,00. <strong>Il</strong> parcheggio<br />
comprende 600 posti<br />
auto. Grazie alla collaborazione<br />
con la cooperativa<br />
sociale Cauto Onlus i<br />
prodotti inadatti alla vendita<br />
a causa di difetti delle<br />
confezioni, o perché<br />
prossimi alla scadenza,<br />
saranno donati alle associazioni<br />
di volontariato<br />
del territorio.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
<strong>Il</strong> personale è composto<br />
da 92 collaboratori tra<br />
cui 6 neoassunti con età<br />
media di 39 anni. In barriera<br />
15 casse tradizionali<br />
tra cui una prioritaria per<br />
disabili e donne in gravidanza<br />
e la cassa veloce,<br />
più 6 casse self-service<br />
“Cassamica”<br />
SupERmERCATo<br />
Via Mazzini 72 F<br />
Vimercate (Mb)<br />
120 mq<br />
Cooperativa Peraltro<br />
DATA DI ApERTuRA<br />
13 marzo <strong>2010</strong><br />
LoCATIoN<br />
Zona centrale della cittadina<br />
della Brianza.<br />
CoNCoRRENZA<br />
Non ha concorrenti diretti<br />
nell’area.<br />
LAYouT<br />
Pianta quadrata, classico<br />
format dell’insegna.<br />
oFFERTA<br />
2.000 referenze tra ali-<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
mentari confezionati,<br />
latticini e surgelati e ortofrutta,<br />
controllati e certificati<br />
dagli organismi<br />
autorizzati dal Ministero<br />
per le Politiche agricole.<br />
In assortimento anche<br />
cosmetici naturali, detergenti<br />
ecologici per la persona<br />
e la casa, prodotti<br />
artigianali e del commercio<br />
equo e solidale.<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun-sab 8,30-<br />
12,30 e 15,00-19,00.<br />
Chiuso lunedì pomeriggio.<br />
Promozioni mensili<br />
e il progetto “12 mesi<br />
di trasparenza” che ogni<br />
mese valorizza un produttore<br />
biologico d’eccellenza.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
Annamaria Farina e Sara<br />
Bernasconi gestiscono il<br />
pdv. 1 cassa.<br />
DISCouNT<br />
Via Nazionale 136<br />
Tirano (So)<br />
1.100 mq<br />
Lidl spa<br />
DATA DI ApERTuRA<br />
29 marzo <strong>2010</strong><br />
LoCATIoN<br />
In zona periferica, sulla<br />
strada statale 38.<br />
CoNCoRRENZA<br />
Non ci sono competitor<br />
in zona.<br />
LAYouT<br />
<strong>Il</strong> pdv riapre dopo i lavori<br />
di ristrutturazione e<br />
ampliamento che hanno<br />
portato la superficie<br />
da 700 agli attuali 1.100<br />
mq.<br />
oFFERTA<br />
1.200 referenze tra food<br />
e non food.<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun-sab 9,00-<br />
20,00. Parcheggio scoperto<br />
con 95 posti auto.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
14, di cui 14 di cui 3 uomini<br />
e 11 donne.
AREA NIELSEN<br />
2<br />
IPERMERCATI: 173<br />
MQ 821.930<br />
SUPERMERCATI: 1.811<br />
MQ 1.613.985<br />
ALTRI: 3.771<br />
MQ 1.082.841<br />
SupERmERCATo<br />
Via 8 marzo 13<br />
Rovigo<br />
2.500 mq<br />
Gruppo Unicomm (Selex)<br />
DATA DI ApERTuRA<br />
Marzo <strong>2010</strong><br />
LoCATIoN<br />
Periferia della città, vicino<br />
alla tangenziale est,<br />
strada statale 16. <strong>Il</strong> Superstore<br />
raccoglie l’eredità<br />
dello storico Famila<br />
di viale Porta Po, chiuso<br />
qualche giorno prima<br />
dell’inaugurazione, e<br />
sorge a circa 600 metri<br />
dalla precedente sede.<br />
CoNCoRRENZA<br />
Nella stessa area c’è il<br />
centro commerciale La<br />
Fattoria con ipermercato<br />
Interspar.<br />
LAYouT<br />
Format studiato e sviluppato<br />
recentemente dalla<br />
Unicomm: potenziamento<br />
selettivo dell’offerta,<br />
razionalizzazione degli<br />
spazi destinati ai prodotti<br />
freschi, aree dedicate alle<br />
attività promozionali e<br />
alla stagionalità.<br />
oFFERTA<br />
Oltre 10.000 referenze. <strong>Il</strong><br />
reparto pescheria ha la<br />
friggitoria; in panetteria<br />
piazza e croissant appena<br />
sfornati. Nel punto di<br />
vendita anche il reparto<br />
audio, foto, video.<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun-sab 8,00-<br />
20,00. Offerta take away.<br />
Parcheggio con oltre 200<br />
posti auto.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
In barriera 12 casse di<br />
cui 4 automatiche. Lo<br />
staff è di 42 addetti.<br />
AREA NIELSEN<br />
4<br />
IPERMERCATI: 138<br />
MQ 738.235<br />
SUPERMERCATI: 2.661<br />
MQ 2.001.962<br />
ALTRI: 7.368<br />
MQ 1.951.950<br />
DISCouNT<br />
Via Pietro Nenni 59<br />
Mugnano (Na)<br />
1.200 mq<br />
Lidl spa<br />
DATA DI ApERTuRA<br />
18 marzo <strong>2010</strong><br />
LoCATIoN<br />
In zona periferica, sulla<br />
strada provinciale 1,<br />
interseca la strada provinciale<br />
68 Mugnano-<br />
Melito.<br />
CoNCoRRENZA<br />
Non ha competitor in zona.<br />
LAYouT<br />
L’intera struttura si estende<br />
su una superficie totale<br />
di 7.000 mq suddivisa<br />
tra area vendita, parcheggio<br />
e zona verde.<br />
L’edificio riqualificato era<br />
precedentemente adibito<br />
a deposito di falegnameria.<br />
Per l’intervento di recupero<br />
edilizio sono stati<br />
privilegiati rivestimenti,<br />
coperture, pannelli ed infissi<br />
in grado di garantire<br />
4 segue a pag. 42<br />
GDO Week 3/22/10 11:48 AM Page 1<br />
La nostra fiera<br />
è la vostra fiera<br />
Le vendite a marchio<br />
del distributore aumentano<br />
sempre di più.<br />
La quota di mercato<br />
ha superato l'30%<br />
in 9 stati in Europa.<br />
Le vendite totali<br />
equivalgono ora<br />
a 100 miliardi di euro.<br />
Anche “<strong>Il</strong> Mondo del Marchio<br />
del Distributore” cresce sempre di più,<br />
con espositori provenienti da oltre<br />
60 paesi e acquirenti da oltre 90 paesi.<br />
Ci saranno oltre 20.000 diversi prodotti<br />
a marchio del distributore in esposizione.<br />
Per esporre o visitare,<br />
contatti la PLMA oggi stesso.<br />
Faccia della nostra fiera,<br />
la sua fiera per il marchio<br />
del distributore.<br />
Amsterdam<br />
18-19 maggio <strong>2010</strong><br />
Presentata dalla Private Label Manufacturers Association - International Council<br />
Strawinskylaan 671, 1077 XX Amsterdam, Paesi Bassi<br />
Telefono: (31) 20 5753032 Fax: (31) 20 5753093 Email: info@plma.nl<br />
www.plmainternational.com
*1-2apr_15_8,5x26 1-04-<strong>2010</strong> 15:26 Pagina 1<br />
4<br />
segue da pag. 41<br />
la massimizzazione del<br />
risparmio energetico. La<br />
superficie di vendita si<br />
estende sul classico format<br />
dell’insegna.<br />
oFFERTA<br />
In totale 1.200 referenze<br />
per food e non food.<br />
SERVIZI<br />
Orario: Lun-dom 9,00-<br />
21,00. Ogni settimana offerte<br />
e prodotti ribassati.<br />
Con la promozione “Tutti<br />
pazzi per il sabato” articoli<br />
scontati fino al 40%.<br />
<strong>Il</strong> parcheggio scoperto<br />
può ospitare fino a 95<br />
auto.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
Nd.<br />
IpERmERCATo<br />
Statale Nord SS16 km<br />
142<br />
Silvi Marina (Te)<br />
2.500 mq<br />
Sma spa<br />
DATA DI ApERTuRA<br />
11 marzo <strong>2010</strong><br />
LoCATIoN<br />
All’interno del c.c. Universo.<br />
CoNCoRRENZA<br />
Nessuna insegna concorrente<br />
nelle immediate<br />
vicinanze.<br />
LAYouT<br />
L’ex Cityper cambia insegna.<br />
Dopo la riqualificazione<br />
riapre al pubblico<br />
l’ipermercato con<br />
format rinnovato: reparti<br />
contraddistinti da zone<br />
colori, corridoi ampi e<br />
luminosi, ampie aree a libero<br />
servizio. Inserimento<br />
a scaffale di referenze<br />
sia del mercato solidale e<br />
biologico sia per particolari<br />
necessità salutistiche<br />
(prodotti senza glutine e<br />
per diabetici).<br />
oFFERTA<br />
L’assortimento di 15.000<br />
referenze ha come punto<br />
di forza i freschi. In<br />
pescheria il pescato del<br />
giorno e in panetteria il<br />
pane appena sfornato.<br />
Salumi e formaggi sono<br />
anche regionali. <strong>Il</strong> 10%<br />
dell’assortimento alimentare<br />
proviene dal territorio<br />
del pdv.<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun-gio 9,00-<br />
20,00; ven-dom 9,00-<br />
20,30. Sempre presente<br />
paniere con 10 prodotti<br />
di prima necessità a<br />
“Prezzo Simply”. <strong>Il</strong> parcheggio<br />
comprende fino<br />
a 1.000 posti auto.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
12 casse poste in barriera<br />
tra cui anche la cassa<br />
prioritaria per disabili e<br />
donne in gravidanza. <strong>Il</strong><br />
personale è formato da<br />
40 collaboratori, tra cui 3<br />
neoassunti con età media<br />
di 35 anni.<br />
IpERmERCATo<br />
Via Marconi 61<br />
Falconara Marittina (An)<br />
3.200 mq<br />
Sma spa<br />
DATA DI ApERTuRA<br />
25 marzo <strong>2010</strong><br />
LoCATIoN<br />
In periferia, nelle vicinanze<br />
dell’aeroporto Ancona<br />
Falconara.<br />
CoNCoRRENZA<br />
Non ci sono competitor<br />
vicini al pdv.<br />
LAYouT<br />
L’ex Cityper diventa<br />
Ipersimply. Modificato il<br />
format rispetto al precedente<br />
pdv: i reparti sono<br />
contraddistinti da zone<br />
colore, i corridoi sono<br />
ampi e lo spazio per i<br />
banchi serviti ampliato.<br />
oFFERTA<br />
18.000 referenze in assortimento<br />
tra cui anche<br />
prodotti del commercio<br />
equo e solidale e biologico.<br />
In parafarmacia 300<br />
referenze di farmaci da<br />
banco e 1.800 prodotti<br />
di erboristeria, dermocosmesi,<br />
integratori dietetici,<br />
integratori per sportivi<br />
e prodotti di veterinaria.
SERVIZI<br />
Orario: lun-sab 8,30-<br />
20,30. Sacchetti biodegradabili<br />
in amido di patate<br />
e borse cabas riutilizzabili.<br />
Parcheggio con<br />
319 posti.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
75 gli addetti per il 70%<br />
provenienti dal Comune<br />
di Falconara Marittima.<br />
In barriera 14 casse tradizionali<br />
tra cui cassa per<br />
disabili e donne in gravidanza.<br />
4 le casse self<br />
service “Cassa Amica”.<br />
SupERmERCATo<br />
Via dei Vestini<br />
Chieti<br />
1.700 mq<br />
Punto spesa srl<br />
DATA DI ApERTuRA<br />
Dicembre 2009<br />
LoCATIoN<br />
Nuovo quartiere residenziale<br />
alla periferia<br />
di Chieti Scalo a poche<br />
centinaia di metri dal<br />
Presidio Ospedaliero e<br />
dall’Università.<br />
CoNCoRRENZA<br />
In zona il centro commerciale<br />
Megalò e il Conad<br />
superstore.<br />
LAYouT<br />
Layout classico con reparti<br />
a seguire per attinenza<br />
merceologica.<br />
Arredo classico con gondole<br />
centrali inclinate di<br />
45 gradi. Introdotte innovazioni<br />
per contenere i<br />
consumi energetici.<br />
oFFERTA<br />
Reparti assistiti per gastronomia<br />
calda e fredda,<br />
pizzeria, panetteria,<br />
salumeria, macelleria e<br />
pescheria. Presente anche<br />
il non food stagionale.<br />
La previsione di fatturato<br />
è di 6 mio di euro<br />
annui.<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun-sab 8,00-<br />
20,00. 150 carrelli. <strong>Il</strong> parcheggio<br />
scoperto ospita<br />
fino a 150 auto. Bacheca<br />
annunci e servizio take<br />
away.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
<strong>Il</strong> team diretto da Leo Di<br />
Renzo è formato da 16<br />
addetti, 3 part time. In<br />
barriera 5 casse.<br />
SupERmERCATo<br />
Via Poggiomarino 11<br />
Striano (Na)<br />
600 mq<br />
Da.Gi. srl<br />
DATA DI ApERTuRA<br />
Dicembre 2009<br />
LoCATIoN<br />
Al centro della cittadina<br />
partenopea.<br />
CoNCoRRENZA<br />
Non ha concorrenza<br />
nell’area.<br />
LAYouT<br />
Classico format dell’insegna.<br />
oFFERTA<br />
4.000 referenze totali di<br />
cui 3.000 per il food e<br />
1.000 per il non food. I<br />
reparti sono assistiti. Si<br />
prevede un fatturato di 2<br />
mio di euro.<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun-ven 8,30-<br />
13,30 e 16,30-20,30; sab<br />
orario continuato. Domenica<br />
chiuso. Bacheca annunci<br />
e take away.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
Daniele Ammirati dirige<br />
un team di 9 addetti full<br />
time. 3 casse tradizionali.<br />
NON FOOD<br />
AbbIgLIAmENTo<br />
SpoRTIVo<br />
SS 192 km<br />
Gelso Bianco<br />
Catania<br />
85 mq<br />
Arena Italia<br />
43<br />
DATA DI ApERTuRA<br />
25 marzo <strong>2010</strong><br />
LoCATIoN<br />
Periferia del capoluogo<br />
etneo, zona aeroporto al<br />
chilometro 84,5 dell’asse<br />
dei servizi. All’interno del<br />
c.c “Porte di Catania”.<br />
CoNCoRRENZA<br />
Nike a 5 km<br />
LAYouT<br />
Layout su pianta quadrata.<br />
Concept evocativo del<br />
mondo acquatico: pannelli<br />
in acciaio retroilluminati,<br />
dalle forme ondulate,<br />
la cassa, realizzata<br />
in acciaio e vetro temperato,<br />
riprende la classica<br />
struttura di un podio ed<br />
è arricchita sullo sfondo<br />
da una parete nera con<br />
riflessi traslucidi, su cui<br />
risalta il profilo blu della<br />
losanga Arena.<br />
oFFERTA<br />
Collezioni Arena per uomo,<br />
donna e bambino: la<br />
linea Pool, con costumi<br />
ed accessori per il nuoto<br />
agonistico e non; la linea<br />
Beachwear con costumi<br />
ed accessori per il mare;<br />
e la linea Activewear, con<br />
proposte di abbigliamento<br />
dedicate allo sport ed<br />
al tempo libero.<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun-dom 9,00-<br />
21,00<br />
ADDETTI E CASSE<br />
5 addette, 1 cassa<br />
SpECIALIZZATo<br />
AbbIgLIAmENTo<br />
SS 192 Gelso Bianco<br />
Catania<br />
170 mq<br />
Rubra srl<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
Retail<br />
DATA DI ApERTuRA<br />
25 marzo <strong>2010</strong><br />
LoCATIoN<br />
In zona periferica sull’asse<br />
attrezzato al km 84,5.<br />
Tra i negozi del c.c. “Le<br />
porte di Catania”<br />
CoNCoRRENZA<br />
In galleria Oltre, Motivi,<br />
H&M<br />
LAYouT<br />
<strong>Il</strong> nero e il grigio dominano<br />
all’interno. La cassa<br />
è in rosso rubino lucido.<br />
L’illuminazione è realizzata<br />
con faretti sostenuti<br />
da una canalina nera<br />
mentre altri faretti sono<br />
incassati lungo la vela<br />
che percorre l’intero negozio;<br />
i materiali scelti<br />
sono stati utilizzati per<br />
creare un forte contrasto:<br />
da un lato materiali al<br />
naturale, come il legno<br />
massello, dall’altro, lastre<br />
di piombo ricoprono<br />
i tavoli e una passerella<br />
in lamiera lucida percorre<br />
il pdv.<br />
oFFERTA<br />
Abbigliamento nelle varie<br />
linee Datch, Datch Dudes,<br />
Datch Underwear e<br />
Datch Gym, con un’area<br />
dedicata all’abbigliamento<br />
per il giorno, un’altra<br />
per la sera e una terza<br />
per il casual.<br />
SERVIZI<br />
Orario. lun-dom 9,00-<br />
21,00. Chiuso il lunedì<br />
mattina.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
Nel pdv sono impiegati 8<br />
collaboratori. Una cassa.<br />
AbbIgLIAmENTo<br />
SpoRTIVo<br />
SS 192 gelso Bianco<br />
Catania<br />
5.500 mq<br />
Decathlon Italia<br />
DATA DI ApERTuRA<br />
25 marzo <strong>2010</strong><br />
LoCATIoN<br />
Zona Bicocca, a 2 km<br />
circa dall’aeroporto Fon-<br />
4 segue a pag. 44
Retail<br />
4<br />
segue da pag. 43<br />
tanarossa. Nel c.c. “Le<br />
Porte di Catania”.<br />
CoNCoRRENZA<br />
Gamma sport, Ds sport,<br />
Cisalfa, Air sport, Sportissimo,<br />
Legea, Adidas,<br />
Zaccà sport e Nike.<br />
LAYouT<br />
La struttura si estende su<br />
due piani. Al suo interno<br />
il laboratorio per le riparazioni<br />
del materiale sportivo<br />
e il Trocathlon, il mercato<br />
dell’usato sportivo.<br />
oFFERTA<br />
Abbigliamento sportivo<br />
uomo, donna, bambino.<br />
A disposizione del cliente<br />
tecnologie per oltre 74<br />
differenti discipline dello<br />
sport.<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun-dom 9,00-<br />
21,00. <strong>Il</strong> parcheggio scoperto<br />
può ospitare fino a<br />
5.100 posti auto.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
<strong>Il</strong> negozio è dotato di 8<br />
casse.<br />
SpECIALIZZATo<br />
AbbIgLIAmENTo<br />
SS 192 Gelso Bianco<br />
Catania<br />
1.500 mq<br />
H & M Hennes & Mauritz<br />
AB<br />
DATA DI ApERTuRA<br />
25 marzo <strong>2010</strong><br />
LoCATIoN<br />
In galleria, al c.c. “Le<br />
Porte di Catania” sull’asse<br />
dei servizi, fuori dal<br />
centro cittadino, a ridosso<br />
del quartiere periferico<br />
di Librino.<br />
CoNCoRRENZA<br />
Nello stesso c.c. Oltre,<br />
Motivi, Datch.<br />
LAYouT<br />
Si sviluppa su pianta rettangolare<br />
in format tipico<br />
dell’insegna.<br />
oFFERTA<br />
Abbigliamento donna,<br />
uomo, bambino. Accessori.<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun-dom 9,00-<br />
21,00<br />
ADDETTI E CASSE<br />
15 collaboratori e 3 casse.<br />
gSS bRICoLAgE<br />
Via De Curtis zona B<br />
Casalecchio di Reno<br />
(Bo)<br />
7.100 mq<br />
Leroy Merlin Italia<br />
DATA DI ApERTuRA<br />
Marzo <strong>2010</strong><br />
LoCATIoN<br />
In zona periferica. Interseca<br />
via John Lennon. A<br />
poche centinaia di metri<br />
il Palazzo dello sport.<br />
CoNCoRRENZA<br />
Brico IO, Hobby legno,<br />
Iperceramica, Porcellanosa,<br />
magazzino edile,<br />
Bricocenter, Ricci Casa,<br />
Emmelunga e Ikea.<br />
LAYouT<br />
Percorso classico dell’insegna<br />
su pianta rettangolare.<br />
oFFERTA<br />
55.000 referenze per<br />
giardinaggio, casa e bricolage.<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun 14,00- 20,00;<br />
mar-sab: 9,00 – 20,00;<br />
dom: 9,30 – 20,00. Nel<br />
parcheggio scoperto 345<br />
posti auto, 314 in quello<br />
interrato.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
128 gli addetti diretti da<br />
Massimo Morsanutto. In<br />
barriera 12 casse.<br />
gSS bRICoLAgE<br />
Via Cassinone<br />
Seriate (Bg)<br />
10.000 mq<br />
Leroy Merlin Italia<br />
DATA DI ApERTuRA<br />
Marzo <strong>2010</strong><br />
LoCATIoN<br />
44<br />
Strada statale 498. In<br />
prossimità svincolo autostradale<br />
Seriate sulla autostrada<br />
Milano-Brescia.<br />
CoNCoRRENZA<br />
Brico Io di Orio al Serio.<br />
LAYouT<br />
Percorso rettangolare,<br />
classico dell’insegna con<br />
ingresso su tutti i reparti<br />
decorativi: decorazione,<br />
casa, cornici, illuminazione,<br />
tappeti.<br />
oFFERTA<br />
Ampia scelta di prodotti<br />
per il bricolage, per l’illuminazione,<br />
il giardinaggio,<br />
la casa.<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun-sab 9,00-<br />
20,30. Possibilità di parcheggio<br />
per 750 auto.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
I collaboratori, diretti da<br />
Salvatore Meriano, sono<br />
120. In barriera 14 casse<br />
tradizionali.<br />
gSS bRICoLAgE<br />
Via Lamaccia<br />
Romagnano Sesia (No)<br />
2.500 mq<br />
Obi Italia<br />
DATA DI ApERTuRA<br />
11 marzo <strong>2010</strong><br />
LoCATIoN<br />
Uscita autostradale A26.<br />
Interseca via Novara sulla<br />
strada provinciale 299<br />
CoNCoRRENZA<br />
Non ha competitor nelle<br />
aree circostanti.<br />
LAYouT<br />
Non si discosta dal classico<br />
format dell’insegna.<br />
oFFERTA<br />
Bricolage e prodotti per<br />
la Casa. Sono presenti,<br />
anche se in maniera più<br />
ristretta rispetto ad altri<br />
pdv, i tradizionali reparti<br />
elettricità ed illuminazione,<br />
vernici, decorazione,<br />
legno, bagno e idraulica,<br />
casalinghi e sistemazione<br />
fino ai più classici ferramenta,<br />
autoaccessori ed<br />
elettroutensili. Nel par-<br />
cheggio 290 posti auto.<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun-dom 8,30-<br />
20,00.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
<strong>Il</strong> team è composto da<br />
26 collaboratori. 5 casse<br />
tradizionali.<br />
ELETTRoNICA<br />
DI CoNSumo<br />
SS 192 Gelso Bianco<br />
Catania<br />
3.600 mq<br />
Mediamarket<br />
DATA DI ApERTuRA<br />
25 marzo <strong>2010</strong><br />
LoCATIoN<br />
Zona Bicocca, nelle<br />
adiacenze dell’aeroporto<br />
Fontanarossa. Sull’asse<br />
dei servizi, al km 84,5.<br />
L’area ha un bacino di<br />
utenza di circa 600.000<br />
abitanti.<br />
CoNCoRRENZA<br />
Bruno Euronics, Expert<br />
Papino ed Elco Trony<br />
nella zona industriale di<br />
Misterbianco.<br />
LAYouT<br />
Pianta rettangolare. I reparti<br />
del piccolo e grande<br />
elettrodomestico occupano<br />
la parte centrale<br />
del pdv. Ampio spazio<br />
ai piccoli elettrodomestici,<br />
ai prodotti per il<br />
trattamento dell’acqua<br />
e ai robot per l’aspirazione.<br />
Area bimbi per<br />
le novità dedicate ai più<br />
piccoli. Punto di forza il<br />
reparto dedicato ai pc.<br />
Corner dedicati a singoli<br />
brand.<br />
oFFERTA<br />
Non disponibile il numero<br />
delle referenze.<br />
SERVIZI<br />
Orario: lun-dom 9,00-<br />
21,00. Gift card e cofanetti<br />
per idee regalo.<br />
Parcheggio con 5.100<br />
posti auto.<br />
ADDETTI E CASSE<br />
L’organico è di 60 collaboratori.<br />
9 le casse.
Con Catsan saranno<br />
solo i cattivi odori a pagarla cara<br />
3 volte più effi cace*<br />
Dura 5 giorni di più**<br />
Ruota fi no a 2 volte di più delle altre lettiere***<br />
I gatti ci guadagnano in igiene, voi in convenienza.<br />
Catsan è la lettiera scientifi camente provata che non lascia traccia di cattivi odori, germi e batteri. Infatti Catsan, grazie<br />
agli speciali granelli porosi di minerali naturali che assorbono i liquidi come una spugna, risulta 3 volte più effi cace nel<br />
prevenire i cattivi odori. In più durante i nostri Demo Days potrai vedere di persona tutti i vantaggi che Catsan può darti.<br />
Vieni a trovarci nei migliori Ipermercati, troverai le nostre hostess pronte a fornirti tutte le informazioni che desideri.<br />
* nel prevenire la formazione dei batteri e dei cattivi odori ** Fonte: test interni *** Fonte: Dati IRI - Totale Italia I+S+SSS - MAT Febbraio <strong>2010</strong>. Rotazioni a Valore Catsan vs Mercato Lettiere.
Private Label<br />
di Tiziana C. Aquilani<br />
I brand delle insegne<br />
cercano e trovano<br />
nuove strade di business<br />
46<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong>
L’evoLuzione deLLa marca commerciaLe<br />
è guidata da una sempre più<br />
sofisticata diversificazione, reaLizzata<br />
in base a ponderate strategie<br />
di marketing da parte deLLe insegne.<br />
Inquadrare un fenomeno come<br />
quello della marca privata, divenuto<br />
via via sempre più imponente,<br />
è davvero complesso, per l’estrema<br />
varietà delle scelte effettuate<br />
dal retail. C’è chi le fa produrre in<br />
outsourcing e chi le fa da sé. Chi le<br />
“tratta” come perno di una vera e<br />
propria strategia per garantirsi visibilità<br />
e fidelizzazione, chi le inserisce<br />
semplicemente perché è un must.<br />
Superata la fase tattica del “me too”,<br />
l’evoluzione verso una strategia d’insegna,<br />
che ha richiesto diversi anni,<br />
oggi ha assunto un ruolo primario<br />
per diverse insegne. Al punto che<br />
ogni catena ha un’equipe dedicata,<br />
che include almeno tre figure manageriali:<br />
marketing, buyer di categoria<br />
o category manager e controllo<br />
qualità. Ma come nasce una private<br />
label? Chi sceglie quale prodotto<br />
deve entrare in assortimento? Chi ne<br />
definisce gli obiettivi?<br />
quale manager<br />
per la private label<br />
Alcuni manager della gdo, consultati<br />
da Gdoweek, affermano che più<br />
la Pl ha un valore strategico, più il<br />
“potere” decisionale è in mano alla<br />
struttura del marketing, che prima<br />
analizza il trend dei singoli segmenti<br />
di mercato, delinea quale prodotto<br />
lanciare, ne definisce il posizionamento,<br />
e gli obiettivi di vendita e di<br />
marginalità. Solo dopo questi step<br />
si ha il coinvolgimento delle altre figure.<br />
“Crai -spiega Silvana Russo,<br />
responsabile mkg strategico anche<br />
per le Pl Crai- ha adottato un model-<br />
lo di gestione certificato UNI EN ISO<br />
9001, già dal 2003. <strong>Il</strong> suo campo di<br />
applicazione riguarda la progettazione<br />
e la gestione delle Pl Crai ed<br />
è coordinato principalmente dalla<br />
funzione Assicurazione qualità. <strong>Il</strong><br />
modello, basato su uno schema per<br />
processi, coinvolge le diverse funzioni<br />
aziendali: direzione, commerciale,<br />
assicurazione/controllo qualità, vendite,<br />
logistica. L’attività di sviluppo e<br />
gestione è definita annualmente dal<br />
Marketing strategico, condivisa con<br />
tutte le funzioni e approvata dalla direzione.<br />
La validazione dello sviluppo<br />
e l’approvazione conclusiva avviene<br />
in sede di comitato: la nascita di una<br />
Pl Crai avviene solo se sono stati<br />
raggiunti gli obiettivi prefissati”.<br />
“In Interdis -dichiara il direttore generale<br />
marketing Giorgio Santambrogio-<br />
abbiamo realizzato un’unione<br />
indelebile fra figure imprenditoriali<br />
e manageriali, con a capo un consigliere<br />
delegato, imprenditore del<br />
gruppo, che è la figura di riferimento<br />
per le Pl: qualsiasi scelta si ipotizzi,<br />
ci si deve confrontare con lui. La<br />
struttura è composta da tre membri:<br />
il responsabile acquisti della Pl,<br />
che dipende dal direttore acquisti,<br />
il brand manager, che dipende dal<br />
direttore marketing, figura deputata<br />
anche alla gestione della Pl all’interno<br />
dell’organizzazione e, infine, il<br />
responsabile ufficio qualità”.<br />
la brand image<br />
d’insegna<br />
Non è certo l’innovazione di prodotto,<br />
però, che brilla nell’ambito della<br />
47<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
Private Label<br />
4 segue a pag. 48
Private Label<br />
4<br />
segue da pag. 47<br />
costruzione della Pl. “È un compito<br />
che spetta prioritariamente all’industria<br />
-sentenzia Santambrogio-. Le<br />
private label ci servono per creare<br />
empatia, fiducia e fidelizzazione con<br />
i nostri clienti. <strong>Il</strong> brand dell’insegna<br />
diventa un elemento di immagine<br />
in cui il consumatore si riconosce e<br />
il nostro compito è quello di offrirgli<br />
validi motivi per tornare nei nostri<br />
punti di vendita. Così come sta<br />
succedendo con la nostra ultima<br />
iniziativa: abbiamo aperto la porta<br />
anche alle assicurazioni per la casa<br />
e la famiglia. Polizze contro incendi,<br />
furto e scippo, o a copertura di<br />
inconvenienti di cui spesso si trova<br />
a dover rispondere il capo-famiglia<br />
sono oggi proposte dalle catene<br />
Dimeglio e Sidis aderenti al gruppo<br />
di supermercati Interdis”.<br />
Da brand store a store brand - il non food<br />
1<br />
48<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
Extra food, quindi, settore in cui la<br />
Pl sta esplorando nuove vie di fidelizzazione.<br />
Come la telefonia mobile,<br />
che tra le ultime iniziative vede Auchan<br />
lanciare l’opzione 50 ore Internet<br />
a 9 euro al mese. Sottolineando<br />
che Auchan è anche la pioniera in<br />
gdo per una Spa -nel c. c. di Mestre-<br />
con il brand Auchan Estetica. Senza<br />
trascurare il ramo dei viaggi, della<br />
cultura e dello spettacolo, come già<br />
attuato da Coop o Esselunga. Ma<br />
Coop crede nella propria label anche<br />
in stand-alone, con cui ha realizzato<br />
gli store le Librerie.Coop. Anche Conad,<br />
dimostrando fiducia nella sua,<br />
unitamente a quella di F.Leclerc, ha<br />
dato vita a negozi di ottica e, nella<br />
parafarmacia, è praticamente l’unica<br />
ad averle posizionate in galleria, come<br />
store stand-alone.<br />
1 My Tesco a Praga<br />
è un fashion store<br />
2 Coin ha creato<br />
lo stile Luca d’Altieri<br />
3 Conad con Leclerc<br />
valorizza il brand ottico<br />
Un vero e proprio grande magazzino<br />
Marca commerciale sviluppata<br />
Negozi stand-alone, come anche<br />
sviluppato nel centro di Praga,<br />
dal Gruppo Coin già da oltre<br />
per la parafarmacia. Conad crede<br />
rinnovato da Tesco, si sviluppa<br />
un decennio, il brand sartoriale<br />
nel proprio brand e sviluppa negozi<br />
su 5 piani, con anche il supermercato Luca D’altieri è divenuto negozio<br />
di ottica, coinvolgendo e avvicinandosi<br />
al piano sotterraneo.<br />
stand-alone anche in franchising.<br />
ulteriormente al proprio cliente.<br />
3 4<br />
2<br />
4<br />
Guarda il video<br />
Luca d’Altieri<br />
www.gdoweektv.it<br />
Iper si fa bella con<br />
l’insegna Be Chic<br />
Shop-in-shop, con ingresso<br />
anche dalla galleria commerciale,<br />
Iper ha creato il brand Be Chic,<br />
dedicato alla cosmetica<br />
e alla gioielleria.
le brand della gdo<br />
diventano insegne<br />
Ma il supermercato è pur sempre il<br />
luogo d’acquisto deputato per il cibo.<br />
È quindi su segmenti food che i retailer<br />
italiani e internazionali si focalizzano<br />
con proposte sempre più segmentate<br />
(basti pensare che Casino<br />
ha realizzato 27 linee, di cui sei solo<br />
nel bio). Queste proposte, più strategiche<br />
e articolate, proponendo al<br />
cliente prodotti “unici”, non reperibili<br />
in altre insegne, vanno oltre l’obiettivo<br />
di valorizzare l’insegna di riferimento.<br />
“Corrispondono a diversi ‘concept<br />
positioning’ capaci di adattarsi ai tanti<br />
mondi del consumo, bisogni, target e<br />
occasioni di consumo -ha dichiarato<br />
a Gdoweek (vedi n. 490) Vladimiro<br />
Adelmi, brand manager Direzione<br />
prodotti marchio Coop Italia-. Per<br />
la gdo non è più solo un vantaggio<br />
pratico ed economico, ma è un vero<br />
veicolo della qualità e della diffusione<br />
di un consumo colto, ricercato e<br />
consapevole”. Coop, tra le insegne<br />
italiane più prolifiche in tema di Pl,<br />
è quella che, per esempio, solo nel<br />
2009, ha lanciato diverse linee con<br />
posizionamenti specifici, tra le quali<br />
quelle bio, per l’infanzia e per il benessere.<br />
“Per noi -dice Gabriele Di<br />
Teodoro, direttore div. supermercati<br />
di prossimità del Gruppo Carrefour<br />
Italia- la Pl è un’opportunità che va<br />
ben oltre all’entrare in competizione<br />
con la marca leader: ci offre la<br />
possibilità di fidelizzare il cliente con<br />
prodotti che non sono più me too,<br />
ma innovativi, come per esempio le<br />
linee senza glutine e senza sale, che<br />
entreranno a breve in assortimento”. 4 segue a pag. 50<br />
Da brand store a store brand - il food<br />
1<br />
2<br />
49<br />
3<br />
1<br />
3<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
Private Label<br />
Ikea si sviluppa con la ristorazione<br />
enfatizzando il cibo biologico<br />
Da sempre nei pdv Ikea è presente anche la ristorazione.<br />
Negli ultimi store aperti, però, viene data ulteriore enfasi<br />
con ristoranti fino a 600 posti, con menu biologico.<br />
2<br />
Le Grandi Vigne di Iper diventano store,<br />
per il momento solo temporary<br />
Nella galleria del centro commerciale il Fiordaliso di Rozzano<br />
(Mi), nel periodo natalizio, un grande store è stato<br />
dedicato alla vendita dei vini private label dell’insegna.<br />
Sapori & Dintorni Conad,<br />
da brand premium a store del tipico<br />
Un interessante sviluppo del brand di Conad, che a Firenze<br />
diventerà l’insegna di due nuovi negozi dove il focus sarà<br />
sul tipico, ristorazione e cultura. Chissà se anche Terre<br />
d’Italia o Sapori delle Regioni ne seguiranno l’esempio?.
Private Label<br />
4<br />
segue da pag. 49<br />
la ristorazione<br />
nuova frontiera<br />
“Tutte le nostre marche ed il criterio<br />
strategico scelto -come ha detto a<br />
Gdoweek in una precedente intervista<br />
a tema (vedi Gdoweek n. 490)<br />
Giuseppe Zuliani, direttore marca<br />
commerciale e comunicazione Conad-<br />
è stato di evidenziare il brand<br />
Conad su tutto, con la sola eccezione<br />
di Sapori & Dintorni, dove il<br />
ruolo di Conad è solo di firma”. Ed è<br />
proprio con il brand Sapori & Dintorni<br />
che Conad ha in fase di lancio un<br />
nuovo concept store, dove il tipico<br />
e la ristorazione sono tra i punti di<br />
forza.<br />
C’è chi nella ristorazione “d’insegna”<br />
ha creduto sin dagli albori del<br />
suo business. “Ingvar Kamprad<br />
-dice infatti Dino Maldera, Ikea<br />
Food manager Ikea Italia- ha avu-<br />
Prodotti food e non ... da un super all’altro<br />
1<br />
2<br />
50<br />
3<br />
1<br />
2<br />
3<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
to questa intuizione per offrire un<br />
migliore servizio al cliente. Attualmente,<br />
il 31% di chi entra nei nostri<br />
store si ferma, in uno o più dei nostri<br />
quattro format: ristorante self service,<br />
bar, bistrò e Bottega Svedese.<br />
In linea con l’immagine dell’insegna<br />
di rispetto dell’ambiente, il menu è<br />
bio, ma a prezzi sostenibili”. Entro il<br />
2011, tutti i prodotti di Bottega Svedese<br />
saranno firmati con il brand<br />
Ikea. Tra le catene che stanno puntando<br />
al massimo sul proprio brand<br />
vi è anche Carrefour, attraverso una<br />
forte segmentazione dei format, ma<br />
tutti rigorosamente a proprio marchio,<br />
come -ultimo in ordine di tempo-<br />
Carrefour Café, un concept di<br />
circa 80 mq aperto a Parigi, dove il<br />
focus è sulla ristorazione: si tratta di<br />
un format che a breve diventerà uno<br />
store stand-alone.<br />
Tesco va in India con le sue Pl<br />
negli ipermercati Star Bazar<br />
Antesignana nelle Pl, Tesco ha recentemente siglato un accordo<br />
con Trent ltd (gruppo Tata) per l’inserimento di circa<br />
50 sue referenze nella catena di ipermercati Star Bazar.<br />
Waitrose e Boots: interscambio<br />
delle loro private label<br />
Boots (catena di farmacie e prodotti cosmetici) da marzo<br />
propone in alcuni suoi store Pl food Waitrose, mentre Waitrose<br />
offre nei suoi, Pl del benessere firmati Boots.<br />
Pioniere nelle Pl, Boots prosegue<br />
il successo con i cosmetici No. 7<br />
Boots, comunque, non è assolutamente nuova all’”export”<br />
dei suoi prodotti: la linea No. 7 è da tempo venduta con successo<br />
in store come Target e CVS (farmacie e cosmetica).
Cip4 realizza prodotti completi “Assorbenti Igienici<br />
e Salviette umidificate” a cui manca il dettaglio in più:<br />
il vostro marchio.
Chi è...<br />
Joao-Paulo<br />
Andorinha ha iniziato<br />
la carriera all’interno<br />
del Gruppo Danone<br />
in Portogallo come<br />
ingegnere di<br />
Sviluppo. è arrivato<br />
in Italia nel settembre<br />
del 2001 come R&D<br />
Project Manager.<br />
Oggi è Research &<br />
Development Director<br />
R&D alimentare<br />
La prevenzione<br />
52<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
Un traguardo ottenuto dalla<br />
ricerca alimentare in Italia.<br />
Lo sviluppo dell’ultimo prodotto<br />
lanciato da Danone, lo yogurt<br />
Danaos, contenente calcio e vitamina<br />
D per aiutare a rinforzare<br />
le ossa, è dovuto all’attività di<br />
ricerca condotta nel nostro Paese.<br />
Come spiega Joao Paulo<br />
Andorinha Research & Development<br />
Director di Danone Italia:<br />
“L’intero processo di sviluppo,<br />
a partire dall’individuazione<br />
della formula, è infatti stato condotto<br />
nei laboratori di Casale<br />
Cremasco, adiacenti al nostro<br />
stabilimento”.<br />
Come è strutturata l’attività di<br />
ricerca Danone: ci sono centri<br />
di ricerca che operano worldwide,<br />
o anche centri locali?<br />
La divisione R&D di Danone è<br />
strutturata sia centralmente sia<br />
localmente. Infatti, disponiamo<br />
di più di un centro ricerche che<br />
opera a livello centrale: Danone<br />
Research con sede a Palaiseau,<br />
alle porte di Parigi, per il Dairy e<br />
il Water, Wageningen e Zoetermeer<br />
in Olanda per Baby Nutrition<br />
e Clinical Nutrition. Vi sono<br />
poi numerosi centri locali che<br />
adattano la ricerca alle esigenze<br />
dei singoli Paesi.<br />
Nel concreto come funziona<br />
la collaborazione tra i vari<br />
centri?<br />
Proprio Danaos è un esempio di<br />
perfetta sinergia tra i centri di ricerca<br />
operanti nei diversi Paesi:<br />
i ricercatori italiani, infatti, hanno<br />
avuto la possibilità di avvalersi<br />
della expertise internazionale di<br />
Danone Research; d’altra parte,<br />
anche all’estero le divisioni R&D<br />
locali stanno studiando e applicando<br />
il modello di sviluppo uti-<br />
al centro<br />
della ricerca Danone
lizzato per Danaos nei rispettivi<br />
contesti.<br />
Vi sono collaborazioni con<br />
centri accademici e con quali?<br />
Danone si avvale di oltre duecento<br />
collaborazioni scientifiche e<br />
accademiche nel mondo, tra cui<br />
l’Istituto Pasteur e l’INRA a Parigi,<br />
la Washington University a St Louis<br />
e la University of Connecticut<br />
negli Stati Uniti, il Lactic Bacteria<br />
Research Center di Tucuman in<br />
Argentina. In Italia, collaboriamo<br />
con numerosi ospedali universitari,<br />
soprattutto per l’attività di trial<br />
clinici molto importanti per validare<br />
le funzionalità dei nostri prodotti.<br />
L’Italia è ormai diventato<br />
uno dei Paesi rilevanti per la conduzione<br />
dei trial clinici: abbiamo<br />
già lavorato nel 2007 su un team<br />
di sette centri impegnati su Danacol,<br />
oggi stiamo chiudendo un<br />
secondo studio che coinvolge tre<br />
centri.<br />
Quali sono le ricerche più interessanti<br />
attualmente in corso?<br />
La ricerca Danone è sempre focalizzata<br />
sull’individuazione di<br />
prodotti che vadano incontro alle<br />
esigenze salutistiche e nutrizionali<br />
degli italiani nelle diverse fasce<br />
di età. Le nostre ricerche riguardano<br />
sia il miglioramento delle<br />
formule attuali, sia il rafforzamento<br />
del beneficio, sia l’individuazione<br />
di nuovi benefici come nel<br />
recente caso di Danaos, il primo<br />
yogurt con il 50% del fabbisogno<br />
giornaliero di calcio e il 100% del<br />
fabbisogno giornaliero di vitamina<br />
D.<br />
Vi sono sviluppi negli alimenti<br />
per l’infanzia, per gli anziani e<br />
per esigenze specifiche di salute?<br />
Nello specifico, capirà, non posso<br />
entrare in quanto si tratta di<br />
informazioni ancora molto riservate.<br />
Due prodotti di successo: Activia<br />
e Danacol: come sono nati?<br />
Ogni prodotto nasce dall’identificazione<br />
di un bisogno, quindi nel<br />
primo caso migliorare la funzionalità<br />
intestinale e nel secondo<br />
intervenire nell’area della prevenzione<br />
del rischio cardiovascolare.<br />
Una volta identificato il bisogno,<br />
la ricerca Danone si attiva per<br />
soddisfarlo e per mettere a punto<br />
un prodotto alimentare buono e<br />
gustoso che incontri il gusto del<br />
consumatore italiano. <strong>Il</strong> nostro<br />
punto d’ingresso è sempre quello<br />
della prevenzione attraverso un<br />
prodotto che ha una sua specificità<br />
funzionale e un ottimo equilibrio<br />
nutrizionale.<br />
Danone produce anche alimenti<br />
destinati al canale farmacia?<br />
<strong>Il</strong> Gruppo è presente sul canale<br />
consumer con l’intera gamma dei<br />
suoi prodotti, alcuni dei quali studiati<br />
e sviluppati con benefici<br />
specifici per la salute del consumatore.<br />
La Business Unit Clinical<br />
Nutrition, che in Italia è identificata<br />
nel marchio Nutricia, e Baby<br />
Nutrition, Mellin e Milupa, lavorano<br />
sul canale farmacia con prodotti<br />
specifici.<br />
Quanto è importante per il<br />
successo di un prodotto funzionale<br />
che il beneficio sia<br />
misurabile e non solo promesso?<br />
Se per misurabile si intende anche<br />
solo la soddisfazione del<br />
consumatore, direi che è fondamentale!<br />
Tutti i prodotti Danone<br />
che associano al gusto un beneficio<br />
funzionale sono supportati<br />
da studi clinici che ne dimostrano<br />
l’efficacia. Tali ricerche sono state<br />
oggetto di numerose pubblicazioni<br />
su prestigiose riviste scientifiche<br />
peer-reviewed oltre che tema<br />
di congressi nei più accreditati<br />
contesti internazionali.<br />
Quanto costa la ricerca?<br />
Danone investe notevoli risorse in<br />
ricerca: basti pensare che il costo<br />
di un singolo studio clinico si aggira<br />
tra 1 e 3 milioni di euro e<br />
solo in Italia ne abbiamo condotti<br />
diversi. Oltre 500 professionisti<br />
tra nutrizionisti, immunologi, microbiologi<br />
sono impegnati per<br />
portare avanti la mission di Danone<br />
di “portare la salute attraverso<br />
l’alimentazione al maggior numero<br />
di persone possibile”.<br />
Gino Pagliuca<br />
53<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
><br />
Industria<br />
La ricerca del mix<br />
tra beneficio e gusto<br />
Tre prodotti funzionali frutto della ricerca<br />
Danone; Actimel è un prodotto adatto<br />
a tutta la famiglia che contiene, oltre ai<br />
normali fermenti dello yogurt, l’esclusivo<br />
fermento Lactobacillus Casei DN<br />
114 001; Activia aiuta la regolarità intestinale<br />
grazie alla presenza del Bifidus<br />
ActiRegularis, fermento unico selezionato<br />
presso il Centro di Ricerca Danone<br />
Research; infine l’ultimo nato, Danaos,<br />
yogurt arricchito in calcio e vitamina D<br />
per aiutare a rinforzare le ossa.
Strategie Fotovoltaico e linea dedicata a chi è affetto da celiachia<br />
Ambiente e salute, coordinate<br />
per lo sviluppo di Raspini<br />
Quando la qualità fa rima con attenzione<br />
all’ambiente e l’innovazione di prodotto<br />
fa i conti con la sana alimentazione richiesta<br />
da tutti i consumatori. Raspini, salumificio<br />
piemontese nato nel 1946, con un fatturato<br />
2009 di 85 milioni di euro e 270 dipendenti,<br />
presenta il suo impianto fotovoltaico, che riduce<br />
l’impatto ambientale delle lavorazioni<br />
e traccia un bilancio dell’andamento della<br />
linea di prodotti “senza glutine”, destinati ai<br />
consumatori affetti da celiachia. Due direttrici<br />
che rappresentano gli assi di sviluppo<br />
ideali per Raspini.<br />
i pannelli fotovoltaici<br />
“La nostra attenzione alla qualità -spiega<br />
Umberto Raspini, amministratore delegato<br />
dell’azienda omonima- parte da lontano:<br />
siamo stati tra i primi a ottenere le certificazioni<br />
all’inizio degli anni 90. Oggi, seguiamo<br />
da vicino tutte le tematiche relative al risparmio<br />
energetico e cerchiamo un’alternativa<br />
all’energia prodotta con i combustibili fossili:<br />
credo che la sensibilità ecologica e il<br />
rispetto per l’ambiente, insieme alla ricerca<br />
e all’amore per l’innovazione e il progresso,<br />
siano valori che mirano allo sviluppo e che<br />
cementano il gruppo aziendale intorno a<br />
un’idea forte. Per questo, abbiamo realizzato<br />
un impianto fotovoltaico sul tetto dello<br />
stabilimento, che ha una produzione annua<br />
di 54mila Kwh e una potenza di picco di 50<br />
Kw”. L’impianto Raspini è realizzato con<br />
celle in silicio amorfo flessibili, inserite direttamente<br />
sulla struttura dell’edificio, senza<br />
supporti: un accorgimento che minimizza<br />
l’impatto visivo dell’impianto stesso pur<br />
offrendo un elevato rendimento. “<strong>Il</strong> nostro<br />
obiettivo -prosegue Raspini- è di arrivare a<br />
decuplicare la potenza del nostro impianto,<br />
garantendo la copertura di un quarto del<br />
nostro fabbisogno elettrico con l’energia<br />
solare”.<br />
prodotti senza glutine<br />
Con la stessa sensibilità, Raspini ha approcciato<br />
il mercato, offrendo prodotti adatti<br />
ai consumatori affetti da celiachia, una<br />
minoranza in crescita: “La sensibilità verso<br />
l’intolleranza al glutine -dichiara Raspini- è<br />
andata via via crescendo in questi anni.<br />
Quando abbiamo iniziato 15 anni fa è stata<br />
una intuizione. Oggi, i 20mila cotti prodotti<br />
ogni settimana sono adatti a consumatori<br />
celiaci e una larga fetta di essi sono esenti<br />
da allergeni. I contenuti salutistici nutrizionali,<br />
la trasparenza delle etichettature, l’informazione<br />
ai consumatori sono contributi<br />
fondamentali per noi, indispensabili allo sviluppo<br />
e all’innovazione di prodotto. Ritengo<br />
che le nostre tradizioni alimentari siano un<br />
patrimonio da difendere, ma possono essere<br />
rivisitate per incontrare le esigenze del<br />
consumatore d’oggi. Mantenendo fermi<br />
i valori, che nel consumo di salumi afferiscono<br />
a cultura, edonismo e convivialità,<br />
ma evolvendosi verso un maggior contenuto<br />
salutista”. Una strada che Raspini<br />
vuole intraprendere aumentando il proprio<br />
rapporto col consumatore, vero barometro<br />
dell’efficacia di una strategia aziendale. “La<br />
credibilità di un’azienda -conclude Raspini-<br />
si misura anche sul concetto di promessa<br />
mantenuta e nel desiderio di comunicare<br />
informando e instaurando un dialogo con<br />
il consumatore, cercando di conoscere e<br />
anticiparne le esigenze: questo crea complicità<br />
e consenso, ingredienti fondamentali<br />
della competitività”.<br />
davide Bernieri<br />
55<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
Industria<br />
Umberto Raspini,<br />
amministratore delegato dell’omonima<br />
azienda<br />
<<br />
L’impianto<br />
fotovoltaico<br />
L’obiettivo di Raspini è di<br />
coprire un quarto del proprio<br />
fabbisogno elettrico<br />
con l’energia solare.
Industria<br />
Paolo Micera,<br />
Direttore marketing e trade<br />
Maybelline New York<br />
<<br />
Urban brand:<br />
tra sogno<br />
e invito<br />
all’acquisto<br />
Innovare significa anche comunicare<br />
ìn modo nuovo.<br />
Maybelline NY ha scelto di<br />
ridurre gli investimenti in adv<br />
Tv per dirottarli sui media on<br />
the road: affissioni, statiche<br />
e dinamiche, e taxi. Per avere<br />
un ruolo da protagonista nei<br />
luoghi in cui le consumatrici<br />
vivono.<br />
Intervista Multicanalità e innovazione la formula vincente per mantenere la leadership<br />
Maybelline NY si riconferma<br />
brand leader del pop make-up<br />
Nel 2009 è stata la marca<br />
che ha contribuito alla<br />
crescita di L’Oréal a livello<br />
mondiale. E anche in Italia,<br />
si è distinta tra le più performanti<br />
del gruppo. “Maybelline<br />
New York sta crescendo<br />
due volte in velocità<br />
rispetto al trend del mercato<br />
-afferma Paolo Micera,<br />
direttore marketing e trade<br />
Maybelline New York in<br />
L’Oréal Italia-. A livello globale,<br />
la performance è stata<br />
guidata dal restyling della<br />
brand image, curato centralmente<br />
dall’ufficio di New<br />
York, e dalla concentrazione<br />
su specifiche famiglie di<br />
prodotto, ideate come lanci<br />
mainstream, cioè capaci di<br />
offrire una risposta ad attese<br />
molto ampie. A livello Italia<br />
poi sono risultate vincenti<br />
la nuova strategia di comunicazione<br />
e immagine, e la<br />
scelta distributiva, in un’ottica<br />
di customerizzazione, sia<br />
dell’offerta sia di canale”.<br />
Qual è il trend delle vendite<br />
Italia per canale?<br />
Sul totale mercato make-up<br />
in cumulato febbraio <strong>2010</strong>,<br />
il mondo della gdo è in leggera<br />
contrazione a valore<br />
(-1,5), mentre il mondo casa/<br />
toilette è decisamente più dinamico<br />
(+14%). Tanto che,<br />
pur rappresentando il 25%<br />
56<br />
totale Italia make-up complessivi,<br />
il canale è arrivato<br />
a sviluppare volumi anche<br />
superiori alla gdo. Maybelline<br />
NY in gdo ha confermato<br />
comunque la sua leadership<br />
con una quota prossima a<br />
50% a valore, in crescita del<br />
+3%. Mentre nel canale dei<br />
drug specialist casa/toilette,<br />
sta registrando incrementi<br />
prossimi al +50%.<br />
Come spiega il fenomeno<br />
drug specialist?<br />
Innanzitutto, con la maggiore<br />
prossimità al consumatore,<br />
sia nei centri urbani sia in<br />
quelli minori, e con la profondità<br />
dell’assortimento, che<br />
spesso include prodotti non<br />
presenti nell’offerta gdo. Ma<br />
più in generale si tratta di<br />
un format che piace, perché<br />
offre l’assortimento di una<br />
profumeria e al tempo stesso<br />
la convenienza e la libertà<br />
di movimento/acquisto della<br />
gdo. Anzi, la convenienza<br />
percepita è forse più elevata,<br />
perché il format stesso è vissuto<br />
come tale. E il rapporto<br />
col cliente è meno impersonale:<br />
per esempio, oltre alle<br />
varie promozioni, spesso alle<br />
casse vengono offerti sampling<br />
e regali all’acquisto.<br />
Quanto sono importanti<br />
ampiezza e profondità<br />
dell’offerta?<br />
La quota di mercato di una<br />
marca make-up è direttamente<br />
proporzionale allo<br />
spazio espositivo. L’intenzione<br />
d’acquisto della consumatrice<br />
è molto più elevata<br />
di fronte a una gamma<br />
colore più estesa. Del resto,<br />
il make-up è il classico prodotto<br />
d’impulso. <strong>Il</strong> 65% delle<br />
decisioni d’acquisto vengono<br />
prese proprio nel pdv.<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
Di qui l’importanza della<br />
comunicazione nel pdv ...<br />
Sicuramente, a partire dal display.<br />
Per questo, per gli iper,<br />
abbiamo realizzato un nuovo<br />
mobile, dotato di sistema in<br />
fase di brevetto hardware e<br />
software, denominato Make-<br />
Up Navigator. Si tratta di una<br />
parete di 5 metri che, attraverso<br />
un touch screen collegato<br />
alle varie consolle con i<br />
tester prodotti, permette alla<br />
cliente di individuare le nuance<br />
di prodotti più indicate al<br />
suo fenotipo. In pratica, il segnale<br />
video va ad illuminare<br />
il tester. Insomma, uno scaffale<br />
distintivo, che anima la<br />
corsia, crea attrazione, è divertente<br />
e anche di servizio<br />
perché nei prodotti in blister<br />
non si può testare l’effetto<br />
colore/texture. Qui la prova<br />
invece c’è, e anche guidata.<br />
Infatti, nel primo iper in cui è<br />
stato installato, ha dato risultati<br />
molto interessanti: dopo<br />
poche settimane, le vendite<br />
sono quadruplicate, non<br />
solo su Maybelline NY, ma<br />
con incremento su tutta la<br />
categoria make-up.<br />
Per il <strong>2010</strong> avete annunciato<br />
una decina di nuovi<br />
lanci. Quanto vale l’innovazione<br />
per Maybelline?<br />
I prodotti in lancio rappresentano<br />
circa il 30% delle<br />
vendite in quantità realizzate<br />
nell’arco dell’anno. La categoria<br />
deve giocoforza essere<br />
molto innovativa e il ruolo<br />
di una top brand è proprio<br />
quello di fare innovazione: di<br />
prodotto, colore, packaging<br />
e anche di comunicazione.<br />
L’importante è utilizzare codici<br />
di tendenza, ma al tempo<br />
stesso semplici, accessibili.<br />
Perché Maybelline NY è<br />
una marca pop, ma di stile.<br />
Fiorenza De Vincenzi
www.pomionline.it<br />
E non solo.<br />
<strong>2010</strong><br />
10-13 <strong>2010</strong><br />
PAD. 2 STAND L014<br />
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apri e chiudi per una perfetta conservazione del prodotto e una finestra trasparente<br />
per un’osservazione attenta della qualità del prodotto.<br />
* Fonte: IRI Infoscan Iper + Super + LSP (II° semestre 2009)<br />
** Fonte: IRI Infoscan Iper + Super + LSP (A.T. dicembre 2009)<br />
10-13 MAGGIO<br />
PADIGLIONE 1 - STAND A 030<br />
- STAND A 03
Botta &<br />
Risposta<br />
Fabio Nard,<br />
direttore vendite<br />
canale moderno Giv<br />
Come valuta la gestione<br />
del reparto vini in gdo?<br />
Nei nuovi punti di vendita<br />
o in quelli recentemente<br />
rinnovati, in particolare<br />
nella gd, si nota una buona<br />
cura e attenzione sia sotto<br />
il profilo dell’assortimento<br />
sia dell’esposizione.<br />
A mio avviso, però,<br />
si potrebbe fare ancora<br />
di meglio, soprattutto<br />
in ambito di category.<br />
R&S <strong>Il</strong> prodotto è dedicato in particolare al target femminile<br />
Giv lancia i vini Lamberti 10<br />
in linea con il new style del bere<br />
Con un fatturato 2009 di oltre 302 milioni<br />
di euro, Gruppo Italiano Vini, attualmente<br />
guidato da Corrado Casoli presidente<br />
anche di Cantine Riunite & Civ<br />
(Casoli ha recentemente sostituito Vannis<br />
Bruni, mentre Emilio Pedron, storico Ad<br />
di Giv, è stato sostituito da Davide Mascalzoni,<br />
con la carica di direttore generale),<br />
è tra le più importanti aziende italiane e<br />
mondiali del settore vinicolo: la sua attività<br />
si sviluppa lungo ogni fase della filiera della<br />
produzione vinicola e nella commercializzazione<br />
di quanto prodotto.<br />
TanTi brand rinomaTi<br />
In un mercato come quello dei vini, altamente<br />
frammentato, sotto il suo marchio<br />
commerciale, Giv, forte anche sui mercati<br />
esteri, raggruppa 14 diverse aziende<br />
vinicole, tutte di grande prestigio, distribuite<br />
nelle zone vitivinicole più rinomate<br />
d’Italia: oltre 1.250 ettari vitati sparsi<br />
per tutto lo Stivale per una produzione<br />
che oggi supera i 90 milioni di bottiglie<br />
realizzate dalle storiche cantine della<br />
‘famiglia’ Giv (Cà Bianca, Nino Negri,<br />
Lamberti&Folonari, Santi, Tenute Galtarossa,<br />
Cantine Bolla, Conti Formentini,<br />
Melini, Fattoria Machiavelli, Bigi, Fontana<br />
Candida, Terre degli Svevi, Castello<br />
Monaci, Tenuta Rapitalà).<br />
Ogni cantina segue autonomamente<br />
tutte le fasi della filiera produttiva: la<br />
coltivazione dei vigneti, la vendemmia,<br />
la vinificazione, l’affinamento, l’imbottigliamento,<br />
centralizzando il solo momento<br />
della commercializzazione, dando<br />
lavoro complessivamente a 895 persone.<br />
“Quest’anno -spiega Fabio Nard, diretto-<br />
59<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
Industria<br />
re vendite canale moderno Giv- abbiamo<br />
anche perfezionato l’acquisizione, avvenuta<br />
a fine 2008 dal gruppo statunitense<br />
Brown-Forman delle Cantine Bolla, uno<br />
dei brand del made in Italy più conosciuti<br />
nel mondo. Inoltre, con Carpenè Malvolti<br />
abbiamo chiuso un contratto per la<br />
distribuzione, dalla fine di aprile, dei suoi<br />
prodotti sul mercato italiano”.<br />
L’innovazione conTinua<br />
Le risorse dedicate alla ricerca, alla sperimentazione,<br />
agli studi del territorio sono<br />
sempre state importanti ed oggi il gruppo<br />
continua ad occuparsi di temi quali la<br />
difesa dell’ambiente, l’utilizzo delle più<br />
moderne tecnologie e delle pratiche enologiche<br />
all’avanguardia.<br />
“Tra gli ultimi frutti di questa politica<br />
-spiega Nard-, vi è la creazione di Lamberti<br />
10, una linea per ora composta da<br />
un rosè e da un bianco, che risponde<br />
alle esigenze del new style del bere, in<br />
particolare del pubblico femminile che<br />
mediamente li privilegia. Inoltre, si tratta<br />
di un vino ‘naturalmente leggero’ sia<br />
nel contenuto alcolico, considerato che<br />
ha solo 10 gradi, sia nella quantità di<br />
calorie. Sono caratteristiche che consentono<br />
di affermare come questi vini siano<br />
realmente in linea con gli attuali trend<br />
del bere e significativamente interessanti<br />
per un assortimento completo nella gdo.<br />
Tanto più che i bianchi sono in costante<br />
crescita a scapito dei rossi”.<br />
Comunque, il rosso completerebbe la<br />
linea: è quindi prevedibile che a breve<br />
si potrà degustare anche Lamberti 10 in<br />
versione “rosso”. Tiziana c. aquilani<br />
Lamberti 10, lo Chardonnay delle Venezie Igt e Rosato delle Venezie Igt<br />
Le due tipologie di vino della linea Lamberti 10 -Chardonnay delle Venezie Igp e Rosato delle Venezie Igtacquisiscono<br />
i loro plus grazie alla particolare esposizione dei vigneti, la vendemmia anticipata di 10 giorni,<br />
quando le uve non eccessivamente mature hanno un minor contenuto zuccherino e l’utilizzo di lieviti particolari<br />
durante la vinificazione, permettono di ottenere questo vino “naturalmente leggero” sia nel contenuto<br />
alcolico (solo 10 gradi), che nella quantità di calorie.<br />
Le uve dello Chardonnay delle Venezie Igt Lamberti 10 (chardonnay 100%) provengono da vigneti veneti<br />
collinari, molto freschi e aerati, che producono uve naturalmente poco zuccherine, mentre quelle del Rosato<br />
delle Venezie Igt Lamberti 10 (corvina, rondinella, merlot) provengono da vigneti delle colline moreniche ad<br />
est del lago di Garda, molto freschi e aerati, che producono anch’esse uve naturalmente poco zuccherine.
Heineken Jammin’ Festival is Back:<br />
musica per le tue vendite!<br />
Dal 29 marzo all’8 giugno acquistando Heineken i consumatori potranno<br />
vincere, ad estrazione, 4 giorni all’Heineken Jammin’ Festival in camper<br />
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del concorso: dal 29/03/<strong>2010</strong> all’08/06/<strong>2010</strong>. La promozione è valida sulle confezioni<br />
da 2, 4 e 6 lattine da 33 cl e sulle confezioni da 3 bottiglie da 33 cl.
fiere Oltre 200 i nomi del made in Italy presenti alla rassegna spagnola<br />
Innovazione di packaging e prodotto<br />
protagonista ad Alimentaria <strong>2010</strong><br />
ESCLUSIVITà<br />
Oltre 140mila visitatori, (+8% rispetto alla precedente<br />
edizione) hanno affollato gli stand<br />
dell’ultima edizione di Alimentaria, la rassegna internazionale<br />
del food di Barcellona. La sensazione<br />
di successo che si ricavava visitando gli stand ha<br />
trovato quindi la conferma in questi numeri. La crisi<br />
economica sta ancora attanagliando la Spagna,<br />
ma la forte discesa dei consumi (nell’ordine del<br />
6% su base annua ed escludendo le vendite auto)<br />
riguarda solo limitatamente il food e, probabilmente,<br />
il picco negativo si è già raggiunto. Inoltre, il<br />
mercato locale rimane appetibile perché il grande<br />
boom degli scorsi anni era dovuto sì a una gigantesca<br />
bolla finanziaria e soprattutto immobiliare,<br />
ma ha creato ricchezze non virtuali e c’è una fascia<br />
di consumatori che certamente attrae i produttori<br />
internazionali di gamma alta.<br />
gli italiani<br />
Così si spiega l’interesse delle aziende italiane<br />
di vini, di formaggi e salumi tipici: 200 i nomi del<br />
made in Italy presenti, o direttamente oppure, in<br />
maggioranza, tramite rappresentante locale. Tra<br />
i nostri espositori si possono segnalare gli stand<br />
La ricetta in tetra brik più esclusiva della<br />
storia. Così Aneto Natural, un produttore<br />
che, pur operando nel mass market, presenta<br />
questa versione limitata e numerata<br />
(999 copie) del suo brodo di crostacei,<br />
realizzata usando 700 grammi di gamberi<br />
rossi del Mediterraneo, uniti con brodo di<br />
pesce e un condimento leggero a base di<br />
olio, cipolla, pomodoro, carota, brandy<br />
invecchiato, spezie. Insomma, una commodity<br />
da collezione e un esempio di<br />
marketing interessante.<br />
DESIgN<br />
Nella patria dell’olio per distinguersi dalla<br />
concorrenza e riuscire a vendere una<br />
lattina da mezzo litro a 17,50 euro (prezzo<br />
visto nello spazio gourmet di El Corte Inglés<br />
di Piazza Catalunya a Barcellona) non<br />
basta la bontà degli ingredienti ma serve<br />
anche l’appeal del design. LA Organic<br />
per la sua linea di oli e aceti ottenuti solo<br />
con metodi naturali si è rivolta alla matita<br />
inconfondibile di Philippe Starck. Difficile<br />
capire quanta parte del prezzo va per l’olio<br />
e quanta per le royalties del designer.<br />
61<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
collettivi promossi dal’Istituto per il commercio con<br />
l’estero e dagli assessorati al commercio di Lazio<br />
e Campania. Interessante e gustosa l’esposizione<br />
collettiva di sette formaggi tipici: Asiago, Bufala,<br />
Caciocavallo silano, Grana, Gorgonzola, Parmigiano,<br />
Pecorino romano.<br />
innovazione<br />
Anche in questa edizione un ampio spazio è stato<br />
riservato a Innoval, la galleria delle innovazioni di<br />
prodotto: le proposte più interessanti riguardavano il<br />
packaging, con esercitazioni -non sempre entusiasmanti-<br />
soprattutto sulle commodity, ovvero su quei<br />
comparti in cui il brand fa oggettivamente più fatica<br />
a imporsi. Presenti con nomi studiati per il mercato<br />
locale prodotti lanciati anche in Italia; ad esempio<br />
lo yogurt funzionale Danaos di Danone in Spagna<br />
è commercializzato come Densia; sempre Danone<br />
ha presentato Satisfaccion, yogurt per controllare<br />
l’appetito. Coca-Cola ha presentato la Fanta in versione<br />
piatta (Fanta sin burbujas) nei gusti arancia e<br />
limone; Nestlé i gelati a forma di microfono Hannah<br />
Montana e i frullati 100% frutta Naturnes.<br />
gino Pagliuca<br />
fUNzIoNaLI<br />
Industria<br />
Risale al marzo 2009, il lancio della linea<br />
funzionale di pappe per l’infanzia (bambini<br />
dai 6 mesi ai 3 anni) ai cereali di Nestlé.<br />
Non ancora presente nel nostro Paese, la<br />
linea è caratterizzata dall’aggiunta di Bifidus<br />
Lactis e di altri ingredienti immunoprotettivi<br />
che favoriscono lo sviluppo delle difese<br />
immunitarie del bambino. Ai cereali non<br />
sono aggiunti zuccheri e il processo produttivo<br />
tramite idrolisi garantisce che la<br />
preparazione casalinga avvenga senza che<br />
si formino grumi.
Industria<br />
Una stella luminosa in questi tempi di grande<br />
incertezza e di cambiamento è rappresentata<br />
da quei brand che sono riusciti a fare<br />
della sostenibilità il cuore della loro performance,<br />
creando innovazione e valore per l’azienda<br />
e per i propri clienti. Immaginare il futuro per<br />
una marca significa integrare la sostenibilità<br />
nel proprio Dna e scoprire opportunità per<br />
innovare il proprio business. Vuol dire iniettare<br />
punti di vista diversi rispetto al passato e un<br />
pensiero, magari rivoluzionario, che si traduce<br />
in nuovi o rinnovati prodotti e servizi che a loro<br />
volta si aprono a nuovi mercati, attraggono<br />
Innocent: un drInk buono e dIvertente<br />
Creatività e sostenibilità sono da sempre al centro della cultura d’impresa<br />
di Innocent ed è ciò che le ha permesso di rimanere fedele ai propri valori<br />
di brand. La missione di Innocent è produrre e offrire “cibo buono”, in<br />
questo caso frullati di frutta e verdura fresca, creando un “business di<br />
cui essere fieri”. Utilizza solo il 100% di frutta e verdura biologica, nessun<br />
concentrato o additivo, packaging di plastica riciclata e/o riciclabile, è attivo<br />
in diversi progetti di charity con una fondazione cui dedica il 10% degli<br />
utili e impiega solo “collaboratori appassionati”. “Buono e divertente” sono<br />
anche alla base del posizionamento frutto dell’istinto dei fondatori, ex<br />
pubblicitari. Ma è stato proprio il tono diretto, in taluni casi irriverente, di<br />
una comunicazione semplice, immediata e di ascolto, che ha conquistato<br />
e deliziato tutti gli amici di Innocent, così l’azienda britannica definisce<br />
tutti i suoi stakeholder, compresa la grande distribuzione.<br />
Sostenibilità Verso l’autentica corporate social responsibility<br />
Creatività dedicata<br />
alla salvaguardia<br />
dell’ambiente<br />
e dei valori di marca<br />
62<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
nuovi clienti, riducono i rischi lungo l’intera<br />
filiera e vita del prodotto. Purtroppo ancora in<br />
taluni casi si è convinti che la sostenibilità e/o<br />
la Corporate social responsibility (Csr) sia altra<br />
cosa dal valore di marca.<br />
Integrare e allineare la sostenibilità all’essenza<br />
della strategia di business, come ormai<br />
dimostrano numerose best practice, crea<br />
valore per il business innanzitutto -crescita<br />
di ricavi, riduzione di costi e di rischi- e per<br />
il brand. La sostenibilità oggi significa nuovi<br />
valori e nuovi stili di vita. Un universo valoriale<br />
che, messo al centro della marca, rappre-<br />
SunchIpS: patatIne con anIma verde<br />
Ingredienti naturali, ricettazione equilibrata e reale impegno per ridurre<br />
l’impatto ambientale della produzione e del consumo. Uno stabilimento<br />
alimentato a energia solare e l’acquisto di energia rinnovabile nelle altre<br />
sedi, l’etichetta dell’impronta ecologica e la compensazione delle emissioni,<br />
un ciclo produttivo con obiettivi di continua riduzione dall’acqua<br />
ai trasporti. Questi gli ingredienti dei nuovi obiettivi di SunChips: “performance<br />
with purpose”, la crescita con uno scopo. Per il lancio della<br />
nuova anima verde, nell’aprile 2008, SunChips mette in campo la prima<br />
campagna solare, ovvero affissioni che sfruttano il sole per “scrivere” il<br />
messaggio e che ha prodotto un’enorme visibilità sui media americani.<br />
Quest’anno, il lancio di un nuovo pack, il primo al mondo al 100% biodegradabile.<br />
Una confezione che in 14 settimane si decompone per tornare<br />
alla terra.
senta una piattaforma emotiva sulla quale<br />
rinnovare la promessa e la relazione nonché<br />
il rapporto di fiducia con i propri clienti e con<br />
tutti gli stakeholder dell’impresa. Per mantenere<br />
la promessa originaria, oggi le marche<br />
hanno bisogno di fissare obiettivi di riduzione<br />
del proprio impatto in aree che vanno dal<br />
consumo dell’acqua, alle emissioni di CO2, ai<br />
rifiuti generati sino al post consumo. Obiettivi<br />
che, insieme al risultato economico, possono<br />
guidare l’azienda verso una nuova creatività.<br />
Un fiorire di opportUnità<br />
Sostenibilità e pensiero creativo vanno a<br />
braccetto e portano quindi a sviluppare<br />
nuove tecnologie di prodotto, nuovo design<br />
di packaging e logistica, nuove filiere<br />
produttive e nuovi servizi al consumo. Consentono<br />
di portare linfa vitale in mercati di<br />
commodity già in fase di maturità se non<br />
di declino. E in termini di comunicazione<br />
danno o ridanno senso alla marca, come<br />
pure offrono punti di vista diversi sui quali<br />
incontrare una relazione più autentica con i<br />
propri consumatori.<br />
Non dimentichiamoci però che per i consumatori<br />
il piacere precede sempre altre<br />
considerazioni quando fanno le loro scelte<br />
di consumo. “Buono per me e buono per<br />
l’ambiente e la società”, contribuendo così<br />
anche all’autostima e al riconoscimento<br />
sociale, è ciò che guida i comportamenti<br />
di acquisto del consumatore contemporaneo.<br />
method: SoStenIb<strong>Il</strong>Ità e deSIgn<br />
Uno dei grandi obiettivi dei due fondatori, sin dalla nascita, nel 2003,<br />
è contribuire con Method ad essere parte della soluzione ai problemi<br />
ambientali. Da subito, il consumatore di riferimento non è stato l’ambientalista<br />
convinto, abituato a prodotti dall’aria punitiva, ma un pubblico ben<br />
più vasto, di massa, da attrarre con un’estetica distintiva per la categoria<br />
e con un prezzo competitivo. È nato così lo stile Method che ha visto<br />
negli anni anche la firma di Karim Rashid, uno dei più prolifici designer<br />
contemporanei. La mission -produrre prodotti “puliti” per persone che<br />
“combattono” lo sporco… ovvero la tossicità dei prodotti chimici- guida<br />
la continua innovazione dell’azienda che ogni anno presenta due “prodotti<br />
rivoluzionari” che eguagliano e superano nelle loro performance i prodotti<br />
chimici. Con un fatturato di oltre 70 milioni di dollari in soli sei anni, Method<br />
è distribuito in Nord-America, Australia e in Gran Bretagna.<br />
QUattro casi esemplari<br />
Questo è anche quanto dimostrano quattro<br />
casi di successo (si vedano anche i box<br />
sotto), in Italia ancora poco conosciuti: Innocent,<br />
method, Sunchips e leon. Brand di<br />
nicchia che nei loro rispettivi mercati stanno<br />
crescendo verso un più ampio mercato di<br />
riferimento. A iniziare da Innocent, che, dopo<br />
i primi timidi inizi londinesi nel 1998, è oggi<br />
un brand internazionale con un fatturato di<br />
oltre 70 milioni di sterline. E dallo scorso anno<br />
partecipata, con una quota di minoranza,<br />
da coca-cola. SunChips, a sua volta, un<br />
brand della frito lay parte del gruppo pepsico,<br />
nel 2008 si riposiziona, introducendo<br />
nel proprio Dna oltre al rispetto per la salute<br />
delle persone, anche per quella del pianeta.<br />
Le vendite crescono del 17.6% e negli ultimi<br />
quattro anni triplica la penetrazione nei<br />
mercati di riferimento. Method, opera nei<br />
prodotti per l’igiene personale e la pulizia<br />
della casa, con un particolare: innovativi nelle<br />
formulazioni, contengono esclusivamente<br />
componenti vegetali, e nel design, pack accattivante,<br />
funzionale e sostenibile, riciclabile<br />
al 100% e ridefinito dall’azienda californiana<br />
“karmic packaging”. Infine Leon, che con<br />
una formula semplicissima: offrire cibo salutare,<br />
buono, esclusivamente di stagione e<br />
servito in gran velocità. Aperto nel 2004, a<br />
Londra, con l’obiettivo di cambiare la faccia<br />
dei fast food, oggi conta 9 ristoranti nella sola<br />
città britannica, ma con una visione di aprirne<br />
2.000 a livello globale entro il 2020.<br />
sissi semprini, presidente Greenbean<br />
63<br />
leon: <strong>Il</strong> futuro del faSt food<br />
Cosa distingue Leon da una qualsiasi altra catena di fast food o dai vecchi ristoranti<br />
di cibo naturale? Estrema attenzione al gusto autentico del cibo e dell’ambiente.<br />
Cucina semplice che lascia spazio ai sapori originari degli ingredienti<br />
di alta qualità attentamente selezionati e che accoglie le ultime tendenze: no<br />
ogm, piatti vegetariani e non, piatti con e senza glutine, con e senza zucchero,<br />
attenzione alle allergie. Prezzi bassi e offerta dalla prima colazione alla cena. <strong>Il</strong><br />
sorriso è parte dell’ambiente, così come l’arredo, le foto, i libri. Ogni ristorante<br />
è diverso, non esiste un format unico, ma mobili spaiati che creano l’anima del<br />
luogo, pur riflettendo lo stile Leon. E grande attenzione all’etica di business e alla<br />
sostenibilità, pur consapevoli che qualche compromesso lo si deve fare. Non<br />
tutti i prodotti sono ancora biologici, perché questo alzerebbe troppo il prezzo.<br />
Ma l’obiettivo con la crescita è arrivarci, potendo allora investire in proprie aziende<br />
agricole. Ad oggi il 70% degli ingredienti è locale e al 90% europeo.<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
in collaborazione con
Habitat Naturale
L’ambiente ideale per far crescere le vostre idee<br />
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WORLD<br />
WORLD<br />
Ph. Pierluigi Rizzato - STUDIOVERDE
Servizi<br />
Osservatorio Polimi-Netcomm <strong>Il</strong> valore del mercato italiano rimane stabile a quota 5,8 miliardi di euro<br />
E-commerce B2c: il grocery pesa solo l’1%<br />
Crescono gli ordini, cala lo scontrino medio<br />
I passi fondamentali per un e-retail di successo<br />
ASSESSMENT<br />
Quali gli obiettivi di progetto?<br />
Quale il background in<br />
termini di brand identity e<br />
posizionamento competitivo,<br />
strategia di distribuzione<br />
e di servizio al cliente?<br />
GEOPLANNING<br />
Dove deve essere implementata la e-strategy e con<br />
quale estensione? Come customizzare il sito in funzione<br />
delle specificità nazionali?<br />
Fonte: GFK Eurisko – Netcomm<br />
DEVELOPEMENT<br />
Come implementare un’esperienza<br />
online redditizia, coerente<br />
con il brand positioning<br />
e attraente per il consumatore?<br />
Come ottimizzare la strategia<br />
multicanale?<br />
Va a rilento l’e-commerce<br />
B2c in Italia, inteso<br />
come il totale delle vendite<br />
realizzate da siti italiani: nel<br />
2009 ha superato di poco i<br />
5,8 miliardi di euro, restando<br />
sostanzialmente stabile<br />
rispetto al 2008 (+1%). È la<br />
prima volta che il comparto<br />
nel nostro Paese non fa registrare<br />
una crescita a due<br />
cifre, come evidenzia l’ultimo<br />
rapporto dell’osservatorio<br />
sull’e-commerce B2c<br />
realizzato da Politecnico<br />
di Milano e Netcomm.<br />
Va però sottolineato il fatto<br />
che il valore aggregato<br />
è la conseguenza di di-<br />
Di chi ci si fida soprattutto per l’info commerce?<br />
Fonte: GFK Eurisko – Netcomm<br />
Le marche conosciute anche<br />
al di fuori di Internet<br />
I siti grandi ed importanti<br />
I siti specializzati sui prodotti/servizi<br />
che voglio acquistare<br />
I pareri dei miei amici, parenti,<br />
conoscenti che usano Internet<br />
per fare acquisti<br />
I siti di recensioni/valutazioni<br />
di prodotti o servizi<br />
I pareri degli altri utenti che trovo nei siti dei<br />
gruppi di discussione, blog, social network<br />
6%<br />
8%<br />
12%<br />
11%<br />
11%<br />
15%<br />
66<br />
BUSINESS<br />
PLANNING<br />
Qual è il break<br />
even point?<br />
Che flussi di<br />
ricavo prevedere?<br />
namiche molto differenti.<br />
Oltre il 60% degli operatori<br />
analizzati dallo studio ha<br />
dichiarato un fatturato in<br />
crescita nel 2009 e in due<br />
casi su tre con tassi superiori<br />
al 20%.<br />
A livello di macro-aree, le<br />
vendite B2c dei principali<br />
comparti -informatica<br />
ed elettronica di consumo,<br />
editoria, musica ed<br />
audiovisivi, abbigliamento,<br />
grocery- sono cresciuti del<br />
17% circa superando gli<br />
1,1 miliardi di euro, mentre<br />
le vendite dei principali<br />
comparti nell’ambito<br />
dei servizi -turismo e as-<br />
37%<br />
molto molto+abbastanza<br />
46%<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
57%<br />
60%<br />
62%<br />
65%<br />
IMPLEMENTATION<br />
e MANAGEMENT<br />
Come portare<br />
avanti il<br />
processo in<br />
ogni Paese?<br />
Come gestire<br />
il web storequotidianamente?<br />
sicurazioni- hanno chiuso<br />
il 2009 a circa 3,5 miliardi<br />
di euro, in calo del 2%,<br />
essenzialmente a causa di<br />
una riduzione del 3% del<br />
fatturato nel turismo. Positivo<br />
sia per i prodotti sia<br />
per i servizi è l’andamento<br />
del numero di ordini evasi,<br />
che cresce del 20% e del<br />
10% circa rispettivamente.<br />
spesa media<br />
verso gli 800 euro<br />
La sostanziale stabilità<br />
del fatturato complessivo<br />
deriva da due fenomeni<br />
contrastanti: la crescita nel<br />
numero di ordini (21 milioni<br />
di ordini, il 13% in più<br />
rispetto al 2008) -e quindi<br />
di atti di vendita online- e la<br />
contestuale riduzione del<br />
valore medio dello scontrino,<br />
passato da circa <strong>24</strong>0 a<br />
215 euro nel 2009 (-10%).<br />
La riduzione è molto limitata<br />
nei comparti di prodotto<br />
(-1%) e molto significativa<br />
nel turismo, da 300 a 250<br />
euro circa. La spesa media<br />
annuale online di un<br />
web shopper italiano, non<br />
lontana dagli 800 euro, è<br />
inferiore del 15% circa alla<br />
media europea (940 euro),<br />
e molto al di sotto del valore<br />
registrato in UK (1.350<br />
euro). I web shopper in<br />
Italia, 8 milioni circa pari al
19% degli Internet user, sono<br />
ancora in numero molto<br />
contenuto se paragonati a<br />
quelli di Francia (19 milioni<br />
pari al 54% degli IU), UK<br />
(28 milioni pari a oltre il<br />
70% di IU) e Germania (33<br />
milioni pari a poco più del<br />
60% degli IU).<br />
abbigliamento<br />
performante<br />
<strong>Il</strong> comparto con il tasso<br />
di crescita più elevato è<br />
l’abbigliamento con oltre<br />
100 milioni di euro di fatturato<br />
in più rispetto al<br />
2008 (+42%), che si conferma<br />
come il secondo<br />
più importante per valore<br />
tra i comparti di prodotto,<br />
dopo l’informatica e<br />
l’elettronica di consumo.<br />
Seguono l’editoria, musica<br />
ed audiovisivi con una<br />
crescita del 17%, mentre<br />
sono più distanti -in termini<br />
di crescita percentuale<br />
rispetto al 2008- il grocery<br />
e l’informatica ed elettronica<br />
di consumo con il<br />
9% e 7% rispettivamente.<br />
Tengono le assicurazioni,<br />
sostanzialmente stabili<br />
rispetto al 2008, mentre<br />
è in calo del 3% circa<br />
il turismo, che comunque<br />
rappresenta il 51% del<br />
valore dell’e-commerce<br />
in Italia, confermandosi il<br />
primo settore in assoluto.<br />
Seguono l’informatica<br />
ed elettronica di consumo<br />
con il 10%, le assicurazioni<br />
(8%), l’abbigliamento<br />
(6%), l’editoria musica ed<br />
audiovisivi e il grocery con<br />
il 3% e l’1% rispettivamente.<br />
<strong>Il</strong> restante 21% è attribuibile<br />
a tutti gli altri comparti,<br />
tra cui si distinguono<br />
per importanza il canale<br />
c2c di eBay, le ricariche<br />
telefoniche e il ticketing<br />
per eventi.<br />
Quasi 1 miliardo di euro, il<br />
17% del valore dell’e-commerce,<br />
è realizzato vendendo<br />
all’estero. Per due<br />
terzi si tratta della vendita<br />
di servizi turistici -principalmente<br />
biglietteria aerea<br />
e prenotazioni alberghiere-<br />
e per la restante parte<br />
essenzialmente prodotti di<br />
abbigliamento.<br />
distribuzione<br />
poco presente<br />
<strong>Il</strong> 13% circa del totale ecommerce,<br />
pari a meno<br />
di un quarto della quota<br />
degli operatori tradizionali,<br />
è generato da iniziative<br />
online di aziende della distribuzione<br />
moderna, intese<br />
come catene di punti di<br />
vendita fisici. Nessuna di<br />
queste iniziative rientra nei<br />
primi 20 siti di commercio<br />
elettronico in Italia.<br />
Ancora poco tangibile il<br />
valore dei molteplici servizi<br />
basati sul Web 2.0 a<br />
supporto dell’e-commerce<br />
nel nostro Paese; tra i più<br />
diffusi vi sono la possibilità<br />
di lasciare feedback/<br />
recensioni sia sullo specifico<br />
prodotto/servizio sia sul<br />
livello di servizio ed esperienza<br />
utente sperimentati<br />
sul sito di e-commerce.<br />
enrico sacchi
Servizi-Logistica<br />
Troppi ritardi nelle consegne ai pdv<br />
Va rivisto il concetto di just-in-time<br />
Si accumulano troppi<br />
ritardi negli appuntamenti<br />
stabiliti per lo<br />
scarico della merce nei<br />
supermercati. Di conseguenza,<br />
meglio ridurre al<br />
minimo le consegne dirette<br />
da parte degli autotrasportatori,convogliando<br />
i camion nei centri<br />
di distribuzione dai quali<br />
far uscire in seguito altri<br />
mezzi pesanti con l’assortimento<br />
calibrato per<br />
l’approvvigionamento dei<br />
punti di vendita.<br />
MAGAZZINO: EVITARE<br />
LE CONGESTIONI<br />
“Adottando questo sistema<br />
si evita sia di congestionare<br />
il minimo<br />
magazzino di cui essi dispongono<br />
sia la viabilità<br />
dei dintorni”: Daniele<br />
Fregnan, direttore logi-<br />
Pam: “Concentrare la merce nei cedi”<br />
“A fine 2009, gli arrivi in ritardo delle consegne dirette nei punti di vendita hanno<br />
toccato quota 21%”, afferma Daniele Fregnan (nella foto), direttore della logistica<br />
Pam senza far mistero del danno che l’inconveniente procura nel riassortire<br />
gli scaffali. “Troppi trasportatori, ai quali i fornitori avevano affidato i prodotti da<br />
consegnarci, hanno telefonato per spostare l’appuntamento”, insiste Fregnan.<br />
Che aggiunge: “Credo nella validità del concetto di slot d’arrivo. Ma se i camion<br />
non riescono a garantire la puntualità promessa sul punto di vendita è<br />
necessario escogitare un’alternativa”. Che consisterebbe nel concentrare la<br />
merce nei cedi all’interno dei quali assemblare i pallet con i beni di consumo<br />
attesi dai singoli super e ipermercati raggiunti da trasportatori coordinati dalle<br />
catene della gdo.<br />
68<br />
stica del gruppo Pam, ha<br />
riassunto così, nel corso<br />
del convegno Quale logistica<br />
dopo la crisi, organizzato<br />
da Ailog -l’associazione<br />
che raccoglie<br />
i maggiori operatori ed<br />
esperti della supply chain<br />
management-, la sua filosofia<br />
operativa piuttosto<br />
stridente con le scelte<br />
adottate da una parte non<br />
trascurabile della gdo,<br />
che negli ultimi anni ha<br />
preteso, al contrario, dai<br />
propri fornitori un servizio<br />
a domicilio i cui limiti<br />
appaiono tuttavia sempre<br />
più evidenti. Musica, le<br />
parole di Fregnan (si veda<br />
il box), per le orecchie<br />
dei presenti al convegno:<br />
fornitori delle catene della<br />
gdo committenti del trasporto,<br />
titolari e dirigenti<br />
di imprese logistiche<br />
e gli stessi consulenti di<br />
GDOWEEK -19 aprile <strong>2010</strong><br />
<<br />
Servizio<br />
“a domicilio”<br />
Negli ultimi anni, la gdo ha<br />
preteso dai propri fornitori<br />
un servizio a domicilio i cui<br />
limiti appaiono sempre più<br />
evidenti.<br />
un settore continuamente<br />
sottoposto alle pressioni<br />
del mercato. “Troppo<br />
spesso in Italia si è furbescamente<br />
interpretato<br />
il concetto di just in time<br />
come risposta immediata<br />
all’ordine di consegna: ti<br />
chiamo e tu ti precipiti”,<br />
commenta Claudio<br />
Ferrozzi, partner Gea,<br />
società di consulenza logistica.<br />
PROGRAMMAZIONE<br />
A LUNGO TERMINE<br />
“Se vogliamo uscire dal<br />
tunnel della crisi con<br />
un’organizzazione migliore<br />
che faccia sistema in<br />
senso positivo è necessario<br />
correggere l’approccio<br />
al just in time considerandolo<br />
come si fa nei<br />
paesi più evoluti dal punto<br />
di vista della logistica<br />
-spiega Ferrozzi- e cioè<br />
programmando fino a un<br />
mese ordini e consegne”.<br />
Va da sé che i punti di<br />
vendita devono avere uno<br />
spazio minimo sufficiente<br />
per custodire la merce da<br />
porre sugli scaffali man<br />
mano che viene acquistata,<br />
in maniera tale da<br />
non dover pretendere<br />
consegne continue che<br />
contribuiscono a rendere<br />
caotico il modello distributivo<br />
nazionale.<br />
Antonio Massa
Biz<br />
& Love<br />
linkontronielsen.it<br />
20-23 maggio <strong>2010</strong><br />
Forte Village Resort<br />
On stage:<br />
sviluppo economia Innocenzo<br />
Cipolletta “<br />
esperienze Paolo Panerai<br />
Pier Luigi Celli impresa<br />
futuro Rick Kash tecnologia”<br />
slow economy Federico Rampini<br />
etica Umberto Galimberti<br />
innovazione Giorgio Di<br />
Tullio eccellenza<br />
mercati Sandro Castaldo ””<br />
Tre giorni di business, d , incontri, di nuova energia.
Servizi-Tecnologie<br />
Applicazioni Rinnovata l’infrastruttura informatica puntando sulla suite VisualStore<br />
Derta-Euronics riorganizza l’IT con S3<br />
per offrire più servizi personalizzati<br />
Derta è un retailer che opera<br />
nel segmento elettrodomestici<br />
ed elettronica di consumo da più<br />
di 60 anni. L’azienda ha la sua sede<br />
a Castel D’Azzano (VR) e i suoi<br />
15 punti di vendita sono localizzati<br />
in Triveneto, Lombardia, Emilia<br />
Romagna e Trentino Alto Adige.<br />
Derta è socio di Euronics Italia,<br />
gruppo leader nel mercato Consumer<br />
Electronics con più di 600<br />
punti di vendita su tutto il territorio<br />
nazionale.<br />
accentrare la gestione<br />
operazioni di negozio<br />
Derta voleva accentrare in sede<br />
la gestione delle operazioni di negozio,<br />
quali l’aggiornamento dei<br />
prezzi, la definizione delle promozioni,<br />
l’anagrafica clienti per poter<br />
avere in tempo reale la situazione<br />
del venduto e di conseguenza impostare<br />
correttamente le politiche<br />
commerciali e di marketing.<br />
La precedente soluzione prevedeva<br />
in sede centrale un applicativo<br />
di vendita su AS/400 e in negozio<br />
terminali stupidi (registratori di<br />
cassa, ndr) per la gestione delle<br />
transazioni. In caso di interruzione<br />
dei servizi di rete, la scontrinatura<br />
veniva fatta manualmente e<br />
questo comportava un mancato<br />
allineamento dei dati di vendita.<br />
L’applicazione non gestiva lo<br />
scambio importo nei pagamenti<br />
elettronici, la cassiera doveva digitare<br />
l’importo dovuto sul pinpad<br />
con possibilità di errori. Erano<br />
necessari anche tempi tecnici che<br />
non consentivano transazioni immediate.<br />
piattaforma visualstore<br />
su standard aperti<br />
Derta ha scelto di rinnovare la propria<br />
infrastruttura informatica puntando<br />
sulla Suite VisualStore di S3<br />
(Store System Solutions) che nei<br />
punti di vendita gira su IBM Sure-<br />
POS 300, una piattaforma basata<br />
su standard aperti, che garantisce<br />
I moduli della suite VisualStore di S3<br />
attualmente installati:<br />
n Server: ospita i parametri di negozio e i dati relativi agli articoli, governa i Pos,<br />
gestisce le comunicazioni e lo scambio di dati con i sistemi esterni;<br />
l’integrazione sia a livello di sistema<br />
operativo sia di periferiche<br />
tradizionali. Attualmente, sono 5 i<br />
moduli della suite attualmente installati<br />
(vedi box).<br />
Per rispondere puntualmente alle<br />
esigenze di Derta, il team di<br />
sviluppo S3 ha realizzato alcune<br />
personalizzazioni applicative che<br />
hanno consentito al cliente di mantenere<br />
inalterati i suoi processi di<br />
business migliorandoli in termini di<br />
prestazioni.<br />
<strong>Il</strong> nuovo sistema informativo utilizza<br />
anche:<br />
n DB2 8 Express Edition: il database<br />
che gestisce i dati di VS POS e<br />
VS Loyalty;<br />
n WebSphere: per il funzionamento<br />
di VS Loyalty;<br />
n System X3400: uno in ogni negozio,<br />
su cui gira VS Server.<br />
La nuova infrastruttura ha consentito<br />
a Derta di ridurre i costi e di migliorare<br />
le prestazioni di business,<br />
dando visione completa e integrata<br />
70<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
Visione integrata<br />
La nuova infrastruttura<br />
ha consentito a Derta di<br />
ridurre i costi e di migliorare<br />
le prestazioni di<br />
business, dando visione<br />
completa e integrata<br />
dei processi di vendita<br />
e fornendo strumenti di<br />
controllo e di gestione<br />
centralizzati.<br />
n POS: l’applicazione di vendita che comprende il motore promozionale e che gira sul Pos<br />
e gestisce le relative periferiche;<br />
n Promo: consente di definire le promozioni centralmente e di inviarle ai punti di vendita;<br />
n Loyalty: per la gestione delle attività di manutenzione e circolarità delle informazioni legate<br />
al programma di loyalty e alle iniziative CRM;<br />
n Multiservice: per la gestione dei pagamenti elettronici e la vendita di ricariche telefoniche,<br />
gift card e download di digital media.<br />
<<br />
dei processi di vendita e fornendo<br />
strumenti di controllo e di gestione<br />
centralizzati.<br />
VisualStore consente di lavorare<br />
anche offline con riconoscimento<br />
della loyalty e delle promozioni,<br />
con riallineamento dei dati di vendita<br />
nel momento del ripristino dei<br />
servizi di rete. La soluzione di S3<br />
permette di gestire le commissioni<br />
e le prenotazioni.<br />
personalizzare<br />
le promozioni nel pdv<br />
Grazie all’adozione di VisualStore e<br />
all’introduzione di fidelity card, Derta<br />
può personalizzare le promozioni<br />
praticate nel punto di vendita,<br />
con un conseguente aumento di<br />
soddisfazione del cliente finale, ed<br />
è in grado di analizzare le abitudini<br />
di spesa e dei consumi per avere<br />
una visione privilegiata su tendenze<br />
e opportunità per il marketing.<br />
enrico sacchi
Informazione commerciale<br />
Bama<br />
<strong>Il</strong> buon rapporto prezzo-qualità connota un nuovo<br />
supporto per comporre fiori e piante<br />
Puntare su articoli di nuova concezione, idee in grado di migliorare il vivere quotidiano dei clienti<br />
e provviste di un appeal importante, oltre che di funzionalità e praticità d’uso. Mantenendo fede a<br />
questa filosofia, Bama ha da poco introdotto un originale concept di vaso, il Trifoglio, che -essendo<br />
sovrapponibile- permette la composizione di diverse piante su più livelli, offrendo un notevole<br />
impatto estetico. La novità, prodotta con materiali di prima scelta, viene proposta in 2 colorazioni<br />
-terracotta e granito- ed è garantita per ben 3 anni. In un mercato sempre più competitivo, quindi,<br />
Bama continua ad investire nella creazione di nuove referenze e nello sviluppo della propria<br />
tecnologia produttiva, con l’obiettivo di offrire ai consumatori prodotti qualitativamente ineccepibili<br />
a prezzi sempre più vantaggiosi.<br />
www.bamagroup.com<br />
Tecnotel Italia<br />
Debutta sul mercato italiano Beewi, la<br />
gamma simply wireless<br />
Arriva in Italia un marchio interamente focalizzato su accessori e<br />
dispositivi wireless per le più svariate applicazioni tecnologiche.<br />
La gamma Beewi -esclusiva di Telecom France- verrà distribuita<br />
da Tecnotel Italia, distributore specializzato in elettronica di<br />
consumo, audio/video e climatizzazione. Presentati come mix<br />
di innovazione e design, user friendly, realizzati secondo elevati<br />
standard qualitativi, i prodotti Beewi -sfruttando le moderne<br />
tecnologie wi-fi e Bluetooth- offrono svariate opportunità per<br />
la connessione a Internet o per l’ascolto della musica. Fra le<br />
numerose novità, il Router 3G, che permette di condividere la<br />
connessione Internet tra diversi supporti Bluetooth, il Kit viva-voce<br />
Bluetooth per l’auto, ultra sottile e trasportabile, e l’Adattatore<br />
Dual Air Bluetooth, soluzione per ascoltare la<br />
musica in streaming.<br />
ERRATA CORRIGE<br />
L’UOVO MOTTA<br />
TARTUFONE<br />
LOVELY,<br />
è stato attribuito<br />
erroneamente a<br />
Nestlè Italiana<br />
invece che a Bauli<br />
Ci scusiamo con<br />
i lettori e con le<br />
aziende interessate.<br />
Almaverde Bio<br />
Nasce la Pasta Biologica per<br />
un’alimentazione sana ed equilibrata<br />
Gustosa, naturale, dieteticamente<br />
corretta. Così può sintetizzarsi<br />
la promessa della nuova Pasta<br />
Biologica Almaverde Bio, prodotta<br />
con semola bianca e farine pregiate<br />
ad alta digeribilità, quali il farro e il<br />
Kamut, oggi fortemente consigliate<br />
dagli esperti dietologi e, quindi,<br />
richieste dai consumatori più attenti ed<br />
informati. La ricetta prevede l’utilizzo<br />
di farine provenienti esclusivamente da coltivazioni<br />
biologiche e lavorate secondo tradizione: il risultato è una pasta<br />
buona e sana, perché ottenuta secondo tecniche naturali, che<br />
escludono l’utilizzo di prodotti chimici di sintesi e di Ogm in tutte le<br />
fasi produttive. Si presta, dunque, quale alimento base di un pasto<br />
equilibrato, leggero e digeribile: apporta, infatti, un ricco contributo<br />
di sostanze minerali e proteine vegetali ed una minima quantità di<br />
grassi.<br />
VI.P<br />
Trattamenti di bellezza con le proprietà salutari<br />
della mela Val Venosta.<br />
Coccolarsi con le mele. Nel sito web di VI.P -consorzio dei produttori di mele Val Venosta- campeggia<br />
una serie di consigli e ricette di bellezza per sfruttare al meglio i benefit della mela. Squisita<br />
da mangiare, strepitosa per la pelle: la mela ha un bassissimo apporto calorico e,<br />
grazie alla pectina, aiuta ad eliminare dal corpo le sostanze tossiche;<br />
inoltre, contiene vitamine importanti (provitamina A, vitamine B1, B2,<br />
B6, E e C), niacina e acido folico, insieme a flavonoidi e carotinoidi<br />
dall’effetto antiossidante. Un frutto che è da sempre alleato di bellezza:<br />
non a caso, al Beauty and Wellness Resort Garberhof di Malles hanno<br />
messo a punto trattamenti specifici a base di mele Val Venosta.<br />
Un esempio? Per un effetto esfoliante, crema di latte, purea e pezzettini<br />
di mela spalmata sulla pelle con bagno in vasca a 38°C.<br />
PRODOTTI E IMPRESE
140 riviste periodiche specializzate<br />
1100 titoli di libri a catalogo<br />
15 banche dati on line e su dvd<br />
un sistema completo di software e soluzioni<br />
gestionali (fra cui esa software, str e data ufficio)<br />
500 iniziative di formazione<br />
una presenza significativa sul web<br />
con oltre 100 siti e portali<br />
valore alla <strong>24</strong> è il segno distintivo del sistema multimediale dei prodotti<br />
e servizi dell’area professionale del gruppo <strong>24</strong> ore dedicati ad imprese,<br />
professionisti e pubblica amministrazione. ogni singolo strumento ha un<br />
valore che viene esaltato dall’integrazione con le altre soluzioni professionali<br />
del sistema, rispondendo così a tutte le esigenze di informazione, formazione,<br />
gestione e comunicazione di qualsiasi comunità professionale, mercato<br />
o settore merceologico.
Aldo Calza,<br />
Partner DLA Piper,<br />
responsabile della practice<br />
Employment, Pensions<br />
and Benefits<br />
Precedenti<br />
La conoscenza dei precedenti<br />
penali di un candidato<br />
all’assunzione risponde<br />
a una evidente esigenza<br />
di sicurezza e funzionalità<br />
dell’impresa.<br />
Legittimità<br />
<strong>Il</strong> quadro normativo consente<br />
di affermare la legittimità<br />
di un esame dei<br />
dati giudiziari in fase preassuntiva.<br />
Post assunzione<br />
Al contrario, ad assunzione<br />
avvenuta l’esame dei<br />
dati giudiziari, più difficile<br />
da attuare può, in molti<br />
casi, risultare comunque<br />
poco proficuo.<br />
Accertamenti giudiziari<br />
nei confronti dei dipendenti<br />
epanadiplosi consiste nella ripeti-<br />
L’ zione di una o più parole all’inizio e<br />
alla fine di una frase o di un verso. Una<br />
licenza poetica, per intenderci.<br />
Non pare vi sia analoga licenza per le<br />
aziende che vogliano verificare eventuali<br />
precedenti penali dei lavoratori<br />
prima dell’inizio del rapporto e poi reiterare<br />
tale esame anche durante e/o alla<br />
fine dello stesso (o meglio, appena prima<br />
della fine, se da tali verifiche sorge<br />
poi la necessità di risolvere il rapporto<br />
di lavoro).<br />
<strong>Il</strong> FATTO DI CRONACA<br />
Recentemente la stampa ha reso noto<br />
l’arresto di un commesso Ikea accusato<br />
di aver contraffatto le carte di credito<br />
di alcuni clienti; pare che il dipendente<br />
avesse numerosi precedenti penali (e/o<br />
carichi pendenti) per reati contro il patrimonio.<br />
Inevitabile, dunque, interrogarsi<br />
sulle iniziative che possano (o debbano)<br />
essere prese dalle aziende per<br />
evitare di rimanere vittime di situazioni<br />
come questa, introducendo sistemi di<br />
verifica nei confronti dei dipendenti da<br />
assumere e di quelli già in forze.<br />
I SISTEMI DI TUTElA ESISTONO<br />
Nella fase preassuntiva non si rinvengono<br />
grandi problemi, nonostante un<br />
ingiustificato e diffuso pessimismo.<br />
È vero, infatti, che lo Statuto dei Lavoratori<br />
(art. 8) vieta qualunque indagine che<br />
riguardi “fatti non rilevanti ai fini della<br />
valutazione dell’attitudine professionale<br />
del lavoratore” (analoga norma è prevista<br />
nella Legge Biagi nei confronti delle<br />
agenzie di somministrazione).<br />
È altresì vero che tali limitazioni sono<br />
enfatizzate dal Codice della Privacy (L.<br />
196/03), che vieta il trattamento di dati<br />
giudiziari da parte delle aziende private<br />
(ove non autorizzato dalla legge o da<br />
apposito provvedimento del Garante).<br />
Tuttavia, una recente Autorizzazione<br />
del Garante della Privacy (n. 7/2009;<br />
G.U. n. 13 del 18.1.<strong>2010</strong>) ammette il<br />
trattamento dei dati giudiziari da parte<br />
di chiunque “utilizzi” una prestazione<br />
lavorativa, ove tale trattamento sia reso<br />
indispensabile al fine di adempiere<br />
o esigere l’adempimento di specifici<br />
obblighi previsti dalla legge. È suffi-<br />
7 3<br />
GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />
Opinioni<br />
ciente allora rinviare alle previsioni di<br />
cui all’art. 2087 c.c. (obbligo per le<br />
aziende di tutelare l’integrità fisica e<br />
morale dei propri dipendenti), all’art.<br />
2049 c.c. (responsabilità del datore di<br />
lavoro per il fatto del dipendente) e,<br />
più in generale, alle norme in materia<br />
di sicurezza e tutela del patrimonio<br />
aziendale e della incolumità dei dipendenti,<br />
nonché alle previsioni di cui agli<br />
artt. 40 e 41 della Costituzione (tutela<br />
della proprietà privata e della libertà di<br />
iniziativa economica), per comprendere<br />
come esistano numerose previsioni di<br />
legge che rendono possibili (se non doverose)<br />
le verifiche in esame. Nei limiti<br />
della correttezza, buona fede e non discriminatorietà,<br />
dunque, il datore di lavoro<br />
può -in fase presuntiva- prendere<br />
visione (evitando di trattenerne copia)<br />
del certificato del casellario giudiziale<br />
e dei carichi pendenti del candidato e<br />
può poi tenerne conto al fine di evitare<br />
l’assunzione di chi non appaia idoneo<br />
allo svolgimento delle mansioni propostegli.<br />
Diversa è la situazione quando<br />
il lavoratore sia già alle dipendenze<br />
dell’azienda. In questo caso, infatti,<br />
l’esame dei dati giudiziari è meno giustificabile<br />
(quantomeno quando il dipendente<br />
stia già svolgendo da tempo<br />
le proprie mansioni senza aver dato<br />
segnali di inidoneità) e, in ogni caso,<br />
eventuali precedenti penali sono assai<br />
difficilmente utilizzabili per legittimare<br />
un licenziamento (se non in casi davvero<br />
limitati, ossia per reati commessi<br />
nell’ambito, o in relazione al rapporto di<br />
lavoro, oppure tali da essere totalmente<br />
inaccettabili rispetto al ruolo rivestito in<br />
azienda dal dipendente).<br />
l’EPANADIPlOSI DANTESCA<br />
Concludendo, il quadro normativo pare<br />
confortante per le verifiche da effettuare<br />
in sede di colloquio preassuntivo,<br />
mentre risulta decisamente più cupo<br />
nella fase successiva all’assunzione,<br />
quando pare prendere il sopravvento<br />
(si ripete, salvo casi davvero limitati)<br />
una delle più note epanadiplosi della<br />
storia della letteratura moderna: “Non<br />
impedir lo suo fatale andare: Vuolsi così<br />
colà dove si puote ciò che si vuole, e<br />
più non dimandare” (Divina Commedia,<br />
Inferno, V, 22-<strong>24</strong>).
Cultura<br />
a cura di Gennaro Fucile<br />
Pistoletto per Codom:<br />
I Temp(l)i cambiano<br />
Codom, il Consorzio Italiano di Recupero<br />
e Riciclaggio degli Elettrodomestici, ha presentato<br />
a Expocomfort un’opera con forte valenza<br />
simbolica riguardo al proprio impegno<br />
nei confronti della salvaguardia ambientale:<br />
I Temp(l)i cambiano, di Michelangelo Pistoletto,<br />
uno dei massimi esponenti dell’Arte<br />
Povera. La scultura è stata esposta davanti al<br />
Centro Servizi presso la porta Sud per l’intera<br />
durata della rassegna (dal 23 al 27 marzo).<br />
L’opera di Pistoletto, che raffigura un Tempio<br />
posizionato su una base inclinata, è realizzata<br />
con cestelli di lavatrici per le colonne doriche<br />
e con serpentine di frigoriferi per il fregio del<br />
timpano, volendo simbolicamente alludere al<br />
passaggio dall’era del progresso all’era del<br />
riciclo, dallo sfruttamento delle materie prime<br />
al riutilizzo dei rifiuti abbandonati.<br />
I love beer<br />
Manuale di cultura birraria<br />
di Heineken Italia<br />
di Gea Gardini<br />
Gruppo Food – Leonardo<br />
Publishing<br />
pagine 84, e 14,90<br />
Oltre un secolo di storia<br />
Bahlsen in mostra a Bologna<br />
Dal 27 marzo <strong>2010</strong> a Palazzo Pepoli, Bologna è aperta<br />
la mostra Bahlsen, il gusto dell’arte dal 1899 un’esposizione<br />
di oggetti legati al mondo dell’azienda, dalle<br />
confezioni alle prime pubblicità, dai manifesti alle opere<br />
d’arte commissionate e collezionate dal fondatore. L’iniziativa<br />
nasce per festeggiare i cinquant’anni di presenza<br />
dell’azienda in Italia. Archivi aperti, dunque e si scopre<br />
un vero e proprio tesoro nascosto, proveniente dalla<br />
sede storica di Hannover: tele, statuette e arredi di stile<br />
art nouveau, art déco, liberty che provengono dalla collezione<br />
Bahlsen. <strong>Il</strong> patrocinio è della Soprintendenza per<br />
i Beni Storici, Artistici e Etnoantropologici del Comune di<br />
Bologna. La mostra sarà aperta fino al 15 maggio <strong>2010</strong>.<br />
Un manuale di cultura birraria<br />
firmato Heineken Italia<br />
Sono oltre 25 milioni gli italiani che bevono la birra con<br />
regolarità, non tutti però la conoscono veramente.<br />
Quante e quali sono le tipologie e gli ingredienti che<br />
rendono le birre così naturalmente diverse tra loro?<br />
Come si serve una birra, qual è il segreto della schiuma?<br />
E ancora qual è il bicchiere giusto per gustarla<br />
al meglio? Risponde a queste e altre domande <strong>Il</strong><br />
Manuale di Cultura Birraria di Heineken Italia, prima<br />
iniziativa rivolta al grande pubblico di un percorso<br />
finalizzato alla crescita della cultura della birra in Italia.<br />
Un viaggio a cavallo tra storia, cultura, tecnologia e<br />
tradizione. <strong>Il</strong> Manuale sarà oggetto di presentazioni<br />
dedicate al pubblico degli amanti della birra in alcuni<br />
locali selezionati in Italia.<br />
Errata corrige<br />
Nel numero 509 di Gdoweek (21 dicembre 2009), nell’articolo di pagina 27 dedicato a “Surgelati dolci e pasticceria”,<br />
si è scritto erroneamente, che, ad agosto 2009, secondo dati IRI: “le vendite hanno superato i 2 milioni<br />
di tonnellate”. In realtà, si tratta di 2 milioni di kg. Ci scusiamo con i lettori e con gli interessati.<br />
74<br />
GDOWEEK -19 aprile <strong>2010</strong><br />
AREA GDO<br />
Publisher: Nicola Ligasacchi<br />
Segreteria Commerciale:<br />
monica.negri@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />
Ufficio Traffico:<br />
traffico.food@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />
RETE DI VENDITA PUBBLICITÀ<br />
l Piemonte e Liguria: ADV Spazioerre srl - Torino, Tel.<br />
011 6600100, Fax 011 6602875 l Veneto, Trentino<br />
Alto Adige, Friuli Venezia Giulia: M.P.&P. srl - Postioma<br />
di Paese (Tv), Tel. 0422 480150, Fax 0422 480033 l<br />
Emilia Romagna, Marche: Società Futura srl - Bologna,<br />
Tel. 051 230807, Fax 051 225303 l Toscana,<br />
Umbria: Media & Massima - Firenze, Tel. 055 4223085,<br />
Fax 055 4361167 l Lazio, Abruzzo: Intermedia srl -<br />
Roma, Tel. 06 5899<strong>24</strong>7 - 5894534, Fax 06 5819897<br />
l Campania: Salvatore Cuomo - Castelvolturno (Ce),<br />
Tel. 0823 851613, Fax 0823 851649 l Molise, Puglia,<br />
Basilicata, Calabria: Intermedia srl - Roma, Tel. 06<br />
5899<strong>24</strong>7 - 5894534, Fax 06 5819897 l Sicilia: Publisette<br />
srl - Palermo - Tel. 091 7302750, Fax 091 343496<br />
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Testata a diffusione nazionale volontariamente<br />
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