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2010 - B2B24 - Il Sole 24 Ore

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• GDOWEEK n. 517 • Settimanale • <strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> ORE Business Media Srl – via G.Patecchio 2 – 20141 Milano • Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) - art. 1, Comma 1, DCB Milano<br />

Parla Gabriele Di Teodoro,<br />

Carrefour Italia<br />

pag. 26<br />

IN CASO DI MANCATO RECAPITO INVIARE AL CMP DI MILANO ROSERIO PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE PREVIO PAGAMENTO RESI. Retail<br />

Retail<br />

La moda italiana<br />

in Giappone<br />

pag. 38<br />

Private Label<br />

Nuove strade<br />

di business<br />

pag. 46<br />

Luoghi e relazioni<br />

della postmodernità<br />

Industria<br />

La R&S<br />

di Danone<br />

pag. 52<br />

1 5<br />

<strong>2010</strong><br />

19 aPRILe


Nuovo Pril 10<br />

È facile, è brillante, è Pril.<br />

Nuovo Pril 10 racchiude in un’unica pastiglia la forza di 10 straordinarie funzioni:<br />

il modo più facile per far brillare di nuova luce le tue stoviglie. Detergente,<br />

brillantante, funzione del sale, salvavetro, splendi-acciaio, pretrattante, azione a 40°...<br />

E da oggi anche anti macchie di thè e caffè, funzione antiodore e asciuga facile.<br />

Pril 10. È facile, è brillante, è Pril.<br />

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Tutte le notizie su:<br />

www.<br />

Gdoweek n° 517<br />

Direttore Responsabile<br />

Cristina Lazzati<br />

cristina.lazzati@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />

Caporedattore<br />

Ugo Stella (02/39646.706)<br />

ugo.stella@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />

Vicecaporedattore<br />

Gennaro Fucile (02/39646.710)<br />

gennaro.fucile@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />

Redazione:<br />

Tiziana C.Aquilani<br />

tiziana.aquilani@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />

(caposervizio - 02/39646.707)<br />

Qualche riflessione “in libertà” ... Negli ultimi anni,<br />

ci è capitato di citare spesso i piatti pronti, risposta<br />

al bisogno di tempo e la cucina naturale, biologica,<br />

come risposta al bisogno di salubrità.<br />

In altre parti, di questo stesso giornale, abbiamo<br />

parlato di come sarebbe più facile per tutti, se ci<br />

fosse un po’ più deregulation in fatto di orari e di<br />

aperture, per quanto riguarda i servizi, quindi dal<br />

supermercato alle banche, anche in questo caso il<br />

fattore tempo (o tempistiche) è fondamentale.<br />

Infine, Milano città dell’Expo 2015 si sta preparando<br />

ad accogliere milioni (si spera) di persone,<br />

cambiando faccia all’offerta della città. Ma qualcosa<br />

sembra intralciare questa fase ...<br />

Quando è tempo<br />

di cambiare senza<br />

voltarsi indietro ...<br />

fatti del quotidiano<br />

Un fatto. La Schiscèta, in italiano la gamella, è<br />

una gastronomia biologica e vegana, nel centro<br />

di Milano, nata dalla creatività di un pluridecorato<br />

chef vegano, Giampiero Giannini che, dopo anni<br />

passati da chef nelle cucine di altri, ha deciso di<br />

aprire il suo piccolo spazio. L’idea: piatti pronti<br />

espressi, da consumarsi in loco e piatti pronti<br />

da portare via, più in servizio di catering, il tutto<br />

preparato con alimenti biologici selezionatissimi.<br />

Apertura dalle otto alle otto. Location, abbiamo<br />

detto, centrale. Quindi, arguiremmo, target centrato:<br />

redditi affluenti, poco tempo, sufficientemente<br />

acculturati da apprezzare la cucina bio. Aperto<br />

dal 2008, la Schisceta non ha avuto la fortuna che<br />

noi gli avremmo predetto. Come mai?<br />

it<br />

Marina Bassi<br />

marina.bassi@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />

(caposervizio - 02/39646.713)<br />

Fiorenza De Vincenzi<br />

fiorenza.devincenzi@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />

(caposervizio - 02/39646.708)<br />

Gino Pagliuca (02/39646.715)<br />

gino.pagliuca@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />

Enrico Sacchi<br />

enrico.sacchi@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />

(caposervizio - 02/39646.717)<br />

Ufficio grafico:<br />

Walter Tinelli<br />

walter.tinelli@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />

(art director - 02/39646.702)<br />

Laura Itolli<br />

laura.itolli@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />

(assistente art director - 02/39646.701)<br />

3<br />

Segretaria di redazione<br />

Tiziana Laffranchi<br />

tiziana.laffranchi@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />

(02/39646.719)<br />

Hanno collaborato a questo numero:<br />

Davide Bernieri, Alessandra Bonaccorsi,<br />

Aldo Calza (DLA Piper), Antonio Massa,<br />

Chiara Mauri (Sda Bocconi), Andrea<br />

Rasca (Ad Equilibri), Sissi Semprini (Greenbean)<br />

Stampa<br />

ELCOGRAF-Pozzoni S.p.a.<br />

Via Nazionale 14<br />

23833 Beverate di Brivio (LC)<br />

• Testi, foto o altro materiale<br />

redazionale,<br />

anche se non pubblicati,<br />

non vengono restituiti<br />

GDOWEEK -19 aprile <strong>2010</strong><br />

di Cristina Lazzati<br />

Editoriale<br />

È inciampata su una serie di cavilli, sorti a iniziare<br />

dai condomini dello stabile, che pur in teoria<br />

apprezzando i piatti non apprezzano di avere<br />

un locale al loro stesso indirizzo. Infatti, pur con<br />

tutti i permessi in regola La Schiscèta è stata fatta<br />

chiudere per ben due volte, per poi esser aperta<br />

di nuovo. La causa per danni darà, forse, qualche<br />

risultato, intanto le tasche dei Giannini sono agli<br />

sgoccioli. Ecco come un’idea imprenditoriale,<br />

commerciale … se ne va.<br />

Secondo fatto. Domenica pomeriggio, la famiglia<br />

media, 4 persone, genitori e due ragazzini,<br />

spesa da fare. Un’occhiata al giornale per vedere<br />

i supermercati aperti a Milano e si opta per l’Esselunga<br />

di viale Papiniano, memori di una spesa<br />

precedente a quella di viale Piave. La coda inizia<br />

dalla strada per il parcheggio e poi non finisce<br />

più: le persone in coda che si sovrappongono a<br />

coloro che vogliono scegliere dagli scaffali, chi fa<br />

la spesa per la settimana, chi vuole pensare solo<br />

alla sera, chi ha bisogno di un ingrediente, chi ha<br />

finito il latte. Tante le necessità che si concentrano<br />

in un unico punto di vendita. Chi si scambia informazioni:<br />

“C’è anche l’Unes aperto …”, chi non ha<br />

controllato e arriva da una processione di punti<br />

di vendita (tutti chiusi). Applausi per il personale<br />

Esselunga, velocissime le casse, bravissimi a fare<br />

la gimkana per riempire scaffali che si svuotano a<br />

getto continuo. Gentili e sorridenti, ma non basta.<br />

Infatti, non basta. Non è certo il retailer singolo a<br />

poter fare la differenza, ma a quanto pare neppure<br />

la scomodità dei cittadini fa testo, e neppure la<br />

possibilità di creare posti di lavoro in più, che di<br />

questi tempi ...<br />

Tirando le somme. La Milano che aspetta l’Expo,<br />

sta ancora aspettando che si possa liberamente<br />

fare la spesa tutti i giorni, quando fa più comodo<br />

(intendendo quando è possibile).<br />

La Milano dell’Expo dovrebbe aiutare i piccoli<br />

imprenditori ad arricchire la città, invece di ignorarli<br />

allo sfinimento. L’Italia dell’Expo dovrebbe pensare<br />

un po’ più agli italiani, ma a quelli veri …<br />

• Costo di una copia<br />

ai soli fini fiscali e 0,60<br />

Ufficio Abbonamenti<br />

tel (02/3964.6420) fax (02/3964.6421)<br />

abbonamenti@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />

Abbonamenti:<br />

Italia singolo (annuale) e 100,00<br />

Estero singolo (annuale) e 200,00<br />

Per l’invio della versione elettronica<br />

indicare l’indirizzo e-mail nella causale<br />

Per acquisti cumulativi contattare<br />

l’Ufficio abbonamenti<br />

I versamenti possono essere<br />

effettuati sul c/c 28308203<br />

intestato a:<br />

<strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> <strong>Ore</strong> Business Media S.r.l.


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LATTE 35% CACAO – LA NUOVA RICETTA DI RITTER SPORT.<br />

MIGLIORAMENTO DELLA RICETTA<br />

• Una maggiore percentuale di cacao<br />

• Un minore contenuto di zucchero per un gusto migliore<br />

e una qualità superiore*<br />

*Fonte: ricerca di mercato Giugno 2009<br />

MIGLIORI RISULTATI<br />

• Come dimostrano i risultati della ricerca di mercato,<br />

la nuova ricetta viene preferita alla vecchia<br />

• <strong>Il</strong> più intenso gusto di cacao convince in maniera<br />

significativa gli appassionati di cacao<br />

www.ritter-sport.it<br />

70<br />

68<br />

66<br />

64<br />

62<br />

60<br />

58<br />

56<br />

54<br />

DAL<br />

15 APRILE<br />

<strong>2010</strong><br />

Risultati della ricerca di mercato*<br />

VECCHIA<br />

+8%<br />

NUOVA<br />

RICETTA<br />

VECCHIA<br />

+15%<br />

Propensione di acquisto Gusto in generale<br />

*Fonte: Ricerca quantitativa di mercato 2009 ( campione = n. 1492)<br />

NUOVA<br />

RICETTA


3<br />

7<br />

8<br />

10<br />

12<br />

14<br />

18<br />

21<br />

editoriale<br />

Quando è tempo<br />

di cambiare senza<br />

voltarsi indietro<br />

... fatti del quotidiano<br />

osservatorio<br />

Prezzi Coop e Dico<br />

a confronto<br />

il tavolo IDM-GDO<br />

Le opinioni di Pastificio<br />

Jolly Sgambaro<br />

e Unicomm<br />

intervista<br />

Susanna Bellandi:<br />

FutureBrand,<br />

un marchio<br />

a prova di futuro<br />

cover story<br />

I nuovi luoghi: scatole<br />

di lusso o strumenti<br />

per il cambiamento?<br />

Quando la prossimità<br />

intercetta la mobilità<br />

Centri commerciali,<br />

26<br />

29<br />

30<br />

32<br />

37<br />

38<br />

In questo numero<br />

517<br />

lo shopping continuano<br />

a farlo gli investitori<br />

retail<br />

Carrefour Market<br />

ed Express: quando<br />

l’insegna diventa brand<br />

Nordiconad vuole<br />

crescere con una rete<br />

sempre più green<br />

McItaly,<br />

il riposizionamento<br />

tricolore<br />

di McDonald’s<br />

Producer e retailer<br />

insieme, la miscela<br />

inconfondibile<br />

del protailer Tchibo<br />

OVS puntualizza<br />

il format con nuovi<br />

segmenti<br />

Per i giapponesi<br />

non rappresenta<br />

più uno status<br />

symbol vestire<br />

italiano<br />

GDOWEEK parla di...<br />

Adelmi Vladimiro 49; Ailog 68; Alimentaria 61; Andorinha Joao Paulo 52; Aneto Naturel 61; Arena Sport 43; Auchan 48;<br />

Axa 33; Balhsen 74; Bellandi Susanna 12; Billa 40; Blume 2000 33; Boots 50; Brown-Forman 59; Bruni Vannis 59; Bulgari<br />

16; Burberry 39; Buttarelli Carlo Alberto 10; Cantine Riunite & Civ 59; Carpenè Malvolti 59; Carrefour 26-50; Casino 49;<br />

Casoli Corrado 59; Censis 7; Centromarca 47; Chanel 16; Coca-Cola 61; Codom 74; Coin 48; Conad 29-48; Coop 8-48;<br />

Crai 47; Csqa 47; Cuore Bio 40; Cushman Wakefield 21; Dalmiglio Davide 21; Daniel Libeskind Studio 15; Danone 52-61;<br />

Datch 43; de Graaf Reiner 14; De Rita Giuseppe 61; Decathlon 43; Derta 70; Di Teodoro Gabriele 26; Dico 8; Esselunga 48;<br />

Euronics 70; Famila 41; Fast Retailing 39; Fenaroli Andrea 38; Ferrero Marco 30; Ferrozzi Claudio 68; Fiat 33; Finiper 48;<br />

Formiconi Francesco 38; Fregnan Daniele 68; FutureBrand 12; GAP 39; Gea 68; Giorgio Armani Japan 38; GIV 59; Grandi<br />

Stazioni 18; Gruppo Selex 10; H&M 44; Heineken 74; Home Group 14; IBM 70; Ikea 33-49-73; Inditex 18; Innocent 63;<br />

Interdis 47; Japan Retail Fund Investment Corporation 16; Jones Lang La Salle 21; Kamprad Ingvar 50; Koolhaas Rem 14;<br />

L’Oréal Italia 56; LA Organic 61; Le Grandi Vigne 49; Leclerc 48; Leon 63; Leroy Merlin 44; Lidl 40; Louis Vitton 15-39;<br />

Lusetti Mauro 29; Maldera Dino 50; Mascalzoni Davide 59; Massimiliano Fuskas Architects 16; Maybelline 56; McDonald’s<br />

30; McKinsey Asia Consumer and Retail 38; Mereo Stefano 19; Method 63; MGM 15; Micera Paolo 56; Mitsubishi Corp<br />

UBS 16; Moma Store 16; MVRDV 16; Nakagawa Norimoto 38; Nakheel 14; Nard Fabio 59; Nestlé 61; Netcomm 66; Nordiconad<br />

29; Nuova Accademia di Belle Arti di Milano 39; Obi Italia 44; Office for Metropolitan Architecture 14; OneWorks<br />

19; OVS 37; Palais Quartier GmbH & Co 16; Pam 68; Pampani Fabio 37; Pastificio Jolly Sgambaro 10; Politecnico di<br />

Milano 66; Raspini 55; Raspini Umberto 55; Reag 22; Rockwell Group 15; Russo Silvana 47; S3 70; Sacbo 19; Santambrogio<br />

Giorgio 47; Saturn 44; Scenari Immobiliari 22; Sea 18; Sgambaro Flavio 10; Simply 40; Sisa 43; Starck Philippe 61; Sunchips<br />

63; Takenaka Corporation 16; Taubman 15; Tchibo 32; Tesco 48; Tiffany & Co. 15; Todd English 15; Unicomm 10;<br />

Uniqlo 39; Waitrose 50; Wolfang Pugg 15; Yanai Tadashi 39; Zaha Hadid Architects 14; Zuliani Giuseppe 50<br />

5<br />

40<br />

46<br />

52<br />

55<br />

56<br />

59<br />

61<br />

SVILUPPO RETI<br />

private label<br />

I brand delle insegne<br />

cercano e trovano<br />

nuove strade<br />

di business<br />

industria<br />

La prevenzione<br />

al centro della ricerca<br />

Danone<br />

Ambiente e salute,<br />

coordinate<br />

per lo sviluppo<br />

di Raspini<br />

Maybelline NY<br />

si riconferma brand<br />

leader del make up pop<br />

Giv lancia i vini<br />

Lamberti 10 in linea<br />

con il new style<br />

del bere<br />

Innovazione<br />

di pack e prodotto<br />

protagonista<br />

ad Alimentaria <strong>2010</strong><br />

12 32 55 56<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

62<br />

66<br />

68<br />

70<br />

73<br />

74<br />

Creatività dedicata<br />

alla salvaguardia<br />

dell’ambiente<br />

e dei valori di marca<br />

servizi<br />

E-commerce B2c:<br />

il grocery pesa solo l’1%<br />

Troppi ritardi nelle<br />

consegne al pdv,<br />

va rivisto il concetto<br />

di just-in time<br />

Derta-Euronics<br />

riorganizza l’IT con S3<br />

Accertamenti giudiziari<br />

nei confronti<br />

dei dipendenti<br />

culture<br />

Oltre un secolo<br />

di storia Bahlsen<br />

in mostra a Bologna<br />

Pistoletto per Codom:<br />

I Temp(l)i cambiano<br />

Un manuale di cultura<br />

birraria firmato Heineken


PIL e Debito pubblico dati Istat e Fmi - aggiornamento 2 aprile <strong>2010</strong> Fiducia<br />

2009<br />

-4,9%<br />

Fonte: Nielsen<br />

Fonte: Nielsen<br />

<strong>2010</strong> 2011<br />

1% 1,4%<br />

Insegna<br />

Esselunga<br />

Finiper<br />

Coop (iper)<br />

Coop (super)<br />

Carrefour (super)<br />

Auchan<br />

Carrefour (super)<br />

Trend per canale – dati % a parità di rete<br />

7<br />

2002<br />

101,8<br />

97,8<br />

97,1<br />

99,8<br />

97,9<br />

100,6<br />

100,5<br />

2003<br />

102,1<br />

98<br />

97,8<br />

99,9<br />

99<br />

99,4<br />

100,9<br />

consumatori<br />

01-10<br />

02-10<br />

114,8% 117,2% 118,2% 03-10 106,3<br />

“<br />

C’è<br />

bisogno di un vero e proprio terremoto nel sistema<br />

dei servizi: valgono il 71% della ricchezza prodotta dal Paese,<br />

ma devono trovare forme organizzative di tipo industriale<br />

<strong>Il</strong> posizionamento di prezzo nel grocery<br />

Circa il 7% rispetto al mercato: è<br />

la riduzione di prezzo praticata<br />

dal 2002 al 2009 da Esselunga, che<br />

guida la classifica della convenienza<br />

di prezzo calcolata da Nielsen su<br />

cinque retailer; per Carrefour e Coop<br />

i dati distinguono per formato.<br />

-7%<br />

Iper – oltre 4.500 mq<br />

Super e Iper 450-4.500 mq<br />

Discount<br />

Libero servizio<br />

2004<br />

102,6<br />

98,6<br />

98<br />

100,1<br />

98,2<br />

98,6<br />

100,8<br />

<strong>Il</strong> trend del grocery – dati% Lo sviluppo del discount<br />

2000<br />

2001<br />

2002<br />

2003<br />

2004<br />

Valori<br />

4,3<br />

8,3<br />

6,3<br />

7,7<br />

1,6<br />

Volumi<br />

3,8<br />

4,2<br />

2,4<br />

5,7<br />

2,4<br />

I dati sull’incidenza delle vendite<br />

per fasce di prezzo mostrano la<br />

radicalizzazione del mercato: crescono<br />

le fasce basse e il super<br />

premium (19% delle vendite); la<br />

somma delle vendite effettuate<br />

da prodotti che si pongono sotto<br />

l’85% del brand di riferimento (scala<br />

prezzi=100) più quelle che si<br />

pongono sopra il 13% rappresenta<br />

oltre il 54% del mercato, schiacciando<br />

quindi il “mainstream”.<br />

19%<br />

2-09<br />

-2,3<br />

1,8<br />

0,9<br />

0,4<br />

2005<br />

2006<br />

2007<br />

2008<br />

2009<br />

3-09<br />

-8,1<br />

-2,1<br />

0,8<br />

-0,9<br />

Valori<br />

2,4<br />

3,9<br />

2,3<br />

4,6<br />

-0,1<br />

2001<br />

2002<br />

2003<br />

2004<br />

2005<br />

2006<br />

2007<br />

2008<br />

2009<br />

<strong>2010</strong><br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

111,6<br />

107,7<br />

2005<br />

98,2<br />

99,6<br />

98,7<br />

99,8<br />

97,8<br />

98,9<br />

101,8<br />

2006<br />

96,2<br />

99,3<br />

99<br />

99,7<br />

98,9<br />

99<br />

102<br />

Osservatorio<br />

dati Isae - aggiornamento 2 aprile <strong>2010</strong><br />

imprese commerciali<br />

01-10<br />

02-09<br />

03-09<br />

Giuseppe De Rita,<br />

presidente Censis<br />

“<strong>Il</strong> terziario è un’industria?”<br />

Roma, 19 marzo <strong>2010</strong><br />

2007<br />

95,6<br />

99,3<br />

98,1<br />

98,7<br />

99,6<br />

99,6<br />

101,7<br />

111,2<br />

105,2<br />

108,7<br />

2008<br />

95<br />

98,4<br />

98<br />

98,2<br />

100<br />

100,5<br />

103,5<br />

2009<br />

94,7<br />

97,9<br />

98,5<br />

99,1<br />

100,5<br />

100,7<br />

103,4<br />

In nove anni, la presenza sul<br />

territorio del discount è aumentata<br />

del 60%; i fatturati,<br />

però, nel 2009 sono rallentati.<br />

+60%<br />

Incidenza vendite per fasce di prezzo, dati % (100=media della categoria)<br />

2003<br />

2004<br />

2005<br />

2006<br />

2007<br />

2008<br />

2009<br />

4-09<br />

2,1<br />

3,8<br />

1,5<br />

2,7<br />

Volumi<br />

3,6<br />

2,7<br />

0,9<br />

1,0<br />

-0,3<br />

Fino a 70<br />

10,5<br />

11<br />

11,2<br />

11,3<br />

11,8<br />

11,7<br />

12,2<br />

5-09<br />

-2,8<br />

0,3<br />

2,3<br />

0,9<br />

71-85<br />

12,5<br />

12,4<br />

12,2<br />

12<br />

12,7<br />

12,8<br />

13,2<br />

6-09<br />

-2.2<br />

-0,3<br />

1,7<br />

-0,4<br />

Valori<br />

2.620<br />

2.613<br />

2.756<br />

2.748<br />

2.837<br />

7-09<br />

-5,5<br />

-2,0<br />

-2,2<br />

-2,0<br />

86-100<br />

20,2<br />

19,1<br />

19,2<br />

19,1<br />

18,2<br />

18,4<br />

17,5<br />

8-09<br />

-3,7<br />

-1,4<br />

-2,2<br />

-0,4<br />

Valori<br />

101-115<br />

18,4<br />

18,1<br />

18,9<br />

18,2<br />

17,5<br />

17,6<br />

16,6<br />

9-09<br />

-1,9<br />

-1,0<br />

-3,2<br />

-0,9<br />

3.114<br />

3.398<br />

3.619<br />

4.011<br />

4.193<br />

116-130<br />

12,8<br />

12,6<br />

12<br />

11,9<br />

11,7<br />

11,4<br />

11,7<br />

10-9<br />

-1,3<br />

0,5<br />

-0,5<br />

-0,4<br />

11-09<br />

-4,7<br />

-2,1<br />

-2,5<br />

-2,1<br />

131-150<br />

9,8<br />

9,9<br />

9,5<br />

9,8<br />

9,7<br />

9,7<br />

9,9<br />

12-09<br />

-2,8<br />

-0,7<br />

-0,7<br />

-1,6<br />

Oltre 150<br />

15,9<br />

16,8<br />

17,2<br />

17,5<br />

18,4<br />

18,4<br />

19<br />

1-10<br />

I dati sulla distribuzione presenti in questa pagina sono stati forniti da Nielsen in occasione dell’ultima presentazione<br />

Assocasa; la fonte di tutti i dati è il panel retail Nielsen che, per la specifica analisi prevede 5.<strong>24</strong>2<br />

Super+ Iper e 2.150 pdv classifcabili come libero servizio, discount, drug specialist o negozio tradizionale,<br />

per un totale di 7.392 negozi monitorati. <strong>Il</strong> coverage medio è tra l’80% e l’85%.<br />

L’aggiornamento è a gennaio <strong>2010</strong>.<br />

-2,5<br />

-0,6<br />

0,2<br />

-4,3


Osservatorio<br />

LA BORSA<br />

DELLA SPESA<br />

40 item<br />

del paniere food<br />

di gdoweek<br />

A distanza di un anno,<br />

i tre panieri di Coop<br />

si sono mossi in modo<br />

non proprio omogeneo,<br />

con le marche che fanno<br />

registrare un ribasso<br />

di 2,33 e, pari al -2,9%,<br />

mentre la Pl ed i primi<br />

prezzi rilevano un aumento<br />

rispettivamente<br />

del +0,2% e +2,6%.<br />

Ribassa invece (-2,4%)<br />

il paniere di Dico. Questo<br />

andamento è confermato<br />

dal numero dei<br />

prezzi cambiati, che<br />

nel complesso dei 160<br />

prodotti vede pressoché<br />

sulla stessa linea<br />

aumenti, ribassi ed invariati,<br />

ma mostra valori<br />

alquanto diversi se<br />

riferito ai singoli panieri.<br />

A livello assoluto, fatto<br />

uguale a 100 il paniere<br />

delle marche primarie,<br />

la private label costa il<br />

23,5% in meno ed i primi<br />

prezzi il 49,1%; più<br />

conveniente il discount<br />

Dico, che pure fa capo<br />

a Coop, con il -53,6%. A<br />

proposito delle marche<br />

leader, va osservato<br />

che otto prodotti sono<br />

in promozione, quando<br />

lo scorso anno erano<br />

cinque; pressoché assenti<br />

le offerte speciali<br />

nelle altre linee di Coop,<br />

ma non nel discount,<br />

dove ce ne sono quattro.<br />

Da notare che tutti<br />

i prodotti del paniere<br />

sono regolarmente presenti,<br />

ad eccezione di<br />

cinque nella linea di<br />

primo prezzo presso<br />

Coop.<br />

latte UHT p.s. lt 1<br />

yogurt frutta 125 g cad.<br />

mozzarella 125 g cad.<br />

formaggio grattugiato 100 g<br />

burro 250 g<br />

tortelloni ricotta e spinaci 250 g<br />

Prodotto Marca Private Primo<br />

e label prezzo e<br />

crackers 500 g<br />

pasta 1 kg<br />

riso arborio 1 kg<br />

pomodori pelati 400 g lordo<br />

passata di pomodoro bott. 700 g<br />

polpa di pomodoro 400 g cad.<br />

fagioli borlotti sc. 400 g lordo cad.<br />

piselli medi scat. 400 g lordo cad.<br />

tonno all’olio d’oliva 160 g<br />

olio extra vergine 1 lt<br />

olio di mais 1 lt<br />

olio di semi vari 1 lt<br />

biscotti frollini 800 g<br />

merendine croissant lisci 400 g<br />

cioccolato tavol. 100 g<br />

confettura albic. 400 g<br />

caffè 250 g miscela class. cad.<br />

minestrone surg. 1 kg<br />

spinaci in foglia surgelati 1 kg<br />

pizza margherita surg. 600 g<br />

acqua min. nat. 1,5lt cola 1,5<br />

succo arance 1 lt<br />

vino brik 1- 10° lt<br />

cibo per gatti 400 g cad.<br />

cibo per cani 1.250 g cad.<br />

candeggina 2,5 lt<br />

detersivo liquido 3 lt<br />

ammorbidente 2 lt<br />

detergente piatti conc. 1,250 lt<br />

detergente casa 1,5 lt<br />

carta igienica x 10 rotoli<br />

asciugatutto x 4 rotoli<br />

pellicola metri 30<br />

s Indica che il prezzo è aumentato<br />

t Indica che il prezzo è diminuito<br />

n Indica che il prezzo è rimasto invariato<br />

Indica le offerte speciali<br />

Rilevazioni del 5 marzo <strong>2010</strong> rispettivamente<br />

presso il superstore Coop di via Arona ed il<br />

discount Dico di via Bassi, entrambi a Milano<br />

8<br />

Parmalat<br />

Yomo<br />

S. Lucia<br />

Biraghi<br />

Centrale Latte<br />

Rana<br />

Mulino Bianco<br />

Barilla<br />

Gallo<br />

Cirio<br />

Pummarò<br />

DeRica<br />

DeRica<br />

Cirio<br />

Rio Mare<br />

Carapelli<br />

Maya<br />

Olita<br />

Mulino Bianco<br />

Bauli<br />

Milka<br />

Santa Rosa<br />

Splendid<br />

Findus<br />

Orogel<br />

Bella Napoli<br />

Ferrarelle<br />

Coca Cola<br />

Skipper<br />

Tavernello<br />

Friskies<br />

Friskies<br />

Ace<br />

Dixan<br />

Vernel<br />

Svelto<br />

Aiax<br />

Scottex<br />

Scottex<br />

Cuki<br />

1,09<br />

0,49<br />

0,69<br />

0,99<br />

1,96<br />

3,39<br />

1,41<br />

1,18<br />

3,05<br />

0,95<br />

0,84<br />

0,62<br />

0,86<br />

0,89<br />

1,80<br />

4,49<br />

1,99<br />

1,89<br />

1,92<br />

2,69<br />

1,13<br />

2,27<br />

totale paniere 77,70 59,38 39,51 36,04<br />

differenza assoluta 18,32 38,19 41,66<br />

differenza % 23,57 49,15 53,61<br />

indice di convenienza (marca = 100) 100 76,43 50,85 46,39<br />

paniere 25/2/2009 80,03 59,27 38,53 36,92<br />

differenza rispetto al 25/2/2009 Euro -2,33 0,11 0,98 -0,88<br />

“ “ “ % -2,9 0,2 2,6 -2,4<br />

numero prezzi diversi: +/-/= 14/ 20/ 6 9/ 8 /23 22/ 5/ 13 14/ 17/ 9<br />

numero Offerte Speciali 8 0 1 4<br />

grassetto = offerte speciali corsivo = mancanti (prezzo attribuito)<br />

2,32<br />

2,39<br />

2,70<br />

2,90<br />

0,43<br />

1,55<br />

1,49<br />

1,45<br />

0,89<br />

1,18<br />

1,91<br />

4,90<br />

2,19<br />

2,10<br />

2,84<br />

4,54<br />

2,87<br />

2,46<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

Var.<br />

t<br />

t<br />

t<br />

t<br />

t<br />

n<br />

s<br />

t<br />

s<br />

s<br />

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t<br />

t<br />

t<br />

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n<br />

s<br />

s<br />

n<br />

n<br />

t<br />

t<br />

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t<br />

s<br />

s<br />

t<br />

t<br />

t<br />

s<br />

t<br />

s<br />

s<br />

t<br />

s<br />

0,76<br />

0,40<br />

0,95<br />

1,15<br />

1,42<br />

1,95<br />

1,17<br />

1,13<br />

1,54<br />

0,50<br />

0,74<br />

0,45<br />

0,46<br />

0,49<br />

1,29<br />

4,79<br />

1,85<br />

1,75<br />

2,00<br />

2,34<br />

0,69<br />

1,19<br />

1,74<br />

1,99<br />

2,19<br />

3,28<br />

0,29<br />

0,84<br />

1,19<br />

0,99<br />

0,59<br />

1,32<br />

0,95<br />

5,14<br />

1,79<br />

1,19<br />

1,88<br />

1,98<br />

1,80<br />

1,23<br />

Var.<br />

s<br />

t<br />

s<br />

s<br />

t<br />

n<br />

t<br />

s<br />

t<br />

0,65<br />

0,22<br />

0,65<br />

0,77<br />

0,89<br />

1,00<br />

0,75<br />

0,88<br />

1,19<br />

0,36<br />

0,49<br />

0,45<br />

0,33<br />

0,52<br />

0,99<br />

3,29<br />

1,29<br />

0,99<br />

1,66<br />

1,35<br />

0,69<br />

1,19<br />

0,85<br />

1,36<br />

1,28<br />

1,28<br />

0,14<br />

0,74<br />

0,72<br />

0,99<br />

0,45<br />

0,93<br />

0,61<br />

2,98<br />

0,95<br />

0,71<br />

1,88<br />

1,29<br />

1,19<br />

0,57<br />

Var.<br />

0,49<br />

0,23<br />

0,49<br />

0,53<br />

0,89<br />

0,89<br />

0,73<br />

0,62<br />

1,15<br />

0,35<br />

0,50<br />

0,39<br />

0,32<br />

0,32<br />

1,15<br />

2,89<br />

1,29<br />

0,99<br />

1,70<br />

1,49<br />

0,45<br />

1,09<br />

0,95<br />

1,06<br />

1,29<br />

1,98<br />

0,14<br />

0,32<br />

0,79<br />

0,59<br />

0,39<br />

0,93<br />

0,54<br />

2,59<br />

0,79<br />

0,66<br />

0,99<br />

1,33<br />

1,19<br />

0,57<br />

Var.<br />

I prezzi sono riferiti ad unità di vendita dello stesso tipo, peso e multiplo, ma ove<br />

ciò non fosse possibile, sono stati parametrati alle unità di misura del prodotto<br />

di base, così ad es. i prezzi dei biscotti sono rapportati al peso di grammi 800<br />

e la carta igienica a 10 rotoli, anche se in confezioni di peso o quantità diversi.<br />

Da Coop, la marca privata è quella base dell’insegna, mentre i primi prezzi sono<br />

in gran parte con l’etichetta “gialla” che li contraddistingue presso l’insegna.<br />

In questa linea, sia presso Coop che Dico, è stato comunque rilevato il prezzo<br />

apparso più basso, indipendentemente da ogni considerazione qualitativa. A tutti<br />

i prodotti, anche se non presenti, è stato comunque attribuito il miglior prezzo<br />

di riferimento. Si è, inoltre, tenuto conto dei prezzi promozionali.<br />

n<br />

n<br />

n<br />

n<br />

n<br />

s<br />

t<br />

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n<br />

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t<br />

s<br />

t


Ready for the dragon?<br />

GOLDEN FIRE. LA FORTE ALTERNATIVA.<br />

Golden Fire è la birra Strong Lager prodotta da Heineken Italia SpA. Dedicata ad un target deciso e prettamente maschile. Disponibile in cluster 33clx3, Golden Fire<br />

si contraddistingue immediatamente per il suo packaging accattivante e la possibilità di ottenere ottimi margini in un segmento fortemente profi ttevole.<br />

Distribuita da Heineken Italia spa, viale Monza 347, Milano – www.beviresponsabile.it


<strong>Il</strong> tavolo IDM-GDO<br />

Territorio e<br />

competizione<br />

Le opinioni<br />

di Pastificio Jolly<br />

Sgambaro<br />

e Unicomm<br />

Gruppo Selex<br />

di Tiziana C. Aquilani<br />

Localismo e territorialità: in che<br />

modo questi fattori influenzano gli<br />

assortimenti?<br />

ButtarellI - Si tratta di tematiche centrali<br />

per una realtà multicanale come la nostra, fortemente<br />

radicata nel territorio. <strong>Il</strong> localismo è un<br />

valore distintivo che viene presidiato come un<br />

vero e proprio segmento dell’offerta. La sensibilità<br />

e l’attenzione crescente del consumatore<br />

su queste caratterizzazioni dell’offerta, conferma<br />

la bontà della scelta, che ha, inoltre, un<br />

effetto positivo sul sistema economico locale.<br />

SGaMBarO - Noi abbiamo puntato molto su<br />

questi aspetti, senza trascurare, però, quello<br />

salutistico, che ci ha portati a proporre linee di<br />

farro e di grano Kamut, proveniente dal Canada.<br />

Per le altre linee però, oltre ad avere certificato,<br />

fin dal 2003, tutta la filiera produttiva da<br />

grano italiano, dal 2006 realizziamo la nostra<br />

pasta -che include formati tipici locali- con grano<br />

esclusivamente del nord est, contribuendo<br />

allo sviluppo dell’economia locale, grazie al<br />

forte coinvolgimento delle aziende agricole,<br />

con cui, insieme, abbiamo concordato l’implementazione<br />

delle “buone pratiche agricole”,<br />

quali per esempio l’ottimizzazione della concimazione,<br />

che ha consentito di portare la resa<br />

per ettaro da 30 q a 50 q.<br />

Business model per le pmi/gdo:<br />

quali le coordinate?<br />

ButtarellI - Costruzione di vere partnership<br />

con le pmi che sono in grado di offrire<br />

elevati livelli di servizio e buoni livelli di tecnologia<br />

produttiva. Le relazioni possono in<br />

questo modo diventare stabili nel tempo e<br />

accompagnare lo sviluppo reciproco con<br />

progettualità nelle aree delle private label,<br />

dell’innovazione e della distintività assortimentale.<br />

SGaMBarO - Sicuramente una grande specializzazione<br />

nell’offerta, considerato che altrimenti<br />

sarebbe molto più difficile imporre il<br />

proprio marchio. <strong>Il</strong> consumatore, tra le molteplici<br />

proposte, deve avere motivi validi per<br />

scegliere un dato brand: noi siamo riusciti a<br />

diversificarci e questo ci ha favorito anche<br />

nell’ingresso in gdo.<br />

Sviluppare<br />

prodotti distintivi<br />

creando un’identità<br />

di marca<br />

IDM GDO<br />

Flavio Sgambaro,<br />

direttore commerciale<br />

Pastificio Jolly Sgambaro<br />

10<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

Sostenibilità: come incide sulle<br />

vostre strategie?<br />

ButtarellI - Tema di importanza crescente,<br />

sempre più al centro delle strategie di<br />

presidio del territorio. Si traduce in azioni<br />

concrete, spesso in collaborazione con enti<br />

territoriali, che riguardano le aree dello sviluppo<br />

strutturale, ad esempio con miglioramenti<br />

dell’efficienza energetica, con scelte<br />

assortimentali che sostengano produzioni<br />

del territorio, con soluzioni logistiche atte a<br />

ridurre i mezzi di trasporto, quindi con minori<br />

emissioni inquinanti<br />

SGaMBarO - Già da quasi un decennio<br />

noi abbiamo sviluppato questa strategia,<br />

attuando appunto il progetto di utilizzo di<br />

grano duro made in Italy e, per una quota,<br />

grano del Nord Est: tutto ciò comporta<br />

minori impatti sull’ambiente, sia per le<br />

tecniche agricole sia per il minor ricorso ai<br />

trasporti. Inoltre, abbiamo trasformato tutta<br />

l’azienda, che ora utilizza energia da fonti<br />

rinnovabili, con un fortissimo abbattimento<br />

di emissioni di CO2. Questi fattori, tra<br />

l’altro, sono molto ben valutati da imprese<br />

estere, soprattutto negli Usa.<br />

Qual è la propensione delle pmi<br />

allo sviluppo di nuovi prodotti/<br />

servizi?<br />

ButtarellI - L’innovazione impone rilevanti<br />

investimenti in R&S, vi sono pmi con<br />

capacità industriale all’altezza di questi<br />

obiettivi, risultando vincenti spesso sul<br />

fronte della qualità delle produzioni. Guardiamo<br />

queste imprese con grande attenzione,<br />

per sviluppare proficue sinergie in<br />

una logica di vera partnership.<br />

SGaMBarO - Guardando alla gdo italiana,<br />

abbiamo innovato con prodotti di<br />

successo, ma anche riproposto prodotti<br />

della tradizione locale, ottimizzato la catena<br />

logistica e ridotto il pack. Per il mercato<br />

estero, ritengo sia basilare vincere il nanismo<br />

e imparare a lavorare insieme con<br />

altre aziende, condividendo piani finanziari<br />

e altre risorse: consentirebbe di penetrare<br />

nuovi mercati.<br />

Costruire<br />

vere e proprie<br />

partnership con le pmi<br />

con elevata efficienza<br />

Carlo Alberto Buttarelli,<br />

direttore commerciale<br />

Unicomm srl - Gruppo Selex


Chi è...<br />

Susanna Bellandi inizia<br />

nell’advertising classico,<br />

da Lowe Pirella per poi<br />

passare a Thompson.<br />

Ha rilanciato Landor<br />

in Italia, prima di entrare<br />

in FutureBrand, di cui<br />

è Ceo dal 2003.<br />

Da ottobre 2009,<br />

è diventata Ceo anche<br />

dell’agenzia francese.<br />

l nostro lavoro è fatto di persone.<br />

“IÈ un lavoro artigiano: costruiamo<br />

l’immagine delle marche per le quali<br />

lavoriamo, costruiamo fisicamente<br />

confezioni, insegne, negozi. <strong>Il</strong> nostro<br />

lavoro è veramente fatto su misura dei<br />

desideri dei clienti”. Susanna Bellandi,<br />

Ceo di FutureBrand Italia e<br />

Francia, ha un approccio atipico al<br />

lavoro. Pur impegnatissima, “passo<br />

due giorni a Parigi e tre a Milano”, non<br />

rinuncia alla qualità della vita. Innanzittutto,<br />

nel privato: “Credo di avere<br />

trovato un ottimo equilibrio con la famiglia,<br />

sarà che mi capiscono, mi<br />

vogliono bene, sta di fatto che riusciamo<br />

a godere appieno del poco tempo<br />

libero che resta”. Un approccio<br />

relazionale che si ritrova nel rapporto<br />

con i suoi collaboratori: “Sono un ca-<br />

12<br />

Una giornata con ...<br />

Susanna Bellandi:<br />

FutureBrand, un marchio<br />

a prova di futuro<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

so di leadership sotto osservazione.<br />

Sono notoriamente buonissima e le<br />

cose però funzionano e mi sembra di<br />

ottenere degli ottimi risultati. Credo<br />

molto nella responsabilizzazione delle<br />

persone: difficilmente dico loro che<br />

cosa devono fare; si lavora per obiettivi<br />

e tutte le persone ne hanno da<br />

raggiungere, da quelli di tipo economico<br />

a quelli di miglioramento degli<br />

standard qualitativi dal punto di vista<br />

strategico e creativo”.<br />

Dal brief del cliente al risultato,<br />

qual è l’iter?<br />

Molti pensano che la creatività sia una<br />

faccenda misteriosa e privata, tra il<br />

creativo e le sue idee. In realtà, il nostro<br />

è un mestiere che si basa su so-


Guarda il video<br />

Una giornata con ...<br />

Susanna Bellandi<br />

www.gdoweektv.it<br />

lide fondamenta strategiche: si passa<br />

dal brief del cliente al debrief condiviso<br />

in agenzia, poi si dà avvio a una<br />

decodifica strategica sulla base della<br />

nostra esperienza diretta nel mercato<br />

specifico, completata da approfondimenti<br />

e ulteriori studi. Quindi, la fase<br />

strategica prevede l’approfondimento<br />

sia direttamente con l’azienda sia sul<br />

consumatore o su quello che è il target<br />

che fruirà di quel prodotto o di<br />

quel servizio. Poi c’è l’analisi della<br />

concorrenza, del mercato, un’analisi<br />

visiva, dei segni: che cosa comunicano<br />

i nostri concorrenti? Non solo con<br />

la pubblicità, ma con tutto quello che<br />

viene comunicato all’esterno. Dopodiché<br />

si definisce il posizionamento<br />

della marca: come vogliamo che venga<br />

percepita oggi e nel futuro. Del<br />

resto, il nostro modo di operare è<br />

raccontato dal nostro nome che è<br />

fantastico, credo che sia una delle<br />

cose più belle che abbiamo: noi creiamo<br />

e rilanciamo le marche per il futuro;<br />

tra l’altro, essendo sul mercato<br />

da oltre quarantacinque anni, il nostro<br />

motto è diventato future proof, a prova<br />

di futuro. Ci sono marche create quarantacinque<br />

anni fa che godono ancora<br />

oggi di ottima salute. Un nome<br />

per tutte Mulino Bianco, creata dal<br />

nostro fondatore Gio Rossi.<br />

Come è cambiato il rapporto con<br />

il cliente?<br />

Tanto. Non c’è stato cliente, salvo rare<br />

eccezioni, che alla parola crisi non<br />

abbia abbassato i prezzi. Inoltre, siamo<br />

arrivati alla deregolamentazione<br />

totale delle gare e per noi è un massacro,<br />

sono tante le energie economiche<br />

e personali che ci viene chiesto di<br />

metter in gioco, senza alcun rimborso<br />

e senza neppure poter sapere chi<br />

partecipa alla gara. Inizi la gara con<br />

tre e finisci con 15 agenzie.<br />

Che cosa è cambiato, invece, nelle<br />

richieste dei clienti?<br />

Non molto, in questo momento ci si<br />

potrebbero aspettare richieste, ad<br />

esempio, solo di pack ecologici, invece<br />

succede raramente. In questo<br />

campo, sono forti le aziende che hanno<br />

già fatto un’evoluzione autonoma,<br />

come il caso di Barilla che ha all’inter-<br />

no dei tecnici, degli esperti, che ne<br />

sanno più di tutto il mercato messo<br />

insieme e hanno già scelto, come nel<br />

caso della pasta, di non avere la plastica,<br />

ma la scatola di cartone. Ma<br />

Barilla è una delle poche eccezioni,<br />

spesso ci si scontra con una realtà<br />

meno evoluta dal punto di vista<br />

dell’ambiente di quanto ci si possa<br />

aspettare.<br />

... e il retail?<br />

<strong>Il</strong> retail si è affacciato da poco al branding:<br />

se prima l’insegna era quella e<br />

non si toccava, oggi si è cominciato<br />

ad intendere l’insegna come una<br />

marca e a trattarla come tale. Quindi,<br />

se la marca rappresenta o esprime<br />

un certo posizionamento e certi valori,<br />

possiamo intervenire con il branding<br />

e il design per creare e per riportare<br />

quei concetti nell’ambiente, attraverso<br />

i colori, le immagini, il linguaggio<br />

che appartiene a quell’insegna. È un<br />

settore sul quale noi stiamo investendo:<br />

abbiamo creato e lavorato su insegne<br />

come OVS e Upim, come<br />

Spizzico e Giovanni Rana, quindi, in<br />

ambito sia retail puro sia ristorazione<br />

e contiamo di continuare a lavorare in<br />

quel senso.<br />

<strong>Il</strong> futuro della comunicazione?<br />

Sull’argomento ho una mia personalissima<br />

teoria. Vedo una polarizzazione<br />

in corso: da un lato l’esperienza di<br />

marca a livello reale, fisico, quindi, nel<br />

retailing e dall’altro dall’esperienza di<br />

marca a livello virtuale: tutto ciò che è<br />

digitale, online. Queste due esperienze<br />

dovranno sempre più parlarsi con<br />

lo stesso linguaggio e l’uno rimandare<br />

all’altro, come punto di contatto<br />

con il consumatore. Quindi, per noi lo<br />

sbocco più naturale è quello di passare<br />

dal prodotto, dal brand di prodotto,<br />

al retail branding, ossia allo<br />

spazio fisico. <strong>Il</strong> passo successivo sarà<br />

quello del digital, però più lontano<br />

dalle nostre corde. Noi ci spingiamo<br />

nel mondo virtuale solo a livello di riproduzione<br />

dell’immagine. Se abbiamo<br />

creato l’immagine di una banca,<br />

ritroveremo la stessa identità visiva<br />

online, ma non siamo una web agency.<br />

L’importante è che ci sia coerenza<br />

tra i messaggi che si lanciano agli<br />

13<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

Intervista<br />

utenti, ai consumatori. Questo non<br />

significa che si debba comunicare<br />

ovunque nello stesso modo, perché i<br />

messaggi devono essere adeguati ai<br />

mezzi, però credo che la marca sia<br />

un concetto ben preciso e ogni volta<br />

che comunica, deve comunicare con<br />

coerenza i propri valori, i propri concetti<br />

così da esser chiaramente identificata<br />

dai suoi utenti, dai suoi consumatori.<br />

Una vita tra Parigi e Milano ... che<br />

cosa è cambiato<br />

Si tratta di un primo incarico a livello<br />

europeo, che non mi aspettavo. Ho<br />

accettato il lavoro con grande entusiasmo,<br />

pensando che da oggi possiamo<br />

dire di avere un ufficio più<br />

grande, mi piace l’idea di gestire i<br />

due uffici insieme e non vederli separati,<br />

abbiamo competenze un po’<br />

diverse, soprattutto perché la sede<br />

di Parigi è decisamente più orientata<br />

al largo consumo di fascia premium.<br />

Abbiamo clienti come Nespresso,<br />

per il quale abbiamo creato tutto, dal<br />

posizionamento, alla marca, all’identità<br />

visiva, alle confezioni, al negozio,<br />

fino alle vetrine: ogni mese, creiamo<br />

la nuova vetrina per tutto il mondo e<br />

per le nuove aperture. Le prossime<br />

saranno Monaco, Miami, Soho e<br />

vengono tutte create dal nostro ufficio<br />

di Parigi. Abbiamo anche Bacardi<br />

Martini, a livello sia internazionale sia<br />

Francia, il gelato Mövenpick (sempre<br />

di Nestlé), Dessange nel mondo dei<br />

parrucchieri. Che cosa c’è di più<br />

bello di offrire ai nostri clienti non più<br />

ufficio di sessantacinque persone,<br />

ma di novanta?<br />

Una carriera internazionale, un<br />

ufficio design, anche il privato di<br />

Susanna Bellandi è così metropolitan-chic?<br />

Susanna Bellandi è un’amante della<br />

casa, lo direste mai?, della cucina;<br />

mi piace molto cucinare, cosa molto<br />

apprezzata in famiglia e mi piace la<br />

montagna, lo sport, le grandi camminate<br />

in cui sfogo tutte le mie tensioni.<br />

Lavoro tantissimo, però quel poco<br />

tempo libero che ho me lo godo fino<br />

in fondo.<br />

Cristina Lazzati


COVER<br />

STORY<br />

01<br />

Jesolo Magica<br />

Centro città<br />

Presentato alla Biennale di architettura,<br />

il progetto di Jesolo mostra in tutto e<br />

per tutto la cifra stilistica della Hadid, a<br />

cominciare dalla forma della cupola, con<br />

sezione sub-ellissoidale che si sviluppa<br />

sinuosamente, in una sorta di onda che<br />

va a creare due zone: la cupola vera e<br />

propria e uno spazio aperto circondato da<br />

piccole attività come bar, chioschi e zone<br />

relax. <strong>Il</strong> centro commerciale si articola<br />

su uno spazio centrale che sviluppa due<br />

piazze su due livelli: coperta al piano terra<br />

e all’aperto al livello superiore, da cui il<br />

pubblico può usufruire di tutti i punti di<br />

vendita sia del mall sia dell’area food.<br />

02<br />

Waterfront City, Dubai<br />

Città<br />

Un’isola centrale attorno alla quale sorgono<br />

quattro distretti, il Boulevard, Madinat<br />

Al Soor, il Resort e la Marina, il tutto per<br />

ospitare 92 mila residenti più 310 mila<br />

persone che vi lavorano. L’isola centrale,<br />

completamente circondata dall’acqua, è<br />

l’elemento iconico dell’intero progetto. Le<br />

altre quattro aree si sviluppano intorno ad<br />

esso privilegiando gli elementi distintivi.<br />

L’approccio architettonico viene così sintetizzato<br />

dallo studio O.M.A.: “<strong>Il</strong> progetto<br />

opta per una visione ottimistica del futuro<br />

dell’urbanistica e nel farlo utilizza due<br />

elementi opposti che caratterizzano l’architettura<br />

del 21esimo secolo: il generico<br />

e l’iconico”.<br />

Guarda i video<br />

Myzeil e Waterfront<br />

www.gdoweektv.it<br />

I nuovi luoghi: scatole<br />

di lusso o strumenti<br />

per il cambiamento?<br />

14<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

Progetto: Jesolo Magica<br />

c.c. e amministrativo<br />

<strong>2010</strong> -2014<br />

Programma: retail, bar, hotel,<br />

ristoranti, uffici, centro congressi<br />

e benessere<br />

Progetto: Zaha Hadid Architects<br />

Promotore: Home Group (BZ)<br />

Obiettivo: offrire una nuova<br />

centralità urbana a Jesolo<br />

Progetto: Waterfront City,<br />

progetto di sviluppo urbano<br />

2008- ...<br />

Programma: attività<br />

commerciali, culturali e<br />

residenziali, distribuite<br />

su livelli sovrapposti tutti<br />

affacciati sul mare<br />

Progetto: Reinier de Graaf<br />

e Rem Koolhaas.<br />

Studio: Office for Metropolitan<br />

Architecture (OMA)<br />

Sviluppatore: Nakheel<br />

Obiettivo: realizzare una<br />

città ad alta densità,<br />

ma libera dal traffico<br />

automobilistico.<br />

Modelli/immagini di Frans<br />

Parthesius per OMA


La ricerca di nuove modalità<br />

per vivere lo shopping si incrocia<br />

con la voglia di differenziarsi<br />

delle insegne. Nascono<br />

nuovi luoghi dedicati al commercio,<br />

all’aggregazione, alla cultura<br />

in un mix che attrae e stupisce,<br />

aprendo, sicuramente, un dibattito che attraversa<br />

e lega a sè mondi diversi: ar-<br />

chitettura, design, urbanistica, istituzioni,<br />

e non ultimo il retail. In queste prime pagine, dedicate all’evoluzione<br />

dei luoghi del commercio, abbiamo scelto di evidenziare<br />

progetti griffati dai cosidetti archistar, le firme mondiali<br />

dell’architettura. Non ci siamo limitati a proporre il mall o il centro<br />

commerciale, ma abbiamo preferito evidenziare le diverse<br />

provocazioni che attraversano la voglia del territorio di apparire,<br />

di decentrare, di sviluppare. Basti pensare alla magnificenza di<br />

Waterfront a Dubai, ben oltre il centro commerciale o il retail<br />

park e pieno di contraddizioni: la decisione di non avere automobili<br />

è una scelta per lasciare fuori l’ansia delle grandi vie,<br />

o per asserragliare l’adrenalina dei grandi uffici in uno spazio<br />

chiuso e limitato dall’acqua? L’ampliamento residenziale porterà<br />

ad una democratizzazione o, al contrario, stabilirà dimore<br />

milionarie per ceti fuoriclasse? <strong>Il</strong> dibattito rimane aperto. A testimoniarlo<br />

la selezione fatta sui blog in internet: da una lettura<br />

a volo d’uccello, emerge come il desiderio di nuovo si stia sottomettendo<br />

alla banalizzazione dell’estremo, avvantaggiando<br />

i progetti che meglio si inseriscono nell’architettura urbana, è<br />

il caso di My Zeil. In fondo, l’ex novo sembrerebbe diventare<br />

un’istanza che sa di provinciale, ma tanti sono i distinguo.<br />

Las Vegas non sarebbe tale se non stimolasse lo stupore, eppure<br />

Libeskind con Crystal riesce a lavorare anche sulla connessione<br />

degli spazi e non ultimo a proporre una vera novità per<br />

la città dell’usa e getta (e non solo degli oggetti, ndr) un modello<br />

commerciale ecocompatibile, pensato per un mondo che vuole<br />

vivere (più) a lungo. Infine, Gyre, in copertina, un concept di<br />

“shop & think”, il più “vecchio” cronologicamente, ma con una<br />

mission estremamente innovativa, sviluppata sulla connessione<br />

positiva, sulla durabilità degli oggetti, sul lusso sinonimo di<br />

qualità, sulla salubrità degli alimenti, in grado di trasformare lo<br />

shopping in un atto di civiltà consapevole. Cristina Lazzati<br />

BLOGGER thinking<br />

n dezeen.com<br />

su Jesolo Magica<br />

“Vintage Hadid, ma non esiste<br />

una singola immagine di<br />

quello che ci sarà all’interno”,<br />

Hugo; “Dovranno inventare un<br />

materiale per realizzarlo. Sono<br />

curioso di vederlo finito”, George;<br />

“Sinuoso come un serpente<br />

e pieno di stile, avrei però<br />

preferito vederlo in un contesto<br />

urbano”, Max; “Crea emozioni e<br />

controversie, ben fatto”, Jetwax;<br />

“Questi progetti della Hadid si<br />

stanno propagando sul pianeta<br />

come un’infestazione biologica”,<br />

Tyler.<br />

n eikongraphia.com<br />

su Waterfront City<br />

“<strong>Il</strong> rifiuto all’obbligo della stravaganza<br />

sembrerebbe il modo<br />

che Koolhaas ha di vestire al<br />

meglio il minimo comune denominatore,<br />

come a dire se la nostra<br />

psiche è esausta, la nostra<br />

15<br />

03<br />

Crystals Retail<br />

and Entertainment<br />

District - CityCenter, LV<br />

Distretto<br />

Uno spazio di 500.000 mq, parte di un<br />

progetto che coinvolge sia la MGM che il<br />

Mirage, cui hanno partecipato otto firme<br />

mondiali dell’architettura. Crystals non<br />

vuole essere (e non può) un classico<br />

centro commerciale di lusso, aldilà delle<br />

firme (da Tiffany & CO. a Louis Vuitton, da<br />

Wolfang Pugg a Todd English per i ristoranti):<br />

l’esigenza era di creare una “novità”<br />

a Las Vegas, dove tutta l’architettura, sin<br />

dagli albori, nasce proprio all’insegna della<br />

meraviglia e della sorpresa. Linee morbide,<br />

quasi onde per interni ed esterni, fanno<br />

da contrappunto all’accesa verticalità<br />

tutt’intorno, mentre la scelta di utlizzare le<br />

migliori tecniche “verdi” di costruzione e<br />

progettazione fanno di Crystals il più grande<br />

c.c. ad aver ricevuto la certificazione<br />

LEED® Gold Core & Shell.<br />

architettura asinina, ... l’unica<br />

risposta possibile è la città generica”,<br />

muthacourage; “Al primo<br />

sguardo sembrerebbe una città<br />

romana, con una vago sentore<br />

di New York e Alessandria”.<br />

n designobserver.com<br />

su Crystals<br />

“Dall’esterno Crystals ha un<br />

aspetto importante e scintillante,<br />

più deludente l’interno, le<br />

pieghe e le onde dell’esterno<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

COVER<br />

STORY<br />

Progetto: Crystals<br />

Retail and Entertainment<br />

District - CityCenter; parco<br />

commerciale; inaugurato<br />

dicembre 2009<br />

Programma: gallerie,<br />

d’arte, centro ricreativo,<br />

ristoranti, retail<br />

Progetto e progettista:<br />

Daniel Libeskind Studio<br />

Interni: Rockwell Group<br />

Sviluppatore: Taubman<br />

Commitente: MGM<br />

Obiettivo: ristabilire e<br />

celebrare il ritmo naturale<br />

del giorno e della notte<br />

in un parco del 21esimo<br />

secolo.<br />

Immagini di Studio Daniel<br />

Libeskind<br />

fanno supporre soluzioni stravaganti<br />

anche per gli interni, mentre<br />

invece il mall è abbastanza<br />

classico”. “A dispetto di qualche<br />

errore non è difficile innamorarsi<br />

del Crystals, soprattutto bisogna<br />

riconoscere lo sforzo progettuale<br />

di inserirsi nel panorama”.<br />

n guiding-architects.net/<br />

blog su My Zeil<br />

“My Zeil rispecchia quanto disse<br />

Fuksas ad una lezione che<br />

4 segue a pag. 16


COVER<br />

STORY<br />

4<br />

segue da pag. 15<br />

03<br />

My Zeil, Francoforte<br />

Quartiere<br />

My Zeil è un centro commerciale cittadino che si<br />

sviluppa su quattro piani, su una superficie di circa<br />

70mila mq. Due gli accessi, uno al livello terra e<br />

uno al quarto, al quale si accede direttamente dalla<br />

facciata, attraverso le scale che salgono al tetto. I<br />

primi due livelli ospitano l’area commerciale, mentre<br />

il cinema, il centro sportivo e i ristoranti trovano<br />

spazio al quarto piano, che diviene pertanto punto<br />

di riferimento per tutte le attività di intrattenimento e<br />

piano principale dell’edificio. “<strong>Il</strong> progetto -spiegano<br />

dallo studio Massimiliano Fuksas Architects- è stato<br />

ispirato da una forma fluida che collega lo Zeil con<br />

il Turn und Taxis e poi continua fino all’area FRS. In<br />

questa struttura, le persone non sostano mai al piano<br />

terra ma, entrando nell’edificio, un sistema di vuoti<br />

che discende dal quarto livello dà luminosità agli<br />

altri piani e porta a tutti i livelli inferiori permettendo<br />

alle persone di salire attraverso un sistema di scale<br />

mobili e ascensori”.<br />

04<br />

Gyre Building,<br />

Omotesando, Tokyo<br />

Palazzo<br />

Un palazzo dedicato al retail, conosciuto anche<br />

nella versione inglese The Swirl, la trottola,<br />

ottenuto da cinque rettangoli identici che sono<br />

stati ruotati su un asse verticale e poi rifiniti per<br />

inserirsi nello spazio di Omotesando. <strong>Il</strong> retail è<br />

all’insegna del lusso e del design. Qui ha aperto<br />

la prima location asiatica del Moma Store, al<br />

piano terra Chanel e Bulgari. L’ultimo piano<br />

ospita una serie di diversi ristoranti. Così Gyre si<br />

descrive nel suo sito web: “Un palazzo che abbia<br />

la forma di una trottola è per definizione un corpo<br />

in movimento, con un magnetismo che trasuda<br />

energia. ... Gyre si connette con te e ti connette<br />

con il mondo”.<br />

BLOGGER thinking<br />

tenne a Darmstadt negli anni<br />

80: L’architettura è come un<br />

orgasmo questa definizione<br />

commenta lo sviluppo dei<br />

tetti in vetro, galleggianti,<br />

con le discese e le risalite,<br />

valli e colline, curve e fessure.<br />

Anche l’interno ha un<br />

che di vivo, naturale, con le<br />

fenditure che si intrecciano<br />

sui quattro piani, collegati<br />

tra di loro dalla più lunga<br />

scala mobile d’Europa”.<br />

n dezeen.com<br />

su Gyre<br />

“Un artefatto molto carino, in<br />

particolare, mi piace il modo<br />

in cui le scale si avviluppano<br />

con il palazzo e l’esperienza<br />

che se ne ha percorrendole”.<br />

Rodger.<br />

n spacelab.myblog.it<br />

su Gyre<br />

“Può una nuova costruzione<br />

rilasciare delle dichiarazioni?<br />

Può una nuova costru-<br />

16<br />

zione commerciale sforzarsi<br />

di essere qualcosa di più<br />

articolato di una -scatola<br />

decorata-? ... Progetti che<br />

hanno approfondito il tema<br />

del movimento verticale<br />

degli ospiti, e che sono divenuti<br />

icone assai più popolari<br />

rispetto alle premesse,<br />

perdendo il carattere di<br />

esclusività tipico delle ‘main<br />

brands’ che rappresentano<br />

nella terra del sol levante ...<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

Progetto: MyZeil, shopping mall, 2009<br />

Programma: retail, uffici, hotel con centro<br />

congressi, fitness center e cinema<br />

Progetto: Massimiliano Fuksas Architects<br />

Committente: Palais Quartier GmbH<br />

& Co. KG<br />

Obiettivi: creare una strada per lo shopping<br />

urbano attraverso la verticalità<br />

Progetto: Gyre Building, retail designer,<br />

2005-2007<br />

Programma: Retail, ristoranti<br />

Studio: MVRDV<br />

Committente/finanziatore: Takenaka<br />

Corporation, Mitsubishi Corp UBS , Japan<br />

Retail Fund Investment Corporation<br />

Obiettivo: “Diventare un incubatore per<br />

un nuovo modo di fare shopping, con<br />

civiltà e attenzione, perché diventi una forza<br />

positiva”.<br />

Modelli/immagini di MVRDV<br />

Gli olandesi MVRDV vincono<br />

il concorso proponendo uno<br />

schema compositivo che<br />

gradualmente torce questi<br />

piani ... L’esterno della costruzione<br />

riesce ad esprimere<br />

una forma non banale,<br />

iconica e scultorea; un edificio-display<br />

che attrae ed<br />

invita la gente, non soltanto<br />

al livello della strada, ma<br />

anche alle aziende ed alle<br />

funzioni ai livelli superiori”.


CON VITAMINE E SALI MINERALI<br />

Una rigorosa selezione delle materie prime<br />

consente l’offerta di un prodotto naturale,<br />

privo di OGM, bilanciato negli apporti<br />

energetici e variegato nelle referenze che<br />

non mancherà di suscitare l’interesse del<br />

cliente. Grandi ricette per grandi<br />

vendite fi rmate Migliorcane.<br />

Venite<br />

a visitarci ad<br />

Stand 4409<br />

Pad. 4<br />

Grandi ricette<br />

fi rmate<br />

Migliorcane.


COVER<br />

STORY<br />

Travel retail Aeroporti e stazioni ferroviarie puntano sul business delle gallerie commerciali<br />

Quando la prossimità<br />

intercetta la mobilità<br />

Saper intercettare i bisogni e i desideri dei consumatori<br />

è un must per qualsiasi retailer, e in questo<br />

la location gioca un ruolo fondamentale. Di qui<br />

il crescente interesse per le gallerie commerciali di<br />

aeroporti e stazioni ferroviarie, che -grazie ai forti investimenti<br />

effettuati, sia per l’ammodernamento degli<br />

spazi sia in ricerche di mercato atte ad individuare il<br />

giusto mix di offerta-, anche in Italia si stanno imponendo<br />

come un nuovo canale di prossimità, capace<br />

di rispondere alle esigenze di consumo ed enterteinment<br />

di un target tanto eterogeneo quanto motivato a<br />

utilizzare i tempi di attesa e di transito per effettuare<br />

consumazioni e acquisti. A riprova che il tempo, nel<br />

terzo millenio, è una risorsa spesso tutt’altro che secondaria.<br />

Un business strategico per gli aeroporti<br />

Nel corso degli anni, in tutti i pr incipali aeroporti del<br />

mondo, il segmento non aviation ha assunto un’importanza<br />

sempre più rilevante ai fini della redditività<br />

del servizio, penalizzato dal boom dei voli low cost.<br />

Di qui l’impegno delle società di gestione dei principali<br />

scali aeroportuali nazionali -su modello di quanto<br />

già fatto in molti altri paesi, europei ma non solo- di<br />

rendere sempre più attrattiva e competitiva la propria<br />

offerta commerciale. “Proprio in quest’ottica -sottolineano<br />

dall’ufficio relazioni esterne di Sea, la società<br />

che gestisce gli aeroporti milanesi- è stata recentemente<br />

sviluppata la card di loyalty aeroportuale Seami,<br />

uno strumento di fidelizzazione, agevolazione<br />

degli acquisti e semplificazione dei processi aeroportuali<br />

per i passeggeri dei due scali milanesi, ma<br />

anche una vetrina aperta alle novità proposte dalla<br />

metropoli lombarda, grazie a partnership che Sea sta<br />

implementando con importanti player del commercio<br />

e dei servizi cittadini”.<br />

Stazioni: format distintivi per attrarre i residenti<br />

Se per gli aeroporti, il target è giocoforza quello dei<br />

viaggiatori -per affari o per diporto- per quanto riguarda<br />

le stazioni ferroviarie invece il business si allarga<br />

a un bacino di utenza decisamente più ampio: viaggiatori<br />

di scambio, accompagnatori, visitatori ma anche,<br />

perché no, gli stessi residenti. “Si tratta di una<br />

potenzialità tutt’altro che teorica -commenta Stefano<br />

Mereu di Grandi Stazioni-, ma occorre che l’offerta<br />

commerciale sia ampia e articolata, e che proponga<br />

format originali, distintivi rispetto a quelli che la stessa<br />

insegna propone in altre location”. Insomma, anche<br />

in questo caso l’innovazione si conferma come la<br />

chiave di volta per contrastare la crisi dei consumi.<br />

Fiorenza De Vincenzi<br />

18<br />

01<br />

Grandi Stazioni<br />

Un network da 600 milioni di contatti l’anno<br />

Nel piano di riqualificazione delle maggiori 13 stazioni ferroviarie italiane<br />

avviato da Grandi Stazioni, la valorizzazione dell’offerta commerciale<br />

gioca un ruolo di tutto rilievo. Questo vale soprattutto per Milano Centrale,<br />

che con un afflusso annuo di 150 milioni di persone (per il 65% passeggeri<br />

e per il 35% accompagnatori/visitatori) rappresenta una location<br />

di grande interesse, oltrettutto premiata dall’Alta Velocità. Non a caso la<br />

ristrutturazione, la cui ultimazione è attesa entro la primavera <strong>2010</strong>, ha<br />

previsto la creazione di un’area commerciale complessiva di 26.000 mq,<br />

di cui 5.000 mq dedicati ai servizi di ristorazione, strutturata per ospitare<br />

complessivamente un centinaio di esercizi di varie metrature, di cui 33 già<br />

attivi, mentre per altrettanti l’apertura è prevista entro giugno per arrivare a<br />

completamento nel corso dell’autunno-inverno. Tra le aperture più attese,<br />

quella di libreria Feltrinelli -insegna già presente a Napoli Centrale prevista<br />

a breve anche a Torino Porta Nuova- che a Milano si svilupperà su ben<br />

quattro livelli, con triplo ingresso (dal piano terra, dall’ammezzato e dal<br />

piano binari) e con un mezzanino interno a vista sul salone. E poi quella<br />

di due insegne del gruppo Inditex (Zara e Bershka). Presto al via, sempre<br />

a Milano, un’area luxury di 700 mq, ubicata nello spazio di testa dei binari:<br />

un progetto pilota che, se non tradirà le attese, verrà poi replicato nelle altre<br />

stazioni interessate dall’Alta Velocità. Mentre sul fronte dei servizi, è da<br />

segnalare la prevista realizzazione -in partnership con Essere Benessere-<br />

di un Villaggio Salute, che su una superficie di 1.300 mq comprenderà<br />

ambulatori, laboratori di analisi e un innovativo centro anti aging.<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong>


03<br />

Sacbo<br />

Per Orio al Serio il retail vale già il 30% del fatturato<br />

All’Aeroporto di Bergamo, Orio al Serio, è stata allestita la nuova area partenze del terminal passeggeri,<br />

che si sviluppa su due livelli su una superficie di 10.500 mq, di cui 6.000 a livello superiore con spazi<br />

per nuovi esercizi commerciali che incrementano l’offerta food e retail in un contesto di maggiore<br />

comfort per i passeggeri. Chi transita in aerostazione, per imbarcarsi, trova note griffe del settore<br />

moda e accessori nonché marchi altrettanto affermati della ristorazione (McDonald’s, Panino Giusto,<br />

Santa Cristina Wine Bar, Puro Gusto, Tentazioni Cafè, Segafredo), insieme alla possibilità di acquistare<br />

prodotti tipici, espressione dell’enogastronomia locale.<br />

L’intervento, realizzato su progetto di OneWorks e finanziato da Sacbo, per un valore di 15 milioni, ha<br />

permesso di adeguare le infrastrutture creando aree commerciali con l’obiettivo di valorizzare il segmento,<br />

sempre più strategico del non aviation. Quadruplicato lo spazio riservato al duty free, che può<br />

contare su 300 mq, la parte retail comprende un’offerta diversificata di abbigliamento (Boggi, Aeronautica<br />

Militare, Conte of Florence e Timberland), accessori e pelletteria (Tosca Blu, Carpisa e Saldarini)<br />

e si completa con l’edicola, molto assortita, ed una serie di marchi e tipologie che possono incontrare<br />

il favore dei viaggiatori: Watch Studio, orologi e bigiotteria; Mirko Della Vecchia, cioccolateria; Legami,<br />

cartoleria. <strong>Il</strong> segmento “non aviation” (food e retail, parcheggi, servizi ai passeggeri e altro) vale il 30%<br />

del fatturato Sacbo, che nel 2009 ha prodotto ricavi per 88,642 milioni (+5,<strong>24</strong>% rispetto al bilancio<br />

2008) con un incremento del 10% generato proprio dalle attività commerciali.<br />

Botta&Risposta<br />

Stefano Mereu, responsabile<br />

vendite e pubblicità Grandi Stazioni<br />

02<br />

Sea<br />

Linate è più business, Malpensa più leasure:<br />

l’offerta si adegua alle specificità di ciascun Terminal<br />

Un buon motivo per un’insegna per aprire un<br />

punto di vendita in stazione piuttosto che in<br />

centro storico o in un centro commerciale?<br />

<strong>Il</strong> nostro punto di forza sta innanzitutto nel diverso<br />

approccio da parte della clientela: nei luoghi della<br />

mobilità, l’offerta retail è vissuta come completamento<br />

naturale dell’esperienza di viaggio, tanto che se è<br />

assente o carente il consumatore ne avverte la mancanza,<br />

e questo vale sia per gli acquisti emergenziali<br />

sia per quelli voluttuari, d’impulso. L’unicità delle<br />

gallerie commerciali sviluppate presso le stazioni<br />

ferroviarie sta proprio nel fatto che è l’offerta che va<br />

ad intercettare la domanda e non il contrario.<br />

19<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

COVER<br />

STORY<br />

Nell’aerostazione di Linate, l’area adibita al commercio è stata estesa di circa 500 mq, portando a 6.500<br />

mq le aree retail. Dal duty free riorganizzato in modo innovativo secondo il modello walk-through all’area<br />

ristorazione arricchita da nuovi marchi quali Motta, Espressamente <strong>Il</strong>ly e McDonald’s. Ciao è stato completamente<br />

rinnovato e oggi, grazie al nuovo corner Asia, è possibile degustare specialità orientali. Nuovo<br />

look anche per Puro Gusto-Spizzico e Gran Caffè. A marzo <strong>2010</strong>, è stato inoltre inaugurato lo spazio<br />

Briciole dolci e salate, primo negozio di prodotti da forno in aeroporto. Oltre ai negozi per lo shopping<br />

(Duty Free, Moreschi, Boggi, Parah, Calzedonia, Intimissimi, Swatch, MontBlanc), sono disponibili servizi<br />

quali banche, posta, pronto soccorso, corner di telefonia, chiesa, edicole, ottico, farmacia, autonoleggi, air<br />

stylist e perfino beauty center e centro massaggi.<br />

A Malpensa, il progetto più importante sarà l’apertura, presso il Terminal 1 del 3/3, un’infrastruttura che<br />

metterà a disposizione ulteriori 5.500 mq per spazi commerciali e di ristorazione, portando a 20.500 mq<br />

l’area retail complessiva. I 30 nuovi negozi in apertura porteranno a 110 i pdv disponibili. Per quanto<br />

riguarda il Terminal 2, è stata ultimata la ristrutturazione per la quale Sea ha stanziato un investimento<br />

superiore a 6 milioni di euro. Grazie ad ulteriori 800 mq di spazi -complessivamente 4.000 mq nell’aerostazion-<br />

è stato riorganizzato innovativamente il duty free secondo il modello walk through ed è stata<br />

arricchita la presenza di negozi con firme del made in Italy, mentre l’area di ristorazione -con ulteriori 250<br />

mq a disposizione- è stata resa più confortevole con l’allestimento di corner specializzati.<br />

Si tratta di una domanda prevalentemente mordi-e-fuggi:<br />

c’è spazio per offrire reale qualità?<br />

Assolutamente sì, e non solo nelle stazioni interessate<br />

dall’Alta Velocità, dove c’è più spazio per un’offerta<br />

alto di gamma. La quota di viaggiatori assidui è decisamente<br />

rilevante e tale da permettere persino una<br />

politica di fidelizzazione da parte delle insegne. Non<br />

a caso i contratti di locazione sono impostati sulla<br />

formula 6 anni+6. Senza dimenticare il fatto che le<br />

gallerie commerciali delle stazioni diventano sempre<br />

di più un luogo di attrazione anche per la città. Per<br />

questo, la vera sfida per noi sta nella definizione<br />

dell’offerta più appropriata per le diverse location.


Milano<br />

Roma<br />

Bologna<br />

Torino<br />

Genova<br />

Napoli<br />

Centri commerciali Affitto medio* % Var. 2008/2009<br />

transazioni Valore (mio euro)<br />

Carosello<br />

Porta di Roma<br />

Gran Reno<br />

Le Gru<br />

Fiumara<br />

Campania<br />

630<br />

780<br />

740<br />

830<br />

580<br />

520<br />

Immobiliare <strong>Il</strong> mercato delle grandi strutture nel 2009 ha tenuto, ma è anche molto più selettivo<br />

Centri commerciali, lo shopping<br />

continuano a farlo gli investitori<br />

numeri sono molto migliori di quanto si<br />

I potesse temere: l’interesse degli investitori<br />

per gli shopping center è proseguito<br />

anche nel 2009, annunciato alla vigilia come<br />

l’annus horribilis del commercio, e se<br />

le transazioni sono diminutuite, passando<br />

dalle 35 del 2008 alle <strong>24</strong> dello scorso anno,<br />

è rimasto invariato il valore complessivo,<br />

nell’ordine di 1,4 miliardi.<br />

Avverte però Davide Dalmiglio, Head of<br />

Retail Capital Markets per Jones Lang<br />

LaSalle: “Nella lettura dei numeri bisogna<br />

tenere conto che il mercato italiano è<br />

relativamente piccolo e che alcune delle<br />

operazioni in realtà erano state avviate già<br />

nel 2007, alla vigilia della crisi. In vendita ci<br />

sarebbe molto altro, ma gli investitori sono<br />

diventati estremamente selettivi e scartano<br />

le strutture che non soddisfano alcuni<br />

requisiti quali sostenibilità per i retailer di<br />

canoni e spese comuni, mix merceologici<br />

bilanciati, centri consolidati e con forti barriere<br />

all’entrata per potenziali competitor.”<br />

21<br />

31%<br />

3%<br />

8%<br />

4%<br />

26%<br />

4%<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

2004<br />

2005<br />

2006<br />

2007<br />

2008<br />

2009<br />

Fonte: Cushman Wakefield - (/mq/anno)* Fonte: Cushman Wakefield<br />

35<br />

38<br />

42<br />

48<br />

35<br />

<strong>24</strong><br />

COVER<br />

STORY<br />

Evoluzione degli affitti in alcuni centri commerciali Investimenti e transazioni<br />

1.600<br />

2.000<br />

2.500<br />

2.500<br />

1.400<br />

1.400<br />

i canoni<br />

<strong>Il</strong> ritorno dell’investimento, infatti, è dovuto<br />

non tanto alla possibilità di chiedere canoni<br />

alti, quanto alla possibilità di limitare il turn<br />

over nelle gallerie e, soprattutto, di evitare<br />

lo sfi tto. Un retailer di moda può sopportare<br />

un fee del 10% sugli incassi per pagare<br />

l’affi tto, ma se si aggiunge un altro 5-6%<br />

per le spese comuni rischia di chiudere.<br />

La tabella che pubblichiamo in apertura<br />

sull’evoluzione degli affi tti in alcuni centri<br />

commerciali di grande richiamo mostra<br />

che dove la struttura ha aumentato l’attrattività<br />

(il Carosello di Carugate che si è<br />

recentemente ampliato, Fiumara a Genova<br />

può contare sulla scarsa concorrenza nel<br />

bacino) gli affi tti sono saliti in maniera consistente.<br />

Nello studio di Cushman Wakefi<br />

eld da cui traiamo i dati sono messi a paragone<br />

gli andamenti degli affi tti nei centri<br />

con i canoni delle fashion streets delle metropoli;<br />

il confronto però deve tenere conto<br />

di alcune differenze fondamentali: chi apre<br />

4 segue a pag. 22


COVER<br />

STORY<br />

segue da pag. 21<br />

4<br />

uno showroom in via Montenapoleone, di<br />

solito, non giudica prioritaria la redditività<br />

del pdv: il motivo per cui apre è perché lì<br />

bisogna esserci. Inoltre, va considerato che<br />

nelle vie della moda si pagano indennità<br />

di buonentrata milionarie ed è diversa la<br />

fattispecie contrattuale: nei negozi cittadini<br />

si applica la locazione immobiliare, con<br />

canoni indipendenti dal fatturato, nei centri<br />

commerciali si affitta un ramo d’azienda,<br />

con canone legato agli incassi. Così si<br />

spiega ad esempio come sia possibile che<br />

le Gru di Grugliasco garantiscano canoni<br />

più alti del Carosello, mentre dal punto di<br />

vista strettamente immobiliare Milano vale<br />

almeno il doppio di Torino.<br />

obiettivo convenienza<br />

Reag, società internazionale di consulenza<br />

immobiliare, sottolinea nel suo ultimo<br />

rapporto sulla distribuzione in Italia che le<br />

migliori prospettive di redditività sono offerte<br />

da strutture funzionali e accessibili e<br />

soprattutto con un mix merceologico giudicato<br />

conveniente: non solo l’iper dovrà essere<br />

più a buon mercato del supermercato<br />

urbano, ma anche la galleria dovrà offrire<br />

merce a prezzi concorrenziali e questo vale<br />

soprattutto per i centri extraurbani di maggiore<br />

dimensione, dove solo una grande<br />

affluenza può garantire redditività. Inoltre,<br />

la presenza di grandi superfici specializzate<br />

nel non food diventerà determinante<br />

per il successo delle strutture. Condizione<br />

necessaria (anche se non sufficiente) per<br />

il successo appare la presenza di spazi<br />

leisure e l’identità, magari non ricreata artificialmente<br />

con scelte archittoniche estremiste,<br />

ma puntando anche a un marketing<br />

mix che tenga conto dell’offerta locale.<br />

Nel centro commerciale, sottolinea un altro<br />

importante istituto di consulenza, Scenari<br />

Immobiliari, nel suo ultimo rapporto sulla<br />

distribuzione in Italia, la funzione di aggregazione<br />

prevale su quella del consumo,<br />

anche se si ha meno disponibilità di spesa.<br />

“Lo shopping center è meta di più categorie:<br />

dei giovani come luogo di ritrovo e<br />

divertimento, dei meno giovani come ambienti<br />

sicuri e climatizzati”.<br />

Perché un centro extraurbano possa pensare<br />

a target come questi deve essere<br />

raggiungibile anche senza auto e questo<br />

presuppone una rivoluzione copernicana,<br />

con l’iper non più come locomotiva, perché<br />

nessuno fa la spesa alimentare lontano da<br />

casa portandosi gli shopper sui mezzi pubblici;<br />

ma presuppone anche con un’offerta<br />

che possa interessare persone magari pochi<br />

soldi in tasca. Per un conto economico<br />

in salute vanno bene anche tanti piccoli<br />

scontrini ...<br />

Gino Pagliuca<br />

Un prezzo americano a Roma:<br />

180 milioni per la Galleria Alberto Sordi<br />

L’hit parade delle transazioni nel 2009<br />

Centri commerciali Gla Prezzo<br />

Galleria Colonna - Alberto Sordi Roma<br />

Antegnate - Antegnate (Bg)<br />

Auchan - Monza<br />

Katané - Gravina (Ct)<br />

Le Perle (in sviluppo) - Faenza<br />

<strong>Il</strong> Ducale (galleria) - Vigevano (Pv)<br />

CastelGuelfo outlet - Castelguelfo (Bo)<br />

Piazza Umbra (galleria) - Trevi (Pg)<br />

<strong>Il</strong> Parco (galleria) - Calenzano (Fi)<br />

Civita Center (galleria) - Civitanova Marche (Mc)<br />

Fonte: Elaborazione su dati Reag<br />

2000<br />

2001<br />

2002<br />

2003<br />

2004<br />

22<br />

La più rilevante transazione immobiliare riguardante un centro commerciale<br />

avvenuta in Italia nel 2009 ha interessato il passaggio di<br />

proprietà dell’urban mall Galleria Colonna - Alberto Sordi, acquisito<br />

dall’Enasarco (fondo previdenziale degli agenti del commercio) e<br />

venduto dal Gruppo Toti a 180 milioni di euro, cioè oltre 16mila<br />

euro/mq; in proporzione è un valore più che quadruplo rispetto a<br />

quello della transazione che occupa il secondo posto dell’hit, il<br />

passaggio dell’Antegnate shopping center dal Gruppo Percassi<br />

ad Axa Investment. Molto attivo nelle vendite il fondo Portfolio<br />

Immobiliare Crescita (Bnl), che ha ceduto i tre ultimi immobili della<br />

tabella; il fondo però si è trovato nella necessità di liquidare le sue<br />

posizioni. I valori di stima dei centri sono diminuiti, in linea con<br />

l’andamento negativo del mercato immobiliare; questo a canoni<br />

costanti porta a una crescita della redditività media, tornata a salire<br />

al 6,5%. I canoni medi per pdv fino a 250 mq si situano attorno a<br />

450 euro mq/annuo per i centri nuovi e arrivano a 850 euro per i<br />

centri stabilizzati o con affluenza oltre 8 milioni di visitatori.<br />

La dinamica dei rendimenti<br />

Fonte: Cushman Wakefield<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

11.000<br />

42.500<br />

28.000<br />

13.500<br />

31.950<br />

16.000<br />

12.000<br />

6.220<br />

3.730<br />

3.700<br />

180.000.000<br />

160.000.000<br />

142.600.000<br />

98.372.000<br />

81.700.000<br />

46.000.000<br />

41.700.000<br />

17.884.000<br />

12.960.000<br />

12.000.000<br />

7% 2005<br />

5,5%<br />

6,8% 2006<br />

5%<br />

6% 2007<br />

5%<br />

6% 2008<br />

6%<br />

6% 2009<br />

6,5%


*Ogni componente è acquistabile separatamente.<br />

Gio’Style ha creato ,<br />

il sistema componibile<br />

per la raccolta differenziata<br />

che fa spazio al successo.<br />

Secchio umido e pile<br />

100% Recycled<br />

Secchio carta/vetro<br />

100% Recycled<br />

Spazio etichette<br />

di stoccaggio<br />

Asta pedale<br />

Perno ruote<br />

Fermasacco con coperchio<br />

Ruote<br />

*102 combinazioni possibili<br />

Verde<br />

● Problema. La vendita delle pattumiere tradizionali<br />

è calata del 16% in un anno.<br />

● Causa. Le mille regole diverse adottate dai singoli Comuni<br />

in materia di raccolta differenziata.<br />

● Soluzione. Patù, il sistema componibile che permette di crearsi<br />

la pattumiera su misura.<br />

● Vantaggio per voi. Patù si vende con i componenti separati e appesi<br />

sugli espositori, con un grande risparmio di spazio rispetto<br />

alle pattumiere tradizionali.<br />

● Risultati. Maggiori guadagni nelle vendite e forti risparmi<br />

nei costi di magazzino e di movimentazione.<br />

Rosso mattone<br />

Giallo<br />

Distanziatore<br />

Blu<br />

Bidone<br />

100% Recycled<br />

Bloccaruote<br />

Pedale apricoperchio<br />

Spazio<br />

etichette di stoccaggio<br />

Fermasacco<br />

Verde<br />

Blu<br />

Giallo<br />

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ottimizza lo spazio<br />

nel vostro punto vendita.<br />

PIACERE DI ESSERTI UTILE.


Retail<br />

Chi è...<br />

Gabriele Di Teodoro,<br />

44 anni, laurea<br />

in Economia Aziendale<br />

all’Università<br />

Commerciale Bocconi.<br />

È dal 2007 direttore<br />

divisione supermercati<br />

e prossimità del Gruppo<br />

Carrefour Italia,<br />

dove è entrato nel 1995<br />

come buyer.<br />

Intervista<br />

Carrefour Market ed Express<br />

quando l’insegna diventa brand<br />

Iniziata a settembre, la conversione della rete Gs<br />

e DìperDì in Carrefour Market e Carrefour Express<br />

riguarda oggi 310 store, che stanno registrando<br />

risultati interessanti, con una progressione<br />

media del +10% per i Market e del +15% per<br />

gli Express. Nell’arco di dieci mesi saranno riconvertiti<br />

gli oltre 1.200 pdv, coinvolgendo anche il<br />

franchising, escludendo quelle superfici strutturalmente<br />

non idonee (circa una ventina), che<br />

saranno gestite in somministrazione, continuando,<br />

probabilmente, a mantenere l’insegna Dìper-<br />

Dì anche se non sono escluse altre soluzioni.<br />

“Questo rebranding ha rappresentato un’opportunità<br />

per ripensare il nostro approccio al mercato<br />

-dichiara a Gdoweek Gabriele Di Teodoro,<br />

direttore Divisione Supermercati e Prossimità del<br />

Gruppo Carrefour Italia-. Non si tratta di un<br />

semplice cambio di insegna, ma di uno sforzo<br />

progettuale mirato a definire un nuovo ruolo per i<br />

nostri store, potenziando tutte le leve del marketing<br />

a nostra disposizione, non rinunciando alla<br />

voce prezzo, ma trasformandolo da obiettivo a<br />

26<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

Guarda i video<br />

su Carrefour Market<br />

ed Express<br />

e le gallerie<br />

Carrefour City,<br />

Contact<br />

e Montagne<br />

www.gdoweektv.it<br />

prerequisito, a garanzia della convenienza dell’insegna.<br />

In quest’ottica, rientra l’inserimento, anche<br />

in Italia, del brand Carrefour Discount”.<br />

Cosa caratterizza oggi la rete Carrefour Market<br />

e Carrefour Express?<br />

La costruzione di un’offerta, un layout, una politica<br />

commerciale e promozionale caratterizzata da<br />

una maggiore relazione tra il ruolo dei singoli store<br />

e la relativa tipologia di clientela. Questo approccio<br />

è stato possibile anche attraverso una lettura<br />

più analitica dei dati sulla spesa del consumatore,<br />

avvenuta in maniera trasversale in tutti i formati<br />

grazie alla carta fedeltà unica SpesAmica.<br />

Da un punto di vista operativo, come avete<br />

declinato questa analisi nei punti di vendita?<br />

Con interventi diversi sul front come sul back office.<br />

Abbiamo accentuato il focus sui freschi: oltre a inserire<br />

stabilmente pesce e carne, a servizio o prelavorata,<br />

abbiamo rafforzato la piazza del mercato


all’ingresso, inserendola anche nei Carrefour Express<br />

con merce confezionata e sfusa per sottolineare<br />

il passaggio di questa catena da drogheria a<br />

piccolo supermercato che garantisce una spesa<br />

completa. Inoltre, nell’ortofrutta abbiamo rivisto il<br />

processo organizzativo passando da un’esposizione<br />

a stock giornaliero a una progressiva, per offrire<br />

freschezza nelle diverse fasce della giornata. Sempre<br />

con l’obiettivo di proporre qualità e freschezza,<br />

dal punto di vista commerciale, abbiamo deciso di<br />

spingere le promozioni di prodotti stagionali, evidenziando<br />

l’aspetto organolettico, piuttosto che<br />

puntare sulle primizie, terreno già ben presidiato<br />

dagli specializzati e nel quale non riusciremmo a<br />

esprimere al meglio il nostro standard qualitativo.<br />

Quale il ruolo delle Pl in questo contesto?<br />

Rappresentano una grande opportunità per il processo<br />

di marketing e di brandizzazione dell’insegna,<br />

agendo da tramite comunicativo con il consumatore<br />

e incentivandone anche la fidelizzazione. La<br />

capacità di un gruppo come Carrefour di fare innovazione<br />

in termini di nuovi prodotti e nuove linee è<br />

sicuramente un vantaggio competitivo al quale non<br />

vogliamo rinunciare. In quest’ottica, abbiamo appena<br />

inserito una linea di prodotti senza glutine, mentre<br />

successivamente inseriremo una linea di prodotti<br />

dietetici. Già oggi abbiamo a disposizione circa<br />

6.000 referenze alimentari, ma vogliamo ampliare la<br />

segmentazione. (vedi anche dossier pagg. 46-50)<br />

Una riduzione di spazio per l’industria.<br />

Stiamo razionalizzando l’offerta, eliminando i follower<br />

indifferenziati, che non danno plus, mentre<br />

all’industria innovativa chiediamo di creare valore e<br />

continuare a essere uno stimolo nella definizione di<br />

nuovi prodotti, anche come spunto per le Pl.<br />

Torniamo al rebranding. Nella scelta di adottare<br />

un’unica firma per tutti i formati, quanto<br />

hanno inciso le scelte prese dal Gruppo a livello<br />

internazionale?<br />

Si è trattato di decisioni sinergiche, alle quali siamo<br />

arrivati insieme nella convinzione che, per tutto il<br />

gruppo, sia necessario concentrare gli sforzi di<br />

marketing su un unico brand forte, come Carrefour<br />

sinonimo di modernità, servizio, offerta e convenienza.<br />

Così siamo diventati un test internazionale,<br />

pur nel rispetto delle diversità dei singoli Paesi.<br />

È per dimostrare le differenze locali che avete<br />

deciso di non utilizzare la segmentazione City<br />

e Contact, utilizzata in Francia dal Gruppo?<br />

La segmentazione dei format di vicinato sulla base<br />

del loro ruolo è importante anche per noi: si tratta di<br />

un criterio definito dal consumatore al quale dobbiamo<br />

adattarci diversificando gli store in termini di<br />

promozioni, posizionamento di pricing e assorti-<br />

mento, pur sotto una stessa insegna. Del resto,<br />

ogni Paese ha le sue specificità: in Italia, il format<br />

vincente è il superstore, in Spagna l’ipermercato; in<br />

Francia, la prossimità metropolitana ha caratteristiche<br />

diverse dalla nostra. Inoltre, sulla base di nostre<br />

indagini, il termine Contact è risultato meno efficace<br />

di Express. Non escludiamo, comunque, nella seconda<br />

parte dell’anno, di approcciare altre diversificazioni.<br />

Se in Francia è stato aperto Montagne,<br />

perchè non pensare per l’Italia ad un format Mare?<br />

Intanto a Genova state utilizzando Carrefour<br />

Express per testare la strada dell’Edlp ...<br />

A Genova, stiamo vivendo un’esperienza importante,<br />

che, dopo un anno di lavoro, sta registrando risultati<br />

incoraggianti, che non escludono, in un<br />

prossimo futuro, il lancio di un’insegna specifica. In<br />

pratica, abbiamo ridotto i prezzi di circa il 15% negli<br />

80 store della città, trasformando lo sconto medio<br />

annuale promozionale in prezzo continuativo. L’utilizzo<br />

anticipato di Carrefour Express per due store<br />

ha risposto alla necessità di rafforzare nella clientela<br />

il nuovo concetto del negozio, partendo dal presupposto<br />

che il target migliore per questa opzione sia il<br />

negozio di vicinato cittadino metropolitano e non il<br />

supermercato.<br />

Come siete riusciti a trasmettere il difficile concetto<br />

di Edlp?<br />

Rafforzando l’aspetto di comunicazione, certi che si<br />

tratti soprattutto di una questione di marketing. Così,<br />

come hanno fatto altri competitor, abbiamo creato,<br />

nello scatolame, una comunicazione in-store<br />

ad hoc a base di promesse e regole, mentre nei<br />

freschi abbiamo optato per messaggi legati alla<br />

freschezza, evidenziando la presenza di opportunità<br />

interessanti tutti giorni.<br />

Una voce importante della prossimità sono i<br />

servizi. Novità in vista?<br />

Siamo sempre interessati a completare l’offerta con<br />

nuovi servizi: alla lavanderia presente in alcuni Express,<br />

potrebbe aggiungersi l’inserimento di spazi<br />

per la ristorazione, sfruttando test internazionali come<br />

il Carrefour Cafè, in lancio in Francia. In realtà,<br />

però, la nostra priorità rimane l’allargamento degli<br />

orari, su un arco di 13 ore 7 giorni su 7. Si tratta di<br />

un vettore fondamentale per il buon funzionamento<br />

dei nostri negozi, che porta anche nuova occupazione.<br />

Qualsiasi altro progetto rimane secondario.<br />

Una battuta sul concetto di convenienza ...<br />

<strong>Il</strong> Gruppo a livello internazionale è attualmente impegnato<br />

nella ricerca di una comunicazione più efficace<br />

relativa a prezzo e convenienza, nella logica<br />

di fornire una rassicurazione continuativa. Avremo<br />

presto novità.<br />

Marina Bassi, Cristina Lazzati<br />

27<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

Retail


Chi è<br />

Mauro Lusetti,<br />

Ad Nordiconad<br />

Dal vostro osservatorio,<br />

quali sono i segnali<br />

per il <strong>2010</strong>?<br />

Anche se la congiuntura<br />

rimane negativa,<br />

con difficoltà allineate a<br />

quelle della stagione scorsa,<br />

i nostri risultati<br />

si mantengono positivi:<br />

nei primi due mesi<br />

dell’anno, abbiamo superato<br />

il budget ed eguagliato<br />

il fatturato 2009,<br />

pur in presenza<br />

di condizioni climatiche<br />

difficili, che hanno limitato<br />

la mobilità dei consumatori.<br />

Ad oggi, la rete di vendita di Nordiconad è formata da<br />

443 supermercati e 5 ipermercati E.Leclerc. Nel <strong>2010</strong>, la<br />

rete sarà ulteriormente rafforzata soprattutto nell’ambito<br />

dei supermercati, con particolare attenzione all’area<br />

bolognese. In crescita anche i business collaterali della<br />

parafarmacia e dei distributori di benzina, oltre che l’ottica.<br />

“Nel 2009, abbiamo aperto quattro negozi di ottica nei nostri<br />

ipermercati, due in Piemonte e due in Emilia -precisa<br />

Lusetti-. Sicuramente continueremo su questa strada,<br />

sviluppando, oltre che shop-in-shop negli ipermercati,<br />

anche strutture a se stanti, in galleria, in linea con i risultati<br />

positivi già ottenuti nell’ambito delle parafarmacie”.<br />

ggi siamo la prima organizzazione<br />

“Odella gdo italiana nel canale supermercati,<br />

anche se, considerando tutti gli<br />

altri format, occupiamo il secondo posto<br />

dietro Coop”. Con queste parole, Mauro<br />

Lusetti, Ad di Nordiconad, una delle otto<br />

cooperative associate a Conad, snocciola<br />

i dati positivi del 2009 e svela le linee guida<br />

<strong>2010</strong>. “Come Nordiconad -spiega a Gdoweek-<br />

siamo in controtendenza: cresciamo<br />

di due punti percentuali in un momento<br />

di difficoltà generale. Siamo soddisfatti”.<br />

Quali sono le ragioni della crescita?<br />

Sono molteplici, ma ce ne sono tre più<br />

importanti. Al primo posto, va messo il piano<br />

promozionale fortemente aggressivo<br />

che soddisfa il momento di difficoltà dei<br />

consumatori. Un secondo elemento è la<br />

diffusione sul territorio della rete di vendita<br />

che ci consente di gestire una relazione<br />

più stretta con i consumatori e interpretare<br />

in maniera corretta e rapida i cambiamenti.<br />

<strong>Il</strong> terzo fattore riguarda la distintività della<br />

politica commerciale, che si esprime, oltre<br />

che sul fresco e sui prodotti a marchio, con<br />

un orientamento consumerista su aspetti<br />

cruciali come la salute, con store e shopin-shop<br />

di parafarmacia, e la mobilità con<br />

l’apertura di distributori di carburante.<br />

Quanto investirete sullo sviluppo?<br />

Per il <strong>2010</strong> allo sviluppo sono destinati 80<br />

mio e, di cui 4 mio solo sull’area bolognese,<br />

con un aumento rispetto all’anno<br />

scorso (50 mio). Ad oggi, abbiamo appe-<br />

29<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

Retail<br />

Strategie Sviluppo della rete, nuovi format, ambiente: le priorità secondo l’Ad Lusetti<br />

Nordiconad vuole crescere<br />

con una rete sempre più green<br />

Le direttrici dello sviluppo della rete: supermercati, nuovi format, logistica<br />

na aperto un pdv di 800 mq a Sant’Agata<br />

Bolognese (Bo) e apriremo un 600 mq a<br />

Serravalle (Bo), cui seguiranno altre due<br />

aperture. Oltre a investire sulla rete, siamo<br />

concentrati sul miglioramento della logistica:<br />

nel corso dell’anno, è prevista l’apertura<br />

di un altro deposito nazionale unificando<br />

in una nuova struttura di 40mila mq a<br />

Savona quelli sparsi sul territorio nell’area<br />

Nord Ovest (Piemonte, Liguria).<br />

Come giudica il lavoro svolto all’interno<br />

di Coopernic?<br />

Ottimo. Consideriamo Coopernic non solo<br />

un consorzio d’acquisto, ma un’unione basata<br />

su una visione economica e sociale<br />

comune con i nostri partner europei, sotto<br />

certi aspetti più evoluti di noi, anche grazie<br />

a una legislazione più attenta. Penso soprattutto<br />

all’ambiente.<br />

Oggi uno dei temi “caldi” per il retail.<br />

Come si sta muovendo Conad?<br />

Continuiamo ad avere un atteggiamento<br />

attento e responsabile: oggi il 70%<br />

dell’energia consumata da magazzini e<br />

pdv proviene da energie rinnovabili. La<br />

liberalizzazione del mercato energetico ci<br />

ha dato la possibilità di scegliere e noi, fin<br />

da subito, ci siamo attrezzati selezionando<br />

le fonti. Anche i risparmi energetici all’interno<br />

della rete sono in crescita: anzi, nella<br />

progettazione dei prossimi pdv Conad<br />

questi aspetti sono destinati ad essere<br />

sempre più centrali.<br />

Davide Bernieri


Retail<br />

<<br />

Comunicazione<br />

dettagliata<br />

L’origine tutta italiana<br />

degli ingredienti<br />

è esplicitata<br />

anche sui pack.<br />

Strategie Marco Ferrero, marketing manager dell’azienda, illustra il progetto<br />

McItaly, il riposizionamento<br />

tricolore di McDonald’s<br />

Caratterizzare un format collaudato e<br />

diffuso in tutto il mondo con l’accento<br />

della tradizione alimentare di ogni singolo<br />

paese per meglio incontrare i gusti<br />

dei consumatori.<br />

La linea di prodotti McItaly è il risultato<br />

tricolore della strategia “glocal” che Mc-<br />

Donald’s ha adottato. Ossia guardare al<br />

mercato globale dalla prospettiva locale,<br />

in questo caso facendo perno sulle<br />

tante tipicità che punteggiano la nostra<br />

Penisola da Nord a Sud e inserendo<br />

prodotti tipici nel tradizionale menu della<br />

multinazionale a stelle e strisce del fast<br />

food. E il programma per il <strong>2010</strong> è già<br />

denso di novità in questo senso: ultimo,<br />

in ordine di tempo, il lancio di un kiwi<br />

ready to eat a marchio Le Frescallegre,<br />

100% provenienza nazionale, innestato<br />

su uno stecco per la massima comodità<br />

di consumo, anche on the go. “Siamo<br />

un’azienda -dichiara Marco Ferrero,<br />

marketing e communication manager di<br />

McDonald’s Italia- che ha una lunga<br />

storia di sviluppo di ricette e di avvicinamento<br />

ai gusti locali, con una fortissima<br />

tendenza verso la qualità, certificazione<br />

e tracciabilità dei prodotti. L’attenzione<br />

alla tipicità è una peculiarità McDonald’s,<br />

il concetto di ‘glocal’ uno degli aspetti<br />

particolari del brand. Oggi innoviamo<br />

portando nel menu ingredienti e abitudini<br />

locali: per fare un esempio, da McDonald’s<br />

in Portogallo si mangiano zuppe.<br />

Abbiamo un modello di business che<br />

tendiamo a mantenere fedelmente: con-<br />

30<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

tinueremo a vendere panini e insalate,<br />

ma vogliamo integrarci sempre più con<br />

i gusti locali.”<br />

McItaly sembra il tentativo di rassicurare<br />

il cliente italiano su ciò che si può<br />

trovare nei ristoranti a vostro marchio:<br />

oggi, parlate più al vostro cliente o a<br />

chi non è cliente McDonald’s?<br />

Di certo ai non consumatori, presso i<br />

quali abbiamo aumentato la quota di<br />

due punti percentuali. Generalmente, la<br />

regola dice di non puntare sui rejectors,<br />

ma di aumentare la frequenza presso<br />

i clienti. Noi non vogliamo puntare<br />

sull’aumento della frequenza, anzi siamo<br />

convinti che un’alimentazione variata è<br />

quanto di meglio si può augurare. Sì alla<br />

dieta variata, sia all’alternanza, sia alla<br />

diversità alimentare e culturale, ma non<br />

vogliamo più sentire pregiudizi.<br />

Quali?<br />

Circa l’80% dei prodotti e dei servizi provengono<br />

da aziende italiane (il 100% per<br />

la linea McItaly, ndr), così come i nostri<br />

ristoratori affiliati e i 13.500 lavoratori<br />

impiegati nella rete dei ristoranti. Ma non<br />

abbiamo mai enfatizzato questo aspetto.<br />

Per questo, ritengo che sia il momento di<br />

sviluppare un atteggiamento più maturo<br />

verso di noi.<br />

Anche perché i Consorzi di Tutela che<br />

hanno partecipato alle vostre iniziative<br />

sono soddisfatti dei numeri portati a<br />

casa…<br />

Per il Parmigiano-Reggiano, ad esempio,<br />

solo nel 2009 sono state 60 le tonnellate<br />

di Parmigiano-Reggiano Dop fornite a<br />

McDonald’s da Parmareggio e circa una<br />

decina di tonnellate in più sono previste<br />

per quest’anno. E l’interesse verso<br />

questo prodotto si è allargato a Francia<br />

(150 tonnellate le esportazioni previste),<br />

Belgio, Olanda, Spagna, e Svizzera. Non<br />

è escluso che il panino al Parmigiano-<br />

Reggiano possa avere la sua ribalta<br />

ad Orlando negli Usa alla convention<br />

mondiale cui partecipano 20mila delegati<br />

McDonald’s. Quindi enormi ritorni<br />

d’immagine e commerciali per le tipicità<br />

italiane. Davide Bernieri


Retail<br />

Case studies Viaggio in un’insegna che parte dal caffè e si sviluppa in molte altre direzioni<br />

Producer e retailer insieme, la miscela<br />

inconfondibile del protailer Tchibo<br />

<strong>Il</strong> retailer Tchibo, che nel 2009 ha<br />

compiuto 60 anni e ogni giorno<br />

augurava un “Buon compleanno a<br />

una grande idea”, in Germania ha<br />

raggiunto una notorietà presso gli<br />

abitanti del 99%, con 900 negozi, a<br />

cui si aggiungono 300 store all’estero;<br />

38.000 “depositi in concessione”<br />

in negozi specializzati e in supermercati<br />

in Germania e 7.000 all’estero;<br />

5 marche-insegne. In altre parole,<br />

possiamo guardare all’idea di Tchibo<br />

da tante prospettive, tutte rilevanti e<br />

molto attuali anche nel dibattito accademico<br />

in corso sul retailing e le<br />

sue prospettive di sviluppo.<br />

crescita basata<br />

sulla Multicanalità<br />

Tchibo è un retailer multi-canale<br />

orientato alla continua moltiplicazione<br />

dei punti di contatto con i clienti<br />

finali: vende per posta attraverso il<br />

catalogo, i negozi a insegna Tchibo,<br />

shop-in-shop in altri negozi, ambulanti<br />

propri e via Internet.<br />

Si tratta di un sorprendente mix di<br />

vecchio e nuovo, di brick & click,<br />

che consente di soddisfare specifiche<br />

richieste dei clienti in diversi<br />

contesti di shopping e in qualsiasi<br />

area della Germania. La multicanalità,<br />

se gestita in modo coordinato e<br />

intelligente, sollecita le vendite perché<br />

educa il cliente alla conoscenza,<br />

all’apprezzamento della marca<br />

e alla fedeltà. Conoscenza e fedeltà<br />

alla marca sono due fattori che stimolano<br />

gli acquisti: in altre parole, i<br />

consumatori che frequentano diversi<br />

canali comprano di più.<br />

internazionalità<br />

e politiche locali<br />

Tchibo è un retailer internazionale:<br />

nato nel 1949 ad Amburgo con<br />

l’idea di vendere il caffè per posta,<br />

nel 1991 -a 42 anni dalla sua<br />

nascita- comincia un’inarrestabile<br />

espansione internazionale che, partita<br />

dai Paesi dell’Europa dell’Est<br />

(Ungheria, Slovacchia, Repubblica<br />

Ceca e gradualmente tutti gli altri),<br />

si è mossa verso i Paesi occidentali<br />

e non solo. La strategia di internazionalizzazione<br />

è costantemente<br />

attenta a bilanciare le caratteristiche<br />

del mercato locale con le risorse e<br />

le competenze dell’azienda e con i<br />

vincoli logistici. Man mano conosce<br />

un nuovo Paese, Tchibo rafforza il<br />

presidio: prima un ufficio, poi una<br />

32<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

filiale; prima la vendita di prodotti,<br />

quindi la proposta di servizi di accompagnamento<br />

ai prodotti; prima<br />

il classico commercio da canale<br />

lungo con cui si impara a conoscere<br />

il mercato, dopo il canale corto<br />

e quello diretto, con Internet e<br />

l’apertura di store Tchibo: un primo<br />

negozio a Londra nel 2000, vendite<br />

dirette in Svizzera nel 2001, un primo<br />

negozio a Istanbul nel 2009.<br />

il MeccanisMo perfetto<br />

della filiera tchibo<br />

Tchibo è un protailer: sin dalle origini,<br />

produce (pro-ducer) e vende al<br />

consumatore finale (re-tailer), combinando,<br />

in un binomio inscindibile,<br />

il prodotto e il servizio commerciale.<br />

Tchibo non è semplicemente una<br />

marca di caffè (finalmente diciamo<br />

cosa fa), ma una combinazione di<br />

caffè e di servizio. <strong>Il</strong> servizio accompagna<br />

il prodotto dall’inizio alla<br />

fine, dal momento in cui esce dalla<br />

fabbrica a quello in cui il consumatore<br />

finale paga il valore di ciò che<br />

ha acquistato. Tchibo produce caffè<br />

nei suoi stabilimenti e non ha mai<br />

ceduto a terzi la commercializzazione,<br />

creata e sviluppata insieme


al caffè: in pratica, dalla scelta del<br />

produttore dei grani al caffè caldo in<br />

tazza, Tchibo progetta tutte le strade<br />

per raggiungere il consumatore fino<br />

all’ultimo metro.<br />

<strong>Il</strong> caffè, anzi, diventa solo un pretesto<br />

per avvicinare i clienti. Gli automezzi<br />

ambulanti, introdotti nel 1975,<br />

che vanno a vendere nelle zone rurali<br />

della Germania, sono panetterie<br />

(mobile bakeries) a insegna Tchibo<br />

… eppure, Tchibo non è una firma<br />

per la panetteria! L’ambulante che<br />

dice pane per vendere caffè insegna<br />

molto dell’intelligenza del servizio<br />

del retailer, la cui genesi nasce<br />

dalla soddisfazione di un insieme di<br />

bisogni di clienti che vivono in aree<br />

non urbane.<br />

Ancora: Tchibo sviluppa i prodotti<br />

-le miscele di caffè- e, allo stesso<br />

tempo, crea servizi inediti che ne<br />

accompagnano la vendita in ogni<br />

canale distributivo. In pratica, non<br />

ha mai venduto solo un prodotto,<br />

ma una soluzione chiavi in mano a<br />

base di:<br />

n varietà di miscele di caffè (le<br />

origini);<br />

n negozi, il cui primo è stato aperto<br />

nel 1955 ad Amburgo;<br />

n Frischdepots nelle panetterie e<br />

pasticcerie, a partire dal 1963; nel<br />

1971 questi “depositi in concessione”,<br />

assimilabili a shop-in-shop,<br />

sono già 2.900; dal 1987, il sistema<br />

è esteso anche ai supermercati;<br />

n Tchibo Caffè Service crea e allestisce<br />

un concetto di punto di vendita<br />

a 360° (1972);<br />

n panetterie ambulanti che vedono<br />

anche caffè (1975);<br />

n macchine per il caffè espresso<br />

(1984);<br />

n una piattaforma completa di servizi<br />

innovativi, nel 2006.<br />

un unico brand<br />

per diversi business<br />

Che cosa vende Tchibo nei suoi<br />

vari siti? “A new experience every<br />

week” (una nuova esperienza ogni<br />

settimana) per sorprendere i clienti<br />

e per farli ritornare. <strong>Il</strong> concetto viene<br />

rafforzato nel 2008, quando nel payoff<br />

del marchio, viene ulteriormente<br />

sottolineato che questa esperienza<br />

si può gustare “Only at Tchibo”.<br />

La home page del sito www.tchibo.<br />

de, come le vetrine di tutti i negozi<br />

Tchibo, ogni lunedì espone i 30<br />

prodotti della settimana, scelti in<br />

sintonia con la stagione e legati<br />

da un tema comune: sci d’inverno,<br />

costumi da bagno d’estate, abbigliamento<br />

da palestra per l’autunno,<br />

attrezzi per il giardinaggio in primavera.<br />

Alcuni esempi sono forniti nel<br />

box della pagina successiva.<br />

Entrando nel bar per bere un caffè<br />

(ma è un bar?), gli avventori ispezionano<br />

la proposta della settimana,<br />

magari sorseggiando il caffè e possono<br />

anche consultare il catalogo<br />

che propone un assortimento ben<br />

più vasto ed eventualmente ordinare<br />

la merce via Internet. Totale scontrino:<br />

anche 1.000 euro per un unico<br />

acquisto. Le responsabili dei negozi<br />

hanno a disposizione un grande<br />

merchandising book che illustra le<br />

33<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

in collaborazione con<br />

<<br />

Non solo caffè<br />

Tchibo opera in Germania con 900<br />

store (di cui 500 integrati con coffee<br />

bar), cui si aggiungono altri 300<br />

store con altrettanti coffee bar in<br />

Austria, Polonia, Repubblica Ceca,<br />

Slovacchia e Ungheria. Oltre che<br />

con Tchibo, il gruppo opera anche<br />

con i marchi Gala von Eduscho e<br />

Davidoff Cafè. A questa attività si<br />

sono progressivamente aggiunti altri<br />

business, non necessariamente<br />

complementari, quali viaggi, telefonia,<br />

panetterie, ecc con l’obiettivo di<br />

fornire, sempre, un’esperienza top<br />

e sicura, garantita dall’insegna.<br />

52 settimane dell’anno con, oltre ai<br />

prodotti coinvolti e alle loro caratteristiche,<br />

i criteri di allestimento delle<br />

vetrine che variano secondo la loro<br />

dimensione, gli allestimenti interni, i<br />

prezzi di vendita.<br />

Come per Ikea, è difficile dire cosa<br />

venda Tchibo, così come è complesso<br />

definire che cosa non vende.<br />

Facciamo alcuni esempi: caffè in<br />

pacchetti, proposti in varietà e miscele<br />

declinate per qualità, lavorazione,<br />

paese di provenienza; menu<br />

caffè da gustare in loco insieme a<br />

una fetta di torta; snack; macchine<br />

per il caffè; (quasi) ogni genere<br />

di prodotto non alimentare: dalla<br />

biancheria intima all’abbigliamento<br />

casual e sportivo, dai prodotti per la<br />

pulizia per la casa alla bigiotteria e<br />

gioielleria fino all’arredamento. Vende,<br />

inoltre, viaggi, servizi finanziari,<br />

biglietti per spettacoli, servizi per la<br />

telefonia cellulare, polizze assicurative<br />

in partnership con Axa (uno dei<br />

principali operatori del mondo elle<br />

assicurazioni), auto in partnership<br />

con Fiat, fiori in partnership con<br />

Blume 2000, la principale catena<br />

tedesca per la commercializzazione<br />

di fiori e piante, con una forte presenza<br />

anche su internet; possiede<br />

anche un campo da golf e vende<br />

lezioni di golf. <strong>Il</strong> caffè e il menu caffè<br />

sono il minimo comune denominatore<br />

di tutto, mentre il resto viene rinnovato<br />

ogni lunedi in tutti i siti: quando,<br />

il lunedì, i negozi Tchibo aprono,<br />

i passanti osservano una vetrina<br />

completamente diversa rispetto a<br />

quella del giorno prima. Entrano, e,<br />

4 segue a pag. 34


Retail<br />

4<br />

segue da pag. 33<br />

LA FORZA DEL CATALOGO E LE VENDITE ONLINE<br />

<strong>Il</strong> catalogo, disponibile online e su carta negli store Tchibo, è suddiviso in 9 mondi (dall’abbigliamento ai viaggi, dalle proposte<br />

finanziarie a fiori e assicurazioni) a loro volta suddivisi in sottocategorie (offerte a tema, abbigliamento femminile, giardino, cucina,<br />

tariffe per la telefonia mobile, ecc). Di recente, è stato anche lanciato il sito di e-commerce per 18 Paesi europei, con tariffe<br />

di consegna differenziate tra Europa dell’Est (12,95 e) e quella occidentale (5,95 e), compreso il Regno Unito.<br />

guardandosi in giro mentre bevono<br />

il caffè, il loro sguardo incrocia una<br />

trentina di prodotti che prima non<br />

c’erano.<br />

la responsabilità sociale<br />

Oltre a moltiplicare gli stabilimenti<br />

di produzione e i punti di contatto<br />

con i clienti, Tchibo è sempre più<br />

attenta alle esigenze dell’ambiente<br />

e della comunità, praticando un’autentica<br />

corporate social responsibility.<br />

Questa, inizialmente, si esprime<br />

in specifici progetti che riguardano<br />

l’impiego di elettricità verde, l’attenzione<br />

al risparmio energetico e<br />

alle energie rinnovabili, la volontà<br />

di non sfruttare le risorse scarse<br />

della Terra. Negli anni più recenti, la<br />

sensibilità etica e la responsabilità<br />

sociale hanno trovato una sintesi<br />

nel Codice di Condotta, che stabili-<br />

sce 12 regole di base nella pratica<br />

della gestione attinenti a 12 capitoli:<br />

la competizione equa, il rifiuto della<br />

corruzione e di vantaggi non dovuti,<br />

la sicurezza e la responsabilità verso<br />

l’ambiente, l’attenzione ai diritti<br />

umani, il divieto alla discriminazione,<br />

il divieto allo sfruttamento di informazioni<br />

aziendali per conseguire<br />

vantaggi personali, la protezione del<br />

patrimonio e dei segreti aziendali, la<br />

difesa della proprietà intellettuale,<br />

il problema dei conflitti di interesse<br />

con le attività private dei collaboratori,<br />

la fiducia verso i collaboratori e<br />

la veridicità delle loro affermazioni,<br />

l’impiego economico delle risorse<br />

aziendali, la consapevolezza che i<br />

collaboratori rappresentano l’azienda<br />

in ogni manifestazione del loro<br />

comportamento. Mentre cresce in<br />

così tante numerose direzioni, sinergiche<br />

tra loro, Tchibo continua ad<br />

34<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

assecondare la strategia di costante<br />

adeguamento della struttura organizzativa<br />

creando via via divisioni che<br />

nascono dalle nuove strategie: Food<br />

Retail Division (creata nel 1987),<br />

Tchibo Coffee Service per i clienti<br />

dell’Ho.Re.Ca. (1994), Tchibo Direct<br />

per Internet (1996), Non Food Division<br />

per la gestione dei prodotti della<br />

nuova esperienza ogni settimana, e<br />

così via. Un esempio concreto che<br />

dimostra la validità e l’attualità degli<br />

insegnamenti di Alfred D. Chandler,<br />

che nel 1962 (nel suo Strategy and<br />

Structure: Chapters in the History<br />

of the Industrial Enterprise, The Mit<br />

Press) aveva detto che le organizzazioni<br />

manageriali si sviluppano come<br />

risposta alla strategia di business<br />

e che, nel 2008, ha generato ricavi<br />

per 3.200 milioni di euro occupando<br />

12.000 addetti.<br />

chiara Mauri - osservatorio retailing


1 2<br />

3<br />

5 6<br />

OVS puntualizza il format<br />

con nuovi segmenti<br />

L<br />

’ambizione di OVS industry di<br />

essere definito fast fashion retail<br />

con “contaminazioni” verso mondi<br />

complementari è evidente nelle sue<br />

ultime realizzazioni, che derivano<br />

dall’attività di riconversione dei 60<br />

Upim, assegnati all’insegna con l’acquisizione<br />

di fine gennaio. “A metà<br />

marzo, in tempi molto stretti, abbiamo<br />

già riconvertito i primi 16 store,<br />

effettuando anche interventi molto<br />

incisivi -precisa a Gdoweek Fabio<br />

Pampani, direttore generale di OVS<br />

Industry- Quest’attività proseguirà, a<br />

4<br />

maggio, con un secondo gruppo di<br />

30 negozi per finire, ai primi di settembre,<br />

con gli ultimi 15 store”.<br />

Per OVS si tratta di un’operazione<br />

importante, in termini di risorse finanziarie<br />

ed umane, che conferma<br />

la leadership dell’insegna a livello<br />

nazionale, forte anche di una rete<br />

complessiva di oltre 500 pdv, comprese<br />

le nuove aperture del <strong>2010</strong><br />

anche delle insegne spin off come<br />

OVS Kids, ormai arrivata a 14 store<br />

e in crescita, e Baby Angel (5).<br />

Marina Bassi<br />

37<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6<br />

Retail<br />

Abbigliamento<br />

per bambini e teenager<br />

L’abbigliamento rappresenta uno<br />

storico punto di forza per OVS, che<br />

ha creato una zona più appealing<br />

per la fascia di età 8-14 anni. Allo<br />

studio collezioni più segmentate per<br />

individuare nuovi consumatori.<br />

Voglia di casa<br />

Torna il reparto casa, per “contaminare”<br />

l’insegna oltre l’abbigliamento.<br />

Nella definizione del reparto, importante<br />

il ruolo svolto da Upim con<br />

le proprie competenze di settore.<br />

Spazio alla bellezza<br />

con Pl evidenziate<br />

Anche per i prodotti cosmetici viene<br />

individuata un’area ad hoc, che<br />

ricorda, con il suo verde acido, la<br />

zona profumeria di Upim. L’offerta,<br />

dal posizionamento mass market,<br />

si distingue per la presenza di alcune<br />

brand e per la Pl essence,<br />

destinata a un pubblico giovane,<br />

che chiede, qualità, moda, prezzo e<br />

divertimento.<br />

Collezioni esclusive<br />

Oltre allo spazio Baby Angel, è stato<br />

creato un angolo per collezioni<br />

esclusive OVS, che riprendono i<br />

temi grafici e di stile della linea<br />

firmata da Elio Fiorucci.<br />

Scarpe ed accessori<br />

a completamento<br />

L’inserimento delle prime collezioni<br />

di scarpe e di altri accessori è considerato<br />

un elemento essenziale per<br />

definire lo stile della donna OVS.<br />

Effetto cinema<br />

per piccoli clienti<br />

Per rendere il momento degli acquisti<br />

più rilassante per i più piccoli,<br />

oltre che per i genitori, nella zona<br />

dedicata all’offerta Fagottino è stato<br />

creato un angolo cinema con la visione<br />

di film di animazione recenti.<br />

Guarda i video<br />

OVS Assago<br />

e le gallerie<br />

OVS Kids e Baby Angel<br />

www.gdoweektv.it


Retail<br />

Scenario La crisi ha modificato le scelte del consumatore che da brand oriented sta diventando social oriented<br />

Per i giapponesi non rappresenta più<br />

uno status symbol vestire italiano<br />

Guarda i video<br />

Midtown Tokyo<br />

e Uniqlo<br />

www.gdoweektv.it<br />

Andrea Fenaroli<br />

ex Accessories<br />

Project Manager<br />

per Ermenegildo Zegna<br />

e ex presidente di Furla<br />

Japan<br />

Norimoto Nakagawa<br />

dal ‘93 è stato<br />

consulente<br />

per l’ingresso<br />

in Giappone di brand<br />

come Ferragamo,<br />

Loro Piana, Gap<br />

Japan<br />

C<br />

’era una volta la moda in Giappone,<br />

con i suoi santuari dello shopping, i<br />

department store, i negozi monomarca, i<br />

select shop. Oggi non si parla che di fast<br />

fashion, abbigliamento “usa e getta”, mediamente<br />

di tendenza, con una durata sullo<br />

scaffale (e nel guardaroba) decisamente<br />

ridotta. Ecco spiegato, in sintesi, cosa c’è<br />

dietro al calo delle vendite -fi no anche del<br />

20% (McKinsey Asia Consumer and<br />

Retail 2009)- della moda in Giappone.<br />

BrAnD DA nASconDErE<br />

“Fragile è il miglior aggettivo per descrivere<br />

la domanda di prodotti ad alto livello<br />

-ha detto Francesco Formiconi, direttore<br />

operativo di Giorgio Armani Japan, in<br />

una recente intervista al mensile Upsidetown<br />

Japan-. La domanda è ancora dipendente<br />

da riduzioni di prezzo per mantenersi<br />

stabile o far segnare piccole crescite”.<br />

<strong>Il</strong> settore della moda (non solo italiana) ha<br />

pesantemente sofferto gli effetti della crisi<br />

fi nanziaria. “I consumatori giapponesi stan-<br />

38<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

no modifi cando il loro approccio ai prodotti<br />

di fascia alta -continua Formiconi- con un<br />

cambiamento del paradigma di acquisto<br />

tra i più radicali e potenzialmente a lungo<br />

termine mai riscontrati fi nora, che hanno<br />

causato l’esplosione della cosiddetta luxury<br />

bubble”.<br />

La “forza” della classe media giapponese,<br />

si è ridotta. “La moda italiana rimane ‘il<br />

sogno’ per i giapponesi, ma vestire italiano<br />

non è più uno status symbol -afferma Norimoto<br />

Nakagawa, 40 anni di esperienza nel<br />

fashion business, consulente per l’ingresso<br />

in Giappone di marchi come Ferragamo,<br />

Loro Piana, GAP Japan-. Anche chi può<br />

permettersi di spendere per beni di lusso,<br />

evita di mettere in mostra la marca: in un<br />

momento di crisi per tutto il Paese non è eticamente<br />

accettabile fare bella mostra del<br />

lusso. I consumatori giapponesi sentono la<br />

crisi sulla propria pelle e da brand oriented<br />

stanno diventando social oriented”.<br />

Della stessa opinione Formiconi: “I giapponesi,<br />

prima molto sensibili alla marca, hanno<br />

rotto il rapporto d’amore con il brand.


Qualche mese fa, visitando lo store Giorgio<br />

Armani nel department Takashimaya, una<br />

signora che aveva acquistato un capo, una<br />

volta alla cassa, ha richiesto un sacchetto<br />

di Takashimaya e non di Armani: mi ha<br />

detto di non volere attirare l’attenzione dei<br />

vicini di casa”.<br />

Che il prezzo sia diventato un fattore determinante<br />

per il consumatore è sotto gli occhi<br />

di tutti e lo dicono le statistiche e le strategie<br />

adottate dai cosiddetti price breaker (H&M,<br />

Forever21, Uniqlo). “<strong>Il</strong> lavoro non è più una<br />

certezza, quindi è cambiato l’approccio alla<br />

vita e anche i valori -spiega Andrea Fenaroli,<br />

ex presidente Furla Japan-. L’acquisto<br />

dei cosiddetti beni effimeri viene dopo<br />

quelli per la famiglia e per la casa. In poche<br />

parole i giapponesi ora capiscono il valore<br />

dei beni”.<br />

Di fatto il mercato giapponese, pur rimanendo<br />

primario per il prodotto di moda<br />

italiano, offre sempre meno ritorni in termini<br />

di marginalità, dovuti a maggiori sconti e<br />

livelli di stock troppo elevati. “Ne consegue<br />

la necessità di praticare estrema prudenza<br />

nei nuovi investimenti -è la conclusione di<br />

Formiconi- e di rivedere le maggiori voci di<br />

costo, in particolare quelle relative agli affitti<br />

degli spazi di vendita, che devono calare<br />

mediamente dal 30% al 50% per mantenere<br />

una sufficiente redditività a livello di singolo<br />

negozio. Da rivedere con attenzione è<br />

anche lo sviluppo di canali di distribuzione<br />

alternativi, ad esempio le vendite online”.<br />

Approcci innovAtivi<br />

“<strong>Il</strong> consumatore giapponese è frenetico,<br />

ha bisogno di cambiamenti a forte velocità<br />

-racconta Orietta Pelizzari, giornalista di<br />

moda e insegnante alla Nuova Accademia<br />

di Belle Arti di Milano-. Ci sono due<br />

‘fette’ principali: quella classica/conservatrice,<br />

che ha ancora difficoltà ad accettare<br />

(e vestire) capi stranieri; e quella giovane,<br />

che moltiplica reinterpretando velocemente<br />

le varie tendenze”. Occorre un nuovo approccio<br />

per inserirsi sul mercato. “L’unica<br />

strategia possibile -conferma Pellizzari- è<br />

partire dalla cultura, mettendosi alla prova,<br />

per esempio coinvolgendo i designer giapponesi,<br />

facendogli reinterpretare gli abiti<br />

della collezione. <strong>Il</strong> concetto è quello di think<br />

global, act local”. E c’è ancora spazio per<br />

le aziende italiane. “Perché i giapponesi rimangono<br />

comunque dei grandi consumatori<br />

di moda. La differenza rispetto al passato<br />

è che ora sono molto più critici. È un<br />

mercato estremamente frammentato, da<br />

approcciare con un taglio diverso. In teoria<br />

i piccoli/medi marchi hanno una maggiore<br />

possibilità di stabilirsi in Giappone, perché<br />

ci sono tante nicchie nelle quali inserirsi”.<br />

Andrea rasca - Ad Equilibri (www.equilibri.net)<br />

Uniqlo, uno stile<br />

sempre più imitato<br />

39<br />

“I vestiti dicono tanto, ma tu puoi dirlo meglio”: è questo<br />

uno dei motti di Uniqlo, marchio del gruppo giapponese<br />

Fast Retailing Co., Ltd., che disegna, produce, commercializza<br />

e vende abbigliamento casual indossabile “da chiunque,<br />

ogni giorno”. Con 760 store nel mondo, di cui 99 a<br />

Tokyo, 41 in Corea del Sud e 47 in Cina, Uniqlo ha costruito<br />

il proprio impero -fin dall’apertura del primo negozio ad<br />

Hiroshima nel 1984- sul rapporto qualità/prezzo, insieme<br />

all’applicazione (e all’evoluzione) della cosiddetta Strategia<br />

SPA (Speciality-store/retailer of Private-label Apparel)<br />

già adottata da marchi americani come GAP e raffinata<br />

dall’azienda giapponese attraverso il controllo di ogni singolo<br />

gradino del processo produttivo.<br />

Un’espansione infinita. Dalle magliette e maglioni a capi<br />

d’abbigliamento in denim, dalle giacche ai vestiti formali da<br />

uomo, Uniqlo non impone un look, fornisce “pezzi” di cui<br />

chiunque può aver bisogno per creare il proprio stile.<br />

Secondo un recente sondaggio d’opinione sulle griffe<br />

condotto dal Nikkei, il più autorevole quotidiano economico<br />

giapponese, se l’inglese Burberry e la francese Louis<br />

Vuitton sono le marche che le donne prediligono rispettivamente<br />

per prodotti d’abbigliamento e borse, Uniqlo<br />

ha scalato la classifica piazzandosi al secondo posto.<br />

L’espansione del gruppo non sembra avere fine (e confine):<br />

dopo Londra, New York e Parigi, ad aprile è arrivato<br />

anche a Mosca e ha già pianificato l’apertura del secondo<br />

store nel 2011. Secondo Tadashi Yanai, presidente di Fast<br />

Retailing (l’uomo più ricco del Giappone, come riportato da<br />

Forbes), l’obiettivo è raggiungere i 5.000 miliardi di yen di<br />

vendite entro il 2020.<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

in collaborazione con


Retail<br />

FOOD<br />

AREA NIELSEN<br />

SupERSToRE<br />

Via dei Missaglia 70<br />

Milano<br />

1.200 mq<br />

Rewe<br />

di Alessandra Bonaccorsi<br />

Dati delle aree da:<br />

Guida Nielsen Largo Consumo, edizione Gennaio <strong>2010</strong><br />

1<br />

IPERMERCATI: 327<br />

MQ 1.707.365<br />

SUPERMERCATI: 1.819<br />

MQ 1.672.109<br />

ALTRI: 4.040<br />

MQ 1.199.744<br />

DATA DI ApERTuRA<br />

4 marzo <strong>2010</strong><br />

LoCATIoN<br />

Zona sud della città, vicinanze<br />

piazza Abbiategrasso.<br />

Si può raggiungere<br />

con la linea 2 della<br />

metropolitana.<br />

CoNCoRRENZA<br />

Centro commerciale Fiordaliso<br />

a circa 3 km.<br />

LAYouT<br />

Classico format dell’insegna.<br />

Banco salumeria<br />

e gastronomia, banco<br />

pane, pescheria a libero<br />

servizio e banco pesce,<br />

macelleria.<br />

oFFERTA<br />

Dopo il cambio di insegna<br />

da Standa a Billa,<br />

riapre il pdv milanese<br />

che ha in assortimento<br />

11.264 referenze per il<br />

food e 2.283 per il non<br />

food. Offre generi vari,<br />

bazar leggero, bazar<br />

pesante, piatti pronti ed<br />

elaborati. La previsione<br />

di fatturato annuo è di 6<br />

mio di euro.<br />

SERVIZI<br />

Orario: Lun-sab 8,00-<br />

20,00. <strong>Il</strong> parcheggio è a<br />

pagamento. Previsto servizio<br />

a domicilio.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

<strong>Il</strong> pdv impiega 30 addetti,<br />

19 parti time. In barriera<br />

6 casse tradizionali<br />

IpERmERCATo<br />

Via Vallecamonica 15<br />

Brescia<br />

5.300 mq<br />

Sma spa<br />

DATA DI ApERTuRA<br />

11 marzo <strong>2010</strong><br />

LoCATIoN<br />

Strada statale 11, interseca<br />

la tangenziale ovest. È<br />

la locomotiva alimentare<br />

del c.c. Sant’Anna.<br />

CoNCoRRENZA<br />

Nella stessa area gravita<br />

l’ipermercato Bennet.<br />

LAYouT<br />

Format di ultima generazione<br />

dell’insegna: sensori<br />

per regolare il flusso<br />

luminoso; banchi surgelati<br />

coperti con vetri a<br />

scorrimento per ridurre<br />

la dispersione del freddo;<br />

inverter sulla centrale<br />

frigorifera per modulare<br />

il funzionamento dei<br />

compressori; faretti di<br />

ultima generazione per<br />

l’illuminazione delle aree<br />

specialistiche; banchi frigoriferi<br />

con illuminazione<br />

a cappello; crepuscolare<br />

in galleria. Gli accessori<br />

d’arredo e i pannelli del<br />

reparto panetteria sono<br />

in legno riciclato, mentre<br />

i cestini della spesa,<br />

i contenitori e i vassoi<br />

della gastronomia, gli<br />

evidenziatori promozionali,<br />

i gettoni dei carrelli,<br />

i separatori dei banchi<br />

frigoriferi e dei clienti alla<br />

cassa sono stati realizzati<br />

con plastica riciclata.<br />

oFFERTA<br />

In assortimento circa<br />

21.000 referenze di cui<br />

2.000 a marca privata e<br />

oltre 1.000 etichette vini.<br />

Nel pdv anche reparti per<br />

40<br />

casa, profumeria, intimo,<br />

bambino e abbigliamento.<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun-sab 8,30-<br />

21,00. <strong>Il</strong> parcheggio<br />

comprende 600 posti<br />

auto. Grazie alla collaborazione<br />

con la cooperativa<br />

sociale Cauto Onlus i<br />

prodotti inadatti alla vendita<br />

a causa di difetti delle<br />

confezioni, o perché<br />

prossimi alla scadenza,<br />

saranno donati alle associazioni<br />

di volontariato<br />

del territorio.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

<strong>Il</strong> personale è composto<br />

da 92 collaboratori tra<br />

cui 6 neoassunti con età<br />

media di 39 anni. In barriera<br />

15 casse tradizionali<br />

tra cui una prioritaria per<br />

disabili e donne in gravidanza<br />

e la cassa veloce,<br />

più 6 casse self-service<br />

“Cassamica”<br />

SupERmERCATo<br />

Via Mazzini 72 F<br />

Vimercate (Mb)<br />

120 mq<br />

Cooperativa Peraltro<br />

DATA DI ApERTuRA<br />

13 marzo <strong>2010</strong><br />

LoCATIoN<br />

Zona centrale della cittadina<br />

della Brianza.<br />

CoNCoRRENZA<br />

Non ha concorrenti diretti<br />

nell’area.<br />

LAYouT<br />

Pianta quadrata, classico<br />

format dell’insegna.<br />

oFFERTA<br />

2.000 referenze tra ali-<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

mentari confezionati,<br />

latticini e surgelati e ortofrutta,<br />

controllati e certificati<br />

dagli organismi<br />

autorizzati dal Ministero<br />

per le Politiche agricole.<br />

In assortimento anche<br />

cosmetici naturali, detergenti<br />

ecologici per la persona<br />

e la casa, prodotti<br />

artigianali e del commercio<br />

equo e solidale.<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun-sab 8,30-<br />

12,30 e 15,00-19,00.<br />

Chiuso lunedì pomeriggio.<br />

Promozioni mensili<br />

e il progetto “12 mesi<br />

di trasparenza” che ogni<br />

mese valorizza un produttore<br />

biologico d’eccellenza.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

Annamaria Farina e Sara<br />

Bernasconi gestiscono il<br />

pdv. 1 cassa.<br />

DISCouNT<br />

Via Nazionale 136<br />

Tirano (So)<br />

1.100 mq<br />

Lidl spa<br />

DATA DI ApERTuRA<br />

29 marzo <strong>2010</strong><br />

LoCATIoN<br />

In zona periferica, sulla<br />

strada statale 38.<br />

CoNCoRRENZA<br />

Non ci sono competitor<br />

in zona.<br />

LAYouT<br />

<strong>Il</strong> pdv riapre dopo i lavori<br />

di ristrutturazione e<br />

ampliamento che hanno<br />

portato la superficie<br />

da 700 agli attuali 1.100<br />

mq.<br />

oFFERTA<br />

1.200 referenze tra food<br />

e non food.<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun-sab 9,00-<br />

20,00. Parcheggio scoperto<br />

con 95 posti auto.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

14, di cui 14 di cui 3 uomini<br />

e 11 donne.


AREA NIELSEN<br />

2<br />

IPERMERCATI: 173<br />

MQ 821.930<br />

SUPERMERCATI: 1.811<br />

MQ 1.613.985<br />

ALTRI: 3.771<br />

MQ 1.082.841<br />

SupERmERCATo<br />

Via 8 marzo 13<br />

Rovigo<br />

2.500 mq<br />

Gruppo Unicomm (Selex)<br />

DATA DI ApERTuRA<br />

Marzo <strong>2010</strong><br />

LoCATIoN<br />

Periferia della città, vicino<br />

alla tangenziale est,<br />

strada statale 16. <strong>Il</strong> Superstore<br />

raccoglie l’eredità<br />

dello storico Famila<br />

di viale Porta Po, chiuso<br />

qualche giorno prima<br />

dell’inaugurazione, e<br />

sorge a circa 600 metri<br />

dalla precedente sede.<br />

CoNCoRRENZA<br />

Nella stessa area c’è il<br />

centro commerciale La<br />

Fattoria con ipermercato<br />

Interspar.<br />

LAYouT<br />

Format studiato e sviluppato<br />

recentemente dalla<br />

Unicomm: potenziamento<br />

selettivo dell’offerta,<br />

razionalizzazione degli<br />

spazi destinati ai prodotti<br />

freschi, aree dedicate alle<br />

attività promozionali e<br />

alla stagionalità.<br />

oFFERTA<br />

Oltre 10.000 referenze. <strong>Il</strong><br />

reparto pescheria ha la<br />

friggitoria; in panetteria<br />

piazza e croissant appena<br />

sfornati. Nel punto di<br />

vendita anche il reparto<br />

audio, foto, video.<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun-sab 8,00-<br />

20,00. Offerta take away.<br />

Parcheggio con oltre 200<br />

posti auto.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

In barriera 12 casse di<br />

cui 4 automatiche. Lo<br />

staff è di 42 addetti.<br />

AREA NIELSEN<br />

4<br />

IPERMERCATI: 138<br />

MQ 738.235<br />

SUPERMERCATI: 2.661<br />

MQ 2.001.962<br />

ALTRI: 7.368<br />

MQ 1.951.950<br />

DISCouNT<br />

Via Pietro Nenni 59<br />

Mugnano (Na)<br />

1.200 mq<br />

Lidl spa<br />

DATA DI ApERTuRA<br />

18 marzo <strong>2010</strong><br />

LoCATIoN<br />

In zona periferica, sulla<br />

strada provinciale 1,<br />

interseca la strada provinciale<br />

68 Mugnano-<br />

Melito.<br />

CoNCoRRENZA<br />

Non ha competitor in zona.<br />

LAYouT<br />

L’intera struttura si estende<br />

su una superficie totale<br />

di 7.000 mq suddivisa<br />

tra area vendita, parcheggio<br />

e zona verde.<br />

L’edificio riqualificato era<br />

precedentemente adibito<br />

a deposito di falegnameria.<br />

Per l’intervento di recupero<br />

edilizio sono stati<br />

privilegiati rivestimenti,<br />

coperture, pannelli ed infissi<br />

in grado di garantire<br />

4 segue a pag. 42<br />

GDO Week 3/22/10 11:48 AM Page 1<br />

La nostra fiera<br />

è la vostra fiera<br />

Le vendite a marchio<br />

del distributore aumentano<br />

sempre di più.<br />

La quota di mercato<br />

ha superato l'30%<br />

in 9 stati in Europa.<br />

Le vendite totali<br />

equivalgono ora<br />

a 100 miliardi di euro.<br />

Anche “<strong>Il</strong> Mondo del Marchio<br />

del Distributore” cresce sempre di più,<br />

con espositori provenienti da oltre<br />

60 paesi e acquirenti da oltre 90 paesi.<br />

Ci saranno oltre 20.000 diversi prodotti<br />

a marchio del distributore in esposizione.<br />

Per esporre o visitare,<br />

contatti la PLMA oggi stesso.<br />

Faccia della nostra fiera,<br />

la sua fiera per il marchio<br />

del distributore.<br />

Amsterdam<br />

18-19 maggio <strong>2010</strong><br />

Presentata dalla Private Label Manufacturers Association - International Council<br />

Strawinskylaan 671, 1077 XX Amsterdam, Paesi Bassi<br />

Telefono: (31) 20 5753032 Fax: (31) 20 5753093 Email: info@plma.nl<br />

www.plmainternational.com


*1-2apr_15_8,5x26 1-04-<strong>2010</strong> 15:26 Pagina 1<br />

4<br />

segue da pag. 41<br />

la massimizzazione del<br />

risparmio energetico. La<br />

superficie di vendita si<br />

estende sul classico format<br />

dell’insegna.<br />

oFFERTA<br />

In totale 1.200 referenze<br />

per food e non food.<br />

SERVIZI<br />

Orario: Lun-dom 9,00-<br />

21,00. Ogni settimana offerte<br />

e prodotti ribassati.<br />

Con la promozione “Tutti<br />

pazzi per il sabato” articoli<br />

scontati fino al 40%.<br />

<strong>Il</strong> parcheggio scoperto<br />

può ospitare fino a 95<br />

auto.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

Nd.<br />

IpERmERCATo<br />

Statale Nord SS16 km<br />

142<br />

Silvi Marina (Te)<br />

2.500 mq<br />

Sma spa<br />

DATA DI ApERTuRA<br />

11 marzo <strong>2010</strong><br />

LoCATIoN<br />

All’interno del c.c. Universo.<br />

CoNCoRRENZA<br />

Nessuna insegna concorrente<br />

nelle immediate<br />

vicinanze.<br />

LAYouT<br />

L’ex Cityper cambia insegna.<br />

Dopo la riqualificazione<br />

riapre al pubblico<br />

l’ipermercato con<br />

format rinnovato: reparti<br />

contraddistinti da zone<br />

colori, corridoi ampi e<br />

luminosi, ampie aree a libero<br />

servizio. Inserimento<br />

a scaffale di referenze<br />

sia del mercato solidale e<br />

biologico sia per particolari<br />

necessità salutistiche<br />

(prodotti senza glutine e<br />

per diabetici).<br />

oFFERTA<br />

L’assortimento di 15.000<br />

referenze ha come punto<br />

di forza i freschi. In<br />

pescheria il pescato del<br />

giorno e in panetteria il<br />

pane appena sfornato.<br />

Salumi e formaggi sono<br />

anche regionali. <strong>Il</strong> 10%<br />

dell’assortimento alimentare<br />

proviene dal territorio<br />

del pdv.<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun-gio 9,00-<br />

20,00; ven-dom 9,00-<br />

20,30. Sempre presente<br />

paniere con 10 prodotti<br />

di prima necessità a<br />

“Prezzo Simply”. <strong>Il</strong> parcheggio<br />

comprende fino<br />

a 1.000 posti auto.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

12 casse poste in barriera<br />

tra cui anche la cassa<br />

prioritaria per disabili e<br />

donne in gravidanza. <strong>Il</strong><br />

personale è formato da<br />

40 collaboratori, tra cui 3<br />

neoassunti con età media<br />

di 35 anni.<br />

IpERmERCATo<br />

Via Marconi 61<br />

Falconara Marittina (An)<br />

3.200 mq<br />

Sma spa<br />

DATA DI ApERTuRA<br />

25 marzo <strong>2010</strong><br />

LoCATIoN<br />

In periferia, nelle vicinanze<br />

dell’aeroporto Ancona<br />

Falconara.<br />

CoNCoRRENZA<br />

Non ci sono competitor<br />

vicini al pdv.<br />

LAYouT<br />

L’ex Cityper diventa<br />

Ipersimply. Modificato il<br />

format rispetto al precedente<br />

pdv: i reparti sono<br />

contraddistinti da zone<br />

colore, i corridoi sono<br />

ampi e lo spazio per i<br />

banchi serviti ampliato.<br />

oFFERTA<br />

18.000 referenze in assortimento<br />

tra cui anche<br />

prodotti del commercio<br />

equo e solidale e biologico.<br />

In parafarmacia 300<br />

referenze di farmaci da<br />

banco e 1.800 prodotti<br />

di erboristeria, dermocosmesi,<br />

integratori dietetici,<br />

integratori per sportivi<br />

e prodotti di veterinaria.


SERVIZI<br />

Orario: lun-sab 8,30-<br />

20,30. Sacchetti biodegradabili<br />

in amido di patate<br />

e borse cabas riutilizzabili.<br />

Parcheggio con<br />

319 posti.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

75 gli addetti per il 70%<br />

provenienti dal Comune<br />

di Falconara Marittima.<br />

In barriera 14 casse tradizionali<br />

tra cui cassa per<br />

disabili e donne in gravidanza.<br />

4 le casse self<br />

service “Cassa Amica”.<br />

SupERmERCATo<br />

Via dei Vestini<br />

Chieti<br />

1.700 mq<br />

Punto spesa srl<br />

DATA DI ApERTuRA<br />

Dicembre 2009<br />

LoCATIoN<br />

Nuovo quartiere residenziale<br />

alla periferia<br />

di Chieti Scalo a poche<br />

centinaia di metri dal<br />

Presidio Ospedaliero e<br />

dall’Università.<br />

CoNCoRRENZA<br />

In zona il centro commerciale<br />

Megalò e il Conad<br />

superstore.<br />

LAYouT<br />

Layout classico con reparti<br />

a seguire per attinenza<br />

merceologica.<br />

Arredo classico con gondole<br />

centrali inclinate di<br />

45 gradi. Introdotte innovazioni<br />

per contenere i<br />

consumi energetici.<br />

oFFERTA<br />

Reparti assistiti per gastronomia<br />

calda e fredda,<br />

pizzeria, panetteria,<br />

salumeria, macelleria e<br />

pescheria. Presente anche<br />

il non food stagionale.<br />

La previsione di fatturato<br />

è di 6 mio di euro<br />

annui.<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun-sab 8,00-<br />

20,00. 150 carrelli. <strong>Il</strong> parcheggio<br />

scoperto ospita<br />

fino a 150 auto. Bacheca<br />

annunci e servizio take<br />

away.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

<strong>Il</strong> team diretto da Leo Di<br />

Renzo è formato da 16<br />

addetti, 3 part time. In<br />

barriera 5 casse.<br />

SupERmERCATo<br />

Via Poggiomarino 11<br />

Striano (Na)<br />

600 mq<br />

Da.Gi. srl<br />

DATA DI ApERTuRA<br />

Dicembre 2009<br />

LoCATIoN<br />

Al centro della cittadina<br />

partenopea.<br />

CoNCoRRENZA<br />

Non ha concorrenza<br />

nell’area.<br />

LAYouT<br />

Classico format dell’insegna.<br />

oFFERTA<br />

4.000 referenze totali di<br />

cui 3.000 per il food e<br />

1.000 per il non food. I<br />

reparti sono assistiti. Si<br />

prevede un fatturato di 2<br />

mio di euro.<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun-ven 8,30-<br />

13,30 e 16,30-20,30; sab<br />

orario continuato. Domenica<br />

chiuso. Bacheca annunci<br />

e take away.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

Daniele Ammirati dirige<br />

un team di 9 addetti full<br />

time. 3 casse tradizionali.<br />

NON FOOD<br />

AbbIgLIAmENTo<br />

SpoRTIVo<br />

SS 192 km<br />

Gelso Bianco<br />

Catania<br />

85 mq<br />

Arena Italia<br />

43<br />

DATA DI ApERTuRA<br />

25 marzo <strong>2010</strong><br />

LoCATIoN<br />

Periferia del capoluogo<br />

etneo, zona aeroporto al<br />

chilometro 84,5 dell’asse<br />

dei servizi. All’interno del<br />

c.c “Porte di Catania”.<br />

CoNCoRRENZA<br />

Nike a 5 km<br />

LAYouT<br />

Layout su pianta quadrata.<br />

Concept evocativo del<br />

mondo acquatico: pannelli<br />

in acciaio retroilluminati,<br />

dalle forme ondulate,<br />

la cassa, realizzata<br />

in acciaio e vetro temperato,<br />

riprende la classica<br />

struttura di un podio ed<br />

è arricchita sullo sfondo<br />

da una parete nera con<br />

riflessi traslucidi, su cui<br />

risalta il profilo blu della<br />

losanga Arena.<br />

oFFERTA<br />

Collezioni Arena per uomo,<br />

donna e bambino: la<br />

linea Pool, con costumi<br />

ed accessori per il nuoto<br />

agonistico e non; la linea<br />

Beachwear con costumi<br />

ed accessori per il mare;<br />

e la linea Activewear, con<br />

proposte di abbigliamento<br />

dedicate allo sport ed<br />

al tempo libero.<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun-dom 9,00-<br />

21,00<br />

ADDETTI E CASSE<br />

5 addette, 1 cassa<br />

SpECIALIZZATo<br />

AbbIgLIAmENTo<br />

SS 192 Gelso Bianco<br />

Catania<br />

170 mq<br />

Rubra srl<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

Retail<br />

DATA DI ApERTuRA<br />

25 marzo <strong>2010</strong><br />

LoCATIoN<br />

In zona periferica sull’asse<br />

attrezzato al km 84,5.<br />

Tra i negozi del c.c. “Le<br />

porte di Catania”<br />

CoNCoRRENZA<br />

In galleria Oltre, Motivi,<br />

H&M<br />

LAYouT<br />

<strong>Il</strong> nero e il grigio dominano<br />

all’interno. La cassa<br />

è in rosso rubino lucido.<br />

L’illuminazione è realizzata<br />

con faretti sostenuti<br />

da una canalina nera<br />

mentre altri faretti sono<br />

incassati lungo la vela<br />

che percorre l’intero negozio;<br />

i materiali scelti<br />

sono stati utilizzati per<br />

creare un forte contrasto:<br />

da un lato materiali al<br />

naturale, come il legno<br />

massello, dall’altro, lastre<br />

di piombo ricoprono<br />

i tavoli e una passerella<br />

in lamiera lucida percorre<br />

il pdv.<br />

oFFERTA<br />

Abbigliamento nelle varie<br />

linee Datch, Datch Dudes,<br />

Datch Underwear e<br />

Datch Gym, con un’area<br />

dedicata all’abbigliamento<br />

per il giorno, un’altra<br />

per la sera e una terza<br />

per il casual.<br />

SERVIZI<br />

Orario. lun-dom 9,00-<br />

21,00. Chiuso il lunedì<br />

mattina.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

Nel pdv sono impiegati 8<br />

collaboratori. Una cassa.<br />

AbbIgLIAmENTo<br />

SpoRTIVo<br />

SS 192 gelso Bianco<br />

Catania<br />

5.500 mq<br />

Decathlon Italia<br />

DATA DI ApERTuRA<br />

25 marzo <strong>2010</strong><br />

LoCATIoN<br />

Zona Bicocca, a 2 km<br />

circa dall’aeroporto Fon-<br />

4 segue a pag. 44


Retail<br />

4<br />

segue da pag. 43<br />

tanarossa. Nel c.c. “Le<br />

Porte di Catania”.<br />

CoNCoRRENZA<br />

Gamma sport, Ds sport,<br />

Cisalfa, Air sport, Sportissimo,<br />

Legea, Adidas,<br />

Zaccà sport e Nike.<br />

LAYouT<br />

La struttura si estende su<br />

due piani. Al suo interno<br />

il laboratorio per le riparazioni<br />

del materiale sportivo<br />

e il Trocathlon, il mercato<br />

dell’usato sportivo.<br />

oFFERTA<br />

Abbigliamento sportivo<br />

uomo, donna, bambino.<br />

A disposizione del cliente<br />

tecnologie per oltre 74<br />

differenti discipline dello<br />

sport.<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun-dom 9,00-<br />

21,00. <strong>Il</strong> parcheggio scoperto<br />

può ospitare fino a<br />

5.100 posti auto.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

<strong>Il</strong> negozio è dotato di 8<br />

casse.<br />

SpECIALIZZATo<br />

AbbIgLIAmENTo<br />

SS 192 Gelso Bianco<br />

Catania<br />

1.500 mq<br />

H & M Hennes & Mauritz<br />

AB<br />

DATA DI ApERTuRA<br />

25 marzo <strong>2010</strong><br />

LoCATIoN<br />

In galleria, al c.c. “Le<br />

Porte di Catania” sull’asse<br />

dei servizi, fuori dal<br />

centro cittadino, a ridosso<br />

del quartiere periferico<br />

di Librino.<br />

CoNCoRRENZA<br />

Nello stesso c.c. Oltre,<br />

Motivi, Datch.<br />

LAYouT<br />

Si sviluppa su pianta rettangolare<br />

in format tipico<br />

dell’insegna.<br />

oFFERTA<br />

Abbigliamento donna,<br />

uomo, bambino. Accessori.<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun-dom 9,00-<br />

21,00<br />

ADDETTI E CASSE<br />

15 collaboratori e 3 casse.<br />

gSS bRICoLAgE<br />

Via De Curtis zona B<br />

Casalecchio di Reno<br />

(Bo)<br />

7.100 mq<br />

Leroy Merlin Italia<br />

DATA DI ApERTuRA<br />

Marzo <strong>2010</strong><br />

LoCATIoN<br />

In zona periferica. Interseca<br />

via John Lennon. A<br />

poche centinaia di metri<br />

il Palazzo dello sport.<br />

CoNCoRRENZA<br />

Brico IO, Hobby legno,<br />

Iperceramica, Porcellanosa,<br />

magazzino edile,<br />

Bricocenter, Ricci Casa,<br />

Emmelunga e Ikea.<br />

LAYouT<br />

Percorso classico dell’insegna<br />

su pianta rettangolare.<br />

oFFERTA<br />

55.000 referenze per<br />

giardinaggio, casa e bricolage.<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun 14,00- 20,00;<br />

mar-sab: 9,00 – 20,00;<br />

dom: 9,30 – 20,00. Nel<br />

parcheggio scoperto 345<br />

posti auto, 314 in quello<br />

interrato.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

128 gli addetti diretti da<br />

Massimo Morsanutto. In<br />

barriera 12 casse.<br />

gSS bRICoLAgE<br />

Via Cassinone<br />

Seriate (Bg)<br />

10.000 mq<br />

Leroy Merlin Italia<br />

DATA DI ApERTuRA<br />

Marzo <strong>2010</strong><br />

LoCATIoN<br />

44<br />

Strada statale 498. In<br />

prossimità svincolo autostradale<br />

Seriate sulla autostrada<br />

Milano-Brescia.<br />

CoNCoRRENZA<br />

Brico Io di Orio al Serio.<br />

LAYouT<br />

Percorso rettangolare,<br />

classico dell’insegna con<br />

ingresso su tutti i reparti<br />

decorativi: decorazione,<br />

casa, cornici, illuminazione,<br />

tappeti.<br />

oFFERTA<br />

Ampia scelta di prodotti<br />

per il bricolage, per l’illuminazione,<br />

il giardinaggio,<br />

la casa.<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun-sab 9,00-<br />

20,30. Possibilità di parcheggio<br />

per 750 auto.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

I collaboratori, diretti da<br />

Salvatore Meriano, sono<br />

120. In barriera 14 casse<br />

tradizionali.<br />

gSS bRICoLAgE<br />

Via Lamaccia<br />

Romagnano Sesia (No)<br />

2.500 mq<br />

Obi Italia<br />

DATA DI ApERTuRA<br />

11 marzo <strong>2010</strong><br />

LoCATIoN<br />

Uscita autostradale A26.<br />

Interseca via Novara sulla<br />

strada provinciale 299<br />

CoNCoRRENZA<br />

Non ha competitor nelle<br />

aree circostanti.<br />

LAYouT<br />

Non si discosta dal classico<br />

format dell’insegna.<br />

oFFERTA<br />

Bricolage e prodotti per<br />

la Casa. Sono presenti,<br />

anche se in maniera più<br />

ristretta rispetto ad altri<br />

pdv, i tradizionali reparti<br />

elettricità ed illuminazione,<br />

vernici, decorazione,<br />

legno, bagno e idraulica,<br />

casalinghi e sistemazione<br />

fino ai più classici ferramenta,<br />

autoaccessori ed<br />

elettroutensili. Nel par-<br />

cheggio 290 posti auto.<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun-dom 8,30-<br />

20,00.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

<strong>Il</strong> team è composto da<br />

26 collaboratori. 5 casse<br />

tradizionali.<br />

ELETTRoNICA<br />

DI CoNSumo<br />

SS 192 Gelso Bianco<br />

Catania<br />

3.600 mq<br />

Mediamarket<br />

DATA DI ApERTuRA<br />

25 marzo <strong>2010</strong><br />

LoCATIoN<br />

Zona Bicocca, nelle<br />

adiacenze dell’aeroporto<br />

Fontanarossa. Sull’asse<br />

dei servizi, al km 84,5.<br />

L’area ha un bacino di<br />

utenza di circa 600.000<br />

abitanti.<br />

CoNCoRRENZA<br />

Bruno Euronics, Expert<br />

Papino ed Elco Trony<br />

nella zona industriale di<br />

Misterbianco.<br />

LAYouT<br />

Pianta rettangolare. I reparti<br />

del piccolo e grande<br />

elettrodomestico occupano<br />

la parte centrale<br />

del pdv. Ampio spazio<br />

ai piccoli elettrodomestici,<br />

ai prodotti per il<br />

trattamento dell’acqua<br />

e ai robot per l’aspirazione.<br />

Area bimbi per<br />

le novità dedicate ai più<br />

piccoli. Punto di forza il<br />

reparto dedicato ai pc.<br />

Corner dedicati a singoli<br />

brand.<br />

oFFERTA<br />

Non disponibile il numero<br />

delle referenze.<br />

SERVIZI<br />

Orario: lun-dom 9,00-<br />

21,00. Gift card e cofanetti<br />

per idee regalo.<br />

Parcheggio con 5.100<br />

posti auto.<br />

ADDETTI E CASSE<br />

L’organico è di 60 collaboratori.<br />

9 le casse.


Con Catsan saranno<br />

solo i cattivi odori a pagarla cara<br />

3 volte più effi cace*<br />

Dura 5 giorni di più**<br />

Ruota fi no a 2 volte di più delle altre lettiere***<br />

I gatti ci guadagnano in igiene, voi in convenienza.<br />

Catsan è la lettiera scientifi camente provata che non lascia traccia di cattivi odori, germi e batteri. Infatti Catsan, grazie<br />

agli speciali granelli porosi di minerali naturali che assorbono i liquidi come una spugna, risulta 3 volte più effi cace nel<br />

prevenire i cattivi odori. In più durante i nostri Demo Days potrai vedere di persona tutti i vantaggi che Catsan può darti.<br />

Vieni a trovarci nei migliori Ipermercati, troverai le nostre hostess pronte a fornirti tutte le informazioni che desideri.<br />

* nel prevenire la formazione dei batteri e dei cattivi odori ** Fonte: test interni *** Fonte: Dati IRI - Totale Italia I+S+SSS - MAT Febbraio <strong>2010</strong>. Rotazioni a Valore Catsan vs Mercato Lettiere.


Private Label<br />

di Tiziana C. Aquilani<br />

I brand delle insegne<br />

cercano e trovano<br />

nuove strade di business<br />

46<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong>


L’evoLuzione deLLa marca commerciaLe<br />

è guidata da una sempre più<br />

sofisticata diversificazione, reaLizzata<br />

in base a ponderate strategie<br />

di marketing da parte deLLe insegne.<br />

Inquadrare un fenomeno come<br />

quello della marca privata, divenuto<br />

via via sempre più imponente,<br />

è davvero complesso, per l’estrema<br />

varietà delle scelte effettuate<br />

dal retail. C’è chi le fa produrre in<br />

outsourcing e chi le fa da sé. Chi le<br />

“tratta” come perno di una vera e<br />

propria strategia per garantirsi visibilità<br />

e fidelizzazione, chi le inserisce<br />

semplicemente perché è un must.<br />

Superata la fase tattica del “me too”,<br />

l’evoluzione verso una strategia d’insegna,<br />

che ha richiesto diversi anni,<br />

oggi ha assunto un ruolo primario<br />

per diverse insegne. Al punto che<br />

ogni catena ha un’equipe dedicata,<br />

che include almeno tre figure manageriali:<br />

marketing, buyer di categoria<br />

o category manager e controllo<br />

qualità. Ma come nasce una private<br />

label? Chi sceglie quale prodotto<br />

deve entrare in assortimento? Chi ne<br />

definisce gli obiettivi?<br />

quale manager<br />

per la private label<br />

Alcuni manager della gdo, consultati<br />

da Gdoweek, affermano che più<br />

la Pl ha un valore strategico, più il<br />

“potere” decisionale è in mano alla<br />

struttura del marketing, che prima<br />

analizza il trend dei singoli segmenti<br />

di mercato, delinea quale prodotto<br />

lanciare, ne definisce il posizionamento,<br />

e gli obiettivi di vendita e di<br />

marginalità. Solo dopo questi step<br />

si ha il coinvolgimento delle altre figure.<br />

“Crai -spiega Silvana Russo,<br />

responsabile mkg strategico anche<br />

per le Pl Crai- ha adottato un model-<br />

lo di gestione certificato UNI EN ISO<br />

9001, già dal 2003. <strong>Il</strong> suo campo di<br />

applicazione riguarda la progettazione<br />

e la gestione delle Pl Crai ed<br />

è coordinato principalmente dalla<br />

funzione Assicurazione qualità. <strong>Il</strong><br />

modello, basato su uno schema per<br />

processi, coinvolge le diverse funzioni<br />

aziendali: direzione, commerciale,<br />

assicurazione/controllo qualità, vendite,<br />

logistica. L’attività di sviluppo e<br />

gestione è definita annualmente dal<br />

Marketing strategico, condivisa con<br />

tutte le funzioni e approvata dalla direzione.<br />

La validazione dello sviluppo<br />

e l’approvazione conclusiva avviene<br />

in sede di comitato: la nascita di una<br />

Pl Crai avviene solo se sono stati<br />

raggiunti gli obiettivi prefissati”.<br />

“In Interdis -dichiara il direttore generale<br />

marketing Giorgio Santambrogio-<br />

abbiamo realizzato un’unione<br />

indelebile fra figure imprenditoriali<br />

e manageriali, con a capo un consigliere<br />

delegato, imprenditore del<br />

gruppo, che è la figura di riferimento<br />

per le Pl: qualsiasi scelta si ipotizzi,<br />

ci si deve confrontare con lui. La<br />

struttura è composta da tre membri:<br />

il responsabile acquisti della Pl,<br />

che dipende dal direttore acquisti,<br />

il brand manager, che dipende dal<br />

direttore marketing, figura deputata<br />

anche alla gestione della Pl all’interno<br />

dell’organizzazione e, infine, il<br />

responsabile ufficio qualità”.<br />

la brand image<br />

d’insegna<br />

Non è certo l’innovazione di prodotto,<br />

però, che brilla nell’ambito della<br />

47<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

Private Label<br />

4 segue a pag. 48


Private Label<br />

4<br />

segue da pag. 47<br />

costruzione della Pl. “È un compito<br />

che spetta prioritariamente all’industria<br />

-sentenzia Santambrogio-. Le<br />

private label ci servono per creare<br />

empatia, fiducia e fidelizzazione con<br />

i nostri clienti. <strong>Il</strong> brand dell’insegna<br />

diventa un elemento di immagine<br />

in cui il consumatore si riconosce e<br />

il nostro compito è quello di offrirgli<br />

validi motivi per tornare nei nostri<br />

punti di vendita. Così come sta<br />

succedendo con la nostra ultima<br />

iniziativa: abbiamo aperto la porta<br />

anche alle assicurazioni per la casa<br />

e la famiglia. Polizze contro incendi,<br />

furto e scippo, o a copertura di<br />

inconvenienti di cui spesso si trova<br />

a dover rispondere il capo-famiglia<br />

sono oggi proposte dalle catene<br />

Dimeglio e Sidis aderenti al gruppo<br />

di supermercati Interdis”.<br />

Da brand store a store brand - il non food<br />

1<br />

48<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

Extra food, quindi, settore in cui la<br />

Pl sta esplorando nuove vie di fidelizzazione.<br />

Come la telefonia mobile,<br />

che tra le ultime iniziative vede Auchan<br />

lanciare l’opzione 50 ore Internet<br />

a 9 euro al mese. Sottolineando<br />

che Auchan è anche la pioniera in<br />

gdo per una Spa -nel c. c. di Mestre-<br />

con il brand Auchan Estetica. Senza<br />

trascurare il ramo dei viaggi, della<br />

cultura e dello spettacolo, come già<br />

attuato da Coop o Esselunga. Ma<br />

Coop crede nella propria label anche<br />

in stand-alone, con cui ha realizzato<br />

gli store le Librerie.Coop. Anche Conad,<br />

dimostrando fiducia nella sua,<br />

unitamente a quella di F.Leclerc, ha<br />

dato vita a negozi di ottica e, nella<br />

parafarmacia, è praticamente l’unica<br />

ad averle posizionate in galleria, come<br />

store stand-alone.<br />

1 My Tesco a Praga<br />

è un fashion store<br />

2 Coin ha creato<br />

lo stile Luca d’Altieri<br />

3 Conad con Leclerc<br />

valorizza il brand ottico<br />

Un vero e proprio grande magazzino<br />

Marca commerciale sviluppata<br />

Negozi stand-alone, come anche<br />

sviluppato nel centro di Praga,<br />

dal Gruppo Coin già da oltre<br />

per la parafarmacia. Conad crede<br />

rinnovato da Tesco, si sviluppa<br />

un decennio, il brand sartoriale<br />

nel proprio brand e sviluppa negozi<br />

su 5 piani, con anche il supermercato Luca D’altieri è divenuto negozio<br />

di ottica, coinvolgendo e avvicinandosi<br />

al piano sotterraneo.<br />

stand-alone anche in franchising.<br />

ulteriormente al proprio cliente.<br />

3 4<br />

2<br />

4<br />

Guarda il video<br />

Luca d’Altieri<br />

www.gdoweektv.it<br />

Iper si fa bella con<br />

l’insegna Be Chic<br />

Shop-in-shop, con ingresso<br />

anche dalla galleria commerciale,<br />

Iper ha creato il brand Be Chic,<br />

dedicato alla cosmetica<br />

e alla gioielleria.


le brand della gdo<br />

diventano insegne<br />

Ma il supermercato è pur sempre il<br />

luogo d’acquisto deputato per il cibo.<br />

È quindi su segmenti food che i retailer<br />

italiani e internazionali si focalizzano<br />

con proposte sempre più segmentate<br />

(basti pensare che Casino<br />

ha realizzato 27 linee, di cui sei solo<br />

nel bio). Queste proposte, più strategiche<br />

e articolate, proponendo al<br />

cliente prodotti “unici”, non reperibili<br />

in altre insegne, vanno oltre l’obiettivo<br />

di valorizzare l’insegna di riferimento.<br />

“Corrispondono a diversi ‘concept<br />

positioning’ capaci di adattarsi ai tanti<br />

mondi del consumo, bisogni, target e<br />

occasioni di consumo -ha dichiarato<br />

a Gdoweek (vedi n. 490) Vladimiro<br />

Adelmi, brand manager Direzione<br />

prodotti marchio Coop Italia-. Per<br />

la gdo non è più solo un vantaggio<br />

pratico ed economico, ma è un vero<br />

veicolo della qualità e della diffusione<br />

di un consumo colto, ricercato e<br />

consapevole”. Coop, tra le insegne<br />

italiane più prolifiche in tema di Pl,<br />

è quella che, per esempio, solo nel<br />

2009, ha lanciato diverse linee con<br />

posizionamenti specifici, tra le quali<br />

quelle bio, per l’infanzia e per il benessere.<br />

“Per noi -dice Gabriele Di<br />

Teodoro, direttore div. supermercati<br />

di prossimità del Gruppo Carrefour<br />

Italia- la Pl è un’opportunità che va<br />

ben oltre all’entrare in competizione<br />

con la marca leader: ci offre la<br />

possibilità di fidelizzare il cliente con<br />

prodotti che non sono più me too,<br />

ma innovativi, come per esempio le<br />

linee senza glutine e senza sale, che<br />

entreranno a breve in assortimento”. 4 segue a pag. 50<br />

Da brand store a store brand - il food<br />

1<br />

2<br />

49<br />

3<br />

1<br />

3<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

Private Label<br />

Ikea si sviluppa con la ristorazione<br />

enfatizzando il cibo biologico<br />

Da sempre nei pdv Ikea è presente anche la ristorazione.<br />

Negli ultimi store aperti, però, viene data ulteriore enfasi<br />

con ristoranti fino a 600 posti, con menu biologico.<br />

2<br />

Le Grandi Vigne di Iper diventano store,<br />

per il momento solo temporary<br />

Nella galleria del centro commerciale il Fiordaliso di Rozzano<br />

(Mi), nel periodo natalizio, un grande store è stato<br />

dedicato alla vendita dei vini private label dell’insegna.<br />

Sapori & Dintorni Conad,<br />

da brand premium a store del tipico<br />

Un interessante sviluppo del brand di Conad, che a Firenze<br />

diventerà l’insegna di due nuovi negozi dove il focus sarà<br />

sul tipico, ristorazione e cultura. Chissà se anche Terre<br />

d’Italia o Sapori delle Regioni ne seguiranno l’esempio?.


Private Label<br />

4<br />

segue da pag. 49<br />

la ristorazione<br />

nuova frontiera<br />

“Tutte le nostre marche ed il criterio<br />

strategico scelto -come ha detto a<br />

Gdoweek in una precedente intervista<br />

a tema (vedi Gdoweek n. 490)<br />

Giuseppe Zuliani, direttore marca<br />

commerciale e comunicazione Conad-<br />

è stato di evidenziare il brand<br />

Conad su tutto, con la sola eccezione<br />

di Sapori & Dintorni, dove il<br />

ruolo di Conad è solo di firma”. Ed è<br />

proprio con il brand Sapori & Dintorni<br />

che Conad ha in fase di lancio un<br />

nuovo concept store, dove il tipico<br />

e la ristorazione sono tra i punti di<br />

forza.<br />

C’è chi nella ristorazione “d’insegna”<br />

ha creduto sin dagli albori del<br />

suo business. “Ingvar Kamprad<br />

-dice infatti Dino Maldera, Ikea<br />

Food manager Ikea Italia- ha avu-<br />

Prodotti food e non ... da un super all’altro<br />

1<br />

2<br />

50<br />

3<br />

1<br />

2<br />

3<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

to questa intuizione per offrire un<br />

migliore servizio al cliente. Attualmente,<br />

il 31% di chi entra nei nostri<br />

store si ferma, in uno o più dei nostri<br />

quattro format: ristorante self service,<br />

bar, bistrò e Bottega Svedese.<br />

In linea con l’immagine dell’insegna<br />

di rispetto dell’ambiente, il menu è<br />

bio, ma a prezzi sostenibili”. Entro il<br />

2011, tutti i prodotti di Bottega Svedese<br />

saranno firmati con il brand<br />

Ikea. Tra le catene che stanno puntando<br />

al massimo sul proprio brand<br />

vi è anche Carrefour, attraverso una<br />

forte segmentazione dei format, ma<br />

tutti rigorosamente a proprio marchio,<br />

come -ultimo in ordine di tempo-<br />

Carrefour Café, un concept di<br />

circa 80 mq aperto a Parigi, dove il<br />

focus è sulla ristorazione: si tratta di<br />

un format che a breve diventerà uno<br />

store stand-alone.<br />

Tesco va in India con le sue Pl<br />

negli ipermercati Star Bazar<br />

Antesignana nelle Pl, Tesco ha recentemente siglato un accordo<br />

con Trent ltd (gruppo Tata) per l’inserimento di circa<br />

50 sue referenze nella catena di ipermercati Star Bazar.<br />

Waitrose e Boots: interscambio<br />

delle loro private label<br />

Boots (catena di farmacie e prodotti cosmetici) da marzo<br />

propone in alcuni suoi store Pl food Waitrose, mentre Waitrose<br />

offre nei suoi, Pl del benessere firmati Boots.<br />

Pioniere nelle Pl, Boots prosegue<br />

il successo con i cosmetici No. 7<br />

Boots, comunque, non è assolutamente nuova all’”export”<br />

dei suoi prodotti: la linea No. 7 è da tempo venduta con successo<br />

in store come Target e CVS (farmacie e cosmetica).


Cip4 realizza prodotti completi “Assorbenti Igienici<br />

e Salviette umidificate” a cui manca il dettaglio in più:<br />

il vostro marchio.


Chi è...<br />

Joao-Paulo<br />

Andorinha ha iniziato<br />

la carriera all’interno<br />

del Gruppo Danone<br />

in Portogallo come<br />

ingegnere di<br />

Sviluppo. è arrivato<br />

in Italia nel settembre<br />

del 2001 come R&D<br />

Project Manager.<br />

Oggi è Research &<br />

Development Director<br />

R&D alimentare<br />

La prevenzione<br />

52<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

Un traguardo ottenuto dalla<br />

ricerca alimentare in Italia.<br />

Lo sviluppo dell’ultimo prodotto<br />

lanciato da Danone, lo yogurt<br />

Danaos, contenente calcio e vitamina<br />

D per aiutare a rinforzare<br />

le ossa, è dovuto all’attività di<br />

ricerca condotta nel nostro Paese.<br />

Come spiega Joao Paulo<br />

Andorinha Research & Development<br />

Director di Danone Italia:<br />

“L’intero processo di sviluppo,<br />

a partire dall’individuazione<br />

della formula, è infatti stato condotto<br />

nei laboratori di Casale<br />

Cremasco, adiacenti al nostro<br />

stabilimento”.<br />

Come è strutturata l’attività di<br />

ricerca Danone: ci sono centri<br />

di ricerca che operano worldwide,<br />

o anche centri locali?<br />

La divisione R&D di Danone è<br />

strutturata sia centralmente sia<br />

localmente. Infatti, disponiamo<br />

di più di un centro ricerche che<br />

opera a livello centrale: Danone<br />

Research con sede a Palaiseau,<br />

alle porte di Parigi, per il Dairy e<br />

il Water, Wageningen e Zoetermeer<br />

in Olanda per Baby Nutrition<br />

e Clinical Nutrition. Vi sono<br />

poi numerosi centri locali che<br />

adattano la ricerca alle esigenze<br />

dei singoli Paesi.<br />

Nel concreto come funziona<br />

la collaborazione tra i vari<br />

centri?<br />

Proprio Danaos è un esempio di<br />

perfetta sinergia tra i centri di ricerca<br />

operanti nei diversi Paesi:<br />

i ricercatori italiani, infatti, hanno<br />

avuto la possibilità di avvalersi<br />

della expertise internazionale di<br />

Danone Research; d’altra parte,<br />

anche all’estero le divisioni R&D<br />

locali stanno studiando e applicando<br />

il modello di sviluppo uti-<br />

al centro<br />

della ricerca Danone


lizzato per Danaos nei rispettivi<br />

contesti.<br />

Vi sono collaborazioni con<br />

centri accademici e con quali?<br />

Danone si avvale di oltre duecento<br />

collaborazioni scientifiche e<br />

accademiche nel mondo, tra cui<br />

l’Istituto Pasteur e l’INRA a Parigi,<br />

la Washington University a St Louis<br />

e la University of Connecticut<br />

negli Stati Uniti, il Lactic Bacteria<br />

Research Center di Tucuman in<br />

Argentina. In Italia, collaboriamo<br />

con numerosi ospedali universitari,<br />

soprattutto per l’attività di trial<br />

clinici molto importanti per validare<br />

le funzionalità dei nostri prodotti.<br />

L’Italia è ormai diventato<br />

uno dei Paesi rilevanti per la conduzione<br />

dei trial clinici: abbiamo<br />

già lavorato nel 2007 su un team<br />

di sette centri impegnati su Danacol,<br />

oggi stiamo chiudendo un<br />

secondo studio che coinvolge tre<br />

centri.<br />

Quali sono le ricerche più interessanti<br />

attualmente in corso?<br />

La ricerca Danone è sempre focalizzata<br />

sull’individuazione di<br />

prodotti che vadano incontro alle<br />

esigenze salutistiche e nutrizionali<br />

degli italiani nelle diverse fasce<br />

di età. Le nostre ricerche riguardano<br />

sia il miglioramento delle<br />

formule attuali, sia il rafforzamento<br />

del beneficio, sia l’individuazione<br />

di nuovi benefici come nel<br />

recente caso di Danaos, il primo<br />

yogurt con il 50% del fabbisogno<br />

giornaliero di calcio e il 100% del<br />

fabbisogno giornaliero di vitamina<br />

D.<br />

Vi sono sviluppi negli alimenti<br />

per l’infanzia, per gli anziani e<br />

per esigenze specifiche di salute?<br />

Nello specifico, capirà, non posso<br />

entrare in quanto si tratta di<br />

informazioni ancora molto riservate.<br />

Due prodotti di successo: Activia<br />

e Danacol: come sono nati?<br />

Ogni prodotto nasce dall’identificazione<br />

di un bisogno, quindi nel<br />

primo caso migliorare la funzionalità<br />

intestinale e nel secondo<br />

intervenire nell’area della prevenzione<br />

del rischio cardiovascolare.<br />

Una volta identificato il bisogno,<br />

la ricerca Danone si attiva per<br />

soddisfarlo e per mettere a punto<br />

un prodotto alimentare buono e<br />

gustoso che incontri il gusto del<br />

consumatore italiano. <strong>Il</strong> nostro<br />

punto d’ingresso è sempre quello<br />

della prevenzione attraverso un<br />

prodotto che ha una sua specificità<br />

funzionale e un ottimo equilibrio<br />

nutrizionale.<br />

Danone produce anche alimenti<br />

destinati al canale farmacia?<br />

<strong>Il</strong> Gruppo è presente sul canale<br />

consumer con l’intera gamma dei<br />

suoi prodotti, alcuni dei quali studiati<br />

e sviluppati con benefici<br />

specifici per la salute del consumatore.<br />

La Business Unit Clinical<br />

Nutrition, che in Italia è identificata<br />

nel marchio Nutricia, e Baby<br />

Nutrition, Mellin e Milupa, lavorano<br />

sul canale farmacia con prodotti<br />

specifici.<br />

Quanto è importante per il<br />

successo di un prodotto funzionale<br />

che il beneficio sia<br />

misurabile e non solo promesso?<br />

Se per misurabile si intende anche<br />

solo la soddisfazione del<br />

consumatore, direi che è fondamentale!<br />

Tutti i prodotti Danone<br />

che associano al gusto un beneficio<br />

funzionale sono supportati<br />

da studi clinici che ne dimostrano<br />

l’efficacia. Tali ricerche sono state<br />

oggetto di numerose pubblicazioni<br />

su prestigiose riviste scientifiche<br />

peer-reviewed oltre che tema<br />

di congressi nei più accreditati<br />

contesti internazionali.<br />

Quanto costa la ricerca?<br />

Danone investe notevoli risorse in<br />

ricerca: basti pensare che il costo<br />

di un singolo studio clinico si aggira<br />

tra 1 e 3 milioni di euro e<br />

solo in Italia ne abbiamo condotti<br />

diversi. Oltre 500 professionisti<br />

tra nutrizionisti, immunologi, microbiologi<br />

sono impegnati per<br />

portare avanti la mission di Danone<br />

di “portare la salute attraverso<br />

l’alimentazione al maggior numero<br />

di persone possibile”.<br />

Gino Pagliuca<br />

53<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

><br />

Industria<br />

La ricerca del mix<br />

tra beneficio e gusto<br />

Tre prodotti funzionali frutto della ricerca<br />

Danone; Actimel è un prodotto adatto<br />

a tutta la famiglia che contiene, oltre ai<br />

normali fermenti dello yogurt, l’esclusivo<br />

fermento Lactobacillus Casei DN<br />

114 001; Activia aiuta la regolarità intestinale<br />

grazie alla presenza del Bifidus<br />

ActiRegularis, fermento unico selezionato<br />

presso il Centro di Ricerca Danone<br />

Research; infine l’ultimo nato, Danaos,<br />

yogurt arricchito in calcio e vitamina D<br />

per aiutare a rinforzare le ossa.


Strategie Fotovoltaico e linea dedicata a chi è affetto da celiachia<br />

Ambiente e salute, coordinate<br />

per lo sviluppo di Raspini<br />

Quando la qualità fa rima con attenzione<br />

all’ambiente e l’innovazione di prodotto<br />

fa i conti con la sana alimentazione richiesta<br />

da tutti i consumatori. Raspini, salumificio<br />

piemontese nato nel 1946, con un fatturato<br />

2009 di 85 milioni di euro e 270 dipendenti,<br />

presenta il suo impianto fotovoltaico, che riduce<br />

l’impatto ambientale delle lavorazioni<br />

e traccia un bilancio dell’andamento della<br />

linea di prodotti “senza glutine”, destinati ai<br />

consumatori affetti da celiachia. Due direttrici<br />

che rappresentano gli assi di sviluppo<br />

ideali per Raspini.<br />

i pannelli fotovoltaici<br />

“La nostra attenzione alla qualità -spiega<br />

Umberto Raspini, amministratore delegato<br />

dell’azienda omonima- parte da lontano:<br />

siamo stati tra i primi a ottenere le certificazioni<br />

all’inizio degli anni 90. Oggi, seguiamo<br />

da vicino tutte le tematiche relative al risparmio<br />

energetico e cerchiamo un’alternativa<br />

all’energia prodotta con i combustibili fossili:<br />

credo che la sensibilità ecologica e il<br />

rispetto per l’ambiente, insieme alla ricerca<br />

e all’amore per l’innovazione e il progresso,<br />

siano valori che mirano allo sviluppo e che<br />

cementano il gruppo aziendale intorno a<br />

un’idea forte. Per questo, abbiamo realizzato<br />

un impianto fotovoltaico sul tetto dello<br />

stabilimento, che ha una produzione annua<br />

di 54mila Kwh e una potenza di picco di 50<br />

Kw”. L’impianto Raspini è realizzato con<br />

celle in silicio amorfo flessibili, inserite direttamente<br />

sulla struttura dell’edificio, senza<br />

supporti: un accorgimento che minimizza<br />

l’impatto visivo dell’impianto stesso pur<br />

offrendo un elevato rendimento. “<strong>Il</strong> nostro<br />

obiettivo -prosegue Raspini- è di arrivare a<br />

decuplicare la potenza del nostro impianto,<br />

garantendo la copertura di un quarto del<br />

nostro fabbisogno elettrico con l’energia<br />

solare”.<br />

prodotti senza glutine<br />

Con la stessa sensibilità, Raspini ha approcciato<br />

il mercato, offrendo prodotti adatti<br />

ai consumatori affetti da celiachia, una<br />

minoranza in crescita: “La sensibilità verso<br />

l’intolleranza al glutine -dichiara Raspini- è<br />

andata via via crescendo in questi anni.<br />

Quando abbiamo iniziato 15 anni fa è stata<br />

una intuizione. Oggi, i 20mila cotti prodotti<br />

ogni settimana sono adatti a consumatori<br />

celiaci e una larga fetta di essi sono esenti<br />

da allergeni. I contenuti salutistici nutrizionali,<br />

la trasparenza delle etichettature, l’informazione<br />

ai consumatori sono contributi<br />

fondamentali per noi, indispensabili allo sviluppo<br />

e all’innovazione di prodotto. Ritengo<br />

che le nostre tradizioni alimentari siano un<br />

patrimonio da difendere, ma possono essere<br />

rivisitate per incontrare le esigenze del<br />

consumatore d’oggi. Mantenendo fermi<br />

i valori, che nel consumo di salumi afferiscono<br />

a cultura, edonismo e convivialità,<br />

ma evolvendosi verso un maggior contenuto<br />

salutista”. Una strada che Raspini<br />

vuole intraprendere aumentando il proprio<br />

rapporto col consumatore, vero barometro<br />

dell’efficacia di una strategia aziendale. “La<br />

credibilità di un’azienda -conclude Raspini-<br />

si misura anche sul concetto di promessa<br />

mantenuta e nel desiderio di comunicare<br />

informando e instaurando un dialogo con<br />

il consumatore, cercando di conoscere e<br />

anticiparne le esigenze: questo crea complicità<br />

e consenso, ingredienti fondamentali<br />

della competitività”.<br />

davide Bernieri<br />

55<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

Industria<br />

Umberto Raspini,<br />

amministratore delegato dell’omonima<br />

azienda<br />

<<br />

L’impianto<br />

fotovoltaico<br />

L’obiettivo di Raspini è di<br />

coprire un quarto del proprio<br />

fabbisogno elettrico<br />

con l’energia solare.


Industria<br />

Paolo Micera,<br />

Direttore marketing e trade<br />

Maybelline New York<br />

<<br />

Urban brand:<br />

tra sogno<br />

e invito<br />

all’acquisto<br />

Innovare significa anche comunicare<br />

ìn modo nuovo.<br />

Maybelline NY ha scelto di<br />

ridurre gli investimenti in adv<br />

Tv per dirottarli sui media on<br />

the road: affissioni, statiche<br />

e dinamiche, e taxi. Per avere<br />

un ruolo da protagonista nei<br />

luoghi in cui le consumatrici<br />

vivono.<br />

Intervista Multicanalità e innovazione la formula vincente per mantenere la leadership<br />

Maybelline NY si riconferma<br />

brand leader del pop make-up<br />

Nel 2009 è stata la marca<br />

che ha contribuito alla<br />

crescita di L’Oréal a livello<br />

mondiale. E anche in Italia,<br />

si è distinta tra le più performanti<br />

del gruppo. “Maybelline<br />

New York sta crescendo<br />

due volte in velocità<br />

rispetto al trend del mercato<br />

-afferma Paolo Micera,<br />

direttore marketing e trade<br />

Maybelline New York in<br />

L’Oréal Italia-. A livello globale,<br />

la performance è stata<br />

guidata dal restyling della<br />

brand image, curato centralmente<br />

dall’ufficio di New<br />

York, e dalla concentrazione<br />

su specifiche famiglie di<br />

prodotto, ideate come lanci<br />

mainstream, cioè capaci di<br />

offrire una risposta ad attese<br />

molto ampie. A livello Italia<br />

poi sono risultate vincenti<br />

la nuova strategia di comunicazione<br />

e immagine, e la<br />

scelta distributiva, in un’ottica<br />

di customerizzazione, sia<br />

dell’offerta sia di canale”.<br />

Qual è il trend delle vendite<br />

Italia per canale?<br />

Sul totale mercato make-up<br />

in cumulato febbraio <strong>2010</strong>,<br />

il mondo della gdo è in leggera<br />

contrazione a valore<br />

(-1,5), mentre il mondo casa/<br />

toilette è decisamente più dinamico<br />

(+14%). Tanto che,<br />

pur rappresentando il 25%<br />

56<br />

totale Italia make-up complessivi,<br />

il canale è arrivato<br />

a sviluppare volumi anche<br />

superiori alla gdo. Maybelline<br />

NY in gdo ha confermato<br />

comunque la sua leadership<br />

con una quota prossima a<br />

50% a valore, in crescita del<br />

+3%. Mentre nel canale dei<br />

drug specialist casa/toilette,<br />

sta registrando incrementi<br />

prossimi al +50%.<br />

Come spiega il fenomeno<br />

drug specialist?<br />

Innanzitutto, con la maggiore<br />

prossimità al consumatore,<br />

sia nei centri urbani sia in<br />

quelli minori, e con la profondità<br />

dell’assortimento, che<br />

spesso include prodotti non<br />

presenti nell’offerta gdo. Ma<br />

più in generale si tratta di<br />

un format che piace, perché<br />

offre l’assortimento di una<br />

profumeria e al tempo stesso<br />

la convenienza e la libertà<br />

di movimento/acquisto della<br />

gdo. Anzi, la convenienza<br />

percepita è forse più elevata,<br />

perché il format stesso è vissuto<br />

come tale. E il rapporto<br />

col cliente è meno impersonale:<br />

per esempio, oltre alle<br />

varie promozioni, spesso alle<br />

casse vengono offerti sampling<br />

e regali all’acquisto.<br />

Quanto sono importanti<br />

ampiezza e profondità<br />

dell’offerta?<br />

La quota di mercato di una<br />

marca make-up è direttamente<br />

proporzionale allo<br />

spazio espositivo. L’intenzione<br />

d’acquisto della consumatrice<br />

è molto più elevata<br />

di fronte a una gamma<br />

colore più estesa. Del resto,<br />

il make-up è il classico prodotto<br />

d’impulso. <strong>Il</strong> 65% delle<br />

decisioni d’acquisto vengono<br />

prese proprio nel pdv.<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

Di qui l’importanza della<br />

comunicazione nel pdv ...<br />

Sicuramente, a partire dal display.<br />

Per questo, per gli iper,<br />

abbiamo realizzato un nuovo<br />

mobile, dotato di sistema in<br />

fase di brevetto hardware e<br />

software, denominato Make-<br />

Up Navigator. Si tratta di una<br />

parete di 5 metri che, attraverso<br />

un touch screen collegato<br />

alle varie consolle con i<br />

tester prodotti, permette alla<br />

cliente di individuare le nuance<br />

di prodotti più indicate al<br />

suo fenotipo. In pratica, il segnale<br />

video va ad illuminare<br />

il tester. Insomma, uno scaffale<br />

distintivo, che anima la<br />

corsia, crea attrazione, è divertente<br />

e anche di servizio<br />

perché nei prodotti in blister<br />

non si può testare l’effetto<br />

colore/texture. Qui la prova<br />

invece c’è, e anche guidata.<br />

Infatti, nel primo iper in cui è<br />

stato installato, ha dato risultati<br />

molto interessanti: dopo<br />

poche settimane, le vendite<br />

sono quadruplicate, non<br />

solo su Maybelline NY, ma<br />

con incremento su tutta la<br />

categoria make-up.<br />

Per il <strong>2010</strong> avete annunciato<br />

una decina di nuovi<br />

lanci. Quanto vale l’innovazione<br />

per Maybelline?<br />

I prodotti in lancio rappresentano<br />

circa il 30% delle<br />

vendite in quantità realizzate<br />

nell’arco dell’anno. La categoria<br />

deve giocoforza essere<br />

molto innovativa e il ruolo<br />

di una top brand è proprio<br />

quello di fare innovazione: di<br />

prodotto, colore, packaging<br />

e anche di comunicazione.<br />

L’importante è utilizzare codici<br />

di tendenza, ma al tempo<br />

stesso semplici, accessibili.<br />

Perché Maybelline NY è<br />

una marca pop, ma di stile.<br />

Fiorenza De Vincenzi


www.pomionline.it<br />

E non solo.<br />

<strong>2010</strong><br />

10-13 <strong>2010</strong><br />

PAD. 2 STAND L014<br />

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Da più di vent’anni Pomì è garanzia di qualità e risultati. Quest’anno, con linee e prodotti inediti, Pomì crea le<br />

premesse per la crescita di un mercato sempre attento alle nuove idee, ma anche ai valori legati alla naturalità,<br />

al controllo dei processi produttivi e all’ambiente. Pomì: un partner unico per cogliere più opportunità.<br />

O così. O Pomì.<br />

The Ad Store Italia


<strong>Il</strong> più venduto nella categoria grattugiati *<br />

La più alta rotazione di vendita nella categoria grattugiati *<br />

Al 9° posto come fatturato al consumo tra i formaggi a peso imposto **<br />

Una confezione distinguibile con una grafica che richiama la puntinatura della forma,<br />

una sagoma ergonomica a base stabile per una tenuta sempre verticale. Una zip<br />

apri e chiudi per una perfetta conservazione del prodotto e una finestra trasparente<br />

per un’osservazione attenta della qualità del prodotto.<br />

* Fonte: IRI Infoscan Iper + Super + LSP (II° semestre 2009)<br />

** Fonte: IRI Infoscan Iper + Super + LSP (A.T. dicembre 2009)<br />

10-13 MAGGIO<br />

PADIGLIONE 1 - STAND A 030<br />

- STAND A 03


Botta &<br />

Risposta<br />

Fabio Nard,<br />

direttore vendite<br />

canale moderno Giv<br />

Come valuta la gestione<br />

del reparto vini in gdo?<br />

Nei nuovi punti di vendita<br />

o in quelli recentemente<br />

rinnovati, in particolare<br />

nella gd, si nota una buona<br />

cura e attenzione sia sotto<br />

il profilo dell’assortimento<br />

sia dell’esposizione.<br />

A mio avviso, però,<br />

si potrebbe fare ancora<br />

di meglio, soprattutto<br />

in ambito di category.<br />

R&S <strong>Il</strong> prodotto è dedicato in particolare al target femminile<br />

Giv lancia i vini Lamberti 10<br />

in linea con il new style del bere<br />

Con un fatturato 2009 di oltre 302 milioni<br />

di euro, Gruppo Italiano Vini, attualmente<br />

guidato da Corrado Casoli presidente<br />

anche di Cantine Riunite & Civ<br />

(Casoli ha recentemente sostituito Vannis<br />

Bruni, mentre Emilio Pedron, storico Ad<br />

di Giv, è stato sostituito da Davide Mascalzoni,<br />

con la carica di direttore generale),<br />

è tra le più importanti aziende italiane e<br />

mondiali del settore vinicolo: la sua attività<br />

si sviluppa lungo ogni fase della filiera della<br />

produzione vinicola e nella commercializzazione<br />

di quanto prodotto.<br />

TanTi brand rinomaTi<br />

In un mercato come quello dei vini, altamente<br />

frammentato, sotto il suo marchio<br />

commerciale, Giv, forte anche sui mercati<br />

esteri, raggruppa 14 diverse aziende<br />

vinicole, tutte di grande prestigio, distribuite<br />

nelle zone vitivinicole più rinomate<br />

d’Italia: oltre 1.250 ettari vitati sparsi<br />

per tutto lo Stivale per una produzione<br />

che oggi supera i 90 milioni di bottiglie<br />

realizzate dalle storiche cantine della<br />

‘famiglia’ Giv (Cà Bianca, Nino Negri,<br />

Lamberti&Folonari, Santi, Tenute Galtarossa,<br />

Cantine Bolla, Conti Formentini,<br />

Melini, Fattoria Machiavelli, Bigi, Fontana<br />

Candida, Terre degli Svevi, Castello<br />

Monaci, Tenuta Rapitalà).<br />

Ogni cantina segue autonomamente<br />

tutte le fasi della filiera produttiva: la<br />

coltivazione dei vigneti, la vendemmia,<br />

la vinificazione, l’affinamento, l’imbottigliamento,<br />

centralizzando il solo momento<br />

della commercializzazione, dando<br />

lavoro complessivamente a 895 persone.<br />

“Quest’anno -spiega Fabio Nard, diretto-<br />

59<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

Industria<br />

re vendite canale moderno Giv- abbiamo<br />

anche perfezionato l’acquisizione, avvenuta<br />

a fine 2008 dal gruppo statunitense<br />

Brown-Forman delle Cantine Bolla, uno<br />

dei brand del made in Italy più conosciuti<br />

nel mondo. Inoltre, con Carpenè Malvolti<br />

abbiamo chiuso un contratto per la<br />

distribuzione, dalla fine di aprile, dei suoi<br />

prodotti sul mercato italiano”.<br />

L’innovazione conTinua<br />

Le risorse dedicate alla ricerca, alla sperimentazione,<br />

agli studi del territorio sono<br />

sempre state importanti ed oggi il gruppo<br />

continua ad occuparsi di temi quali la<br />

difesa dell’ambiente, l’utilizzo delle più<br />

moderne tecnologie e delle pratiche enologiche<br />

all’avanguardia.<br />

“Tra gli ultimi frutti di questa politica<br />

-spiega Nard-, vi è la creazione di Lamberti<br />

10, una linea per ora composta da<br />

un rosè e da un bianco, che risponde<br />

alle esigenze del new style del bere, in<br />

particolare del pubblico femminile che<br />

mediamente li privilegia. Inoltre, si tratta<br />

di un vino ‘naturalmente leggero’ sia<br />

nel contenuto alcolico, considerato che<br />

ha solo 10 gradi, sia nella quantità di<br />

calorie. Sono caratteristiche che consentono<br />

di affermare come questi vini siano<br />

realmente in linea con gli attuali trend<br />

del bere e significativamente interessanti<br />

per un assortimento completo nella gdo.<br />

Tanto più che i bianchi sono in costante<br />

crescita a scapito dei rossi”.<br />

Comunque, il rosso completerebbe la<br />

linea: è quindi prevedibile che a breve<br />

si potrà degustare anche Lamberti 10 in<br />

versione “rosso”. Tiziana c. aquilani<br />

Lamberti 10, lo Chardonnay delle Venezie Igt e Rosato delle Venezie Igt<br />

Le due tipologie di vino della linea Lamberti 10 -Chardonnay delle Venezie Igp e Rosato delle Venezie Igtacquisiscono<br />

i loro plus grazie alla particolare esposizione dei vigneti, la vendemmia anticipata di 10 giorni,<br />

quando le uve non eccessivamente mature hanno un minor contenuto zuccherino e l’utilizzo di lieviti particolari<br />

durante la vinificazione, permettono di ottenere questo vino “naturalmente leggero” sia nel contenuto<br />

alcolico (solo 10 gradi), che nella quantità di calorie.<br />

Le uve dello Chardonnay delle Venezie Igt Lamberti 10 (chardonnay 100%) provengono da vigneti veneti<br />

collinari, molto freschi e aerati, che producono uve naturalmente poco zuccherine, mentre quelle del Rosato<br />

delle Venezie Igt Lamberti 10 (corvina, rondinella, merlot) provengono da vigneti delle colline moreniche ad<br />

est del lago di Garda, molto freschi e aerati, che producono anch’esse uve naturalmente poco zuccherine.


Heineken Jammin’ Festival is Back:<br />

musica per le tue vendite!<br />

Dal 29 marzo all’8 giugno acquistando Heineken i consumatori potranno<br />

vincere, ad estrazione, 4 giorni all’Heineken Jammin’ Festival in camper<br />

con 3 amici e, subito, 400 biglietti per l’Heineken Jammin’ Festival,<br />

100 abbonamenti annuali alla rivista Rolling Stone, 100 fotocamere<br />

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Quando la musica è quella giusta se ne accorgono tutti,<br />

anche le tue vendite!<br />

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Valore montepremi complessivo netto presunto: 50.790,88 euro. Periodo di svolgimento<br />

del concorso: dal 29/03/<strong>2010</strong> all’08/06/<strong>2010</strong>. La promozione è valida sulle confezioni<br />

da 2, 4 e 6 lattine da 33 cl e sulle confezioni da 3 bottiglie da 33 cl.


fiere Oltre 200 i nomi del made in Italy presenti alla rassegna spagnola<br />

Innovazione di packaging e prodotto<br />

protagonista ad Alimentaria <strong>2010</strong><br />

ESCLUSIVITà<br />

Oltre 140mila visitatori, (+8% rispetto alla precedente<br />

edizione) hanno affollato gli stand<br />

dell’ultima edizione di Alimentaria, la rassegna internazionale<br />

del food di Barcellona. La sensazione<br />

di successo che si ricavava visitando gli stand ha<br />

trovato quindi la conferma in questi numeri. La crisi<br />

economica sta ancora attanagliando la Spagna,<br />

ma la forte discesa dei consumi (nell’ordine del<br />

6% su base annua ed escludendo le vendite auto)<br />

riguarda solo limitatamente il food e, probabilmente,<br />

il picco negativo si è già raggiunto. Inoltre, il<br />

mercato locale rimane appetibile perché il grande<br />

boom degli scorsi anni era dovuto sì a una gigantesca<br />

bolla finanziaria e soprattutto immobiliare,<br />

ma ha creato ricchezze non virtuali e c’è una fascia<br />

di consumatori che certamente attrae i produttori<br />

internazionali di gamma alta.<br />

gli italiani<br />

Così si spiega l’interesse delle aziende italiane<br />

di vini, di formaggi e salumi tipici: 200 i nomi del<br />

made in Italy presenti, o direttamente oppure, in<br />

maggioranza, tramite rappresentante locale. Tra<br />

i nostri espositori si possono segnalare gli stand<br />

La ricetta in tetra brik più esclusiva della<br />

storia. Così Aneto Natural, un produttore<br />

che, pur operando nel mass market, presenta<br />

questa versione limitata e numerata<br />

(999 copie) del suo brodo di crostacei,<br />

realizzata usando 700 grammi di gamberi<br />

rossi del Mediterraneo, uniti con brodo di<br />

pesce e un condimento leggero a base di<br />

olio, cipolla, pomodoro, carota, brandy<br />

invecchiato, spezie. Insomma, una commodity<br />

da collezione e un esempio di<br />

marketing interessante.<br />

DESIgN<br />

Nella patria dell’olio per distinguersi dalla<br />

concorrenza e riuscire a vendere una<br />

lattina da mezzo litro a 17,50 euro (prezzo<br />

visto nello spazio gourmet di El Corte Inglés<br />

di Piazza Catalunya a Barcellona) non<br />

basta la bontà degli ingredienti ma serve<br />

anche l’appeal del design. LA Organic<br />

per la sua linea di oli e aceti ottenuti solo<br />

con metodi naturali si è rivolta alla matita<br />

inconfondibile di Philippe Starck. Difficile<br />

capire quanta parte del prezzo va per l’olio<br />

e quanta per le royalties del designer.<br />

61<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

collettivi promossi dal’Istituto per il commercio con<br />

l’estero e dagli assessorati al commercio di Lazio<br />

e Campania. Interessante e gustosa l’esposizione<br />

collettiva di sette formaggi tipici: Asiago, Bufala,<br />

Caciocavallo silano, Grana, Gorgonzola, Parmigiano,<br />

Pecorino romano.<br />

innovazione<br />

Anche in questa edizione un ampio spazio è stato<br />

riservato a Innoval, la galleria delle innovazioni di<br />

prodotto: le proposte più interessanti riguardavano il<br />

packaging, con esercitazioni -non sempre entusiasmanti-<br />

soprattutto sulle commodity, ovvero su quei<br />

comparti in cui il brand fa oggettivamente più fatica<br />

a imporsi. Presenti con nomi studiati per il mercato<br />

locale prodotti lanciati anche in Italia; ad esempio<br />

lo yogurt funzionale Danaos di Danone in Spagna<br />

è commercializzato come Densia; sempre Danone<br />

ha presentato Satisfaccion, yogurt per controllare<br />

l’appetito. Coca-Cola ha presentato la Fanta in versione<br />

piatta (Fanta sin burbujas) nei gusti arancia e<br />

limone; Nestlé i gelati a forma di microfono Hannah<br />

Montana e i frullati 100% frutta Naturnes.<br />

gino Pagliuca<br />

fUNzIoNaLI<br />

Industria<br />

Risale al marzo 2009, il lancio della linea<br />

funzionale di pappe per l’infanzia (bambini<br />

dai 6 mesi ai 3 anni) ai cereali di Nestlé.<br />

Non ancora presente nel nostro Paese, la<br />

linea è caratterizzata dall’aggiunta di Bifidus<br />

Lactis e di altri ingredienti immunoprotettivi<br />

che favoriscono lo sviluppo delle difese<br />

immunitarie del bambino. Ai cereali non<br />

sono aggiunti zuccheri e il processo produttivo<br />

tramite idrolisi garantisce che la<br />

preparazione casalinga avvenga senza che<br />

si formino grumi.


Industria<br />

Una stella luminosa in questi tempi di grande<br />

incertezza e di cambiamento è rappresentata<br />

da quei brand che sono riusciti a fare<br />

della sostenibilità il cuore della loro performance,<br />

creando innovazione e valore per l’azienda<br />

e per i propri clienti. Immaginare il futuro per<br />

una marca significa integrare la sostenibilità<br />

nel proprio Dna e scoprire opportunità per<br />

innovare il proprio business. Vuol dire iniettare<br />

punti di vista diversi rispetto al passato e un<br />

pensiero, magari rivoluzionario, che si traduce<br />

in nuovi o rinnovati prodotti e servizi che a loro<br />

volta si aprono a nuovi mercati, attraggono<br />

Innocent: un drInk buono e dIvertente<br />

Creatività e sostenibilità sono da sempre al centro della cultura d’impresa<br />

di Innocent ed è ciò che le ha permesso di rimanere fedele ai propri valori<br />

di brand. La missione di Innocent è produrre e offrire “cibo buono”, in<br />

questo caso frullati di frutta e verdura fresca, creando un “business di<br />

cui essere fieri”. Utilizza solo il 100% di frutta e verdura biologica, nessun<br />

concentrato o additivo, packaging di plastica riciclata e/o riciclabile, è attivo<br />

in diversi progetti di charity con una fondazione cui dedica il 10% degli<br />

utili e impiega solo “collaboratori appassionati”. “Buono e divertente” sono<br />

anche alla base del posizionamento frutto dell’istinto dei fondatori, ex<br />

pubblicitari. Ma è stato proprio il tono diretto, in taluni casi irriverente, di<br />

una comunicazione semplice, immediata e di ascolto, che ha conquistato<br />

e deliziato tutti gli amici di Innocent, così l’azienda britannica definisce<br />

tutti i suoi stakeholder, compresa la grande distribuzione.<br />

Sostenibilità Verso l’autentica corporate social responsibility<br />

Creatività dedicata<br />

alla salvaguardia<br />

dell’ambiente<br />

e dei valori di marca<br />

62<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

nuovi clienti, riducono i rischi lungo l’intera<br />

filiera e vita del prodotto. Purtroppo ancora in<br />

taluni casi si è convinti che la sostenibilità e/o<br />

la Corporate social responsibility (Csr) sia altra<br />

cosa dal valore di marca.<br />

Integrare e allineare la sostenibilità all’essenza<br />

della strategia di business, come ormai<br />

dimostrano numerose best practice, crea<br />

valore per il business innanzitutto -crescita<br />

di ricavi, riduzione di costi e di rischi- e per<br />

il brand. La sostenibilità oggi significa nuovi<br />

valori e nuovi stili di vita. Un universo valoriale<br />

che, messo al centro della marca, rappre-<br />

SunchIpS: patatIne con anIma verde<br />

Ingredienti naturali, ricettazione equilibrata e reale impegno per ridurre<br />

l’impatto ambientale della produzione e del consumo. Uno stabilimento<br />

alimentato a energia solare e l’acquisto di energia rinnovabile nelle altre<br />

sedi, l’etichetta dell’impronta ecologica e la compensazione delle emissioni,<br />

un ciclo produttivo con obiettivi di continua riduzione dall’acqua<br />

ai trasporti. Questi gli ingredienti dei nuovi obiettivi di SunChips: “performance<br />

with purpose”, la crescita con uno scopo. Per il lancio della<br />

nuova anima verde, nell’aprile 2008, SunChips mette in campo la prima<br />

campagna solare, ovvero affissioni che sfruttano il sole per “scrivere” il<br />

messaggio e che ha prodotto un’enorme visibilità sui media americani.<br />

Quest’anno, il lancio di un nuovo pack, il primo al mondo al 100% biodegradabile.<br />

Una confezione che in 14 settimane si decompone per tornare<br />

alla terra.


senta una piattaforma emotiva sulla quale<br />

rinnovare la promessa e la relazione nonché<br />

il rapporto di fiducia con i propri clienti e con<br />

tutti gli stakeholder dell’impresa. Per mantenere<br />

la promessa originaria, oggi le marche<br />

hanno bisogno di fissare obiettivi di riduzione<br />

del proprio impatto in aree che vanno dal<br />

consumo dell’acqua, alle emissioni di CO2, ai<br />

rifiuti generati sino al post consumo. Obiettivi<br />

che, insieme al risultato economico, possono<br />

guidare l’azienda verso una nuova creatività.<br />

Un fiorire di opportUnità<br />

Sostenibilità e pensiero creativo vanno a<br />

braccetto e portano quindi a sviluppare<br />

nuove tecnologie di prodotto, nuovo design<br />

di packaging e logistica, nuove filiere<br />

produttive e nuovi servizi al consumo. Consentono<br />

di portare linfa vitale in mercati di<br />

commodity già in fase di maturità se non<br />

di declino. E in termini di comunicazione<br />

danno o ridanno senso alla marca, come<br />

pure offrono punti di vista diversi sui quali<br />

incontrare una relazione più autentica con i<br />

propri consumatori.<br />

Non dimentichiamoci però che per i consumatori<br />

il piacere precede sempre altre<br />

considerazioni quando fanno le loro scelte<br />

di consumo. “Buono per me e buono per<br />

l’ambiente e la società”, contribuendo così<br />

anche all’autostima e al riconoscimento<br />

sociale, è ciò che guida i comportamenti<br />

di acquisto del consumatore contemporaneo.<br />

method: SoStenIb<strong>Il</strong>Ità e deSIgn<br />

Uno dei grandi obiettivi dei due fondatori, sin dalla nascita, nel 2003,<br />

è contribuire con Method ad essere parte della soluzione ai problemi<br />

ambientali. Da subito, il consumatore di riferimento non è stato l’ambientalista<br />

convinto, abituato a prodotti dall’aria punitiva, ma un pubblico ben<br />

più vasto, di massa, da attrarre con un’estetica distintiva per la categoria<br />

e con un prezzo competitivo. È nato così lo stile Method che ha visto<br />

negli anni anche la firma di Karim Rashid, uno dei più prolifici designer<br />

contemporanei. La mission -produrre prodotti “puliti” per persone che<br />

“combattono” lo sporco… ovvero la tossicità dei prodotti chimici- guida<br />

la continua innovazione dell’azienda che ogni anno presenta due “prodotti<br />

rivoluzionari” che eguagliano e superano nelle loro performance i prodotti<br />

chimici. Con un fatturato di oltre 70 milioni di dollari in soli sei anni, Method<br />

è distribuito in Nord-America, Australia e in Gran Bretagna.<br />

QUattro casi esemplari<br />

Questo è anche quanto dimostrano quattro<br />

casi di successo (si vedano anche i box<br />

sotto), in Italia ancora poco conosciuti: Innocent,<br />

method, Sunchips e leon. Brand di<br />

nicchia che nei loro rispettivi mercati stanno<br />

crescendo verso un più ampio mercato di<br />

riferimento. A iniziare da Innocent, che, dopo<br />

i primi timidi inizi londinesi nel 1998, è oggi<br />

un brand internazionale con un fatturato di<br />

oltre 70 milioni di sterline. E dallo scorso anno<br />

partecipata, con una quota di minoranza,<br />

da coca-cola. SunChips, a sua volta, un<br />

brand della frito lay parte del gruppo pepsico,<br />

nel 2008 si riposiziona, introducendo<br />

nel proprio Dna oltre al rispetto per la salute<br />

delle persone, anche per quella del pianeta.<br />

Le vendite crescono del 17.6% e negli ultimi<br />

quattro anni triplica la penetrazione nei<br />

mercati di riferimento. Method, opera nei<br />

prodotti per l’igiene personale e la pulizia<br />

della casa, con un particolare: innovativi nelle<br />

formulazioni, contengono esclusivamente<br />

componenti vegetali, e nel design, pack accattivante,<br />

funzionale e sostenibile, riciclabile<br />

al 100% e ridefinito dall’azienda californiana<br />

“karmic packaging”. Infine Leon, che con<br />

una formula semplicissima: offrire cibo salutare,<br />

buono, esclusivamente di stagione e<br />

servito in gran velocità. Aperto nel 2004, a<br />

Londra, con l’obiettivo di cambiare la faccia<br />

dei fast food, oggi conta 9 ristoranti nella sola<br />

città britannica, ma con una visione di aprirne<br />

2.000 a livello globale entro il 2020.<br />

sissi semprini, presidente Greenbean<br />

63<br />

leon: <strong>Il</strong> futuro del faSt food<br />

Cosa distingue Leon da una qualsiasi altra catena di fast food o dai vecchi ristoranti<br />

di cibo naturale? Estrema attenzione al gusto autentico del cibo e dell’ambiente.<br />

Cucina semplice che lascia spazio ai sapori originari degli ingredienti<br />

di alta qualità attentamente selezionati e che accoglie le ultime tendenze: no<br />

ogm, piatti vegetariani e non, piatti con e senza glutine, con e senza zucchero,<br />

attenzione alle allergie. Prezzi bassi e offerta dalla prima colazione alla cena. <strong>Il</strong><br />

sorriso è parte dell’ambiente, così come l’arredo, le foto, i libri. Ogni ristorante<br />

è diverso, non esiste un format unico, ma mobili spaiati che creano l’anima del<br />

luogo, pur riflettendo lo stile Leon. E grande attenzione all’etica di business e alla<br />

sostenibilità, pur consapevoli che qualche compromesso lo si deve fare. Non<br />

tutti i prodotti sono ancora biologici, perché questo alzerebbe troppo il prezzo.<br />

Ma l’obiettivo con la crescita è arrivarci, potendo allora investire in proprie aziende<br />

agricole. Ad oggi il 70% degli ingredienti è locale e al 90% europeo.<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

in collaborazione con


Habitat Naturale


L’ambiente ideale per far crescere le vostre idee<br />

®<br />

INTRAC S.p.A. - 45100 ROVIGO - Italy - Via A. Grandi, <strong>24</strong><br />

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WORLD<br />

WORLD<br />

Ph. Pierluigi Rizzato - STUDIOVERDE


Servizi<br />

Osservatorio Polimi-Netcomm <strong>Il</strong> valore del mercato italiano rimane stabile a quota 5,8 miliardi di euro<br />

E-commerce B2c: il grocery pesa solo l’1%<br />

Crescono gli ordini, cala lo scontrino medio<br />

I passi fondamentali per un e-retail di successo<br />

ASSESSMENT<br />

Quali gli obiettivi di progetto?<br />

Quale il background in<br />

termini di brand identity e<br />

posizionamento competitivo,<br />

strategia di distribuzione<br />

e di servizio al cliente?<br />

GEOPLANNING<br />

Dove deve essere implementata la e-strategy e con<br />

quale estensione? Come customizzare il sito in funzione<br />

delle specificità nazionali?<br />

Fonte: GFK Eurisko – Netcomm<br />

DEVELOPEMENT<br />

Come implementare un’esperienza<br />

online redditizia, coerente<br />

con il brand positioning<br />

e attraente per il consumatore?<br />

Come ottimizzare la strategia<br />

multicanale?<br />

Va a rilento l’e-commerce<br />

B2c in Italia, inteso<br />

come il totale delle vendite<br />

realizzate da siti italiani: nel<br />

2009 ha superato di poco i<br />

5,8 miliardi di euro, restando<br />

sostanzialmente stabile<br />

rispetto al 2008 (+1%). È la<br />

prima volta che il comparto<br />

nel nostro Paese non fa registrare<br />

una crescita a due<br />

cifre, come evidenzia l’ultimo<br />

rapporto dell’osservatorio<br />

sull’e-commerce B2c<br />

realizzato da Politecnico<br />

di Milano e Netcomm.<br />

Va però sottolineato il fatto<br />

che il valore aggregato<br />

è la conseguenza di di-<br />

Di chi ci si fida soprattutto per l’info commerce?<br />

Fonte: GFK Eurisko – Netcomm<br />

Le marche conosciute anche<br />

al di fuori di Internet<br />

I siti grandi ed importanti<br />

I siti specializzati sui prodotti/servizi<br />

che voglio acquistare<br />

I pareri dei miei amici, parenti,<br />

conoscenti che usano Internet<br />

per fare acquisti<br />

I siti di recensioni/valutazioni<br />

di prodotti o servizi<br />

I pareri degli altri utenti che trovo nei siti dei<br />

gruppi di discussione, blog, social network<br />

6%<br />

8%<br />

12%<br />

11%<br />

11%<br />

15%<br />

66<br />

BUSINESS<br />

PLANNING<br />

Qual è il break<br />

even point?<br />

Che flussi di<br />

ricavo prevedere?<br />

namiche molto differenti.<br />

Oltre il 60% degli operatori<br />

analizzati dallo studio ha<br />

dichiarato un fatturato in<br />

crescita nel 2009 e in due<br />

casi su tre con tassi superiori<br />

al 20%.<br />

A livello di macro-aree, le<br />

vendite B2c dei principali<br />

comparti -informatica<br />

ed elettronica di consumo,<br />

editoria, musica ed<br />

audiovisivi, abbigliamento,<br />

grocery- sono cresciuti del<br />

17% circa superando gli<br />

1,1 miliardi di euro, mentre<br />

le vendite dei principali<br />

comparti nell’ambito<br />

dei servizi -turismo e as-<br />

37%<br />

molto molto+abbastanza<br />

46%<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

57%<br />

60%<br />

62%<br />

65%<br />

IMPLEMENTATION<br />

e MANAGEMENT<br />

Come portare<br />

avanti il<br />

processo in<br />

ogni Paese?<br />

Come gestire<br />

il web storequotidianamente?<br />

sicurazioni- hanno chiuso<br />

il 2009 a circa 3,5 miliardi<br />

di euro, in calo del 2%,<br />

essenzialmente a causa di<br />

una riduzione del 3% del<br />

fatturato nel turismo. Positivo<br />

sia per i prodotti sia<br />

per i servizi è l’andamento<br />

del numero di ordini evasi,<br />

che cresce del 20% e del<br />

10% circa rispettivamente.<br />

spesa media<br />

verso gli 800 euro<br />

La sostanziale stabilità<br />

del fatturato complessivo<br />

deriva da due fenomeni<br />

contrastanti: la crescita nel<br />

numero di ordini (21 milioni<br />

di ordini, il 13% in più<br />

rispetto al 2008) -e quindi<br />

di atti di vendita online- e la<br />

contestuale riduzione del<br />

valore medio dello scontrino,<br />

passato da circa <strong>24</strong>0 a<br />

215 euro nel 2009 (-10%).<br />

La riduzione è molto limitata<br />

nei comparti di prodotto<br />

(-1%) e molto significativa<br />

nel turismo, da 300 a 250<br />

euro circa. La spesa media<br />

annuale online di un<br />

web shopper italiano, non<br />

lontana dagli 800 euro, è<br />

inferiore del 15% circa alla<br />

media europea (940 euro),<br />

e molto al di sotto del valore<br />

registrato in UK (1.350<br />

euro). I web shopper in<br />

Italia, 8 milioni circa pari al


19% degli Internet user, sono<br />

ancora in numero molto<br />

contenuto se paragonati a<br />

quelli di Francia (19 milioni<br />

pari al 54% degli IU), UK<br />

(28 milioni pari a oltre il<br />

70% di IU) e Germania (33<br />

milioni pari a poco più del<br />

60% degli IU).<br />

abbigliamento<br />

performante<br />

<strong>Il</strong> comparto con il tasso<br />

di crescita più elevato è<br />

l’abbigliamento con oltre<br />

100 milioni di euro di fatturato<br />

in più rispetto al<br />

2008 (+42%), che si conferma<br />

come il secondo<br />

più importante per valore<br />

tra i comparti di prodotto,<br />

dopo l’informatica e<br />

l’elettronica di consumo.<br />

Seguono l’editoria, musica<br />

ed audiovisivi con una<br />

crescita del 17%, mentre<br />

sono più distanti -in termini<br />

di crescita percentuale<br />

rispetto al 2008- il grocery<br />

e l’informatica ed elettronica<br />

di consumo con il<br />

9% e 7% rispettivamente.<br />

Tengono le assicurazioni,<br />

sostanzialmente stabili<br />

rispetto al 2008, mentre<br />

è in calo del 3% circa<br />

il turismo, che comunque<br />

rappresenta il 51% del<br />

valore dell’e-commerce<br />

in Italia, confermandosi il<br />

primo settore in assoluto.<br />

Seguono l’informatica<br />

ed elettronica di consumo<br />

con il 10%, le assicurazioni<br />

(8%), l’abbigliamento<br />

(6%), l’editoria musica ed<br />

audiovisivi e il grocery con<br />

il 3% e l’1% rispettivamente.<br />

<strong>Il</strong> restante 21% è attribuibile<br />

a tutti gli altri comparti,<br />

tra cui si distinguono<br />

per importanza il canale<br />

c2c di eBay, le ricariche<br />

telefoniche e il ticketing<br />

per eventi.<br />

Quasi 1 miliardo di euro, il<br />

17% del valore dell’e-commerce,<br />

è realizzato vendendo<br />

all’estero. Per due<br />

terzi si tratta della vendita<br />

di servizi turistici -principalmente<br />

biglietteria aerea<br />

e prenotazioni alberghiere-<br />

e per la restante parte<br />

essenzialmente prodotti di<br />

abbigliamento.<br />

distribuzione<br />

poco presente<br />

<strong>Il</strong> 13% circa del totale ecommerce,<br />

pari a meno<br />

di un quarto della quota<br />

degli operatori tradizionali,<br />

è generato da iniziative<br />

online di aziende della distribuzione<br />

moderna, intese<br />

come catene di punti di<br />

vendita fisici. Nessuna di<br />

queste iniziative rientra nei<br />

primi 20 siti di commercio<br />

elettronico in Italia.<br />

Ancora poco tangibile il<br />

valore dei molteplici servizi<br />

basati sul Web 2.0 a<br />

supporto dell’e-commerce<br />

nel nostro Paese; tra i più<br />

diffusi vi sono la possibilità<br />

di lasciare feedback/<br />

recensioni sia sullo specifico<br />

prodotto/servizio sia sul<br />

livello di servizio ed esperienza<br />

utente sperimentati<br />

sul sito di e-commerce.<br />

enrico sacchi


Servizi-Logistica<br />

Troppi ritardi nelle consegne ai pdv<br />

Va rivisto il concetto di just-in-time<br />

Si accumulano troppi<br />

ritardi negli appuntamenti<br />

stabiliti per lo<br />

scarico della merce nei<br />

supermercati. Di conseguenza,<br />

meglio ridurre al<br />

minimo le consegne dirette<br />

da parte degli autotrasportatori,convogliando<br />

i camion nei centri<br />

di distribuzione dai quali<br />

far uscire in seguito altri<br />

mezzi pesanti con l’assortimento<br />

calibrato per<br />

l’approvvigionamento dei<br />

punti di vendita.<br />

MAGAZZINO: EVITARE<br />

LE CONGESTIONI<br />

“Adottando questo sistema<br />

si evita sia di congestionare<br />

il minimo<br />

magazzino di cui essi dispongono<br />

sia la viabilità<br />

dei dintorni”: Daniele<br />

Fregnan, direttore logi-<br />

Pam: “Concentrare la merce nei cedi”<br />

“A fine 2009, gli arrivi in ritardo delle consegne dirette nei punti di vendita hanno<br />

toccato quota 21%”, afferma Daniele Fregnan (nella foto), direttore della logistica<br />

Pam senza far mistero del danno che l’inconveniente procura nel riassortire<br />

gli scaffali. “Troppi trasportatori, ai quali i fornitori avevano affidato i prodotti da<br />

consegnarci, hanno telefonato per spostare l’appuntamento”, insiste Fregnan.<br />

Che aggiunge: “Credo nella validità del concetto di slot d’arrivo. Ma se i camion<br />

non riescono a garantire la puntualità promessa sul punto di vendita è<br />

necessario escogitare un’alternativa”. Che consisterebbe nel concentrare la<br />

merce nei cedi all’interno dei quali assemblare i pallet con i beni di consumo<br />

attesi dai singoli super e ipermercati raggiunti da trasportatori coordinati dalle<br />

catene della gdo.<br />

68<br />

stica del gruppo Pam, ha<br />

riassunto così, nel corso<br />

del convegno Quale logistica<br />

dopo la crisi, organizzato<br />

da Ailog -l’associazione<br />

che raccoglie<br />

i maggiori operatori ed<br />

esperti della supply chain<br />

management-, la sua filosofia<br />

operativa piuttosto<br />

stridente con le scelte<br />

adottate da una parte non<br />

trascurabile della gdo,<br />

che negli ultimi anni ha<br />

preteso, al contrario, dai<br />

propri fornitori un servizio<br />

a domicilio i cui limiti<br />

appaiono tuttavia sempre<br />

più evidenti. Musica, le<br />

parole di Fregnan (si veda<br />

il box), per le orecchie<br />

dei presenti al convegno:<br />

fornitori delle catene della<br />

gdo committenti del trasporto,<br />

titolari e dirigenti<br />

di imprese logistiche<br />

e gli stessi consulenti di<br />

GDOWEEK -19 aprile <strong>2010</strong><br />

<<br />

Servizio<br />

“a domicilio”<br />

Negli ultimi anni, la gdo ha<br />

preteso dai propri fornitori<br />

un servizio a domicilio i cui<br />

limiti appaiono sempre più<br />

evidenti.<br />

un settore continuamente<br />

sottoposto alle pressioni<br />

del mercato. “Troppo<br />

spesso in Italia si è furbescamente<br />

interpretato<br />

il concetto di just in time<br />

come risposta immediata<br />

all’ordine di consegna: ti<br />

chiamo e tu ti precipiti”,<br />

commenta Claudio<br />

Ferrozzi, partner Gea,<br />

società di consulenza logistica.<br />

PROGRAMMAZIONE<br />

A LUNGO TERMINE<br />

“Se vogliamo uscire dal<br />

tunnel della crisi con<br />

un’organizzazione migliore<br />

che faccia sistema in<br />

senso positivo è necessario<br />

correggere l’approccio<br />

al just in time considerandolo<br />

come si fa nei<br />

paesi più evoluti dal punto<br />

di vista della logistica<br />

-spiega Ferrozzi- e cioè<br />

programmando fino a un<br />

mese ordini e consegne”.<br />

Va da sé che i punti di<br />

vendita devono avere uno<br />

spazio minimo sufficiente<br />

per custodire la merce da<br />

porre sugli scaffali man<br />

mano che viene acquistata,<br />

in maniera tale da<br />

non dover pretendere<br />

consegne continue che<br />

contribuiscono a rendere<br />

caotico il modello distributivo<br />

nazionale.<br />

Antonio Massa


Biz<br />

& Love<br />

linkontronielsen.it<br />

20-23 maggio <strong>2010</strong><br />

Forte Village Resort<br />

On stage:<br />

sviluppo economia Innocenzo<br />

Cipolletta “<br />

esperienze Paolo Panerai<br />

Pier Luigi Celli impresa<br />

futuro Rick Kash tecnologia”<br />

slow economy Federico Rampini<br />

etica Umberto Galimberti<br />

innovazione Giorgio Di<br />

Tullio eccellenza<br />

mercati Sandro Castaldo ””<br />

Tre giorni di business, d , incontri, di nuova energia.


Servizi-Tecnologie<br />

Applicazioni Rinnovata l’infrastruttura informatica puntando sulla suite VisualStore<br />

Derta-Euronics riorganizza l’IT con S3<br />

per offrire più servizi personalizzati<br />

Derta è un retailer che opera<br />

nel segmento elettrodomestici<br />

ed elettronica di consumo da più<br />

di 60 anni. L’azienda ha la sua sede<br />

a Castel D’Azzano (VR) e i suoi<br />

15 punti di vendita sono localizzati<br />

in Triveneto, Lombardia, Emilia<br />

Romagna e Trentino Alto Adige.<br />

Derta è socio di Euronics Italia,<br />

gruppo leader nel mercato Consumer<br />

Electronics con più di 600<br />

punti di vendita su tutto il territorio<br />

nazionale.<br />

accentrare la gestione<br />

operazioni di negozio<br />

Derta voleva accentrare in sede<br />

la gestione delle operazioni di negozio,<br />

quali l’aggiornamento dei<br />

prezzi, la definizione delle promozioni,<br />

l’anagrafica clienti per poter<br />

avere in tempo reale la situazione<br />

del venduto e di conseguenza impostare<br />

correttamente le politiche<br />

commerciali e di marketing.<br />

La precedente soluzione prevedeva<br />

in sede centrale un applicativo<br />

di vendita su AS/400 e in negozio<br />

terminali stupidi (registratori di<br />

cassa, ndr) per la gestione delle<br />

transazioni. In caso di interruzione<br />

dei servizi di rete, la scontrinatura<br />

veniva fatta manualmente e<br />

questo comportava un mancato<br />

allineamento dei dati di vendita.<br />

L’applicazione non gestiva lo<br />

scambio importo nei pagamenti<br />

elettronici, la cassiera doveva digitare<br />

l’importo dovuto sul pinpad<br />

con possibilità di errori. Erano<br />

necessari anche tempi tecnici che<br />

non consentivano transazioni immediate.<br />

piattaforma visualstore<br />

su standard aperti<br />

Derta ha scelto di rinnovare la propria<br />

infrastruttura informatica puntando<br />

sulla Suite VisualStore di S3<br />

(Store System Solutions) che nei<br />

punti di vendita gira su IBM Sure-<br />

POS 300, una piattaforma basata<br />

su standard aperti, che garantisce<br />

I moduli della suite VisualStore di S3<br />

attualmente installati:<br />

n Server: ospita i parametri di negozio e i dati relativi agli articoli, governa i Pos,<br />

gestisce le comunicazioni e lo scambio di dati con i sistemi esterni;<br />

l’integrazione sia a livello di sistema<br />

operativo sia di periferiche<br />

tradizionali. Attualmente, sono 5 i<br />

moduli della suite attualmente installati<br />

(vedi box).<br />

Per rispondere puntualmente alle<br />

esigenze di Derta, il team di<br />

sviluppo S3 ha realizzato alcune<br />

personalizzazioni applicative che<br />

hanno consentito al cliente di mantenere<br />

inalterati i suoi processi di<br />

business migliorandoli in termini di<br />

prestazioni.<br />

<strong>Il</strong> nuovo sistema informativo utilizza<br />

anche:<br />

n DB2 8 Express Edition: il database<br />

che gestisce i dati di VS POS e<br />

VS Loyalty;<br />

n WebSphere: per il funzionamento<br />

di VS Loyalty;<br />

n System X3400: uno in ogni negozio,<br />

su cui gira VS Server.<br />

La nuova infrastruttura ha consentito<br />

a Derta di ridurre i costi e di migliorare<br />

le prestazioni di business,<br />

dando visione completa e integrata<br />

70<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

Visione integrata<br />

La nuova infrastruttura<br />

ha consentito a Derta di<br />

ridurre i costi e di migliorare<br />

le prestazioni di<br />

business, dando visione<br />

completa e integrata<br />

dei processi di vendita<br />

e fornendo strumenti di<br />

controllo e di gestione<br />

centralizzati.<br />

n POS: l’applicazione di vendita che comprende il motore promozionale e che gira sul Pos<br />

e gestisce le relative periferiche;<br />

n Promo: consente di definire le promozioni centralmente e di inviarle ai punti di vendita;<br />

n Loyalty: per la gestione delle attività di manutenzione e circolarità delle informazioni legate<br />

al programma di loyalty e alle iniziative CRM;<br />

n Multiservice: per la gestione dei pagamenti elettronici e la vendita di ricariche telefoniche,<br />

gift card e download di digital media.<br />

<<br />

dei processi di vendita e fornendo<br />

strumenti di controllo e di gestione<br />

centralizzati.<br />

VisualStore consente di lavorare<br />

anche offline con riconoscimento<br />

della loyalty e delle promozioni,<br />

con riallineamento dei dati di vendita<br />

nel momento del ripristino dei<br />

servizi di rete. La soluzione di S3<br />

permette di gestire le commissioni<br />

e le prenotazioni.<br />

personalizzare<br />

le promozioni nel pdv<br />

Grazie all’adozione di VisualStore e<br />

all’introduzione di fidelity card, Derta<br />

può personalizzare le promozioni<br />

praticate nel punto di vendita,<br />

con un conseguente aumento di<br />

soddisfazione del cliente finale, ed<br />

è in grado di analizzare le abitudini<br />

di spesa e dei consumi per avere<br />

una visione privilegiata su tendenze<br />

e opportunità per il marketing.<br />

enrico sacchi


Informazione commerciale<br />

Bama<br />

<strong>Il</strong> buon rapporto prezzo-qualità connota un nuovo<br />

supporto per comporre fiori e piante<br />

Puntare su articoli di nuova concezione, idee in grado di migliorare il vivere quotidiano dei clienti<br />

e provviste di un appeal importante, oltre che di funzionalità e praticità d’uso. Mantenendo fede a<br />

questa filosofia, Bama ha da poco introdotto un originale concept di vaso, il Trifoglio, che -essendo<br />

sovrapponibile- permette la composizione di diverse piante su più livelli, offrendo un notevole<br />

impatto estetico. La novità, prodotta con materiali di prima scelta, viene proposta in 2 colorazioni<br />

-terracotta e granito- ed è garantita per ben 3 anni. In un mercato sempre più competitivo, quindi,<br />

Bama continua ad investire nella creazione di nuove referenze e nello sviluppo della propria<br />

tecnologia produttiva, con l’obiettivo di offrire ai consumatori prodotti qualitativamente ineccepibili<br />

a prezzi sempre più vantaggiosi.<br />

www.bamagroup.com<br />

Tecnotel Italia<br />

Debutta sul mercato italiano Beewi, la<br />

gamma simply wireless<br />

Arriva in Italia un marchio interamente focalizzato su accessori e<br />

dispositivi wireless per le più svariate applicazioni tecnologiche.<br />

La gamma Beewi -esclusiva di Telecom France- verrà distribuita<br />

da Tecnotel Italia, distributore specializzato in elettronica di<br />

consumo, audio/video e climatizzazione. Presentati come mix<br />

di innovazione e design, user friendly, realizzati secondo elevati<br />

standard qualitativi, i prodotti Beewi -sfruttando le moderne<br />

tecnologie wi-fi e Bluetooth- offrono svariate opportunità per<br />

la connessione a Internet o per l’ascolto della musica. Fra le<br />

numerose novità, il Router 3G, che permette di condividere la<br />

connessione Internet tra diversi supporti Bluetooth, il Kit viva-voce<br />

Bluetooth per l’auto, ultra sottile e trasportabile, e l’Adattatore<br />

Dual Air Bluetooth, soluzione per ascoltare la<br />

musica in streaming.<br />

ERRATA CORRIGE<br />

L’UOVO MOTTA<br />

TARTUFONE<br />

LOVELY,<br />

è stato attribuito<br />

erroneamente a<br />

Nestlè Italiana<br />

invece che a Bauli<br />

Ci scusiamo con<br />

i lettori e con le<br />

aziende interessate.<br />

Almaverde Bio<br />

Nasce la Pasta Biologica per<br />

un’alimentazione sana ed equilibrata<br />

Gustosa, naturale, dieteticamente<br />

corretta. Così può sintetizzarsi<br />

la promessa della nuova Pasta<br />

Biologica Almaverde Bio, prodotta<br />

con semola bianca e farine pregiate<br />

ad alta digeribilità, quali il farro e il<br />

Kamut, oggi fortemente consigliate<br />

dagli esperti dietologi e, quindi,<br />

richieste dai consumatori più attenti ed<br />

informati. La ricetta prevede l’utilizzo<br />

di farine provenienti esclusivamente da coltivazioni<br />

biologiche e lavorate secondo tradizione: il risultato è una pasta<br />

buona e sana, perché ottenuta secondo tecniche naturali, che<br />

escludono l’utilizzo di prodotti chimici di sintesi e di Ogm in tutte le<br />

fasi produttive. Si presta, dunque, quale alimento base di un pasto<br />

equilibrato, leggero e digeribile: apporta, infatti, un ricco contributo<br />

di sostanze minerali e proteine vegetali ed una minima quantità di<br />

grassi.<br />

VI.P<br />

Trattamenti di bellezza con le proprietà salutari<br />

della mela Val Venosta.<br />

Coccolarsi con le mele. Nel sito web di VI.P -consorzio dei produttori di mele Val Venosta- campeggia<br />

una serie di consigli e ricette di bellezza per sfruttare al meglio i benefit della mela. Squisita<br />

da mangiare, strepitosa per la pelle: la mela ha un bassissimo apporto calorico e,<br />

grazie alla pectina, aiuta ad eliminare dal corpo le sostanze tossiche;<br />

inoltre, contiene vitamine importanti (provitamina A, vitamine B1, B2,<br />

B6, E e C), niacina e acido folico, insieme a flavonoidi e carotinoidi<br />

dall’effetto antiossidante. Un frutto che è da sempre alleato di bellezza:<br />

non a caso, al Beauty and Wellness Resort Garberhof di Malles hanno<br />

messo a punto trattamenti specifici a base di mele Val Venosta.<br />

Un esempio? Per un effetto esfoliante, crema di latte, purea e pezzettini<br />

di mela spalmata sulla pelle con bagno in vasca a 38°C.<br />

PRODOTTI E IMPRESE


140 riviste periodiche specializzate<br />

1100 titoli di libri a catalogo<br />

15 banche dati on line e su dvd<br />

un sistema completo di software e soluzioni<br />

gestionali (fra cui esa software, str e data ufficio)<br />

500 iniziative di formazione<br />

una presenza significativa sul web<br />

con oltre 100 siti e portali<br />

valore alla <strong>24</strong> è il segno distintivo del sistema multimediale dei prodotti<br />

e servizi dell’area professionale del gruppo <strong>24</strong> ore dedicati ad imprese,<br />

professionisti e pubblica amministrazione. ogni singolo strumento ha un<br />

valore che viene esaltato dall’integrazione con le altre soluzioni professionali<br />

del sistema, rispondendo così a tutte le esigenze di informazione, formazione,<br />

gestione e comunicazione di qualsiasi comunità professionale, mercato<br />

o settore merceologico.


Aldo Calza,<br />

Partner DLA Piper,<br />

responsabile della practice<br />

Employment, Pensions<br />

and Benefits<br />

Precedenti<br />

La conoscenza dei precedenti<br />

penali di un candidato<br />

all’assunzione risponde<br />

a una evidente esigenza<br />

di sicurezza e funzionalità<br />

dell’impresa.<br />

Legittimità<br />

<strong>Il</strong> quadro normativo consente<br />

di affermare la legittimità<br />

di un esame dei<br />

dati giudiziari in fase preassuntiva.<br />

Post assunzione<br />

Al contrario, ad assunzione<br />

avvenuta l’esame dei<br />

dati giudiziari, più difficile<br />

da attuare può, in molti<br />

casi, risultare comunque<br />

poco proficuo.<br />

Accertamenti giudiziari<br />

nei confronti dei dipendenti<br />

epanadiplosi consiste nella ripeti-<br />

L’ zione di una o più parole all’inizio e<br />

alla fine di una frase o di un verso. Una<br />

licenza poetica, per intenderci.<br />

Non pare vi sia analoga licenza per le<br />

aziende che vogliano verificare eventuali<br />

precedenti penali dei lavoratori<br />

prima dell’inizio del rapporto e poi reiterare<br />

tale esame anche durante e/o alla<br />

fine dello stesso (o meglio, appena prima<br />

della fine, se da tali verifiche sorge<br />

poi la necessità di risolvere il rapporto<br />

di lavoro).<br />

<strong>Il</strong> FATTO DI CRONACA<br />

Recentemente la stampa ha reso noto<br />

l’arresto di un commesso Ikea accusato<br />

di aver contraffatto le carte di credito<br />

di alcuni clienti; pare che il dipendente<br />

avesse numerosi precedenti penali (e/o<br />

carichi pendenti) per reati contro il patrimonio.<br />

Inevitabile, dunque, interrogarsi<br />

sulle iniziative che possano (o debbano)<br />

essere prese dalle aziende per<br />

evitare di rimanere vittime di situazioni<br />

come questa, introducendo sistemi di<br />

verifica nei confronti dei dipendenti da<br />

assumere e di quelli già in forze.<br />

I SISTEMI DI TUTElA ESISTONO<br />

Nella fase preassuntiva non si rinvengono<br />

grandi problemi, nonostante un<br />

ingiustificato e diffuso pessimismo.<br />

È vero, infatti, che lo Statuto dei Lavoratori<br />

(art. 8) vieta qualunque indagine che<br />

riguardi “fatti non rilevanti ai fini della<br />

valutazione dell’attitudine professionale<br />

del lavoratore” (analoga norma è prevista<br />

nella Legge Biagi nei confronti delle<br />

agenzie di somministrazione).<br />

È altresì vero che tali limitazioni sono<br />

enfatizzate dal Codice della Privacy (L.<br />

196/03), che vieta il trattamento di dati<br />

giudiziari da parte delle aziende private<br />

(ove non autorizzato dalla legge o da<br />

apposito provvedimento del Garante).<br />

Tuttavia, una recente Autorizzazione<br />

del Garante della Privacy (n. 7/2009;<br />

G.U. n. 13 del 18.1.<strong>2010</strong>) ammette il<br />

trattamento dei dati giudiziari da parte<br />

di chiunque “utilizzi” una prestazione<br />

lavorativa, ove tale trattamento sia reso<br />

indispensabile al fine di adempiere<br />

o esigere l’adempimento di specifici<br />

obblighi previsti dalla legge. È suffi-<br />

7 3<br />

GDOWEEK - 19 aprile <strong>2010</strong><br />

Opinioni<br />

ciente allora rinviare alle previsioni di<br />

cui all’art. 2087 c.c. (obbligo per le<br />

aziende di tutelare l’integrità fisica e<br />

morale dei propri dipendenti), all’art.<br />

2049 c.c. (responsabilità del datore di<br />

lavoro per il fatto del dipendente) e,<br />

più in generale, alle norme in materia<br />

di sicurezza e tutela del patrimonio<br />

aziendale e della incolumità dei dipendenti,<br />

nonché alle previsioni di cui agli<br />

artt. 40 e 41 della Costituzione (tutela<br />

della proprietà privata e della libertà di<br />

iniziativa economica), per comprendere<br />

come esistano numerose previsioni di<br />

legge che rendono possibili (se non doverose)<br />

le verifiche in esame. Nei limiti<br />

della correttezza, buona fede e non discriminatorietà,<br />

dunque, il datore di lavoro<br />

può -in fase presuntiva- prendere<br />

visione (evitando di trattenerne copia)<br />

del certificato del casellario giudiziale<br />

e dei carichi pendenti del candidato e<br />

può poi tenerne conto al fine di evitare<br />

l’assunzione di chi non appaia idoneo<br />

allo svolgimento delle mansioni propostegli.<br />

Diversa è la situazione quando<br />

il lavoratore sia già alle dipendenze<br />

dell’azienda. In questo caso, infatti,<br />

l’esame dei dati giudiziari è meno giustificabile<br />

(quantomeno quando il dipendente<br />

stia già svolgendo da tempo<br />

le proprie mansioni senza aver dato<br />

segnali di inidoneità) e, in ogni caso,<br />

eventuali precedenti penali sono assai<br />

difficilmente utilizzabili per legittimare<br />

un licenziamento (se non in casi davvero<br />

limitati, ossia per reati commessi<br />

nell’ambito, o in relazione al rapporto di<br />

lavoro, oppure tali da essere totalmente<br />

inaccettabili rispetto al ruolo rivestito in<br />

azienda dal dipendente).<br />

l’EPANADIPlOSI DANTESCA<br />

Concludendo, il quadro normativo pare<br />

confortante per le verifiche da effettuare<br />

in sede di colloquio preassuntivo,<br />

mentre risulta decisamente più cupo<br />

nella fase successiva all’assunzione,<br />

quando pare prendere il sopravvento<br />

(si ripete, salvo casi davvero limitati)<br />

una delle più note epanadiplosi della<br />

storia della letteratura moderna: “Non<br />

impedir lo suo fatale andare: Vuolsi così<br />

colà dove si puote ciò che si vuole, e<br />

più non dimandare” (Divina Commedia,<br />

Inferno, V, 22-<strong>24</strong>).


Cultura<br />

a cura di Gennaro Fucile<br />

Pistoletto per Codom:<br />

I Temp(l)i cambiano<br />

Codom, il Consorzio Italiano di Recupero<br />

e Riciclaggio degli Elettrodomestici, ha presentato<br />

a Expocomfort un’opera con forte valenza<br />

simbolica riguardo al proprio impegno<br />

nei confronti della salvaguardia ambientale:<br />

I Temp(l)i cambiano, di Michelangelo Pistoletto,<br />

uno dei massimi esponenti dell’Arte<br />

Povera. La scultura è stata esposta davanti al<br />

Centro Servizi presso la porta Sud per l’intera<br />

durata della rassegna (dal 23 al 27 marzo).<br />

L’opera di Pistoletto, che raffigura un Tempio<br />

posizionato su una base inclinata, è realizzata<br />

con cestelli di lavatrici per le colonne doriche<br />

e con serpentine di frigoriferi per il fregio del<br />

timpano, volendo simbolicamente alludere al<br />

passaggio dall’era del progresso all’era del<br />

riciclo, dallo sfruttamento delle materie prime<br />

al riutilizzo dei rifiuti abbandonati.<br />

I love beer<br />

Manuale di cultura birraria<br />

di Heineken Italia<br />

di Gea Gardini<br />

Gruppo Food – Leonardo<br />

Publishing<br />

pagine 84, e 14,90<br />

Oltre un secolo di storia<br />

Bahlsen in mostra a Bologna<br />

Dal 27 marzo <strong>2010</strong> a Palazzo Pepoli, Bologna è aperta<br />

la mostra Bahlsen, il gusto dell’arte dal 1899 un’esposizione<br />

di oggetti legati al mondo dell’azienda, dalle<br />

confezioni alle prime pubblicità, dai manifesti alle opere<br />

d’arte commissionate e collezionate dal fondatore. L’iniziativa<br />

nasce per festeggiare i cinquant’anni di presenza<br />

dell’azienda in Italia. Archivi aperti, dunque e si scopre<br />

un vero e proprio tesoro nascosto, proveniente dalla<br />

sede storica di Hannover: tele, statuette e arredi di stile<br />

art nouveau, art déco, liberty che provengono dalla collezione<br />

Bahlsen. <strong>Il</strong> patrocinio è della Soprintendenza per<br />

i Beni Storici, Artistici e Etnoantropologici del Comune di<br />

Bologna. La mostra sarà aperta fino al 15 maggio <strong>2010</strong>.<br />

Un manuale di cultura birraria<br />

firmato Heineken Italia<br />

Sono oltre 25 milioni gli italiani che bevono la birra con<br />

regolarità, non tutti però la conoscono veramente.<br />

Quante e quali sono le tipologie e gli ingredienti che<br />

rendono le birre così naturalmente diverse tra loro?<br />

Come si serve una birra, qual è il segreto della schiuma?<br />

E ancora qual è il bicchiere giusto per gustarla<br />

al meglio? Risponde a queste e altre domande <strong>Il</strong><br />

Manuale di Cultura Birraria di Heineken Italia, prima<br />

iniziativa rivolta al grande pubblico di un percorso<br />

finalizzato alla crescita della cultura della birra in Italia.<br />

Un viaggio a cavallo tra storia, cultura, tecnologia e<br />

tradizione. <strong>Il</strong> Manuale sarà oggetto di presentazioni<br />

dedicate al pubblico degli amanti della birra in alcuni<br />

locali selezionati in Italia.<br />

Errata corrige<br />

Nel numero 509 di Gdoweek (21 dicembre 2009), nell’articolo di pagina 27 dedicato a “Surgelati dolci e pasticceria”,<br />

si è scritto erroneamente, che, ad agosto 2009, secondo dati IRI: “le vendite hanno superato i 2 milioni<br />

di tonnellate”. In realtà, si tratta di 2 milioni di kg. Ci scusiamo con i lettori e con gli interessati.<br />

74<br />

GDOWEEK -19 aprile <strong>2010</strong><br />

AREA GDO<br />

Publisher: Nicola Ligasacchi<br />

Segreteria Commerciale:<br />

monica.negri@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />

Ufficio Traffico:<br />

traffico.food@businessmedia<strong>24</strong>.com<br />

RETE DI VENDITA PUBBLICITÀ<br />

l Piemonte e Liguria: ADV Spazioerre srl - Torino, Tel.<br />

011 6600100, Fax 011 6602875 l Veneto, Trentino<br />

Alto Adige, Friuli Venezia Giulia: M.P.&P. srl - Postioma<br />

di Paese (Tv), Tel. 0422 480150, Fax 0422 480033 l<br />

Emilia Romagna, Marche: Società Futura srl - Bologna,<br />

Tel. 051 230807, Fax 051 225303 l Toscana,<br />

Umbria: Media & Massima - Firenze, Tel. 055 4223085,<br />

Fax 055 4361167 l Lazio, Abruzzo: Intermedia srl -<br />

Roma, Tel. 06 5899<strong>24</strong>7 - 5894534, Fax 06 5819897<br />

l Campania: Salvatore Cuomo - Castelvolturno (Ce),<br />

Tel. 0823 851613, Fax 0823 851649 l Molise, Puglia,<br />

Basilicata, Calabria: Intermedia srl - Roma, Tel. 06<br />

5899<strong>24</strong>7 - 5894534, Fax 06 5819897 l Sicilia: Publisette<br />

srl - Palermo - Tel. 091 7302750, Fax 091 343496<br />

l Sardegna: c/o <strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> <strong>Ore</strong> Business Media Srl -<br />

Milano - Tel. 02 39646.622<br />

Presidente:<br />

Eraldo Minella<br />

Amministratore Delegato:<br />

Antonio Greco<br />

Direttore Editoriale:<br />

Mattia Losi<br />

<strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> <strong>Ore</strong> Business Media Srl<br />

Via G. Patecchio, 2 - 2014 1 MILANO<br />

Tel.02 39646.1 (s.p.) - Fax 02 39844800<br />

Testata a diffusione nazionale volontariamente<br />

sottoposta dall’editore ad accertamento e riscontro<br />

della tiratura e diffusione per il periodo 01/01/2009-<br />

31/12/2009; tiratura media 21.022 copie, diffusione<br />

media 20.589 copie. Società di Revisione Fausto<br />

Vittucci & C. sas<br />

© 2009 <strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> <strong>Ore</strong> Business Media Srl. Tutti i diritti di<br />

riproduzione in qualsiasi forma, compresa la messa in rete,<br />

che non siano espressamente per fini personali o di studio,<br />

sono riservati. Per qualsiasi utilizzo che non sia individuale è<br />

necessaria l’autorizzazione scritta da parte di <strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> <strong>Ore</strong><br />

Business Media Srl.<br />

Registrazione del Tribunale<br />

di Milano n. 392/72<br />

R.O.C. n.6357 del 10.12.2001<br />

• Codice ISSN (International Serials<br />

Data System): 1123 - 7260<br />

Informativa ex D. Lgs. 196/2003 (tutela della privacy).<br />

<strong>Il</strong> <strong>Sole</strong> <strong>24</strong> ORE Business Media s.r.l., titolare del trattamento, tratta,<br />

con modalità connesse ai fini, i Suoi dati personali, liberamente<br />

conferiti al momento della sottoscrizione dell’abbonamento od<br />

acquisiti da elenchi contenenti dati personali relativi allo svolgimento<br />

di attività economiche ed equiparate, per i quali si applica<br />

l’art. <strong>24</strong>, comma 1, lett. d) del D. Lgs. 196/2003, per inviarLe la<br />

rivista in abbonamento od in omaggio.<br />

<strong>Il</strong> Responsabile del trattamento è il responsabile IT, cui può rivolgersi<br />

per esercitare i diritti dell’art. 7 D. Lgs. 196/2003 (accesso,<br />

correzione, cancellazione, ecc) e per conoscere l’elenco di tutti i<br />

Responsabili del Trattamento. I Suoi dati potranno essere trattati<br />

da incaricati preposti agli ordini, al marketing, al servizio clienti<br />

e all’amministrazione e potranno essere comunicati alle società<br />

del Gruppo <strong>24</strong> ORE per il perseguimento delle medesime finalità<br />

della raccolta, a società esterne per la spedizione della Rivista e<br />

per l’invio di nostro materiale promozionale.<br />

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presso il coordinamento delle segreterie redazionali (fax. 02-<br />

39844801), gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti<br />

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Gli articoli e le fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.<br />

Tutti i diritti sono riservati; nessuna parte di questa<br />

pubblicazione può essere riprodotta, memorizzata o trasmessa in<br />

nessun modo o forma, sia essa elettronica, elettrostatica, fotocopia<br />

ciclostile, senza il permesso scritto dall’editore.


È SBOCCIATO UN FIORE, ANZI DUE.<br />

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