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Una traccia di sentiero, che passa davanti alle mura<br />
<strong>del</strong> forte, conduce all’ ingresso vero e proprio, un<br />
tempo dotato di ponte levatoio.<br />
Seguendo la strada sterrata che scende in direzione<br />
sud si arriva lungo un crinale, dove su di un ampio<br />
spiazzo a quota 510,00 mt. s.l.m., si possono<br />
ritrovare i resti <strong>del</strong>la torre denominata di Monte<br />
Longone. La torre fu realizzata limitatamente al solo<br />
piano seminterrato.<br />
Area Val Bisagno<br />
Anche sull’area affacciata sulla val Bisagno si<br />
possono trovare i resti di alcune torri denominate di<br />
San Bernardino, Sant’ Erasmo e San Simone o <strong>del</strong>le<br />
Chiappe.<br />
Torre di San Bernardino: iniziata nel 1820 e<br />
terminata intorno al 1825 allo scopo di proteggere l’<br />
adiacente e omonima porta, era accessibile tramite<br />
un camminamento coperto tuttora esistente e ben<br />
conservato che la collegava alle omonime mura.<br />
La Torre è composta da tre piani: uno sotterraneo e<br />
due piani superiori; in quest’ ultimi si possono<br />
ancora apprezzare le originarie inferriate apribili per<br />
i cannoni.<br />
Sul terrazzo, "a prova di bomba", vi sono numerose<br />
caditoie e una apertura centrale impiegata per lo<br />
smaltimento <strong>del</strong> fumo di sparo.<br />
La torre, che rimase attiva a fini militari fino al<br />
1914, è in buone condizioni.<br />
Bibliografia:<br />
- FINAURI STEFANO. Storia, tecnica e architettura dei fortini difensivi<br />
- DELLE PIANE RICCARDO. Mura e fortificazioni di Genova<br />
- http://www.forti-genova.com<br />
Appennino Ligure<br />
La torre di S. Bernardino (Foto De Lorenzi)<br />
Torre Sant’Erasmo: non restano che poche tracce<br />
di questa costruzione realizzata su di un piccolo<br />
poggio ad una quota di circa 190 mt. s.l.m.. Risulta<br />
completata limitatamente alle fondazioni ed ormai<br />
sommersa dalla vegetazione.<br />
Torre di San Simone o <strong>del</strong>le Chiappe: posta a<br />
valle, pochi metri prima <strong>del</strong>l’ incrocio tra via Carso<br />
e via Cima di San Pantaleo, in corrispondenza di un<br />
traliccio Enel, risulta ubicata in una zona privata<br />
recintata. Si possono scorgere, semi sommersi dalla<br />
vegetazione infestante, i resti <strong>del</strong>le murature che<br />
costituivano il piano seminterrato.<br />
Torre Zerbino: era una <strong>del</strong>le torri più complete, ma<br />
mai utilizzata per scopi militari. Fu demolita nel<br />
1936 per realizzare la Scuola <strong>del</strong>la Giovane<br />
Fascista, fabbricato che ospita ora il Magistero. Il<br />
complesso nella sua struttura ricorda il sedime <strong>del</strong>la<br />
vecchia torre con la facciata su corso Monte Grappa<br />
che presenta una porzione semicircolare.<br />
De Lorenzi<br />
www.quotazero.com 17