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Anello del Groppo Rosso - GAEP

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Alpi Liguri - Marittime - Cozie<br />

Monte Grammondo per la cresta sud/est<br />

UN BALCONE SUL MARE<br />

Proprio al confine con la Francia, anzi addirittura<br />

il suo crinale sud ne segna l’attuale confine, si trova<br />

questa splendida montagna.<br />

Poco conosciuta nel novero <strong>del</strong>le vette alpine -<br />

perché non dimentichiamolo qua siamo nelle Alpi<br />

Liguri - l’area <strong>del</strong> Grammondo è una zona<br />

estremamente affascinante e ricchissima di<br />

peculiarità naturali oltre che essere uno splendido<br />

balcone su buona parte <strong>del</strong>la Costa azzurra, ma non<br />

solo, anche il Bego, la Maledia, L’Argentera.<br />

È un luogo aspro e selvaggio formato nella sua parte<br />

principale da calcari giurassici fortemente erosi e<br />

caratterizzati da molteplici forme di microerosione<br />

carsica.<br />

Non è un caso che, innanzi alla zona di Capo<br />

Mortola, noi abbiamo la cosiddetta Polla Rovereto,<br />

una sorgente d’acqua dolce che sgorga a 33 metri di<br />

profondità e con una portata di circa 120 litri al<br />

secondo.<br />

Paesaggio scabro, selvaggio, assolato, un tempo<br />

luogo di percorso dei "passeur" come<br />

splendidamente raccontato nei romanzi di<br />

Francesco Biamonti, monti dove la vita è<br />

rappresentata talvolta solo da un microcosmo come i<br />

licheni a simboleggiare la difficoltà di vita vegetale,<br />

ma dove quando cambia il substrato troviamo la<br />

splendida fioritura <strong>del</strong>la Peonia o, per chi ha la<br />

rarissima fortuna di osservarla <strong>del</strong>la ancor più rara<br />

lucertola occellata.<br />

È la difficoltà di sopravvivere la chiave di volta per<br />

capire e assaporare, magari ansimando al caldo,<br />

questi valloni; è la lotta <strong>del</strong>le piante e <strong>del</strong>l’uomo per<br />

ricercare affannosamente l’acqua, i ghiaioni che<br />

partono dal piede <strong>del</strong>la cresta e raggiungono le<br />

ultime fasce, le ampie mulattiere e in fondo il solco<br />

<strong>del</strong> Rio Villatella; eppure, tutt’intorno a Villatella,<br />

che sembra quasi un piccolo centro alpestre - se non<br />

fosse per le mimose -, abbiamo terrazzamenti che<br />

salgono dal basso, che segnano come un tempo<br />

queste zone fossero vissute e popolate.<br />

La vegetazione è estremamente particolare, con<br />

tratti di sentiero dove si spandono incredibili<br />

profumi <strong>del</strong>la macchia, con distese di rosmarino che<br />

arrivano sin quasi a mille metri di quota o i radi<br />

esemplari di ginepro rosso e ginepro ossicedro che<br />

punteggiano la cresta qua e la e le antiche leccete,<br />

dove sono rimaste, che si estendono a quote<br />

estremamente elevate, segno di un microclima<br />

particolare, che spiccano per il loro verde scuro<br />

contro il bianco caratteristico <strong>del</strong>le rocce. Vita dura<br />

quassù ma non priva di piccoli e abbandonati<br />

insediamenti.<br />

È risalendo appunto lungo il Vallone <strong>del</strong> Ciai che<br />

arriviamo ad alcune piccole casette, di cui una nota<br />

come lo chalet <strong>del</strong>lo svizzero, da cui possiamo<br />

vedere sopra di noi un’alta cresta che scende su<br />

ampi ghiaioni con un insieme articolato e<br />

frammentario di paretine e creste.<br />

Tutt’intorno, è purtroppo una moria di pini<br />

sterminati dalla cocciniglia che qui apparve per la<br />

prima volta nel 1978. Forse è anche la natura che<br />

riporterà nei secoli queste zone a diventare ampie e<br />

splendide leccete.<br />

Il nostro obbiettivo è però la cresta Sud Est, una<br />

<strong>del</strong>le più belle salite alpinistiche di livello facile<br />

<strong>del</strong>l’intera Liguria e purtroppo non molto<br />

conosciuta, come si può rilevare dal passaggio.<br />

Occorre attenzione a individuare la traccia giusta<br />

perché l’avvicinamento è solo parzialmente segnato<br />

e, soprattutto, occorre prestare attenzione al fatto<br />

che la cresta, per quanto facile, è obbligata e non<br />

permette scappatoie laterali.<br />

28 www.quotazero.com

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