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Appennino Ligure<br />
Fauna<br />
Dal punto di vista faunistico la presenza più significativa è sicuramente quella <strong>del</strong> lupo (Canis lupus), di<br />
recente ricomparsa nel territorio <strong>del</strong> Parco, in seguito alla ricomparsa sull’Appennino Ligure degli ungulati<br />
selvatici, e segnalato in pochi esemplari. Da sempre considerato animale temibile, se, un tempo, quando i<br />
lupi si aggiravano in branchi e gli inverni erano ben più rigidi, questa fama era giustificabile, al giorno<br />
d’oggi si rinvengono sparuti gruppi, per lo più unifamiliari, dall’atteggiamento schivo, che tendono ad<br />
allontanarsi dall’uomo.<br />
A causa <strong>del</strong>la penuria di prede, i lupi hanno poi dovuto variare le loro abitudini alimentari, tanto da cibarsi di<br />
bacche e frutti persistenti in inverno sui rami: basti notare i cespugli di rosa canina, durante il periodo<br />
invernale <strong>del</strong> tutto privi di frutti salvo che sui rami più alti, dove il lupo non può arrivare neanche<br />
innalzandosi sulle zampe posteriori. È quindi importante non diffondere allarmismi. Al tempo stesso i lupi<br />
possono però essere causa di ingenti perdite economiche, dal momento che non predano solo lepri, volpi e<br />
piccoli di cinghiale, ma anche ovini, caprini e puldri.<br />
Più comuni sono il capriolo (Capreolus capreolus), il cinghiale, la volpe, la faina, la puzzola, il tasso, il<br />
toporagno d’acqua e l’arvicola <strong>del</strong>le nevi.<br />
Molto ricca è l’avifauna, tra cui spiccano specie come l’aquila reale (Aquila chrysaetos), il biancone<br />
(Circaetus gallicus), l’astore (Accipiter gentilis), il gufo reale (Bubo bubo), la pernice rossa (Alectoris rufa).<br />
Per quanto concerne l’erpetofauna, presente con 16 specie, spiccano il geotritone (Speleomantes sp.), il<br />
tritone crestato meridionale (Triturus carnifex), il rospo comune (Bufo bufo), l’ululone dal ventre giallo<br />
(Bombina variegata), il tritone alpestre (Triturus alpestris), il tritone crestato (Triturus cristatus), la lucertola<br />
muraiola (Podarcis muralis), l’orbettino (Anguis fragilis), il tarantolino (Phyllodactylus europaeus), la rana<br />
temporaria (Rana temporaria), il saettone (Elaphe longissima), la natrice dal collare (Natrix natrix) e la<br />
vipera comune (Vipera aspis).<br />
Il tarantolino è il geco europeo più piccolo: gli adulti possono essere lunghi fino a 8 cm inclusa la coda, ma di<br />
solito sono lunghi 6. Il colore è piuttosto variabile: brunastro o verdastro con marmorizzature, si trova spesso<br />
sotto le pietre o gli alberi caduti o nei ceppi, in ambienti degradati, ecc. L’ululone dal ventre giallo deve il<br />
suo nome, oltre che al colore <strong>del</strong> ventre, al tipico canto che emette nel periodo riproduttivo e la colorazione<br />
sgargiante serve a farsi immediatamente riconoscere come specie velenosa.<br />
Nei corsi d’acqua possiamo inoltre trovare trote e il raro gambero di fiume (Austropotamobius pallipes)<br />
Citiamo infine gli insetti: può capitare di vedere lepidotteri di particolare bellezza quali il Papilio machaon,<br />
Parnassius apollo, Vanessa io, Vanessa atalanta e diverse famiglie di coleotteri. Caratteristiche <strong>del</strong>le zone<br />
umide sono invece le libellule.<br />
Bibliografia:<br />
- MERIANA GIOVANNI. Val d’Aveto, «Liguria Guide», 14, Sagep Editrice, Genova 1994<br />
Fabio/5, Laurina, Pazzaura<br />
- BERNARDELLO REMO, MARTINI ENRICO. I pregi <strong>del</strong>la flora nel parco <strong>del</strong>l’Aveto, Parco Naturale Regionale Aveto<br />
- http://web.tiscali.it/g_venturini/ "Biodiversità in Liguria – La rete natura 2000" – Regione Liguria – Assessorato<br />
ambiente e territorio Dipartimento Tutela <strong>del</strong>l’Ambiente e Edilizia Settore Politiche e Programmi ambientali<br />
8 www.quotazero.com