You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Alpi Liguri - Marittime - Cozie<br />
Prendiamo l’autostrada. Direzione Asti. Poi per la nuova superstrada via verso Alba.<br />
In circa due orette arriviamo a Viozene in alta valle Tanaro.<br />
Quello che mi colpisce subito è il cambiamento che ha subito la "natura" in poche settimane. A febbraio<br />
imboccata la strada per Viozene ho avuto la sensazione di entrare in un freezer. Oggi è tutto verde.<br />
Il cielo non è limpido, ma tant’è, dovrebbe migliorare.<br />
Parcheggiata l’auto ci vestiamo e presi gli zaini si parte. Il sentiero per il rifugio è breve e comodo. 35 minuti<br />
dopo siamo davanti al rifugio Mongioie.<br />
Con noi al rifugio ci sono parecchie persone: molti escursionisti ed alcuni alpinisti.<br />
C’è Solyaris 5 (che avevo già incontrato ad Alpicella) e il suo socio. Anche loro vorrebbero fare la Biancardi.<br />
Noi vorremmo partire per le quattro: loro no, verso le sei.<br />
Attacco <strong>del</strong>la via: uno sguardo verso il<br />
Bocchin <strong>del</strong>l'Aseo (Foto Fed7)<br />
Cena abbondante e poi nanna; riesco anche a dormire,<br />
nonostante Zazza (che russa come una segheria austriaca).<br />
Alle quattro siamo in piedi. Colazione e via.<br />
L’avvicinamento è lungo: dal pian <strong>del</strong>l’Olio in su c’è neve e<br />
si sprofonda.<br />
Arriviamo al Bocchin <strong>del</strong>l’Aseo dopo due ore circa. Sono le<br />
6:30. Qui ci fermiamo per mangiare qualcosa. Ci<br />
imbraghiamo, ma per ora la corda resta nello zaino.<br />
Visto il grado (AD/AD+) sulla carta sarebbe quasi quasi una<br />
via da fare slegati. Ma, non so: ho quella strana sensazione<br />
che più volte mi ha guidato bene per i monti, quella<br />
sensazione (tipo la vocina di Magnum PI) che mi dice: <br />
E così ho fatto!<br />
Attraversiamo in piano dal Bocchin e ci portiamo sul<br />
conoide.<br />
Risaliamo il pendio, cento, centocinquanta metri, prima sui<br />
45°, poi sempre più ripido, fin sotto una bella parete.<br />
Cos’è? Una cascata di fusione!!! Ma non una sola!! C’è ghiaccio ovunque, anche dentro il camino!! E mo’<br />
..... son proprio "uc cel li per diabetici".<br />
Ci leghiamo. Zazza parte e manco mi chiede se voglio andare io: egoista!!! Quel camino incrostato di<br />
ghiaccio era un invito a nozze. Gli chiedo: , e lui di rimando: .<br />
Non passano dieci minuti e tre tentativi che torna indietro e mi dice: (che poi era<br />
tutto quello che avevamo, ben 8 nuts e 5 chiodi); inizia a salire, mette un primo chiodo, e ne metterà altri tre!<br />
È tutt’altro che banale, altro che salire slegati!<br />
I movimenti si fanno sempre più lenti. Ben ponderati. Sapevamo entrambi che il primo chiodo era puramente<br />
psicologico. Mai avrebbe tenuto un volo.<br />
Zazza raggiunge con non poca fatica il punto più stretto <strong>del</strong> camino. Spingendo in opposizione sui lati (coi<br />
ramponi ai piedi) si alza, poco per volta.<br />
Riesce a raggiungere una piccola cengia.<br />
.. Sì, ma che roba!!! A "orec chio" nemmeno quello sembra "bu o no". Pochi metri<br />
non banali ed eccolo su una spalla nevosa. Ora sembra facile.<br />
5 Solyaris – quotazerino amante <strong>del</strong>le vie "d’ambiente"<br />
32 www.quotazero.com