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Alpi Liguri - Marittime - Cozie<br />
Avvicinamento: si percorre l’ autostrada dei Fiori A/10 fino a Ventimiglia, seguendo poi le indicazioni per la<br />
strada statale Aurelia. Arrivati a Latte, si imbocca la strada in salita e si superano in successione le frazioni di<br />
San Lorenzo, Carletti e Sant’ Antonio, per arrivare infine al paese di Villatella (mt. 396 s.l.m.), dove sulla<br />
piazza si posteggia l’auto.<br />
Materiale: eventualmente uno spezzone di corda sui 20 metri, casco (portarsi abiti lunghi per via <strong>del</strong>la<br />
vegetazione, rovi e ginestra spinosa, molto frequente).<br />
Itinerario di salita: si imbocca la stretta stradina in<br />
salita (che passa a lato <strong>del</strong> bar) che diventa quasi<br />
subito mulattiera seguendo il tracciato di un<br />
acquedotto. Si incontra una vasca per la raccolta<br />
<strong>del</strong>l’ acqua e subito dopo, sulla destra, si segue una<br />
traccia di sentiero, che scende verso il rio Villatella<br />
che viene superato tramite un ponte in pietra.<br />
Si sale ora lungo una mulattiera con alcuni vecchi<br />
bolli di vernice rossa, tra cespugli di rosmarino e<br />
lecci, fino ad arrivare in una zona pressoché<br />
pianeggiante caratterizzata dai resti di antichi<br />
terrazzamenti a quota 650 mt. s.l.m., più o meno sino<br />
ad arrivare presso alcune vasche che fungono da<br />
abbeveratoio. Poco sotto un costone di roccia<br />
brecciato, sulla nostra sinistra si apre il vallone di<br />
Ciai.<br />
Verso l'attacco <strong>del</strong>la cresta (Foto Delorenzi)<br />
Si raggiunge rimontando con attenzione la zona rocciosa. In pochi metri si raggiunge un rustico alpeggio<br />
parzialmente riattato: lo chalet <strong>del</strong>lo Svizzero. Si prosegue ora a dx su traccia abbastanza evidente per una<br />
cinquantina di metri, per prendere poi un’altra traccia evidente che ci porta dritta ad un altro casolare.<br />
Iniziamo ora un traversone parzialmente in salita che ci porta sopra un’altra costruzione sino ad arrivare ad<br />
una sella, oltrepassando alcuni sfasciumi, a quota 746 mt. s.l.m. (poco prima alcuni terrazzamenti).<br />
Si procede sul lato sn, superando alla meglio una zona con rovi puntando a due evidenti lecci nei cui pressi<br />
troviamo un ometto e gli sbiaditi segni arancioni che danno inizio alla via.<br />
Passando in mezzo a cespugli di ginestra si arriva in corrispondenza <strong>del</strong>l’ inizio <strong>del</strong>la cresta a quota 750 mt.<br />
s.l.m. circa per arrivare al vero e proprio attacco a quota 800 mt. s.l.m. circa (ometto in pietra).<br />
La roccia è molto bella e di ottima consistenza, piena di buconi e ricca di appigli; comunque i passaggi si<br />
possono gradare a piacere. Tenete conto che la salita è piuttosto lunga, per cui non affaticatevi su passaggi<br />
complicati.<br />
Comunque si segue il filo <strong>del</strong>la cresta senza particolari difficoltà, seguendo i bolli di vernice rossa ormai<br />
sbiaditi ma ancora rintracciabili.<br />
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