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Capitolo 3 – Le centrali termoelettriche - fisica/mente

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<strong>Capitolo</strong> 3 <strong>–</strong> <strong>Le</strong> <strong>centrali</strong> <strong>termoelettriche</strong><br />

Per ottenere migliori prestazioni d’impianto è necessario aumentare in modo significativo le<br />

pressioni e le temperature del vapore surriscaldato e risurriscaldato.<br />

La figura seguente mette a confronto i rendimenti netti ottenibili da un impianto convenzionale (166<br />

bar/538°C/538°C) e da diversi assetti di condizioni avanzate.<br />

I cicli a 166 bar/538°C/538°C (pressione subcritica con semplice risurriscaldamento) e a 241<br />

bar/538°C/538°C (pressione supercritica con semplice risurriscaldamento) sono da tempo molto<br />

diffusi e caratterizzati da ampia disponibilità ed affidabilità.<br />

Il progetto del ciclo ipercritico a doppio risurriscaldamento (310 bar/538°C/552°C/566°C) può<br />

essere realizzato se il maggior impegno economico viene compensato dall’aumento dell’efficienza.<br />

<strong>Le</strong> altre condizioni impiantistiche più avanzate, a pressioni e temperature molto elevate, sono<br />

applicabili anche se richiedono ancora ricerche e prove a lunga durata prima di essere considerate a<br />

pieno diritto commerciali.<br />

I cicli operanti a pressioni superiori a 4000 psi (276 bar) e a temperature maggiori di 1025°F<br />

(552°C) sono detti ultrasupercritici (USC).<br />

<strong>Le</strong> unità ultrasupercritiche sono in genere dotate di caldaie ad attraversamento forzato e prevedono<br />

il doppio risurriscaldamento.<br />

I maggiori rendimenti, pari a circa il 47%, sono raggiunti con condizioni del vapore all’ammissione<br />

di 6000 psi (414 bar) e 1200°F (649°C).<br />

<strong>Le</strong> tecnologie utilizzate per questi cicli USC prevedono:<br />

• progetto avanzato del sistema di combustione e della camera di combustione,<br />

• funzionamento a pressione variabile per ottimizzare l’efficienza termica ai bassi carichi,<br />

• circuiti particolari per equilibrare le portate nei tubi del vaporizzatore,<br />

• adozione di materiali speciali in caldaia e in turbina,<br />

• recupero del calore anche a basso contenuto entalpico,<br />

• riduzione accentuata delle emissioni.<br />

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