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Capitolo 3 – Le centrali termoelettriche - fisica/mente

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<strong>Capitolo</strong> 3 <strong>–</strong> <strong>Le</strong> <strong>centrali</strong> <strong>termoelettriche</strong><br />

inevitabili dissimmetrie nella distribuzione dell’aria ai singoli bruciatori e prevenire la formazione<br />

di incombusti.<br />

I quantitativi dei combustibili solidi e liquidi sono dati in peso, quelli dei combustibili gassosi sono<br />

dati in normal-volume (Nm 3 ), riferito cioè alla pressione di 760 mm di Hg e alla temperatura di<br />

15°C.<br />

I combustibili sono caratterizzati dal loro potere calorifico, ossia dalla quantità di calore prodotto<br />

per ogni kg bruciato.<br />

Per i calcoli tecnici (ad esempio nella determinazione del rendimento di un generatore di vapore) si<br />

impiega il potere calorifico inferiore, dal quale sono escluse, perché non recuperate, le calorie di<br />

condensazione del vapor d’acqua presente nei prodotti della combustione: prescindendo<br />

dall’umidità presente nell’aria comburente, già fornita allo stato di vapore, al potere calorifico<br />

superiore va quindi detratto il calore di condensazione del vapore originato dall’acqua contenuta nel<br />

combustibile e di quello formatosi dalla combustione dell’idrogeno 17 .<br />

In campo commerciale è invece spesso indicato il potere calorifico superiore, comprendendo quindi<br />

le calorie di condensazione del vapor d’acqua.<br />

La combustione dello zolfo dà luogo ad anidride solforosa SO2 e ad anidride solforica SO3, che si<br />

forma per ossidazione della precedente ed il cui tenore nei fumi è soprattutto influenzato<br />

dall’eccesso d’aria: diminuendo infatti l’eccesso d’aria fino ad avvicinarsi al valore stechiometrico,<br />

il tenore di SO3 diminuisce notevol<strong>mente</strong> fino a poche parti per milione (p.p.m.).<br />

La reazione delle due anidridi con l’acqua presente nei gas di combustione dà luogo alla formazione<br />

di acido solforoso e acido solforico.<br />

L’acido solforico è forte<strong>mente</strong> corrosivo.<br />

La sua formazione e condensazione avviene ad una temperatura (punto di rugiada) che è funzione<br />

della percentuale di SO3 presente nei fumi.<br />

Per evitarne la formazione si è costretti a mantenere la temperatura dei fumi al di sopra di un certo<br />

valore, e ciò a discapito del rendimento del generatore di vapore.<br />

Poiché il punto di rugiada è intorno a 80÷100°C, per evitare condensazioni sulle pareti dei<br />

preriscaldatori d’aria (che avranno una temperatura intermedia fra quella dei fumi e quella dell’aria)<br />

la temperatura dei fumi non dovrebbe essere inferiore a 130÷140°C.<br />

L’acido solforico può anche essere assorbito iniettando nei fumi ossido di calcio o di magnesio<br />

oppure ammoniaca, che danno luogo alla formazione dei rispettivi sali che finiscono nelle ceneri.<br />

17 Fra i due poteri calorifici esiste la relazione:<br />

p. c.<br />

i.<br />

= p.<br />

c.<br />

s.<br />

− 600 ⋅ a − 5400 ⋅ h<br />

essendo a e h rispettiva<strong>mente</strong> il contenuto in valore relativo di acqua e di idrogeno nel combustibile (espressi in kg per<br />

kg di combustibile).<br />

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