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Capitolo 3 – Le centrali termoelettriche - fisica/mente

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<strong>Capitolo</strong> 3 <strong>–</strong> <strong>Le</strong> <strong>centrali</strong> <strong>termoelettriche</strong><br />

Successiva<strong>mente</strong> esso viene inviato alla macchina di messa a parco e di ripresa, che provvede alla<br />

sua sistemazione nel parco. Con questa stessa macchina è possibile prelevare il carbone del parco e<br />

mediante un’altra serie di nastri inviarlo ai bunker dei gruppi che a loro volta ali<strong>mente</strong>ranno i<br />

mulini. Anche il carbone prelevato dal parco, prima di giungere all’impianto, viene sottoposto a<br />

pesatura, campionatura e depurazione da eventuali materiali estranei.<br />

I parchi carbone all’aria aperta, che raggiungono consistenze notevoli, presentano il pericolo di<br />

autocombustione: per ridurre tale pericolo conviene limitare l’altezza massima del deposito,<br />

disporre il carbone a strati successivi e non alla rinfusa, installare dei sensori di temperatura con<br />

segnalazione di allarme tarata a circa 70°C.<br />

I bunker dei gruppi terminano, nella<br />

parte inferiore, in tante tramogge di<br />

scarico quanti sono i mulini da<br />

alimentare. All’uscita di ciascuna<br />

tramoggia sono installate delle<br />

saracinesche di intercettazione e quindi<br />

un condotto verticale tramite il quale il<br />

carbone perviene all’alimentatore, che<br />

ha il compito di assicurare<br />

costante<strong>mente</strong> un flusso di carbone al<br />

mulino e di variare la portata in<br />

funzione di quanto richiesto. Vi sono<br />

diversi tipi di alimentatori: rotativi, a<br />

catena, a nastro. Questi ultimi sono i<br />

più usati: il loro funzionamento<br />

consiste nel raccogliere su di un nastro in movimento uno strato di carbone la cui altezza è<br />

preventiva<strong>mente</strong> determinata. La variazione di portata è realizzata facendo variare opportuna<strong>mente</strong><br />

la velocità del nastro. Il carbone dall’alimentatore perviene al mulino dove viene macinato e<br />

contemporanea<strong>mente</strong>, entrando in contatto con una corrente di aria calda proveniente dai ventilatori<br />

dell’aria primaria, viene essiccato e trascinato allo stato di polvere fino ai bruciatori della caldaia.<br />

Analisi media del carbone bruciato in una centrale termoelettrica<br />

sul secco<br />

immediata elementare<br />

Umidità totale % 7,0<br />

Ceneri % 10 9,3<br />

Materie volatili % 33<br />

Carbonio fisso % 57<br />

Zolfo % 0,7<br />

Carbonio % 68,4<br />

Idrogeno % 4,6<br />

Ossigeno (e azoto) % 10,0<br />

100,0 100,0<br />

Pezzature al mulino mm 0÷50<br />

Macinabilità Hardgrove 48÷75<br />

Temperatura rammollimento ceneri °C 1.270<br />

Potere calorifico superiore sul secco kcal/kg 7.250<br />

Potere calorifico inferiore sul secco kcal/kg 6.993<br />

Potere calorifico inferiore sul tal quale kcal/kg 4.665<br />

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