Capitolo 3 – Le centrali termoelettriche - fisica/mente
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1.3. Cicli termodinamici<br />
<strong>Capitolo</strong> 3 <strong>–</strong> <strong>Le</strong> <strong>centrali</strong> <strong>termoelettriche</strong><br />
Un fluido che si espande produce un lavoro esterno; ma per una produzione continua di lavoro,<br />
quale è richiesta ai motori termici, è necessario riportare allo stato iniziale il fluido che ha subìto<br />
l’espansione. Occorre quindi che il fluido subisca trasformazioni la cui rappresentazione dia luogo a<br />
una linea chiusa, detta ciclo: l’area racchiusa da questa linea chiusa rappresenta, nel diagramma<br />
(T,s), il lavoro utile effettuato.<br />
Per il funzionamento di un motore termico occorre che il fluido, in ossequio al secondo principio<br />
della termodinamica, descriva un ciclo ricevendo calore da una sorgente ad alta temperatura e<br />
cedendo calore a una sorgente a temperatura inferiore.<br />
Com’è noto, il ciclo che fra due temperature assegnate realizza il più elevato rendimento nella<br />
trasformazione di calore in lavoro meccanico è il ciclo di Carnot 6 . Tale ciclo è costituito da due<br />
isoterme e da due adiabatiche; il suo rendimento è tanto più elevato quanto più grande è il rapporto<br />
fra le due temperature estreme.<br />
Il ciclo di Carnot nel diagramma entropico è infatti rappresentato da un rettangolo (ABCD).<br />
L’area aBCd rappresenta la quantità di calore Q1 fornita al fluido dalla sorgente a temperatura T1;<br />
l’area aADd rappresenta la quantità di calore Q2 ceduta dal fluido alla sorgente a temperatura T2;<br />
l’area ABCD rappresenta il lavoro utile ottenuto.<br />
Il rendimento del ciclo è dunque:<br />
Q − Q<br />
η<br />
=<br />
area<br />
( ABCD)<br />
( T1<br />
− T2)<br />
⋅ ∆s<br />
T1<br />
− T2<br />
T2<br />
=<br />
= = −<br />
( aBCd ) T1<br />
⋅ ∆s<br />
T1<br />
T1<br />
1 2 =<br />
1<br />
Q1<br />
area<br />
6 Il teorema di Carnot asserisce:<br />
“Assegnate le temperature di due sorgenti, esiste un valore limite superiore del rendimento che si raggiungerebbe nel<br />
caso ideale in cui la trasformazione subita dal sistema termica<strong>mente</strong> isolato, costituito dalle due sorgenti, dal corpo<br />
intermediario (cioè dal corpo che scambia calore con tali sorgenti) e dagli organi meccanici delle macchine fosse<br />
completa<strong>mente</strong> invertibile”.<br />
Perché la trasformazione sia invertibile il corpo dovrà ricevere calore dalla sorgente a temperatura T1 avendo la<br />
temperatura T1 e dovrà cedere calore alla sorgente a temperatura T2 avendo la temperatura T2: dovrà quindi ricevere<br />
calore durante una espansione isotermica a temperatura T1 e cedere calore durante una compressione isotermica a<br />
temperatura T2. Dovendo poi il corpo descrivere un ciclo, esso dovrà passare dalla temperatura T1 alla temperatura T2 e<br />
viceversa; poiché il ciclo deve essere invertibile, il corpo, durante i suddetti passaggi, non dovrà subire scambi di calore<br />
con le sorgenti, dovrà cioè subìre trasformazioni adiabatiche.<br />
6