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C OPERTINA<br />

8 giugno '08<br />

5<br />

ura ma altrettanta voglia di<br />

fare di questa passione sfrenata<br />

il mio lavoro per la<br />

vita, mi sono trasferito a<br />

Roma. E lì ho avuto la fortuna<br />

di essere ammesso all’Accademia<br />

di Pino e Claudio<br />

Insegno, dove tutti gli<br />

insegnanti lavorano nel<br />

mondo dello spettacolo e vi<br />

hanno quindi un diretto contatto.<br />

Lì ho scoperto la mia<br />

vena brillante, ma soprattutto<br />

di poter cantare, e finita<br />

la scuola sono stato subito<br />

messo a lavorare a testi<br />

brillanti e musical. Infatti<br />

ho lavorato con grandi personaggi<br />

come Nicola<br />

Piovani, Rossana Casale,<br />

Stefano Cenci, attore coprotagonista nella fiction “Don<br />

Zeno” e anch’egli carpigiano doc, commenta così il<br />

successo del prodotto di Raiuno: “E’ an<strong>da</strong>ta bene, sono<br />

molto soddisfatto. Era un progetto coraggioso, anche<br />

perché trasmesso in ritardo, alla fine della stagione<br />

televisiva. Personalmente credo che sia stato fatto un<br />

gran lavoro <strong>da</strong> parte di tutti. Sul set ho incontrato vecchi<br />

amici, come Lorenzo Di Pietro con il quale avevo già<br />

lavorato in una produzione del Teatro di Corte di Paolo<br />

Dall’Olio”.<br />

Cenci era alla prima esperienza nel cinema: prima di<br />

“Don Zeno” si era occupato solo di teatro. “Mi è<br />

piaciuto molto calarmi in una nuova realtà, sperimentare<br />

generi diversi è sempre importante. E poi mi hanno<br />

Stefano Cenci nella parte di Nellusco<br />

Giulio Scarpati<br />

in vescovado a Carpi<br />

gli stessi Claudio e Pino<br />

Insegno, Fabrizio Angelini,<br />

Corrado Tedeschi, Pier<br />

Francesco Pingitore, Roberto<br />

Ciufoli, Massimo<br />

Venturiello, e altri.<br />

Il cinema italiano attraversa<br />

un buon momento<br />

dopo qualche anno di<br />

www.myspace.com/<br />

lollodipietro è il sito di<br />

Lorenzo Di Pietro: attraverso<br />

internet è possibile<br />

conoscere meglio<br />

Lorenzo e avere informazioni<br />

sulle <strong>da</strong>te dei<br />

suoi prossimi spettacoli.<br />

“morte apparente”. Come<br />

vedi il futuro della settima<br />

arte nostrana?<br />

Il cinema italiano credo stia<br />

tirando un sospiro di sollievo<br />

dopo un brutto periodo:<br />

ultimamente ci sono dei bei<br />

prodotti in sala, a partire<br />

<strong>da</strong>ll’ultimo film di Paolo<br />

Virzì con Sabrina Ferilli<br />

ed Elio Germano, “Tutta<br />

la vita <strong>da</strong>vanti”: <strong>da</strong> vedere.<br />

E il tuo futuro prossimo?<br />

Sarà a Roma o a Carpi?<br />

Quest’estate lavorerò e a settembre<br />

inizierò le prove del<br />

musical “Chiedimi se voglio<br />

la luna”, con Justine<br />

Mattera per la regia di Claudio<br />

Insegno, che debutterà<br />

a Roma all’inizio della stagione<br />

prossima e poi partirà<br />

in tournée per l’Italia.<br />

Roma ora è diventata casa<br />

mia, nonostante la mia famiglia<br />

sia rimasta tutta qua<br />

a Carpi. Mi piacerebbe comprarmi<br />

una casetta, magari<br />

a Trastevere... Però anche<br />

tornare a Carpi... Vi svelo<br />

un desiderio che ho <strong>da</strong> tanto:<br />

mi piacerebbe aprire una<br />

scuola di musical a Carpi,<br />

per fare conoscere meglio<br />

questo genere. C’è una brutta<br />

educazione al musical, e al<br />

teatro in generale. Vorrei<br />

portare la mia esperienza e<br />

la mia passione e trasmetterle<br />

a tanti giovani della<br />

mia città che come me, quando<br />

stavo a Carpi, non sanno<br />

come sviluppare e approfondire<br />

questa passione.<br />

Allora arrivederci a presto<br />

Lorenzo; il nostro augurio<br />

è che il futuro, che sia sotto<br />

il Cupolone o all’ombra del<br />

nostro Duomo, ti porti ugualmente<br />

gioia e tante soddisfazioni.<br />

coinvolto a vari livelli, proprio come nel teatro dove non<br />

faccio solo l’attore ma anche l’aiuto regista e altri ruoli.<br />

Insomma è stata una bella esperienza: il mondo del<br />

cinema è diverso e affascinante. Ma la mia prima e vera<br />

passione rimane il teatro”.<br />

Un volta diplomatosi alla Scuola di Teatro di Bologna<br />

(1997), Stefano debutta nello spettacolo “Inferno” di<br />

Dante Alighieri per la regia di Lorenzo Salveti. Dopo<br />

tante ed importanti esperienze lavorative, nel 2007 è<br />

uno dei creatori e direttore artistico di “Arti Vive Festival”<br />

di Soliera. Nello stesso anno assume la direzione artistica<br />

del Teatro della Rocca di Novellara. Dal 2002 tiene<br />

un laboratorio permanente di teatro, a Soliera con l’Associazione<br />

Culturale Pensieri Acrobati.<br />

D.F.<br />

Il commento del Vescovo Elio Tinti<br />

Luci su un testimone della fede<br />

E’ positivo il giudizio di monsignor Elio Tinti sulla<br />

fiction di Raiuno e il documentario di Raitre dedicati a<br />

don Zeno Saltini an<strong>da</strong>ti in on<strong>da</strong> nei giorni scorsi.<br />

“Grazie a questi programmi – commenta il Vescovo –<br />

molta gente può essere spinta a conoscere meglio don<br />

Zeno e Nomadelfia. Naturalmente, e mi riferisco alla<br />

fiction, la realtà è stata molto romanzata. E’ apparso poco<br />

che la vera molla dell’opera di don Zeno è stata la fede. Il<br />

suo anelito alla fraternità era ispirato <strong>da</strong>l Vangelo mentre<br />

è apparso più un tribuno che un vero uomo di Dio. E’ vero<br />

che don Zeno era impulsivo e istintivo, ma la sua rivoluzione<br />

era quella dell’amore. L’aspetto lodevole della<br />

fiction – prosegue monsignor Tinti – è l’aver messo in<br />

luce un uomo che ha tentato di an<strong>da</strong>re al di là seguendo gli<br />

ideali di giustizia e soli<strong>da</strong>rietà in modo radicale. Ma il suo<br />

motore era sempre e solo la fede. Comunque è <strong>da</strong> apprezzare<br />

lo sforzo della produzione e della Rai che hanno<br />

consentito a milioni di italiani di conoscere un gigante<br />

della fede come don Zeno”.<br />

Riferendosi poi al documentario, il vescovo Tinti l’ha<br />

valutato positivamente per la fedeltà alla vita di don Zeno<br />

sotto il profilo storico e per il valore delle testimonianze<br />

raccolte. “Sarebbe bello – ha concluso monsignor Tinti –<br />

che dopo aver scoperto don Zeno, la televisione facesse<br />

conoscere anche il resto della famiglia Saltini, Mamma<br />

Nina e don Vincenzo. Una famiglia straordinaria che può<br />

diventare un messaggio per tante famiglie: là dove regna<br />

Cristo, là dove c’è l’amore, tutto diventa realmente possibile”.<br />

A.B.<br />

Il regista Gianluigi Calderone con il Vescovo Elio e Enzo Galavotti<br />

La troupe della fiction su don Zeno <strong>da</strong>lle Clarisse<br />

Dal silenzio alla ribalta<br />

Vivono nell’ombra una vita intessuta di preghiera, perciò<br />

è stata una vera sorpresa vedere due nostre clarisse,<br />

Madre Letizia e suor Riccar<strong>da</strong>, in due piccole parti della<br />

fiction di Raiuno su don Zeno.<br />

Nella prima puntata è apparsa madre Letizia, intenta a fare<br />

quello che fa spesso, curare le piante.<br />

“A ottobre – ricor<strong>da</strong> la superiora del Monastero di Santa<br />

Chiara – la troupe è venuta a girare alcune scene <strong>da</strong> noi,<br />

purtroppo era già autunno e il nostro giardino era praticamente<br />

spoglio. Il regista ci ha chiesto di partecipare alla<br />

scena e l’abbiamo fatto di buon grado. Ho pensato a suor<br />

Scolastica, sorella di don Zeno, morta nel 1971, che ha<br />

vissuto a lungo qui nel nostro convento. Don Zeno le era<br />

particolarmente legato. Quante notti ha passato in preghiera<br />

per quel suo amatissimo fratello!”.<br />

Madre Letizia, un carattere dolce e forte, riservatissimo, è<br />

chiamata per nome <strong>da</strong>l vescovo Pranzini che le si avvicina;<br />

il regista ha voluto così, certamente per omaggiarla<br />

della disponibilità offerta.<br />

Nella secon<strong>da</strong> puntata è apparsa suor Riccar<strong>da</strong>. La scena<br />

si è svolta in Vescovado così sono an<strong>da</strong>ti a prenderla per<br />

riaccompagnarla qualche ora più tardi. “Avevano bisogno<br />

di un’infermiera per il Vescovo e abbiamo pensato a suor<br />

Riccar<strong>da</strong> che è la nostra ‘infermiera’. Hanno preso noi,<br />

suore vere – racconta madre Letizia – perché ci hanno<br />

detto che avevano bisogno di suore vestite in modo ‘antico’,<br />

proprio come noi”.<br />

Chi conosce la vita operosa del Monastero sa che lì arriva<br />

“di tutto”, l’umanità più disparata con i problemi più<br />

diversi; una giornata di ottobre dello scorso anno è arrivata,<br />

inaspettata, anche la cinepresa. Accolta, come tutto ciò<br />

che suona a quella meravigliosa porta.<br />

A.B.<br />

UOMO<br />

DONNA<br />

BAMBINO<br />

A B B I G L I A M E N T O<br />

UOMO<br />

DONNA<br />

BAMBINO<br />

Stra<strong>da</strong> Statale Modena-Carpi 290 - Appalto di Soliera - Modena - Tel. 059/5690308<br />

Orari: <strong>da</strong>l martedì al venerdì <strong>da</strong>lle 9.45 alle 12.45 e <strong>da</strong>lle 15.30 alle 19.45 • sabato <strong>da</strong>lle 9.30 alle 20 orario continuato • lunedì <strong>da</strong>lle 15.30 alle 19.45

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