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personaggi | MAN RAY<br />

Le Violon d’Ingres, 1924,<br />

dal Man Ray Museum<br />

Ludwig Cologne,<br />

Photography Collections<br />

(Collection Gruber).<br />

©Man Ray Trust/ADAGP©Copy Photograph Rheinisches B<strong>il</strong>darchiv Köln<br />

60<br />

Con queste tecniche realizza tra gli altri <strong>il</strong> celebre autoritratto, quello della sua<br />

assistente e amante Lee M<strong>il</strong>ler e di Elsa Schiaparelli. Man Ray lascia <strong>il</strong> segno<br />

anche nella fotografia di moda. Le sue immagini eteree e immob<strong>il</strong>i sono tanto<br />

attuali quanto opposte alla tendenza contemporanea dell’enfasi sulla modella<br />

in movimento, che “esce” dalle pagine di carta. Nei suoi scatti, commissionati<br />

da prestigiose maison come Paul Poiret, Chanel, Vionnet, Lanvin e riviste<br />

come Harper’s Bazaar, Vanity Fair e Vogue, gli abiti si vedono effettivamente,<br />

indosso a modelle volutamente statiche con i volti mai rivolti all’obbiettivo, come<br />

sculture dipinte con la luce. Dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale,<br />

Ray, di origini ebraiche, è costretto a tornare negli Usa, stavolta a Hollywood.<br />

L’intento è di dedicarsi all’antico amore della pittura, ma anche in California la<br />

macchina fotografica continua a immortalare le dive del cinema degli anni 40, da<br />

Ruth Ford a Paulette Goddard, da Ava Gardner a Dolores del Rio. La fine del<br />

conflitto lo porta, nel ’51, a riattraversare l’Atlantico e a fare della V<strong>il</strong>le Lumière<br />

la sua casa fino alla morte, nel 1976. A quest’ultimo periodo europeo risalgono<br />

gli esperimenti con la fotografia a colori, come i ritratti di Juliette Greco e Yves<br />

Montand. Alla National Portrait Gallery di Londra fino al 27 maggio sono<br />

raccolti oltre 150 scatti d’epoca dal 1916 al 1968, anno del ritratto di Catherine<br />

Deneuve che chiude la mostra. Un’esposizione ricca e suggestiva, che con<br />

immagini provenienti da collezioni private, musei come <strong>il</strong> Centre Pompidou di<br />

Parigi, <strong>il</strong> Getty Museum di Malibu e <strong>il</strong> Moma e <strong>il</strong> Metropolitan Museum of Art<br />

di New York, oltre a concessioni speciali dal Man Ray Trust Archive, celebra <strong>il</strong><br />

genio di uno dei fotografi più influenti del 900 – che odiava però essere definito<br />

“fotografo”.<br />

mood|11.3.2013

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