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focus<br />
Lanciaux, vera talent scout e in quegli<br />
anni braccio destro di Bernard Arnault,<br />
<strong>il</strong> presidente di Lvmh, da cui Givenchy<br />
è controllata. Tisci non è stato l’unico a<br />
ricevere la storia offerta su un foglio bianco.<br />
Come lui, anche Alessandro Sartori è<br />
stato corteggiato dal gigante del lusso francese<br />
che si conferma piuttosto interessato<br />
al talento di casa nostra. Dopo vent’anni<br />
passati a Zegna, nel 2011 lo st<strong>il</strong>ista biellese<br />
è stato chiamato da Berluti, anch’esso<br />
satellite del gruppo di Arnault, con l’obiettivo<br />
di trasformare <strong>il</strong> marchio parigino<br />
del menswear in una griffe di respiro<br />
globale rispetto all’attuale condizione di<br />
brand di nicchia. La lista degli innesti di<br />
talenti made in Italy per rivitalizzare o<br />
r<strong>il</strong>anciare una griffe prosegue con Marco<br />
Zanini, quarantenne come i suoi colleghi<br />
trasferitisi all’estero, che dopo essere stato<br />
assistente da Dolce&Gabbana e braccio<br />
destro di Donatella Versace, ha potuto<br />
finalmente guadagnare un ruolo di primo<br />
e unico piano con <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio del marchio<br />
americano Halston e, da quattro anni, del<br />
francese Rochas, di proprietà della multinazionale<br />
statunitense Procter&Gamble e<br />
prodotto dall’italiana Gibò. Il suo compito?<br />
Trasformare una maison essenzialmente<br />
conosciuta per i profumi in un brand<br />
forte dei propri accessori, borse in primis.<br />
Traguardo che anche Nicola Formichetti<br />
conosce bene, considerato che lo st<strong>il</strong>ista<br />
metà italiano e metà giapponese nel 2010<br />
è stato chiamato a r<strong>il</strong>anciare <strong>il</strong> segmento<br />
abbigliamento di Thierry Mugler, brand<br />
che per qualche anno prima del suo arrivo<br />
aveva deciso di dedicarsi unicamente alle<br />
fragranze, Angel su tutte. L’elenco potrebbe<br />
proseguire, citando Italo Zucchelli, vincitore<br />
nel 2009 del premio del Counc<strong>il</strong> of<br />
fashion designer of America nella categoria<br />
“menswear designer of the year” e alla<br />
guida st<strong>il</strong>istica dell’uomo di Calvin Klein.<br />
gli antesignani<br />
Ci sono stati due nomi che hanno spianato<br />
la strada degli st<strong>il</strong>isti italiani di successo<br />
presso maison non italiane. Ad aprire le<br />
danze è stato Gianfranco Ferrè, che ha<br />
guidato <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio di Dior dal 1989 al<br />
1996. Il secondo è stato Antonio Marras<br />
(anch’egli come Tisci scoperto dalla<br />
Lanciaux) che ha lavorato da Kenzo per<br />
otto anni dal 2003, inizialmente come<br />
direttore artistico del prêt-à-porter donna<br />
e, poi, dal 2008, di tutte le linee. Già dopo<br />
le prime stagioni <strong>il</strong> designer sardo è diventato<br />
l’anima creativa del marchio – ancora<br />
una volta di proprietà di Lvmh – che<br />
durante i primi cinque anni della sua<br />
direzione è cresciuto a doppia cifra<br />
arrivando a un fatturato di 150 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro. Lo st<strong>il</strong>ista ha potuto attingere<br />
alle idee che hanno fatto la storia<br />
della maison e di reinterpretarle alla luce<br />
della contemporaneità. Tradizione e<br />
sperimentazione, rispetto per<br />
i codici e visionarietà, questi<br />
gli opposti concordi alla<br />
base del successo. Marras<br />
ha ridefinito <strong>il</strong> linguaggio<br />
estetico di Kenzo con<br />
stampe che non sono<br />
certo passate inosservate<br />
e che hanno ricalcato lo<br />
st<strong>il</strong>e da sempre multietnico,<br />
colorato e vivace del brand:<br />
un f<strong>il</strong> rouge tra Alghero e<br />
Tokyo che ha messo tutti<br />
d’accordo. La linea che<br />
unisce <strong>il</strong> primo all’ultimo,<br />
Marras con Tisci, passa per<br />
dieci anni di talento esportato.<br />
È un ottimo segnale di<br />
creatività. Ma questo genere<br />
di export non sempre è<br />
anche sintomo di salute del<br />
sistema.<br />
Un look della sf<strong>il</strong>ata<br />
parigina A/I 2013<br />
di Thierry Mugler<br />
Riccardo Tisci Antonio Marras<br />
Alessandro Sirtori Marco Zanini Nicola Formichetti<br />
11 marzo 2013 pambianco magazine 69