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L’evoluzione di Massimo Bonini<br />
tra distribuzione e conquista dei mercati<br />
di Simona Peverelli<br />
Massimo Bonini<br />
In 20 anni di attività, lo<br />
showroom di calzature<br />
e accessori Massimo<br />
Bonini ha sempre<br />
puntato su M<strong>il</strong>ano e<br />
sul quadr<strong>il</strong>atero della<br />
moda, anche se<br />
oramai da alcuni anni,<br />
come ci racconta <strong>il</strong><br />
fondatore, complice<br />
la globalizzazione,<br />
gli orizzonti si sono<br />
allargati ai mercati<br />
internazionali grazie<br />
al progetto reta<strong>il</strong>.<br />
Iniziamo dalla novità, perché questo progetto<br />
reta<strong>il</strong>?<br />
Premetto che noi operiamo per <strong>il</strong> 90% dalla<br />
nostra sede m<strong>il</strong>anese, dove accogliamo circa duem<strong>il</strong>a<br />
clienti l’anno. Negli ultimi 2 anni abbiamo<br />
capito che potevamo e dovevamo allargare la<br />
nostra attività su nuovi fronti. Per questo, a fianco<br />
al nostro classico lavoro di agenzia, abbiamo<br />
sv<strong>il</strong>uppato un progetto reta<strong>il</strong> in cui distribuiamo i<br />
brand che rappresentiamo.<br />
Che cosa significa per voi questa formula?<br />
Il reta<strong>il</strong> è molto interessante perché ci permette<br />
di trasmettere con chiarezza <strong>il</strong> nostro messaggio<br />
in tutti quei mercati in cui i multimarca di alto<br />
livello sono una rarità. L’ obiettivo è far capire<br />
la nostra formula: una selezione di accessori che<br />
va dalle maison consolidate a quelle più giovani,<br />
passando dai designer indipendenti , all’interno<br />
di un unico concept. In questo modo diventiamo<br />
una vetrina importante per tutti i nostri marchi.<br />
A oggi siamo già a Hong Kong, a Man<strong>il</strong>a e a<br />
Singapore, nei prossimi giorni apriremo a Jakarta,<br />
ed entro <strong>il</strong> 2013 abbiamo previsto altre opening<br />
in Europa e in Bras<strong>il</strong>e, a San Paolo. Infine per <strong>il</strong><br />
2014 stiamo chiudendo gli accordi per sbarcare<br />
in Corea.<br />
Ma questo significa che l’attività dello show-room<br />
diventerà meno importante?<br />
No, continuerà ad essere strategica. Quest’anno<br />
punteremo verso l’estero, portando avanti un<br />
discorso di internazionalizzazione della piattaforma<br />
distributiva. Stiamo valutando l’apertura di<br />
uno showroom in Cina e siamo in corsa per una<br />
sede a Hong Kong e una a Shanghai. Poi, entro<br />
metà 2013, vorremmo sbarcare a New York, per<br />
sv<strong>il</strong>uppare i nostri marchi nel ricco mercato Usa.<br />
Qual è <strong>il</strong> criterio che seguite per la selezione dei<br />
marchi che distribuite?<br />
Ogni anno ci arrivano davvero tante offerte, circa<br />
70/80 collezioni, per cui abbiamo un ventaglio di<br />
scelta molto ampio. La prima cosa che guardiamo<br />
è l’azienda che produce <strong>il</strong> marchio, e quindi la<br />
qualità del prodotto, poi lo st<strong>il</strong>e, che deve rispondere<br />
al nostro gusto, e infine la vendib<strong>il</strong>ità nei vari<br />
mercati. Non ultimo, deve essere in linea con “<strong>il</strong><br />
gusto” dello show-room Massimo Bonini, tanto<br />
che a volte abbiamo rifiutato brand dal fatturato<br />
assicurato, ma che non incontravano <strong>il</strong> nostro<br />
posizionamento. Per quanto riguarda i giovani,<br />
infine, la cosa più importante è che abbiano alle<br />
spalle aziende interessanti e siano strutturate per<br />
lavorare sul mercato estero.<br />
Quali sono i brand emergenti che avete inserito<br />
ultimamente?<br />
Una delle ultime acquisizioni è stato Alejandro<br />
Ingelmo, uno st<strong>il</strong>ista con base a New York che<br />
va molto forte in America, con una sneakers per<br />
l’uomo molto moderna e grintosa, e una scarpa<br />
per la donna prodotta da un calzaturificio italiano.<br />
Poi, dalla scorsa stagione primavera/estate, distribuiamo<br />
Gedebe, una linea di borse e bracciali di<br />
un giovane italiano che sta riscontrando un ottimo<br />
sell out già dalla prima stagione. Infine abbiamo<br />
preso Manebì, un’azienda m<strong>il</strong>anese fondata<br />
da ragazzi giovanissimi che producono un’espadr<strong>il</strong>las<br />
chic e raffinata. Dovrebbero esserci molti<br />
più ragazzi che lavorano così, per noi sarebbe<br />
l’ideale.<br />
74 pambianco magazine 11 marzo 2013