Sostenibilità
12 | 13 «L’immagine è decisiva» La sostenibilità imprenditoriale è un fattore di successo importante. Christian Hunziker, CEO della Hunziker Partner AG di Winterthur, già molto prima dell’abbandono del nucleare e della svolta energetica, si era impegnato con molto vigore in quest’ambito. Per questo motivo, il carismatico innovatore si aggiudica regolarmente, con la sua azienda, premi in Svizzera e all’estero. Christian Hunziker, qual è stata la cosa più sensata che lei ha mai fatto nella sua azienda ? Il fatto che vent’anni fa abbiamo intrapreso il percorso della sostenibilità. Vi rientrava la considerazione della nostra azienda in un contesto sociale ed economico che è soggetto a un costante mutamento. Durante questo periodo abbiamo creato ininterrottamente la capacità di sviluppare sostenibilità, di metterla in pratica e, in tale ambito, di adattarci ai cambiamenti. … e vi sono idee che ha poi abbandonato molto presto ? Certamente, ma queste le dimentico ben volentieri. In fondo, sono una persona che pensa positivamente. E sicuramente anche un pensatore creativo. Fa molti esperimenti ? Sì, certo. Si può abbandonare qualcosa solo dopo aver avuto il coraggio di provarci. I bricolage teorici raramente funzionano. Per comprendere un’idea bisogna sentirla, per così dire poterla afferrare. Le idee giocano un ruolo portante anche per i suoi collaboratori. Assolutamente. Vorremmo che i nostri dipendenti sviluppino ogni anno dodici idee. Se riescono nell’intento, ricevono da noi quale premio un abbonamento a metà prezzo delle FFS. Le idee vengono poi registrate nel nostro Intranet, dove possono essere esaminate dall’intero team. Al momento abbiamo un portafoglio di 3900 idee. Di queste, ben 2200 sono già state realizzate. Logicamente vi si trovano idee molto grandi e molto piccole. Tutte queste idee contribuiscono comunque a far progredire l’azienda. Di tanto in tanto lei allestisce dei rapporti completi sulla sostenibilità. Per un’azienda con 70 collaboratori un fatto non comune. Sono del parere che, se si mette in moto qualcosa, si debba anche scrivere sull’argomento. In questo modo si conserva la conoscenza. In seguito sarà possibile ricostruire solo ciò che è stato documentato e stampato nero su bianco. La formazione di base e continua nella sua azienda assumono grande importanza. Ogni anno investiamo fino a 70 ore per ogni collaboratore nella formazione continua. Rientra in quest’ambito anche il cosiddetto PIP (Programma d’istruzione permanente) che svolgiamo da 15 anni. Durante corsi tenuti ogni 14 giorni, i collaboratori provvedono a formare i loro colleghi. Vengono trattati temi quali lo smaltimento, la separazione di materiali preziosi, il trasferimento sul cantiere con i mezzi pubblici ecc. L’approccio prevede che ogni collaboratore prepari un tema e lo trasmetta ai suoi colleghi. Tra l’altro, l’idea proviene dall’industria alberghiera. Lei si lascia ispirare volentieri dall’esterno. Naturalmente. Per migliorare, si deve guardare fuori dal proprio orticello. La qualità nel settore è poi davvero ancora un fattore di successo ? Solitamente, decisivo è pur sempre il prezzo più conveniente. Il prezzo è sempre decisivo. Non solo da noi. Il trucco è fare le cose nel giusto verso sin dall’inizio, grazie alla gestione della qualità. Da ciò derivano minori costi e, con un lavoro di buona qualità, si rimane competitivi a livello di prezzo. Se si investono ogni anno 70 ore di formazione continua e i collabora- tori, in questo modo, fanno meno errori per 80 ore lavorative l’anno, ciò porta non solo qualità, bensì anche un guadagno. Che cosa significa, per lei, immagine ? Quale vantaggio porta per gli affari ? L’immagine è decisiva. Dia una volta un’occhiata alle homepage di artigiani. Molti non hanno ancora una homepage, e per parecchi di coloro che ne hanno una, la prima soluzione sarebbe probabilmente meno dannosa. Il nostro impegno per la sostenibilità ha un forte impatto sull’immagine. Grazie al nostro dispendio messo in atto per la comunicazione e a una cura intensa della rete di relazioni, in occasione di «round delle offerte» siamo anche quelli che ricevono sovente la leggendaria «ultima telefonata». Esiste un «momento chiave» nella sua vita, in cui ha deciso di puntare sulla sostenibilità ? Sì, negli anni ’70, quando a Tokio vidi i primi poliziotti muniti di una maschera respiratoria, impegnati a regolare il traffico. Quest’immagine mi è rimasta impressa fino a oggi. L’intervista completa si trova nell’edizione 3 / <strong>2012</strong> dello «suissetec magazin»: www.suissetec.ch/magazin<strong>2012</strong>