III Parte - Università degli Studi della Tuscia
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Habitat: Vegetazione pioniera a Salicornia e delle altre specie annuali delle zone fangose<br />
o sabbiose<br />
Il secondo habitat in termini di estensione è rappresentato dalla vegetazione pioniera<br />
a Salicornia e delle altre specie annuali delle zone fangose. Su scala regionale si<br />
contano solo 5 siti in cui tale habitat è presente, di cui 4 in buono stato di<br />
conservazione. La categoria di minaccia è considerata bassa. Nelle saline di Tarquinia<br />
tale habitat si stima occupi una superficie relativa del 7% e, al momento <strong>della</strong><br />
compilazione <strong>della</strong> scheda Natura 2000 la sua conservazione è stata valutata buona<br />
(B). Al momento <strong>della</strong> compilazione del piano di gestione, ulteriori studi, condotti<br />
dalla Università <strong>degli</strong> <strong>Studi</strong> <strong>della</strong> <strong>Tuscia</strong> e dalla Università “La Sapienza” di Roma<br />
sono stati mirati ad individuare una misura qualitativa <strong>della</strong> densità di tale habitat<br />
(Stedile, 2005).<br />
La vegetazione a salicornia colonizza i luoghi salati e temporaneamente inondati, in<br />
particolar modo i bordi delle acque stagnali ed i bacini di colmata, dove spesso<br />
formano densi popolamenti.<br />
Ci si aspetta di rinvenire popolamenti più densi nei bacini dove la salinità non supera<br />
il valore del 100%, cioè nelle vasche di prima evaporazione, quali Sterro e Piscine.<br />
Tuttavia, tali vasche fanno attualmente parte delle laguna costiera, con argini<br />
parzialmente sottoflutto, dopo gli interventi di rimozione del sedimento realizzati<br />
attraverso il progetto Life-Natura. Pertanto non è dato sapere quali possano essere le<br />
presenze di tale habitat e non esiste una stima <strong>della</strong> situazione pre-intervento.<br />
Diffuso, ma meno denso, risulta esser questo popolamento nelle vasche a salinità<br />
maggiore, dove si localizza preferibilmente lungo gli argini dei bacini detti Vasca<br />
Passoni, Riserve, Servitrici e Sezioni. Del tutto assente, invece, risulta nelle aree<br />
definite Partite Alte e Giochi di Mare.<br />
Lo status conservativo non mostra segni di particolare criticità. L’habitat si presenta<br />
relativamente abbondante, se si considera che più dei due terzi <strong>della</strong> struttura è<br />
occupata da vasche, ed in buono stato di conservazione. Non sembra subire al<br />
momento fenomeni di degrado dovuti alla dismissione dell’impianto industriale. In<br />
particolare l’attività di rimozione del detrito in eccesso nelle vasche, l’aumento <strong>della</strong><br />
colonna d’acqua favoriscono la riduzione <strong>della</strong> salinità a tutto vantaggio di tale<br />
habitat.<br />
In sintesi i principali motivi di minaccia possono essere:<br />
1. il disfacimento <strong>degli</strong> argini e dei terrapieni dove tale vegetazione si insedia;<br />
2. una brusca variazione <strong>della</strong> salinità delle acque;<br />
3. l’inquinamento delle stesse;<br />
4. la riduzione per eccessivo calpestio delle aree dove tale vegetazione si insedia<br />
Il buono stato di conservazione dell’habitat può essere monitorato attraverso il<br />
controllo <strong>della</strong> persistenza delle acque a contatto con la vegetazione, qualità delle<br />
acque (basso carico d inquinanti e di materiali in sospensione), evoluzione stagionale<br />
<strong>della</strong> salinità. Tra gli aspetti, invece, che contribuiscono alla riduzione dell’habitat si<br />
devono citare l’interramento dei bacini e la variazione <strong>della</strong> salinità. Un aumento<br />
<strong>della</strong> salinità a valori superiori al 100%, infatti, determina una riduzione dell’habitat.<br />
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