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III Parte - Università degli Studi della Tuscia

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VASCHE DI PRIMA SEZIONE - ZONA UMIDA DI ACQUA DOLCE<br />

Si tratta di una struttura nuova <strong>della</strong> salina, realizzata con il contributo Life, nata in<br />

una area in precedenza non più utilizzata né per finalità produttive né conservative<br />

(vasche di I sezione), a seguito di una alluvione avvenuta nel 1987.<br />

Il progetto denominato” ripristino di un’area alluvionata all’interno <strong>della</strong> Riserva<br />

Naturale delle Saline di Tarquinia e costituzione di una zona umida dulciacquicola”<br />

è stato inserito nel programma di valorizzazione ecologica <strong>della</strong> zona umida costiera<br />

ed ha come obiettivo quello di salvaguardare, ripristinare ed incrementare la<br />

biodiversità del sito. I tre termini sono così spiegati.<br />

Salvaguardare :<br />

il bacino di acqua dolce consentirà la depurazione delle acque di scolo del bacino di<br />

oltre 2000 ettari di agricoltura intensiva posto a monte <strong>della</strong> salina realizzata con la<br />

colonizzazione spontanea da parte delle specie che sono già presenti ai margini del<br />

canale circondario.<br />

Ripristinare:<br />

la Salina ha subito gravi danni dall'alluvione del 1987; in particolare le vasche<br />

cosiddette "di prima sezione" poste nell'area ad est dell'impianto sono rimaste<br />

interrate e inutilizzate; inoltre si è creata una crosta di sale che è necessario<br />

decorticare.<br />

Aumento la biodiversità:<br />

il bacino di acqua dolce consentirà la frequentazione da parte di nuove specie di<br />

uccelli; si tratta di costituire una zona umida di acqua dolce in aggiunta ai bacini<br />

salati esistenti.<br />

Il bacino di acqua dolce occupa quasi l’intera superficie delle vasche di prima sezione<br />

( 5.3 ettari sui 6.133 complessivi). La rimanente parte è stata allagata come avvenuto<br />

per le vasche <strong>della</strong> zona sud. Circa 1.3 ha del bacino sono occupati da un isolotto<br />

artificiale destinato a fornire rifugio e nidificazione a numerose specie di uccelli.<br />

Per la sua realizzazione si è provveduto ad una operazione di bonifica tramite<br />

escavatore per una profondità di circa 1 m (il totale del materiale scavato è stato pari<br />

a 49.274 mc). E’ stato ottenuto un bacino di oltre 30.000 mc di acqua dolce. Il terreno<br />

rimosso è stato utilizzato per la realizzazione dell’isolotto di cui sopra e per la<br />

realizzazione di un nuovo argine di separazione <strong>della</strong> zona con acqua salata da<br />

quella con acqua dolce.<br />

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