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Tutti gli appuntamenti più importanti - Campo de'fiori

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<strong>Campo</strong> de’ fiori 23<br />

STUDIO DI CONSULENZA<br />

Neuropsichiatrica, Psicologica, Logopedica,<br />

Psicopedagogica<br />

La personalità e i suoi disturbi<br />

della Dott.ssa<br />

Maura Brugnoni<br />

Il termine personalità<br />

deriva dal latino persona,<br />

cioè maschera,<br />

oggetto indossato da<strong>gli</strong><br />

attori antichi, che recitavano<br />

nei grandi anfiteatri,<br />

per farsi sentire da<br />

tutto il pubblico.<br />

Parlando attraverso<br />

(per-) la piccola apertura<br />

ad imbuto della<br />

maschera, riuscivano<br />

infatti a diffondere<br />

me<strong>gli</strong>o il suono (sona-) della loro voce.<br />

Etimologicamente, dunque, per personalità si<br />

intende l’amplificazione delle caratteristiche<br />

individuali del personaggio rappresentato dall’attore,<br />

così che il pubblico possa aspettarsi<br />

determinati comportamenti e atteggiamenti da<br />

lui. Questo significato è in parte rimasto nell’uso<br />

corrente del termine, spesso con una connotazione<br />

negativa o per sottolineare il “carisma”,<br />

cioè le capacità di adattamento e affermazione<br />

sociale, di un individuo. Espressioni<br />

come “un uomo senza personalità” o “una personalità<br />

spiccata” appartengono infatti al gergo<br />

comune. Con il tempo, il concetto di personalità<br />

ha perso la sua connotazione di apparenza<br />

per rappresentare non tanto la maschera,<br />

quanto la persona reale con le sue più profonde<br />

caratteristiche. Oggi, il termine personalità<br />

indica una modalità strutturata di pensiero,<br />

sentimento e comportamento che caratterizza<br />

il tipo di adattamento e lo stile di vita di un soggetto<br />

e che risulta contemporaneamente da<br />

fattori genetici, dello sviluppo e dell’esperienza<br />

sociale. Per molti anni la psichiatria ha descritto<br />

la personalità come una categoria chiusa,<br />

stabile e immutabile. Attualmente, invece, si<br />

tende a studiare il concetto di personalità in<br />

relazione alle sue possibilità trasformative in<br />

risposta a eventi esterni specifici, al modo in<br />

cui l’individuo li affronta, alle diverse fasi della<br />

vita o di un percorso terapeutico. Nella primissima<br />

infanzia il bambino manifesta un’ampia<br />

gamma di modalità comportamentali, volte a<br />

comunicare i suoi bisogni o a esprimere <strong>gli</strong><br />

affetti. Anche se in parte derivate dalla disposizione<br />

costituzionale, con il passare del tempo e<br />

grazie all’influenza esercitata dalle risposte<br />

ambientali, tali modalità diventano sempre più<br />

strutturate, specifiche e selettive. Si può dunque<br />

affermare che lo sviluppo psico-biologico, il<br />

contesto psicoaffettivo e l’ambiente socio-culturale<br />

contribuiscono alla formazione di una<br />

serie di tratti di personalità profondamente<br />

impressi e tendenzialmente stabili. I tratti della<br />

personalità sono modi costanti di percepire,<br />

rapportarsi e pensare nei confronti dell’ambiente<br />

e di sé stessi, che si manifestano in un ampio<br />

spettro di contesti sociali e personali. Solo<br />

quando tali tratti appaiono rigidi, non adattativi<br />

e causano una significativa compromissione<br />

del funzionamento sociale o lavorativo, oppure<br />

una sofferenza soggettiva, costituiscono i<br />

cosiddetti disturbi di personalità . Un disturbo<br />

della personalità viene dunque diagnosticato<br />

solo se i tratti presentati dall’individuo interferiscono<br />

significativamente con il suo funzionamento<br />

sociale. I disturbi della personalità possono<br />

dunque essere visti come esagerazioni o<br />

distorsioni di tratti sottostanti, al punto che il<br />

comportamento che ne consegue diventa rigi-<br />

Via T. Tasso 6/A - Civita Castellana (VT)<br />

Tel. 0761.517522 Cell. 335.6984281-284<br />

www.centroceral.com<br />

info@centroceral.com<br />

do e fonte di disadattamento. Gli esperti distinguono<br />

i disturbi della personalità in tre gruppi.<br />

Il gruppo A include i disturbi di personalità<br />

paranoide, schizoide e schizotipico, caratterizzati<br />

da atteggiamenti diffidenti, distaccati o<br />

eccentrici. Il gruppo B include i disturbi di personalità<br />

antisociale, borderline, istrionico e narcisistico.<br />

Gli individui con queste caratteristiche<br />

appaiono imprevedibili, inaffidabili, impulsivi.<br />

Infine il gruppo C include i disturbi di personalità<br />

evitante, dipendente e ossessivo-compulsivo.<br />

Gli individui appartenenti a questo sottogruppo<br />

appaiono paurosi, inibiti, perfezionisti.<br />

Spesso i soggetti che rientrano in tali categorie<br />

non sono consapevoli del loro disturbo, malgrado<br />

le reazioni e le lamentale di parenti ed<br />

amici. Altre volte attribuiscono correttamente le<br />

conseguenze sul piano affettivo e sociale del<br />

loro comportamento al proprio modo di funzionare<br />

a livello cognitivo, emotivo e relazionale.<br />

In ogni caso i disturbi di personalità sono fonte<br />

di sofferenza e fatica a vivere. La psicoterapia<br />

individuale e, a seconda del disturbo e del soggetto,<br />

anche quella di gruppo, possono favorire<br />

il riconoscimento, la comprensione e la<br />

modificazione dei comportamenti disfunzionali.<br />

Generalmente l’irrigidimento dei tratti di personalità<br />

è una conseguenza del bisogno dell’individuo<br />

di difendersi per facilitare il proprio adattamento<br />

al mondo esterno. Comprendere perché<br />

è stato necessario adottare così massicciamente<br />

tali difese e mettere in luce che esse,<br />

con il tempo, hanno perso la loro funzione protettiva<br />

e possono essere modificate con alternative<br />

più funzionali, può contribuire alla modificazione<br />

dei tratti di personalità più rigidi e<br />

patologici, nonché al mi<strong>gli</strong>oramento della qualità<br />

della vita.<br />

CORSI PER GENITORI E INSEGNANTI<br />

(anche on-line)<br />

Dal 1991 il CERAL svolge attività di consulenza<br />

nell’ambito dei disturbi della sfera psicologica,<br />

emotivo – relazionale, cognitiva, linguistica,<br />

foniatrica, sessuologica, delle funzioni buccali,<br />

del comportamento, dell’attenzione, dell’apprendimento<br />

e dell’adattamento sociale in età<br />

evolutiva e adulta. L’equipe è formata dal<br />

Neuropsichiatra, Psicologi, Logopedisti e<br />

Neuropsicologi che in modo specifico intervengono<br />

nelle varie fasi di trattamento. Una delle<br />

attività che il CERAL svolge con particolare<br />

attenzione è quella divulgativa e formativa per<br />

genitori ed insegnanti. Il compito che si prefigge<br />

non è quello di trasferire ricette per un pronto<br />

utilizzo, bensì offrire ai genitori e a<strong>gli</strong> insegnanti,<br />

attraverso dei corsi in piccoli gruppi o<br />

incontri individuali de<strong>gli</strong> strumenti di conoscenza<br />

da utilizzare per mi<strong>gli</strong>orare la relazione con<br />

bambini e adolescenti. Per realizzare ciò la<br />

pedagogia ha sempre posto l’accento sull’autoeducazione,<br />

cioè sulla capacità di ciascuno,<br />

bambino o adulto, di dominare <strong>gli</strong> eventi, di<br />

risolvere i propri problemi, di porsi come protagonista<br />

della propria storia. L’Organizzazione<br />

Mondiale della Sanità definisce la salute come<br />

uno stato di completo benessere fisico, mentale<br />

e sociale, che non consiste soltanto in assenza<br />

di malattie o di infermità, ma è strettamente<br />

correlato ad una crescita armonica ed alla capacità<br />

di esprimere un progetto di vita adeguato.<br />

Il ns. Studio propone attività formative per genitori,<br />

insegnanti, operatori socio-culturali, ecc., al<br />

fine di offrire strumenti di conoscenza da utilizzare<br />

per mi<strong>gli</strong>orare la relazione con i bambini e<br />

adolescenti. Si terranno de<strong>gli</strong> incontri di gruppo<br />

dove per naturale dinamica si sviluppa l’interazione,<br />

il confronto e la discussione dei temi<br />

affrontati (individuali o della coppia genitoriale<br />

ove richiesto). L’iniziativa offre opportunità di<br />

arricchimento, di conoscenza per sostenere i<br />

bambini ed adolescenti nelle varie fasi di crescita<br />

cognitiva ed emotiva, per porsi in un rapporto<br />

di reciprocità, dando e ricevendo, secondo<br />

modalità specifiche e originali, dei singoli e delle<br />

diverse età.<br />

SCELTE EDUCATIVE CHE FAVORISCONO L’AU-<br />

TOREGOLAZIONE DEL COMPORTAMENTO DEL<br />

BAMBINO E DELL’ADOLESCENTE<br />

ACCRESCIMENTO DI CONOSCENZE E STRATE-<br />

GIE PER AUMENTARE LA CONSAPEVOLEZZA<br />

DELL’INTERVENTO EDUCATIVO<br />

I genitori e la scuola devono affrontare richieste<br />

e bisogni in un mondo in continuo e accelerato<br />

divenire, per i quali non hanno più punti di riferimento<br />

stabili come le modalità educative trasmesse<br />

dai nostri genitori o docenti. Il corso si<br />

propone di fornire un contributo per affrontare<br />

queste problematiche che spesso rendono insicuro<br />

e difficile il nostro intervento educativo. Il<br />

primo scopo del corso è esaminare alcuni aspetti<br />

dello sviluppo proprio del bambino e dell’adolescente<br />

come le emozioni, le cognizioni e i<br />

comportamenti che a vicenda si influenzano e<br />

altri aspetti che riguardano il rapporto del bambino<br />

con <strong>gli</strong> altri. Il secondo scopo è proporre<br />

alcune metodologie educative che si possono<br />

utilizzare per aiutare i bambini e i ragazzi a crescere<br />

più serenamente e in armonia nelle relazioni<br />

esterne.<br />

SVILUPPO DEL LINGUAGGIO E DEL PENSIERO<br />

FORME E FUNZIONI DEL LINGUAGGIO IL<br />

GIOCO NELLE SUE FASI EVOLUTIVE COME CRE-<br />

SCITA COGNITIVA ED AFFETTIVA DEL BAM-<br />

BINO Lo sviluppo del linguaggio è guidato dall’evoluzione<br />

del pensiero. La strutturazione di un<br />

ambiente favorevole in cui il bambino possa<br />

esprimere le proprie potenzialità intellettive è<br />

condizione necessaria per l’autoregolazione del<br />

comportamento, la riflessività attraverso la condivisione<br />

del gioco è condizione necessaria perchè<br />

il bambino possa esprimere la propria<br />

potenzialità cognitiva ed affettiva. Il bambino<br />

impara a comunicare interagendo con le persone<br />

che lo circondano, costruendo espressione<br />

verbali appropriate alle situazioni e assorbendo<br />

le regole strutturali del sistema linguistico del<br />

proprio ambiente . Questi meccanismi di<br />

apprendimento sono apparentemente semplici<br />

ma nascondono operazioni cognitive complicate,<br />

organizzate sistematicamente e obbedienti a<br />

regole precise.<br />

L’ADOLESCENZA E I SUOI COMPITI DI SVILUP-<br />

PO: Durata dei corsi: n° 8 incontri di 2 ore<br />

con cadenza settimanale da svolgersi nei bimestri<br />

GENNAIO-FEBBRAIO/MAGGIO-GIUGNO<br />

MARZO-APRILE/SETTEMBRE-OTTOBRE<br />

NOVEMBRE-DICEMBRE

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