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San Tino paciere tra gli Ulivi - Unico

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Anno IX n°39 - www.unicosettimanale.it - 26 ottobre 2007 € 1,00<br />

Editore: Calore s.r.l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 50 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via della Repubblica, 177 - Capaccio-Paestum (Sa) — Poste Italiane - Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 20,00€<br />

E B O L I<br />

Rotonda S. Cecilia,<br />

via ai lavori<br />

pagina 3<br />

S A N Z A<br />

Il “Cervato”<br />

PAESTUM-AGROPOLI<br />

Operatori turistici<br />

è nostro pagina 8 a confornto pagina 9<br />

PERSANO<br />

Quattro morti: non<br />

c’era il guardrail<br />

pagina 6<br />

Pd: defilé di ex<br />

Oscar Nicodemo<br />

LE ELETTE NELL’ASSEMBLEA NAZIONALE<br />

Ho letto s<strong>tra</strong>ne cose intorno alla<br />

nascita del Partito democratico e<br />

mi meravi<strong>gli</strong>a ancor di più che autorevoli<br />

menti della comunicazione<br />

non abbiano sottolineato che si<br />

<strong>tra</strong>tta di un partito nato con trent’anni<br />

di ritardo, perdendo in freschezza,<br />

lucidità, immediatezza.<br />

D’Alema, Rutelli, Veltroni, Fassino,<br />

Franceschini e compagnia<br />

bella, indossato il camice bianco,<br />

sono en<strong>tra</strong>ti in laboratorio e altro<br />

non hanno saputo fare che foggiare<br />

un soggetto politico progettato<br />

anni addietro da due grandi statisti,<br />

due belle persone, due galantuomini:<br />

Aldo Moro ed Enrico Berlinguer.<br />

Allora, la fusione <strong>tra</strong> democristiani<br />

e comunisti avrebbe magicamente<br />

modernizzato il Paese; oggi,<br />

l’ammucchiamento <strong>tra</strong> ex democristiani<br />

ed ex comunisti lo relega all’indietro<br />

di diversi decenni.<br />

E andiamo, un partito che nasce<br />

così in ritardo corre notevoli rischi<br />

di venir su mezzo addormentato e<br />

di agire con lentezza su ogni fronte.<br />

Una combriccola di ex, pronti a<br />

rastrellare di tutto per sembrare<br />

una gran bella forza, ecco la prima<br />

cosa che viene da pensare guardando<br />

al Pd.<br />

continua a pagina 13<br />

Trentova, una notte, una bambina...<br />

Una bambina senza ombra era stata<br />

vista di notte, nel parcheggio della baia<br />

di Trentova. Biagio non era solo, la<br />

donna accanto a lui era una sposata;<br />

erano andati lì per appartarsi un po’:<br />

era l’abboccamento di una notte<br />

d’agosto <strong>tra</strong> sconosciuti, incon<strong>tra</strong>ti per<br />

caso in un bar.<br />

Lei aveva ancora la gonna spiegazzata<br />

da tirare giù e lui si abbottonava la<br />

patta dei calzoni e, mentre finivano di<br />

fumarsi una sigaretta in macchina, avevano<br />

visto chiaramente scomparire la<br />

bambina davanti ai loro occhi. Si era<br />

dissolta nella luce dei fari appena accesi.<br />

La retromarcia era stata veloce, velocissima<br />

ed una nuvola di terra e sabbia<br />

aveva ricoperto la macchina che<br />

tornava da dove era arrivata, imponendo<br />

la chiusura dei finestrini ai viaggiatori.<br />

La radio era accesa e, d’un <strong>tra</strong>tto, una<br />

Marilena Montefusc<br />

voce aggiornava il notiziario locale<br />

sulle ultime novità sul fantasma di<br />

Trentova.<br />

Il comunicato parlava di regis<strong>tra</strong>zioni<br />

notturne e di un pianto.<br />

Biagio non era a conoscenza di quella<br />

notizia e, dopo averne atteso la fine<br />

con un gesto improvviso, spense la<br />

radio.<br />

Parcheggiò la macchina. La donna lo<br />

guardava in silenzio.<br />

Lui la fissò per un attimo.<br />

Un flebile sibilo si fece sentire. Veniva<br />

dai sedili posteriori: sembrava un sospiro.<br />

Uno di quei sospiri che i bambini<br />

fanno, quando tirano su col naso,<br />

mentre piangono.<br />

Biagio avrebbe voluto girarsi: sentì un<br />

tuffo nel sangue.<br />

Marilù De Luca<br />

Maria Infante<br />

La donna mise la mano sulla portiera<br />

e con un movimento cercò la mani<strong>gli</strong>a<br />

e tirò.<br />

Lo scatto non aprì la macchina: la portiera<br />

era bloccata.<br />

Lui cercò d’aprire dal suo lato e niente:<br />

non si poteva uscire.<br />

Rimise in moto la macchina e cominciò<br />

a correre.<br />

Si dirigeva veloce verso la caserma.<br />

Giunto all’incrocio, cercò di sterzare,<br />

ma la macchina sembrava pilotata e<br />

correva ancora più velocemente.<br />

Biagio voleva accostarsi, ma l’auto non<br />

rispondeva ai comandi, allora cercò di<br />

spegnerla, senza successo.<br />

La macchina correva nella notte e lasciava<br />

il centro abitato e imboccando<br />

la vecchia s<strong>tra</strong>da, salì verso Torchiara.<br />

Cecilia Baratta<br />

<strong>San</strong> <strong>Tino</strong> <strong>paciere</strong> <strong>tra</strong> <strong>gli</strong> <strong>Ulivi</strong><br />

Iannuzzi è originario di Valle dell’Angelo<br />

Una serie di curve era inghiottita dall’auto<br />

in corsa.<br />

Biagio accese la radio: aveva le mani<br />

appiccicose e sudate.<br />

C’era della musica pop.<br />

continua a pag.5<br />

Angela Pace<br />

A PAG. 2-4<br />

AEROPORTO,<br />

banco di<br />

prova della<br />

classe politica<br />

a pag 4<br />

ABBONAMENTO AD UNICO 20 EURO<br />

c/c postale n° 53071494 int. Calore srl<br />

c/c bancario BccAquara n° 40585 ABI 08342 cab 76140


2<br />

LA STORIA DI COPERTINA<br />

n°39 26 ottobre 2007<br />

La lunga giornata di passione del Pd nel Cilento e nella Piana del Sele<br />

Ci penserà <strong>San</strong> <strong>Tino</strong> a mettere pace <strong>tra</strong> <strong>gli</strong> <strong>Ulivi</strong><br />

<strong>Tino</strong> Innuzzi durante una visita a Valle dell’Angelo,<br />

il paese del padre Candido Iannuzzi<br />

E’ nato con la divisa dei caschi bianchi,<br />

il Partito Democratico a Eboli. E’ nato<br />

cartonato...di pizze per <strong>gli</strong> ex<strong>tra</strong>comunitari.<br />

E’ stato concepito da impiegati<br />

comunali, impegnati con spirito cinese<br />

da call center. E’ nato come una gioiosa<br />

macchina da guerra, con risultati all’Occhetto.<br />

E’ nato nel modo più berlusconiano<br />

possibile, senza rispetto<br />

per le regole democratiche. E se a denunciarlo<br />

è un ex berlusconiano come<br />

Remo Mastrolia, la pelle d’oca da sindrome<br />

fascista si manifesta in tutta la<br />

sua virulenza. E’ nato. Il Partito Democratico.<br />

E <strong>tra</strong> i candidati è già resa dei<br />

conti: “La vittoria di Cicia? - si chiede<br />

Mastrolia- tanto schiacciante non mi<br />

sembra. Considerato l’apparato che<br />

aveva alle spalle”. Tradotto, Cicia si sarebbe<br />

avvalso del: sindaco, vicesindaco,<br />

assessori tutti, <strong>tra</strong>nne Capaccio, segreteria<br />

del sindaco, circolo de<strong>gli</strong> addetti<br />

stampa, l’esercito dei convenzionati,<br />

funzionari comunali in divisa, funzionari<br />

comunali in genere, ingegneri<br />

con la tessera dei Ds, ingegneri in periferia,<br />

avvocati bassoliniani, avvocati<br />

deluchiani non ancora informati del<br />

nuovo messia Bassolino. Una macchina<br />

così doveva racco<strong>gli</strong>ere almeno<br />

5000 mila voti a Eboli. Cicia, nella sua<br />

modestia, se n’è accontentato di 1126.<br />

E Mastrolia se la ride. Pensando...fosse<br />

stato sindaco Antonio Cuomo, io vicesindaco,<br />

Gaetano Cuomo assessore...avremmo<br />

triplicato il Cicia consenso.<br />

Un Mastrolia così sarcastico non trova<br />

precedenti in alcun archivio. Quelli<br />

della Margherita se la ridono. Sommando<br />

le due correnti avversarie, nel<br />

fiorellino, i Ds ci fanno una figura miserina.<br />

Da terza forza nel Pd. Cicia se<br />

la ride, perchè sa che è più facile la<br />

pace <strong>tra</strong> Iran e Usa che <strong>tra</strong> i gruppi<br />

Cuomo-Vastola&Infante. Beccato con<br />

le mani nella marmellata, <strong>gli</strong> sms del<br />

comandante dei caschi bianchi a suo<br />

favore, il primo eletto Cicia dichiara:<br />

“sono scelte personali”. Mastrolia ribadisce:<br />

“il comandante Gallo deve dimettersi”.<br />

Melchionda replica: “una<br />

tempesta in un bicchier d’acqua”. Mastrolia<br />

s’intestardisce, ma non ha capito,<br />

forse, che a parte la sigla, nel neonato<br />

partito, di democratico c’è davvero<br />

poco.<br />

L’accusa più grave, alla premiata ditta<br />

Cicia&Melchionda, arriva da Azione<br />

Sociale. “In alcuni uffici comunali- secondo<br />

Tonino La Manna- i dipendenti<br />

per un mese intero hanno fatto la<br />

campagna elettorale al Pd”. Qui Cicia<br />

s’infuma e bofonchia: “non accetto insinuazioni<br />

sui funzionari comunali.<br />

Sono tutte persone serie. Vengono in<br />

comune per lavorare”. Avremmo preferito<br />

sentire un’ultima chiosa, da<br />

Cicia. Nell’era del digitale, delle telecamere<br />

in ogni angolo, delle intercettazioni<br />

telefoniche, basta chiedere alla<br />

Telecom i tabulati telefonici. E verificare<br />

la serietà dei funzionari comunali.<br />

O il loro eventuale licenziamento.<br />

Ancora una volta ci meravi<strong>gli</strong>a e stupisce<br />

il silenzio dei sindacati. Dalla Uil<br />

melchiondana alla Cgil da barricate...è<br />

possibile che ve ne stiate in silenzio, di<br />

fronte alle accuse pesanti di un consi<strong>gli</strong>ere<br />

comunale. Immaginiamo poi la<br />

Primarie del Pd: questa vince e questo<br />

perde, è il ritornello che noi che viviamo<br />

in questa ridotta fra Agropoli e<br />

l’Alto Sele, Eboli e i Picentini ci troviamo<br />

a ripetere. Vince <strong>Tino</strong> Iannuzzi,<br />

a Valle dell’Angelo, il paese delle<br />

radici, lo hanno votato in 128 su 130.<br />

Con lui erano gran parte dei sindaci<br />

della zona del Calore e de<strong>gli</strong> Alburni,<br />

anche memori della sua batta<strong>gli</strong>a a favore<br />

delle piccole comunità che difendono<br />

l’identità del loro campanile e<br />

municipio. Vince Angela Pace, era la<br />

segretaria provinciale dello Sdi, ha<br />

detto basta a chi l’ha “sfruttata” per un<br />

decennio, convegni a gratis nell’hotel<br />

di fami<strong>gli</strong>a, costose campagne elettorali<br />

e due – tre giorni da quasi deputata<br />

seguiti da doccia fredda. Poi l’Angela,<br />

che dietro l’aspetto materno e giunonico<br />

nasconde la combattente di<br />

razza si è arrabbiata ed è approdata fra<br />

i Democratici. Ha un padre, l’ex sindaco<br />

Giuseppe, che è il pilota d’aereo più<br />

onusto di anni del salernitano. Ora si<br />

va a sedere nell’assemblea nazionale<br />

di quello che promette di essere il più<br />

forte ed innovativo partito italiano. Si<br />

prende tutta la posta anche Cecilia Baratta<br />

Bellelli, grande borghesia parmense<br />

e battipa<strong>gli</strong>ese, nobiltà capaccese<br />

è baronessa per via di un matrimonio<br />

con la fami<strong>gli</strong>a imparentata col pittore<br />

francese Edgar Degas. Blasone, ottima<br />

cucina e i cavalli: ecco la sua formula<br />

vincente. Si è andata a candidare<br />

a Battipa<strong>gli</strong>a, l’ex grande presidentessa<br />

del Consorzio di Bonifica. Più defilata<br />

è Marilena Montefusco, medico,<br />

personalità mite, è stata assessore alla<br />

pubblica istruzione a Capaccio, <strong>gli</strong> ha<br />

portato fortuna l’abbandono di Ceppalonia.<br />

Dove è re un Clemente, si sussurra<br />

all’ombra dei templi, non vo<strong>gli</strong>ono<br />

più sentir parlare in tanti. A Vallo<br />

della Lucania “vincono” Marilù De<br />

Luca, Marilinda Martino e Lucia<br />

Vecchio. Ad Eboli passa Maria Infante.<br />

Nel Vallo di Diano Giuseppina<br />

Gallotto e Daniela D’Orilia. Donne a<br />

parte, a Capaccio è il trionfo di Lorenzo<br />

Tarallo. Che è uno al quale, senza<br />

debordare nel cattivo gusto e nel pessimo<br />

esempio, cattolico moderno è, le<br />

donne piacciono. Quelli che a Capaccio<br />

fanno <strong>gli</strong> epigoni dell’Arcigay, gruppo<br />

per la verità più simile al circo Zavatta,<br />

sono avvertiti. A chi scrive il personaggio<br />

sta simpatico, ne nutriamo una<br />

sincera stima. Ma combatto con decine<br />

di appartenenti a quelli che <strong>gli</strong> inglesi<br />

chiamano le “chattering classes”, le<br />

classi chiacchieranti, composte da perenni<br />

ipercritici. Io appartengo ai popolani,<br />

rimasto sempre un fi<strong>gli</strong>o di contadini,<br />

e i toni radical chic non mi si<br />

confanno. E naturalmente vado in sintonia<br />

con il nostro Lorenzo ed il suo<br />

sindaco. E non mi scandalizzo se l’italiano<br />

parlato da tutti e due non è sciacquato<br />

in Arno ma risente de<strong>gli</strong> odori<br />

del Capodifiume e del Solofrone e fors’anche<br />

dei torrentelli solo invernali<br />

che corrono da Trentinara, Stio e Ma<strong>gli</strong>ano<br />

verso la diga dell’Alento. Tarallo<br />

vince tutte le sfide elettorali a sinis<strong>tra</strong>,<br />

questa volta si è fatto votare da<br />

quasi mille persone. Orlotti dice che<br />

mancava poco che andasse a “portare<br />

per mano” <strong>gli</strong> elettori? Tonino da Spinazzo<br />

schiuma rabbia, è giovane, è da<br />

capire. Rega rema poco, urge visita<br />

santuario di <strong>San</strong> Gerardo. Capaccio<br />

porta cinque suoi rappresentanti a<br />

Roma, con anche il “lusso” di una rappresentante<br />

della “società civile”. Ad<br />

Albanella è pari e patta fra Renato<br />

Iosca e Giuseppe Capezzuto, uno ha<br />

“vinto” sul nazionale e l’altro sul regionale,<br />

con una desistenza di fatto fra<br />

i vari schieramenti.<br />

Oreste Mottola<br />

Eboli, il Pd <strong>tra</strong> polemiche e call center<br />

risposta berlusconiana del direttore<br />

generale: esagerazione dei giornalisti<br />

bolscevichi che s’aggirano per il palazzo,<br />

in attesa della rivoluzione che condurrà<br />

il proletariato al potere. Calma<br />

e sangue freddo. Lo spettacolo messo<br />

in scena, ha poco di democratico. I risultati<br />

per Cicia sono addirittura beffardi.<br />

“Mi hano accusato di aver distribuito<br />

centinaia di pizze a <strong>San</strong> Nicola<br />

Varco, a<strong>gli</strong> ex<strong>tra</strong>comunitari. Sapete in<br />

quanti hanno votato a <strong>San</strong>ta Cecilia?<br />

Una quindicina”. Centinaia di pizze, per<br />

quindici voti. Una domanda a Mastrolia<br />

spontaneamente giriamo: sicuro che<br />

quella di Cicia fosse una gioiosa macchina<br />

da guerra? S<strong>tra</strong>no ci è parso l’atteggiamento<br />

di un cgiellino salernitano,<br />

critico fino a qualche mese fa proprio<br />

con Cicia, diventato suo accompagnatore<br />

a <strong>San</strong> Nicola Varco a distribuire<br />

pizze a<strong>gli</strong> ex<strong>tra</strong>comunitari. Pizze dal sapore<br />

davvero poco democratico.<br />

Aspettando i tabulati telefonici del comune,<br />

il battesimo per il Partito Democratico<br />

pare abbia fatto arrossire il<br />

gotha del partito comunista cinese.<br />

Francesco Faenza


n°39 26 ottobre 2007<br />

EBOLI 3<br />

Le pagelle: sale Capaccio e medici, scendono le donne<br />

Mastrolia: “La democrazia ha delle regole che vanno rispettate”<br />

La nascita del Partito Democratico ha<br />

catalizzato l’attenzione sul nuovo<br />

soggetto politico. Sulle liti e le<br />

molteplici anomalie con le quali nasce.<br />

Donne in politica, le quote rosa nel Pd<br />

ci sembrano un segnale veramente ridicolo.<br />

Ne spiegheremo i motivi nei<br />

prossimi righi. Nella guerra infinita <strong>tra</strong><br />

De Luca e Bassolino, chi vince è<br />

Damiano Capaccio. Sul catasto, Eboli<br />

si candida a una mega figuraccia nella<br />

Piana del Sele. Protagonisti di questa<br />

settimana, i medici dell’ospedale, a dir<br />

poco miracolistici nell’intervento rianimatorio<br />

che ha salvato la vita ad<br />

Alessandra Falzone, un caporale di 24<br />

anni, l’unica superstite di un incidente<br />

mortale, con quattro soldati deceduti.<br />

Damiano Capaccio (nella foto), voto<br />

7: le serate jazz hanno spiccato il volo,<br />

a sentire i testimoni oculari, copiosi,<br />

che le seguono. Le iniziative culturali<br />

crescono, al di là di alcune critiche e<br />

della spartizione, vera o falsa, di mozzarelle<br />

private. La consacrazione per<br />

Capaccio arriva con...De Luca. Il sindaco<br />

che Capaccio non ha mai venerato.<br />

Il De Luca da sempre suo avversario.<br />

Il primo cittadino tanto caro a<br />

Cicia e Melchionda, fino a sette giorni<br />

fa, sbarca a Eboli e saluta Damiano Capaccio,<br />

dal pulpito, con tanto di microfono<br />

acceso, riconoscendolo: “<strong>tra</strong> i<br />

pochi uomini liberi presenti nel mondo<br />

politico ebolitano”. Complimenti a Capaccio.<br />

E se arrivano da De Luca, complimenti<br />

doppi. L’odore della stoccata<br />

a Melchionda è forte. Anzi, non vorremmo<br />

che il complimento nascesse<br />

proprio per bastonare il sindaco ora<br />

bassoliniano. Capaccio incassa <strong>gli</strong><br />

Partiti da un paio di settimane i lavori per la rotatoria<br />

a <strong>San</strong>ta Cecilia. Un miraggio per i residenti<br />

che da più di dieci anni attendono questo intervento<br />

da parte dell’Anas per riordinare la circolazione<br />

sulla Statale 18, scenario di innumerevoli<br />

incidenti e di code interminabili soprattutto nel<br />

periodo estivo. “E’ una realizzazione che si aspetta<br />

da un decennio – afferma soddisfatto l’assessore<br />

comunale Pierino Infante- nel 2004 come<br />

comitato di quartiere presentammo una sottoscrizione<br />

con centinaia di firme proprio per velocizzare<br />

la realizzazione di un progetto che risolvesse<br />

in maniera definitiva i problemi di questo incrocio”.<br />

In attesa della rotatoria il Comune aveva<br />

provveduto all’installazione dei semafori. “Credo<br />

che i semafori – continua Infante - abbiano tamponato,<br />

almeno nell’immediato, un’esigenza importante,<br />

ma solo la rotatoria potrà risolvere definitivamente<br />

i disagi causati da una s<strong>tra</strong>da troppo<br />

pericolosa”. I disagi, creati dalle deviazioni,<br />

sono però evidenti. “E’ normale che vi siano dei<br />

disagi, soprattutto ai residenti – spiega l’assessore<br />

– ma si <strong>tra</strong>tta di una difficoltà temporanea, nel<br />

elogi. E nella rissa verbale, nel caos<br />

politico, nelle cavolate teoriche in cui<br />

nasce il Pd, decide pure di mantenersi<br />

ai margini. Scelta saggia, Democratico<br />

assessore.<br />

Donne nel Partito Democratico, voto<br />

3. Fatta solo qualche eccezione, come<br />

Paola Massarelli, impegnata da sempre<br />

in politica, è davvero uno spettacolo<br />

triste, quello delle donne-”pecorelle”<br />

rosa nel neonato Pd. Somi<strong>gli</strong>ano ai pastorelli<br />

del presepe. Simpatici, si, ma<br />

sempre muti. Li metti dove li trovi. E<br />

se non li tocchi troppo, non si spezzano<br />

mai. Rivedere mo<strong>gli</strong>, compagne, fidanzate,<br />

cugine, nipoti e amanti assortite,<br />

candidate ogni volta che la Margherita<br />

o i Ds eleggono qualcosa, non è uno<br />

spettacolo lodevole. Il voto negativo va<br />

condiviso con i maschi ridicoli che in<br />

ballo le tirano. Ma soprattutto<br />

alle donne inermi, ignave e impotenti<br />

che accettano supine di schierarsi senza<br />

partecipare, ridicolizzando l’intera<br />

questione delle quote rosa. Obbedir alla<br />

propria metà maschia, a prescindere, è<br />

un gesto d’altri tempi. Onorevole, nel<br />

Settecento. Disdicevole, nel 2007.<br />

Dopo tante batta<strong>gli</strong>e femministe, un pò<br />

di orgo<strong>gli</strong>o rosa non guasta. Se vi candidate,<br />

abbiate almeno la compiacenza<br />

di dimos<strong>tra</strong>r che la politica vi interessa.<br />

Altrimenti, fate un passo indietro<br />

e imparate a dire no. Non fa male.<br />

Anzi, vi restituirà decoro comportamentale.<br />

Nelle more, un voto negativissimo<br />

alle quote rosa del Pd. E a chi, nel<br />

neonato partito veltroniano, ha pensato<br />

di darvi spazio così.<br />

Remo Mastrolia, voto 8: ne<strong>gli</strong> ultimi<br />

due giorni di campagna elettorale per il<br />

giro di due mesi<br />

si riattiverà la<br />

circolazione. Del<br />

resto si <strong>tra</strong>tta di<br />

un intervento<br />

che mi<strong>gli</strong>orerà la<br />

qualità della vita<br />

non solo ai residenti,<br />

ma anche<br />

ai lavoratori ed<br />

ai turisti che utilizzano<br />

la statale<br />

18.<br />

“Qualche disagio<br />

è comprensibile<br />

– dichiara<br />

Imma, titolare di<br />

un negozio a <strong>San</strong>ta Cecilia – però il <strong>tra</strong>ffico è<br />

scorrevole, inoltre a differenza di prima non sentiamo<br />

continuamente i clacson delle auto ferme<br />

ai semafori, la situazione, anzi, mi sembra più serena.<br />

Considerando i benefici che questi lavori ci<br />

porteranno, qualche chilometro in più per una<br />

Pd, di fronte a<strong>gli</strong> sms del comandante<br />

dei vigili urbani, a favore di Cosimo<br />

Cicia, Mastrolia si lancia in una crociata<br />

solitaria ma meritoria. “La<br />

democrazia ha delle regole, vanno<br />

rispettate. Il comandante dei caschi<br />

bianchi non doveva far campagna elettorale”.<br />

Condividiamo il pensiero. Peccato<br />

che Mastrolia siamo rimasto solo.<br />

A condurre questa batta<strong>gli</strong>a scomoda.<br />

E solitaria. Il comandante Gallo non si<br />

doveva schierare: “utilizzando, per di<br />

più, il telefonino a spese dei contribuenti<br />

ebolitani” è l’aggravante sottolineata<br />

da Mastrolia, prima di<br />

chiedere le dimissioni di Gallo. Cicia<br />

se la ride, Melchionda (il sindaco) fa<br />

spallucce. Lo spettacolo non è affatto<br />

edificante. Rispondere con arroganza<br />

e menefreghismo alle batta<strong>gli</strong>e di Mastrolia,<br />

è l’ennesimo esempio delle zoppìe<br />

che il PD dovrebbe evitare. Plauso<br />

per Mastrolia, Cicia e Melchionda rimandati<br />

a “settembre” sulle regole<br />

della democrazia. Un’al<strong>tra</strong> denuncia è<br />

arrivata da Azione Sociale: “Ne<strong>gli</strong> uffici<br />

comunali, con i telefoni pubblici,<br />

è stata fatta la campagna elettorale per<br />

il PD”. L’accusa di Antonio Lamanna<br />

è chiara. La speranza nos<strong>tra</strong> è che le<br />

forze dell’ordine, almeno per qualche<br />

giorno, lascino stare quei disgraziati<br />

de<strong>gli</strong> ex<strong>tra</strong>comunitari senza permesso<br />

di soggiorno. E si concentrino pure<br />

sulle timide e quasi biascicate denunce<br />

partite dal mondo politico ebolitano.<br />

Coraggio.<br />

Medici dell’ospedale, voto 9. E’ il<br />

voto più alto, mai attribuito da <strong>Unico</strong>.<br />

E una ragione c’è. Mercoledì notte, era<br />

il 10 ottobre, in ospedale è arrivata un<br />

caporale di 24 anni. Alessandra Falzone,<br />

di Caltanissetta. L’unica superstite<br />

di un incidente mortale. Era assiderata,<br />

la giovane soldatessa. Presentava<br />

una sindrome di annegamento.<br />

Aveva bevuto litri d’acqua, sporchi di<br />

fango e detriti. Era finita in una canale,<br />

in località Ionta a Serre. Quattro suoi<br />

colleghi sono morti, annegati. Lei ha<br />

resistito, finchè ha potuto. I soccorritori<br />

l’hanno subita accompagnata in ospedale,<br />

non appena si sono accorti che<br />

era ancora viva. E’ rimasta in coma,<br />

Alessandra, mentre i sanitari ebolitani<br />

hanno fatto il “miracolo”. Drenandole<br />

litri d’acqua sporca. Controllando i polmoni<br />

e il cuore. Rianimandola con tutta<br />

la delicatezza necessaria. Riportandola<br />

in vita, dopo giorni e notti insonni.<br />

Restituendola all’affetto dei familiari,<br />

già segnati da una disgrazia simile. Riportandola<br />

nell’esercito italiano, colpito<br />

da una <strong>tra</strong>gedia choccante. Riaprendole<br />

<strong>gli</strong> occhi, dopo soli 4 giorni<br />

<strong>tra</strong>scorsi in rianimazione. Complimenti<br />

all’equipe del dottor Colasante, all’intervento<br />

dei medici Damiano Capaccio<br />

(lo stesso politico citato su) e<br />

Luigi D’Angelo. Nonchè al personale<br />

della rianimazione. Complimetni da<br />

noi di <strong>Unico</strong>. E, immaginiamo,<br />

anche dall’esercito italiano e dai familiari<br />

di Alessandra.<br />

Dirigenti dell’Ebolitana 1925, voto 3:<br />

perdere un derby, fa sempre male. Brucia<br />

perderlo dopo aver colpito due <strong>tra</strong>verse<br />

in 15 secondi, e subir, subito<br />

dopo, il gol partita con un contropiede<br />

micidiale. Difficile digerirla la sconfitta,<br />

dopo una partita equilibrata, contro<br />

una squadra più forte, nell’organico (la<br />

Real). Ma nel dopo partita, dopo una<br />

domenica di festa e senza incidenti, <strong>tra</strong><br />

due tifoserie mai divise, mai così s<strong>tra</strong>nite,<br />

per il primo, storico, ma paradossale<br />

derby ebolitano...in una domenica<br />

così, a fine gara, i dirigenti dell’Ebolitana<br />

perdono la testa per le smorfie di<br />

un giovane calciatore della Real. Tentano<br />

l’aggressione, riescono in quella<br />

verbale, non in quella fisica, per fortuna.<br />

Perdere così, lo ripetiamo, è<br />

davvero beffardo. Prendersela con un<br />

giocare poco più che ventenne, è un pò<br />

adolescenziale. Ma ci chiediamo pure,<br />

se Lenza e Moscariello fossero en<strong>tra</strong>ti<br />

prima, non è che l’Ebolitana qualcosa<br />

in cascina avrebbe messo? Non<br />

vo<strong>gli</strong>amo rubare il mestiere a mister<br />

<strong>San</strong>tosuosso, ma in tribuna c’eravamo<br />

anche noi. E prima che en<strong>tra</strong>sse Lenza,<br />

il portiere della Real...di pericoli veri,<br />

non ne ha mai corsi.<br />

Francesco Faenza<br />

Partito il cantiere a <strong>San</strong>ta Cecilia: rotatoria pronta in sei mesi<br />

deviazione<br />

possiamo affrontarlo!”.<br />

Sopralluogo<br />

in zona<br />

anche dei<br />

Socialisti<br />

Uniti. “Siamo<br />

andati a<br />

<strong>San</strong>ta Cecilia<br />

– ha dichiarato<br />

il consi<strong>gli</strong>ere<br />

Salvatore<br />

Di Dio<br />

– per verificare<br />

la situazione.<br />

La deviazione<br />

at<strong>tra</strong>versa il tessuto urbano, creando<br />

qualche difficoltà. Forse poteva essere evitata, con<br />

un percorso diverso. Ritengo, comunque, che l’organizzazione<br />

sia buona e presumibilmente i lavori<br />

potrebbero essere completati nei tempi prestabiliti.<br />

Per liberare l’incrocio, saranno inevitabilmente<br />

necessari un paio di mesi, nel frattempo<br />

me<strong>gli</strong>o utilizzare percorsi alternativi”. Nove milioni<br />

la spesa preventivata per la realizzazione della<br />

rotatoria, per una nuova piazza e per i servizi annessi.<br />

“I tempi di realizzazione per tutti i lavori –<br />

ha dichiarato Infante – potrebbero aggirarsi intorno<br />

ai sei mesi, l’amminis<strong>tra</strong>zione è molto attenta<br />

a seguire le varie fasi di intervento, dando<br />

la massima disponibilità. Ci rendiamo conto che<br />

si <strong>tra</strong>tta di un intervento molto importante per<br />

i residenti ed è proprio a loro che chiediamo un<br />

po’ di pazienza. Per Natale la s<strong>tra</strong>da tornerà ad<br />

essere libera, in quanto mi sembra che i lavori<br />

stiano procedendo in maniera piuttosto spedita.<br />

Molti automobilisti e camionisti stanno sce<strong>gli</strong>endo<br />

percorsi alternativi, per la cui la s<strong>tra</strong>da è, nonostante<br />

la deviazione, piuttosto scorrevole.<br />

Come amminis<strong>tra</strong>zione continueremo a sollecitare<br />

l’Anas affinché sia particolarmente attenta e<br />

presente sul cantiere”. C’è chi, invece, non la<br />

pensa allo stesso modo. In un assemblea, che si è<br />

svolta qualche giorni fa, sono intervenuti il presi-<br />

continua a pag 7


CAMPAGNA<br />

4 n°39 26 ottobre 2007<br />

Primarie Pd: Luongo stacca l’opposizione<br />

Vanificata l’azione di disturbo della des<strong>tra</strong><br />

L’impressione è che siano i lavori ad<br />

attendere l’apertura e non l’apertura<br />

che attende il completamento delle<br />

opere per dare il via all’infrastruttura<br />

più importante della provincia di Salerno<br />

dei lavori se si esclude il completamento<br />

della Salerno Reggio Calabria.<br />

Il sottosegretario ai lavori pubblici,<br />

Andrea Annunziata, aveva addirittura<br />

messo sul piatto della bilancia le sue<br />

dimissioni dal governo se ad ottobre<br />

l’aeroporto non fosse stato completato<br />

ed in grado di far atterrare e far<br />

decollare de<strong>gli</strong> aerei.<br />

Allo stato di certo c’è solo che un<br />

pool di banche di credito cooperativo<br />

del territorio sono corse a sostenere<br />

le ultime spese per il completamento,<br />

che evidentemente non c’è,<br />

aprendo una linea di credito di tre milioni<br />

di Euro.<br />

Sembra anche superata la questione<br />

della gestione che nella prima fase sarebbe<br />

assunta direttamente dal consorzio<br />

guidato da Augusto Strianese,<br />

presidente della Camera di Commercio.<br />

Anche i rapporti con alcune compagnie<br />

aeree sono intensi ma tutte<br />

chiedono garanzie per venire a Pontecagnano:<br />

non vo<strong>gli</strong>ono perdere e vo<strong>gli</strong>ono<br />

che qualcuno si<br />

accolli l’onere dei posti<br />

vacanti fino al pareggio<br />

delle spese.<br />

A tal proposito la Camera<br />

di Commercio,<br />

pare che abbia messo a<br />

bilancio una cifra consistente<br />

per andare incontro<br />

alla esigenze di<br />

mancato incasso delle<br />

compagnie.<br />

Intanto, la strumentazione<br />

per i controlli è stata messa in<br />

opera ed anche il Vor (strumentazione<br />

per l’atterraggio notturno) ha superato<br />

il collaudo effettuato presso<br />

altri aeroporti.<br />

La “tela” si allunga e molto altro “filo”<br />

è stato messo sul “telaio” ma è difficile<br />

prevedere al conclusione della vicenda.<br />

L’impressione è proprio quella che si<br />

stia tirando per le lunghe una situazione<br />

che potrebbe essere definita in<br />

poco tempo. Il motivo è da ricercarsi<br />

proprio nella volontà politica di andare,<br />

in fretta, alla conclusione dei lavori<br />

e, nei fatti, all’apertura dello scalo<br />

ai voli turistici e poi all’attivazione di<br />

un paia di voli di linea al giorno.<br />

Davanti al seggio di Camppgna<br />

Cinque i Candidati campagnesi:<br />

per l’Assemblea<br />

Nazionale: Annalisa<br />

Caponigro; Germano De<br />

Chiara, Biagio Luongo<br />

Aldo Polisciano; Bruno<br />

Ava<strong>gli</strong>ano. A Campagna<br />

hanno votato 1342 cittadini<br />

(670 CS-ZA e 672 ZB).<br />

Così i voti per l’Elezione<br />

dell’Assemblea Nazionale:<br />

Generazione ‘U’ Mario Adinolfi<br />

- 32; “Un Nuovo Inizio<br />

per l’Italia” - 414;<br />

“Campania Democratica<br />

per Veltroni” - 326; “Con<br />

Veltroni - Ambiente, Innovazione,<br />

Lavoro” - 90; “I<br />

Riformisti Coraggiosi con<br />

Veltroni” - 22; “I Democratici<br />

per Enrico Letta” - 47; “Con Rosy<br />

Bindi Democratici Davvero” - 310.<br />

Schede Bianche 73 e Nulle 27. Invece,<br />

per l’Elezione dell’Assemblea Regionale,<br />

dove la competizione è stata<br />

più agguerrita, considerate le presenze<br />

in campo di ben 4 Candidati locali, è<br />

andata così: “Campania Democratica<br />

per Iannuzzi” - Candidato Germano<br />

De Chiara: Voti 395; “Itinerario Democratico”<br />

con <strong>Tino</strong> Iannuzzi - Candidato<br />

5 Aldo Polisciano: Voti 268;<br />

“Un Nuovo Inizio per la Campania”<br />

con Salvatore Piccolo - Candidato Biagio<br />

Luongo: Voti 569; “I Riformisti<br />

Coraggiosi con De Franciscis” - Voti<br />

11; “I Democratici per Enrico Letta”<br />

con Eugenio Mazzarella: Voti 32;<br />

Schede Bianche 18 e Nulle 6.<br />

Sindaci e big hanno fatto la differenza.<br />

Non sono mancate con<strong>tra</strong>pposizioni <strong>tra</strong><br />

le diverse liste in competizione per la<br />

leadership locale. Infatti, anche a Campagna,<br />

le votazioni hanno assunto un<br />

forte significato politico, fra l’attuale<br />

maggioranza guidata da Luongo ed i<br />

suoi oppositori in Consi<strong>gli</strong>o Comunale<br />

e fuori di esso (la Margherita di Minoranza,<br />

l’ex assessore di PpC, il consi<strong>gli</strong>ere<br />

di “Rinnovato Impegno”, a cui<br />

si è aggiunta qualche associazione).<br />

Un po’ tutti questi ultimi, non hanno<br />

mancato di “avvicinare” elettori dichiaratamente<br />

di des<strong>tra</strong>, di centro-des<strong>tra</strong> e<br />

della società civile (in paese si<br />

Aeroporto, banco di prova della classe politica<br />

Dopo tutto, sarebbe anche uno sgravio<br />

di problemi del super congestionato<br />

scalo napoletano di Capodichino.<br />

Ogni ulteriore ritardo sarebbe un<br />

pericoloso avvicinamento verso il baratro<br />

dell’inattività e questo, sarebbe<br />

la pie<strong>tra</strong> tombale su anni di aspirazioni<br />

e, soprattutto, vorrebbe dire aver<br />

buttato al vento centinaia di milioni<br />

di Euro: insomma sarebbe un’al<strong>tra</strong><br />

cattedrale nel deserto costruita per<br />

essere demolita. Con essa verrebbe<br />

abbattuto un altro pezzo di credibilità<br />

di una classe politica incapace di<br />

mettersi in sintonia con le aspirazioni<br />

di un territorio che pure li ha<br />

espressi.<br />

Bartolo Scandizzo<br />

parla…), che si sono prestati<br />

al gioco, esprimendo<br />

un “voto di disturbo”, pur<br />

di contribuire a “mandare<br />

a casa Luongo” alle Amminis<strong>tra</strong>tive<br />

del 2008. Il<br />

seme della divisione, che<br />

sta avvelenando Campagna<br />

da circa tre lustri, è<br />

duro a morire. Un dualismo<br />

pericoloso, oggi non<br />

più comprensibile, soprattutto<br />

alla luce di quanto è<br />

successo domenica 14 Ottobre<br />

2007. Perché anche<br />

a Campagna si sta facendo<br />

s<strong>tra</strong>da la buona politica. Se<br />

prevarrà il senso di responsabilità,<br />

la svolta ci sarà,<br />

altrimenti tutti saranno responsabili<br />

di aver consegnato il paese<br />

alle destre. Il che non è uno scandalo,<br />

perché in democrazia tutto è legittimo.<br />

Ora però, col nuovo partito, tutti sono<br />

obbligati, al loro interno, a trovare una<br />

sintesi, altrimenti il paese per davvero<br />

non capirebbe più. In tal modo non ci<br />

sarà spazio con <strong>gli</strong> avventurieri e con le<br />

“corse solitarie”.<br />

Mario Onesti<br />

www.divenuta.it,<br />

diventa un portale<br />

tutto dedicato<br />

ad Altavilla Silentina<br />

Il Portale www.divenuta.it è stato realizzato<br />

da Bruno Di Venuta, informatico<br />

nato ad Altavilla Silentina che<br />

vive a Roma. Il sito si propone di <strong>tra</strong>ttare<br />

non solo <strong>gli</strong> aspetti storico-culturali,<br />

ma anche di creare una rete capace<br />

di dare spazio alle varie associazioni<br />

operanti nel territorio comunale altavillese<br />

e a tutti i cittadini, fornendo<br />

informazioni e utilità di vario genere.<br />

Ecco quindi l’idea di creare un sito<br />

che abbracci Altavilla e le sue frazioni<br />

e/o con<strong>tra</strong>de dando così spazio oltre<br />

che alle già citate associazioni, anche<br />

alle aziende, alle attività commerciali<br />

e, in generale, a tutte le realtà operanti<br />

nel nostro territorio.<br />

Il Portale è online da ottobre 2007. L’<br />

obiettivo è di crescere sempre più nel<br />

tempo, divenendo una realtà concreta<br />

e duratura, ma perchè ciò si realizzi<br />

c’è bisogno della collaborazione di<br />

tutte le associazioni e dei cittadini.<br />

Chiunque vo<strong>gli</strong>a collaborare o portare<br />

delle mi<strong>gli</strong>orie è pregato di farlo<br />

contattando il seguente indirizzo<br />

bruno@divenuta.it ricordando che a<br />

questo indirizzo sono ben accette<br />

anche le critiche (purchè aiutino a crescere<br />

e a mi<strong>gli</strong>orare).


n°39 26 ottobre 2007<br />

AGROPOLI-CASTELLABATE 5<br />

Paestum chiama, Alfieri risponde<br />

Prevarrà il campanilismo o saranno privilegiati <strong>gli</strong> interessi economici in ballo?<br />

Franco Alfieri<br />

Franco Alfieri si muove, provoca, propone,<br />

a volte invade anche il campo<br />

vicino. Sollecitato da amici capaccesi,<br />

non si sot<strong>tra</strong>e alle richieste e si dichiara<br />

disponibile ad affrontare insieme<br />

molti aspetti delle problematiche assillano<br />

le due città turistiche dell’estremo<br />

lembo della piana del Sele: Capaccio<br />

Paestum ed Agropoli.<br />

È della settimana scorsa la decisione,<br />

per esempio, che il comune di Agropoli<br />

favorirà insediamenti alberghieri<br />

con una variante al Prg senza aspettare<br />

il nuovo Puc. Mentre a Capaccio <strong>gli</strong><br />

imprenditori turistici s’incon<strong>tra</strong>no per<br />

chiedere più pulizia e più sicurezza<br />

oltre ad invocare la possibilità di adeguare<br />

le strutture ricettive per poter affrontare<br />

il mercato ad armi pari con<br />

altre realtà turistiche italiane e s<strong>tra</strong>niere.<br />

Non sono pochi i Capaccesi ad augurarsi<br />

un accordo <strong>tra</strong> le due amminis<strong>tra</strong>zioni<br />

per poter “attingere” indirettamente<br />

alle risorse politiche e gestionali<br />

del potente assessore ai lavori pubblici<br />

della provincia di Salerno. Lo<br />

stesso Alfieri, non nasconde la sua vo<strong>gli</strong>a<br />

di andare, con il tempo, oltre al<br />

ruolo “provinciale” che la politica finora<br />

<strong>gli</strong> ha assegnato, e, lusingato della<br />

richiesta, ha dato la sua disponibilità<br />

ad incon<strong>tra</strong>re ed a stilare un piano di<br />

interventi comuni.<br />

Dopo le primarie per il partito democratico<br />

in cui tutti sindaci sono impegnati,<br />

direttamente o indirettamente,<br />

maturerà il tempo per un incontro.<br />

La cosa importante è prepararlo bene,<br />

con obiettivi semplici e chiari all’opinione<br />

pubblica e, soprattutto, praticabili<br />

e verificabili nel breve periodo.<br />

Ancora brucia la delusione provocata<br />

dall’impossibilità di trovare un comune<br />

piano d’azione per realizzare il palazzotto<br />

dello sport al confine <strong>tra</strong> i due<br />

comuni. Il progetto fu molto enfatizzato<br />

dai due sindaci del tempo, Enzo<br />

Scia ed Antonio Domini.<br />

Agropoli e Capaccio Paestum sono<br />

due realtà molto diverse <strong>tra</strong> loro. La<br />

prima ha una struttura urbana compatta<br />

e univoca, salvo qualche eccezione.<br />

La seconda ha un’estensione a macchia<br />

di leopardo dovuta a<strong>gli</strong> insediamenti<br />

agricoli ed alla strutturazione in<br />

con<strong>tra</strong>de. Agropoli ha il porto e Paestum<br />

le spiagge. A Mattine c’è un grosso<br />

insediamento industriale, a Paestum<br />

l’agricoltura è la seconda fonte di reddito.<br />

Insomma due realtà che si completano<br />

ma che hanno nel loro futuro<br />

Giuseppe se n’è andato, lasciando dietro<br />

di sé lacrime e dolore. Un triste destino<br />

lo ha atteso lungo una s<strong>tra</strong>da che<br />

aveva già percorso infinite volte in<br />

sella alla sua bici. Un dossetto artificiale<br />

che tante volte aveva scavalcato<br />

con sicurezza e facilità lo ha <strong>tra</strong>dito.<br />

Per una settimana i medici hanno fatto<br />

il possibile ma non è stato sufficiente<br />

così come non sono state sufficienti le<br />

tante preghiere sgorgate dal più profondo<br />

del cuore dei genitori, dei parenti,<br />

de<strong>gli</strong> amici, ma anche di chi non<br />

lo conosceva direttamente, ma è rimasto<br />

colpito da questa <strong>tra</strong>gedia. Due comunità,<br />

quella di Agropoli e quella di<br />

Felitto, paese d’origine del papà Serafino,<br />

unite nel dolore, si sono strette<br />

intorno alla piccola bara bianca e quelli<br />

che non sono riusciti ad en<strong>tra</strong>re nella<br />

pur spaziosa chiesa della Madonna<br />

delle Grazie di Agropoli, si sono stretti<br />

intorno alla chiesa, per un unico,<br />

forte ed affettuoso abbraccio a Giuseppe,<br />

in quel momento fi<strong>gli</strong>o, fratello o<br />

amico di tutti i presenti. Non tutti<br />

hanno retto, qualcuno è anche svenuto<br />

durante quella cerimonia che don<br />

Bruno Lancuba ha definito “ il passaggio<br />

dalla storia terrena alla gloria del<br />

Paradiso”. Una folla, con le lacrime<br />

a<strong>gli</strong> occhi ed il cuore gonfio di dolore,<br />

ha partecipato commossa e silenziosa.<br />

C’erano tutti; anche il gruppo<br />

scout al quale apparteneva, i compagni<br />

di scuola, e non solo della sua III L,<br />

una sola e grande prospettiva: il turismo.<br />

Se i due primi cittadini, che questa<br />

volta sono anche dello stesso partito,<br />

fossero determinati a perseguire un<br />

progetto integrato comune, ci sarebbe<br />

spazio per forme d’integrazione anche<br />

spinte che potrebbero far storcere il<br />

naso a molti, ma che produrrebbero risultati<br />

enormi sotto il profilo della promozione<br />

turistica e della capacità di attirare<br />

risorse ed investimenti.<br />

Chi vive di turismo sa che più è ampia<br />

l’offerta turistica e più grandi sono le<br />

opportunità di aggredire il mercato e<br />

di allungare la stagione tenendo aperte,<br />

utilmente, le strutture. Ecco perché<br />

molti a Paestum confidano nella capacità<br />

di Alfieri di <strong>tra</strong>inare anche la città<br />

dei templi nel vertiginoso giro del fare.<br />

Perché questo si avveri è necessario<br />

mettere in prima fila <strong>gli</strong> interessi e lasciare<br />

indietro le dispute, puerili, di<br />

campanile.<br />

velina<br />

Giuseppe Tucci è volato in Paradiso<br />

Felitto, il paese di origine del papà vicino alla fami<strong>gli</strong>a<br />

dalla prima<br />

Vuoi che ti accompagni...<br />

Poi ci fu un rumore come un’interferenza,<br />

un mormorio… un sussurro…<br />

un pianto.<br />

Lui spense la radio, pigiando sui tasti<br />

come un forsennato: il pianto continuava<br />

ad uscire dalle casse.<br />

La macchina sfrecciava nella notte e<br />

superò il cimitero di Prignano, il centro<br />

di <strong>San</strong>t’Antuono e con una sterzata<br />

imboccò la s<strong>tra</strong>da verso <strong>San</strong> Martino.<br />

Biagio allungò una mano verso la<br />

donna che <strong>gli</strong> era seduta accanto.<br />

Lei era fredda, gelata.<br />

Lui cercò di ri<strong>tra</strong>rre la mano, ma lei la<br />

bloccò e la <strong>tra</strong>ttenne.<br />

Biagio sentiva le sue unghie en<strong>tra</strong>r<strong>gli</strong><br />

nella carne.<br />

Allora la guardò e abbandonando il volante,<br />

si girò e si accorse che lei era<br />

pallida e aveva i capelli scarmi<strong>gli</strong>ati.<br />

Nel viso mancavano le pupille.<br />

La macchina sterzò ancora dirigendosi<br />

verso Rocca Cilento.<br />

Le ruote sgommavano in un rumore<br />

infernale.<br />

Biagio non respirava più: lei continuava<br />

ad arti<strong>gli</strong>ar<strong>gli</strong> la mano e il pianto<br />

adesso era più “umano” e veniva chiaramente<br />

da una presenza alle loro<br />

spalle, sui sedili.<br />

Biagio cercò di guardare nello specchietto<br />

retrovisore e vide qualcosa di<br />

scuro, forse un volto, sì, era il volto<br />

della bambina e aveva <strong>gli</strong> occhi luminosi,<br />

rossi.<br />

I freni cominciarono a stridere sull’asfalto<br />

e la macchina si bloccò.<br />

Era davanti al cimitero di Rocca Cilento.<br />

La donna aprì lo sportello e scese, poi<br />

fece scendere la bambina dal sedile posteriore<br />

e la prese in braccio.<br />

Biagio mise in moto la macchina.<br />

La donna e la bambina salivano il viale<br />

del cimitero.<br />

Le due portiere erano ancora spalancate;<br />

la macchina era già in moto.<br />

La corsa riprese.<br />

Biagio ebbe appena il tempo di vedere<br />

il parapetto infrangersi e fu nel burrone.<br />

(C) 2007 by Milena Esposito, diritti<br />

riservati.<br />

che<br />

hanno<br />

testimoniato<br />

il<br />

loro affetto,<br />

ed<br />

i suoi<br />

insegnanti. Un’insegnante, a nome di<br />

tutti, ha tentato di testimoniare affetto<br />

e partecipazione, ma si è interrotta visibilmente<br />

commossa, riuscendo solo<br />

a dire “ Giuseppe, non ho guardato il<br />

tuo volto di giovane che si affacciava<br />

alla vita”. E la sua commozione è diventata<br />

ancor più la commozione di<br />

tutti. Non ci sono parole per consolare<br />

i genitori, così duramente provati,<br />

oggi e ieri, quando Serafino, più o<br />

meno ventenne, perse prematuramente<br />

il padre. Come è stato dolorosamente<br />

reciso il suo rapporto prima con<br />

l’amato giovane padre, oggi con<br />

l’amatissimo fi<strong>gli</strong>o appena tredicenne!<br />

Non ci sono parole per consolare la<br />

mamma Fatima, la sorella e le nonne.<br />

Nonna Pasqualina vedeva in lui il perpetuarsi<br />

della vita del suo defunto<br />

amato marito. In questi casi solo la<br />

fede ci può aiutare e ci fa pensare che<br />

Giuseppe è in Paradiso, <strong>tra</strong> le braccia<br />

di nonno Giuseppe e che tutti e due si<br />

adoperano per consolare e proteggere<br />

il resto della fami<strong>gli</strong>a mentre continua<br />

ad at<strong>tra</strong>versare questa valle di lacrime.<br />

Donato Di Stasi<br />

“Come miele<br />

d’autunno”: un<br />

romanzo che<br />

si nutre del Cilento<br />

“Come miele<br />

d’autunno”<br />

non è un romanzo<br />

autobiografico,<br />

pur presentando<br />

una<br />

narrazione<br />

in prima persona;<br />

non è<br />

neppure un<br />

romanzo femminista, sebbene l’intera<br />

vicenda si sviluppi intorno ad una<br />

donna; è meno che mai un romanzo<br />

psicologico, nonostante sia incen<strong>tra</strong>to<br />

sulla descrizione di un Io.<br />

“Come miele d’autunno” è un romanzo.<br />

E’ una raccolta di emozioni e<br />

paure nelle quali chiunque può specchiarsi,<br />

di stati d’animo capaci di <strong>tra</strong>scinare<br />

il lettore davvero dentro al<br />

libro. E’ la storia di un Io femminile<br />

che, at<strong>tra</strong>verso i ricordi dell’infanzia e<br />

le esperienze di vita, compie un percorso<br />

di profonda <strong>tra</strong>sformazione e<br />

maturazione.<br />

Nel romanzo, interamente ambientato<br />

nel Cilento, sono meravi<strong>gli</strong>osamente<br />

descritti alcuni suggestivi angoli di<br />

“paradiso”. La vita della protagonista si<br />

svolge ad Agropoli, cittadina sulla<br />

quale l’autrice scrive delle emozionanti<br />

righe, e da qui passa a Laureana Cilento,<br />

fino a Valle dell’Angelo e Laurino.<br />

Si può, quindi, affermare che il Cilento,<br />

in “Come miele d’autunno”, è un<br />

po’ come la colonna sonora in un film:<br />

ne segna tutte le pagine creando<br />

un’incantevole cornice al racconto.<br />

Della baia di Trentova di Agropoli, ad<br />

esempio, si legge: “Trentova è un Sogno:<br />

uno dei più belli di tutto il Cilento, la sua<br />

baia abbraccia il verde, blu e turchese<br />

delle sue acque chiare e iridate e dei suoi<br />

pendii riccioluti di tenere fo<strong>gli</strong>e.”<br />

Il titolo del libro presenta un forte significato<br />

metaforico: il miele è dello<br />

stesso colore de<strong>gli</strong> occhi della protagonista<br />

ed è anche il prodotto di una<br />

lunga fase di lavorazione che le api<br />

svolgono; l’autunno, invece, può essere<br />

inteso sia come stagione nella quale<br />

il miele giunge a maturazione, che<br />

come fase della vita caratterizzata<br />

dalla maturità. Il romanzo, infatti, si sviluppa<br />

in un arco di tempo che, andando<br />

dall’estate all’autunno, coincide con<br />

quello nel quale le api lavorano alla<br />

loro dolce prelibatezza. Inoltre, la protagonista,<br />

con i suoi occhi color miele,<br />

fil<strong>tra</strong> tutta la realtà che la circonda,<br />

l’analizza, la fa sua e cresce.<br />

Ma questo Io, nel quale certamente<br />

ogni lettore ritroverà un po’ sé stesso,<br />

riuscirà a diventare proprio come<br />

il miele d’autunno?<br />

Verena Nigro


ALTAVILLA - ALBANELLA<br />

6 n°39 26 ottobre 2007<br />

Padre Candido Gallo, testimone di vita e di cultura<br />

Il cappellano del <strong>San</strong> Leonardo è anche scrittore<br />

Aveva 12 anni Angelo Gallo quando,<br />

per desiderio di seguire Cristo più da<br />

vicino, lasciò Altavilla Silentina, il<br />

paese che <strong>gli</strong> diede i natali e lo vide<br />

crescere felice con i suoi genitori, umili<br />

e saggi contadini di forte <strong>tra</strong>dizione religiosa<br />

e dieci fratelli che oggi “<strong>gli</strong><br />

hanno fatto dono” di ventidue nipoti e<br />

ben trentanove pronipoti. Giunto presso<br />

il Seminario Serafico di Cava de’<br />

Tirreni, tenuto dai Cappuccini, studiò<br />

e si formò secondo la regola. Oggi, a<br />

ottanta anni e più, Padre Candido, frate<br />

e sacerdote Cappuccino, si concede alle<br />

nostre domande, narrandoci, con sobrietà<br />

e chiarezza, il suo vissuto umano<br />

e religioso, la storia di Salerno e dell’ospedale<br />

ove svolge con cura e amore<br />

il servizio di assistente religioso ospedaliero<br />

dettato<strong>gli</strong> dalla <strong>San</strong>ta Obbedienza:<br />

ci lascia un vero e proprio testamento<br />

di amore e intelligenza. Dopo la<br />

consacrazione sacerdotale, Eboli 6 agosto<br />

1950, visse per dodici anni, fino al<br />

1962, nei diversi conventi della provincia<br />

monastica salernitano – lucana. Dal<br />

1963 ad oggi assiste <strong>gli</strong> infermi presso<br />

<strong>gli</strong> “OO.RR. S. Giovanni di Dio e<br />

Ruggi D’Aragona” di Salerno. Proprio<br />

A “certificare” l’impressione che qualche<br />

mistero ci fosse nell’incidente che<br />

è costato la vita ai quattro giovani in<br />

servizio a Persano è, il 12 ottobre nella<br />

pagina 23 de “La Città“: “I ragazzi<br />

viaggiavano…”, dove Tonino Del<br />

Mese, esperto di infortunistica s<strong>tra</strong>dale,<br />

dopo un sopralluogo sul luogo dell’incidente,<br />

afferma testualmente:<br />

“…la prima cosa da chiarire è che il<br />

guard rail era già stato abbattuto, in<br />

quanto abbiamo trovato <strong>tra</strong>cce di<br />

un’al<strong>tra</strong> auto che ha lasciato frammenti<br />

di materiale plastico abbastanza visibili…”.<br />

La dinamica dell’incidente è ormai<br />

chiarita ma non lo sono alcuni particolari.<br />

C’era o no la protezione assicurata<br />

dal guard rail? Perché a Borgo<br />

<strong>San</strong> Cesareo, la località di Albanella,<br />

dove la comitiva era diretta presso una<br />

nota pizzeria, si sostiene che poche ore<br />

prima era avvenuto un altro incidente<br />

in quello stesso punto, con un furgone<br />

uscito fuori s<strong>tra</strong>da abbattendo una<br />

parte delle balaustre. Alla fine di un<br />

rettilineo di oltre due chilometri e<br />

mezzo, senza illuminazione, in piena<br />

campagna, una curva a gomito, con il<br />

guard rail divelto nel punto più critico:<br />

questo è lo scenario della <strong>tra</strong>gedia.<br />

Un maschera frontale di una Fiat<br />

qui, siamo venuti a trovarlo per scoprire<br />

i tesori della sua esperienza di uomo<br />

e servo del Signore. In un’ abitazione al<br />

terzo piano dell’ospedale, il nostro caro<br />

<strong>tra</strong>scorre alcune ore ritirato nel silenzio<br />

della preghiera e dello studio. Padre<br />

Candido, infatti, si dedica allo studio<br />

ed ama <strong>tra</strong>smettere, at<strong>tra</strong>verso <strong>gli</strong> scritti,<br />

l’esperienza del suo cammino<br />

umano-vocazionale.<br />

Da quale esigenza nasce la sua vocazione?<br />

La vocazione, all’inizio, è solo un accenno,<br />

un desiderio, una curiosità spirituale,<br />

poi, con la formazione e una<br />

conoscenza approfondita, si va<strong>gli</strong>a la<br />

scelta di vita e si prosegue con tale passione<br />

e convinzione tanto da non badare<br />

ad altro. C’è anche chi, durante il<br />

percorso, si accorge che non è la scelta<br />

più giusta per sé e lascia. Io sono rimasto<br />

in contatto con i miei, infatti,<br />

ogni 6 agosto torno ad Altavilla per la<br />

<strong>tra</strong>dizionale festa di fami<strong>gli</strong>a, la “giornata<br />

della fonte”, in cui si rivive la<br />

gioia della fi<strong>gli</strong>olanza e dell’appartenenza<br />

alla propria terra. Belli i momenti<br />

della <strong>San</strong>ta Messa e dello scambio<br />

della ceramica in ricordo del giorno<br />

della consacrazione, con una<br />

foto ricordo del pranzo. Ho<br />

vissuto la storia del nostro<br />

tempo da attento ed attivo<br />

testimone. La mia esperienza<br />

mi ha consi<strong>gli</strong>ato di scrivere<br />

quanto ho visto.<br />

Ci racconti di un episodio<br />

vissuto in gioventù che<br />

l’ha fatta maturare.<br />

Certamente l’alluvione del<br />

25 – 26 ottobre 1954. Da<br />

poco ero divenuto sacerdote,<br />

ero giovane e fu un’esperienza<br />

che mi s<strong>tra</strong>volse, toccandomi<br />

nel profondo dell’anima.<br />

Bisognava soccorrere<br />

i feriti, nonostante l’impressione<br />

e la paura iniziali,<br />

c’era da farlo. Prendere 14<br />

cadaveri a via Vernieri e<br />

stare al seguito dei carri che<br />

ne portavano 28 al cimitero della città,<br />

<strong>tra</strong> brandelli di corpi inermi giovani e<br />

non, è stata un’esperienza scioccante.<br />

Ho dovuto tirar fuori una forza che neanche<br />

pensavo avessi. Non dimentico<br />

nessun particolare raccapricciante, il<br />

corpo senza vita di una vecchietta che<br />

nuovo tipo è stata vista e fotografata<br />

sul posto dell’incidente dell’al<strong>tra</strong> notte.<br />

L’auto dell’incidente dei militari era<br />

invece un’Audi3. Sono <strong>gli</strong> elementi sui<br />

quali continuano le indagini in corso.<br />

Così si riaccende una polemica sulla<br />

sicurezza di una s<strong>tra</strong>da che è al confine<br />

fra troppi comuni. Il primo a parlare<br />

è Palmiro Cornetta, perché, sia pure<br />

per poche decine di metri quel “fosso<br />

di colmata” dove hanno trovato la<br />

morte i quattro giovani militari è dentro<br />

i confini del comune di Serre: “Ho<br />

a disposizione un vigile e mezzo un vigile<br />

e mezzo per far controllare 60 chilometri<br />

quadrati di territorio. Una parte<br />

del quale, quello al di sotto del vasto<br />

comprensorio militare, è del tutto staccato<br />

dalla parte superiore, dove c’è il<br />

paese e le frazioni rurali. Se da Serre<br />

vo<strong>gli</strong>o andare a Ionta devo passare per<br />

Altavilla. In passato ho rotto le scatole<br />

ad Andria ed Alfieri per avere le due<br />

rotonde lato Calore e lato Sele di Persano.<br />

Quando faccio mettere l’autovelox<br />

da quelle parti sono subissato da<br />

un mare di proteste…”. Diverso tempo<br />

fa lo stesso Cornetta aveva fatto anche<br />

una proposta “a costo zero” per aumentare<br />

la sicurezza s<strong>tra</strong>dale: “Avevo<br />

chiesto all’Anas di cedere ai comuni i<br />

guard rail che si vanno a sostituire sull’autos<strong>tra</strong>da<br />

Salerno<br />

– Reggio<br />

Calabria. Mai<br />

avuto risposte…”.<br />

Antonio Di Feo,<br />

primo cittadino<br />

di Altavilla Silentina,<br />

è ancora<br />

scioccato dalle<br />

emozioni provate<br />

durante il funerale:<br />

“Sono<br />

inebetito. L’ho<br />

vissuto come un<br />

lutto di fami<strong>gli</strong>a.<br />

Tanti dei militari<br />

che lavorano a<br />

Persano mandano<br />

i loro fi<strong>gli</strong><br />

presso le nostre<br />

scuole dell’obbligo<br />

di Borgo Carillia o<br />

comprano o fittano<br />

casa nella nos<strong>tra</strong><br />

pianura. Ricorderemo<br />

<strong>gli</strong> scomparsi<br />

nella prima seduta che terremo del nostro<br />

consi<strong>gli</strong>o comunale”.<br />

C’è poi quel fosso, praticamente un acquitrino,<br />

dove è andata a finire l’auto<br />

con dentro i cinque ragazzi che vi sono<br />

mi cadde addosso, <strong>tra</strong>scinata dall’alluvione<br />

lungo il percorso ferroviario che<br />

giungeva da via Vernieri. Ho toccato<br />

con mano il valore dell’esistenza, della<br />

sofferenza.<br />

Maria Laura Pirone<br />

continua a pag. 16<br />

Incidente di Persano, il guard rail era già stato abbattutto?<br />

E’ quanto sostiene Tonino Del Mese, esperto di infortunistica s<strong>tra</strong>dale<br />

Il fosso di scolo nel quale<br />

hanno trovato la morte i 4<br />

militari di Persano; sotto il<br />

frontalino di un’auto Fiat<br />

morti annegati. E’<br />

di competenza del<br />

consorzio di bonifica<br />

di Paestum,<br />

doveva essere pulito<br />

e senza quel<br />

metro e mezzo<br />

d’acqua che hanno trovato i soccorritori:<br />

colpa delle piogge di questi giorni<br />

che hanno avuto la me<strong>gli</strong>o sui ritmi<br />

di lavoro dell’escavatrice.<br />

Oreste Mottola<br />

Bruno Mazzeo è stato il corrispondente<br />

de “Il Mattino” ed anche maestro<br />

elementare e dirigente della Coldiretti,<br />

cantante e musicista. Discorriamo,<br />

le rare volte che ci incontriamo,<br />

soprattutto intorno alla figura di<br />

Antonio Tedesco, il sindaco dal 1960 al<br />

1975. Di quando, quando le perse le<br />

elezioni comunali, ne ebbe tanto dispiacere<br />

che dopo poco ne morì.<br />

Avrebbe voluto realizzare un vasto<br />

programma di lavori pubblici dopo<br />

che aveva fatto fare fare a Corrado<br />

Beguinot il pdf, il piano di fabbricazione,<br />

che allora poteva sostituire il<br />

piano regolatore. Un nipote, Gino<br />

Tierno, da anni accumula materiale<br />

per scriverci un libro. Lo aspettiamo<br />

ansiosi. Il “professore Bruno”, che di<br />

Tedesco per molti anni ne fu un fiero<br />

avversario, forse il più inflessibile, ora<br />

ne rivaluta l’opera. Io l’ho conosciuto<br />

poco, Tedesco. Ero un ragazzetto di<br />

campagna e ad una riunione politica<br />

democristiana elettorale a casa di miei<br />

parenti io c’ero e tenevo in mano un<br />

libro. Mi chiese di vederlo e mi stimolò<br />

a leggerlo nonostante che fossero<br />

le tesi congressuali di un gruppo dell’ul<strong>tra</strong>sinis<strong>tra</strong>.<br />

“Vienimi a trovare, me<br />

lo racconterai”, mi disse. Avevo appena<br />

fatto l’esame di terza media, non<br />

feci più in tempo a cercarlo.Antonio<br />

Tedesco, oltre che potente e prestigioso<br />

sindaco, fu il primo presidente<br />

della comunità montana e del consorzio<br />

acquedotti. Contava veramente.<br />

Eppure conservava una grande curiosità<br />

sulle passioni che prendevano ai<br />

giovani del tempo. Ne<strong>gli</strong> anni Cinquanta,<br />

con Saverio Reina, Sabatino D’Auria,<br />

Arturo Mazzei, Antonino Di Matteo<br />

e Giovanni Sambroia era stato <strong>tra</strong><br />

i fondatori della Democrazia Cristiana.<br />

Però il paese continuava a guardare<br />

a des<strong>tra</strong>. La svolta ci fu quando i<br />

suoi giovani leoni cominciarono a collegarsi<br />

con i nuovi capi dc salernitani<br />

e così Peppino Pipolo divenne il fiduciario<br />

di Valiante, Arduino Senatore di<br />

Scarlato, Oscar Cimino di D’Arezzo.<br />

Antonio Tedesco - invece - aveva<br />

buoni rapporti con tutti e preferì coltivare<br />

l’amicizia del senatore Indelli, lo<br />

storico animatore della batta<strong>gli</strong>a per<br />

dare alla provincia di Salerno, l’ acqua<br />

del fiume Sele. Fu uomo di partito sì,<br />

ma amico di tutti. Dialogante, sempre<br />

aperto alle sollecitazione de<strong>gli</strong> avversari<br />

leali. Fu un moderno, in anticipo<br />

sui tempi. Nel Pd ci sarebbe stato a<br />

suo agio? Io, ripensando a come m’incoraggiò<br />

a leggere quel libretto di<br />

Avanguardia Operaia, penso di sì. Vedo<br />

però Bruno Mazzeo che aggrotta le<br />

ci<strong>gli</strong>a e fa una smorfia di disapprovazione.<br />

Oreste Mottola


n°39 26 ottobre 2007<br />

ALBURNI 7<br />

Il sacco di Paestum. Ventenni di abusi edilizi<br />

Quando il fascismo sognò una grande “Littoria” pestana che avvolgesse l’area archeologica<br />

dente della Confesercenti Domenico<br />

Spinelli, il suo vice Raffaele Spagnuolo,<br />

il segretario Vincenzo Ferro e alcuni<br />

commercianti della zona di <strong>San</strong>ta Cecilia.<br />

Il presidente Spinelli ha spiegato:<br />

«L’assemblea ha visto al centro delle<br />

discussioni le problematiche inerenti<br />

ai lavori della rotatoria di <strong>San</strong>ta Cecilia.<br />

Dopo ampia discussione ed interventi,<br />

abbiamo preso un preciso accordo,<br />

volto ad avere risposte da<strong>gli</strong><br />

enti». Nel verbale sono state stabilite<br />

Il 5 marzo del 1957 veniva approvata<br />

dalla Camera dei deputati e dal Senato<br />

della Repubblica Italiana la legge<br />

n.220, ovvero la Costituzione di una<br />

zona di rispetto intorno all’antica città<br />

di Paestum e divieto di costruzioni<br />

entro la cinta muraria. L’artefice, la<br />

mente, Umberto Zanotti Bianco. Il<br />

celebre archeologo, nominato senatore<br />

a vita dopo la caduta del regime fascista,<br />

aveva pensato ad una norma ad<br />

hoc per la tutela dell’area archeologica<br />

dell’antica Poseidonia. In esperienza e<br />

conoscenza della zona e<strong>gli</strong> non era secondo<br />

a nessuno, visto che proprio lì,<br />

all’ombra dei templi, aveva <strong>tra</strong>scorso i<br />

suoi anni di confino. Chi me<strong>gli</strong>o di lui,<br />

cresciuto a pane e archeologia, poteva<br />

ergersi a paladino/pianificatore dell’area<br />

pestana?<br />

Il “suo” decreto, composto da quattro<br />

articoli, stabiliva la costituzione di una<br />

zona di rispetto della profondità di<br />

metri mille all’esterno della cinta muraria,<br />

proibiva esplicitamente ogni genere<br />

di costruzione entro l’ambito della<br />

zona suindicata, come entro le mura -<br />

in pratica il divieto di costruire nel raggio<br />

di un chilometro a partire dalle<br />

mura - e infine consentiva eventuali<br />

ampliamenti e modifiche autorizzate<br />

dal Ministero, ma solo per costruzioni<br />

già esistenti. In verità questo del ’57<br />

non fu il primo provvedimento in assoluto<br />

volto alla tutela del sito archeologico.<br />

Un decreto ministeriale del<br />

marzo 1933 già applicava un primo<br />

vincolo di inedificabilità per la fascia di<br />

300 metri lungo la cinta, con l’eccezione<br />

della località Lupata, dove l’area interdetta<br />

si estendeva fino al mare. Un<br />

decreto che forse evitò la costruzione di<br />

una “Littoria pestana“ - una nuova colonia<br />

fortemente voluta dalla gerarchia<br />

fascista - su quelle terre che proprio allora<br />

cominciavano ad essere s<strong>tra</strong>ppate<br />

alla morsa della malaria.<br />

Già dalla sua pubblicazione ufficiale -<br />

aprile 1957 - la legge “Zanotti Bianco”<br />

aveva destato non lievi malumori ne<strong>gli</strong><br />

ambienti locali. Ma non solo in quelli.<br />

Alcuni fra <strong>gli</strong> stessi esponenti dell’entourage<br />

del senatore cominciarono - diciamo<br />

- a prendere le distanze dalla<br />

nuova normativa<br />

In generale l’impressione dei più è che<br />

si <strong>tra</strong>ttava di una norma eccessiva, un<br />

vincolo che rischiava di frenare lo sviluppo<br />

del territorio e del turismo, si paventava<br />

per i templi il pericolo di rimanere<br />

delle “maestose cattedrali nel deserto”,<br />

ancora e per sempre «terribili<br />

per la loro sconfinata solitudine», secondo<br />

il celebre giudizio del Goethe<br />

viaggiatore. E intanto si regis<strong>tra</strong>vano<br />

le prime violazioni. Una su tutte, la costruzione<br />

nell’area interdetta di un autostello,<br />

un motel di proprietà dell’ACI,<br />

l’Automobil Club Italia. Se aggiungiamo<br />

che allora il presidente del club era<br />

quel principe Caracciolo, grande amico<br />

di Zanotti Bianco (e fondatore insieme<br />

al senatore dell’associazione di tutela<br />

ambientale Italia Nos<strong>tra</strong>), possiamo capire<br />

la ridda di voci che si levarono:<br />

«Ma come? Proprio loro?».<br />

Era solo il preludio di quello che sarebbe<br />

successo di lì a breve.<br />

Anni Sessanta. Anni di espansione edilizia<br />

selvaggia che proiettava la sua<br />

ombra funesta anche su Paestum. C’era<br />

alcune richieste su cui il sindaco, Martino<br />

Melchionda, l’assessore alle attivitá<br />

produttive delega del primo cittadino,<br />

quello al bilancio Adolfo Lavorgna,<br />

il comandante vigili, Vincenzo<br />

Gallo la commissione lavori pubblici e<br />

l’Anas dovranno dare risposte. I commercianti<br />

chiedono un incontro per<br />

discutere dei seguenti punti: chiarimenti<br />

sulla data di consegna dei lavori;<br />

opere di urbanizzazione parallele ai<br />

lavori; esposizione con tabellone del<br />

continua da pag. 3<br />

Partito il cantiere a <strong>San</strong>ta Cecilia...<br />

un embrione di piano regolatore - quello<br />

invocato un po’ da tutti fin da<strong>gli</strong> anni<br />

Quaranta - affidato all’architetto Roberto<br />

Visconti.<br />

Punto cardine del progetto la riorganizzazione<br />

del vecchio centro medievale<br />

di Capaccio, destinato a diventare il<br />

vero polo di sviluppo dell’area in perfetta<br />

simbiosi con la città antica. L’ambizioso<br />

programma - forse troppo “illuminista”,<br />

per usare le parole dello stesso<br />

architetto - avrebbe dovuto al tempo<br />

stesso tutelare l’area archeologica e valorizzare<br />

la vocazione agricola della<br />

zona. La costa andava invece preservata<br />

da ogni possibilità di espansione<br />

edilizia, anche at<strong>tra</strong>verso l’esproprio<br />

delle costruzioni sorte in area demaniale,<br />

quella del’33. Ma la mancanza assoluta<br />

di unanimità consensuale attorno<br />

alla proposta - nell’amminis<strong>tra</strong>zione,<br />

nella popolazione - aprì la s<strong>tra</strong>da ad<br />

aspri con<strong>tra</strong>sti <strong>tra</strong> favorevoli e con<strong>tra</strong>ri.<br />

La “batta<strong>gli</strong>a” registrò punte di fanatismo<br />

con l’intervento in massa di contadini<br />

ostili al nuovo strumento urbanistico.<br />

È lo stesso Visconti a ricordare<br />

«sedute comunali interrotte per ragioni<br />

di sicurezza quando dovevo illus<strong>tra</strong>re<br />

il piano davanti ad una folla inferocita».<br />

Il tentativo di dare alla realtà<br />

pestana un criterio di sviluppo si risolse<br />

quindi in un nulla di fatto, determinando<br />

anzi la revoca dell’incarico<br />

all’architetto.<br />

E intanto sulle mura greche - secondo<br />

l’arguta espressione di Carla Errico -<br />

«già premeva l’onda massiccia della<br />

colata di cemento». Un’onda speculativa<br />

pronta a sommergere tutto il litorale.<br />

Cominciò quella che è stata definita<br />

la “pianificazione della <strong>tra</strong>sgressione<br />

alla pianificazione” in quelle aree<br />

per cui si era in precedenza ipotizzato<br />

il vincolo. Ville, villette, tuguri, capanni,<br />

enormi condomini. Abusivi, selvaggi,<br />

intervennero sul paesaggio, modificandolo<br />

per sempre. In barba alla<br />

legge del povero Zanotti Bianco. Il<br />

“sacco di Paestum”, per usare un termine<br />

in voga in que<strong>gli</strong> anni. Uno scempio<br />

opera di novelli barbari, che invece<br />

di distruggere … costruivano! In<br />

particolare ad essere colpiti dall’edilizia<br />

fuorilegge furono i versanti sud e<br />

sud-ovest, quelli - per intenderci - che<br />

si articolano lungo le direttrici delle<br />

odierne via Torre di Paestum, via Licinella<br />

e via Magna Grecia. Troppo tardi<br />

il fenomeno trovò risalto presso l’opinione<br />

pubblica, sulla carta stampata.<br />

Ormai il danno era fatto.<br />

Si apriva la stagione della denuncia con<br />

un “appello per Paestum” firmato da<br />

critici, urbanisti di fama internazionale,<br />

storici, archeologi, in testa a tutti<br />

Giulio Carlo Argan. Iniziò la stima dei<br />

danni, con il censimento de<strong>gli</strong> scempi.<br />

La soprintendenza alle antichità di Napoli<br />

registrò qualcosa come oltre tremila<br />

costruzioni abusive, sulle quali si<br />

agitava il fantasma delle ruspe. Che<br />

però tale rimase. Erano <strong>gli</strong> anni Ottanta,<br />

anni di assestamento, anni di «dai,<br />

chiudiamo un occhio, tanto ormai...».<br />

La grande abbuffata cementizia era terminata,<br />

<strong>gli</strong> equilibri urbani ormai ridisegnati.<br />

La nuova Paestum si chiamava<br />

ora Capaccio Scalo.<br />

Raffaele Avallone<br />

progetto esecutivo dei lavori; cambiamento<br />

della viabilitá alternativa con riduzione<br />

al massimo della mancata percorrenza<br />

della statale stessa; riduzione<br />

dei tempi di consegna con aumento<br />

delle unitá lavorative o turni di lavoro;<br />

previsione di costruzione di due sovrappassi<br />

pedonali onde evitare la divisione<br />

effettiva delle comunitá esistenti<br />

in due tronconi; inizio lavori bretelle.<br />

I commercianti chiedono anche<br />

di abbattere del 75% le tasse comunali,<br />

compresa quella sulla tabella pubblicitaria,<br />

durante tutta la durata dei<br />

lavori. Infine l’assemblea ha votato un<br />

comitato di rappresentanza affinché<br />

porti avanti le istanze dell’assemblea.<br />

Tale comitato è composto da Giovanni<br />

Garofalo, Michele D’Amato, Antonio<br />

Esposito, Alfredo Barone, Vincenzo<br />

Francese, Cosimo Massa, Natalina<br />

Pepe, Rosa Budetti, Teresa D’Amore e,<br />

come rappresentante della Confesercenti,<br />

Raffaele Spagnuolo. Si attende<br />

ora un incontro con l’amminis<strong>tra</strong>zione.<br />

Maria Rosaria Sica<br />

IL FILO D’ARIANNA<br />

a cura di Sara De Martino<br />

La giustizia è<br />

uguale per tutti?<br />

Il 21 settembre a Napoli, in piazza Plebiscito,<br />

si è svolta la manifestazione<br />

per l’anniversario del corpo di Polizia<br />

Penitenziaria, che ha visto partecipare<br />

le più alte autorità, quali il prefetto<br />

di Napoli e il presidente della<br />

Repubblica Giorgio Napoletano. In<br />

occasione di questa grande manifestazione,<br />

i mass media hanno discusso<br />

sul tema indulto e di tutti coloro<br />

che hanno beneficiato dell’indulto e<br />

che sono ritornati in carcere, perché<br />

hanno commesso altri reati. Ma ci<br />

sono anche tanti che usciti dal carcere<br />

grazie all’indulto si sono reintegrati<br />

nella società in punta di piedi con<br />

un lavoro dignitoso. Questo però non<br />

fa notizia, non fa scoop! Sono passati<br />

14 mesi dall’approvazione dell’indulto<br />

e il ministro della giustizia ha<br />

<strong>tra</strong>cciato un bilancio positivo de<strong>gli</strong> effetti<br />

dell’indulto dal sottosegretariato<br />

alla giustizia, Luigi Manconi e dal DAP,<br />

Ettore Ferrara. Manconi definisce i risultati<br />

dall’indulto estremamente positivi,<br />

soprattutto se paragonati all’indulto<br />

del 1990; allora furono scarcerati<br />

10 mila detenuti, ma dopo solo<br />

un anno la popolazione penitenziaria<br />

era aumentata di altrettante unità. Per<br />

il sottosegretariato alla giustizia Manconi<br />

servono 3 riforme: l’abrogazione<br />

della legge Fini-Giovanardi sulla<br />

droga, l’abrogazione della legge Bossi-<br />

Fini sull’immigrazione e l’abrogazione<br />

della ex Cirielli sulla recidiva che<br />

ha prodotto solo tanti guasti. Inoltre<br />

poi, ed è stato confermato sempre<br />

dal bilancio <strong>tra</strong>cciato dal sottosegretariato<br />

alla giustizia che <strong>tra</strong> tanti quelli<br />

ritornati in carcere che avevano beneficiato<br />

dell’indulto 2/3 sono s<strong>tra</strong>nieri.<br />

Ci tengo a precisare che dell’indulto<br />

ha beneficiato anche l’ex ministro<br />

della difesa Cesare Previti. Quello<br />

che mi chiedo è perché i mass<br />

media non hanno evidenziato un caso<br />

come questo, dove il ministro era<br />

coinvolto nel processo IMI-SIR. L’onorevole<br />

Cesare Previti viene condannato<br />

il 29 aprile del 2003 a 11 anni di<br />

carcere per corruzione dei giudici. Il<br />

23 maggio la Corte D’Appello riduce<br />

la condanna a 7 anni, confermando i<br />

capi d’imputazione, infine la Suprema<br />

Corte di Cassazione riduce la pena a<br />

6 anni. Nel frattempo la des<strong>tra</strong> si appresta<br />

a varare in poco più di un<br />

mese la legge ex Cirielli, che prevedeva<br />

<strong>gli</strong> arresti domiciliari per chi ha<br />

superato i 70 anni di età, legge ad personam.<br />

L’ex ministro della Difesa il 5<br />

maggio en<strong>tra</strong> in carcere a Rebibbia<br />

continua a pag. 15 ut


DIANO<br />

8 n°39 26 ottobre 2007<br />

Da <strong>San</strong>za, sull’articolo del "Cervato" conteso<br />

“I Piagginesi non hanno voluto chiudere la vicenda con il pagamento di un fitto”<br />

Parole forti, toni alti nell’articolo di<br />

Bartolo Scandizzo. Già nei titoli si<br />

parla di “montagna contesa” , “di sabotaggio”.<br />

Ma in tutto l’articolo – ed<br />

anche nel box “La storia” sulla “grotta<br />

della discordia” di Gilda Petrone - <strong>gli</strong><br />

autori si lasciano andare a spigolosità<br />

verbali. Sono due le questioni che vo<strong>gli</strong>o<br />

porre. Una di metodo e una di merito.<br />

Non entro nella vertenza relativa alla<br />

s<strong>tra</strong>da che da Piaggine arriva alla croce<br />

di Vallevona perché riguarda il Comune<br />

di <strong>San</strong>za, che saprà cosa dire, come<br />

dirlo, cosa fare, come farlo.<br />

Sul metodo, allora. Non mi pare che <strong>gli</strong><br />

articoli diano un contributo alla pacificazione.<br />

Forse non volevano darlo,<br />

PER IL PRESIDENTE DEL<br />

PARCO IO VOGLIO<br />

indicare tre nomi<br />

——————————————<br />

——————————————<br />

——————————<br />

Specificare nome e cognome e<br />

qualifica professionale<br />

del votante<br />

——————————————<br />

——————————————<br />

——————<br />

Spedire a: Settimanale <strong>Unico</strong><br />

Galleria commerciale LAURA<br />

Viale della Repubblica, 177<br />

84040 CAPACCIO PAESTUM<br />

forse volevano per davvero esasperare<br />

<strong>gli</strong> animi. Non si spiega altrimenti l’uso<br />

di termini offensivi nei confronti di<br />

“qualche sanzese” da affidare “alle<br />

cure cliniche”. Forse volevano dividere<br />

la cittadinanza. Tempo sprecato. A<br />

<strong>San</strong>za tutti credono nell’assoluta prerogativa<br />

dell’Arciconfraternita “S.<br />

Maria della Neve” di gestire il culto<br />

alla Madonna della Neve sul Cervato,<br />

grotta compresa.<br />

Né appare congruo parlare di modernità<br />

e di <strong>tra</strong>dizione. Più semplicemente<br />

noi sanzesi sappiamo che il culto<br />

della Madonna della Grotta ci appartiene,<br />

è nei nostri usi e costumi. Nulla<br />

quaestio se altri vo<strong>gli</strong>ono partecipare<br />

alla nos<strong>tra</strong> <strong>tra</strong>dizione religiosa, alla nos<strong>tra</strong><br />

fede. Accade già<br />

oggi per fedeli di paesi<br />

limitrofi e non. Nessun<br />

problema.<br />

Però, però: non si può<br />

surrettiziamente equivocare<br />

sui comportamenti<br />

e scambiare un<br />

gesto isolato, un atteggiamento<br />

sba<strong>gli</strong>ato<br />

con il sopruso, con la<br />

legge della giungla,<br />

con il regno della ex<strong>tra</strong>territorialità.<br />

Termini<br />

e animosità che<br />

forse nascondono inconfessate<br />

e inconfessabili<br />

finalità.<br />

Noi sanzesi, come testimoniamo<br />

da secoli,<br />

proclamiamo la fede<br />

nella nos<strong>tra</strong> Protettrice;<br />

ne custodiamo gelosamente<br />

la <strong>tra</strong>dizione,<br />

con l’attenzione a<br />

non snaturarla, a mantenerla<br />

integra nel<br />

tempo; la <strong>tra</strong>smettiamo<br />

ai nostri fi<strong>gli</strong>. Non<br />

ci sono altri scopi.<br />

La storia della nos<strong>tra</strong><br />

<strong>tra</strong>dizione ha sopportato<br />

gravi avversità nel corso dei secoli,<br />

ha fatto fronte a calamità naturali,<br />

ha superato momenti di difficoltà di<br />

vario genere. Non sono mai servite la<br />

forza e l’intimidazione per confermarla<br />

e custodirla. Ce la ritroviamo oggi<br />

più viva che mai, come patrimonio di<br />

tutti a <strong>San</strong>za e ovunque ognuno abbia<br />

scelto o sia stato costretto a vivere.<br />

Nel merito, poi, pur se sommariamente.<br />

Questa fede secolare, questa <strong>tra</strong>dizione<br />

così forte e vissuta sempre intensamente<br />

sono connaturate al popolo di<br />

<strong>San</strong>za. Capisco che a<strong>gli</strong> occhi de<strong>gli</strong><br />

es<strong>tra</strong>nei alcuni aspetti esteriori possano<br />

sembrare eccessivi; può sembrare antimoderna<br />

(o postmoderna) la partecipazione<br />

a<strong>gli</strong> “eventi” che caratterizzano<br />

la vita a <strong>San</strong>za nel periodo di Cervato;<br />

può sembrare fenomeno antico il calendario<br />

di <strong>San</strong>za permeato dai riferimenti<br />

a questa <strong>tra</strong>dizione millenaria.<br />

Ma la spiegazione è proprio nel fatto<br />

che sono più di mille anni che <strong>San</strong>za<br />

vive sul Cervato, con il Cervato ed<br />

esplica la sua fede sull’intera area della<br />

sommità del monte. E questa nos<strong>tra</strong><br />

storia ci consente di dire che non è vero<br />

che la cappella sia stata costruita nel<br />

1599 (la lapide ne ricorda un rifacimento<br />

– documenti di archivio ci dicono<br />

che la cappella esiste sin dal secolo<br />

Novecento); non è vero che il santuario<br />

abbia mai avuto due porte distinte<br />

(una per i <strong>San</strong>zesi una per i Piagginari);<br />

non è vero che Piaggine abbia mai<br />

praticato nella sua storia religiosa il<br />

culto per la Madonna della Neve; non<br />

è vero che Giuseppe Cavallo sia riuscito<br />

a mantenere una convivenza pacifica<br />

(me<strong>gli</strong>o parlare di temporanea colpevole<br />

accondiscendenza della Congrega<br />

di <strong>San</strong>za che, tuttavia, con la<br />

morte di Zi’ Giuseppe, ha voluto riappropriarsi<br />

–finalmente- delle sue legittime<br />

prerogative sulla Grotta).<br />

Ed infine, anche la questione TAR merita<br />

un completamento: dopo l’ordinanza<br />

di sgombero c’è stata una sospensiva<br />

chiesta dall’Arciconfraternita di<br />

<strong>San</strong>za. Inoltre c’è stato un tentativo di<br />

risoluzione pacifica della querelle <strong>tra</strong> i<br />

sindaci dei due comuni ad opera del<br />

Prefetto di Salerno, la quale però non<br />

ha visto una conclusione scritta perché<br />

non gradita a Piaggine. L’allora Prefetto<br />

di Salerno, infatti, si era pronunciato<br />

sulla disponibilità patrimoniale delle<br />

grotte montane e sulla destinazione<br />

d’uso della grotta del Cervato: la grotta<br />

non è demanio, ma patrimonio disponibile<br />

e la destinazione d’uso è di<br />

culto, gestito da <strong>San</strong>za per la devozione<br />

alla Madonna della Neve, che però<br />

“avrebbe potuto pagare un fitto”. In<br />

questi termini si pronunciò il prefetto di<br />

Salerno nel 1998 e su queste basi doveva<br />

avvenire l’accordo. Nulla di fatto.<br />

Oggi vige il diritto dell’Arciconfraternita<br />

di <strong>San</strong>za, che deriva da una <strong>tra</strong>dizione<br />

millenaria, di curare il culto della<br />

Madonna della Neve anche at<strong>tra</strong>verso<br />

la gestione della cappella/santuario e<br />

della grotta, due luoghi fisici che per<br />

noi sanzesi costituiscono un unicum,<br />

come testimoniano <strong>gli</strong> atteggiamenti di<br />

ognuno, la consuetudine e le celebrazioni<br />

religiose che si ripetono di anno<br />

in anno.<br />

Stando così le cose ci possono essere<br />

le condizioni perché il Cervato sia<br />

“conteso”? Assolutamente no. Suvvia,<br />

questa “diatriba” sarebbe veramente<br />

antistorica!<br />

Venezia, 6 ottobre 2007<br />

Giovanni Giordano<br />

confratello dell’Arciconfraternita<br />

“S. Maria della Neve” di <strong>San</strong>za<br />

Gentile sig. Giovanni, l’articolo è maturato<br />

proprio dal “sabotaggio” effettuato<br />

sulla s<strong>tra</strong>da di “Vaddivona”<br />

messo in atto a due giorni dalla festa<br />

sulla sul Cervati. Antistorico è stato il<br />

gesto, antistoriche e patologiche sono<br />

le motivazioni addotte per tentare di<br />

giustificare l’atto da parte del sindaco<br />

e di molti <strong>San</strong>zesi. Si è <strong>tra</strong>ttato, invece,<br />

di un vero e proprio sopruso nei<br />

confronti di chi, legittimamente, vuole<br />

salire al Cervati per devozione o per<br />

sport nel modo e con i mezzi che ritiene<br />

più adatti (personalmente ci vado a<br />

piedi!). Per il resto, il giudizio sulle<br />

diatribe legate ai diritti sulla chiese e<br />

sulla grotta, lo lascio volentieri ai lettori.<br />

Nel merito sono d’accordo con il vescovo<br />

di Teggiano: “Chi ha frapposto<br />

al legittimo desiderio dei fratelli che<br />

vo<strong>gli</strong>ono recarsi, con il mezzo che ritengono<br />

più opportuno, su un luogo di<br />

preghiera, ha mancato di rispetto al<br />

senso religioso che dovrebbe unire le<br />

comunità di Piaggine e <strong>San</strong>za e di qualunque<br />

altro luogo.”<br />

B.S.<br />

Nuovi vaccini<br />

per allergia<br />

a frutta e verdura<br />

Ogni anno un<br />

numero sempre<br />

maggiore<br />

di persone si<br />

ammala di allergie<br />

alimentari<br />

specie a<br />

frutta e verdura.<br />

Grazie<br />

ad un progetto<br />

di ricerca europeo al quale partecipa<br />

anche l’Italia, presto, anche se<br />

non prima dei 3-5 anni, potrebbe arrivare<br />

il primo vaccino per combattere<br />

questo tipo di allergie. Il primo<br />

campanello d’allarme in caso di allergia<br />

scatta quando mangiando frutta<br />

o verdura si avverte un prurito sotto<br />

la lingua. Si chiama in termini medici<br />

sindrome orale allergica ed è caratterizzata<br />

da prurito e bruciore della<br />

mucosa orale ed edema delle labbra<br />

immediatamente dopo l’ingestione di<br />

alimenti vegetali. A tali sintomi possono,<br />

talvolta, associarsi sintomi gastrointestinali,<br />

orticaria, edema della<br />

glottide e shock anafilattico. Nei soggetti<br />

sensibili i sintomi orali si manifestano<br />

entro pochi minuti dal contatto<br />

con l’alimento, mentre quelli<br />

che interessano altri organi possono<br />

manifestarsi entro 30-60 minuti dall’ingestione<br />

dell’alimento. L’allergia a<br />

frutta e verdura è scatenata dalla molecola<br />

naturale LTP concen<strong>tra</strong>ta nella<br />

buccia della frutta; questo significa<br />

che il 20% circa dei soggetti allergici<br />

potrebbe risolvere il problema eliminando<br />

uno s<strong>tra</strong>to di 5 mm di superficie<br />

quando monda il frutto. Infatti<br />

con questa azione si rimuove l’80% di<br />

tutto l’LTP presente. Il restante 80%<br />

circa è costretto a to<strong>gli</strong>ere dalla propria<br />

dieta frutta e verdura, rischiando<br />

carenze vitaminiche. Per ottenere<br />

una diagnosi precoce al momento è<br />

possibile sottoporsi al test ISAC, che<br />

oggi riesce a rilevare contemporaneamente<br />

90 allergeni diversi, fornendo<br />

una risposta in sole 5 ore. Il<br />

test da ripetere circa una volta all’anno,<br />

è importante soprattutto per i<br />

bambini con uno o en<strong>tra</strong>mbi i genitori<br />

allergici, che corrono un rischio<br />

dal 60 al 90% di divenirlo a loro<br />

volta. Secondo le ricerche di un<br />

gruppo europeo a cui partecipano insieme<br />

Grecia, Spagna, Polonia, Austria<br />

e Islanda in un futuro prossimo si<br />

produrrà il primo vaccino basato<br />

proprio su ltp, per combattere questo<br />

tipo di allergia. In dirittura d’arrivo<br />

quindi i vaccini molecolari basati<br />

sull’allergene specifico.<br />

Alberto Di Muria<br />

redazione@farmaciadimuria.it


n°39 26 ottobre 2007<br />

PAESTUM-AGROPOLI 9<br />

Gli operatori turistici pensano al futuro<br />

Paestum. Gli albergatori<br />

di nuovo insieme<br />

“Non c’è sicurezza per i nostri turisti...<br />

Non siamo in grado di offrire servizi<br />

adeguati... Manca la quotidianità...<br />

La spazzatura è a<strong>gli</strong> angoli delle<br />

s<strong>tra</strong>de... Turisti svizzeri, tedeschi, non<br />

ci sono più... Basta col turismo mordi<br />

e fuggi, con chi sporca e non pulisce...E’<br />

arrivato il momento di mettersi<br />

insieme per parlare con una sola<br />

voce e chiedere ...<br />

Sembrano decisi <strong>gli</strong> albergatori di Paestum,<br />

vo<strong>gli</strong>ono tornare a mettersi insieme<br />

per rivendicare diritti e spingere,<br />

chi di dovere, a sanare situazioni<br />

non più tollerabili. All’hotel Cristallo,<br />

un buon gruppo di operatori del settore<br />

turistico, si sono ritrovati per fare il<br />

punto della situazione. Trenta persone<br />

circa, giovani e veterani, tutti albergatori<br />

della zona. Tutti intorno ad un tavolo<br />

a discutere delle gravi carenze<br />

strutturali di questo territorio che ha<br />

vocazione turistica. C’è scetticismo <strong>tra</strong><br />

i presenti, soprattutto <strong>tra</strong> i “vecchi”<br />

perchè ricordano altri incontri, che risalgono<br />

anche a 30anni fa dove si sono<br />

dette sempre le stesse cose e non si è<br />

mai approdato a nulla. Tra i giovani,<br />

invece, c’è vo<strong>gli</strong>a di “cominciare”, azzerando<br />

tutto ciò che di negativo c’è<br />

stato in passato e manifestando desiderio<br />

di ripartire con forza.<br />

La sensazione è quella che <strong>tra</strong> i presenti<br />

ci sia il giusto mix di determinazione<br />

e di aspettativa indifferibile rispetto<br />

alla soluzione dei problemi. Per<br />

cui questa potrebbe essere la volta<br />

buona, chi ha investito da generazione<br />

nel settore turistico e, per necessità, ha<br />

svoltato verso la banchettistica, oggi<br />

sia disposto a riprendere la s<strong>tra</strong>da maes<strong>tra</strong><br />

dell’acco<strong>gli</strong>enza e dell’offerta turistica.<br />

Per farlo è necessario adeguare<br />

i servizi presenti all’esterno delle<br />

strutture alberghiere, con quelli di alto<br />

livello che i clienti trovano all’interno<br />

de<strong>gli</strong> alberghi.<br />

Le priorità sono la sicurezza e la viabilità<br />

oltre ai collegamenti all’interno<br />

della città dei templi con le stazioni.<br />

A proposito delle quali, è necessario<br />

una vera e propria inversione di tendenza:<br />

devono diventare il fiore all’occhiello<br />

del territorio e non i ricettacoli<br />

di ogni scritta che l’inciviltà quotidiana<br />

riesce a produrre. Sarebbe anche<br />

il caso che si concedessero licenze di<br />

taxi e si trovasse il modo per offrire<br />

spazi vivibili e sicuri a chi volesse<br />

uscire da<strong>gli</strong> hotel e camminare al di là<br />

della pineta, vicino al mare.<br />

L’impegno è quello di rivedersi entro<br />

dieci giorni per stabilire le forme di<br />

aggregazione che si vorranno dare alla<br />

futura associazione, in più si concorderanno<br />

tempi e tappe per poterci arrivare.<br />

Intanto, il gruppo promotore,<br />

composto da Michelangelo Tamburino,<br />

Rino e Pasquale Carrino e Luigi<br />

Acanfora, allargherà l’invito a tutte le<br />

altre strutture ricettive del territorio.<br />

Gli operatori sono tutti invitati ad intervenire<br />

venerdì 19 ottobre alle ore<br />

18,30 presso hotel Cristallo.<br />

Gina Chiacchiaro<br />

Agropoli. Pronti al<br />

cambio di rotta<br />

Lunedì 15 ottobre alle ore 17,30 presso<br />

l’Aula Consiliare del Municipio si è<br />

svolto il dibattito pubblico “Turismo<br />

2008”, promosso dal comune di Agropoli<br />

in collaborazione con Asterisco<br />

Srl., società di comunicazione. L’iniziativa<br />

ha visto <strong>gli</strong> operatori della filiera<br />

turistica confrontarsi sulla s<strong>tra</strong>tegia di<br />

sviluppo necessaria ad organizzare ad<br />

Agropoli un’offerta turistica integrata<br />

e a promuovere la città quale meta turistica<br />

ambientale e punto di ingresso<br />

della destinazione Cilento-Paestum.<br />

A fare da canovaccio al dibattito la<br />

nuova guida turistica “Agropoli – Porta<br />

del Cilento” ed il portale web<br />

www.agropoli.eu che in un progetto integrato<br />

di comunicazione hanno avuto<br />

la adesione della maggior parte delle<br />

aziende operanti nel settori.<br />

A moderare l’incontro il sociologo<br />

della comunicazione professor Antonio<br />

Conte, mentre a dettare i tempi del<br />

dibattito ci hanno pensato i rappresentanti<br />

di Asterisco Srl, Nicola Rizzo, Donato<br />

Guarnirei e Pasquale Conforti e<br />

per Mekanè – che nell’occasione ha<br />

presentato lo spot che andrà in onda<br />

nelle prossime settimane sulle reti Mediaste,<br />

il regista Attilio Rossi.<br />

Ad introdurre i lavori ci ha pensato il<br />

vicesindaco Mauro Inverso e l’assessore<br />

allo Sviluppo Eugenio Benevento,<br />

mentre le conclusioni sono state affidate<br />

al sindaco di Agropoli Franco Alfieri.<br />

Molta soddisfazione da parte di tutti<br />

<strong>gli</strong> intervenuti per la tempestività con la<br />

quale si è iniziato a ragionare della<br />

prossima stagione turistica e della necessità<br />

di destagionalizzare l’acco<strong>gli</strong>enza<br />

at<strong>tra</strong>verso una rete di servizi efficiente<br />

e continuativa.<br />

Nel corso dell’happening si sono succeduti<br />

diversi operatori <strong>tra</strong> cui Francesco<br />

Passaro dell’Hotel Serenella, Michele<br />

Mordente del B&B “La Luna nella<br />

Mano”, Gennaro Fenizia del Lido Trentova<br />

nonché esponenti di Legambiente,<br />

dell’AOK e dei diving center.<br />

Due le direttrici su cui si è incen<strong>tra</strong>to<br />

il dibattito: l’organizzazione di un sistema<br />

turistico di acco<strong>gli</strong>enza in coerenza<br />

con le Linee Guida del Turismo <strong>tra</strong>cciate<br />

dalla regione Campania e la promozione<br />

della domanda.<br />

Questa chiamata a raccolta di tutti <strong>gli</strong><br />

operatori della filiera turistica agropolese<br />

ha voluto sollecitare i vari attori<br />

economici, politici e sociali legati alla<br />

risorsa turismo a lavorare insieme per<br />

creare una rete di attrezzature e servizi<br />

utili ad una fruizione del territorio<br />

motivata da riferimenti e interessi diversi:<br />

il mare e l’ambiente, il diporto<br />

nautico, l’escursionismo nelle sue varie<br />

espressioni, la conoscenza storica e<br />

l’archeologia, l’enogastronomia, la vita<br />

mondana durante la stagione estiva.<br />

«Soltanto la volontà e la capacità di lavorare<br />

insieme, raccordando le diverse<br />

attività turistiche e commerciali attorno<br />

ad un’idea partecipata e condivisa<br />

di sviluppo, – ha affermato Franco Alfieri,<br />

sindaco del Comune di Agropoli -<br />

possono consentirci di organizzare ad<br />

Agropoli un’offerta turistica integrata<br />

al passo con le attuali tendenze del<br />

mercato e le evoluzioni della domanda.<br />

E’ questa, probabilmente,<br />

la prima volta che<br />

ad Agropoli operatori<br />

economici ed istituzionali<br />

sono chiamati a confrontarsi<br />

con largo anticipo<br />

sulla stagione estiva per<br />

<strong>tra</strong>cciare un bilancio e<br />

condividere una s<strong>tra</strong>tegia<br />

di sviluppo che veda tutti<br />

coinvolti per le proprie<br />

professionalità e competenze».<br />

L’appuntamento è fissato<br />

per i prossimi mesi allorquando,<br />

grazie alle manifestazioni<br />

di interesse raccolte,<br />

saranno organizzati<br />

forum tematici per sviluppare<br />

<strong>tra</strong> i diversi attori un<br />

dialogo continuo ed un<br />

processo partecipato legato<br />

alle iniziative da mettere<br />

in campo nel settore<br />

turistico.<br />

Vito Rizzo<br />

Le rat e dei<br />

mutu i<br />

aumentano<br />

L’ultimo bollettino<br />

economico<br />

della<br />

Banca d’Italia<br />

ci informa,<br />

<strong>tra</strong> l’altro,<br />

che c’è un irrigidimento<br />

delle banche<br />

nell’erogazione del credito alle<br />

imprese ed un calo della domanda<br />

del credito al consumo (acquisti<br />

rateali delle fami<strong>gli</strong>e).<br />

Non ci vuole molto a capire che<br />

le notizie allarmanti sulla crisi dei<br />

mutui subprime in America e le ripercussioni,<br />

benché lievi, in Italia<br />

hanno condizionato l’opinione<br />

pubblica. La tempesta mediatica<br />

ha investito noi cittadini creando<br />

in ciascuno una preoccupazione<br />

silente. Questa può essere la<br />

causa della salutare (per certi<br />

versi) diminuzione della domanda<br />

di credito al consumo.<br />

Anche le banche sono preoccupate<br />

benché la situazione italiana<br />

sia del tutto differente dall’America.<br />

Più che una preoccupazione<br />

vera c’è un riflesso condizionato<br />

di ciò che potrebbe accadere se<br />

in Italia si verificasse qualcosa di<br />

simile a ciò che è successo in<br />

America. Nella psicologia del<br />

banchiere c’è (inconsciamente)<br />

un irrigidimento mentale che ha<br />

portato, probabilmente, ad una<br />

più prudente valutazione del merito<br />

creditizio delle imprese ed<br />

anche delle fami<strong>gli</strong>e, che continuano<br />

a chiedere mutui fondiari<br />

a lunga scadenza.<br />

Logica conseguenza di ciò è l’aumento<br />

dei tassi sui prestiti più rischiosi<br />

e, quindi, tutto viene a<br />

scaricarsi sull’anello più debole<br />

della catena: il cliente della banca.<br />

L’incremento dell’euribor, inoltre,<br />

nell’ultimo anno è stato di più di<br />

un punto percentuale. Siccome la<br />

quasi totalità dei mutui a tasso<br />

indicizzato sono correlati all’euribor,<br />

la rata del mutuo è cresciuta<br />

nell’ultimo anno molto più dell’incremento<br />

de<strong>gli</strong> stipendi. Molte<br />

fami<strong>gli</strong>e sono andate giustamente<br />

in tensione economica. Ma non<br />

c’è da preoccuparsi, in Italia non<br />

potrà mai accadere ciò che è successo<br />

in America: il nostro sistema<br />

bancario è presidiato da regole,<br />

norme e comportamenti<br />

molto più seri.<br />

Antonio Marino<br />

antonio.marino@bccaquara.it


10 ROCCADASPIDE n°39 26 ottobre 2007<br />

Dal Caloralburni mille euro al mese per<br />

l’affitto del campo sportivo<br />

Troppi i meridionali costretti a <strong>tra</strong>sferirsi<br />

nel Nord d’Italia per svolgere dignitosamente<br />

il proprio lavoro, persone<br />

che sono riuscite ad emergere e a<br />

raggiungere il vertice della carriera<br />

grazie all’impegno e alla generosità<br />

con cui hanno esercitato il loro mestiere.<br />

Sono personalità di spicco, di<br />

notevole intelligenza e senso del dovere<br />

che, se fossimo riusciti, grazie ad<br />

un sistema più serio, a mantenere ed<br />

impiegare nel nostro territorio, di sicuro<br />

avrebbero operato in modo efficace<br />

per il risanamento e lo sviluppo<br />

della zona. Purtroppo anche il cinquantacinquenne<br />

Luigi Burti, di Castel<br />

<strong>San</strong> Lorenzo, nonostante si fosse<br />

laureato in legge a soli ventitré anni<br />

non riuscì a trovare un impiego, degno<br />

del suo titolo di studi, nella terra d’origine<br />

e, pertanto, decise, venticinque<br />

anni fa, di <strong>tra</strong>sferirsi in Lombardia.<br />

Qui diventò docente, relatore e collaboratore<br />

d’apprezzati volumi giuridici<br />

diretti dal noto professor Gracili, fu<br />

alla guida di numerosi uffici siti in<br />

varie parti d’Italia, e <strong>gli</strong> venne affidato<br />

l’incarico di segretario e direttore<br />

generale di vari comuni <strong>tra</strong> cui l’importante<br />

sede municipale di Cantù<br />

(provincia di Como).<br />

L’eccezionalità della vicenda sta nel<br />

fatto che oggi, dopo più di un ventennio<br />

di carriera come segretario comunale,<br />

Luigi Burti ha lasciato anche<br />

Cantu’ per raggiungere Como dove è<br />

en<strong>tra</strong>to nei ranghi di Villa Saporiti, ovvero<br />

il palazzo comunale della città,<br />

per svolgere il suo nuovo incarico di<br />

Direttore Generale.<br />

L’ambita nomina era attesa già da<br />

molto tempo, tuttavia l’incarico ufficiale<br />

<strong>gli</strong> è stato attribuito nel mese di<br />

settembre.<br />

“Qui ho trovato un ottimo ambiente di<br />

lavoro e tanti collaboratori notevolmente<br />

capaci. Ma l’amminis<strong>tra</strong>zione<br />

provinciale per chi svolge la mia professione<br />

è l’apice della carriera.” ha<br />

dichiarato Burti, giustamente soddisfatto,<br />

ai giornalisti che l’hanno intervistato<br />

dopo la nomina.<br />

Abbiamo appreso la notizia dalla cugina<br />

di Burti, Luisa Burti dirigente<br />

scolastico del liceo Parmenide di Roccadaspide.<br />

È stato a lei che abbiamo chiesto i detta<strong>gli</strong><br />

dell’evento, che ci ha dato con<br />

un po’ di titubanza, poiché, come ha<br />

affermato, non ama farsi “pubblicità”.<br />

Roccadaspide. A campionato iniziato,<br />

c’è mancato poco che il Caloralburni,<br />

squadra di calcio che milita in Promozione,<br />

non effettuasse più le gare presso<br />

il campo sportivo “Filomarino”.<br />

Alla fine, difatti, il sindaco Girolamo<br />

Auricchio e il presidente del Caloralburni,<br />

Luigi Lettieri si sono accordati<br />

e la situazione è rien<strong>tra</strong>ta. Ma fino alla<br />

settimana scorsa, era in forse il prosieguo<br />

del campionato della squadra locale<br />

presso il campo rocchese. Motivo<br />

del contendere, il numero di allenamenti<br />

da praticare sul rettangolo di<br />

gioco che per il sindaco dovevano essere<br />

due a settimana, mentre per i tecnici<br />

della squadra dovevano essere<br />

quattro e tali sono rimasti. «Il sindaco<br />

era stato informato male circa le condizioni<br />

del campo da gioco dopo i<br />

quattro allenamenti a settimana, esordisce<br />

il presidente Lettieri. Gli avevano<br />

detto, infatti, che il campo si sarebbe<br />

consumato e così aveva deciso di<br />

concedere due allenamenti a settimana.<br />

Per noi, sarebbe stato anche una<br />

fonte di risparmio, ma i tecnici hanno<br />

insistito per la permanenza di quattro<br />

allenamenti per una corretta preparazione<br />

atletica dei calciatori». La squadra<br />

paga al comune 1000 euro al mese<br />

per l’uso del campo, più della cifra pagata<br />

durante l’amminis<strong>tra</strong>zione Capuano<br />

«perchè c’è una legge che prevede<br />

la copertura del 36% delle spese per il<br />

campo sportivo», conclude Lettieri. Ad<br />

ogni modo, ci sono lo splendido ruolino<br />

di marcia del Caloralburni e la bella<br />

cornice di pubblico a parlare. La settimana<br />

scorsa, la squadra allenata da mister<br />

Adinolfi, ha inflitto un secco 4-0<br />

alla compagine del Valentino Mazzola<br />

davanti a 500 spettatori. Ora la squadra<br />

si è collocata in seconda posizione in<br />

campionato a due punti di distacco<br />

dalla compagine del Campagna. Un<br />

bel risultato se si tiene conto che il torneo<br />

è alle battute iniziali con la disputa<br />

della quinta giornata della settimana<br />

scorsa. E pensare che la squadra avrebbe<br />

potuto giocare le partite interne lontano<br />

dal campo sportivo “Filomarino”!<br />

L’alternativa sarebbe stato il campo di<br />

Baronissi che presenta caratteristiche<br />

analoghe a quello di Roccadaspide. Ma<br />

non sarebbe stata la stessa cosa. con un<br />

campo nuovo a disposizione, giocare<br />

altrove sarebbe stata una scelta sba<strong>gli</strong>ata<br />

nei confronti del territorio e del pubblico.<br />

non si deve dimenticare, inoltre,<br />

che le partite interne sono fonte di introiti<br />

per il paese. C’è l’indotto creato<br />

dalla permanenza in hotel e dal consumo<br />

dei pasti al ristorante per i calciatori.<br />

Francesca Pazzanese<br />

Da Castel <strong>San</strong> Lorenzo a Como<br />

Il castellese Luigi Burti nominato Direttore Generale del Comune lombardo<br />

Ma la Preside Burti può pur stare <strong>tra</strong>nquilla<br />

perché questo tipo d’informazione<br />

non ha funzione “pubblicitaria”<br />

ma serve per far comprendere a coloro<br />

che nei nostri comuni gestiscono le<br />

assunzioni che lo sviluppo di un intero<br />

paese dipende dalle persone audaci,<br />

che troppo spesso vengono sottovalutate<br />

e che, pertanto, rischiamo di<br />

perdere perché costrette, per mettere<br />

a frutto la loro arte, ad emigrare in<br />

paesi dove questa viene maggiormente<br />

apprezzata.<br />

Luigi Burti è uno dei tanti esempi, a<br />

lui vanno i mi<strong>gli</strong>ori auguri di una<br />

lunga e produttiva attività.<br />

Alessandra Pazzanese<br />

PREMI E POESIA<br />

Il Premio Letterario<br />

Mediterranea<br />

Il tema di questa prima edizione è “Echi<br />

di terra e di mare: alla scoperta della<br />

provincia di Salerno”.<br />

La partecipazione è aperta a italiani e<br />

s<strong>tra</strong>nieri, purché abbiano compiuto 18<br />

anni. Sono previste due sezioni: poesia<br />

e racconto breve, per ognuna delle<br />

quali i parametri a cui attenersi sono<br />

indicati nel bando, che è possibile scaricare,<br />

insieme al modulo di adesione,<br />

dal sito www.associazioneautaut.it oppure<br />

consultare at<strong>tra</strong>verso i maggiori motori<br />

nazionali di ricerca per zelanti<br />

scrittori.<br />

I primi dieci classificati in ciascuna sezione<br />

saranno pubblicati sulla antologia<br />

del Premio Mediterranea; un piccolo<br />

riconoscimento in denaro spetterà in<br />

aggiunta ai rispettivi vincitori. I testi dovranno<br />

essere inediti, in italiano o in<br />

vernacolare e per questi ultimi, così<br />

come per quelli in lingua s<strong>tra</strong>niera è richiesta<br />

la annessa versione in italiano.<br />

Ciascun lavoro dovrà pervenire entro<br />

il 31 ottobre 2007, od a mezzo posta,<br />

all’indirizzo Associazione culturale Aut<br />

Aut c/o postaexpress (casella postale<br />

150), via Olevano, 61, Battipa<strong>gli</strong>a (sa),<br />

oppure all’indirizzo e-mail<br />

aut.aut.associazione@alice.it<br />

II Edizione Concorso<br />

Internazionale<br />

“Il Saggio”Libri editi<br />

Il Concorso si articolerà in quattro<br />

sezioni: Sezione A - Poesia; Sezione B -<br />

Narrativa; Sezione C - Saggistica; Sezione<br />

D - Romanzo;<br />

Quota di partecipazione - Per ogni<br />

testo iscritto al concorso si richiede<br />

un contributo di partecipazione di<br />

10,00 Euro. Ogni concorrente può partecipare<br />

con un numero illimitato di<br />

libri. Tale contributo servirà a coprire<br />

parzialmente le spese organizzative. La<br />

quota di partecipazione è di solo 5<br />

Euro per <strong>gli</strong> associati del Centro Culturale<br />

Studi Storici e per <strong>gli</strong> abbonati<br />

alla rivista “Il Saggio”. La quota di partecipazione<br />

dovrà essere versata sul<br />

CCP n. 49812035, intestato a Giuseppe<br />

Barra (tel.3281276922) via Don<br />

Paolo Vocca, 13 - 84025 Eboli (SA), indicando<br />

nella causale II Concorso<br />

Internazionale di libri editi “Il Saggio”.<br />

La manifestazione è collegata al XII<br />

Concorso Internazionale di Poesia “Il<br />

Saggio - Città di Eboli” (vedi bando su<br />

www.ilsaggio.it).<br />

Copie - I concorrenti debbono inviare<br />

2 copie per ogni libro ed allegare una<br />

scheda con nome e cognome, indirizzo,<br />

recapito telefonico ed eventuale indirizzo<br />

e-mail. Scadenza del bando - I<br />

libri dovranno pervenire unitamente<br />

alla copia della ricevuta di versamento,<br />

non oltre il 28 febbraio 2008 a: Centro<br />

Culturale Studi Storici - via don Paolo<br />

Vocca, 13 - 84025 Eboli (SA).


n°39 26 ottobre 2007<br />

LAURINO 11<br />

Almerica Schiavo e Luciana Libera lavorano senza compenso<br />

“L’inaugurazione è costata solo cinquemila Euro”<br />

Caro Direttore, a proposito dell’articolo<br />

del 12 ottobre u.s. comparso sul Vostro<br />

giornale sul Teatro di Laurino, ti<br />

preghiamo cortesemente di ospitare<br />

una nos<strong>tra</strong> replica. Intanto suscita alcune<br />

perplessità l’aver raccolto e riferito<br />

di denunce anonime a proposito di<br />

una gestione “familistica” del teatro da<br />

parte del Comune. Lasciamo ovviamente<br />

al Comune di Laurino ogni tutela<br />

al proposito ma, per quanto riguarda<br />

noi, si impongono alcune precisazioni.<br />

Noi abbiamo raccolto l’invito<br />

del Comune di Laurino ad occuparci<br />

gratuitamente di questo teatro. Non vi<br />

è stato, finora, alcun formale affidamento<br />

di gestione: per la direzione artistica<br />

la scelta è caduta su un’attrice<br />

originaria del luogo con una lunga<br />

esperienza in compagnie professionistiche<br />

italiane ed europee; e come consulente<br />

su una giornalista-critico di origini<br />

salernitane che da circa trenta anni<br />

si occupa professionalmente di teatro<br />

in particolare del Sud. Professionalità<br />

è una parola non casuale: è una delle<br />

rare volte infatti che in un paese del salernitano<br />

si siano scelte delle persone<br />

con una specifica competenza. E proprio<br />

grazie a questa esperienza e alle<br />

personali relazioni artistiche che con<br />

una spesa ridicola (circa cinquemila<br />

euro) si è potuta effettuare una inaugurazione<br />

prestigiosa di cui ha parlato<br />

tutta la stampa nazionale e che ha riscosso<br />

successo e attenzione. Che poi<br />

questo inaspettato successo possa suscitare<br />

animosità o polemiche discutibili,<br />

questo purtroppo è espressione di<br />

un localismo che non spetta a noi valutare<br />

né racco<strong>gli</strong>ere. Ma sorprendono<br />

nell’articolo le critiche più o meno velate,<br />

<strong>gli</strong> inviti a ricondurre a “più realistiche<br />

aspettative” <strong>gli</strong> “ambiziosi proclami”<br />

dell’inaugurazione, a racco<strong>gli</strong>ere<br />

“le sollecitazioni provenienti da un<br />

territorio” che è felice di acco<strong>gli</strong>ere<br />

“maestri europei e attori di razza” ma<br />

nell’attesa dei “massimi sistemi” deve<br />

“garantire ai cittadini opportunità culturali<br />

e occasioni di incontro”. Caro<br />

direttore, è proprio quello che abbiamo<br />

fatto il 23 settembre dove, con modica<br />

spesa, un intero paese e pubblico<br />

venuto da fuori ha avuto un’occasione<br />

di incontro e un’ottima opportunità<br />

culturale ascoltando per un intero pomeriggio<br />

fino a sera inol<strong>tra</strong>ta, Peter<br />

Stein e Ruggero Cappuccio e rimanendo<br />

incantati dinanzi alla bravura di<br />

un’attrice come Maddalena Crippa.<br />

Ora che queste critiche giungano da un<br />

giornale di Paestum dove da anni si<br />

spendono centinaia di mi<strong>gli</strong>aia di euro<br />

per “Antichità spettacolari” in un sito<br />

patrimonio dell’umanità; dove scorrono<br />

fiumi di denaro per iniziative di<br />

arte varia, dalle sagre alle sfilate o più<br />

di 130 mila euro per 3 repliche delle<br />

“Trachinie”; verrebbe da dire che ben<br />

altre “gestioni” meriterebbero tanta attenzione<br />

critica. Se certamente è <strong>tra</strong> le<br />

nostre intenzioni quella di portare il<br />

teatro nelle scuole come anche rassegne<br />

amatoriali, permettici però di dissentire<br />

sul fatto che questa sia la vera<br />

e unica domanda del territorio. Anzi.<br />

La provincia di Salerno scoppia di iniziative<br />

amatoriali che finiscono col tenere<br />

queste zone in uno stato di inferiorità<br />

rispetto ad altre parti dell’Italia.<br />

Il teatro amatoriale avrà anche una sua<br />

funzione (non ultima quella di serbatoio<br />

elettorale) ma perché mai il Cilento<br />

non dovrebbe meritare una proposta<br />

Winston Churchill, affermava: “Ci<br />

sono uomini che cambiano idea per<br />

amore del loro partito, altri che cambiano<br />

partito per amore delle proprie<br />

idee”. Il 14 ottobre 2007 è stata<br />

eletta l’assemblea costituente nazionale<br />

e regionale del nuovo partito<br />

democratico. La popolazione italiana<br />

è stata divisa nelle circoscrizioni del<br />

voto alla Camera e i seggi sono stati<br />

attribuiti in base alla popolazione e ai<br />

voti ottenuti dall’Ulivo nel 2006. Il risultato<br />

di questa operazione può essere<br />

definita un’opera di ingegneria<br />

politica. Il Partito democratico favorisce<br />

il ritorno della politica, crea nel<br />

paese delle nuove speranze, delle<br />

nuove attese, in quanto, c’è un dato<br />

incontrovertibile, che alla politica, si<br />

risponde con la politica. È la risposta<br />

a quella rivoluzione sociale e politica<br />

di tangentopoli de<strong>gli</strong> anni ’90.<br />

Tangentopoli, nel bene e nel male, ha<br />

cambiato il rapporto <strong>tra</strong> il cittadino<br />

e lo Stato. La politica, dopo tangentopoli,<br />

è tornata alla gente, ma ha<br />

Teatro di Laurino<br />

culturale più ambiziosa? E’ forse il Cilento<br />

un territorio “inferiore” dove solo<br />

il teatro dilettante ha diritto di cittadinanza?<br />

O le compagnie professionali<br />

vanno lasciate, con ricchezza di mezzi,<br />

a<strong>gli</strong> impresari napoletani? E’ questa<br />

la difesa del territorio? E inoltre il successo<br />

della serata del 23 non dimos<strong>tra</strong><br />

forse il con<strong>tra</strong>rio, che c’è invece in<br />

questi luoghi una domanda di cultura<br />

alta da sempre disattesa?<br />

A Laurino stiamo cercando con fatica<br />

di fare cose diverse; non sappiamo se<br />

le nostre “ambizioni” verranno realizzate<br />

visto che il Comune non ha soldi<br />

e la legge regionale sul teatro ostacola<br />

creato nella società confusioni e disorientamento.<br />

L’obiettivo di partenza<br />

era quello di ridare fiducia nello<br />

stato, garantire i diritti dei cittadini,<br />

abbassare il costo della politica, infondere<br />

<strong>tra</strong>sparenza nella gestione<br />

della cosa pubblica, semplificare il sistema<br />

politico, ragionare per alleanze<br />

o schieramenti. Dal proporzionale,<br />

si è passati al sistema maggioritario.<br />

Il proporzionale garantiva le rappresentanze,<br />

ma a volte non consentiva<br />

la governabilità. All’interno di<br />

quel sistema, si teorizzava il principio<br />

della formazione politica, con la<br />

creazione di scuole di pensiero che<br />

si istruivano nelle sezioni. Abiurate<br />

le sezioni, il coordinamento dei pensieri<br />

politici sono ritornati alla società,<br />

nel senso lato. L’avvento del mediatico<br />

(della televisione, in particolare)<br />

ha favorito non tanto le persone<br />

preparate ma quelle conosciute.<br />

Oggi, con l’avvento del Partito democratico,<br />

anche se inteso come un<br />

grande contenitore, si è messo fine a<br />

le nuove istanze; che il nostro impegno<br />

volontario non può certo durare a<br />

lungo, né possiamo chiedere all’infinito<br />

ad amici artisti di intervenire soltanto<br />

a titolo amichevole. Quindi è con<br />

non poche difficoltà che ci siamo dedicate<br />

a Laurino come una nos<strong>tra</strong> “militanza”<br />

di operatrici meridionali a favore<br />

di un territorio che ci sta nel<br />

cuore.<br />

Per cui ben vengano tutti i suggerimenti<br />

ma da un giornale come il Vostro che<br />

conduce molte batta<strong>gli</strong>e culturali, ci<br />

aspettiamo incoraggiamento, non di<br />

diventare, ancor prima di cominciare,<br />

un bersa<strong>gli</strong>o perché proviamo a fare,<br />

per la nos<strong>tra</strong> terra, qualcosa di nuovo.<br />

Grazie<br />

Luciana Libero e Almerica Schiavo<br />

Care Luciana e Almerica,<br />

Vivere lontano dal territorio è un buon<br />

motivo per non conoscerlo, ecco perché<br />

non potete sapere che il nostro<br />

giornale ha fatto una vera e propria<br />

batta<strong>gli</strong>a contro <strong>gli</strong> sprechi che “meriterebbero<br />

tanta attenzione critica”.<br />

Mi auguro che riusciate a portare a<br />

Laurino il me<strong>gli</strong>o del teatro nazionale<br />

e internazionale. Ma lasciatemi sperare<br />

che, più realisticamente, trovi spazio<br />

nel piccolo teatro di via Collegiata,<br />

anche quel teatro amatoriale che è<br />

fatto di passione e veri slanci culturali<br />

e che stanno in piedi su<strong>gli</strong> sforzi di<br />

pochi e motivati volontari. Dopotutto,<br />

lo ha detto proprio Ruggero Cappuccio,<br />

il giorno dell’inaugurazione che<br />

“bisogna andare alle origini e rivalutare<br />

la <strong>tra</strong>dizione del teatro di s<strong>tra</strong>da<br />

cilentano”. In merito poi alle risorse<br />

assegnate con metodo clientelare che,<br />

invece, dovrebbero premiare la professionalità<br />

... Condivido pienamente.<br />

Il problema è chi stabilisce le “graduatorie”<br />

e allora anche <strong>gli</strong> appelli ai<br />

politici intervenuti alla bella inaugurazione<br />

per ottenere un “aiutino” forse<br />

avrebbero potuto essere evitati.<br />

Un ultima precisazione merita la lettera<br />

anonima pervenuta in redazione che<br />

era la copia di un manifesto già affisso<br />

sui muri di Laurino. Ne abbiamo<br />

dato conto solo per dovere di cronaca<br />

e non certo per mettere in “croce” due<br />

persone (Gaetano Pacente e Lucia<br />

Schiavo) che stimo e con cui ho collaborato<br />

spesso per portare in Alta Valle<br />

del Calore, ed a Laurino in particolare,<br />

iniziative meno importanti delle vostre<br />

ma, sono sicuro, altrettanto gradite.<br />

Pur consapevole che non c’è<br />

competizione: noi siamo provinciali e<br />

di basso livello culturale!<br />

Con i mi<strong>gli</strong>ori auguri di un pieno successo,<br />

di cui daremo conto,<br />

Bartolo Scandizzo<br />

Il Pd, un’opera di ingegneria politica<br />

“Cuorvo cu cuorvo, nun se cecano l’uocchi”<br />

quella rivoluzione avvenuta ne<strong>gli</strong> anni<br />

‘90, in cui la classe politica e i partiti<br />

storici sono stati decimati. Romano<br />

Prodi, a proposito del partito democratico,<br />

afferma: “Le grandi<br />

innovazioni sono spesso circondate<br />

da scetticismo perché,<br />

in effetti, non sono mai<br />

prive di un pizzico di follia e<br />

chi si avvia <strong>tra</strong> i primi sul<br />

cammino dell’innovazione è<br />

naturalmente destinato a<br />

sentirsi solo. Ma ha dalla sua<br />

la forza s<strong>tra</strong>ordinaria che <strong>gli</strong><br />

deriva dal sapere che l’innovazione<br />

è un’esigenza imposta<br />

dai tempi ed è l’unica risposta<br />

possibile a sfide<br />

nuove”. Certo, il nuovo, il senso<br />

del cambiamento va gestito e sostanziato.<br />

Il ritorno alla politica deve essere<br />

un fatto reale e non fittizio. Non<br />

si può essere vittime sempre di quei<br />

poteri forti e occulti. Le alleanze<br />

debbono essere di contenuto e non<br />

di apparato. I bisogni della gente debbono<br />

essere affrontanti e risolti e<br />

non solo dichiarati. L’antipolitica, per<br />

il cittadino è l’estrema ratio di un<br />

malessere diffuso. Per il cittadino, se<br />

la politica non cambia e non si dà<br />

delle regole, se i politici non fanno<br />

altro che pensare ai loro interessi, di<br />

apparato o di bottega, il divario <strong>tra</strong> la<br />

politica e la gente si allarga sempre di<br />

più. Alla fine, con le vecchie e le<br />

nuove componenti (ex correnti), non<br />

si ridurranno i costi della politica e si<br />

fanno avanti sempre i soliti noti che<br />

con la politica, con i problemi della<br />

gente, non hanno niente a che spartire.<br />

La gente anziana, dalle nostre<br />

parti, a queste logiche, una volta rispondeva,<br />

con un proverbio: “cuorvo<br />

cu cuorvo, nun se cecano l’uocchi”.<br />

“Corvo con corvo non si accecano<br />

<strong>gli</strong> occhi”. Questa concezione non<br />

giova certamente al nuovo partito<br />

democratico, ma la grande partecipazione<br />

popolare al voto del 14 ottobre<br />

2007, fa ben sperare.<br />

Cosmo Guazzo


CAPACCIO-PAESTUM<br />

12 n°39 26 ottobre 2007<br />

Il credito del comune con i cittadini è di 12 milioni di €<br />

Caramante chiede più coordinamento <strong>tra</strong> giunta e consi<strong>gli</strong>o. Marino, meno battute e più regole!<br />

Ammontano a circa dodici milioni di<br />

Euro i crediti che il comune di Capaccio<br />

porterà in bilancio <strong>tra</strong> i residui attivi.<br />

La gran parte di essi sono crediti<br />

verso i cittadini inadempienti rispetto<br />

al pagamento dei tributi per la raccolta<br />

dei rifiuti soli urbani de<strong>gli</strong> anni precedenti<br />

e, soprattutto, dell’ultimo anno<br />

con l’impennata dei costi dovuta al<br />

passaggio alla differenziata.<br />

Questo macigno ingombra la s<strong>tra</strong>da<br />

dell’amminis<strong>tra</strong>zione che, trovandosi<br />

nella condizione di creditore è comunque<br />

costretto a ricorrere ad anticipazione<br />

di cassa da parte della banca che<br />

gestisce la tesoreria. Le risorse vengono<br />

prelevate da altri capitoli, come i<br />

soldi per il sottopasso di Paestum, e<br />

non comporta il pagamento di interessi<br />

ma, in ogni caso, comportano difficoltà<br />

di gestione nel mantenere in equilibrio<br />

le uscite correnti indifferibili.<br />

Pasquale Marino e Pasquale Silenzio<br />

stanno tentando di addolcire la pillola<br />

eliminando dal credito <strong>gli</strong> interessi di<br />

mora e le multe per il mancato pagamento.<br />

È un esercizio non facile anche<br />

in considerazione del fatto che la società<br />

delegata alla riscossione è la Sistemi<br />

Sud, una società partecipata dal<br />

comune, e che introita i suoi proventi<br />

in base alle percentuali del riscosso.<br />

I “due Pasquali”, Marino e Silenzio,<br />

stanno studiando anche come “esautorare”<br />

la Sarim. La società ha vinto un<br />

bando pubblico europeo e pare molto<br />

arduo riportare la gestione di un servizio<br />

così delicato nelle mani pubbliche.<br />

Una mano potrebbe arrivare dalla costituzione<br />

de<strong>gli</strong> Ato (Ambito Territoriale<br />

Ottimale) pensati dalla regione<br />

per una gestione economicamente valida<br />

del problema della spazzatura. In<br />

questo caso, riferisce qualcuno che ha<br />

studiato bene il capitolato del bando:<br />

“il comune, o chi per esso, dovrebbe<br />

accollarsi tutte le rate per l’ammortamento<br />

dei mezzi acquistati, oltre ad<br />

onerosi indennizzi nei confronti della<br />

società che attualmente gestisce la raccolta<br />

dei rifiuti.”<br />

Intanto, passata la “sbornia” elettorale<br />

con l’archiviazione delle primarie per<br />

la costituzione del Pd, si cominciano a<br />

levare le prime critiche da parte di consi<strong>gli</strong>eri<br />

nei confronti di qualche assessore.<br />

Il più reattivo sembra essere Carmine<br />

Caramante che con encomiabile<br />

applicazione si studia ogni atto che<br />

viene portato in consi<strong>gli</strong>o, ma allo stesso<br />

tempo, vorrebbe essere più ascoltato<br />

da chi esercita il potere gestionale<br />

dell’ente come assessore. Sono già all’opera<br />

i “pontieri” per ricondurre tutto<br />

in un sereno confronto proponendo<br />

momenti di incontro per sondarsi a vicenda.<br />

Ma anche su altri fronti la situazione<br />

non è <strong>tra</strong>nquilla: sia Rosario<br />

Francia che Paolo Paolino non hanno<br />

votato con la maggioranza le ultime<br />

varianti al Prg con l’art. 5. Non condividendo<br />

le scelte della giunta ed, in primis,<br />

del sindaco.<br />

Evidentemente il “confessionale” di<br />

Marino non è sufficiente per <strong>tra</strong>nquillizzare<br />

e “comunicare” tutti i suoi sostenitori.<br />

“Siamo una coalizione forte e coesa -<br />

ha dichiarato Lorenzo Tarallo, vice sindaco<br />

e uomo molto ascoltato da Pasquale<br />

– e nessuna zizzania potrà appannare<br />

lo splendido clima che ha saputo<br />

creare <strong>tra</strong> noi il sindaco della<br />

gente.”<br />

Altro punto difficile è la gestione dei<br />

rapporti con il professore Francesco<br />

Forte, il tecnico incaricato di redigere<br />

il Puc (Piano Urbanistico Comunale).<br />

Finora ad incon<strong>tra</strong>re Forte è andato il<br />

sindaco e pochi “eletti” questo potrebbe<br />

provocare malumori che se non sedati<br />

subito, troverebbero terreno fertile<br />

per crescere.<br />

Ma l’umore di Marino è sempre molto<br />

alto. Come lo è quello del suo “delfino”<br />

Tarallo con cui duetta con battute<br />

che vorrebbero far ridere ma provocano<br />

solo ilarità senza convinzione <strong>tra</strong> <strong>gli</strong><br />

astanti. Manca il contegno istituzionale<br />

anche in molte occasioni ufficiali.<br />

È facile trovarsi invischiati in dialoghi<br />

che fanno sghignazzare i presenti ma<br />

tolgono molto al ruolo istituzionale dei<br />

due. Le battute si sprecano come i messaggi<br />

in “codice” nei confronti di avversari<br />

politici o di nuovi alleati: “A<br />

me non piacciono le castagne” afferma<br />

sornione Tarallo, riferendosi in<br />

modo malcelato alla sua con<strong>tra</strong>pposizione<br />

con Mario Miano che vedrebbe<br />

volentieri defenes<strong>tra</strong>to dal ruolo di presidente<br />

della Comunità Montana Calore<br />

Salernitano.<br />

Rosso, come… Fino a pochi giorni fa<br />

questo colore ci richiamava alla<br />

mente il fuoco, il sangue, il <strong>tra</strong>monto…magari<br />

le rose che si regalano all’innamorata;<br />

ma le coccarde rosse<br />

appuntate sul petto di centinaia di<br />

bambini e ragazzi che sabato 6 ottobre<br />

hanno sfilato per le s<strong>tra</strong>de di Capaccio<br />

Scalo, non ci hanno fatto pensare<br />

a niente di tutto questo. Ci<br />

hanno, invece, immediatamente ricordato<br />

quella interminabile colonna di<br />

monaci buddisti fotografati mentre,<br />

coperti delle caratteristiche tuniche<br />

rosse, manifestavano pacificamente<br />

lungo le s<strong>tra</strong>de della capitale birmana.<br />

Finalmente, infatti, il mondo intero sta<br />

venendo a conoscenza di quanto accade<br />

da circa quarant’anni in questo<br />

paese, la Birmania, ridotto alla fame<br />

da una giunta militare che, mentre<br />

vive nel lusso, impone alla popolazione<br />

pesantissime tasse e reprime nel<br />

sangue le proteste dei cittadini. Sono<br />

proprio di pochi giorni fa le immagini<br />

dei soldati che sparano sui manifestanti,<br />

uccidendo monaci e cittadini<br />

inermi, <strong>tra</strong> cui un reporter giapponese<br />

che, con le sue foto, avrebbe potuto<br />

svelare al mondo quanto stava accadendo.<br />

Non si può rimanere indifferenti<br />

quando i diritti fondamentali<br />

“Io ti manderei a fare l’assessore a<br />

Roccadaspide con Auricchio. In cambio<br />

lui potrebbe inviarmi Gabriele<br />

Brenca” risponde Marino, anche in<br />

questo caso, con ironiche allusioni alla<br />

con<strong>tra</strong>pposizione che Brenca ha avuto<br />

con Miano in occasione della nomina<br />

di Donato De Rosa a rappresentante<br />

della minoranza del comune di Roccadaspide<br />

all’ente montano.<br />

Ma la cosa che rende bene su come<br />

viene inteso il ruolo istituzionale dei<br />

due massimi rappresentanti dell’amminis<strong>tra</strong>zione<br />

della città dei templi, è il<br />

fatto che fumano senza ritegno ne<strong>gli</strong><br />

uffici del comune facendosi beffe dei<br />

cartelli che pure portano la firma del<br />

sindaco di Capaccio.<br />

Scriviamo questo per dare un segnale,<br />

per far prendere coscienza che la legalità<br />

si afferma a cominciare dai piccoli<br />

gesti, che il ruolo s’interpreta al massimo<br />

della correttezza, almeno, in ogni<br />

situazione pubblica ed in presenza di<br />

pubblici ufficiali, oltre che di giornalisti<br />

e tecnici comunali. Coerenza vorrebbe<br />

che lo si facesse anche in privato.<br />

Ma questo, forse, è chiedere troppo!<br />

Sarebbe stato più comodo ignorare il<br />

tutto e far finta di niente voltandosi<br />

dall’al<strong>tra</strong> parte, ma la coerenza vale<br />

anche per chi tenta di fare, al me<strong>gli</strong>o, il<br />

mestiere del cronista.<br />

velina<br />

Marcia silenziosa per la Birmania<br />

A<strong>gli</strong> studenti di Capaccio basta una coccarda rossa<br />

perché, a volte, “ il silenzio vale più di mille parole…!”<br />

dell’uomo vengono<br />

calpestati con la<br />

forza delle armi, a<br />

qualunque razza o<br />

nazionalità quell’uomo<br />

appartenga.<br />

E allora i giovani di<br />

Capaccio hanno deciso<br />

che bisognava<br />

fare qualcosa…. Accompagnati<br />

dai docenti,<br />

hanno marciato<br />

con la loro coccarda<br />

rossa sul<br />

petto, in un silenzio<br />

quasi irreale, lungo<br />

le s<strong>tra</strong>de cittadine: per dire “ Basta!”<br />

alla tirannia e all’oppressione e a rivendicare<br />

per i bambini della Birmania<br />

il diritto di crescere sereni, giocare e<br />

andare a scuola, come dovrebbero<br />

poter fare tutti i bambini del mondo.<br />

A promuovere l’iniziativa insegnanti e<br />

alunni del II Circolo Didattico di Capaccio,<br />

incoraggiati e sostenuti, come<br />

sempre, dal dirigente scolastico Enrica<br />

Paolino; ma anche le altre scuole<br />

del comune hanno voluto partecipare<br />

per manifestare la loro solidarietà<br />

e, alla fine, tutti <strong>gli</strong> studenti hanno ricevuto<br />

il plauso della Paolino per l’impegno<br />

e la maturità dimos<strong>tra</strong>ti, perché<br />

è proprio quando la scuola esce<br />

dalle aule, per interagire con la comunità,<br />

che manifesta maggiormente la<br />

propria valenza educativa. Il sindaco<br />

Pasquale Marino, che ha preso parte<br />

alla manifestazione assieme all’assessore<br />

Eugenio Gu<strong>gli</strong>elmotti, si è complimentato<br />

con i dirigenti, i docenti e<br />

<strong>gli</strong> alunni, dicendosi molto soddisfatto<br />

di una scuola che, oltre ad insegnare<br />

la grammatica, la geografia e le tabelline,<br />

si impegna anche a formare dei<br />

veri cittadini, consapevoli e generosi,<br />

pronti ad aiutare chiunque ne abbia<br />

bisogno.<br />

Carmela Maiese


n°39 26 ottobre 2007<br />

CAPACCIO-PAESTUM<br />

13<br />

Per chi confida nel progresso e nell’evoluzione<br />

del pensiero politico non<br />

rimane che augurarsi la nascita di un<br />

autentico movimento popolare che persegua<br />

un socialismo moderno, in linea<br />

con la nobile <strong>tra</strong>dizione europea, che<br />

sappia distinguersi dai tanti accorpamenti<br />

pseudo-politici dettati da opportunità<br />

contingenti.<br />

L’America ha dato alla testa a più di<br />

qualcuno e aggiungo volentieri che<br />

l’Italia ha da questa importato il modello<br />

Kennedyano con lo stesso rallentamento<br />

che ha accompagnato la conoscenza<br />

della coca-cola e del telecomando.<br />

Per ora, i principali quotidiani nazionali,<br />

che sanno indubbiamente dare<br />

un’informazione professionale e di<br />

qualità, offrono, con altrettanta bravura,<br />

iniezioni di ottimismo a buon mercato,<br />

preferendo lasciar da parte le valutazioni<br />

politiche vere e proprie.<br />

Così sembra sfuggire a tutti (in realtà lo<br />

si ignora volutamente) che oggi i partiti<br />

nascono “scientificamente”, come<br />

contenitori in cui far rien<strong>tra</strong>re di tutto<br />

per pesare quanto più è possibile, in<br />

maniera tale da aumentare il proprio<br />

spessore e dunque la forza di potere da<br />

esercitare.<br />

In questa semplice e perfino banale ottica<br />

nasce il Pd, allo stesso modo di<br />

Forza Italia e de<strong>gli</strong> altri partiti minori,<br />

fino ad arrivare al mucchio carrierista<br />

messo su dall’inclemente Mastella, un<br />

assurdo apparato parastatale a conduzione<br />

familiare a cui si continua a dare<br />

i connotati di partito politico.<br />

Pare abbastanza certo che la politica<br />

continui ad essere materia per tutti e<br />

privilegio di pochi e che le formazioni<br />

istituzionalizzate al suo interno siano<br />

prodotte per volontà dei vertici. Si può<br />

forse affermare che il novello Pd sia<br />

nato da un’esigenza popolare?<br />

A chi giova vedere temprati faccendieri,<br />

saltati giù dal quel vecchio carrozzone<br />

democristiano sfasciato dall’usura<br />

e dalla magis<strong>tra</strong>tura, mescolati ad ex<br />

comunisti in continuo divenire?<br />

E alle esigenze di quale s<strong>tra</strong>to della popolazione<br />

si rivolge maggiormente una<br />

“creazione” del genere? Se F.I. non è<br />

un partito ma il risultato di una massiccia<br />

operazione di marketing su tutto il<br />

territorio nazionale, il Pd appare come<br />

una cattiva pubblicità della politica moderna.<br />

Falso l’uno, evanescente l’altro.<br />

Con i due più importanti partiti del<br />

Paese che presentano imperfezioni<br />

tanto sostanziali rimane difficile sperare<br />

in un futuro da vivere all’insegna<br />

di governi illuminati.<br />

Quanto alla scelta di Walter Veltroni,<br />

sembra l’unica mossa concreta per evitare<br />

che sia in questo frangente che in<br />

una prossima competizione il Centrosinis<strong>tra</strong><br />

venga spodestato dalla Cdl.<br />

Pd, è il defilé de<strong>gli</strong> ex<br />

A Capaccio tutti prendono d’assalto il nuovo partito<br />

Una prima indagine demoscopica rivela<br />

che con lui alla guida il Pd passerebbe<br />

dal 25 al 35 per cento. Ma quali<br />

cambiamenti apporterà il nuovo partito<br />

della speranza? Nel suo manifesto<br />

fondante che ho avuto modo di leggere,<br />

scritto da quindici intellettuali <strong>tra</strong> i<br />

più apprezzati, emerge: “Noi vo<strong>gli</strong>amo<br />

un’Italia più unita, più omogenea sul<br />

piano economico e sociale. Per questo<br />

mettiamo al centro della nos<strong>tra</strong> azione<br />

il Mezzogiorno. Dobbiamo assolutamente<br />

co<strong>gli</strong>ere, come nazione, l’opportunità<br />

di farne il principale raccordo<br />

che, at<strong>tra</strong>verso il Mediterraneo, unisca<br />

l’Europa e l’Asia.” Ottimi propositi,<br />

non c’è che dire. Ma per ora sono soprattutto<br />

promesse d’impegno, ovviamente<br />

lecite e opportune, che aiutano a<br />

ben sperare per il risanamento di una<br />

vasta area da tempo economicamente<br />

depressa e socialmente complessa, in<br />

cui affiorano punte di involuzione culturale<br />

preoccupanti: evidentemente ad<br />

un buon indice di alfabetizzazione,<br />

dato da un rispettabile numero di laureati,<br />

non corrisponde un altrettanta<br />

qualità dei costumi sociali.<br />

Intanto in Campania l’occasione del<br />

voto del 14 ottobre si <strong>tra</strong>duce in un singolare<br />

scontro frontale <strong>tra</strong> schieramenti<br />

che sostengono lo stesso leader (Veltroni).<br />

La posta in palio è rappresentata,<br />

manco a dirlo, dal controllo politico<br />

del partito. Da una prima lettura dei<br />

dati si direbbe che la curiosa diarchia<br />

Bassolino-De Mita abbia avuto la me<strong>gli</strong>o<br />

sui contendenti, in quanto <strong>Tino</strong><br />

Iannuzzi, deputato salernitano della<br />

Margherita ed espressione dell’atipico<br />

binomio del rigo di sopra, avrebbe raggiunto<br />

il 50% circa dei voti. A questo<br />

punto ci si può anche chiedere se nella<br />

nos<strong>tra</strong> Regione questa data ottobrina<br />

sia stata un evento da cui far partire di<br />

slancio lo sviluppo del<br />

Centrosinis<strong>tra</strong>, così<br />

come è stato prefigurato<br />

da Prodi e Rosy<br />

Bindi o piuttosto una<br />

sciagurata opportunità<br />

per stabilire chi, in<br />

questa parte d’Italia,<br />

stia al comando del<br />

costituente partito? Insomma,<br />

la solita nauseante<br />

lotta di potere o<br />

un processo civile di<br />

rilievo?<br />

Bah, tutto sommato<br />

comunisti e democristiani<br />

non hanno raggiunto certamente<br />

uno status politicamente evoluto nelle<br />

loro condizioni di ex. Il fatto che da qui<br />

in poi verranno definiti “democratici”<br />

cambia e conta davvero poco.<br />

Scendendo di grado nel potere locale,<br />

si scopre che nel Cilento la vo<strong>gli</strong>a di<br />

prendere parte al Pd è molto ampia e<br />

consistente. A Capaccio, ad esempio,<br />

corre voce che <strong>tra</strong>nne Gaetano Fasolino,<br />

vi aderiscano tutti. Naturalmente,<br />

si esagera. Ad ogni modo, come dar<br />

torto a chi preferisce una simile scelta?<br />

Generalmente, quando si è in vista<br />

di un presunto carro vincente lo si prende<br />

d’assalto. Un’osservazione che<br />

balza alla mente, per altro contornata<br />

da una lieve sfumatura sfottente, mi sta<br />

prendendo la mano: mi viene da constatare<br />

che la <strong>tra</strong>tta Paestum-Ceppaloni<br />

registrerà uno scarso <strong>tra</strong>ffico o forse<br />

diventerà addirittura improponibile. E<br />

già, se esponenti di rilievo dell’Udeur<br />

pestano manifestano l’intenzione di<br />

aderire al Pd, vuol dire chiaramente che<br />

il già citato Guardasigilli è stato scaricato<br />

anche dalle nostre parti oltre che in<br />

varie sezioni della Calabria. Può darsi<br />

che anche i mastelliani più irriducibili<br />

NASCE IL MOVIMENTO<br />

CITTA’ FUTURA<br />

“Città Futura”, sull’entusiasmo dell’esperienza<br />

elettorale e dopo averne<br />

esaminato <strong>gli</strong> aspetti più importanti,<br />

dà continuità al suo impegno sociale<br />

e si costituisce in Movimento<br />

politico e culturale, con una propria<br />

sede, in via Enrico De Nicola, 28, in<br />

Capaccio Scalo.<br />

I promotori Matteo Pepe e Pasquale<br />

Guida informano la società civile che<br />

il Movimento intende, insieme al suo<br />

ispiratore, il professor Luigi Di Lascio,<br />

aggregare al suo interno le risorse<br />

umane e intellettive di tutte le persone<br />

libere e di formazione democratica<br />

di Capaccio-Paestum.<br />

Iniziative di respiro artistico, culturale<br />

e turistico,<br />

conventions su<br />

temi socio-politici,<br />

di costume<br />

e di attualità<br />

saranno <strong>gli</strong><br />

impegni fondamentali<br />

che verranno presi. L’ambizione<br />

è quella di contribuire a creare<br />

una consistente e gigantesca coscienza<br />

critica civile, che possa in ogni<br />

istante supportare le iniziative di chi<br />

vuole che in questo Comune finalmente<br />

si dia seguito ad un processo<br />

vero e proprio di innovazione ed evoluzione.<br />

CITTA’ FUTURA<br />

si siano resi conto della vulnerabilità<br />

del loro “capo”. In effetti, una forza<br />

dell’Unione che arrivi al 35 per cento,<br />

come si prospetta per i neo democratici<br />

guidati dal sindaco di Roma, rende<br />

pressoché insignificante l’incidenza di<br />

un piccolo partito come l’Udeur di far<br />

diventare maggioritaria o più salda una<br />

coalizione di governo. In pratica, il<br />

furbo ceppalonese se potenzialmente<br />

non dovesse più risultare determinante<br />

con i suoi numeri ridotti, potrebbe non<br />

rien<strong>tra</strong>re nei programmi di una prossima<br />

componente di governo del Centrosinis<strong>tra</strong><br />

che di una figura così impopolare<br />

farebbe volentieri a meno. Si può<br />

azzardare sin da ora che il futuro politico<br />

del ministro Mastella sia nella<br />

Casa delle libertà, con Berlusconi. Il<br />

cavaliere pur di accrescere la Cdl, sia<br />

pure di qualche punto, non va certo per<br />

il sottile.<br />

Una particolare nota di interesse viene<br />

dal fatto che quasi l’intero Consi<strong>gli</strong>o<br />

comunale di Capaccio-Paestum intenda<br />

ficcarsi <strong>tra</strong> i democratici veltroniani.<br />

Gente che ha una diversa opinione<br />

su temi come l’acco<strong>gli</strong>enza de<strong>gli</strong> ex<strong>tra</strong>comunitari,<br />

la solidarietà alle minoranze,<br />

la maniera di pensare il turismo,<br />

il primato della cultura e la sicurezza<br />

dei cittadini, militerà nello stesso partito.<br />

Come dire che l’importante è esserci,<br />

non condividere qualcosa con <strong>gli</strong> altri.<br />

Per il bene della Nazione si spera che<br />

il Pd di Veltroni somi<strong>gli</strong> poco a quello<br />

che si andrà a costituire nel comune<br />

preso in considerazione. Nel luogo in<br />

questione tutto avviene in modo atipico<br />

e del tutto originale e può anche capitare<br />

che l’infallibile manchevolezza<br />

dei politici che vi operano dia vita ad<br />

un Pd che ne abbia piene le scatole<br />

della difesa dell’ambiente, che incoraggi<br />

l’abusivismo edilizio, che si sca<strong>gli</strong><br />

contro <strong>gli</strong> immigrati e i gay, che favorisca<br />

<strong>gli</strong> evasori e chi agisce illegalmente.<br />

Non sarà per questo che tanti vo<strong>gli</strong>ono<br />

aderirvi?<br />

Oscar Nicodemo<br />

Ponte Barizzo:<br />

algerino va a<br />

rubare frutta,<br />

scoperto lancia<br />

pietre<br />

Va a rubare frutta in una delle bancarelle<br />

che sorgono lungo la supers<strong>tra</strong>da<br />

per il Cilento, dove lo sorprende il<br />

proprietario ed un algerino clandestino,<br />

perché sprovvisto di permesso di<br />

soggiorno, il ladro reagisce tirando<br />

sassi verso l’auto del fruttivendolo e<br />

ferendo seriamente un suo accompagnatore.<br />

Il protagonista della storia è<br />

magrebino Amed Jlali, 32 anni. Verso le<br />

21 di ieri notte stava rubando della<br />

frutta in una delle tante baracche<br />

– bazar che sorge lungo la statale 18,<br />

all’altezza di Ponte Barizzo. Il proprietario,<br />

Gerardo Qua<strong>gli</strong>a, si è trovato<br />

casualmente a passare, si accorge<br />

che qualcosa di anomalo si stava svolgendo<br />

all’interno del suo esercizio<br />

commerciale. Il ladro di frutta era<br />

poco più di un’ombra ma s’in<strong>tra</strong>vvedeva<br />

da lontano. Il fruttivendolo ha<br />

accostato e suonato il clacson. E poi<br />

urla. Vuole che esca, che se ne vada.<br />

Intanto telefona ai carabinieri. Il ladro<br />

è asserra<strong>gli</strong>ato nella bancarella. Nell’auto<br />

il fruttivendolo, un fi<strong>gli</strong>o ed un<br />

altro amico, aspettano. La reazione<br />

di Ahmed, scoperto sul fatto, è improvvisa,<br />

rabbiosa. Prende un sasso e<br />

lo lancia contro l’auto, con l’intenzione<br />

di far male, perché è diretto ad altezza<br />

d’uomo verso l’auto. Un finestrino<br />

va in frantumi ed il sasso va a<br />

colpire direttamente il fi<strong>gli</strong>o del fruttivendolo<br />

sfiorando<strong>gli</strong> un orecchio e<br />

producendo<strong>gli</strong> una ferita che richiederà<br />

diversi punti di sutura. Dopo i<br />

primi attimi di sbandamento e di<br />

paura la rabbia è tale che tutti <strong>gli</strong> occupanti<br />

dell’auto, <strong>tra</strong>nne il ferito, balzano<br />

fuori e vanno a bloccare il ladro.<br />

Ahmed, in attesa dell’arrivo dei carabinieri<br />

della tenenza di Agropoli, già<br />

precedentemente allertati, passa uno<br />

dei peggiori quarti d’ora della sua vita.<br />

Sono minuti che non passano mai. La<br />

necessità di soccorrere il ferito e lo<br />

stato di pratica immobilità dell’ex<strong>tra</strong>comunitario,<br />

che comincia a rendersi<br />

conto di ciò che sta avvenendo,<br />

fanno sì che l’episodio si possa chiudere<br />

senza altre conseguenze. Ahmed<br />

Jlali, arrestato in flagranza di reato – i<br />

carabinieri lo trovano ancora dentro<br />

la bancarella – è <strong>tra</strong>sferito presso il<br />

carcere di Fuorni, in attesa del processo<br />

per direttissima.<br />

La località di Ponte Barizzo è da oltre<br />

quindici anni una località ad altissima<br />

presenza di popolazione ex<strong>tra</strong>comunitaria<br />

ed i rapporti con <strong>gli</strong> abitanti<br />

della zona sono molto tesi proprio a<br />

causa di innumerevoli episodi di piccola<br />

delinquenza, soprattutto furti.


CAPACCIO-PAESTUM<br />

14 n°39 26 ottobre 2007<br />

Parla Enzo De Lucia, assessore allo sport ed alle manifestazioni<br />

“Estate positiva grazie a De Stefano e Tortora. I Capaccesi avranno la piscina e il verde attrezzato per praticare sport”<br />

Enzo De Lucia è un operatore nel<br />

campo della ristorazione che a Paestum<br />

tutti conoscono. Ha anche una riconosciuta<br />

esperienza politica per essere<br />

stato già amminis<strong>tra</strong>tore di Capaccio<br />

ne<strong>gli</strong> anni ’80. Oggi è tornato sulla plancia<br />

di comando del comune per dare risposte<br />

ai tanti interrogativi che la comunità<br />

capaccese si pone sul tipo di sviluppo<br />

su cui puntare per un rilancio della<br />

città dei templi. è un uomo accorto, <strong>tra</strong>nquillo<br />

che lavora bene dietro le quinte.<br />

Rifugge la ribalta, ma non disdegna di<br />

dire la sua opinione in ogni circostanza.<br />

Le sue deleghe assessorili riguardano lo<br />

sport e le manifestazioni, pertanto il suo<br />

campo d’intervento si esplica in due settori<br />

molto importanti nel campo del turismo<br />

e della qualità della vita.<br />

“Pasquale, Marino ha messo in piedi<br />

un’ottima squadra che gestisce con l’affabilità<br />

e la franchezza del capo di fami<strong>gli</strong>a.<br />

Inoltre, vo<strong>gli</strong>o sottolineare l’ottimo<br />

rapporto che si è creato <strong>tra</strong> la giunta<br />

e l’intero consi<strong>gli</strong>o comunale. Questo<br />

è un buon viatico per il futuro amminis<strong>tra</strong>tivo<br />

di Capaccio Paestum.”<br />

Così esordisce nell’intervista che rilascia<br />

ad <strong>Unico</strong>.<br />

È tempi di bilanci. Come è andata la<br />

stagione estiva allestita nell’emergenza<br />

dei tempi stretti?<br />

“Nonostante i tempi stretti, sono soddisfatto<br />

di come sono andate le cose. C’è<br />

stato un aumento dell’attività ricreativa<br />

e culturale e, allo stesso tempo, anche<br />

un sensibile aumento delle presenze di<br />

spettatori. Inoltre, abbiamo anche allargato<br />

la destinazione de<strong>gli</strong> spettacoli a<br />

tutte le con<strong>tra</strong>de.”<br />

La critica è che sono soggetti esterni<br />

alla realtà capaccese che portano qui<br />

le loro proposte e portano via le risorse<br />

destinate alla programmazione<br />

de<strong>gli</strong> spettacoli. Come risponde?<br />

“A Mario Crasto De Stefano e a Claudio<br />

Tortora deve andare tutto il nostro riconoscimento<br />

perché portano a Paestum<br />

spettacoli di qualità e di grande rilevanza<br />

nazionale. Le loro iniziative hanno<br />

prodotto anche un aumento delle presenze<br />

<strong>tra</strong> <strong>gli</strong> spettatori provenienti da<br />

Se Gaetano Fasolino è “felice” di aver<br />

Forza Italia può vantare d’aver arpionato<br />

Antonio Lubritto e Reato <strong>San</strong>tese, il<br />

Pd Capaccese può conteggiare l’arrivo<br />

di Mimmo Nese, Pasquale Mazza, Angela<br />

Pace e Marilena Montefusco: il<br />

primo proveniente direttamente dal nucleo<br />

storico di Fi, il secondo partito da<br />

Alleanza Nazionale e approdato a Fi, la<br />

terza proveniente dalle fila dello Sdi e<br />

l’ultima dall’Udeur.<br />

Nese a Mazza ambedue assessori reduci<br />

dell’amminis<strong>tra</strong>zione guidata da<br />

Enzo Sica, le due signore fedeli alleate<br />

dell’ultima amminis<strong>tra</strong>zione di Pasquale<br />

Marino.<br />

Insomma, la <strong>tra</strong>nsumanza continua e,<br />

probamente non si fermerà qui. Avremo<br />

altre sorprese ed altri cedimenti<br />

verso chi oggi detiene il potere a Capaccio.<br />

Ognuno avrà le sue motivazioni e, pertanto,<br />

non è il caso di sottilizzare. Ma<br />

<strong>tra</strong> i quattro alcune differenze ci sono<br />

e vale la pena sottolinearle.<br />

Nese, fu allontano dalla giunta e <strong>gli</strong> fu<br />

tolta la carica di vice sindaco perché<br />

Sica lo ritenne “assente” e poco efficace<br />

nell’azione amminis<strong>tra</strong>tiva. È giusto<br />

ricordare che fu, insieme a Peppantonio<br />

Taddeo, un costante oppositore di<br />

Marino e un fedele compagno di viaggio<br />

di Gaetano Fasolino. Ha fatto il suo<br />

periodo di “quarantena” ed oggi si avvia<br />

a riprendere i contatti con la vita politica<br />

in punta di piedi.<br />

Mazza ha at<strong>tra</strong>versato, senza soluzione<br />

di continuità, l’arco politico da An a Fi<br />

per approdare oggi alla corte di Marino<br />

e via così!<br />

Pace, militante socialista di vecchia data,<br />

in ossequio anche ad una <strong>tra</strong>dizione di<br />

fami<strong>gli</strong>a, ha lasciato lo Sdi, di cui era segretaria<br />

provinciale, per divergenze con<br />

Gennaro Mucciolo ed è salita sul carro<br />

del Pd che l’ha promossa direttamente<br />

a delegata nazionale per la costituente.<br />

Montefusco, approdata all’Udeur dopo<br />

la fuoriuscita di Marino per la fine del<br />

secondo mandato, oggi ritorna ad assumere<br />

un ruolo importante del Pd.<br />

Anche lei delegata alla costituente del<br />

27 ottobre che si terrà a Milano.<br />

Partiamo dal presupposto che i cambiamenti<br />

sono il sale della democrazia<br />

e nel sistema maggioritario sono il sale<br />

della competizione. Per cui non c’è da<br />

scandalizzarsi per i passaggi da uno<br />

schieramento all’altro. Però, chi ha<br />

avuto ruoli dirigenziali in determinate<br />

forze politiche dovrebbero avere, almeno,<br />

l’accortezza di <strong>tra</strong>scorrere un periodo<br />

di disintossicazione prima di ripresentarsi<br />

sulla ribalta.<br />

Sarebbe una buona occasione per riflettere,<br />

per valutare eventuali errori<br />

altre realtà turistiche della provincia.”<br />

Molti chiedono che la destagionalizzazione<br />

delle presenze passa anche<br />

dalla distribuzione de<strong>gli</strong> spettacoli.<br />

Cosa state facendo per rispondere a<br />

questa esigenza?<br />

“In progetto c’è la realizzazione di una<br />

struttura polivalente che possa acco<strong>gli</strong>ere<br />

manifestazioni importanti. Solo così<br />

potremo allungare la programmazione<br />

oltre il periodo estivo.”<br />

Sono stati avviati i lavori per la realizzazione<br />

di due dei tre parcheggi previsti<br />

dal progetto “grande at<strong>tra</strong>ttore”.<br />

Quanto tempo manca per il completamento<br />

dei lavori?<br />

Stiamo spingendo per far si che le due<br />

opere siano completate al più presto.<br />

Spingeremo anche per ottenere che<br />

anche il resto del progetto finanziato sia<br />

ultimato in breve tempo.”<br />

La stazione di Paestum versa in uno<br />

stato penoso. Cosa state facendo per<br />

renderla dignitosa?<br />

“Il Ministro Alessandro Bianco, nella<br />

sua recente visita, ci garantì l’appoggio<br />

per la ristrutturazione e la riqualificazione<br />

della stazione. Gli uffici stanno<br />

predisponendo il progetto che sarà inol<strong>tra</strong>to,<br />

a breve, al ministero che lui dirige.”<br />

C’è, poi l’annosa questione del passaggio<br />

a livello chiuso e del sottopasso<br />

che non si realizza. A che punto<br />

siamo?<br />

“Ovviamente, il passaggio a livello non<br />

sarà riaperto, mentre il sottopasso sarà<br />

realizzato alla distanza concordata con<br />

la soprintendenza (a seicento metri di<br />

distanza dal passaggio a livello). I tecnici<br />

stanno lavorando per l’adeguamento<br />

del progetto. Per cui, una volta avuto<br />

l’Ok, i lavori po<strong>tra</strong>nno partire, in quanto<br />

le risorse sono già nella disponibilità<br />

del comune.”<br />

La società moderna ha fame di sport<br />

praticato. A Capaccio Paestum scarseggiano<br />

le strutture sportive. Cosa<br />

ha in animo di fare per rispondere<br />

alle aspettative?<br />

“Intanto, è giusto precisare che anche<br />

l’esistente non sempre è agibile. Ecco<br />

perché la prima azione che abbiamo<br />

messo in atto è quella di rendere utilizzabili,<br />

in sicurezza, l’esistente. I campi<br />

di calcio di Capaccio paese e Scalo sono<br />

stati rammodernati e sono a posto. Rimangono<br />

problemi per le palestre. Qui<br />

Nese, Mazza, Pace e Montefusco nel Pd<br />

Pareggiano il conto con Fi che ha acquisito Lubritto e <strong>San</strong>tese<br />

commessi, per<br />

confrontarsi con<br />

amici e parenti ai<br />

quali, poi, dovranno<br />

chiedere di<br />

farsi accompagnare<br />

oltre le frontiere<br />

ideali e sostanziali<br />

delle nuove<br />

formazioni politiche.<br />

Sono proprio loro, quelli che per<br />

amicizia, parentela o per rapporti di lavoro<br />

vivono vicino al “<strong>tra</strong>nsumante” le<br />

vittime. Gli amici, i parenti, i dipendenti<br />

… faranno molta fatica a ricollocarsi e<br />

ad adeguarsi al nuove “ordine”. Avere<br />

tempo per rigenerarsi sarebbe un bel<br />

regalo in cambio di una fedeltà a prova<br />

di ogni “capriccio”.<br />

Ovviamente l’esempio dovrebbe venire<br />

dall’alto, da chi “<strong>tra</strong>nsuma” a livello<br />

regionale e nazionale (vedi De Gregorio<br />

e Follini). Alla fine i conti tornano<br />

sempre …<br />

Il Pd potrebbe inserire nel suo statuto<br />

proprio una norma che lasci a bagnomaria<br />

chi <strong>tra</strong>sloca. Passato il periodo di<br />

meditazione, magari, si presenterebbero<br />

più determinati e vo<strong>gli</strong>osi di ben fare,<br />

allo stesso tempo, <strong>gli</strong> elettori della<br />

nuova formazione li accetterebbero<br />

ben volentieri.<br />

velina<br />

abbiamo un deficit di strutture che negano<br />

la possibilità della pratica sportiva di<br />

squadra. È anche importante creare le<br />

condizioni che favoriscano la pratica<br />

sportiva all’aria aperta in un verde attrezzato.<br />

Qualcosa si sta facendo a foce<br />

Sele, ma è a Capaccio Scalo che c’è bisogno<br />

di realizzare qualcosa di importante<br />

in questo senso. È nos<strong>tra</strong> intenzione<br />

realizzare anche una piscina coperta,<br />

un sogno di molti capaccesi.”<br />

Gli albergatori sono arrabbiati perché<br />

ritengono la gestione del territorio<br />

un punto debole dell’offerta turistica.<br />

Pulizia, viabilità, illuminazione,<br />

sicurezza… Un degrado che mortifica<br />

<strong>gli</strong> sforzi de<strong>gli</strong> imprenditori che gestiscono<br />

strutture alberghiere di prim’ordine.<br />

“È vero che i servizi non sono all’altezza<br />

dell’offerta privata. È intenzione di<br />

questa amminis<strong>tra</strong>zione dare risposte<br />

concrete ai bisogni di chi vuole fare di<br />

Paestum una città vivibile dentro e fuori<br />

dalle strutture ricettive, siano esse alberghi<br />

o ristoranti.”<br />

Poi c’è la necessità di allargare l’offerta<br />

ricettiva. Ma qui si deve aspettare<br />

il Puc (Pinao Urbanistico Comunale).<br />

A che punto siamo?<br />

“Abbiamo già incon<strong>tra</strong>to il professor<br />

Francesco Forte. Con lui abbiamo avuto<br />

uno scambio di idee ed abbiamo dato<br />

delle indicazioni che vanno nella direzione<br />

di uno sviluppo urbanistico armonico.<br />

Abbiamo anche incon<strong>tra</strong>to L’architetto<br />

Renato Cristiano che a breve<br />

consegnerà il Piano spiaggia.”<br />

Marino, ha detto stop ad altri insediamenti<br />

alberghieri sulla fascia costiera.<br />

Cosa ne pensa?<br />

“Oltre al turismo balneare bisogna pensare<br />

alla convegnistica e ad altri filoni.<br />

Ecco perché è importante favorire l’insediamento<br />

alberghiero anche in lontano<br />

dalla fascia costiera. Ovviamente bisognerà<br />

salvaguardare la necessità di chi<br />

ha bisogno di ampliare la capacità ricettiva<br />

(camere e posti letto) di chi vuole<br />

cominciare a riconvertire sul turismo la<br />

banchettistica.”<br />

Bartolo Scandizzo


n°39 26 ottobre 2007<br />

CILENTO 15<br />

Da Paestum a Camerota boom di consensi<br />

per Giuseppe Liuccio resiste Qua<strong>gli</strong>ano<br />

Giuseppe Liuccio,<br />

mentre incassa il sostegno<br />

di massa di Camerota,<br />

vedi manifesto a<br />

fianco, fa regis<strong>tra</strong>re numerose<br />

adesioni da Capaccio.<br />

A favore di<br />

Enzo Qua<strong>gli</strong>ano, direttore<br />

generale dell’Assogips,<br />

(che viene votato<br />

insieme ai conterranei<br />

Antonio Calandriello,<br />

Gaetano Arenare e<br />

Tommaso Pellegrino, è<br />

la cordata dianese) ecco le studentesse<br />

universitarie Valentina Rizzo ed Elena<br />

Sica, l’edicolante Mario Tamburrino,<br />

della pensionata Maria Rubino, la sociologa<br />

Margherita Auciello e Cosimo<br />

Capogrosso, presidente della coop. Sociale<br />

“Marianella”. L’imprenditrice Valeria<br />

Morinelli ci aggiunge anche il medico<br />

di Ascea Angelo Pinto, mentre l’insegnante<br />

Iole Manzi sce<strong>gli</strong>e anche “il<br />

dott. Cobellis”. Dal prossimo numero<br />

di “<strong>Unico</strong>” le uniche indicazioni che saranno<br />

“segnalate” dovranno arrivarci via<br />

posta ordinaria mediante la compilazione<br />

dell’apposito coupon stampato a pagina<br />

8.<br />

“Noi vo<strong>gli</strong>amo Liuccio”<br />

Raffaele Fasolino: “Il<br />

Cilento ha costituito l’oggetto<br />

della sua s<strong>tra</strong>ordinaria<br />

opera poetica letteraria<br />

e di ricerca storica.<br />

Ne conosce profondamente<br />

luoghi, persone,<br />

usi, <strong>tra</strong>dizioni ed anima.<br />

A chi me<strong>gli</strong>o che a lui, affidarne<br />

la guida per la<br />

sua crescita nel rispetto<br />

della <strong>tra</strong>dizione, della<br />

cultura e dell’ambiente?”.<br />

Si associano: Rosa Maria Mansi, impiegata,<br />

Maiori – Giuseppe D’Amato, benzinaio,<br />

Minori – Lucia Mammato; Vincenzo<br />

Russo; Maria D’Amato, impiegata<br />

Pptt; Daniela Caputo.<br />

“Qualcuno dice: ci vorrebbe un amminis<strong>tra</strong>tore<br />

con elevata cultura, in possesso<br />

di esperienze nazionali ed internazionali…”(<strong>Unico</strong>,<br />

n°36). Con la consapevolezza,<br />

più, intima che questa di<br />

<strong>Unico</strong> è un’iniziativa di sondaggio interessante<br />

e giusta per il territorio, con<br />

il messaggio di Ornella Trotta che scrive:<br />

“Io voto Giuseppe Liuccio: le sterpa<strong>gli</strong>e<br />

rudi e piene di spine dell’entroterra<br />

hanno bisogno della sensibilità,<br />

dell’acutezza e del prestigio d’un poeta,<br />

si chiede a Voi cittadini di contribuire<br />

con la vos<strong>tra</strong> firma a sostenere una richiesta<br />

utile alla politica di oggi e del<br />

futuro del TERRITORIO.<br />

Da Capaccio. Antonio Corrente (pensionato);<br />

Sabina Liuzzi (Casalinga);<br />

Giuseppe Corrente (funzionario Toyota);<br />

Marika Corrente (Farmacista); Antonio<br />

Pe<strong>tra</strong><strong>gli</strong>a (imprenditore); Katia<br />

Corrente (avvocato); Salvatore Desiderio<br />

(Avvocato); Pasqualina Doria (Casalinga);<br />

Anna Pepe (casalinga); Teresa<br />

Andria (pensionata); Domenico Pastore<br />

(pensionato); Bruno Piccolo (avvocato);<br />

Domenica Pepe (insegnante); Maria Sabato<br />

(impiegata); Paola Adinolfi (studentessa);<br />

Angela Pepe (studentessa);<br />

Pasqualina Di Genio (casalinga); Gerardina<br />

Salerno (casalinga); Gaetano Di<br />

Genio (pensionato); Antonietta Pipolo<br />

(insegnante); Bianca Di Ruocco (insegnante);<br />

Rosaria Scialò (docente); Rosa<br />

Teresa Serra (insegnante); Anna Citro<br />

(insegnante); Maria Luisa Amendola<br />

(insegnante); Giovanna Di Sessa; Pasquale<br />

Rizzo (pensionato); Franco Marino<br />

(pensionato);<br />

Vittorio Marino (impresario); Gu<strong>gli</strong>elmo<br />

Renna (pensionato);Giacomo Monaco<br />

(barista), Antonella D’Angelo (insegnante);<br />

Anna Cavallo (casalinga);<br />

Domenico Di Sessa; <strong>San</strong>dro Di Sessa;<br />

Stefano Di Sessa; Carolina D’Angelo<br />

(casalinga); Gerardo Stabile (direttore<br />

commerciale); Angela Massascusa (casalinga),<br />

Antonia Lambiase (impiegata),<br />

Anna Palumbo (imprenditrice), Lorella<br />

Valva (casalinga); Franco Vicidomini<br />

(autista); Angela Munno (casalinga);<br />

Ciro Vicidomini (studente); Anna<br />

Vicidomini (pensionata); Luigi Palumbo<br />

(pensionato); Angela Corrente (casalinga);<br />

Filomena Marino (casalinga);<br />

Concetta Passaro (pensionata); Anna<br />

Dato (pensionata); Vincenzo Bosco<br />

(pensionato); Roberta Di Genio (casalinga);<br />

Anna Bosco (studentessa); Monica<br />

Celentano (pensionata); Giuseppe<br />

Corrente (impresa artigiana); Mario Liguoro<br />

(militare); Donato Torrusio (pensionato);<br />

Caterina De Lia (casalinga);<br />

Vincenzo Taddeo (ingegnere); Raffaella<br />

Arenella (impiegata); Antonio Galdi<br />

(imprenditore); più altre firme illegibili.<br />

Firme raccolte da un gruppo di docenti<br />

della scuola primaria coordinati da<br />

Maria Vicidomini.<br />

Campania incentivi secondo Di Lello. Eventi culturali: 4 mln per 72 appuntamenti<br />

La Regione Campania finanzia 72 iniziative per promuovere<br />

e valorizzare il patrimonio culturale regionale.<br />

I fondi messi a disposizione ammontano<br />

complessivamente a 4,2 milioni di euro. Molte delle<br />

iniziative finanziate saranno inserite nel circuito<br />

“Campania Artecard”, che consente ai turisti di visitare<br />

tutti i siti culturali regionali acquistando una<br />

sola carta. Fa il pieno di fondi la provincia di Avellino:<br />

<strong>gli</strong> Enti locali irpini, infatti, ottengono finanziamenti<br />

per 17 iniziative.<br />

Diciassette eventi per la provincia di Avellino; sedici<br />

per quella salernitana; quindici iniziative agevolate<br />

in Terra di Lavoro e nove nella provincia di<br />

Napoli.<br />

L’assessorato al Turismo della Regione Campania,<br />

guidato da Marco Di Lello, stanzia 4,2 milioni di<br />

euro per promuovere e valorizzare il patrimonio<br />

culturale della Campania. Complessivamente sono<br />

settantadue le iniziative agevolate. Il cartellone è<br />

abbastanza ampio. Il comune di Oliveto Ci<strong>tra</strong>, in<br />

provincia di Caserta, ottiene fondi per 130 mila<br />

euro destinati a promuovere varie iniziative di natura<br />

culturale, realizzate in collaborazione con il<br />

ministero per i Beni culturali. Molti de<strong>gli</strong> eventi finanziat,<br />

poi, entreranno nel circuito “Campania<br />

Artecard”, la carta unica che consente ai turisti<br />

l’accesso a tutti i monumenti e i siti storici della<br />

Campania. Obiettivo di Palazzo <strong>San</strong>ta Lucia, infatti,<br />

è favorire la fruizione di un’offerta unica destinata<br />

soprattutto a promuovere il turismo internazionale.<br />

I contributi sono erogti in base al decreto<br />

legislativo 112 del 1998 e alle delibera di Giunta<br />

regionale 244 del 2003. A breve, infine, ogni ente<br />

locale otterrà la liquidazione di quanto cofinanziato<br />

dalla Regione Campania. I tecnici di Palazzo<br />

<strong>San</strong>ta Lucia stanno già predisponendo la documentazione<br />

per il varo di nuovi bandi destinati ad at<strong>tra</strong>rre<br />

il turismo in Campania.<br />

Ecco tutte le rassegne agevolate.<br />

Comune di Oliveto Ci<strong>tra</strong> Ministero Beni e Attività<br />

Culturali 130.000<br />

Soprintendenza Archeologica Salerno Manifestazione:<br />

percorsi<br />

di visita notturna archeologica di Paestum<br />

35.000<br />

Amminis<strong>tra</strong>zione Provinciale Gran Premio Certosa<br />

di Padula 2007 60.000<br />

Soprintendenza Bbaappsae di Sa e Av Evento<br />

Ortus Artis 250.000<br />

Comune di Roscigno Roscigno danza. Parole e<br />

suoni dal borgo 50.000<br />

Comune di Polla Lungo le antiche vie 200.000<br />

Comune di Auletta Non perdete la speranza voi<br />

che uscite 30.000<br />

Ept Salerno “L’inferno” di Dante nelle Grotte di<br />

Pertosa 50.000<br />

Amminis<strong>tra</strong>zione Provinciale Salerno Archeomusica<br />

50.000<br />

Azienda Aut. Cura Soggiorno e Turismo Un mito<br />

<strong>tra</strong> storia e legenda 100.000<br />

Comune di Olevano sul Tusciano Siti religiosi e<br />

antichi percorsi<br />

La valorizzazione at<strong>tra</strong>verso un SIT 10.000<br />

Ente Provinciale Turismo Paestum I segni di un<br />

viaggio 50.000<br />

Comune di Altavilla Silentina I lapidei di Altavilla<br />

Silentina Sit 20.000<br />

Comune di Valva Antichi percorsi religiosi.<br />

Materiali lapidei della storia del Marchesato SIT<br />

10.000<br />

Comune di Pertosa Il raggio più lungo 20.000<br />

Parco del Cilento e Vallo di Diano Patrimonio<br />

Etnografico Pncvd 50.000<br />

Totale regionale 4.220.000<br />

continua da pag 7 ut<br />

La giustizia è uguale per tutti?<br />

per rimanerci appena 5 giorni, il<br />

tempo che <strong>gli</strong> venga applicata la legge<br />

varata per lui dalla sua frangia politica.<br />

Il 10 lu<strong>gli</strong>o 2006 il Parlamento vara<br />

un decreto legge, elargisce 3 anni di<br />

indulto all’onorevole che così ha goduto<br />

di questo altro sconto di pena.<br />

Il 19 febbraio 2007 inoltre <strong>gli</strong> viene<br />

concesso dal giudice di Sorve<strong>gli</strong>anza<br />

di Roma, con un provvedimento di<br />

poche righe, di poter scontare la sua<br />

restante pena di un anno e 7 mesi in<br />

affidamento ai servizi sociali presso la<br />

CEIS ( centro italiano di solidarietà) di<br />

Castel Gandolfo. L’onorevole si reca<br />

inizialmente come consulente legale<br />

di ‘Operation Smile’, la fondazione<br />

che organizza missioni umanitarie per<br />

aiutare i bambini. Nonostante tutto<br />

Previti siede ancora alla Camera dei<br />

Deputati, senza averne i prerequisiti,<br />

visto che si è applicata una sentenza<br />

definitiva con tanto di interdizione dai<br />

pubblici uffici! Non è il caso di dire<br />

che in Italia tutti i cittadini sono giudicati<br />

a pari merito! In virtù del fatto<br />

che qualsiasi altro cittadino, che si sarebbe<br />

ritrovato al posto dell’Onorevole<br />

Cesare Previti, sicuramente non<br />

avrebbe pagato a “rate” i reati!<br />

Carrotta Salvatore


CILENTO<br />

16 n°39 26 ottobre 2007<br />

continua da pag. 6<br />

Padre Candido Gallo, testimone di vita e di cultura<br />

Il cappellano del <strong>San</strong> Leonardo è anche scrittore<br />

Quando iniziò a scrivere libri ?<br />

Dopo l’alluvione, scrissi “Salerno ore<br />

1,52”, con quattro edizioni, di cui l’ultima<br />

del 2004, l’unica documentazione<br />

detta<strong>gli</strong>ata di quelle giornate. Verso la<br />

fine de<strong>gli</strong> anni ’50 scrissi pagine a tema<br />

per “Il Mattino”, poi per trent’anni non<br />

ho scritto nulla. Solo dopo la morte di<br />

alcuni confratelli, dal dolore e dall’amore<br />

fraterno fui mosso a scrivere<br />

“Cappuccini del ‘900. 25 frati più una<br />

donna” che sarebbe la terziaria salernitana<br />

consacrata laica Maria Cavicchio,<br />

molto vicina ai nostri frati, anima<br />

mistica. Seguirono “Una vita che loda<br />

il Signore”, “Marcellino frate semplice”,<br />

“Andar per conventi”, uscito due<br />

anni fa e che narra la mia avventura i<br />

quei 12 anni di vita nei conventi salernitano<br />

– lucani. Qui narro la <strong>tra</strong>dizione<br />

religiosa cappuccina, i luoghi, mentre<br />

ne “Le novelle dell’Acquafetente” descrivo<br />

la vita contadina, la morale, i costumi<br />

e le abitudini de<strong>gli</strong> antichi contadini<br />

di Altavilla. Ci sono molti altri<br />

libri, ma vorrei soffermarmi sul penultimo<br />

pubblicato con la giornalista Patrizia<br />

de Mascellis “Gli Ospedali Riuniti<br />

di Salerno: 1183-2000”, una ricerca di<br />

8 secoli di storia, in cui vi è la <strong>tra</strong>duzione<br />

latina, di Riccardo Avallone, della<br />

pergamena di fondazione prima sconosciuta<br />

e di cui vi era solo una <strong>tra</strong>sposizione<br />

dal latino beneventano al latino,<br />

risalente al ‘500 ad opera dell’Ughelli,<br />

certosino toscano che passando per Salerno<br />

annotò questo documento detto<br />

<strong>tra</strong>ttato Daiello-Daiello, cioè <strong>tra</strong> padre<br />

Matteo Daiello, cancelliere di Tancredi<br />

ed il fi<strong>gli</strong>o Nicolò Daiello, vescovo.<br />

auguri...<br />

Nella suggestiva Chiesa Antica di S. Eustachio, in Salerno,<br />

si sono uniti in matrimonio, domenica 7 ottobre, la nos<strong>tra</strong><br />

collaboratrice Rossella Oricchio e Ciro Spagnuolo,<br />

consi<strong>gli</strong>ere comunale di Vietri sul Mare.<br />

I novelli sposi, prima di partire per la “luna di miele”, hanno<br />

salutato parenti e amici nell’incantevole scenario di Villa<br />

Wenner.<br />

Il padre chiese al fi<strong>gli</strong>o la chiesa di S.<br />

Giovanni per creare il primo ospedale<br />

laico e in cambio <strong>gli</strong> diede appartamenti<br />

e la chiesa di <strong>San</strong>ta Maria in Vincolo<br />

<strong>San</strong>ta Trofimena alle Fornelle. La ricerca<br />

ci ha portato a conoscere un dipinto<br />

del XIX sec.,“Gesù Farmacista”<br />

commissionato per il coro della congrega<br />

“Fatebenefratelli” di Vienna, al<br />

pittore Emme Vajda, conservato nel refettorio<br />

del convento a Vienna. Grazie<br />

a contatti con l’ambasciata viennese e<br />

tedesca, ne abbiamo ricevuto una foto<br />

e abbiamo chiesto al pittore salernitano<br />

Gennaro Napoli di riprodurne un dipinto.<br />

Il quadro 1,20 x 70 di altezza verrà<br />

S P O S I<br />

“Nei secoli fedele!” ha giurato Paola Desiderio, nota giornalista<br />

di Capaccio, a Carmelo Buccino, da Sessa Cilento<br />

ed in forza alla Benemerita ad Agropoli il 13 ottobre presso<br />

la chiesa del Getsemani. I parenti e <strong>gli</strong> amici, con una<br />

nutrita rappresentanza di colleghi dei due coniugi, hanno<br />

assistito alla “fatidica” cerimonia del matrimonio e poi si<br />

sono <strong>tra</strong>sferiti appropinguandosi al bel ricevimento tenutosi<br />

presso l’Excelsior. I due sposini, buttati all’aria <strong>gli</strong> strumenti<br />

propri delle loro attività, sono partiti per un lungo<br />

viaggio di nozze. Noi di “<strong>Unico</strong>”, amici e compagni di lavoro<br />

della sposa, auguriamo ad en<strong>tra</strong>mbi un oceano di auguri.<br />

consegnato <strong>tra</strong> qualche<br />

tempo all’Ordine dei Farmacisti<br />

perché venga diffuso<br />

in tutte le farmacie<br />

della regione. L’ultima<br />

mia fatica uscirà prima di<br />

natale “Per le vie dell’ospedale”,<br />

ove racconto<br />

le vicende dell’ospedale<br />

che io conosco dal suo nascere, sono<br />

stato nelle diverse sedi del Ruggi: via<br />

Vernieri, Torre Angellara. Parlo anche<br />

del rapporto arricchente con il malato.<br />

Di cosa si occupa e che approccio ha<br />

con <strong>gli</strong> ammalati di età diverse?<br />

Visito soprattutto i malati del reparto<br />

malattie infettive, rianimazione, unità<br />

coronarica. E’ un approccio difficile<br />

che nasce dall’esperienza. Bisogna conoscere<br />

l’ammalato, en<strong>tra</strong>re nel suo<br />

mondo. La mia “<strong>tra</strong>dizione della terra”<br />

mi ha giovato perché non ho posto distanze:<br />

con semplicità entro nella psicologia<br />

dell’infermo. So dialogare<br />

anche con uomini colti, avendo studiato,<br />

infatti ne “Le novelle dell’Acquafetente”<br />

descrivo la vicinanza con grosse<br />

personalità. Io osservo il malato, lo<br />

consolo, parlo il linguaggio più idoneo<br />

a seconda che sia un giovane o un anziano.<br />

In ospedale sono attivi anche<br />

altri miei confratelli cappuccini, noi abbiamo<br />

arredato la chiesa dell’ospedale,<br />

abbiamo innalzato il monumento a<br />

Padre Pio, scultura di Pierfrancesco<br />

Mastroberti dopo il miracolo di una inferma<br />

dell’ospedale guarita da un male<br />

incurabile, caso che portò alla beatificazione<br />

di Padre Pio. Un’al<strong>tra</strong> nos<strong>tra</strong><br />

creazione è la biblioteca informatica<br />

dell’ospedale attiva da<strong>gli</strong> anni ’90. Il<br />

logo del Ruggi è stato ideato da me.<br />

Che rapporto stabilisce con un giovane<br />

infermo?<br />

Con i giovani mi mostro felice, parlo<br />

il loro linguaggio, studio la moda del<br />

momento e faccio le mi<strong>gli</strong>ori conversazioni:<br />

si parla di scuola, università, interessi<br />

vari. E’ bello vedere gente che,<br />

una volta uscita dall’ospedale, torna nel<br />

tempo a farmi visita, è segno di gratitudine<br />

e verace amicizia.<br />

Il modo di vivere la malattia cambia<br />

a seconda dell’età?<br />

In genere, avvilisce tutti, è naturale<br />

questo, e in quel momento giungo io a<br />

portare speranza. Comunque, ciascuno<br />

lo vive in modo personale. Quando impongo<br />

il Sacramento della Salute, ex<br />

estrema unzione, invito i parenti a pregare<br />

con fede insieme a me. Talvolta si<br />

sono verificate riprese insperate.<br />

Maria Laura Pirone<br />

18 anni<br />

Diventa maggiorenne<br />

Mariacristina<br />

Valletta, fi<strong>gli</strong>a<br />

di Antonio.<br />

A lei <strong>gli</strong> auguri<br />

affettuosi della<br />

sorella Elisa, dei<br />

fratelli Giovanni<br />

e Carmine, Sonia<br />

e Luigi Mucciolo e… dulcis in fundo<br />

del suo ragazzo Fabio.<br />

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n°39 26 ottobre 2007 CULTURA<br />

17<br />

Lettera postuma ad Agostino Ma<strong>gli</strong>ani di Laurino<br />

Fu Ministro delle finanze e del tesoro con Depretis e Crispi<br />

Agostino Ma<strong>gli</strong>ani nacque a Laurino il<br />

26 lu<strong>gli</strong>o del 1824. Morì a Roma il 21<br />

febbraio del 1891.<br />

Fu Ministro delle Finanze e del Tesoro<br />

dal 1877 al 1888 nei vari governi Depretis<br />

e nel primo governo Crispi.<br />

Caro Ministro Ma<strong>gli</strong>ani,<br />

qualche giorno fa, spulciando nella mia<br />

libreria (lo faccio spesso), mi è capitato<br />

<strong>tra</strong> le mani il pregevole volume che<br />

racco<strong>gli</strong>e <strong>gli</strong> atti di un importante convegno<br />

di studio, tenutosi alcuni anni fa,<br />

fortemente voluto e splendidamente organizzato<br />

dal Prof. Diomede Ivone dell’Università<br />

di Salerno.<br />

L’ho riletto con piacere e rinnovato interesse.<br />

La tua opera di economista ed<br />

uomo di governo viene sviscerata da<br />

studiosi di prestigio nazionale ed europeo.<br />

Me ne fece dono, con dedica affettuosa,<br />

Angelo Nicoletti, all’epoca<br />

giovane, bravo ed entusiasta sindaco di<br />

tuo paese, Laurino, che volle rievocarti<br />

e festeggiarti in una giornata di studio,<br />

che vide sfilare alla tribuna uomini<br />

del governo nazionale, regionale,<br />

provinciale e locale. E fu ripercorsa, in<br />

tutti i particolari, la tua brillante carriera,<br />

da<strong>gli</strong> esordi alla Corte dei Borbone<br />

a Napoli all’apice come ministro delle<br />

Finanze e del Tesoro, per ben dieci<br />

anni, nei vari governi Depretis e nel<br />

primo governo Crispi.<br />

Ne<strong>gli</strong> ultimi decenni del secolo scorso<br />

l’Italia ebbe l’impronta della tua guida<br />

con un processo di rinnovamento e di<br />

ammodernamento at<strong>tra</strong>verso un oculato<br />

alleggerimento della pressione fiscale,<br />

un effettivo decen<strong>tra</strong>mento della<br />

grande infrastrutturazione s<strong>tra</strong>dale e ferroviaria<br />

del Paese, su cui pesava ancora<br />

il retaggio di divisioni della recente<br />

Unità. Se ne avvantaggiò anche il Mezzogiorno<br />

d’Italia con la costruzione<br />

della <strong>tra</strong>tta ferroviaria Eboli-ReggioCalabria,<br />

tesa ad eliminare l’emarginazione<br />

delle aree più deboli del Sud. Ci fu<br />

il tentativo di una deviazione per la<br />

Valle del calore, che, però, attese invano<br />

il miracolo della rottura dell’isolamento.<br />

Le cose non sono cambiate gran<br />

che, caro Ministro Ma<strong>gli</strong>ani. E il tuo<br />

paese, che pure vanta pagine di storia<br />

nobile civile e religiosa e che può contare<br />

su di un patrimonio artistico e monumentale<br />

di discreto valore, dal Convento<br />

di <strong>San</strong>t’Antonio, alla Chiesa Collegiata<br />

ed al Palazzo Ducale, non dispone<br />

ancora di una s<strong>tra</strong>da comoda e scorrevole<br />

di accesso, pur trovandosi nel<br />

cuore verde del parco del Cilento, con<br />

alle spalle il Cervati che regala panorami<br />

da ebbrezza dai pianori a duemila<br />

metri e con davanti la vallata solcata dal<br />

sinuoso nastro d’acqua del Calore.<br />

L’unica s<strong>tra</strong>da di accesso resta sempre<br />

quella che utilizzarono <strong>gli</strong> antichi Pestani<br />

per colonizzare le popolazioni dell’interno<br />

ed attivare <strong>tra</strong>ffici e commerci.<br />

Di lì scesero i Padri Lucani, armati<br />

di tutto punto e decisi a darsi uno sbocco<br />

al mare, at<strong>tra</strong>tti dalla pianura ricca<br />

e fertile, su cui Poseidonia esercitava i<br />

suoi domini.<br />

Staccatasi dalla statale 18 all’altezza di<br />

Capaccio Scalo, dopo un breve percorso<br />

in pianura con sullo sfondo la Basilica<br />

del Calpazio con le ve<strong>tra</strong>te accese<br />

ai ba<strong>gli</strong>ori del sole e i resti scheletriti<br />

del Castello testimone muto delle raccapriccianti<br />

storie della Congiura dei Baroni,<br />

si inerpica <strong>tra</strong> vigneti ed uliveti su<br />

su per la Valle del Calore. A chi abbia<br />

L’Associazione dei giovani imprenditori,<br />

in una sua nota, esprime apprezzamento<br />

per una nos<strong>tra</strong> iniziativa. “Un interessante<br />

“viaggio sondaggio” è stato<br />

organizzato dal settimanale <strong>Unico</strong>,<br />

molto seguito nei comprensori a Sud<br />

di Salerno. At<strong>tra</strong>verso l’iniziativa – dice<br />

Assogips - si invita la cittadinanza ad<br />

indicare una triade di nomi per la presidenza<br />

del Parco del Cilento e Vallo di<br />

Diano. Molta gente ha espresso la propria<br />

opinione indicando persone conosciute,<br />

in quanto a lungo sulla scena<br />

politico/istituzionale, ed altre meno<br />

note ma il cui profilo professionale e<br />

morale è di primissimo piano. Il “viaggio<br />

sondaggio” di “<strong>Unico</strong>” indica diversi<br />

nomi <strong>tra</strong> i quali Ciociola, Calandriello,<br />

Cariello, Pellegrino, Ma<strong>gli</strong>occa, Biancamano,<br />

ecc., ma <strong>tra</strong> “i tre uomini al<br />

comando “ vi è un inconsapevole<br />

outsider: Vincenzo Qua<strong>gli</strong>ano Direttore<br />

di AssoG.I.P.S. che si aggiunge<br />

all’ex direttore Domenico Nicoletti<br />

ed allo scrittore Giuseppe Liuccio.<br />

“L’apprezzamento che in questo sondaggio<br />

ci è stato riservato da tutti i ceti<br />

sociali, per noi di AssoG.I.P.S. rappresenta<br />

una conferma ulteriore della<br />

bontà del nostro operato – ha dichiarato<br />

il Vice-Presidente Donato Ciociola<br />

-. L’auspicio e che si tenga conto<br />

delle indicazioni che vengono dal basso<br />

e che anche le associazioni che operano<br />

quotidianamente sul territorio del<br />

Parco possano essere coinvolte sia in<br />

ordine alla nomina dei dirigenti ma, soprattutto,<br />

nelle scelte di lungo termine<br />

vo<strong>gli</strong>a e tempo di percorrerla per intero,<br />

fino alla Sella del Corticato e puntare<br />

su Atena e di lì s<strong>tra</strong>ripare in Basilicata,<br />

toccando Grumentum ed, infine,<br />

Metaponto, non mancheranno le sorprese<br />

lungo un itinerario disseminato di<br />

“frurioi” greci e di “oppida” romane.<br />

Ad ogni tornante uno spettacolo nuovo<br />

con Roccadaspide che minaccia di ruinare<br />

nella vallata con quel<br />

grumo di case abbarbicate al<br />

castello, prestigiosa dimora<br />

dei Filomarino, teatro di fasti<br />

e di congiure, di <strong>tra</strong>volgenti<br />

storie d’amore e di <strong>tra</strong>dimenti<br />

ex<strong>tra</strong>coniugali finiti nel sangue.<br />

Ad una svolta, come per<br />

incanto, Castel <strong>San</strong> Lorenzo,<br />

con la sua colata di case ardite<br />

sul fianco della collina digradante<br />

, rievoca opulenza di<br />

vino generoso, di olio ex<strong>tra</strong>vergine<br />

e di laboriosa in<strong>tra</strong>prendenza<br />

di cooperative e<br />

cantine sociali. Di fronte i<br />

con<strong>tra</strong>fforti de<strong>gli</strong> Alburni con<br />

Castelcivita che ricama arabeschi<br />

di civiltà nel verde pedemontano<br />

e più in là Aquara luminosa<br />

sulla collina-terrazza<br />

nel verde delle campagne coltivate.<br />

Giù, in fondo, il fiume<br />

sacro alla memoria storica<br />

della vallata, il fiume carico di<br />

storia e di leggende scompare<br />

e riappare nel suo percorso sinuoso<br />

<strong>tra</strong> campi di vigne e<br />

gole di intricata vegetazione,<br />

come quella orrida e bellissima<br />

<strong>tra</strong> Felitto e Ma<strong>gli</strong>ano con<br />

la montagna spaccata, che rovescia<br />

sul letto del fiume una<br />

che condizionano il comprensorio del<br />

Parco, dell’intera provincia di Salerno<br />

e delle aree confinanti. Oltre al ringraziamento<br />

per quanti hanno indicato il<br />

mio nome – prosegue Donato Ciociola<br />

- anche alla luce della mia recente<br />

nomina alla Presidenza Nazionale dei<br />

Giovani Unimpresa, ci sia consentito di<br />

sottolineare che il consenso avuto dal<br />

Direttore Vincenzo Qua<strong>gli</strong>ano testimonia<br />

anche l’esigenza di nominare e<br />

coinvolgere operativamente risorse<br />

La mia terra<br />

Al cuore delle grotte<br />

serra segreti antichi<br />

a carezza di mare a disgelare.<br />

Nelle notti di luna il pescatore<br />

ve<strong>gli</strong>a spiando a fremito dell’onda<br />

alici, pane stento, a catturare.<br />

Profuma di ginestre la mia terra<br />

nel vento dei dirupi<br />

argilla di calanchi a ingioiellare.<br />

A MIA TERRA<br />

La mia terra<br />

al cuore delle grotte<br />

serra segreti antichi<br />

a carezza di mare a disgelare.<br />

Nelle notti di luna il pescatore<br />

ve<strong>gli</strong>a spiando a fremito dell’onda<br />

alici, pane stento, a catturare.<br />

Profuma di ginestre la mia terra<br />

nel vento dei dirupi<br />

argilla di calanchi a ingioiellare.<br />

(<strong>tra</strong>tta da: Giuseppe Liuccio<br />

“A TRANSITO DI GIORNO”<br />

Plectica Editrice)<br />

Da Assogips apprezzamenti alla nos<strong>tra</strong> iniziativa per<br />

“sce<strong>gli</strong>ere” il presidente del Parco del Cilento e Diano<br />

umane in rappresentanza dei comprensori<br />

del Vallo di Diano (è nato e risiede<br />

a Sassano), della Piana del Sele e di<br />

altre aree limitrofe che in passato sono<br />

state ampiamente marginalizzate. Un<br />

ringraziamento va ad Oreste Mottola<br />

che sul suo giornale ha innescato una<br />

discussione utile e partecipata in ordine<br />

allo sviluppo economico ed occupazionale<br />

della Provincia di Salerno,<br />

della Regione Campania e dell’intero<br />

Mezzogiorno d’Italia”.<br />

lava di verde intenso di lecci e querce,<br />

ontani e cerri, carpini e lentischi, eriche<br />

e ginestre. Come ai tuoi tempi il territorio<br />

è sempre bello e riserva scariche di<br />

emozione in ogni con<strong>tra</strong>da.<br />

Certo la s<strong>tra</strong>da non è più quella di una<br />

volta, ma resta pur sempre inadeguata<br />

ed insufficiente per i tanti che dalla<br />

costa si inerpicano su verso i paesi dell’interno<br />

a gustare paesaggi incontaminati,<br />

anche se da alcuni mesi possono<br />

contare su di una variante più comoda<br />

e scorrevole, che, a fondo valle, congiunge<br />

Roccadaspide a Villa Littorio,<br />

uscita in parte dal suo isolamento secolare.<br />

La tua terra, che è anche la mia, profuma<br />

sempre di ginestre e macchia mediterranea<br />

e nei mesi di calura il cardo<br />

mos<strong>tra</strong> sempre, all’arido di roccia, il<br />

velluto del fiore spiumato alla scorza<br />

del cilicio.<br />

Sui calanchi c’è ancora la capra, che ardita<br />

bruca l’erba sotto l’occhio minaccioso<br />

del falco pellegrino.<br />

Qui, nonostante il passare del tempo,<br />

non ci sono grandi risorse economiche,<br />

soprattutto, perché manca una progettualità<br />

d’insieme in grado di attivare un<br />

meccanismo di sviluppo, puntando sul<br />

turismo, ma non solo.<br />

E’ un problema di grande attualità per<br />

<strong>gli</strong> amminis<strong>tra</strong>tori che puntano tutto, e<br />

giustamente, sul Parco per rianimare le<br />

attività economiche. Sarebbe la s<strong>tra</strong>da,<br />

o almeno una delle s<strong>tra</strong>de, giuste per far<br />

decollare il territorio. Peccato che manchi<br />

un leader che abbia capacità e carisma<br />

per guidare la rinascita. Ci vorrebbe,<br />

se mi consenti, un altro Agostino<br />

Ma<strong>gli</strong>ani. Ma non c’è. Purtroppo.<br />

Giuseppe Liuccio<br />

Tel 0828.720114 Fax 0828.720859<br />

e-mail: redazione@unicosettimanale.it<br />

url: www.unicosettimanale.it<br />

Direttore Responsabile<br />

Bartolo Scandizzo<br />

Condirettore<br />

Oreste Mottola<br />

oreste@unicosettimanale.it<br />

In Redazione<br />

Vincenzo Cuoco, Enza Marandino<br />

Segreteria di Redazione<br />

Gina Chiacchiaro<br />

Tiratura: 5000 copie<br />

Grafica ed Impaginazione<br />

fBasile Designer grafico<br />

Grafica<br />

Stampa<br />

Grafiche Letizia - Capaccio (Sa)<br />

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del Tribunale di Vallo della Lucania al n.119<br />

Responsabile Trattamento Dati<br />

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intestato a Calore s.r.l.<br />

Inscritto all’Unione Stanpa<br />

Periodica Italiana


n°39 26 ottobre 2007<br />

Fattoria Galardo,<br />

<strong>tra</strong>dizione nell’innovazione...<br />

RICETTA CILENTANA<br />

Chiacchiere<br />

INGREDIENTI:<br />

300 gr. di farina, 100 gr. di zucchero,<br />

2 uova, 70 gr.di burro, 1 bustina di<br />

vanillina, zucchero a velo, olio per<br />

friggere.<br />

PREPARAZIONE:<br />

Disporre la farina a fontana, mescolare<br />

con lo zucchero, un po’ di sale,<br />

le uova intere, il burro e la vanillina.<br />

Lavorare fin quando l’impasto sarà<br />

morbido. Ta<strong>gli</strong>are a nastri, annodare<br />

e friggere. Una volta pronte cospargere<br />

con lo zucchero a velo.<br />

Chef Luca Pe<strong>tra</strong><strong>gli</strong>a<br />

Cari amici lettori, oggi il viaggio<br />

alla scoperta delle aziende cilentane<br />

di qualità, si è fermato a<br />

Roccadaspide e precisamente a<br />

Carretiello, con<strong>tra</strong>da nota per il<br />

suo “pane”. Tra vigneti ed uliveti<br />

nasce o me<strong>gli</strong>o esiste l’Azienda<br />

Agricola e Frantoio Oleario di<br />

Galardo Mario. La sua tecnologia,<br />

con strutture all’avanguardia,<br />

la rende oggi una delle aziende<br />

produttrici di olio più importanti<br />

del Cilento. Un’antica <strong>tra</strong>dizione<br />

guida la produzione della Fattoria<br />

Galardo, la quale unendo<br />

l’esperienza di tre generazioni e<br />

le più moderne tecniche, riesce<br />

a soddisfare i clienti più esigenti.<br />

Si trova a Roccadaspide, nel<br />

Parco Nazione del Cilento e Vallo<br />

di Diano. In questa nicchia di natura<br />

con passione vengono coltivati<br />

i suoi ulivi nelle varietà frantoio,<br />

rotondella e nos<strong>tra</strong>le, per<br />

poi, ad una maturazione precoce,<br />

racco<strong>gli</strong>erne a mano il frutto e<br />

molirlo in giornata a freddo, per<br />

ottenere il suo mi<strong>gli</strong>ore<br />

prodotto:<br />

l’olio ex<strong>tra</strong> vergine<br />

di oliva. L’olio<br />

ex<strong>tra</strong> vergine della<br />

fattoria Galardo, è<br />

il frutto di una selezione<br />

rigorosa<br />

ed attenta, che lo<br />

porta ad essere<br />

fruttato medio,<br />

con sentori di erba<br />

fresca e aromi leg-<br />

L O S A P E V A T E<br />

C H E . . .<br />

IL BENESSERE NELLA<br />

MELA COTOGNA<br />

Biancaneve preferì una mela rossa e<br />

sappiamo tutti cosa le accadde. Sarà<br />

me<strong>gli</strong>o forse sce<strong>gli</strong>erne una un po’ diversa,<br />

allora, per esempio la mela cotogna.<br />

Impossibile da consumare da<br />

sola a causa della polpa estremamente<br />

dura e astringente, è ottima nelle<br />

preparazioni cotte come marmellate<br />

e confetture da consumare sole o accompagnate<br />

ai formaggi ma anche essiccata<br />

in sacchetti per profumare la<br />

biancheria.<br />

Le proprietà di questo frutto sono<br />

molteplici: tonico-astringenti, antinfiammatorie<br />

dell’apparato digerente,<br />

emollienti, sedative. La presenza di<br />

tannini aiuta a proteggere le mucose<br />

intestinali ed esercita un’azione antibatterica.<br />

I semi, invece, pare abbiano<br />

proprietà antirughe e sono utilizzati<br />

nella preparazione di impacchi per il<br />

viso. La polpa cotta in poca acqua, addolcita<br />

con il miele e usata per fare i<br />

gargarismi è miracolosa per la tosse.<br />

A cura dell’associazione<br />

enogastronomica diviniassaggi.it<br />

Il barman consi<strong>gli</strong>a<br />

Bull shot<br />

Ingredienti<br />

3/10 vodka; 6/10 brodo di carne;<br />

1/10 succo di limone<br />

Preparazione<br />

Condire con worchestershire sauce,<br />

tabasco, pepe, sale o sale di sedano.<br />

Si prepara e si serve direttamente<br />

nel tumbler con ghiaccio.<br />

Il cocktail<br />

Si beve la prima volta un Bull Shot<br />

forse più per curiosità che per convinzione.<br />

Analizziamo la preparazione<br />

fredda. Ha colore oro carico, profumo<br />

di spezie e di consommé su cui<br />

si accendono le note di limone.Il<br />

gusto è abbastanza alcolico, fresco,<br />

sapido quasi salato, e piccante. Nel<br />

complesso piuttosto spigoloso e<br />

squilibrato. Una volta conosciute le<br />

sue peculiarità, diventa un drink corroborante<br />

ed insostituibile in determinate<br />

occasioni.<br />

La storia<br />

Nato ne<strong>gli</strong> Stati Uniti ne<strong>gli</strong> anni Sessanta<br />

non si conosce l’inventore.<br />

Della stessa fami<strong>gli</strong>a del Bloody<br />

Mary è un cocktail corroborante da<br />

bere in tarda mattinata dopo eventuali<br />

bagordi notturni.<br />

Barman:<br />

Andrea Bambacaro<br />

geri di amaro. L’azienda Galardo<br />

è certificata ISO 14001. Eugenio<br />

Galardo è l’amminis<strong>tra</strong>tore, nonché<br />

fi<strong>gli</strong>o del sig. Mario e la sua<br />

azienda è a conduzione familiare.<br />

Il prodotto finale, non lavorato<br />

su grande scala, fa si che l’olio<br />

imbotti<strong>gli</strong>ato e poi venduto sul<br />

mercato è un prodotto di qualità e<br />

genuino al 100%. La produzione<br />

di olio avviene nella sua fami<strong>gli</strong>a<br />

già da 3 generazioni. Il frantoio<br />

Galardo macina le olive anche<br />

per conto terzi. Quindi altri agricoltori<br />

possono riversare le loro<br />

olive in questo frantoio, assicurandosi<br />

l’ottima qualità del prodotto<br />

finale. Oggi i prodotti dell’azienda<br />

Galardo li possiamo trovare<br />

nel nord Italia ed anche in<br />

Austria dove per una coincidenza<br />

fortuita si sono rita<strong>gli</strong>ati una<br />

bella fetta di mercato. L’azienda<br />

agricola Galardo è anche fattoria<br />

didattica. Ai bambini provenienti<br />

dalle varie scuole racconta la<br />

produzione dell’olio e del vino,<br />

mos<strong>tra</strong> loro come si allevano <strong>gli</strong><br />

animali e fa capire quanto sia importante<br />

vivere a contatto con la<br />

natura. Insomma quest’allegra<br />

fattoria deve la sua originalità e<br />

la sua allegria anche alla mo<strong>gli</strong>e<br />

del titolare e ai piccoli della fami<strong>gli</strong>a<br />

Galardo, Mario e Francesco.<br />

Notizie utili:<br />

Az. Agricola e Frantoio Oleario<br />

Galardo Mario Via Carretiello , 58<br />

84069 Roccadaspide (SA) Tel e<br />

fax: 0828 941740<br />

Angelo Zarra<br />

Palazzo de Vargas, in mos<strong>tra</strong> la cartografica<br />

Appuntamento d’eccezione a Palazzo de Vargas di Vatolla<br />

(Sa): sabato 13 ottobre alle ore 18,00 si inaugura la mos<strong>tra</strong><br />

itinerante sul territorio del Cilento nella cartografia e<br />

nella vedutistica <strong>tra</strong> 1600 e 1800. L’evento, organizzato<br />

dalla Fondazione G.B. Vico di Vatolla e dal Laboratorio<br />

di cartografia e toponomastica storica (Car.Topon.st.) dell’Università<br />

di Salerno, è curato da Vincenzo Aversano,<br />

Antonio Capano e Nicola Ventre. Hanno offerto, inoltre,<br />

il proprio patrocinio la Provincia di Salerno e il Comune<br />

di Agropoli.<br />

A introdurre sabato i lavori sarà Vincenzo Pepe, presidente<br />

della Fondazione G.B. Vico. Seguiranno le relazioni<br />

di Vincenzo Aversano, ordinario di Geografia e direttore<br />

del Car.Topon.St. dell’Università di Salerno, e Antonio<br />

Capano, componente della Deputazione di storia<br />

patria per la Lucania. Interverranno il ricercatore e collezionista<br />

Nicola Ventre e Maurizio Ulino, cultore di storia<br />

medievale all’Università di Salerno.<br />

Dopo Palazzo de Vargas, la mos<strong>tra</strong> farà tappa presso l’Istituto<br />

Tecnico Commerciale Statale G.B. Vico di Agropoli,<br />

il campus dell’Università de<strong>gli</strong> Studi di Salerno, l’Istituto<br />

Italiano per <strong>gli</strong> Studi Filosofici di Napoli, la Borsa<br />

Mediterranea del Turismo Archeologico a Paestum e la<br />

sede della Fondazione Vico di <strong>San</strong> Biagio Maggiore a Napoli.<br />

Cuore pulsante della mos<strong>tra</strong> sono due tipologie di strumenti<br />

scientifico-artistici, ovvero le carte geo-topografiche<br />

e le vedute prospettiche, che sottendendo generi di<br />

vita e strutture socio-economiche dei secoli passati restituiscono<br />

allo spettatore di oggi paesaggi a varia scala.<br />

Pesca illegale di molluschi<br />

alla foce del fiume Sele<br />

Pesca illegale di molluschi alla foce<br />

del fiume Sele: denunciate due persone<br />

e seques<strong>tra</strong>ti una imbarcazione di<br />

12 metri e 20 chili di telline. E’ il risultato<br />

dell’operazione diretta da<strong>gli</strong> uomini<br />

del Corpo Forestale del comando-stazione<br />

di Foce Sele, guidato dal<br />

comandante Marta <strong>San</strong>toro, congiuntamente<br />

con le capitanerie di porto di<br />

Salerno e Agropoli. Durante l’operazione,<br />

effettuata presso la foce del Sele<br />

e nello specchio acqueo antistante, nel<br />

comune di Capaccio, sono stati denunciati<br />

due pescatori originari di Torre<br />

Annunziata, di 44 e 33 anni, per attività<br />

illegale di pesca di molluschi in<br />

acque non consentite. Al termine dell’intervento,<br />

che ha portato anche al<br />

sequestro di numerosi attrezzi utilizzati<br />

per la pesca illegale, le telline sono<br />

state restituite al mare, alla presenza<br />

dei due denunciati. Elevati anche tre<br />

verbali amminis<strong>tra</strong>tivi per un totale di<br />

circa 45mila euro.


n°39 26 ottobre 2007<br />

19<br />

Un azienda giovane,<br />

ma con vasta<br />

esperienza nel settore,<br />

che si propone di offrire<br />

servizi di progettazione<br />

e realizzazione di<br />

tendaggi interni ed<br />

esterni personalizzate<br />

Tendaggi per interni<br />

Tende da sole<br />

Tappezzeria<br />

Accessori<br />

Con<strong>tra</strong>ct<br />

Contatti<br />

Tel. 0828/1962697<br />

Fax 0828/1962698<br />

e.mail: molumaison@hotmail.it<br />

Resp. Vendite: Simonetti Monica<br />

Resp. Commerciale: Rodio Lucia<br />

Resp. Tecnico: Simonetti Antonio<br />

Via <strong>San</strong>dro Pertini, 51 (Rettifilo)<br />

Capaccio Paestum

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