San Tino paciere tra gli Ulivi - Unico
San Tino paciere tra gli Ulivi - Unico
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Anno IX n°39 - www.unicosettimanale.it - 26 ottobre 2007 € 1,00<br />
Editore: Calore s.r.l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 50 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via della Repubblica, 177 - Capaccio-Paestum (Sa) — Poste Italiane - Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 20,00€<br />
E B O L I<br />
Rotonda S. Cecilia,<br />
via ai lavori<br />
pagina 3<br />
S A N Z A<br />
Il “Cervato”<br />
PAESTUM-AGROPOLI<br />
Operatori turistici<br />
è nostro pagina 8 a confornto pagina 9<br />
PERSANO<br />
Quattro morti: non<br />
c’era il guardrail<br />
pagina 6<br />
Pd: defilé di ex<br />
Oscar Nicodemo<br />
LE ELETTE NELL’ASSEMBLEA NAZIONALE<br />
Ho letto s<strong>tra</strong>ne cose intorno alla<br />
nascita del Partito democratico e<br />
mi meravi<strong>gli</strong>a ancor di più che autorevoli<br />
menti della comunicazione<br />
non abbiano sottolineato che si<br />
<strong>tra</strong>tta di un partito nato con trent’anni<br />
di ritardo, perdendo in freschezza,<br />
lucidità, immediatezza.<br />
D’Alema, Rutelli, Veltroni, Fassino,<br />
Franceschini e compagnia<br />
bella, indossato il camice bianco,<br />
sono en<strong>tra</strong>ti in laboratorio e altro<br />
non hanno saputo fare che foggiare<br />
un soggetto politico progettato<br />
anni addietro da due grandi statisti,<br />
due belle persone, due galantuomini:<br />
Aldo Moro ed Enrico Berlinguer.<br />
Allora, la fusione <strong>tra</strong> democristiani<br />
e comunisti avrebbe magicamente<br />
modernizzato il Paese; oggi,<br />
l’ammucchiamento <strong>tra</strong> ex democristiani<br />
ed ex comunisti lo relega all’indietro<br />
di diversi decenni.<br />
E andiamo, un partito che nasce<br />
così in ritardo corre notevoli rischi<br />
di venir su mezzo addormentato e<br />
di agire con lentezza su ogni fronte.<br />
Una combriccola di ex, pronti a<br />
rastrellare di tutto per sembrare<br />
una gran bella forza, ecco la prima<br />
cosa che viene da pensare guardando<br />
al Pd.<br />
continua a pagina 13<br />
Trentova, una notte, una bambina...<br />
Una bambina senza ombra era stata<br />
vista di notte, nel parcheggio della baia<br />
di Trentova. Biagio non era solo, la<br />
donna accanto a lui era una sposata;<br />
erano andati lì per appartarsi un po’:<br />
era l’abboccamento di una notte<br />
d’agosto <strong>tra</strong> sconosciuti, incon<strong>tra</strong>ti per<br />
caso in un bar.<br />
Lei aveva ancora la gonna spiegazzata<br />
da tirare giù e lui si abbottonava la<br />
patta dei calzoni e, mentre finivano di<br />
fumarsi una sigaretta in macchina, avevano<br />
visto chiaramente scomparire la<br />
bambina davanti ai loro occhi. Si era<br />
dissolta nella luce dei fari appena accesi.<br />
La retromarcia era stata veloce, velocissima<br />
ed una nuvola di terra e sabbia<br />
aveva ricoperto la macchina che<br />
tornava da dove era arrivata, imponendo<br />
la chiusura dei finestrini ai viaggiatori.<br />
La radio era accesa e, d’un <strong>tra</strong>tto, una<br />
Marilena Montefusc<br />
voce aggiornava il notiziario locale<br />
sulle ultime novità sul fantasma di<br />
Trentova.<br />
Il comunicato parlava di regis<strong>tra</strong>zioni<br />
notturne e di un pianto.<br />
Biagio non era a conoscenza di quella<br />
notizia e, dopo averne atteso la fine<br />
con un gesto improvviso, spense la<br />
radio.<br />
Parcheggiò la macchina. La donna lo<br />
guardava in silenzio.<br />
Lui la fissò per un attimo.<br />
Un flebile sibilo si fece sentire. Veniva<br />
dai sedili posteriori: sembrava un sospiro.<br />
Uno di quei sospiri che i bambini<br />
fanno, quando tirano su col naso,<br />
mentre piangono.<br />
Biagio avrebbe voluto girarsi: sentì un<br />
tuffo nel sangue.<br />
Marilù De Luca<br />
Maria Infante<br />
La donna mise la mano sulla portiera<br />
e con un movimento cercò la mani<strong>gli</strong>a<br />
e tirò.<br />
Lo scatto non aprì la macchina: la portiera<br />
era bloccata.<br />
Lui cercò d’aprire dal suo lato e niente:<br />
non si poteva uscire.<br />
Rimise in moto la macchina e cominciò<br />
a correre.<br />
Si dirigeva veloce verso la caserma.<br />
Giunto all’incrocio, cercò di sterzare,<br />
ma la macchina sembrava pilotata e<br />
correva ancora più velocemente.<br />
Biagio voleva accostarsi, ma l’auto non<br />
rispondeva ai comandi, allora cercò di<br />
spegnerla, senza successo.<br />
La macchina correva nella notte e lasciava<br />
il centro abitato e imboccando<br />
la vecchia s<strong>tra</strong>da, salì verso Torchiara.<br />
Cecilia Baratta<br />
<strong>San</strong> <strong>Tino</strong> <strong>paciere</strong> <strong>tra</strong> <strong>gli</strong> <strong>Ulivi</strong><br />
Iannuzzi è originario di Valle dell’Angelo<br />
Una serie di curve era inghiottita dall’auto<br />
in corsa.<br />
Biagio accese la radio: aveva le mani<br />
appiccicose e sudate.<br />
C’era della musica pop.<br />
continua a pag.5<br />
Angela Pace<br />
A PAG. 2-4<br />
AEROPORTO,<br />
banco di<br />
prova della<br />
classe politica<br />
a pag 4<br />
ABBONAMENTO AD UNICO 20 EURO<br />
c/c postale n° 53071494 int. Calore srl<br />
c/c bancario BccAquara n° 40585 ABI 08342 cab 76140
2<br />
LA STORIA DI COPERTINA<br />
n°39 26 ottobre 2007<br />
La lunga giornata di passione del Pd nel Cilento e nella Piana del Sele<br />
Ci penserà <strong>San</strong> <strong>Tino</strong> a mettere pace <strong>tra</strong> <strong>gli</strong> <strong>Ulivi</strong><br />
<strong>Tino</strong> Innuzzi durante una visita a Valle dell’Angelo,<br />
il paese del padre Candido Iannuzzi<br />
E’ nato con la divisa dei caschi bianchi,<br />
il Partito Democratico a Eboli. E’ nato<br />
cartonato...di pizze per <strong>gli</strong> ex<strong>tra</strong>comunitari.<br />
E’ stato concepito da impiegati<br />
comunali, impegnati con spirito cinese<br />
da call center. E’ nato come una gioiosa<br />
macchina da guerra, con risultati all’Occhetto.<br />
E’ nato nel modo più berlusconiano<br />
possibile, senza rispetto<br />
per le regole democratiche. E se a denunciarlo<br />
è un ex berlusconiano come<br />
Remo Mastrolia, la pelle d’oca da sindrome<br />
fascista si manifesta in tutta la<br />
sua virulenza. E’ nato. Il Partito Democratico.<br />
E <strong>tra</strong> i candidati è già resa dei<br />
conti: “La vittoria di Cicia? - si chiede<br />
Mastrolia- tanto schiacciante non mi<br />
sembra. Considerato l’apparato che<br />
aveva alle spalle”. Tradotto, Cicia si sarebbe<br />
avvalso del: sindaco, vicesindaco,<br />
assessori tutti, <strong>tra</strong>nne Capaccio, segreteria<br />
del sindaco, circolo de<strong>gli</strong> addetti<br />
stampa, l’esercito dei convenzionati,<br />
funzionari comunali in divisa, funzionari<br />
comunali in genere, ingegneri<br />
con la tessera dei Ds, ingegneri in periferia,<br />
avvocati bassoliniani, avvocati<br />
deluchiani non ancora informati del<br />
nuovo messia Bassolino. Una macchina<br />
così doveva racco<strong>gli</strong>ere almeno<br />
5000 mila voti a Eboli. Cicia, nella sua<br />
modestia, se n’è accontentato di 1126.<br />
E Mastrolia se la ride. Pensando...fosse<br />
stato sindaco Antonio Cuomo, io vicesindaco,<br />
Gaetano Cuomo assessore...avremmo<br />
triplicato il Cicia consenso.<br />
Un Mastrolia così sarcastico non trova<br />
precedenti in alcun archivio. Quelli<br />
della Margherita se la ridono. Sommando<br />
le due correnti avversarie, nel<br />
fiorellino, i Ds ci fanno una figura miserina.<br />
Da terza forza nel Pd. Cicia se<br />
la ride, perchè sa che è più facile la<br />
pace <strong>tra</strong> Iran e Usa che <strong>tra</strong> i gruppi<br />
Cuomo-Vastola&Infante. Beccato con<br />
le mani nella marmellata, <strong>gli</strong> sms del<br />
comandante dei caschi bianchi a suo<br />
favore, il primo eletto Cicia dichiara:<br />
“sono scelte personali”. Mastrolia ribadisce:<br />
“il comandante Gallo deve dimettersi”.<br />
Melchionda replica: “una<br />
tempesta in un bicchier d’acqua”. Mastrolia<br />
s’intestardisce, ma non ha capito,<br />
forse, che a parte la sigla, nel neonato<br />
partito, di democratico c’è davvero<br />
poco.<br />
L’accusa più grave, alla premiata ditta<br />
Cicia&Melchionda, arriva da Azione<br />
Sociale. “In alcuni uffici comunali- secondo<br />
Tonino La Manna- i dipendenti<br />
per un mese intero hanno fatto la<br />
campagna elettorale al Pd”. Qui Cicia<br />
s’infuma e bofonchia: “non accetto insinuazioni<br />
sui funzionari comunali.<br />
Sono tutte persone serie. Vengono in<br />
comune per lavorare”. Avremmo preferito<br />
sentire un’ultima chiosa, da<br />
Cicia. Nell’era del digitale, delle telecamere<br />
in ogni angolo, delle intercettazioni<br />
telefoniche, basta chiedere alla<br />
Telecom i tabulati telefonici. E verificare<br />
la serietà dei funzionari comunali.<br />
O il loro eventuale licenziamento.<br />
Ancora una volta ci meravi<strong>gli</strong>a e stupisce<br />
il silenzio dei sindacati. Dalla Uil<br />
melchiondana alla Cgil da barricate...è<br />
possibile che ve ne stiate in silenzio, di<br />
fronte alle accuse pesanti di un consi<strong>gli</strong>ere<br />
comunale. Immaginiamo poi la<br />
Primarie del Pd: questa vince e questo<br />
perde, è il ritornello che noi che viviamo<br />
in questa ridotta fra Agropoli e<br />
l’Alto Sele, Eboli e i Picentini ci troviamo<br />
a ripetere. Vince <strong>Tino</strong> Iannuzzi,<br />
a Valle dell’Angelo, il paese delle<br />
radici, lo hanno votato in 128 su 130.<br />
Con lui erano gran parte dei sindaci<br />
della zona del Calore e de<strong>gli</strong> Alburni,<br />
anche memori della sua batta<strong>gli</strong>a a favore<br />
delle piccole comunità che difendono<br />
l’identità del loro campanile e<br />
municipio. Vince Angela Pace, era la<br />
segretaria provinciale dello Sdi, ha<br />
detto basta a chi l’ha “sfruttata” per un<br />
decennio, convegni a gratis nell’hotel<br />
di fami<strong>gli</strong>a, costose campagne elettorali<br />
e due – tre giorni da quasi deputata<br />
seguiti da doccia fredda. Poi l’Angela,<br />
che dietro l’aspetto materno e giunonico<br />
nasconde la combattente di<br />
razza si è arrabbiata ed è approdata fra<br />
i Democratici. Ha un padre, l’ex sindaco<br />
Giuseppe, che è il pilota d’aereo più<br />
onusto di anni del salernitano. Ora si<br />
va a sedere nell’assemblea nazionale<br />
di quello che promette di essere il più<br />
forte ed innovativo partito italiano. Si<br />
prende tutta la posta anche Cecilia Baratta<br />
Bellelli, grande borghesia parmense<br />
e battipa<strong>gli</strong>ese, nobiltà capaccese<br />
è baronessa per via di un matrimonio<br />
con la fami<strong>gli</strong>a imparentata col pittore<br />
francese Edgar Degas. Blasone, ottima<br />
cucina e i cavalli: ecco la sua formula<br />
vincente. Si è andata a candidare<br />
a Battipa<strong>gli</strong>a, l’ex grande presidentessa<br />
del Consorzio di Bonifica. Più defilata<br />
è Marilena Montefusco, medico,<br />
personalità mite, è stata assessore alla<br />
pubblica istruzione a Capaccio, <strong>gli</strong> ha<br />
portato fortuna l’abbandono di Ceppalonia.<br />
Dove è re un Clemente, si sussurra<br />
all’ombra dei templi, non vo<strong>gli</strong>ono<br />
più sentir parlare in tanti. A Vallo<br />
della Lucania “vincono” Marilù De<br />
Luca, Marilinda Martino e Lucia<br />
Vecchio. Ad Eboli passa Maria Infante.<br />
Nel Vallo di Diano Giuseppina<br />
Gallotto e Daniela D’Orilia. Donne a<br />
parte, a Capaccio è il trionfo di Lorenzo<br />
Tarallo. Che è uno al quale, senza<br />
debordare nel cattivo gusto e nel pessimo<br />
esempio, cattolico moderno è, le<br />
donne piacciono. Quelli che a Capaccio<br />
fanno <strong>gli</strong> epigoni dell’Arcigay, gruppo<br />
per la verità più simile al circo Zavatta,<br />
sono avvertiti. A chi scrive il personaggio<br />
sta simpatico, ne nutriamo una<br />
sincera stima. Ma combatto con decine<br />
di appartenenti a quelli che <strong>gli</strong> inglesi<br />
chiamano le “chattering classes”, le<br />
classi chiacchieranti, composte da perenni<br />
ipercritici. Io appartengo ai popolani,<br />
rimasto sempre un fi<strong>gli</strong>o di contadini,<br />
e i toni radical chic non mi si<br />
confanno. E naturalmente vado in sintonia<br />
con il nostro Lorenzo ed il suo<br />
sindaco. E non mi scandalizzo se l’italiano<br />
parlato da tutti e due non è sciacquato<br />
in Arno ma risente de<strong>gli</strong> odori<br />
del Capodifiume e del Solofrone e fors’anche<br />
dei torrentelli solo invernali<br />
che corrono da Trentinara, Stio e Ma<strong>gli</strong>ano<br />
verso la diga dell’Alento. Tarallo<br />
vince tutte le sfide elettorali a sinis<strong>tra</strong>,<br />
questa volta si è fatto votare da<br />
quasi mille persone. Orlotti dice che<br />
mancava poco che andasse a “portare<br />
per mano” <strong>gli</strong> elettori? Tonino da Spinazzo<br />
schiuma rabbia, è giovane, è da<br />
capire. Rega rema poco, urge visita<br />
santuario di <strong>San</strong> Gerardo. Capaccio<br />
porta cinque suoi rappresentanti a<br />
Roma, con anche il “lusso” di una rappresentante<br />
della “società civile”. Ad<br />
Albanella è pari e patta fra Renato<br />
Iosca e Giuseppe Capezzuto, uno ha<br />
“vinto” sul nazionale e l’altro sul regionale,<br />
con una desistenza di fatto fra<br />
i vari schieramenti.<br />
Oreste Mottola<br />
Eboli, il Pd <strong>tra</strong> polemiche e call center<br />
risposta berlusconiana del direttore<br />
generale: esagerazione dei giornalisti<br />
bolscevichi che s’aggirano per il palazzo,<br />
in attesa della rivoluzione che condurrà<br />
il proletariato al potere. Calma<br />
e sangue freddo. Lo spettacolo messo<br />
in scena, ha poco di democratico. I risultati<br />
per Cicia sono addirittura beffardi.<br />
“Mi hano accusato di aver distribuito<br />
centinaia di pizze a <strong>San</strong> Nicola<br />
Varco, a<strong>gli</strong> ex<strong>tra</strong>comunitari. Sapete in<br />
quanti hanno votato a <strong>San</strong>ta Cecilia?<br />
Una quindicina”. Centinaia di pizze, per<br />
quindici voti. Una domanda a Mastrolia<br />
spontaneamente giriamo: sicuro che<br />
quella di Cicia fosse una gioiosa macchina<br />
da guerra? S<strong>tra</strong>no ci è parso l’atteggiamento<br />
di un cgiellino salernitano,<br />
critico fino a qualche mese fa proprio<br />
con Cicia, diventato suo accompagnatore<br />
a <strong>San</strong> Nicola Varco a distribuire<br />
pizze a<strong>gli</strong> ex<strong>tra</strong>comunitari. Pizze dal sapore<br />
davvero poco democratico.<br />
Aspettando i tabulati telefonici del comune,<br />
il battesimo per il Partito Democratico<br />
pare abbia fatto arrossire il<br />
gotha del partito comunista cinese.<br />
Francesco Faenza
n°39 26 ottobre 2007<br />
EBOLI 3<br />
Le pagelle: sale Capaccio e medici, scendono le donne<br />
Mastrolia: “La democrazia ha delle regole che vanno rispettate”<br />
La nascita del Partito Democratico ha<br />
catalizzato l’attenzione sul nuovo<br />
soggetto politico. Sulle liti e le<br />
molteplici anomalie con le quali nasce.<br />
Donne in politica, le quote rosa nel Pd<br />
ci sembrano un segnale veramente ridicolo.<br />
Ne spiegheremo i motivi nei<br />
prossimi righi. Nella guerra infinita <strong>tra</strong><br />
De Luca e Bassolino, chi vince è<br />
Damiano Capaccio. Sul catasto, Eboli<br />
si candida a una mega figuraccia nella<br />
Piana del Sele. Protagonisti di questa<br />
settimana, i medici dell’ospedale, a dir<br />
poco miracolistici nell’intervento rianimatorio<br />
che ha salvato la vita ad<br />
Alessandra Falzone, un caporale di 24<br />
anni, l’unica superstite di un incidente<br />
mortale, con quattro soldati deceduti.<br />
Damiano Capaccio (nella foto), voto<br />
7: le serate jazz hanno spiccato il volo,<br />
a sentire i testimoni oculari, copiosi,<br />
che le seguono. Le iniziative culturali<br />
crescono, al di là di alcune critiche e<br />
della spartizione, vera o falsa, di mozzarelle<br />
private. La consacrazione per<br />
Capaccio arriva con...De Luca. Il sindaco<br />
che Capaccio non ha mai venerato.<br />
Il De Luca da sempre suo avversario.<br />
Il primo cittadino tanto caro a<br />
Cicia e Melchionda, fino a sette giorni<br />
fa, sbarca a Eboli e saluta Damiano Capaccio,<br />
dal pulpito, con tanto di microfono<br />
acceso, riconoscendolo: “<strong>tra</strong> i<br />
pochi uomini liberi presenti nel mondo<br />
politico ebolitano”. Complimenti a Capaccio.<br />
E se arrivano da De Luca, complimenti<br />
doppi. L’odore della stoccata<br />
a Melchionda è forte. Anzi, non vorremmo<br />
che il complimento nascesse<br />
proprio per bastonare il sindaco ora<br />
bassoliniano. Capaccio incassa <strong>gli</strong><br />
Partiti da un paio di settimane i lavori per la rotatoria<br />
a <strong>San</strong>ta Cecilia. Un miraggio per i residenti<br />
che da più di dieci anni attendono questo intervento<br />
da parte dell’Anas per riordinare la circolazione<br />
sulla Statale 18, scenario di innumerevoli<br />
incidenti e di code interminabili soprattutto nel<br />
periodo estivo. “E’ una realizzazione che si aspetta<br />
da un decennio – afferma soddisfatto l’assessore<br />
comunale Pierino Infante- nel 2004 come<br />
comitato di quartiere presentammo una sottoscrizione<br />
con centinaia di firme proprio per velocizzare<br />
la realizzazione di un progetto che risolvesse<br />
in maniera definitiva i problemi di questo incrocio”.<br />
In attesa della rotatoria il Comune aveva<br />
provveduto all’installazione dei semafori. “Credo<br />
che i semafori – continua Infante - abbiano tamponato,<br />
almeno nell’immediato, un’esigenza importante,<br />
ma solo la rotatoria potrà risolvere definitivamente<br />
i disagi causati da una s<strong>tra</strong>da troppo<br />
pericolosa”. I disagi, creati dalle deviazioni,<br />
sono però evidenti. “E’ normale che vi siano dei<br />
disagi, soprattutto ai residenti – spiega l’assessore<br />
– ma si <strong>tra</strong>tta di una difficoltà temporanea, nel<br />
elogi. E nella rissa verbale, nel caos<br />
politico, nelle cavolate teoriche in cui<br />
nasce il Pd, decide pure di mantenersi<br />
ai margini. Scelta saggia, Democratico<br />
assessore.<br />
Donne nel Partito Democratico, voto<br />
3. Fatta solo qualche eccezione, come<br />
Paola Massarelli, impegnata da sempre<br />
in politica, è davvero uno spettacolo<br />
triste, quello delle donne-”pecorelle”<br />
rosa nel neonato Pd. Somi<strong>gli</strong>ano ai pastorelli<br />
del presepe. Simpatici, si, ma<br />
sempre muti. Li metti dove li trovi. E<br />
se non li tocchi troppo, non si spezzano<br />
mai. Rivedere mo<strong>gli</strong>, compagne, fidanzate,<br />
cugine, nipoti e amanti assortite,<br />
candidate ogni volta che la Margherita<br />
o i Ds eleggono qualcosa, non è uno<br />
spettacolo lodevole. Il voto negativo va<br />
condiviso con i maschi ridicoli che in<br />
ballo le tirano. Ma soprattutto<br />
alle donne inermi, ignave e impotenti<br />
che accettano supine di schierarsi senza<br />
partecipare, ridicolizzando l’intera<br />
questione delle quote rosa. Obbedir alla<br />
propria metà maschia, a prescindere, è<br />
un gesto d’altri tempi. Onorevole, nel<br />
Settecento. Disdicevole, nel 2007.<br />
Dopo tante batta<strong>gli</strong>e femministe, un pò<br />
di orgo<strong>gli</strong>o rosa non guasta. Se vi candidate,<br />
abbiate almeno la compiacenza<br />
di dimos<strong>tra</strong>r che la politica vi interessa.<br />
Altrimenti, fate un passo indietro<br />
e imparate a dire no. Non fa male.<br />
Anzi, vi restituirà decoro comportamentale.<br />
Nelle more, un voto negativissimo<br />
alle quote rosa del Pd. E a chi, nel<br />
neonato partito veltroniano, ha pensato<br />
di darvi spazio così.<br />
Remo Mastrolia, voto 8: ne<strong>gli</strong> ultimi<br />
due giorni di campagna elettorale per il<br />
giro di due mesi<br />
si riattiverà la<br />
circolazione. Del<br />
resto si <strong>tra</strong>tta di<br />
un intervento<br />
che mi<strong>gli</strong>orerà la<br />
qualità della vita<br />
non solo ai residenti,<br />
ma anche<br />
ai lavoratori ed<br />
ai turisti che utilizzano<br />
la statale<br />
18.<br />
“Qualche disagio<br />
è comprensibile<br />
– dichiara<br />
Imma, titolare di<br />
un negozio a <strong>San</strong>ta Cecilia – però il <strong>tra</strong>ffico è<br />
scorrevole, inoltre a differenza di prima non sentiamo<br />
continuamente i clacson delle auto ferme<br />
ai semafori, la situazione, anzi, mi sembra più serena.<br />
Considerando i benefici che questi lavori ci<br />
porteranno, qualche chilometro in più per una<br />
Pd, di fronte a<strong>gli</strong> sms del comandante<br />
dei vigili urbani, a favore di Cosimo<br />
Cicia, Mastrolia si lancia in una crociata<br />
solitaria ma meritoria. “La<br />
democrazia ha delle regole, vanno<br />
rispettate. Il comandante dei caschi<br />
bianchi non doveva far campagna elettorale”.<br />
Condividiamo il pensiero. Peccato<br />
che Mastrolia siamo rimasto solo.<br />
A condurre questa batta<strong>gli</strong>a scomoda.<br />
E solitaria. Il comandante Gallo non si<br />
doveva schierare: “utilizzando, per di<br />
più, il telefonino a spese dei contribuenti<br />
ebolitani” è l’aggravante sottolineata<br />
da Mastrolia, prima di<br />
chiedere le dimissioni di Gallo. Cicia<br />
se la ride, Melchionda (il sindaco) fa<br />
spallucce. Lo spettacolo non è affatto<br />
edificante. Rispondere con arroganza<br />
e menefreghismo alle batta<strong>gli</strong>e di Mastrolia,<br />
è l’ennesimo esempio delle zoppìe<br />
che il PD dovrebbe evitare. Plauso<br />
per Mastrolia, Cicia e Melchionda rimandati<br />
a “settembre” sulle regole<br />
della democrazia. Un’al<strong>tra</strong> denuncia è<br />
arrivata da Azione Sociale: “Ne<strong>gli</strong> uffici<br />
comunali, con i telefoni pubblici,<br />
è stata fatta la campagna elettorale per<br />
il PD”. L’accusa di Antonio Lamanna<br />
è chiara. La speranza nos<strong>tra</strong> è che le<br />
forze dell’ordine, almeno per qualche<br />
giorno, lascino stare quei disgraziati<br />
de<strong>gli</strong> ex<strong>tra</strong>comunitari senza permesso<br />
di soggiorno. E si concentrino pure<br />
sulle timide e quasi biascicate denunce<br />
partite dal mondo politico ebolitano.<br />
Coraggio.<br />
Medici dell’ospedale, voto 9. E’ il<br />
voto più alto, mai attribuito da <strong>Unico</strong>.<br />
E una ragione c’è. Mercoledì notte, era<br />
il 10 ottobre, in ospedale è arrivata un<br />
caporale di 24 anni. Alessandra Falzone,<br />
di Caltanissetta. L’unica superstite<br />
di un incidente mortale. Era assiderata,<br />
la giovane soldatessa. Presentava<br />
una sindrome di annegamento.<br />
Aveva bevuto litri d’acqua, sporchi di<br />
fango e detriti. Era finita in una canale,<br />
in località Ionta a Serre. Quattro suoi<br />
colleghi sono morti, annegati. Lei ha<br />
resistito, finchè ha potuto. I soccorritori<br />
l’hanno subita accompagnata in ospedale,<br />
non appena si sono accorti che<br />
era ancora viva. E’ rimasta in coma,<br />
Alessandra, mentre i sanitari ebolitani<br />
hanno fatto il “miracolo”. Drenandole<br />
litri d’acqua sporca. Controllando i polmoni<br />
e il cuore. Rianimandola con tutta<br />
la delicatezza necessaria. Riportandola<br />
in vita, dopo giorni e notti insonni.<br />
Restituendola all’affetto dei familiari,<br />
già segnati da una disgrazia simile. Riportandola<br />
nell’esercito italiano, colpito<br />
da una <strong>tra</strong>gedia choccante. Riaprendole<br />
<strong>gli</strong> occhi, dopo soli 4 giorni<br />
<strong>tra</strong>scorsi in rianimazione. Complimenti<br />
all’equipe del dottor Colasante, all’intervento<br />
dei medici Damiano Capaccio<br />
(lo stesso politico citato su) e<br />
Luigi D’Angelo. Nonchè al personale<br />
della rianimazione. Complimetni da<br />
noi di <strong>Unico</strong>. E, immaginiamo,<br />
anche dall’esercito italiano e dai familiari<br />
di Alessandra.<br />
Dirigenti dell’Ebolitana 1925, voto 3:<br />
perdere un derby, fa sempre male. Brucia<br />
perderlo dopo aver colpito due <strong>tra</strong>verse<br />
in 15 secondi, e subir, subito<br />
dopo, il gol partita con un contropiede<br />
micidiale. Difficile digerirla la sconfitta,<br />
dopo una partita equilibrata, contro<br />
una squadra più forte, nell’organico (la<br />
Real). Ma nel dopo partita, dopo una<br />
domenica di festa e senza incidenti, <strong>tra</strong><br />
due tifoserie mai divise, mai così s<strong>tra</strong>nite,<br />
per il primo, storico, ma paradossale<br />
derby ebolitano...in una domenica<br />
così, a fine gara, i dirigenti dell’Ebolitana<br />
perdono la testa per le smorfie di<br />
un giovane calciatore della Real. Tentano<br />
l’aggressione, riescono in quella<br />
verbale, non in quella fisica, per fortuna.<br />
Perdere così, lo ripetiamo, è<br />
davvero beffardo. Prendersela con un<br />
giocare poco più che ventenne, è un pò<br />
adolescenziale. Ma ci chiediamo pure,<br />
se Lenza e Moscariello fossero en<strong>tra</strong>ti<br />
prima, non è che l’Ebolitana qualcosa<br />
in cascina avrebbe messo? Non<br />
vo<strong>gli</strong>amo rubare il mestiere a mister<br />
<strong>San</strong>tosuosso, ma in tribuna c’eravamo<br />
anche noi. E prima che en<strong>tra</strong>sse Lenza,<br />
il portiere della Real...di pericoli veri,<br />
non ne ha mai corsi.<br />
Francesco Faenza<br />
Partito il cantiere a <strong>San</strong>ta Cecilia: rotatoria pronta in sei mesi<br />
deviazione<br />
possiamo affrontarlo!”.<br />
Sopralluogo<br />
in zona<br />
anche dei<br />
Socialisti<br />
Uniti. “Siamo<br />
andati a<br />
<strong>San</strong>ta Cecilia<br />
– ha dichiarato<br />
il consi<strong>gli</strong>ere<br />
Salvatore<br />
Di Dio<br />
– per verificare<br />
la situazione.<br />
La deviazione<br />
at<strong>tra</strong>versa il tessuto urbano, creando<br />
qualche difficoltà. Forse poteva essere evitata, con<br />
un percorso diverso. Ritengo, comunque, che l’organizzazione<br />
sia buona e presumibilmente i lavori<br />
potrebbero essere completati nei tempi prestabiliti.<br />
Per liberare l’incrocio, saranno inevitabilmente<br />
necessari un paio di mesi, nel frattempo<br />
me<strong>gli</strong>o utilizzare percorsi alternativi”. Nove milioni<br />
la spesa preventivata per la realizzazione della<br />
rotatoria, per una nuova piazza e per i servizi annessi.<br />
“I tempi di realizzazione per tutti i lavori –<br />
ha dichiarato Infante – potrebbero aggirarsi intorno<br />
ai sei mesi, l’amminis<strong>tra</strong>zione è molto attenta<br />
a seguire le varie fasi di intervento, dando<br />
la massima disponibilità. Ci rendiamo conto che<br />
si <strong>tra</strong>tta di un intervento molto importante per<br />
i residenti ed è proprio a loro che chiediamo un<br />
po’ di pazienza. Per Natale la s<strong>tra</strong>da tornerà ad<br />
essere libera, in quanto mi sembra che i lavori<br />
stiano procedendo in maniera piuttosto spedita.<br />
Molti automobilisti e camionisti stanno sce<strong>gli</strong>endo<br />
percorsi alternativi, per la cui la s<strong>tra</strong>da è, nonostante<br />
la deviazione, piuttosto scorrevole.<br />
Come amminis<strong>tra</strong>zione continueremo a sollecitare<br />
l’Anas affinché sia particolarmente attenta e<br />
presente sul cantiere”. C’è chi, invece, non la<br />
pensa allo stesso modo. In un assemblea, che si è<br />
svolta qualche giorni fa, sono intervenuti il presi-<br />
continua a pag 7
CAMPAGNA<br />
4 n°39 26 ottobre 2007<br />
Primarie Pd: Luongo stacca l’opposizione<br />
Vanificata l’azione di disturbo della des<strong>tra</strong><br />
L’impressione è che siano i lavori ad<br />
attendere l’apertura e non l’apertura<br />
che attende il completamento delle<br />
opere per dare il via all’infrastruttura<br />
più importante della provincia di Salerno<br />
dei lavori se si esclude il completamento<br />
della Salerno Reggio Calabria.<br />
Il sottosegretario ai lavori pubblici,<br />
Andrea Annunziata, aveva addirittura<br />
messo sul piatto della bilancia le sue<br />
dimissioni dal governo se ad ottobre<br />
l’aeroporto non fosse stato completato<br />
ed in grado di far atterrare e far<br />
decollare de<strong>gli</strong> aerei.<br />
Allo stato di certo c’è solo che un<br />
pool di banche di credito cooperativo<br />
del territorio sono corse a sostenere<br />
le ultime spese per il completamento,<br />
che evidentemente non c’è,<br />
aprendo una linea di credito di tre milioni<br />
di Euro.<br />
Sembra anche superata la questione<br />
della gestione che nella prima fase sarebbe<br />
assunta direttamente dal consorzio<br />
guidato da Augusto Strianese,<br />
presidente della Camera di Commercio.<br />
Anche i rapporti con alcune compagnie<br />
aeree sono intensi ma tutte<br />
chiedono garanzie per venire a Pontecagnano:<br />
non vo<strong>gli</strong>ono perdere e vo<strong>gli</strong>ono<br />
che qualcuno si<br />
accolli l’onere dei posti<br />
vacanti fino al pareggio<br />
delle spese.<br />
A tal proposito la Camera<br />
di Commercio,<br />
pare che abbia messo a<br />
bilancio una cifra consistente<br />
per andare incontro<br />
alla esigenze di<br />
mancato incasso delle<br />
compagnie.<br />
Intanto, la strumentazione<br />
per i controlli è stata messa in<br />
opera ed anche il Vor (strumentazione<br />
per l’atterraggio notturno) ha superato<br />
il collaudo effettuato presso<br />
altri aeroporti.<br />
La “tela” si allunga e molto altro “filo”<br />
è stato messo sul “telaio” ma è difficile<br />
prevedere al conclusione della vicenda.<br />
L’impressione è proprio quella che si<br />
stia tirando per le lunghe una situazione<br />
che potrebbe essere definita in<br />
poco tempo. Il motivo è da ricercarsi<br />
proprio nella volontà politica di andare,<br />
in fretta, alla conclusione dei lavori<br />
e, nei fatti, all’apertura dello scalo<br />
ai voli turistici e poi all’attivazione di<br />
un paia di voli di linea al giorno.<br />
Davanti al seggio di Camppgna<br />
Cinque i Candidati campagnesi:<br />
per l’Assemblea<br />
Nazionale: Annalisa<br />
Caponigro; Germano De<br />
Chiara, Biagio Luongo<br />
Aldo Polisciano; Bruno<br />
Ava<strong>gli</strong>ano. A Campagna<br />
hanno votato 1342 cittadini<br />
(670 CS-ZA e 672 ZB).<br />
Così i voti per l’Elezione<br />
dell’Assemblea Nazionale:<br />
Generazione ‘U’ Mario Adinolfi<br />
- 32; “Un Nuovo Inizio<br />
per l’Italia” - 414;<br />
“Campania Democratica<br />
per Veltroni” - 326; “Con<br />
Veltroni - Ambiente, Innovazione,<br />
Lavoro” - 90; “I<br />
Riformisti Coraggiosi con<br />
Veltroni” - 22; “I Democratici<br />
per Enrico Letta” - 47; “Con Rosy<br />
Bindi Democratici Davvero” - 310.<br />
Schede Bianche 73 e Nulle 27. Invece,<br />
per l’Elezione dell’Assemblea Regionale,<br />
dove la competizione è stata<br />
più agguerrita, considerate le presenze<br />
in campo di ben 4 Candidati locali, è<br />
andata così: “Campania Democratica<br />
per Iannuzzi” - Candidato Germano<br />
De Chiara: Voti 395; “Itinerario Democratico”<br />
con <strong>Tino</strong> Iannuzzi - Candidato<br />
5 Aldo Polisciano: Voti 268;<br />
“Un Nuovo Inizio per la Campania”<br />
con Salvatore Piccolo - Candidato Biagio<br />
Luongo: Voti 569; “I Riformisti<br />
Coraggiosi con De Franciscis” - Voti<br />
11; “I Democratici per Enrico Letta”<br />
con Eugenio Mazzarella: Voti 32;<br />
Schede Bianche 18 e Nulle 6.<br />
Sindaci e big hanno fatto la differenza.<br />
Non sono mancate con<strong>tra</strong>pposizioni <strong>tra</strong><br />
le diverse liste in competizione per la<br />
leadership locale. Infatti, anche a Campagna,<br />
le votazioni hanno assunto un<br />
forte significato politico, fra l’attuale<br />
maggioranza guidata da Luongo ed i<br />
suoi oppositori in Consi<strong>gli</strong>o Comunale<br />
e fuori di esso (la Margherita di Minoranza,<br />
l’ex assessore di PpC, il consi<strong>gli</strong>ere<br />
di “Rinnovato Impegno”, a cui<br />
si è aggiunta qualche associazione).<br />
Un po’ tutti questi ultimi, non hanno<br />
mancato di “avvicinare” elettori dichiaratamente<br />
di des<strong>tra</strong>, di centro-des<strong>tra</strong> e<br />
della società civile (in paese si<br />
Aeroporto, banco di prova della classe politica<br />
Dopo tutto, sarebbe anche uno sgravio<br />
di problemi del super congestionato<br />
scalo napoletano di Capodichino.<br />
Ogni ulteriore ritardo sarebbe un<br />
pericoloso avvicinamento verso il baratro<br />
dell’inattività e questo, sarebbe<br />
la pie<strong>tra</strong> tombale su anni di aspirazioni<br />
e, soprattutto, vorrebbe dire aver<br />
buttato al vento centinaia di milioni<br />
di Euro: insomma sarebbe un’al<strong>tra</strong><br />
cattedrale nel deserto costruita per<br />
essere demolita. Con essa verrebbe<br />
abbattuto un altro pezzo di credibilità<br />
di una classe politica incapace di<br />
mettersi in sintonia con le aspirazioni<br />
di un territorio che pure li ha<br />
espressi.<br />
Bartolo Scandizzo<br />
parla…), che si sono prestati<br />
al gioco, esprimendo<br />
un “voto di disturbo”, pur<br />
di contribuire a “mandare<br />
a casa Luongo” alle Amminis<strong>tra</strong>tive<br />
del 2008. Il<br />
seme della divisione, che<br />
sta avvelenando Campagna<br />
da circa tre lustri, è<br />
duro a morire. Un dualismo<br />
pericoloso, oggi non<br />
più comprensibile, soprattutto<br />
alla luce di quanto è<br />
successo domenica 14 Ottobre<br />
2007. Perché anche<br />
a Campagna si sta facendo<br />
s<strong>tra</strong>da la buona politica. Se<br />
prevarrà il senso di responsabilità,<br />
la svolta ci sarà,<br />
altrimenti tutti saranno responsabili<br />
di aver consegnato il paese<br />
alle destre. Il che non è uno scandalo,<br />
perché in democrazia tutto è legittimo.<br />
Ora però, col nuovo partito, tutti sono<br />
obbligati, al loro interno, a trovare una<br />
sintesi, altrimenti il paese per davvero<br />
non capirebbe più. In tal modo non ci<br />
sarà spazio con <strong>gli</strong> avventurieri e con le<br />
“corse solitarie”.<br />
Mario Onesti<br />
www.divenuta.it,<br />
diventa un portale<br />
tutto dedicato<br />
ad Altavilla Silentina<br />
Il Portale www.divenuta.it è stato realizzato<br />
da Bruno Di Venuta, informatico<br />
nato ad Altavilla Silentina che<br />
vive a Roma. Il sito si propone di <strong>tra</strong>ttare<br />
non solo <strong>gli</strong> aspetti storico-culturali,<br />
ma anche di creare una rete capace<br />
di dare spazio alle varie associazioni<br />
operanti nel territorio comunale altavillese<br />
e a tutti i cittadini, fornendo<br />
informazioni e utilità di vario genere.<br />
Ecco quindi l’idea di creare un sito<br />
che abbracci Altavilla e le sue frazioni<br />
e/o con<strong>tra</strong>de dando così spazio oltre<br />
che alle già citate associazioni, anche<br />
alle aziende, alle attività commerciali<br />
e, in generale, a tutte le realtà operanti<br />
nel nostro territorio.<br />
Il Portale è online da ottobre 2007. L’<br />
obiettivo è di crescere sempre più nel<br />
tempo, divenendo una realtà concreta<br />
e duratura, ma perchè ciò si realizzi<br />
c’è bisogno della collaborazione di<br />
tutte le associazioni e dei cittadini.<br />
Chiunque vo<strong>gli</strong>a collaborare o portare<br />
delle mi<strong>gli</strong>orie è pregato di farlo<br />
contattando il seguente indirizzo<br />
bruno@divenuta.it ricordando che a<br />
questo indirizzo sono ben accette<br />
anche le critiche (purchè aiutino a crescere<br />
e a mi<strong>gli</strong>orare).
n°39 26 ottobre 2007<br />
AGROPOLI-CASTELLABATE 5<br />
Paestum chiama, Alfieri risponde<br />
Prevarrà il campanilismo o saranno privilegiati <strong>gli</strong> interessi economici in ballo?<br />
Franco Alfieri<br />
Franco Alfieri si muove, provoca, propone,<br />
a volte invade anche il campo<br />
vicino. Sollecitato da amici capaccesi,<br />
non si sot<strong>tra</strong>e alle richieste e si dichiara<br />
disponibile ad affrontare insieme<br />
molti aspetti delle problematiche assillano<br />
le due città turistiche dell’estremo<br />
lembo della piana del Sele: Capaccio<br />
Paestum ed Agropoli.<br />
È della settimana scorsa la decisione,<br />
per esempio, che il comune di Agropoli<br />
favorirà insediamenti alberghieri<br />
con una variante al Prg senza aspettare<br />
il nuovo Puc. Mentre a Capaccio <strong>gli</strong><br />
imprenditori turistici s’incon<strong>tra</strong>no per<br />
chiedere più pulizia e più sicurezza<br />
oltre ad invocare la possibilità di adeguare<br />
le strutture ricettive per poter affrontare<br />
il mercato ad armi pari con<br />
altre realtà turistiche italiane e s<strong>tra</strong>niere.<br />
Non sono pochi i Capaccesi ad augurarsi<br />
un accordo <strong>tra</strong> le due amminis<strong>tra</strong>zioni<br />
per poter “attingere” indirettamente<br />
alle risorse politiche e gestionali<br />
del potente assessore ai lavori pubblici<br />
della provincia di Salerno. Lo<br />
stesso Alfieri, non nasconde la sua vo<strong>gli</strong>a<br />
di andare, con il tempo, oltre al<br />
ruolo “provinciale” che la politica finora<br />
<strong>gli</strong> ha assegnato, e, lusingato della<br />
richiesta, ha dato la sua disponibilità<br />
ad incon<strong>tra</strong>re ed a stilare un piano di<br />
interventi comuni.<br />
Dopo le primarie per il partito democratico<br />
in cui tutti sindaci sono impegnati,<br />
direttamente o indirettamente,<br />
maturerà il tempo per un incontro.<br />
La cosa importante è prepararlo bene,<br />
con obiettivi semplici e chiari all’opinione<br />
pubblica e, soprattutto, praticabili<br />
e verificabili nel breve periodo.<br />
Ancora brucia la delusione provocata<br />
dall’impossibilità di trovare un comune<br />
piano d’azione per realizzare il palazzotto<br />
dello sport al confine <strong>tra</strong> i due<br />
comuni. Il progetto fu molto enfatizzato<br />
dai due sindaci del tempo, Enzo<br />
Scia ed Antonio Domini.<br />
Agropoli e Capaccio Paestum sono<br />
due realtà molto diverse <strong>tra</strong> loro. La<br />
prima ha una struttura urbana compatta<br />
e univoca, salvo qualche eccezione.<br />
La seconda ha un’estensione a macchia<br />
di leopardo dovuta a<strong>gli</strong> insediamenti<br />
agricoli ed alla strutturazione in<br />
con<strong>tra</strong>de. Agropoli ha il porto e Paestum<br />
le spiagge. A Mattine c’è un grosso<br />
insediamento industriale, a Paestum<br />
l’agricoltura è la seconda fonte di reddito.<br />
Insomma due realtà che si completano<br />
ma che hanno nel loro futuro<br />
Giuseppe se n’è andato, lasciando dietro<br />
di sé lacrime e dolore. Un triste destino<br />
lo ha atteso lungo una s<strong>tra</strong>da che<br />
aveva già percorso infinite volte in<br />
sella alla sua bici. Un dossetto artificiale<br />
che tante volte aveva scavalcato<br />
con sicurezza e facilità lo ha <strong>tra</strong>dito.<br />
Per una settimana i medici hanno fatto<br />
il possibile ma non è stato sufficiente<br />
così come non sono state sufficienti le<br />
tante preghiere sgorgate dal più profondo<br />
del cuore dei genitori, dei parenti,<br />
de<strong>gli</strong> amici, ma anche di chi non<br />
lo conosceva direttamente, ma è rimasto<br />
colpito da questa <strong>tra</strong>gedia. Due comunità,<br />
quella di Agropoli e quella di<br />
Felitto, paese d’origine del papà Serafino,<br />
unite nel dolore, si sono strette<br />
intorno alla piccola bara bianca e quelli<br />
che non sono riusciti ad en<strong>tra</strong>re nella<br />
pur spaziosa chiesa della Madonna<br />
delle Grazie di Agropoli, si sono stretti<br />
intorno alla chiesa, per un unico,<br />
forte ed affettuoso abbraccio a Giuseppe,<br />
in quel momento fi<strong>gli</strong>o, fratello o<br />
amico di tutti i presenti. Non tutti<br />
hanno retto, qualcuno è anche svenuto<br />
durante quella cerimonia che don<br />
Bruno Lancuba ha definito “ il passaggio<br />
dalla storia terrena alla gloria del<br />
Paradiso”. Una folla, con le lacrime<br />
a<strong>gli</strong> occhi ed il cuore gonfio di dolore,<br />
ha partecipato commossa e silenziosa.<br />
C’erano tutti; anche il gruppo<br />
scout al quale apparteneva, i compagni<br />
di scuola, e non solo della sua III L,<br />
una sola e grande prospettiva: il turismo.<br />
Se i due primi cittadini, che questa<br />
volta sono anche dello stesso partito,<br />
fossero determinati a perseguire un<br />
progetto integrato comune, ci sarebbe<br />
spazio per forme d’integrazione anche<br />
spinte che potrebbero far storcere il<br />
naso a molti, ma che produrrebbero risultati<br />
enormi sotto il profilo della promozione<br />
turistica e della capacità di attirare<br />
risorse ed investimenti.<br />
Chi vive di turismo sa che più è ampia<br />
l’offerta turistica e più grandi sono le<br />
opportunità di aggredire il mercato e<br />
di allungare la stagione tenendo aperte,<br />
utilmente, le strutture. Ecco perché<br />
molti a Paestum confidano nella capacità<br />
di Alfieri di <strong>tra</strong>inare anche la città<br />
dei templi nel vertiginoso giro del fare.<br />
Perché questo si avveri è necessario<br />
mettere in prima fila <strong>gli</strong> interessi e lasciare<br />
indietro le dispute, puerili, di<br />
campanile.<br />
velina<br />
Giuseppe Tucci è volato in Paradiso<br />
Felitto, il paese di origine del papà vicino alla fami<strong>gli</strong>a<br />
dalla prima<br />
Vuoi che ti accompagni...<br />
Poi ci fu un rumore come un’interferenza,<br />
un mormorio… un sussurro…<br />
un pianto.<br />
Lui spense la radio, pigiando sui tasti<br />
come un forsennato: il pianto continuava<br />
ad uscire dalle casse.<br />
La macchina sfrecciava nella notte e<br />
superò il cimitero di Prignano, il centro<br />
di <strong>San</strong>t’Antuono e con una sterzata<br />
imboccò la s<strong>tra</strong>da verso <strong>San</strong> Martino.<br />
Biagio allungò una mano verso la<br />
donna che <strong>gli</strong> era seduta accanto.<br />
Lei era fredda, gelata.<br />
Lui cercò di ri<strong>tra</strong>rre la mano, ma lei la<br />
bloccò e la <strong>tra</strong>ttenne.<br />
Biagio sentiva le sue unghie en<strong>tra</strong>r<strong>gli</strong><br />
nella carne.<br />
Allora la guardò e abbandonando il volante,<br />
si girò e si accorse che lei era<br />
pallida e aveva i capelli scarmi<strong>gli</strong>ati.<br />
Nel viso mancavano le pupille.<br />
La macchina sterzò ancora dirigendosi<br />
verso Rocca Cilento.<br />
Le ruote sgommavano in un rumore<br />
infernale.<br />
Biagio non respirava più: lei continuava<br />
ad arti<strong>gli</strong>ar<strong>gli</strong> la mano e il pianto<br />
adesso era più “umano” e veniva chiaramente<br />
da una presenza alle loro<br />
spalle, sui sedili.<br />
Biagio cercò di guardare nello specchietto<br />
retrovisore e vide qualcosa di<br />
scuro, forse un volto, sì, era il volto<br />
della bambina e aveva <strong>gli</strong> occhi luminosi,<br />
rossi.<br />
I freni cominciarono a stridere sull’asfalto<br />
e la macchina si bloccò.<br />
Era davanti al cimitero di Rocca Cilento.<br />
La donna aprì lo sportello e scese, poi<br />
fece scendere la bambina dal sedile posteriore<br />
e la prese in braccio.<br />
Biagio mise in moto la macchina.<br />
La donna e la bambina salivano il viale<br />
del cimitero.<br />
Le due portiere erano ancora spalancate;<br />
la macchina era già in moto.<br />
La corsa riprese.<br />
Biagio ebbe appena il tempo di vedere<br />
il parapetto infrangersi e fu nel burrone.<br />
(C) 2007 by Milena Esposito, diritti<br />
riservati.<br />
che<br />
hanno<br />
testimoniato<br />
il<br />
loro affetto,<br />
ed<br />
i suoi<br />
insegnanti. Un’insegnante, a nome di<br />
tutti, ha tentato di testimoniare affetto<br />
e partecipazione, ma si è interrotta visibilmente<br />
commossa, riuscendo solo<br />
a dire “ Giuseppe, non ho guardato il<br />
tuo volto di giovane che si affacciava<br />
alla vita”. E la sua commozione è diventata<br />
ancor più la commozione di<br />
tutti. Non ci sono parole per consolare<br />
i genitori, così duramente provati,<br />
oggi e ieri, quando Serafino, più o<br />
meno ventenne, perse prematuramente<br />
il padre. Come è stato dolorosamente<br />
reciso il suo rapporto prima con<br />
l’amato giovane padre, oggi con<br />
l’amatissimo fi<strong>gli</strong>o appena tredicenne!<br />
Non ci sono parole per consolare la<br />
mamma Fatima, la sorella e le nonne.<br />
Nonna Pasqualina vedeva in lui il perpetuarsi<br />
della vita del suo defunto<br />
amato marito. In questi casi solo la<br />
fede ci può aiutare e ci fa pensare che<br />
Giuseppe è in Paradiso, <strong>tra</strong> le braccia<br />
di nonno Giuseppe e che tutti e due si<br />
adoperano per consolare e proteggere<br />
il resto della fami<strong>gli</strong>a mentre continua<br />
ad at<strong>tra</strong>versare questa valle di lacrime.<br />
Donato Di Stasi<br />
“Come miele<br />
d’autunno”: un<br />
romanzo che<br />
si nutre del Cilento<br />
“Come miele<br />
d’autunno”<br />
non è un romanzo<br />
autobiografico,<br />
pur presentando<br />
una<br />
narrazione<br />
in prima persona;<br />
non è<br />
neppure un<br />
romanzo femminista, sebbene l’intera<br />
vicenda si sviluppi intorno ad una<br />
donna; è meno che mai un romanzo<br />
psicologico, nonostante sia incen<strong>tra</strong>to<br />
sulla descrizione di un Io.<br />
“Come miele d’autunno” è un romanzo.<br />
E’ una raccolta di emozioni e<br />
paure nelle quali chiunque può specchiarsi,<br />
di stati d’animo capaci di <strong>tra</strong>scinare<br />
il lettore davvero dentro al<br />
libro. E’ la storia di un Io femminile<br />
che, at<strong>tra</strong>verso i ricordi dell’infanzia e<br />
le esperienze di vita, compie un percorso<br />
di profonda <strong>tra</strong>sformazione e<br />
maturazione.<br />
Nel romanzo, interamente ambientato<br />
nel Cilento, sono meravi<strong>gli</strong>osamente<br />
descritti alcuni suggestivi angoli di<br />
“paradiso”. La vita della protagonista si<br />
svolge ad Agropoli, cittadina sulla<br />
quale l’autrice scrive delle emozionanti<br />
righe, e da qui passa a Laureana Cilento,<br />
fino a Valle dell’Angelo e Laurino.<br />
Si può, quindi, affermare che il Cilento,<br />
in “Come miele d’autunno”, è un<br />
po’ come la colonna sonora in un film:<br />
ne segna tutte le pagine creando<br />
un’incantevole cornice al racconto.<br />
Della baia di Trentova di Agropoli, ad<br />
esempio, si legge: “Trentova è un Sogno:<br />
uno dei più belli di tutto il Cilento, la sua<br />
baia abbraccia il verde, blu e turchese<br />
delle sue acque chiare e iridate e dei suoi<br />
pendii riccioluti di tenere fo<strong>gli</strong>e.”<br />
Il titolo del libro presenta un forte significato<br />
metaforico: il miele è dello<br />
stesso colore de<strong>gli</strong> occhi della protagonista<br />
ed è anche il prodotto di una<br />
lunga fase di lavorazione che le api<br />
svolgono; l’autunno, invece, può essere<br />
inteso sia come stagione nella quale<br />
il miele giunge a maturazione, che<br />
come fase della vita caratterizzata<br />
dalla maturità. Il romanzo, infatti, si sviluppa<br />
in un arco di tempo che, andando<br />
dall’estate all’autunno, coincide con<br />
quello nel quale le api lavorano alla<br />
loro dolce prelibatezza. Inoltre, la protagonista,<br />
con i suoi occhi color miele,<br />
fil<strong>tra</strong> tutta la realtà che la circonda,<br />
l’analizza, la fa sua e cresce.<br />
Ma questo Io, nel quale certamente<br />
ogni lettore ritroverà un po’ sé stesso,<br />
riuscirà a diventare proprio come<br />
il miele d’autunno?<br />
Verena Nigro
ALTAVILLA - ALBANELLA<br />
6 n°39 26 ottobre 2007<br />
Padre Candido Gallo, testimone di vita e di cultura<br />
Il cappellano del <strong>San</strong> Leonardo è anche scrittore<br />
Aveva 12 anni Angelo Gallo quando,<br />
per desiderio di seguire Cristo più da<br />
vicino, lasciò Altavilla Silentina, il<br />
paese che <strong>gli</strong> diede i natali e lo vide<br />
crescere felice con i suoi genitori, umili<br />
e saggi contadini di forte <strong>tra</strong>dizione religiosa<br />
e dieci fratelli che oggi “<strong>gli</strong><br />
hanno fatto dono” di ventidue nipoti e<br />
ben trentanove pronipoti. Giunto presso<br />
il Seminario Serafico di Cava de’<br />
Tirreni, tenuto dai Cappuccini, studiò<br />
e si formò secondo la regola. Oggi, a<br />
ottanta anni e più, Padre Candido, frate<br />
e sacerdote Cappuccino, si concede alle<br />
nostre domande, narrandoci, con sobrietà<br />
e chiarezza, il suo vissuto umano<br />
e religioso, la storia di Salerno e dell’ospedale<br />
ove svolge con cura e amore<br />
il servizio di assistente religioso ospedaliero<br />
dettato<strong>gli</strong> dalla <strong>San</strong>ta Obbedienza:<br />
ci lascia un vero e proprio testamento<br />
di amore e intelligenza. Dopo la<br />
consacrazione sacerdotale, Eboli 6 agosto<br />
1950, visse per dodici anni, fino al<br />
1962, nei diversi conventi della provincia<br />
monastica salernitano – lucana. Dal<br />
1963 ad oggi assiste <strong>gli</strong> infermi presso<br />
<strong>gli</strong> “OO.RR. S. Giovanni di Dio e<br />
Ruggi D’Aragona” di Salerno. Proprio<br />
A “certificare” l’impressione che qualche<br />
mistero ci fosse nell’incidente che<br />
è costato la vita ai quattro giovani in<br />
servizio a Persano è, il 12 ottobre nella<br />
pagina 23 de “La Città“: “I ragazzi<br />
viaggiavano…”, dove Tonino Del<br />
Mese, esperto di infortunistica s<strong>tra</strong>dale,<br />
dopo un sopralluogo sul luogo dell’incidente,<br />
afferma testualmente:<br />
“…la prima cosa da chiarire è che il<br />
guard rail era già stato abbattuto, in<br />
quanto abbiamo trovato <strong>tra</strong>cce di<br />
un’al<strong>tra</strong> auto che ha lasciato frammenti<br />
di materiale plastico abbastanza visibili…”.<br />
La dinamica dell’incidente è ormai<br />
chiarita ma non lo sono alcuni particolari.<br />
C’era o no la protezione assicurata<br />
dal guard rail? Perché a Borgo<br />
<strong>San</strong> Cesareo, la località di Albanella,<br />
dove la comitiva era diretta presso una<br />
nota pizzeria, si sostiene che poche ore<br />
prima era avvenuto un altro incidente<br />
in quello stesso punto, con un furgone<br />
uscito fuori s<strong>tra</strong>da abbattendo una<br />
parte delle balaustre. Alla fine di un<br />
rettilineo di oltre due chilometri e<br />
mezzo, senza illuminazione, in piena<br />
campagna, una curva a gomito, con il<br />
guard rail divelto nel punto più critico:<br />
questo è lo scenario della <strong>tra</strong>gedia.<br />
Un maschera frontale di una Fiat<br />
qui, siamo venuti a trovarlo per scoprire<br />
i tesori della sua esperienza di uomo<br />
e servo del Signore. In un’ abitazione al<br />
terzo piano dell’ospedale, il nostro caro<br />
<strong>tra</strong>scorre alcune ore ritirato nel silenzio<br />
della preghiera e dello studio. Padre<br />
Candido, infatti, si dedica allo studio<br />
ed ama <strong>tra</strong>smettere, at<strong>tra</strong>verso <strong>gli</strong> scritti,<br />
l’esperienza del suo cammino<br />
umano-vocazionale.<br />
Da quale esigenza nasce la sua vocazione?<br />
La vocazione, all’inizio, è solo un accenno,<br />
un desiderio, una curiosità spirituale,<br />
poi, con la formazione e una<br />
conoscenza approfondita, si va<strong>gli</strong>a la<br />
scelta di vita e si prosegue con tale passione<br />
e convinzione tanto da non badare<br />
ad altro. C’è anche chi, durante il<br />
percorso, si accorge che non è la scelta<br />
più giusta per sé e lascia. Io sono rimasto<br />
in contatto con i miei, infatti,<br />
ogni 6 agosto torno ad Altavilla per la<br />
<strong>tra</strong>dizionale festa di fami<strong>gli</strong>a, la “giornata<br />
della fonte”, in cui si rivive la<br />
gioia della fi<strong>gli</strong>olanza e dell’appartenenza<br />
alla propria terra. Belli i momenti<br />
della <strong>San</strong>ta Messa e dello scambio<br />
della ceramica in ricordo del giorno<br />
della consacrazione, con una<br />
foto ricordo del pranzo. Ho<br />
vissuto la storia del nostro<br />
tempo da attento ed attivo<br />
testimone. La mia esperienza<br />
mi ha consi<strong>gli</strong>ato di scrivere<br />
quanto ho visto.<br />
Ci racconti di un episodio<br />
vissuto in gioventù che<br />
l’ha fatta maturare.<br />
Certamente l’alluvione del<br />
25 – 26 ottobre 1954. Da<br />
poco ero divenuto sacerdote,<br />
ero giovane e fu un’esperienza<br />
che mi s<strong>tra</strong>volse, toccandomi<br />
nel profondo dell’anima.<br />
Bisognava soccorrere<br />
i feriti, nonostante l’impressione<br />
e la paura iniziali,<br />
c’era da farlo. Prendere 14<br />
cadaveri a via Vernieri e<br />
stare al seguito dei carri che<br />
ne portavano 28 al cimitero della città,<br />
<strong>tra</strong> brandelli di corpi inermi giovani e<br />
non, è stata un’esperienza scioccante.<br />
Ho dovuto tirar fuori una forza che neanche<br />
pensavo avessi. Non dimentico<br />
nessun particolare raccapricciante, il<br />
corpo senza vita di una vecchietta che<br />
nuovo tipo è stata vista e fotografata<br />
sul posto dell’incidente dell’al<strong>tra</strong> notte.<br />
L’auto dell’incidente dei militari era<br />
invece un’Audi3. Sono <strong>gli</strong> elementi sui<br />
quali continuano le indagini in corso.<br />
Così si riaccende una polemica sulla<br />
sicurezza di una s<strong>tra</strong>da che è al confine<br />
fra troppi comuni. Il primo a parlare<br />
è Palmiro Cornetta, perché, sia pure<br />
per poche decine di metri quel “fosso<br />
di colmata” dove hanno trovato la<br />
morte i quattro giovani militari è dentro<br />
i confini del comune di Serre: “Ho<br />
a disposizione un vigile e mezzo un vigile<br />
e mezzo per far controllare 60 chilometri<br />
quadrati di territorio. Una parte<br />
del quale, quello al di sotto del vasto<br />
comprensorio militare, è del tutto staccato<br />
dalla parte superiore, dove c’è il<br />
paese e le frazioni rurali. Se da Serre<br />
vo<strong>gli</strong>o andare a Ionta devo passare per<br />
Altavilla. In passato ho rotto le scatole<br />
ad Andria ed Alfieri per avere le due<br />
rotonde lato Calore e lato Sele di Persano.<br />
Quando faccio mettere l’autovelox<br />
da quelle parti sono subissato da<br />
un mare di proteste…”. Diverso tempo<br />
fa lo stesso Cornetta aveva fatto anche<br />
una proposta “a costo zero” per aumentare<br />
la sicurezza s<strong>tra</strong>dale: “Avevo<br />
chiesto all’Anas di cedere ai comuni i<br />
guard rail che si vanno a sostituire sull’autos<strong>tra</strong>da<br />
Salerno<br />
– Reggio<br />
Calabria. Mai<br />
avuto risposte…”.<br />
Antonio Di Feo,<br />
primo cittadino<br />
di Altavilla Silentina,<br />
è ancora<br />
scioccato dalle<br />
emozioni provate<br />
durante il funerale:<br />
“Sono<br />
inebetito. L’ho<br />
vissuto come un<br />
lutto di fami<strong>gli</strong>a.<br />
Tanti dei militari<br />
che lavorano a<br />
Persano mandano<br />
i loro fi<strong>gli</strong><br />
presso le nostre<br />
scuole dell’obbligo<br />
di Borgo Carillia o<br />
comprano o fittano<br />
casa nella nos<strong>tra</strong><br />
pianura. Ricorderemo<br />
<strong>gli</strong> scomparsi<br />
nella prima seduta che terremo del nostro<br />
consi<strong>gli</strong>o comunale”.<br />
C’è poi quel fosso, praticamente un acquitrino,<br />
dove è andata a finire l’auto<br />
con dentro i cinque ragazzi che vi sono<br />
mi cadde addosso, <strong>tra</strong>scinata dall’alluvione<br />
lungo il percorso ferroviario che<br />
giungeva da via Vernieri. Ho toccato<br />
con mano il valore dell’esistenza, della<br />
sofferenza.<br />
Maria Laura Pirone<br />
continua a pag. 16<br />
Incidente di Persano, il guard rail era già stato abbattutto?<br />
E’ quanto sostiene Tonino Del Mese, esperto di infortunistica s<strong>tra</strong>dale<br />
Il fosso di scolo nel quale<br />
hanno trovato la morte i 4<br />
militari di Persano; sotto il<br />
frontalino di un’auto Fiat<br />
morti annegati. E’<br />
di competenza del<br />
consorzio di bonifica<br />
di Paestum,<br />
doveva essere pulito<br />
e senza quel<br />
metro e mezzo<br />
d’acqua che hanno trovato i soccorritori:<br />
colpa delle piogge di questi giorni<br />
che hanno avuto la me<strong>gli</strong>o sui ritmi<br />
di lavoro dell’escavatrice.<br />
Oreste Mottola<br />
Bruno Mazzeo è stato il corrispondente<br />
de “Il Mattino” ed anche maestro<br />
elementare e dirigente della Coldiretti,<br />
cantante e musicista. Discorriamo,<br />
le rare volte che ci incontriamo,<br />
soprattutto intorno alla figura di<br />
Antonio Tedesco, il sindaco dal 1960 al<br />
1975. Di quando, quando le perse le<br />
elezioni comunali, ne ebbe tanto dispiacere<br />
che dopo poco ne morì.<br />
Avrebbe voluto realizzare un vasto<br />
programma di lavori pubblici dopo<br />
che aveva fatto fare fare a Corrado<br />
Beguinot il pdf, il piano di fabbricazione,<br />
che allora poteva sostituire il<br />
piano regolatore. Un nipote, Gino<br />
Tierno, da anni accumula materiale<br />
per scriverci un libro. Lo aspettiamo<br />
ansiosi. Il “professore Bruno”, che di<br />
Tedesco per molti anni ne fu un fiero<br />
avversario, forse il più inflessibile, ora<br />
ne rivaluta l’opera. Io l’ho conosciuto<br />
poco, Tedesco. Ero un ragazzetto di<br />
campagna e ad una riunione politica<br />
democristiana elettorale a casa di miei<br />
parenti io c’ero e tenevo in mano un<br />
libro. Mi chiese di vederlo e mi stimolò<br />
a leggerlo nonostante che fossero<br />
le tesi congressuali di un gruppo dell’ul<strong>tra</strong>sinis<strong>tra</strong>.<br />
“Vienimi a trovare, me<br />
lo racconterai”, mi disse. Avevo appena<br />
fatto l’esame di terza media, non<br />
feci più in tempo a cercarlo.Antonio<br />
Tedesco, oltre che potente e prestigioso<br />
sindaco, fu il primo presidente<br />
della comunità montana e del consorzio<br />
acquedotti. Contava veramente.<br />
Eppure conservava una grande curiosità<br />
sulle passioni che prendevano ai<br />
giovani del tempo. Ne<strong>gli</strong> anni Cinquanta,<br />
con Saverio Reina, Sabatino D’Auria,<br />
Arturo Mazzei, Antonino Di Matteo<br />
e Giovanni Sambroia era stato <strong>tra</strong><br />
i fondatori della Democrazia Cristiana.<br />
Però il paese continuava a guardare<br />
a des<strong>tra</strong>. La svolta ci fu quando i<br />
suoi giovani leoni cominciarono a collegarsi<br />
con i nuovi capi dc salernitani<br />
e così Peppino Pipolo divenne il fiduciario<br />
di Valiante, Arduino Senatore di<br />
Scarlato, Oscar Cimino di D’Arezzo.<br />
Antonio Tedesco - invece - aveva<br />
buoni rapporti con tutti e preferì coltivare<br />
l’amicizia del senatore Indelli, lo<br />
storico animatore della batta<strong>gli</strong>a per<br />
dare alla provincia di Salerno, l’ acqua<br />
del fiume Sele. Fu uomo di partito sì,<br />
ma amico di tutti. Dialogante, sempre<br />
aperto alle sollecitazione de<strong>gli</strong> avversari<br />
leali. Fu un moderno, in anticipo<br />
sui tempi. Nel Pd ci sarebbe stato a<br />
suo agio? Io, ripensando a come m’incoraggiò<br />
a leggere quel libretto di<br />
Avanguardia Operaia, penso di sì. Vedo<br />
però Bruno Mazzeo che aggrotta le<br />
ci<strong>gli</strong>a e fa una smorfia di disapprovazione.<br />
Oreste Mottola
n°39 26 ottobre 2007<br />
ALBURNI 7<br />
Il sacco di Paestum. Ventenni di abusi edilizi<br />
Quando il fascismo sognò una grande “Littoria” pestana che avvolgesse l’area archeologica<br />
dente della Confesercenti Domenico<br />
Spinelli, il suo vice Raffaele Spagnuolo,<br />
il segretario Vincenzo Ferro e alcuni<br />
commercianti della zona di <strong>San</strong>ta Cecilia.<br />
Il presidente Spinelli ha spiegato:<br />
«L’assemblea ha visto al centro delle<br />
discussioni le problematiche inerenti<br />
ai lavori della rotatoria di <strong>San</strong>ta Cecilia.<br />
Dopo ampia discussione ed interventi,<br />
abbiamo preso un preciso accordo,<br />
volto ad avere risposte da<strong>gli</strong><br />
enti». Nel verbale sono state stabilite<br />
Il 5 marzo del 1957 veniva approvata<br />
dalla Camera dei deputati e dal Senato<br />
della Repubblica Italiana la legge<br />
n.220, ovvero la Costituzione di una<br />
zona di rispetto intorno all’antica città<br />
di Paestum e divieto di costruzioni<br />
entro la cinta muraria. L’artefice, la<br />
mente, Umberto Zanotti Bianco. Il<br />
celebre archeologo, nominato senatore<br />
a vita dopo la caduta del regime fascista,<br />
aveva pensato ad una norma ad<br />
hoc per la tutela dell’area archeologica<br />
dell’antica Poseidonia. In esperienza e<br />
conoscenza della zona e<strong>gli</strong> non era secondo<br />
a nessuno, visto che proprio lì,<br />
all’ombra dei templi, aveva <strong>tra</strong>scorso i<br />
suoi anni di confino. Chi me<strong>gli</strong>o di lui,<br />
cresciuto a pane e archeologia, poteva<br />
ergersi a paladino/pianificatore dell’area<br />
pestana?<br />
Il “suo” decreto, composto da quattro<br />
articoli, stabiliva la costituzione di una<br />
zona di rispetto della profondità di<br />
metri mille all’esterno della cinta muraria,<br />
proibiva esplicitamente ogni genere<br />
di costruzione entro l’ambito della<br />
zona suindicata, come entro le mura -<br />
in pratica il divieto di costruire nel raggio<br />
di un chilometro a partire dalle<br />
mura - e infine consentiva eventuali<br />
ampliamenti e modifiche autorizzate<br />
dal Ministero, ma solo per costruzioni<br />
già esistenti. In verità questo del ’57<br />
non fu il primo provvedimento in assoluto<br />
volto alla tutela del sito archeologico.<br />
Un decreto ministeriale del<br />
marzo 1933 già applicava un primo<br />
vincolo di inedificabilità per la fascia di<br />
300 metri lungo la cinta, con l’eccezione<br />
della località Lupata, dove l’area interdetta<br />
si estendeva fino al mare. Un<br />
decreto che forse evitò la costruzione di<br />
una “Littoria pestana“ - una nuova colonia<br />
fortemente voluta dalla gerarchia<br />
fascista - su quelle terre che proprio allora<br />
cominciavano ad essere s<strong>tra</strong>ppate<br />
alla morsa della malaria.<br />
Già dalla sua pubblicazione ufficiale -<br />
aprile 1957 - la legge “Zanotti Bianco”<br />
aveva destato non lievi malumori ne<strong>gli</strong><br />
ambienti locali. Ma non solo in quelli.<br />
Alcuni fra <strong>gli</strong> stessi esponenti dell’entourage<br />
del senatore cominciarono - diciamo<br />
- a prendere le distanze dalla<br />
nuova normativa<br />
In generale l’impressione dei più è che<br />
si <strong>tra</strong>ttava di una norma eccessiva, un<br />
vincolo che rischiava di frenare lo sviluppo<br />
del territorio e del turismo, si paventava<br />
per i templi il pericolo di rimanere<br />
delle “maestose cattedrali nel deserto”,<br />
ancora e per sempre «terribili<br />
per la loro sconfinata solitudine», secondo<br />
il celebre giudizio del Goethe<br />
viaggiatore. E intanto si regis<strong>tra</strong>vano<br />
le prime violazioni. Una su tutte, la costruzione<br />
nell’area interdetta di un autostello,<br />
un motel di proprietà dell’ACI,<br />
l’Automobil Club Italia. Se aggiungiamo<br />
che allora il presidente del club era<br />
quel principe Caracciolo, grande amico<br />
di Zanotti Bianco (e fondatore insieme<br />
al senatore dell’associazione di tutela<br />
ambientale Italia Nos<strong>tra</strong>), possiamo capire<br />
la ridda di voci che si levarono:<br />
«Ma come? Proprio loro?».<br />
Era solo il preludio di quello che sarebbe<br />
successo di lì a breve.<br />
Anni Sessanta. Anni di espansione edilizia<br />
selvaggia che proiettava la sua<br />
ombra funesta anche su Paestum. C’era<br />
alcune richieste su cui il sindaco, Martino<br />
Melchionda, l’assessore alle attivitá<br />
produttive delega del primo cittadino,<br />
quello al bilancio Adolfo Lavorgna,<br />
il comandante vigili, Vincenzo<br />
Gallo la commissione lavori pubblici e<br />
l’Anas dovranno dare risposte. I commercianti<br />
chiedono un incontro per<br />
discutere dei seguenti punti: chiarimenti<br />
sulla data di consegna dei lavori;<br />
opere di urbanizzazione parallele ai<br />
lavori; esposizione con tabellone del<br />
continua da pag. 3<br />
Partito il cantiere a <strong>San</strong>ta Cecilia...<br />
un embrione di piano regolatore - quello<br />
invocato un po’ da tutti fin da<strong>gli</strong> anni<br />
Quaranta - affidato all’architetto Roberto<br />
Visconti.<br />
Punto cardine del progetto la riorganizzazione<br />
del vecchio centro medievale<br />
di Capaccio, destinato a diventare il<br />
vero polo di sviluppo dell’area in perfetta<br />
simbiosi con la città antica. L’ambizioso<br />
programma - forse troppo “illuminista”,<br />
per usare le parole dello stesso<br />
architetto - avrebbe dovuto al tempo<br />
stesso tutelare l’area archeologica e valorizzare<br />
la vocazione agricola della<br />
zona. La costa andava invece preservata<br />
da ogni possibilità di espansione<br />
edilizia, anche at<strong>tra</strong>verso l’esproprio<br />
delle costruzioni sorte in area demaniale,<br />
quella del’33. Ma la mancanza assoluta<br />
di unanimità consensuale attorno<br />
alla proposta - nell’amminis<strong>tra</strong>zione,<br />
nella popolazione - aprì la s<strong>tra</strong>da ad<br />
aspri con<strong>tra</strong>sti <strong>tra</strong> favorevoli e con<strong>tra</strong>ri.<br />
La “batta<strong>gli</strong>a” registrò punte di fanatismo<br />
con l’intervento in massa di contadini<br />
ostili al nuovo strumento urbanistico.<br />
È lo stesso Visconti a ricordare<br />
«sedute comunali interrotte per ragioni<br />
di sicurezza quando dovevo illus<strong>tra</strong>re<br />
il piano davanti ad una folla inferocita».<br />
Il tentativo di dare alla realtà<br />
pestana un criterio di sviluppo si risolse<br />
quindi in un nulla di fatto, determinando<br />
anzi la revoca dell’incarico<br />
all’architetto.<br />
E intanto sulle mura greche - secondo<br />
l’arguta espressione di Carla Errico -<br />
«già premeva l’onda massiccia della<br />
colata di cemento». Un’onda speculativa<br />
pronta a sommergere tutto il litorale.<br />
Cominciò quella che è stata definita<br />
la “pianificazione della <strong>tra</strong>sgressione<br />
alla pianificazione” in quelle aree<br />
per cui si era in precedenza ipotizzato<br />
il vincolo. Ville, villette, tuguri, capanni,<br />
enormi condomini. Abusivi, selvaggi,<br />
intervennero sul paesaggio, modificandolo<br />
per sempre. In barba alla<br />
legge del povero Zanotti Bianco. Il<br />
“sacco di Paestum”, per usare un termine<br />
in voga in que<strong>gli</strong> anni. Uno scempio<br />
opera di novelli barbari, che invece<br />
di distruggere … costruivano! In<br />
particolare ad essere colpiti dall’edilizia<br />
fuorilegge furono i versanti sud e<br />
sud-ovest, quelli - per intenderci - che<br />
si articolano lungo le direttrici delle<br />
odierne via Torre di Paestum, via Licinella<br />
e via Magna Grecia. Troppo tardi<br />
il fenomeno trovò risalto presso l’opinione<br />
pubblica, sulla carta stampata.<br />
Ormai il danno era fatto.<br />
Si apriva la stagione della denuncia con<br />
un “appello per Paestum” firmato da<br />
critici, urbanisti di fama internazionale,<br />
storici, archeologi, in testa a tutti<br />
Giulio Carlo Argan. Iniziò la stima dei<br />
danni, con il censimento de<strong>gli</strong> scempi.<br />
La soprintendenza alle antichità di Napoli<br />
registrò qualcosa come oltre tremila<br />
costruzioni abusive, sulle quali si<br />
agitava il fantasma delle ruspe. Che<br />
però tale rimase. Erano <strong>gli</strong> anni Ottanta,<br />
anni di assestamento, anni di «dai,<br />
chiudiamo un occhio, tanto ormai...».<br />
La grande abbuffata cementizia era terminata,<br />
<strong>gli</strong> equilibri urbani ormai ridisegnati.<br />
La nuova Paestum si chiamava<br />
ora Capaccio Scalo.<br />
Raffaele Avallone<br />
progetto esecutivo dei lavori; cambiamento<br />
della viabilitá alternativa con riduzione<br />
al massimo della mancata percorrenza<br />
della statale stessa; riduzione<br />
dei tempi di consegna con aumento<br />
delle unitá lavorative o turni di lavoro;<br />
previsione di costruzione di due sovrappassi<br />
pedonali onde evitare la divisione<br />
effettiva delle comunitá esistenti<br />
in due tronconi; inizio lavori bretelle.<br />
I commercianti chiedono anche<br />
di abbattere del 75% le tasse comunali,<br />
compresa quella sulla tabella pubblicitaria,<br />
durante tutta la durata dei<br />
lavori. Infine l’assemblea ha votato un<br />
comitato di rappresentanza affinché<br />
porti avanti le istanze dell’assemblea.<br />
Tale comitato è composto da Giovanni<br />
Garofalo, Michele D’Amato, Antonio<br />
Esposito, Alfredo Barone, Vincenzo<br />
Francese, Cosimo Massa, Natalina<br />
Pepe, Rosa Budetti, Teresa D’Amore e,<br />
come rappresentante della Confesercenti,<br />
Raffaele Spagnuolo. Si attende<br />
ora un incontro con l’amminis<strong>tra</strong>zione.<br />
Maria Rosaria Sica<br />
IL FILO D’ARIANNA<br />
a cura di Sara De Martino<br />
La giustizia è<br />
uguale per tutti?<br />
Il 21 settembre a Napoli, in piazza Plebiscito,<br />
si è svolta la manifestazione<br />
per l’anniversario del corpo di Polizia<br />
Penitenziaria, che ha visto partecipare<br />
le più alte autorità, quali il prefetto<br />
di Napoli e il presidente della<br />
Repubblica Giorgio Napoletano. In<br />
occasione di questa grande manifestazione,<br />
i mass media hanno discusso<br />
sul tema indulto e di tutti coloro<br />
che hanno beneficiato dell’indulto e<br />
che sono ritornati in carcere, perché<br />
hanno commesso altri reati. Ma ci<br />
sono anche tanti che usciti dal carcere<br />
grazie all’indulto si sono reintegrati<br />
nella società in punta di piedi con<br />
un lavoro dignitoso. Questo però non<br />
fa notizia, non fa scoop! Sono passati<br />
14 mesi dall’approvazione dell’indulto<br />
e il ministro della giustizia ha<br />
<strong>tra</strong>cciato un bilancio positivo de<strong>gli</strong> effetti<br />
dell’indulto dal sottosegretariato<br />
alla giustizia, Luigi Manconi e dal DAP,<br />
Ettore Ferrara. Manconi definisce i risultati<br />
dall’indulto estremamente positivi,<br />
soprattutto se paragonati all’indulto<br />
del 1990; allora furono scarcerati<br />
10 mila detenuti, ma dopo solo<br />
un anno la popolazione penitenziaria<br />
era aumentata di altrettante unità. Per<br />
il sottosegretariato alla giustizia Manconi<br />
servono 3 riforme: l’abrogazione<br />
della legge Fini-Giovanardi sulla<br />
droga, l’abrogazione della legge Bossi-<br />
Fini sull’immigrazione e l’abrogazione<br />
della ex Cirielli sulla recidiva che<br />
ha prodotto solo tanti guasti. Inoltre<br />
poi, ed è stato confermato sempre<br />
dal bilancio <strong>tra</strong>cciato dal sottosegretariato<br />
alla giustizia che <strong>tra</strong> tanti quelli<br />
ritornati in carcere che avevano beneficiato<br />
dell’indulto 2/3 sono s<strong>tra</strong>nieri.<br />
Ci tengo a precisare che dell’indulto<br />
ha beneficiato anche l’ex ministro<br />
della difesa Cesare Previti. Quello<br />
che mi chiedo è perché i mass<br />
media non hanno evidenziato un caso<br />
come questo, dove il ministro era<br />
coinvolto nel processo IMI-SIR. L’onorevole<br />
Cesare Previti viene condannato<br />
il 29 aprile del 2003 a 11 anni di<br />
carcere per corruzione dei giudici. Il<br />
23 maggio la Corte D’Appello riduce<br />
la condanna a 7 anni, confermando i<br />
capi d’imputazione, infine la Suprema<br />
Corte di Cassazione riduce la pena a<br />
6 anni. Nel frattempo la des<strong>tra</strong> si appresta<br />
a varare in poco più di un<br />
mese la legge ex Cirielli, che prevedeva<br />
<strong>gli</strong> arresti domiciliari per chi ha<br />
superato i 70 anni di età, legge ad personam.<br />
L’ex ministro della Difesa il 5<br />
maggio en<strong>tra</strong> in carcere a Rebibbia<br />
continua a pag. 15 ut
DIANO<br />
8 n°39 26 ottobre 2007<br />
Da <strong>San</strong>za, sull’articolo del "Cervato" conteso<br />
“I Piagginesi non hanno voluto chiudere la vicenda con il pagamento di un fitto”<br />
Parole forti, toni alti nell’articolo di<br />
Bartolo Scandizzo. Già nei titoli si<br />
parla di “montagna contesa” , “di sabotaggio”.<br />
Ma in tutto l’articolo – ed<br />
anche nel box “La storia” sulla “grotta<br />
della discordia” di Gilda Petrone - <strong>gli</strong><br />
autori si lasciano andare a spigolosità<br />
verbali. Sono due le questioni che vo<strong>gli</strong>o<br />
porre. Una di metodo e una di merito.<br />
Non entro nella vertenza relativa alla<br />
s<strong>tra</strong>da che da Piaggine arriva alla croce<br />
di Vallevona perché riguarda il Comune<br />
di <strong>San</strong>za, che saprà cosa dire, come<br />
dirlo, cosa fare, come farlo.<br />
Sul metodo, allora. Non mi pare che <strong>gli</strong><br />
articoli diano un contributo alla pacificazione.<br />
Forse non volevano darlo,<br />
PER IL PRESIDENTE DEL<br />
PARCO IO VOGLIO<br />
indicare tre nomi<br />
——————————————<br />
——————————————<br />
——————————<br />
Specificare nome e cognome e<br />
qualifica professionale<br />
del votante<br />
——————————————<br />
——————————————<br />
——————<br />
Spedire a: Settimanale <strong>Unico</strong><br />
Galleria commerciale LAURA<br />
Viale della Repubblica, 177<br />
84040 CAPACCIO PAESTUM<br />
forse volevano per davvero esasperare<br />
<strong>gli</strong> animi. Non si spiega altrimenti l’uso<br />
di termini offensivi nei confronti di<br />
“qualche sanzese” da affidare “alle<br />
cure cliniche”. Forse volevano dividere<br />
la cittadinanza. Tempo sprecato. A<br />
<strong>San</strong>za tutti credono nell’assoluta prerogativa<br />
dell’Arciconfraternita “S.<br />
Maria della Neve” di gestire il culto<br />
alla Madonna della Neve sul Cervato,<br />
grotta compresa.<br />
Né appare congruo parlare di modernità<br />
e di <strong>tra</strong>dizione. Più semplicemente<br />
noi sanzesi sappiamo che il culto<br />
della Madonna della Grotta ci appartiene,<br />
è nei nostri usi e costumi. Nulla<br />
quaestio se altri vo<strong>gli</strong>ono partecipare<br />
alla nos<strong>tra</strong> <strong>tra</strong>dizione religiosa, alla nos<strong>tra</strong><br />
fede. Accade già<br />
oggi per fedeli di paesi<br />
limitrofi e non. Nessun<br />
problema.<br />
Però, però: non si può<br />
surrettiziamente equivocare<br />
sui comportamenti<br />
e scambiare un<br />
gesto isolato, un atteggiamento<br />
sba<strong>gli</strong>ato<br />
con il sopruso, con la<br />
legge della giungla,<br />
con il regno della ex<strong>tra</strong>territorialità.<br />
Termini<br />
e animosità che<br />
forse nascondono inconfessate<br />
e inconfessabili<br />
finalità.<br />
Noi sanzesi, come testimoniamo<br />
da secoli,<br />
proclamiamo la fede<br />
nella nos<strong>tra</strong> Protettrice;<br />
ne custodiamo gelosamente<br />
la <strong>tra</strong>dizione,<br />
con l’attenzione a<br />
non snaturarla, a mantenerla<br />
integra nel<br />
tempo; la <strong>tra</strong>smettiamo<br />
ai nostri fi<strong>gli</strong>. Non<br />
ci sono altri scopi.<br />
La storia della nos<strong>tra</strong><br />
<strong>tra</strong>dizione ha sopportato<br />
gravi avversità nel corso dei secoli,<br />
ha fatto fronte a calamità naturali,<br />
ha superato momenti di difficoltà di<br />
vario genere. Non sono mai servite la<br />
forza e l’intimidazione per confermarla<br />
e custodirla. Ce la ritroviamo oggi<br />
più viva che mai, come patrimonio di<br />
tutti a <strong>San</strong>za e ovunque ognuno abbia<br />
scelto o sia stato costretto a vivere.<br />
Nel merito, poi, pur se sommariamente.<br />
Questa fede secolare, questa <strong>tra</strong>dizione<br />
così forte e vissuta sempre intensamente<br />
sono connaturate al popolo di<br />
<strong>San</strong>za. Capisco che a<strong>gli</strong> occhi de<strong>gli</strong><br />
es<strong>tra</strong>nei alcuni aspetti esteriori possano<br />
sembrare eccessivi; può sembrare antimoderna<br />
(o postmoderna) la partecipazione<br />
a<strong>gli</strong> “eventi” che caratterizzano<br />
la vita a <strong>San</strong>za nel periodo di Cervato;<br />
può sembrare fenomeno antico il calendario<br />
di <strong>San</strong>za permeato dai riferimenti<br />
a questa <strong>tra</strong>dizione millenaria.<br />
Ma la spiegazione è proprio nel fatto<br />
che sono più di mille anni che <strong>San</strong>za<br />
vive sul Cervato, con il Cervato ed<br />
esplica la sua fede sull’intera area della<br />
sommità del monte. E questa nos<strong>tra</strong><br />
storia ci consente di dire che non è vero<br />
che la cappella sia stata costruita nel<br />
1599 (la lapide ne ricorda un rifacimento<br />
– documenti di archivio ci dicono<br />
che la cappella esiste sin dal secolo<br />
Novecento); non è vero che il santuario<br />
abbia mai avuto due porte distinte<br />
(una per i <strong>San</strong>zesi una per i Piagginari);<br />
non è vero che Piaggine abbia mai<br />
praticato nella sua storia religiosa il<br />
culto per la Madonna della Neve; non<br />
è vero che Giuseppe Cavallo sia riuscito<br />
a mantenere una convivenza pacifica<br />
(me<strong>gli</strong>o parlare di temporanea colpevole<br />
accondiscendenza della Congrega<br />
di <strong>San</strong>za che, tuttavia, con la<br />
morte di Zi’ Giuseppe, ha voluto riappropriarsi<br />
–finalmente- delle sue legittime<br />
prerogative sulla Grotta).<br />
Ed infine, anche la questione TAR merita<br />
un completamento: dopo l’ordinanza<br />
di sgombero c’è stata una sospensiva<br />
chiesta dall’Arciconfraternita di<br />
<strong>San</strong>za. Inoltre c’è stato un tentativo di<br />
risoluzione pacifica della querelle <strong>tra</strong> i<br />
sindaci dei due comuni ad opera del<br />
Prefetto di Salerno, la quale però non<br />
ha visto una conclusione scritta perché<br />
non gradita a Piaggine. L’allora Prefetto<br />
di Salerno, infatti, si era pronunciato<br />
sulla disponibilità patrimoniale delle<br />
grotte montane e sulla destinazione<br />
d’uso della grotta del Cervato: la grotta<br />
non è demanio, ma patrimonio disponibile<br />
e la destinazione d’uso è di<br />
culto, gestito da <strong>San</strong>za per la devozione<br />
alla Madonna della Neve, che però<br />
“avrebbe potuto pagare un fitto”. In<br />
questi termini si pronunciò il prefetto di<br />
Salerno nel 1998 e su queste basi doveva<br />
avvenire l’accordo. Nulla di fatto.<br />
Oggi vige il diritto dell’Arciconfraternita<br />
di <strong>San</strong>za, che deriva da una <strong>tra</strong>dizione<br />
millenaria, di curare il culto della<br />
Madonna della Neve anche at<strong>tra</strong>verso<br />
la gestione della cappella/santuario e<br />
della grotta, due luoghi fisici che per<br />
noi sanzesi costituiscono un unicum,<br />
come testimoniano <strong>gli</strong> atteggiamenti di<br />
ognuno, la consuetudine e le celebrazioni<br />
religiose che si ripetono di anno<br />
in anno.<br />
Stando così le cose ci possono essere<br />
le condizioni perché il Cervato sia<br />
“conteso”? Assolutamente no. Suvvia,<br />
questa “diatriba” sarebbe veramente<br />
antistorica!<br />
Venezia, 6 ottobre 2007<br />
Giovanni Giordano<br />
confratello dell’Arciconfraternita<br />
“S. Maria della Neve” di <strong>San</strong>za<br />
Gentile sig. Giovanni, l’articolo è maturato<br />
proprio dal “sabotaggio” effettuato<br />
sulla s<strong>tra</strong>da di “Vaddivona”<br />
messo in atto a due giorni dalla festa<br />
sulla sul Cervati. Antistorico è stato il<br />
gesto, antistoriche e patologiche sono<br />
le motivazioni addotte per tentare di<br />
giustificare l’atto da parte del sindaco<br />
e di molti <strong>San</strong>zesi. Si è <strong>tra</strong>ttato, invece,<br />
di un vero e proprio sopruso nei<br />
confronti di chi, legittimamente, vuole<br />
salire al Cervati per devozione o per<br />
sport nel modo e con i mezzi che ritiene<br />
più adatti (personalmente ci vado a<br />
piedi!). Per il resto, il giudizio sulle<br />
diatribe legate ai diritti sulla chiese e<br />
sulla grotta, lo lascio volentieri ai lettori.<br />
Nel merito sono d’accordo con il vescovo<br />
di Teggiano: “Chi ha frapposto<br />
al legittimo desiderio dei fratelli che<br />
vo<strong>gli</strong>ono recarsi, con il mezzo che ritengono<br />
più opportuno, su un luogo di<br />
preghiera, ha mancato di rispetto al<br />
senso religioso che dovrebbe unire le<br />
comunità di Piaggine e <strong>San</strong>za e di qualunque<br />
altro luogo.”<br />
B.S.<br />
Nuovi vaccini<br />
per allergia<br />
a frutta e verdura<br />
Ogni anno un<br />
numero sempre<br />
maggiore<br />
di persone si<br />
ammala di allergie<br />
alimentari<br />
specie a<br />
frutta e verdura.<br />
Grazie<br />
ad un progetto<br />
di ricerca europeo al quale partecipa<br />
anche l’Italia, presto, anche se<br />
non prima dei 3-5 anni, potrebbe arrivare<br />
il primo vaccino per combattere<br />
questo tipo di allergie. Il primo<br />
campanello d’allarme in caso di allergia<br />
scatta quando mangiando frutta<br />
o verdura si avverte un prurito sotto<br />
la lingua. Si chiama in termini medici<br />
sindrome orale allergica ed è caratterizzata<br />
da prurito e bruciore della<br />
mucosa orale ed edema delle labbra<br />
immediatamente dopo l’ingestione di<br />
alimenti vegetali. A tali sintomi possono,<br />
talvolta, associarsi sintomi gastrointestinali,<br />
orticaria, edema della<br />
glottide e shock anafilattico. Nei soggetti<br />
sensibili i sintomi orali si manifestano<br />
entro pochi minuti dal contatto<br />
con l’alimento, mentre quelli<br />
che interessano altri organi possono<br />
manifestarsi entro 30-60 minuti dall’ingestione<br />
dell’alimento. L’allergia a<br />
frutta e verdura è scatenata dalla molecola<br />
naturale LTP concen<strong>tra</strong>ta nella<br />
buccia della frutta; questo significa<br />
che il 20% circa dei soggetti allergici<br />
potrebbe risolvere il problema eliminando<br />
uno s<strong>tra</strong>to di 5 mm di superficie<br />
quando monda il frutto. Infatti<br />
con questa azione si rimuove l’80% di<br />
tutto l’LTP presente. Il restante 80%<br />
circa è costretto a to<strong>gli</strong>ere dalla propria<br />
dieta frutta e verdura, rischiando<br />
carenze vitaminiche. Per ottenere<br />
una diagnosi precoce al momento è<br />
possibile sottoporsi al test ISAC, che<br />
oggi riesce a rilevare contemporaneamente<br />
90 allergeni diversi, fornendo<br />
una risposta in sole 5 ore. Il<br />
test da ripetere circa una volta all’anno,<br />
è importante soprattutto per i<br />
bambini con uno o en<strong>tra</strong>mbi i genitori<br />
allergici, che corrono un rischio<br />
dal 60 al 90% di divenirlo a loro<br />
volta. Secondo le ricerche di un<br />
gruppo europeo a cui partecipano insieme<br />
Grecia, Spagna, Polonia, Austria<br />
e Islanda in un futuro prossimo si<br />
produrrà il primo vaccino basato<br />
proprio su ltp, per combattere questo<br />
tipo di allergia. In dirittura d’arrivo<br />
quindi i vaccini molecolari basati<br />
sull’allergene specifico.<br />
Alberto Di Muria<br />
redazione@farmaciadimuria.it
n°39 26 ottobre 2007<br />
PAESTUM-AGROPOLI 9<br />
Gli operatori turistici pensano al futuro<br />
Paestum. Gli albergatori<br />
di nuovo insieme<br />
“Non c’è sicurezza per i nostri turisti...<br />
Non siamo in grado di offrire servizi<br />
adeguati... Manca la quotidianità...<br />
La spazzatura è a<strong>gli</strong> angoli delle<br />
s<strong>tra</strong>de... Turisti svizzeri, tedeschi, non<br />
ci sono più... Basta col turismo mordi<br />
e fuggi, con chi sporca e non pulisce...E’<br />
arrivato il momento di mettersi<br />
insieme per parlare con una sola<br />
voce e chiedere ...<br />
Sembrano decisi <strong>gli</strong> albergatori di Paestum,<br />
vo<strong>gli</strong>ono tornare a mettersi insieme<br />
per rivendicare diritti e spingere,<br />
chi di dovere, a sanare situazioni<br />
non più tollerabili. All’hotel Cristallo,<br />
un buon gruppo di operatori del settore<br />
turistico, si sono ritrovati per fare il<br />
punto della situazione. Trenta persone<br />
circa, giovani e veterani, tutti albergatori<br />
della zona. Tutti intorno ad un tavolo<br />
a discutere delle gravi carenze<br />
strutturali di questo territorio che ha<br />
vocazione turistica. C’è scetticismo <strong>tra</strong><br />
i presenti, soprattutto <strong>tra</strong> i “vecchi”<br />
perchè ricordano altri incontri, che risalgono<br />
anche a 30anni fa dove si sono<br />
dette sempre le stesse cose e non si è<br />
mai approdato a nulla. Tra i giovani,<br />
invece, c’è vo<strong>gli</strong>a di “cominciare”, azzerando<br />
tutto ciò che di negativo c’è<br />
stato in passato e manifestando desiderio<br />
di ripartire con forza.<br />
La sensazione è quella che <strong>tra</strong> i presenti<br />
ci sia il giusto mix di determinazione<br />
e di aspettativa indifferibile rispetto<br />
alla soluzione dei problemi. Per<br />
cui questa potrebbe essere la volta<br />
buona, chi ha investito da generazione<br />
nel settore turistico e, per necessità, ha<br />
svoltato verso la banchettistica, oggi<br />
sia disposto a riprendere la s<strong>tra</strong>da maes<strong>tra</strong><br />
dell’acco<strong>gli</strong>enza e dell’offerta turistica.<br />
Per farlo è necessario adeguare<br />
i servizi presenti all’esterno delle<br />
strutture alberghiere, con quelli di alto<br />
livello che i clienti trovano all’interno<br />
de<strong>gli</strong> alberghi.<br />
Le priorità sono la sicurezza e la viabilità<br />
oltre ai collegamenti all’interno<br />
della città dei templi con le stazioni.<br />
A proposito delle quali, è necessario<br />
una vera e propria inversione di tendenza:<br />
devono diventare il fiore all’occhiello<br />
del territorio e non i ricettacoli<br />
di ogni scritta che l’inciviltà quotidiana<br />
riesce a produrre. Sarebbe anche<br />
il caso che si concedessero licenze di<br />
taxi e si trovasse il modo per offrire<br />
spazi vivibili e sicuri a chi volesse<br />
uscire da<strong>gli</strong> hotel e camminare al di là<br />
della pineta, vicino al mare.<br />
L’impegno è quello di rivedersi entro<br />
dieci giorni per stabilire le forme di<br />
aggregazione che si vorranno dare alla<br />
futura associazione, in più si concorderanno<br />
tempi e tappe per poterci arrivare.<br />
Intanto, il gruppo promotore,<br />
composto da Michelangelo Tamburino,<br />
Rino e Pasquale Carrino e Luigi<br />
Acanfora, allargherà l’invito a tutte le<br />
altre strutture ricettive del territorio.<br />
Gli operatori sono tutti invitati ad intervenire<br />
venerdì 19 ottobre alle ore<br />
18,30 presso hotel Cristallo.<br />
Gina Chiacchiaro<br />
Agropoli. Pronti al<br />
cambio di rotta<br />
Lunedì 15 ottobre alle ore 17,30 presso<br />
l’Aula Consiliare del Municipio si è<br />
svolto il dibattito pubblico “Turismo<br />
2008”, promosso dal comune di Agropoli<br />
in collaborazione con Asterisco<br />
Srl., società di comunicazione. L’iniziativa<br />
ha visto <strong>gli</strong> operatori della filiera<br />
turistica confrontarsi sulla s<strong>tra</strong>tegia di<br />
sviluppo necessaria ad organizzare ad<br />
Agropoli un’offerta turistica integrata<br />
e a promuovere la città quale meta turistica<br />
ambientale e punto di ingresso<br />
della destinazione Cilento-Paestum.<br />
A fare da canovaccio al dibattito la<br />
nuova guida turistica “Agropoli – Porta<br />
del Cilento” ed il portale web<br />
www.agropoli.eu che in un progetto integrato<br />
di comunicazione hanno avuto<br />
la adesione della maggior parte delle<br />
aziende operanti nel settori.<br />
A moderare l’incontro il sociologo<br />
della comunicazione professor Antonio<br />
Conte, mentre a dettare i tempi del<br />
dibattito ci hanno pensato i rappresentanti<br />
di Asterisco Srl, Nicola Rizzo, Donato<br />
Guarnirei e Pasquale Conforti e<br />
per Mekanè – che nell’occasione ha<br />
presentato lo spot che andrà in onda<br />
nelle prossime settimane sulle reti Mediaste,<br />
il regista Attilio Rossi.<br />
Ad introdurre i lavori ci ha pensato il<br />
vicesindaco Mauro Inverso e l’assessore<br />
allo Sviluppo Eugenio Benevento,<br />
mentre le conclusioni sono state affidate<br />
al sindaco di Agropoli Franco Alfieri.<br />
Molta soddisfazione da parte di tutti<br />
<strong>gli</strong> intervenuti per la tempestività con la<br />
quale si è iniziato a ragionare della<br />
prossima stagione turistica e della necessità<br />
di destagionalizzare l’acco<strong>gli</strong>enza<br />
at<strong>tra</strong>verso una rete di servizi efficiente<br />
e continuativa.<br />
Nel corso dell’happening si sono succeduti<br />
diversi operatori <strong>tra</strong> cui Francesco<br />
Passaro dell’Hotel Serenella, Michele<br />
Mordente del B&B “La Luna nella<br />
Mano”, Gennaro Fenizia del Lido Trentova<br />
nonché esponenti di Legambiente,<br />
dell’AOK e dei diving center.<br />
Due le direttrici su cui si è incen<strong>tra</strong>to<br />
il dibattito: l’organizzazione di un sistema<br />
turistico di acco<strong>gli</strong>enza in coerenza<br />
con le Linee Guida del Turismo <strong>tra</strong>cciate<br />
dalla regione Campania e la promozione<br />
della domanda.<br />
Questa chiamata a raccolta di tutti <strong>gli</strong><br />
operatori della filiera turistica agropolese<br />
ha voluto sollecitare i vari attori<br />
economici, politici e sociali legati alla<br />
risorsa turismo a lavorare insieme per<br />
creare una rete di attrezzature e servizi<br />
utili ad una fruizione del territorio<br />
motivata da riferimenti e interessi diversi:<br />
il mare e l’ambiente, il diporto<br />
nautico, l’escursionismo nelle sue varie<br />
espressioni, la conoscenza storica e<br />
l’archeologia, l’enogastronomia, la vita<br />
mondana durante la stagione estiva.<br />
«Soltanto la volontà e la capacità di lavorare<br />
insieme, raccordando le diverse<br />
attività turistiche e commerciali attorno<br />
ad un’idea partecipata e condivisa<br />
di sviluppo, – ha affermato Franco Alfieri,<br />
sindaco del Comune di Agropoli -<br />
possono consentirci di organizzare ad<br />
Agropoli un’offerta turistica integrata<br />
al passo con le attuali tendenze del<br />
mercato e le evoluzioni della domanda.<br />
E’ questa, probabilmente,<br />
la prima volta che<br />
ad Agropoli operatori<br />
economici ed istituzionali<br />
sono chiamati a confrontarsi<br />
con largo anticipo<br />
sulla stagione estiva per<br />
<strong>tra</strong>cciare un bilancio e<br />
condividere una s<strong>tra</strong>tegia<br />
di sviluppo che veda tutti<br />
coinvolti per le proprie<br />
professionalità e competenze».<br />
L’appuntamento è fissato<br />
per i prossimi mesi allorquando,<br />
grazie alle manifestazioni<br />
di interesse raccolte,<br />
saranno organizzati<br />
forum tematici per sviluppare<br />
<strong>tra</strong> i diversi attori un<br />
dialogo continuo ed un<br />
processo partecipato legato<br />
alle iniziative da mettere<br />
in campo nel settore<br />
turistico.<br />
Vito Rizzo<br />
Le rat e dei<br />
mutu i<br />
aumentano<br />
L’ultimo bollettino<br />
economico<br />
della<br />
Banca d’Italia<br />
ci informa,<br />
<strong>tra</strong> l’altro,<br />
che c’è un irrigidimento<br />
delle banche<br />
nell’erogazione del credito alle<br />
imprese ed un calo della domanda<br />
del credito al consumo (acquisti<br />
rateali delle fami<strong>gli</strong>e).<br />
Non ci vuole molto a capire che<br />
le notizie allarmanti sulla crisi dei<br />
mutui subprime in America e le ripercussioni,<br />
benché lievi, in Italia<br />
hanno condizionato l’opinione<br />
pubblica. La tempesta mediatica<br />
ha investito noi cittadini creando<br />
in ciascuno una preoccupazione<br />
silente. Questa può essere la<br />
causa della salutare (per certi<br />
versi) diminuzione della domanda<br />
di credito al consumo.<br />
Anche le banche sono preoccupate<br />
benché la situazione italiana<br />
sia del tutto differente dall’America.<br />
Più che una preoccupazione<br />
vera c’è un riflesso condizionato<br />
di ciò che potrebbe accadere se<br />
in Italia si verificasse qualcosa di<br />
simile a ciò che è successo in<br />
America. Nella psicologia del<br />
banchiere c’è (inconsciamente)<br />
un irrigidimento mentale che ha<br />
portato, probabilmente, ad una<br />
più prudente valutazione del merito<br />
creditizio delle imprese ed<br />
anche delle fami<strong>gli</strong>e, che continuano<br />
a chiedere mutui fondiari<br />
a lunga scadenza.<br />
Logica conseguenza di ciò è l’aumento<br />
dei tassi sui prestiti più rischiosi<br />
e, quindi, tutto viene a<br />
scaricarsi sull’anello più debole<br />
della catena: il cliente della banca.<br />
L’incremento dell’euribor, inoltre,<br />
nell’ultimo anno è stato di più di<br />
un punto percentuale. Siccome la<br />
quasi totalità dei mutui a tasso<br />
indicizzato sono correlati all’euribor,<br />
la rata del mutuo è cresciuta<br />
nell’ultimo anno molto più dell’incremento<br />
de<strong>gli</strong> stipendi. Molte<br />
fami<strong>gli</strong>e sono andate giustamente<br />
in tensione economica. Ma non<br />
c’è da preoccuparsi, in Italia non<br />
potrà mai accadere ciò che è successo<br />
in America: il nostro sistema<br />
bancario è presidiato da regole,<br />
norme e comportamenti<br />
molto più seri.<br />
Antonio Marino<br />
antonio.marino@bccaquara.it
10 ROCCADASPIDE n°39 26 ottobre 2007<br />
Dal Caloralburni mille euro al mese per<br />
l’affitto del campo sportivo<br />
Troppi i meridionali costretti a <strong>tra</strong>sferirsi<br />
nel Nord d’Italia per svolgere dignitosamente<br />
il proprio lavoro, persone<br />
che sono riuscite ad emergere e a<br />
raggiungere il vertice della carriera<br />
grazie all’impegno e alla generosità<br />
con cui hanno esercitato il loro mestiere.<br />
Sono personalità di spicco, di<br />
notevole intelligenza e senso del dovere<br />
che, se fossimo riusciti, grazie ad<br />
un sistema più serio, a mantenere ed<br />
impiegare nel nostro territorio, di sicuro<br />
avrebbero operato in modo efficace<br />
per il risanamento e lo sviluppo<br />
della zona. Purtroppo anche il cinquantacinquenne<br />
Luigi Burti, di Castel<br />
<strong>San</strong> Lorenzo, nonostante si fosse<br />
laureato in legge a soli ventitré anni<br />
non riuscì a trovare un impiego, degno<br />
del suo titolo di studi, nella terra d’origine<br />
e, pertanto, decise, venticinque<br />
anni fa, di <strong>tra</strong>sferirsi in Lombardia.<br />
Qui diventò docente, relatore e collaboratore<br />
d’apprezzati volumi giuridici<br />
diretti dal noto professor Gracili, fu<br />
alla guida di numerosi uffici siti in<br />
varie parti d’Italia, e <strong>gli</strong> venne affidato<br />
l’incarico di segretario e direttore<br />
generale di vari comuni <strong>tra</strong> cui l’importante<br />
sede municipale di Cantù<br />
(provincia di Como).<br />
L’eccezionalità della vicenda sta nel<br />
fatto che oggi, dopo più di un ventennio<br />
di carriera come segretario comunale,<br />
Luigi Burti ha lasciato anche<br />
Cantu’ per raggiungere Como dove è<br />
en<strong>tra</strong>to nei ranghi di Villa Saporiti, ovvero<br />
il palazzo comunale della città,<br />
per svolgere il suo nuovo incarico di<br />
Direttore Generale.<br />
L’ambita nomina era attesa già da<br />
molto tempo, tuttavia l’incarico ufficiale<br />
<strong>gli</strong> è stato attribuito nel mese di<br />
settembre.<br />
“Qui ho trovato un ottimo ambiente di<br />
lavoro e tanti collaboratori notevolmente<br />
capaci. Ma l’amminis<strong>tra</strong>zione<br />
provinciale per chi svolge la mia professione<br />
è l’apice della carriera.” ha<br />
dichiarato Burti, giustamente soddisfatto,<br />
ai giornalisti che l’hanno intervistato<br />
dopo la nomina.<br />
Abbiamo appreso la notizia dalla cugina<br />
di Burti, Luisa Burti dirigente<br />
scolastico del liceo Parmenide di Roccadaspide.<br />
È stato a lei che abbiamo chiesto i detta<strong>gli</strong><br />
dell’evento, che ci ha dato con<br />
un po’ di titubanza, poiché, come ha<br />
affermato, non ama farsi “pubblicità”.<br />
Roccadaspide. A campionato iniziato,<br />
c’è mancato poco che il Caloralburni,<br />
squadra di calcio che milita in Promozione,<br />
non effettuasse più le gare presso<br />
il campo sportivo “Filomarino”.<br />
Alla fine, difatti, il sindaco Girolamo<br />
Auricchio e il presidente del Caloralburni,<br />
Luigi Lettieri si sono accordati<br />
e la situazione è rien<strong>tra</strong>ta. Ma fino alla<br />
settimana scorsa, era in forse il prosieguo<br />
del campionato della squadra locale<br />
presso il campo rocchese. Motivo<br />
del contendere, il numero di allenamenti<br />
da praticare sul rettangolo di<br />
gioco che per il sindaco dovevano essere<br />
due a settimana, mentre per i tecnici<br />
della squadra dovevano essere<br />
quattro e tali sono rimasti. «Il sindaco<br />
era stato informato male circa le condizioni<br />
del campo da gioco dopo i<br />
quattro allenamenti a settimana, esordisce<br />
il presidente Lettieri. Gli avevano<br />
detto, infatti, che il campo si sarebbe<br />
consumato e così aveva deciso di<br />
concedere due allenamenti a settimana.<br />
Per noi, sarebbe stato anche una<br />
fonte di risparmio, ma i tecnici hanno<br />
insistito per la permanenza di quattro<br />
allenamenti per una corretta preparazione<br />
atletica dei calciatori». La squadra<br />
paga al comune 1000 euro al mese<br />
per l’uso del campo, più della cifra pagata<br />
durante l’amminis<strong>tra</strong>zione Capuano<br />
«perchè c’è una legge che prevede<br />
la copertura del 36% delle spese per il<br />
campo sportivo», conclude Lettieri. Ad<br />
ogni modo, ci sono lo splendido ruolino<br />
di marcia del Caloralburni e la bella<br />
cornice di pubblico a parlare. La settimana<br />
scorsa, la squadra allenata da mister<br />
Adinolfi, ha inflitto un secco 4-0<br />
alla compagine del Valentino Mazzola<br />
davanti a 500 spettatori. Ora la squadra<br />
si è collocata in seconda posizione in<br />
campionato a due punti di distacco<br />
dalla compagine del Campagna. Un<br />
bel risultato se si tiene conto che il torneo<br />
è alle battute iniziali con la disputa<br />
della quinta giornata della settimana<br />
scorsa. E pensare che la squadra avrebbe<br />
potuto giocare le partite interne lontano<br />
dal campo sportivo “Filomarino”!<br />
L’alternativa sarebbe stato il campo di<br />
Baronissi che presenta caratteristiche<br />
analoghe a quello di Roccadaspide. Ma<br />
non sarebbe stata la stessa cosa. con un<br />
campo nuovo a disposizione, giocare<br />
altrove sarebbe stata una scelta sba<strong>gli</strong>ata<br />
nei confronti del territorio e del pubblico.<br />
non si deve dimenticare, inoltre,<br />
che le partite interne sono fonte di introiti<br />
per il paese. C’è l’indotto creato<br />
dalla permanenza in hotel e dal consumo<br />
dei pasti al ristorante per i calciatori.<br />
Francesca Pazzanese<br />
Da Castel <strong>San</strong> Lorenzo a Como<br />
Il castellese Luigi Burti nominato Direttore Generale del Comune lombardo<br />
Ma la Preside Burti può pur stare <strong>tra</strong>nquilla<br />
perché questo tipo d’informazione<br />
non ha funzione “pubblicitaria”<br />
ma serve per far comprendere a coloro<br />
che nei nostri comuni gestiscono le<br />
assunzioni che lo sviluppo di un intero<br />
paese dipende dalle persone audaci,<br />
che troppo spesso vengono sottovalutate<br />
e che, pertanto, rischiamo di<br />
perdere perché costrette, per mettere<br />
a frutto la loro arte, ad emigrare in<br />
paesi dove questa viene maggiormente<br />
apprezzata.<br />
Luigi Burti è uno dei tanti esempi, a<br />
lui vanno i mi<strong>gli</strong>ori auguri di una<br />
lunga e produttiva attività.<br />
Alessandra Pazzanese<br />
PREMI E POESIA<br />
Il Premio Letterario<br />
Mediterranea<br />
Il tema di questa prima edizione è “Echi<br />
di terra e di mare: alla scoperta della<br />
provincia di Salerno”.<br />
La partecipazione è aperta a italiani e<br />
s<strong>tra</strong>nieri, purché abbiano compiuto 18<br />
anni. Sono previste due sezioni: poesia<br />
e racconto breve, per ognuna delle<br />
quali i parametri a cui attenersi sono<br />
indicati nel bando, che è possibile scaricare,<br />
insieme al modulo di adesione,<br />
dal sito www.associazioneautaut.it oppure<br />
consultare at<strong>tra</strong>verso i maggiori motori<br />
nazionali di ricerca per zelanti<br />
scrittori.<br />
I primi dieci classificati in ciascuna sezione<br />
saranno pubblicati sulla antologia<br />
del Premio Mediterranea; un piccolo<br />
riconoscimento in denaro spetterà in<br />
aggiunta ai rispettivi vincitori. I testi dovranno<br />
essere inediti, in italiano o in<br />
vernacolare e per questi ultimi, così<br />
come per quelli in lingua s<strong>tra</strong>niera è richiesta<br />
la annessa versione in italiano.<br />
Ciascun lavoro dovrà pervenire entro<br />
il 31 ottobre 2007, od a mezzo posta,<br />
all’indirizzo Associazione culturale Aut<br />
Aut c/o postaexpress (casella postale<br />
150), via Olevano, 61, Battipa<strong>gli</strong>a (sa),<br />
oppure all’indirizzo e-mail<br />
aut.aut.associazione@alice.it<br />
II Edizione Concorso<br />
Internazionale<br />
“Il Saggio”Libri editi<br />
Il Concorso si articolerà in quattro<br />
sezioni: Sezione A - Poesia; Sezione B -<br />
Narrativa; Sezione C - Saggistica; Sezione<br />
D - Romanzo;<br />
Quota di partecipazione - Per ogni<br />
testo iscritto al concorso si richiede<br />
un contributo di partecipazione di<br />
10,00 Euro. Ogni concorrente può partecipare<br />
con un numero illimitato di<br />
libri. Tale contributo servirà a coprire<br />
parzialmente le spese organizzative. La<br />
quota di partecipazione è di solo 5<br />
Euro per <strong>gli</strong> associati del Centro Culturale<br />
Studi Storici e per <strong>gli</strong> abbonati<br />
alla rivista “Il Saggio”. La quota di partecipazione<br />
dovrà essere versata sul<br />
CCP n. 49812035, intestato a Giuseppe<br />
Barra (tel.3281276922) via Don<br />
Paolo Vocca, 13 - 84025 Eboli (SA), indicando<br />
nella causale II Concorso<br />
Internazionale di libri editi “Il Saggio”.<br />
La manifestazione è collegata al XII<br />
Concorso Internazionale di Poesia “Il<br />
Saggio - Città di Eboli” (vedi bando su<br />
www.ilsaggio.it).<br />
Copie - I concorrenti debbono inviare<br />
2 copie per ogni libro ed allegare una<br />
scheda con nome e cognome, indirizzo,<br />
recapito telefonico ed eventuale indirizzo<br />
e-mail. Scadenza del bando - I<br />
libri dovranno pervenire unitamente<br />
alla copia della ricevuta di versamento,<br />
non oltre il 28 febbraio 2008 a: Centro<br />
Culturale Studi Storici - via don Paolo<br />
Vocca, 13 - 84025 Eboli (SA).
n°39 26 ottobre 2007<br />
LAURINO 11<br />
Almerica Schiavo e Luciana Libera lavorano senza compenso<br />
“L’inaugurazione è costata solo cinquemila Euro”<br />
Caro Direttore, a proposito dell’articolo<br />
del 12 ottobre u.s. comparso sul Vostro<br />
giornale sul Teatro di Laurino, ti<br />
preghiamo cortesemente di ospitare<br />
una nos<strong>tra</strong> replica. Intanto suscita alcune<br />
perplessità l’aver raccolto e riferito<br />
di denunce anonime a proposito di<br />
una gestione “familistica” del teatro da<br />
parte del Comune. Lasciamo ovviamente<br />
al Comune di Laurino ogni tutela<br />
al proposito ma, per quanto riguarda<br />
noi, si impongono alcune precisazioni.<br />
Noi abbiamo raccolto l’invito<br />
del Comune di Laurino ad occuparci<br />
gratuitamente di questo teatro. Non vi<br />
è stato, finora, alcun formale affidamento<br />
di gestione: per la direzione artistica<br />
la scelta è caduta su un’attrice<br />
originaria del luogo con una lunga<br />
esperienza in compagnie professionistiche<br />
italiane ed europee; e come consulente<br />
su una giornalista-critico di origini<br />
salernitane che da circa trenta anni<br />
si occupa professionalmente di teatro<br />
in particolare del Sud. Professionalità<br />
è una parola non casuale: è una delle<br />
rare volte infatti che in un paese del salernitano<br />
si siano scelte delle persone<br />
con una specifica competenza. E proprio<br />
grazie a questa esperienza e alle<br />
personali relazioni artistiche che con<br />
una spesa ridicola (circa cinquemila<br />
euro) si è potuta effettuare una inaugurazione<br />
prestigiosa di cui ha parlato<br />
tutta la stampa nazionale e che ha riscosso<br />
successo e attenzione. Che poi<br />
questo inaspettato successo possa suscitare<br />
animosità o polemiche discutibili,<br />
questo purtroppo è espressione di<br />
un localismo che non spetta a noi valutare<br />
né racco<strong>gli</strong>ere. Ma sorprendono<br />
nell’articolo le critiche più o meno velate,<br />
<strong>gli</strong> inviti a ricondurre a “più realistiche<br />
aspettative” <strong>gli</strong> “ambiziosi proclami”<br />
dell’inaugurazione, a racco<strong>gli</strong>ere<br />
“le sollecitazioni provenienti da un<br />
territorio” che è felice di acco<strong>gli</strong>ere<br />
“maestri europei e attori di razza” ma<br />
nell’attesa dei “massimi sistemi” deve<br />
“garantire ai cittadini opportunità culturali<br />
e occasioni di incontro”. Caro<br />
direttore, è proprio quello che abbiamo<br />
fatto il 23 settembre dove, con modica<br />
spesa, un intero paese e pubblico<br />
venuto da fuori ha avuto un’occasione<br />
di incontro e un’ottima opportunità<br />
culturale ascoltando per un intero pomeriggio<br />
fino a sera inol<strong>tra</strong>ta, Peter<br />
Stein e Ruggero Cappuccio e rimanendo<br />
incantati dinanzi alla bravura di<br />
un’attrice come Maddalena Crippa.<br />
Ora che queste critiche giungano da un<br />
giornale di Paestum dove da anni si<br />
spendono centinaia di mi<strong>gli</strong>aia di euro<br />
per “Antichità spettacolari” in un sito<br />
patrimonio dell’umanità; dove scorrono<br />
fiumi di denaro per iniziative di<br />
arte varia, dalle sagre alle sfilate o più<br />
di 130 mila euro per 3 repliche delle<br />
“Trachinie”; verrebbe da dire che ben<br />
altre “gestioni” meriterebbero tanta attenzione<br />
critica. Se certamente è <strong>tra</strong> le<br />
nostre intenzioni quella di portare il<br />
teatro nelle scuole come anche rassegne<br />
amatoriali, permettici però di dissentire<br />
sul fatto che questa sia la vera<br />
e unica domanda del territorio. Anzi.<br />
La provincia di Salerno scoppia di iniziative<br />
amatoriali che finiscono col tenere<br />
queste zone in uno stato di inferiorità<br />
rispetto ad altre parti dell’Italia.<br />
Il teatro amatoriale avrà anche una sua<br />
funzione (non ultima quella di serbatoio<br />
elettorale) ma perché mai il Cilento<br />
non dovrebbe meritare una proposta<br />
Winston Churchill, affermava: “Ci<br />
sono uomini che cambiano idea per<br />
amore del loro partito, altri che cambiano<br />
partito per amore delle proprie<br />
idee”. Il 14 ottobre 2007 è stata<br />
eletta l’assemblea costituente nazionale<br />
e regionale del nuovo partito<br />
democratico. La popolazione italiana<br />
è stata divisa nelle circoscrizioni del<br />
voto alla Camera e i seggi sono stati<br />
attribuiti in base alla popolazione e ai<br />
voti ottenuti dall’Ulivo nel 2006. Il risultato<br />
di questa operazione può essere<br />
definita un’opera di ingegneria<br />
politica. Il Partito democratico favorisce<br />
il ritorno della politica, crea nel<br />
paese delle nuove speranze, delle<br />
nuove attese, in quanto, c’è un dato<br />
incontrovertibile, che alla politica, si<br />
risponde con la politica. È la risposta<br />
a quella rivoluzione sociale e politica<br />
di tangentopoli de<strong>gli</strong> anni ’90.<br />
Tangentopoli, nel bene e nel male, ha<br />
cambiato il rapporto <strong>tra</strong> il cittadino<br />
e lo Stato. La politica, dopo tangentopoli,<br />
è tornata alla gente, ma ha<br />
Teatro di Laurino<br />
culturale più ambiziosa? E’ forse il Cilento<br />
un territorio “inferiore” dove solo<br />
il teatro dilettante ha diritto di cittadinanza?<br />
O le compagnie professionali<br />
vanno lasciate, con ricchezza di mezzi,<br />
a<strong>gli</strong> impresari napoletani? E’ questa<br />
la difesa del territorio? E inoltre il successo<br />
della serata del 23 non dimos<strong>tra</strong><br />
forse il con<strong>tra</strong>rio, che c’è invece in<br />
questi luoghi una domanda di cultura<br />
alta da sempre disattesa?<br />
A Laurino stiamo cercando con fatica<br />
di fare cose diverse; non sappiamo se<br />
le nostre “ambizioni” verranno realizzate<br />
visto che il Comune non ha soldi<br />
e la legge regionale sul teatro ostacola<br />
creato nella società confusioni e disorientamento.<br />
L’obiettivo di partenza<br />
era quello di ridare fiducia nello<br />
stato, garantire i diritti dei cittadini,<br />
abbassare il costo della politica, infondere<br />
<strong>tra</strong>sparenza nella gestione<br />
della cosa pubblica, semplificare il sistema<br />
politico, ragionare per alleanze<br />
o schieramenti. Dal proporzionale,<br />
si è passati al sistema maggioritario.<br />
Il proporzionale garantiva le rappresentanze,<br />
ma a volte non consentiva<br />
la governabilità. All’interno di<br />
quel sistema, si teorizzava il principio<br />
della formazione politica, con la<br />
creazione di scuole di pensiero che<br />
si istruivano nelle sezioni. Abiurate<br />
le sezioni, il coordinamento dei pensieri<br />
politici sono ritornati alla società,<br />
nel senso lato. L’avvento del mediatico<br />
(della televisione, in particolare)<br />
ha favorito non tanto le persone<br />
preparate ma quelle conosciute.<br />
Oggi, con l’avvento del Partito democratico,<br />
anche se inteso come un<br />
grande contenitore, si è messo fine a<br />
le nuove istanze; che il nostro impegno<br />
volontario non può certo durare a<br />
lungo, né possiamo chiedere all’infinito<br />
ad amici artisti di intervenire soltanto<br />
a titolo amichevole. Quindi è con<br />
non poche difficoltà che ci siamo dedicate<br />
a Laurino come una nos<strong>tra</strong> “militanza”<br />
di operatrici meridionali a favore<br />
di un territorio che ci sta nel<br />
cuore.<br />
Per cui ben vengano tutti i suggerimenti<br />
ma da un giornale come il Vostro che<br />
conduce molte batta<strong>gli</strong>e culturali, ci<br />
aspettiamo incoraggiamento, non di<br />
diventare, ancor prima di cominciare,<br />
un bersa<strong>gli</strong>o perché proviamo a fare,<br />
per la nos<strong>tra</strong> terra, qualcosa di nuovo.<br />
Grazie<br />
Luciana Libero e Almerica Schiavo<br />
Care Luciana e Almerica,<br />
Vivere lontano dal territorio è un buon<br />
motivo per non conoscerlo, ecco perché<br />
non potete sapere che il nostro<br />
giornale ha fatto una vera e propria<br />
batta<strong>gli</strong>a contro <strong>gli</strong> sprechi che “meriterebbero<br />
tanta attenzione critica”.<br />
Mi auguro che riusciate a portare a<br />
Laurino il me<strong>gli</strong>o del teatro nazionale<br />
e internazionale. Ma lasciatemi sperare<br />
che, più realisticamente, trovi spazio<br />
nel piccolo teatro di via Collegiata,<br />
anche quel teatro amatoriale che è<br />
fatto di passione e veri slanci culturali<br />
e che stanno in piedi su<strong>gli</strong> sforzi di<br />
pochi e motivati volontari. Dopotutto,<br />
lo ha detto proprio Ruggero Cappuccio,<br />
il giorno dell’inaugurazione che<br />
“bisogna andare alle origini e rivalutare<br />
la <strong>tra</strong>dizione del teatro di s<strong>tra</strong>da<br />
cilentano”. In merito poi alle risorse<br />
assegnate con metodo clientelare che,<br />
invece, dovrebbero premiare la professionalità<br />
... Condivido pienamente.<br />
Il problema è chi stabilisce le “graduatorie”<br />
e allora anche <strong>gli</strong> appelli ai<br />
politici intervenuti alla bella inaugurazione<br />
per ottenere un “aiutino” forse<br />
avrebbero potuto essere evitati.<br />
Un ultima precisazione merita la lettera<br />
anonima pervenuta in redazione che<br />
era la copia di un manifesto già affisso<br />
sui muri di Laurino. Ne abbiamo<br />
dato conto solo per dovere di cronaca<br />
e non certo per mettere in “croce” due<br />
persone (Gaetano Pacente e Lucia<br />
Schiavo) che stimo e con cui ho collaborato<br />
spesso per portare in Alta Valle<br />
del Calore, ed a Laurino in particolare,<br />
iniziative meno importanti delle vostre<br />
ma, sono sicuro, altrettanto gradite.<br />
Pur consapevole che non c’è<br />
competizione: noi siamo provinciali e<br />
di basso livello culturale!<br />
Con i mi<strong>gli</strong>ori auguri di un pieno successo,<br />
di cui daremo conto,<br />
Bartolo Scandizzo<br />
Il Pd, un’opera di ingegneria politica<br />
“Cuorvo cu cuorvo, nun se cecano l’uocchi”<br />
quella rivoluzione avvenuta ne<strong>gli</strong> anni<br />
‘90, in cui la classe politica e i partiti<br />
storici sono stati decimati. Romano<br />
Prodi, a proposito del partito democratico,<br />
afferma: “Le grandi<br />
innovazioni sono spesso circondate<br />
da scetticismo perché,<br />
in effetti, non sono mai<br />
prive di un pizzico di follia e<br />
chi si avvia <strong>tra</strong> i primi sul<br />
cammino dell’innovazione è<br />
naturalmente destinato a<br />
sentirsi solo. Ma ha dalla sua<br />
la forza s<strong>tra</strong>ordinaria che <strong>gli</strong><br />
deriva dal sapere che l’innovazione<br />
è un’esigenza imposta<br />
dai tempi ed è l’unica risposta<br />
possibile a sfide<br />
nuove”. Certo, il nuovo, il senso<br />
del cambiamento va gestito e sostanziato.<br />
Il ritorno alla politica deve essere<br />
un fatto reale e non fittizio. Non<br />
si può essere vittime sempre di quei<br />
poteri forti e occulti. Le alleanze<br />
debbono essere di contenuto e non<br />
di apparato. I bisogni della gente debbono<br />
essere affrontanti e risolti e<br />
non solo dichiarati. L’antipolitica, per<br />
il cittadino è l’estrema ratio di un<br />
malessere diffuso. Per il cittadino, se<br />
la politica non cambia e non si dà<br />
delle regole, se i politici non fanno<br />
altro che pensare ai loro interessi, di<br />
apparato o di bottega, il divario <strong>tra</strong> la<br />
politica e la gente si allarga sempre di<br />
più. Alla fine, con le vecchie e le<br />
nuove componenti (ex correnti), non<br />
si ridurranno i costi della politica e si<br />
fanno avanti sempre i soliti noti che<br />
con la politica, con i problemi della<br />
gente, non hanno niente a che spartire.<br />
La gente anziana, dalle nostre<br />
parti, a queste logiche, una volta rispondeva,<br />
con un proverbio: “cuorvo<br />
cu cuorvo, nun se cecano l’uocchi”.<br />
“Corvo con corvo non si accecano<br />
<strong>gli</strong> occhi”. Questa concezione non<br />
giova certamente al nuovo partito<br />
democratico, ma la grande partecipazione<br />
popolare al voto del 14 ottobre<br />
2007, fa ben sperare.<br />
Cosmo Guazzo
CAPACCIO-PAESTUM<br />
12 n°39 26 ottobre 2007<br />
Il credito del comune con i cittadini è di 12 milioni di €<br />
Caramante chiede più coordinamento <strong>tra</strong> giunta e consi<strong>gli</strong>o. Marino, meno battute e più regole!<br />
Ammontano a circa dodici milioni di<br />
Euro i crediti che il comune di Capaccio<br />
porterà in bilancio <strong>tra</strong> i residui attivi.<br />
La gran parte di essi sono crediti<br />
verso i cittadini inadempienti rispetto<br />
al pagamento dei tributi per la raccolta<br />
dei rifiuti soli urbani de<strong>gli</strong> anni precedenti<br />
e, soprattutto, dell’ultimo anno<br />
con l’impennata dei costi dovuta al<br />
passaggio alla differenziata.<br />
Questo macigno ingombra la s<strong>tra</strong>da<br />
dell’amminis<strong>tra</strong>zione che, trovandosi<br />
nella condizione di creditore è comunque<br />
costretto a ricorrere ad anticipazione<br />
di cassa da parte della banca che<br />
gestisce la tesoreria. Le risorse vengono<br />
prelevate da altri capitoli, come i<br />
soldi per il sottopasso di Paestum, e<br />
non comporta il pagamento di interessi<br />
ma, in ogni caso, comportano difficoltà<br />
di gestione nel mantenere in equilibrio<br />
le uscite correnti indifferibili.<br />
Pasquale Marino e Pasquale Silenzio<br />
stanno tentando di addolcire la pillola<br />
eliminando dal credito <strong>gli</strong> interessi di<br />
mora e le multe per il mancato pagamento.<br />
È un esercizio non facile anche<br />
in considerazione del fatto che la società<br />
delegata alla riscossione è la Sistemi<br />
Sud, una società partecipata dal<br />
comune, e che introita i suoi proventi<br />
in base alle percentuali del riscosso.<br />
I “due Pasquali”, Marino e Silenzio,<br />
stanno studiando anche come “esautorare”<br />
la Sarim. La società ha vinto un<br />
bando pubblico europeo e pare molto<br />
arduo riportare la gestione di un servizio<br />
così delicato nelle mani pubbliche.<br />
Una mano potrebbe arrivare dalla costituzione<br />
de<strong>gli</strong> Ato (Ambito Territoriale<br />
Ottimale) pensati dalla regione<br />
per una gestione economicamente valida<br />
del problema della spazzatura. In<br />
questo caso, riferisce qualcuno che ha<br />
studiato bene il capitolato del bando:<br />
“il comune, o chi per esso, dovrebbe<br />
accollarsi tutte le rate per l’ammortamento<br />
dei mezzi acquistati, oltre ad<br />
onerosi indennizzi nei confronti della<br />
società che attualmente gestisce la raccolta<br />
dei rifiuti.”<br />
Intanto, passata la “sbornia” elettorale<br />
con l’archiviazione delle primarie per<br />
la costituzione del Pd, si cominciano a<br />
levare le prime critiche da parte di consi<strong>gli</strong>eri<br />
nei confronti di qualche assessore.<br />
Il più reattivo sembra essere Carmine<br />
Caramante che con encomiabile<br />
applicazione si studia ogni atto che<br />
viene portato in consi<strong>gli</strong>o, ma allo stesso<br />
tempo, vorrebbe essere più ascoltato<br />
da chi esercita il potere gestionale<br />
dell’ente come assessore. Sono già all’opera<br />
i “pontieri” per ricondurre tutto<br />
in un sereno confronto proponendo<br />
momenti di incontro per sondarsi a vicenda.<br />
Ma anche su altri fronti la situazione<br />
non è <strong>tra</strong>nquilla: sia Rosario<br />
Francia che Paolo Paolino non hanno<br />
votato con la maggioranza le ultime<br />
varianti al Prg con l’art. 5. Non condividendo<br />
le scelte della giunta ed, in primis,<br />
del sindaco.<br />
Evidentemente il “confessionale” di<br />
Marino non è sufficiente per <strong>tra</strong>nquillizzare<br />
e “comunicare” tutti i suoi sostenitori.<br />
“Siamo una coalizione forte e coesa -<br />
ha dichiarato Lorenzo Tarallo, vice sindaco<br />
e uomo molto ascoltato da Pasquale<br />
– e nessuna zizzania potrà appannare<br />
lo splendido clima che ha saputo<br />
creare <strong>tra</strong> noi il sindaco della<br />
gente.”<br />
Altro punto difficile è la gestione dei<br />
rapporti con il professore Francesco<br />
Forte, il tecnico incaricato di redigere<br />
il Puc (Piano Urbanistico Comunale).<br />
Finora ad incon<strong>tra</strong>re Forte è andato il<br />
sindaco e pochi “eletti” questo potrebbe<br />
provocare malumori che se non sedati<br />
subito, troverebbero terreno fertile<br />
per crescere.<br />
Ma l’umore di Marino è sempre molto<br />
alto. Come lo è quello del suo “delfino”<br />
Tarallo con cui duetta con battute<br />
che vorrebbero far ridere ma provocano<br />
solo ilarità senza convinzione <strong>tra</strong> <strong>gli</strong><br />
astanti. Manca il contegno istituzionale<br />
anche in molte occasioni ufficiali.<br />
È facile trovarsi invischiati in dialoghi<br />
che fanno sghignazzare i presenti ma<br />
tolgono molto al ruolo istituzionale dei<br />
due. Le battute si sprecano come i messaggi<br />
in “codice” nei confronti di avversari<br />
politici o di nuovi alleati: “A<br />
me non piacciono le castagne” afferma<br />
sornione Tarallo, riferendosi in<br />
modo malcelato alla sua con<strong>tra</strong>pposizione<br />
con Mario Miano che vedrebbe<br />
volentieri defenes<strong>tra</strong>to dal ruolo di presidente<br />
della Comunità Montana Calore<br />
Salernitano.<br />
Rosso, come… Fino a pochi giorni fa<br />
questo colore ci richiamava alla<br />
mente il fuoco, il sangue, il <strong>tra</strong>monto…magari<br />
le rose che si regalano all’innamorata;<br />
ma le coccarde rosse<br />
appuntate sul petto di centinaia di<br />
bambini e ragazzi che sabato 6 ottobre<br />
hanno sfilato per le s<strong>tra</strong>de di Capaccio<br />
Scalo, non ci hanno fatto pensare<br />
a niente di tutto questo. Ci<br />
hanno, invece, immediatamente ricordato<br />
quella interminabile colonna di<br />
monaci buddisti fotografati mentre,<br />
coperti delle caratteristiche tuniche<br />
rosse, manifestavano pacificamente<br />
lungo le s<strong>tra</strong>de della capitale birmana.<br />
Finalmente, infatti, il mondo intero sta<br />
venendo a conoscenza di quanto accade<br />
da circa quarant’anni in questo<br />
paese, la Birmania, ridotto alla fame<br />
da una giunta militare che, mentre<br />
vive nel lusso, impone alla popolazione<br />
pesantissime tasse e reprime nel<br />
sangue le proteste dei cittadini. Sono<br />
proprio di pochi giorni fa le immagini<br />
dei soldati che sparano sui manifestanti,<br />
uccidendo monaci e cittadini<br />
inermi, <strong>tra</strong> cui un reporter giapponese<br />
che, con le sue foto, avrebbe potuto<br />
svelare al mondo quanto stava accadendo.<br />
Non si può rimanere indifferenti<br />
quando i diritti fondamentali<br />
“Io ti manderei a fare l’assessore a<br />
Roccadaspide con Auricchio. In cambio<br />
lui potrebbe inviarmi Gabriele<br />
Brenca” risponde Marino, anche in<br />
questo caso, con ironiche allusioni alla<br />
con<strong>tra</strong>pposizione che Brenca ha avuto<br />
con Miano in occasione della nomina<br />
di Donato De Rosa a rappresentante<br />
della minoranza del comune di Roccadaspide<br />
all’ente montano.<br />
Ma la cosa che rende bene su come<br />
viene inteso il ruolo istituzionale dei<br />
due massimi rappresentanti dell’amminis<strong>tra</strong>zione<br />
della città dei templi, è il<br />
fatto che fumano senza ritegno ne<strong>gli</strong><br />
uffici del comune facendosi beffe dei<br />
cartelli che pure portano la firma del<br />
sindaco di Capaccio.<br />
Scriviamo questo per dare un segnale,<br />
per far prendere coscienza che la legalità<br />
si afferma a cominciare dai piccoli<br />
gesti, che il ruolo s’interpreta al massimo<br />
della correttezza, almeno, in ogni<br />
situazione pubblica ed in presenza di<br />
pubblici ufficiali, oltre che di giornalisti<br />
e tecnici comunali. Coerenza vorrebbe<br />
che lo si facesse anche in privato.<br />
Ma questo, forse, è chiedere troppo!<br />
Sarebbe stato più comodo ignorare il<br />
tutto e far finta di niente voltandosi<br />
dall’al<strong>tra</strong> parte, ma la coerenza vale<br />
anche per chi tenta di fare, al me<strong>gli</strong>o, il<br />
mestiere del cronista.<br />
velina<br />
Marcia silenziosa per la Birmania<br />
A<strong>gli</strong> studenti di Capaccio basta una coccarda rossa<br />
perché, a volte, “ il silenzio vale più di mille parole…!”<br />
dell’uomo vengono<br />
calpestati con la<br />
forza delle armi, a<br />
qualunque razza o<br />
nazionalità quell’uomo<br />
appartenga.<br />
E allora i giovani di<br />
Capaccio hanno deciso<br />
che bisognava<br />
fare qualcosa…. Accompagnati<br />
dai docenti,<br />
hanno marciato<br />
con la loro coccarda<br />
rossa sul<br />
petto, in un silenzio<br />
quasi irreale, lungo<br />
le s<strong>tra</strong>de cittadine: per dire “ Basta!”<br />
alla tirannia e all’oppressione e a rivendicare<br />
per i bambini della Birmania<br />
il diritto di crescere sereni, giocare e<br />
andare a scuola, come dovrebbero<br />
poter fare tutti i bambini del mondo.<br />
A promuovere l’iniziativa insegnanti e<br />
alunni del II Circolo Didattico di Capaccio,<br />
incoraggiati e sostenuti, come<br />
sempre, dal dirigente scolastico Enrica<br />
Paolino; ma anche le altre scuole<br />
del comune hanno voluto partecipare<br />
per manifestare la loro solidarietà<br />
e, alla fine, tutti <strong>gli</strong> studenti hanno ricevuto<br />
il plauso della Paolino per l’impegno<br />
e la maturità dimos<strong>tra</strong>ti, perché<br />
è proprio quando la scuola esce<br />
dalle aule, per interagire con la comunità,<br />
che manifesta maggiormente la<br />
propria valenza educativa. Il sindaco<br />
Pasquale Marino, che ha preso parte<br />
alla manifestazione assieme all’assessore<br />
Eugenio Gu<strong>gli</strong>elmotti, si è complimentato<br />
con i dirigenti, i docenti e<br />
<strong>gli</strong> alunni, dicendosi molto soddisfatto<br />
di una scuola che, oltre ad insegnare<br />
la grammatica, la geografia e le tabelline,<br />
si impegna anche a formare dei<br />
veri cittadini, consapevoli e generosi,<br />
pronti ad aiutare chiunque ne abbia<br />
bisogno.<br />
Carmela Maiese
n°39 26 ottobre 2007<br />
CAPACCIO-PAESTUM<br />
13<br />
Per chi confida nel progresso e nell’evoluzione<br />
del pensiero politico non<br />
rimane che augurarsi la nascita di un<br />
autentico movimento popolare che persegua<br />
un socialismo moderno, in linea<br />
con la nobile <strong>tra</strong>dizione europea, che<br />
sappia distinguersi dai tanti accorpamenti<br />
pseudo-politici dettati da opportunità<br />
contingenti.<br />
L’America ha dato alla testa a più di<br />
qualcuno e aggiungo volentieri che<br />
l’Italia ha da questa importato il modello<br />
Kennedyano con lo stesso rallentamento<br />
che ha accompagnato la conoscenza<br />
della coca-cola e del telecomando.<br />
Per ora, i principali quotidiani nazionali,<br />
che sanno indubbiamente dare<br />
un’informazione professionale e di<br />
qualità, offrono, con altrettanta bravura,<br />
iniezioni di ottimismo a buon mercato,<br />
preferendo lasciar da parte le valutazioni<br />
politiche vere e proprie.<br />
Così sembra sfuggire a tutti (in realtà lo<br />
si ignora volutamente) che oggi i partiti<br />
nascono “scientificamente”, come<br />
contenitori in cui far rien<strong>tra</strong>re di tutto<br />
per pesare quanto più è possibile, in<br />
maniera tale da aumentare il proprio<br />
spessore e dunque la forza di potere da<br />
esercitare.<br />
In questa semplice e perfino banale ottica<br />
nasce il Pd, allo stesso modo di<br />
Forza Italia e de<strong>gli</strong> altri partiti minori,<br />
fino ad arrivare al mucchio carrierista<br />
messo su dall’inclemente Mastella, un<br />
assurdo apparato parastatale a conduzione<br />
familiare a cui si continua a dare<br />
i connotati di partito politico.<br />
Pare abbastanza certo che la politica<br />
continui ad essere materia per tutti e<br />
privilegio di pochi e che le formazioni<br />
istituzionalizzate al suo interno siano<br />
prodotte per volontà dei vertici. Si può<br />
forse affermare che il novello Pd sia<br />
nato da un’esigenza popolare?<br />
A chi giova vedere temprati faccendieri,<br />
saltati giù dal quel vecchio carrozzone<br />
democristiano sfasciato dall’usura<br />
e dalla magis<strong>tra</strong>tura, mescolati ad ex<br />
comunisti in continuo divenire?<br />
E alle esigenze di quale s<strong>tra</strong>to della popolazione<br />
si rivolge maggiormente una<br />
“creazione” del genere? Se F.I. non è<br />
un partito ma il risultato di una massiccia<br />
operazione di marketing su tutto il<br />
territorio nazionale, il Pd appare come<br />
una cattiva pubblicità della politica moderna.<br />
Falso l’uno, evanescente l’altro.<br />
Con i due più importanti partiti del<br />
Paese che presentano imperfezioni<br />
tanto sostanziali rimane difficile sperare<br />
in un futuro da vivere all’insegna<br />
di governi illuminati.<br />
Quanto alla scelta di Walter Veltroni,<br />
sembra l’unica mossa concreta per evitare<br />
che sia in questo frangente che in<br />
una prossima competizione il Centrosinis<strong>tra</strong><br />
venga spodestato dalla Cdl.<br />
Pd, è il defilé de<strong>gli</strong> ex<br />
A Capaccio tutti prendono d’assalto il nuovo partito<br />
Una prima indagine demoscopica rivela<br />
che con lui alla guida il Pd passerebbe<br />
dal 25 al 35 per cento. Ma quali<br />
cambiamenti apporterà il nuovo partito<br />
della speranza? Nel suo manifesto<br />
fondante che ho avuto modo di leggere,<br />
scritto da quindici intellettuali <strong>tra</strong> i<br />
più apprezzati, emerge: “Noi vo<strong>gli</strong>amo<br />
un’Italia più unita, più omogenea sul<br />
piano economico e sociale. Per questo<br />
mettiamo al centro della nos<strong>tra</strong> azione<br />
il Mezzogiorno. Dobbiamo assolutamente<br />
co<strong>gli</strong>ere, come nazione, l’opportunità<br />
di farne il principale raccordo<br />
che, at<strong>tra</strong>verso il Mediterraneo, unisca<br />
l’Europa e l’Asia.” Ottimi propositi,<br />
non c’è che dire. Ma per ora sono soprattutto<br />
promesse d’impegno, ovviamente<br />
lecite e opportune, che aiutano a<br />
ben sperare per il risanamento di una<br />
vasta area da tempo economicamente<br />
depressa e socialmente complessa, in<br />
cui affiorano punte di involuzione culturale<br />
preoccupanti: evidentemente ad<br />
un buon indice di alfabetizzazione,<br />
dato da un rispettabile numero di laureati,<br />
non corrisponde un altrettanta<br />
qualità dei costumi sociali.<br />
Intanto in Campania l’occasione del<br />
voto del 14 ottobre si <strong>tra</strong>duce in un singolare<br />
scontro frontale <strong>tra</strong> schieramenti<br />
che sostengono lo stesso leader (Veltroni).<br />
La posta in palio è rappresentata,<br />
manco a dirlo, dal controllo politico<br />
del partito. Da una prima lettura dei<br />
dati si direbbe che la curiosa diarchia<br />
Bassolino-De Mita abbia avuto la me<strong>gli</strong>o<br />
sui contendenti, in quanto <strong>Tino</strong><br />
Iannuzzi, deputato salernitano della<br />
Margherita ed espressione dell’atipico<br />
binomio del rigo di sopra, avrebbe raggiunto<br />
il 50% circa dei voti. A questo<br />
punto ci si può anche chiedere se nella<br />
nos<strong>tra</strong> Regione questa data ottobrina<br />
sia stata un evento da cui far partire di<br />
slancio lo sviluppo del<br />
Centrosinis<strong>tra</strong>, così<br />
come è stato prefigurato<br />
da Prodi e Rosy<br />
Bindi o piuttosto una<br />
sciagurata opportunità<br />
per stabilire chi, in<br />
questa parte d’Italia,<br />
stia al comando del<br />
costituente partito? Insomma,<br />
la solita nauseante<br />
lotta di potere o<br />
un processo civile di<br />
rilievo?<br />
Bah, tutto sommato<br />
comunisti e democristiani<br />
non hanno raggiunto certamente<br />
uno status politicamente evoluto nelle<br />
loro condizioni di ex. Il fatto che da qui<br />
in poi verranno definiti “democratici”<br />
cambia e conta davvero poco.<br />
Scendendo di grado nel potere locale,<br />
si scopre che nel Cilento la vo<strong>gli</strong>a di<br />
prendere parte al Pd è molto ampia e<br />
consistente. A Capaccio, ad esempio,<br />
corre voce che <strong>tra</strong>nne Gaetano Fasolino,<br />
vi aderiscano tutti. Naturalmente,<br />
si esagera. Ad ogni modo, come dar<br />
torto a chi preferisce una simile scelta?<br />
Generalmente, quando si è in vista<br />
di un presunto carro vincente lo si prende<br />
d’assalto. Un’osservazione che<br />
balza alla mente, per altro contornata<br />
da una lieve sfumatura sfottente, mi sta<br />
prendendo la mano: mi viene da constatare<br />
che la <strong>tra</strong>tta Paestum-Ceppaloni<br />
registrerà uno scarso <strong>tra</strong>ffico o forse<br />
diventerà addirittura improponibile. E<br />
già, se esponenti di rilievo dell’Udeur<br />
pestano manifestano l’intenzione di<br />
aderire al Pd, vuol dire chiaramente che<br />
il già citato Guardasigilli è stato scaricato<br />
anche dalle nostre parti oltre che in<br />
varie sezioni della Calabria. Può darsi<br />
che anche i mastelliani più irriducibili<br />
NASCE IL MOVIMENTO<br />
CITTA’ FUTURA<br />
“Città Futura”, sull’entusiasmo dell’esperienza<br />
elettorale e dopo averne<br />
esaminato <strong>gli</strong> aspetti più importanti,<br />
dà continuità al suo impegno sociale<br />
e si costituisce in Movimento<br />
politico e culturale, con una propria<br />
sede, in via Enrico De Nicola, 28, in<br />
Capaccio Scalo.<br />
I promotori Matteo Pepe e Pasquale<br />
Guida informano la società civile che<br />
il Movimento intende, insieme al suo<br />
ispiratore, il professor Luigi Di Lascio,<br />
aggregare al suo interno le risorse<br />
umane e intellettive di tutte le persone<br />
libere e di formazione democratica<br />
di Capaccio-Paestum.<br />
Iniziative di respiro artistico, culturale<br />
e turistico,<br />
conventions su<br />
temi socio-politici,<br />
di costume<br />
e di attualità<br />
saranno <strong>gli</strong><br />
impegni fondamentali<br />
che verranno presi. L’ambizione<br />
è quella di contribuire a creare<br />
una consistente e gigantesca coscienza<br />
critica civile, che possa in ogni<br />
istante supportare le iniziative di chi<br />
vuole che in questo Comune finalmente<br />
si dia seguito ad un processo<br />
vero e proprio di innovazione ed evoluzione.<br />
CITTA’ FUTURA<br />
si siano resi conto della vulnerabilità<br />
del loro “capo”. In effetti, una forza<br />
dell’Unione che arrivi al 35 per cento,<br />
come si prospetta per i neo democratici<br />
guidati dal sindaco di Roma, rende<br />
pressoché insignificante l’incidenza di<br />
un piccolo partito come l’Udeur di far<br />
diventare maggioritaria o più salda una<br />
coalizione di governo. In pratica, il<br />
furbo ceppalonese se potenzialmente<br />
non dovesse più risultare determinante<br />
con i suoi numeri ridotti, potrebbe non<br />
rien<strong>tra</strong>re nei programmi di una prossima<br />
componente di governo del Centrosinis<strong>tra</strong><br />
che di una figura così impopolare<br />
farebbe volentieri a meno. Si può<br />
azzardare sin da ora che il futuro politico<br />
del ministro Mastella sia nella<br />
Casa delle libertà, con Berlusconi. Il<br />
cavaliere pur di accrescere la Cdl, sia<br />
pure di qualche punto, non va certo per<br />
il sottile.<br />
Una particolare nota di interesse viene<br />
dal fatto che quasi l’intero Consi<strong>gli</strong>o<br />
comunale di Capaccio-Paestum intenda<br />
ficcarsi <strong>tra</strong> i democratici veltroniani.<br />
Gente che ha una diversa opinione<br />
su temi come l’acco<strong>gli</strong>enza de<strong>gli</strong> ex<strong>tra</strong>comunitari,<br />
la solidarietà alle minoranze,<br />
la maniera di pensare il turismo,<br />
il primato della cultura e la sicurezza<br />
dei cittadini, militerà nello stesso partito.<br />
Come dire che l’importante è esserci,<br />
non condividere qualcosa con <strong>gli</strong> altri.<br />
Per il bene della Nazione si spera che<br />
il Pd di Veltroni somi<strong>gli</strong> poco a quello<br />
che si andrà a costituire nel comune<br />
preso in considerazione. Nel luogo in<br />
questione tutto avviene in modo atipico<br />
e del tutto originale e può anche capitare<br />
che l’infallibile manchevolezza<br />
dei politici che vi operano dia vita ad<br />
un Pd che ne abbia piene le scatole<br />
della difesa dell’ambiente, che incoraggi<br />
l’abusivismo edilizio, che si sca<strong>gli</strong><br />
contro <strong>gli</strong> immigrati e i gay, che favorisca<br />
<strong>gli</strong> evasori e chi agisce illegalmente.<br />
Non sarà per questo che tanti vo<strong>gli</strong>ono<br />
aderirvi?<br />
Oscar Nicodemo<br />
Ponte Barizzo:<br />
algerino va a<br />
rubare frutta,<br />
scoperto lancia<br />
pietre<br />
Va a rubare frutta in una delle bancarelle<br />
che sorgono lungo la supers<strong>tra</strong>da<br />
per il Cilento, dove lo sorprende il<br />
proprietario ed un algerino clandestino,<br />
perché sprovvisto di permesso di<br />
soggiorno, il ladro reagisce tirando<br />
sassi verso l’auto del fruttivendolo e<br />
ferendo seriamente un suo accompagnatore.<br />
Il protagonista della storia è<br />
magrebino Amed Jlali, 32 anni. Verso le<br />
21 di ieri notte stava rubando della<br />
frutta in una delle tante baracche<br />
– bazar che sorge lungo la statale 18,<br />
all’altezza di Ponte Barizzo. Il proprietario,<br />
Gerardo Qua<strong>gli</strong>a, si è trovato<br />
casualmente a passare, si accorge<br />
che qualcosa di anomalo si stava svolgendo<br />
all’interno del suo esercizio<br />
commerciale. Il ladro di frutta era<br />
poco più di un’ombra ma s’in<strong>tra</strong>vvedeva<br />
da lontano. Il fruttivendolo ha<br />
accostato e suonato il clacson. E poi<br />
urla. Vuole che esca, che se ne vada.<br />
Intanto telefona ai carabinieri. Il ladro<br />
è asserra<strong>gli</strong>ato nella bancarella. Nell’auto<br />
il fruttivendolo, un fi<strong>gli</strong>o ed un<br />
altro amico, aspettano. La reazione<br />
di Ahmed, scoperto sul fatto, è improvvisa,<br />
rabbiosa. Prende un sasso e<br />
lo lancia contro l’auto, con l’intenzione<br />
di far male, perché è diretto ad altezza<br />
d’uomo verso l’auto. Un finestrino<br />
va in frantumi ed il sasso va a<br />
colpire direttamente il fi<strong>gli</strong>o del fruttivendolo<br />
sfiorando<strong>gli</strong> un orecchio e<br />
producendo<strong>gli</strong> una ferita che richiederà<br />
diversi punti di sutura. Dopo i<br />
primi attimi di sbandamento e di<br />
paura la rabbia è tale che tutti <strong>gli</strong> occupanti<br />
dell’auto, <strong>tra</strong>nne il ferito, balzano<br />
fuori e vanno a bloccare il ladro.<br />
Ahmed, in attesa dell’arrivo dei carabinieri<br />
della tenenza di Agropoli, già<br />
precedentemente allertati, passa uno<br />
dei peggiori quarti d’ora della sua vita.<br />
Sono minuti che non passano mai. La<br />
necessità di soccorrere il ferito e lo<br />
stato di pratica immobilità dell’ex<strong>tra</strong>comunitario,<br />
che comincia a rendersi<br />
conto di ciò che sta avvenendo,<br />
fanno sì che l’episodio si possa chiudere<br />
senza altre conseguenze. Ahmed<br />
Jlali, arrestato in flagranza di reato – i<br />
carabinieri lo trovano ancora dentro<br />
la bancarella – è <strong>tra</strong>sferito presso il<br />
carcere di Fuorni, in attesa del processo<br />
per direttissima.<br />
La località di Ponte Barizzo è da oltre<br />
quindici anni una località ad altissima<br />
presenza di popolazione ex<strong>tra</strong>comunitaria<br />
ed i rapporti con <strong>gli</strong> abitanti<br />
della zona sono molto tesi proprio a<br />
causa di innumerevoli episodi di piccola<br />
delinquenza, soprattutto furti.
CAPACCIO-PAESTUM<br />
14 n°39 26 ottobre 2007<br />
Parla Enzo De Lucia, assessore allo sport ed alle manifestazioni<br />
“Estate positiva grazie a De Stefano e Tortora. I Capaccesi avranno la piscina e il verde attrezzato per praticare sport”<br />
Enzo De Lucia è un operatore nel<br />
campo della ristorazione che a Paestum<br />
tutti conoscono. Ha anche una riconosciuta<br />
esperienza politica per essere<br />
stato già amminis<strong>tra</strong>tore di Capaccio<br />
ne<strong>gli</strong> anni ’80. Oggi è tornato sulla plancia<br />
di comando del comune per dare risposte<br />
ai tanti interrogativi che la comunità<br />
capaccese si pone sul tipo di sviluppo<br />
su cui puntare per un rilancio della<br />
città dei templi. è un uomo accorto, <strong>tra</strong>nquillo<br />
che lavora bene dietro le quinte.<br />
Rifugge la ribalta, ma non disdegna di<br />
dire la sua opinione in ogni circostanza.<br />
Le sue deleghe assessorili riguardano lo<br />
sport e le manifestazioni, pertanto il suo<br />
campo d’intervento si esplica in due settori<br />
molto importanti nel campo del turismo<br />
e della qualità della vita.<br />
“Pasquale, Marino ha messo in piedi<br />
un’ottima squadra che gestisce con l’affabilità<br />
e la franchezza del capo di fami<strong>gli</strong>a.<br />
Inoltre, vo<strong>gli</strong>o sottolineare l’ottimo<br />
rapporto che si è creato <strong>tra</strong> la giunta<br />
e l’intero consi<strong>gli</strong>o comunale. Questo<br />
è un buon viatico per il futuro amminis<strong>tra</strong>tivo<br />
di Capaccio Paestum.”<br />
Così esordisce nell’intervista che rilascia<br />
ad <strong>Unico</strong>.<br />
È tempi di bilanci. Come è andata la<br />
stagione estiva allestita nell’emergenza<br />
dei tempi stretti?<br />
“Nonostante i tempi stretti, sono soddisfatto<br />
di come sono andate le cose. C’è<br />
stato un aumento dell’attività ricreativa<br />
e culturale e, allo stesso tempo, anche<br />
un sensibile aumento delle presenze di<br />
spettatori. Inoltre, abbiamo anche allargato<br />
la destinazione de<strong>gli</strong> spettacoli a<br />
tutte le con<strong>tra</strong>de.”<br />
La critica è che sono soggetti esterni<br />
alla realtà capaccese che portano qui<br />
le loro proposte e portano via le risorse<br />
destinate alla programmazione<br />
de<strong>gli</strong> spettacoli. Come risponde?<br />
“A Mario Crasto De Stefano e a Claudio<br />
Tortora deve andare tutto il nostro riconoscimento<br />
perché portano a Paestum<br />
spettacoli di qualità e di grande rilevanza<br />
nazionale. Le loro iniziative hanno<br />
prodotto anche un aumento delle presenze<br />
<strong>tra</strong> <strong>gli</strong> spettatori provenienti da<br />
Se Gaetano Fasolino è “felice” di aver<br />
Forza Italia può vantare d’aver arpionato<br />
Antonio Lubritto e Reato <strong>San</strong>tese, il<br />
Pd Capaccese può conteggiare l’arrivo<br />
di Mimmo Nese, Pasquale Mazza, Angela<br />
Pace e Marilena Montefusco: il<br />
primo proveniente direttamente dal nucleo<br />
storico di Fi, il secondo partito da<br />
Alleanza Nazionale e approdato a Fi, la<br />
terza proveniente dalle fila dello Sdi e<br />
l’ultima dall’Udeur.<br />
Nese a Mazza ambedue assessori reduci<br />
dell’amminis<strong>tra</strong>zione guidata da<br />
Enzo Sica, le due signore fedeli alleate<br />
dell’ultima amminis<strong>tra</strong>zione di Pasquale<br />
Marino.<br />
Insomma, la <strong>tra</strong>nsumanza continua e,<br />
probamente non si fermerà qui. Avremo<br />
altre sorprese ed altri cedimenti<br />
verso chi oggi detiene il potere a Capaccio.<br />
Ognuno avrà le sue motivazioni e, pertanto,<br />
non è il caso di sottilizzare. Ma<br />
<strong>tra</strong> i quattro alcune differenze ci sono<br />
e vale la pena sottolinearle.<br />
Nese, fu allontano dalla giunta e <strong>gli</strong> fu<br />
tolta la carica di vice sindaco perché<br />
Sica lo ritenne “assente” e poco efficace<br />
nell’azione amminis<strong>tra</strong>tiva. È giusto<br />
ricordare che fu, insieme a Peppantonio<br />
Taddeo, un costante oppositore di<br />
Marino e un fedele compagno di viaggio<br />
di Gaetano Fasolino. Ha fatto il suo<br />
periodo di “quarantena” ed oggi si avvia<br />
a riprendere i contatti con la vita politica<br />
in punta di piedi.<br />
Mazza ha at<strong>tra</strong>versato, senza soluzione<br />
di continuità, l’arco politico da An a Fi<br />
per approdare oggi alla corte di Marino<br />
e via così!<br />
Pace, militante socialista di vecchia data,<br />
in ossequio anche ad una <strong>tra</strong>dizione di<br />
fami<strong>gli</strong>a, ha lasciato lo Sdi, di cui era segretaria<br />
provinciale, per divergenze con<br />
Gennaro Mucciolo ed è salita sul carro<br />
del Pd che l’ha promossa direttamente<br />
a delegata nazionale per la costituente.<br />
Montefusco, approdata all’Udeur dopo<br />
la fuoriuscita di Marino per la fine del<br />
secondo mandato, oggi ritorna ad assumere<br />
un ruolo importante del Pd.<br />
Anche lei delegata alla costituente del<br />
27 ottobre che si terrà a Milano.<br />
Partiamo dal presupposto che i cambiamenti<br />
sono il sale della democrazia<br />
e nel sistema maggioritario sono il sale<br />
della competizione. Per cui non c’è da<br />
scandalizzarsi per i passaggi da uno<br />
schieramento all’altro. Però, chi ha<br />
avuto ruoli dirigenziali in determinate<br />
forze politiche dovrebbero avere, almeno,<br />
l’accortezza di <strong>tra</strong>scorrere un periodo<br />
di disintossicazione prima di ripresentarsi<br />
sulla ribalta.<br />
Sarebbe una buona occasione per riflettere,<br />
per valutare eventuali errori<br />
altre realtà turistiche della provincia.”<br />
Molti chiedono che la destagionalizzazione<br />
delle presenze passa anche<br />
dalla distribuzione de<strong>gli</strong> spettacoli.<br />
Cosa state facendo per rispondere a<br />
questa esigenza?<br />
“In progetto c’è la realizzazione di una<br />
struttura polivalente che possa acco<strong>gli</strong>ere<br />
manifestazioni importanti. Solo così<br />
potremo allungare la programmazione<br />
oltre il periodo estivo.”<br />
Sono stati avviati i lavori per la realizzazione<br />
di due dei tre parcheggi previsti<br />
dal progetto “grande at<strong>tra</strong>ttore”.<br />
Quanto tempo manca per il completamento<br />
dei lavori?<br />
Stiamo spingendo per far si che le due<br />
opere siano completate al più presto.<br />
Spingeremo anche per ottenere che<br />
anche il resto del progetto finanziato sia<br />
ultimato in breve tempo.”<br />
La stazione di Paestum versa in uno<br />
stato penoso. Cosa state facendo per<br />
renderla dignitosa?<br />
“Il Ministro Alessandro Bianco, nella<br />
sua recente visita, ci garantì l’appoggio<br />
per la ristrutturazione e la riqualificazione<br />
della stazione. Gli uffici stanno<br />
predisponendo il progetto che sarà inol<strong>tra</strong>to,<br />
a breve, al ministero che lui dirige.”<br />
C’è, poi l’annosa questione del passaggio<br />
a livello chiuso e del sottopasso<br />
che non si realizza. A che punto<br />
siamo?<br />
“Ovviamente, il passaggio a livello non<br />
sarà riaperto, mentre il sottopasso sarà<br />
realizzato alla distanza concordata con<br />
la soprintendenza (a seicento metri di<br />
distanza dal passaggio a livello). I tecnici<br />
stanno lavorando per l’adeguamento<br />
del progetto. Per cui, una volta avuto<br />
l’Ok, i lavori po<strong>tra</strong>nno partire, in quanto<br />
le risorse sono già nella disponibilità<br />
del comune.”<br />
La società moderna ha fame di sport<br />
praticato. A Capaccio Paestum scarseggiano<br />
le strutture sportive. Cosa<br />
ha in animo di fare per rispondere<br />
alle aspettative?<br />
“Intanto, è giusto precisare che anche<br />
l’esistente non sempre è agibile. Ecco<br />
perché la prima azione che abbiamo<br />
messo in atto è quella di rendere utilizzabili,<br />
in sicurezza, l’esistente. I campi<br />
di calcio di Capaccio paese e Scalo sono<br />
stati rammodernati e sono a posto. Rimangono<br />
problemi per le palestre. Qui<br />
Nese, Mazza, Pace e Montefusco nel Pd<br />
Pareggiano il conto con Fi che ha acquisito Lubritto e <strong>San</strong>tese<br />
commessi, per<br />
confrontarsi con<br />
amici e parenti ai<br />
quali, poi, dovranno<br />
chiedere di<br />
farsi accompagnare<br />
oltre le frontiere<br />
ideali e sostanziali<br />
delle nuove<br />
formazioni politiche.<br />
Sono proprio loro, quelli che per<br />
amicizia, parentela o per rapporti di lavoro<br />
vivono vicino al “<strong>tra</strong>nsumante” le<br />
vittime. Gli amici, i parenti, i dipendenti<br />
… faranno molta fatica a ricollocarsi e<br />
ad adeguarsi al nuove “ordine”. Avere<br />
tempo per rigenerarsi sarebbe un bel<br />
regalo in cambio di una fedeltà a prova<br />
di ogni “capriccio”.<br />
Ovviamente l’esempio dovrebbe venire<br />
dall’alto, da chi “<strong>tra</strong>nsuma” a livello<br />
regionale e nazionale (vedi De Gregorio<br />
e Follini). Alla fine i conti tornano<br />
sempre …<br />
Il Pd potrebbe inserire nel suo statuto<br />
proprio una norma che lasci a bagnomaria<br />
chi <strong>tra</strong>sloca. Passato il periodo di<br />
meditazione, magari, si presenterebbero<br />
più determinati e vo<strong>gli</strong>osi di ben fare,<br />
allo stesso tempo, <strong>gli</strong> elettori della<br />
nuova formazione li accetterebbero<br />
ben volentieri.<br />
velina<br />
abbiamo un deficit di strutture che negano<br />
la possibilità della pratica sportiva di<br />
squadra. È anche importante creare le<br />
condizioni che favoriscano la pratica<br />
sportiva all’aria aperta in un verde attrezzato.<br />
Qualcosa si sta facendo a foce<br />
Sele, ma è a Capaccio Scalo che c’è bisogno<br />
di realizzare qualcosa di importante<br />
in questo senso. È nos<strong>tra</strong> intenzione<br />
realizzare anche una piscina coperta,<br />
un sogno di molti capaccesi.”<br />
Gli albergatori sono arrabbiati perché<br />
ritengono la gestione del territorio<br />
un punto debole dell’offerta turistica.<br />
Pulizia, viabilità, illuminazione,<br />
sicurezza… Un degrado che mortifica<br />
<strong>gli</strong> sforzi de<strong>gli</strong> imprenditori che gestiscono<br />
strutture alberghiere di prim’ordine.<br />
“È vero che i servizi non sono all’altezza<br />
dell’offerta privata. È intenzione di<br />
questa amminis<strong>tra</strong>zione dare risposte<br />
concrete ai bisogni di chi vuole fare di<br />
Paestum una città vivibile dentro e fuori<br />
dalle strutture ricettive, siano esse alberghi<br />
o ristoranti.”<br />
Poi c’è la necessità di allargare l’offerta<br />
ricettiva. Ma qui si deve aspettare<br />
il Puc (Pinao Urbanistico Comunale).<br />
A che punto siamo?<br />
“Abbiamo già incon<strong>tra</strong>to il professor<br />
Francesco Forte. Con lui abbiamo avuto<br />
uno scambio di idee ed abbiamo dato<br />
delle indicazioni che vanno nella direzione<br />
di uno sviluppo urbanistico armonico.<br />
Abbiamo anche incon<strong>tra</strong>to L’architetto<br />
Renato Cristiano che a breve<br />
consegnerà il Piano spiaggia.”<br />
Marino, ha detto stop ad altri insediamenti<br />
alberghieri sulla fascia costiera.<br />
Cosa ne pensa?<br />
“Oltre al turismo balneare bisogna pensare<br />
alla convegnistica e ad altri filoni.<br />
Ecco perché è importante favorire l’insediamento<br />
alberghiero anche in lontano<br />
dalla fascia costiera. Ovviamente bisognerà<br />
salvaguardare la necessità di chi<br />
ha bisogno di ampliare la capacità ricettiva<br />
(camere e posti letto) di chi vuole<br />
cominciare a riconvertire sul turismo la<br />
banchettistica.”<br />
Bartolo Scandizzo
n°39 26 ottobre 2007<br />
CILENTO 15<br />
Da Paestum a Camerota boom di consensi<br />
per Giuseppe Liuccio resiste Qua<strong>gli</strong>ano<br />
Giuseppe Liuccio,<br />
mentre incassa il sostegno<br />
di massa di Camerota,<br />
vedi manifesto a<br />
fianco, fa regis<strong>tra</strong>re numerose<br />
adesioni da Capaccio.<br />
A favore di<br />
Enzo Qua<strong>gli</strong>ano, direttore<br />
generale dell’Assogips,<br />
(che viene votato<br />
insieme ai conterranei<br />
Antonio Calandriello,<br />
Gaetano Arenare e<br />
Tommaso Pellegrino, è<br />
la cordata dianese) ecco le studentesse<br />
universitarie Valentina Rizzo ed Elena<br />
Sica, l’edicolante Mario Tamburrino,<br />
della pensionata Maria Rubino, la sociologa<br />
Margherita Auciello e Cosimo<br />
Capogrosso, presidente della coop. Sociale<br />
“Marianella”. L’imprenditrice Valeria<br />
Morinelli ci aggiunge anche il medico<br />
di Ascea Angelo Pinto, mentre l’insegnante<br />
Iole Manzi sce<strong>gli</strong>e anche “il<br />
dott. Cobellis”. Dal prossimo numero<br />
di “<strong>Unico</strong>” le uniche indicazioni che saranno<br />
“segnalate” dovranno arrivarci via<br />
posta ordinaria mediante la compilazione<br />
dell’apposito coupon stampato a pagina<br />
8.<br />
“Noi vo<strong>gli</strong>amo Liuccio”<br />
Raffaele Fasolino: “Il<br />
Cilento ha costituito l’oggetto<br />
della sua s<strong>tra</strong>ordinaria<br />
opera poetica letteraria<br />
e di ricerca storica.<br />
Ne conosce profondamente<br />
luoghi, persone,<br />
usi, <strong>tra</strong>dizioni ed anima.<br />
A chi me<strong>gli</strong>o che a lui, affidarne<br />
la guida per la<br />
sua crescita nel rispetto<br />
della <strong>tra</strong>dizione, della<br />
cultura e dell’ambiente?”.<br />
Si associano: Rosa Maria Mansi, impiegata,<br />
Maiori – Giuseppe D’Amato, benzinaio,<br />
Minori – Lucia Mammato; Vincenzo<br />
Russo; Maria D’Amato, impiegata<br />
Pptt; Daniela Caputo.<br />
“Qualcuno dice: ci vorrebbe un amminis<strong>tra</strong>tore<br />
con elevata cultura, in possesso<br />
di esperienze nazionali ed internazionali…”(<strong>Unico</strong>,<br />
n°36). Con la consapevolezza,<br />
più, intima che questa di<br />
<strong>Unico</strong> è un’iniziativa di sondaggio interessante<br />
e giusta per il territorio, con<br />
il messaggio di Ornella Trotta che scrive:<br />
“Io voto Giuseppe Liuccio: le sterpa<strong>gli</strong>e<br />
rudi e piene di spine dell’entroterra<br />
hanno bisogno della sensibilità,<br />
dell’acutezza e del prestigio d’un poeta,<br />
si chiede a Voi cittadini di contribuire<br />
con la vos<strong>tra</strong> firma a sostenere una richiesta<br />
utile alla politica di oggi e del<br />
futuro del TERRITORIO.<br />
Da Capaccio. Antonio Corrente (pensionato);<br />
Sabina Liuzzi (Casalinga);<br />
Giuseppe Corrente (funzionario Toyota);<br />
Marika Corrente (Farmacista); Antonio<br />
Pe<strong>tra</strong><strong>gli</strong>a (imprenditore); Katia<br />
Corrente (avvocato); Salvatore Desiderio<br />
(Avvocato); Pasqualina Doria (Casalinga);<br />
Anna Pepe (casalinga); Teresa<br />
Andria (pensionata); Domenico Pastore<br />
(pensionato); Bruno Piccolo (avvocato);<br />
Domenica Pepe (insegnante); Maria Sabato<br />
(impiegata); Paola Adinolfi (studentessa);<br />
Angela Pepe (studentessa);<br />
Pasqualina Di Genio (casalinga); Gerardina<br />
Salerno (casalinga); Gaetano Di<br />
Genio (pensionato); Antonietta Pipolo<br />
(insegnante); Bianca Di Ruocco (insegnante);<br />
Rosaria Scialò (docente); Rosa<br />
Teresa Serra (insegnante); Anna Citro<br />
(insegnante); Maria Luisa Amendola<br />
(insegnante); Giovanna Di Sessa; Pasquale<br />
Rizzo (pensionato); Franco Marino<br />
(pensionato);<br />
Vittorio Marino (impresario); Gu<strong>gli</strong>elmo<br />
Renna (pensionato);Giacomo Monaco<br />
(barista), Antonella D’Angelo (insegnante);<br />
Anna Cavallo (casalinga);<br />
Domenico Di Sessa; <strong>San</strong>dro Di Sessa;<br />
Stefano Di Sessa; Carolina D’Angelo<br />
(casalinga); Gerardo Stabile (direttore<br />
commerciale); Angela Massascusa (casalinga),<br />
Antonia Lambiase (impiegata),<br />
Anna Palumbo (imprenditrice), Lorella<br />
Valva (casalinga); Franco Vicidomini<br />
(autista); Angela Munno (casalinga);<br />
Ciro Vicidomini (studente); Anna<br />
Vicidomini (pensionata); Luigi Palumbo<br />
(pensionato); Angela Corrente (casalinga);<br />
Filomena Marino (casalinga);<br />
Concetta Passaro (pensionata); Anna<br />
Dato (pensionata); Vincenzo Bosco<br />
(pensionato); Roberta Di Genio (casalinga);<br />
Anna Bosco (studentessa); Monica<br />
Celentano (pensionata); Giuseppe<br />
Corrente (impresa artigiana); Mario Liguoro<br />
(militare); Donato Torrusio (pensionato);<br />
Caterina De Lia (casalinga);<br />
Vincenzo Taddeo (ingegnere); Raffaella<br />
Arenella (impiegata); Antonio Galdi<br />
(imprenditore); più altre firme illegibili.<br />
Firme raccolte da un gruppo di docenti<br />
della scuola primaria coordinati da<br />
Maria Vicidomini.<br />
Campania incentivi secondo Di Lello. Eventi culturali: 4 mln per 72 appuntamenti<br />
La Regione Campania finanzia 72 iniziative per promuovere<br />
e valorizzare il patrimonio culturale regionale.<br />
I fondi messi a disposizione ammontano<br />
complessivamente a 4,2 milioni di euro. Molte delle<br />
iniziative finanziate saranno inserite nel circuito<br />
“Campania Artecard”, che consente ai turisti di visitare<br />
tutti i siti culturali regionali acquistando una<br />
sola carta. Fa il pieno di fondi la provincia di Avellino:<br />
<strong>gli</strong> Enti locali irpini, infatti, ottengono finanziamenti<br />
per 17 iniziative.<br />
Diciassette eventi per la provincia di Avellino; sedici<br />
per quella salernitana; quindici iniziative agevolate<br />
in Terra di Lavoro e nove nella provincia di<br />
Napoli.<br />
L’assessorato al Turismo della Regione Campania,<br />
guidato da Marco Di Lello, stanzia 4,2 milioni di<br />
euro per promuovere e valorizzare il patrimonio<br />
culturale della Campania. Complessivamente sono<br />
settantadue le iniziative agevolate. Il cartellone è<br />
abbastanza ampio. Il comune di Oliveto Ci<strong>tra</strong>, in<br />
provincia di Caserta, ottiene fondi per 130 mila<br />
euro destinati a promuovere varie iniziative di natura<br />
culturale, realizzate in collaborazione con il<br />
ministero per i Beni culturali. Molti de<strong>gli</strong> eventi finanziat,<br />
poi, entreranno nel circuito “Campania<br />
Artecard”, la carta unica che consente ai turisti<br />
l’accesso a tutti i monumenti e i siti storici della<br />
Campania. Obiettivo di Palazzo <strong>San</strong>ta Lucia, infatti,<br />
è favorire la fruizione di un’offerta unica destinata<br />
soprattutto a promuovere il turismo internazionale.<br />
I contributi sono erogti in base al decreto<br />
legislativo 112 del 1998 e alle delibera di Giunta<br />
regionale 244 del 2003. A breve, infine, ogni ente<br />
locale otterrà la liquidazione di quanto cofinanziato<br />
dalla Regione Campania. I tecnici di Palazzo<br />
<strong>San</strong>ta Lucia stanno già predisponendo la documentazione<br />
per il varo di nuovi bandi destinati ad at<strong>tra</strong>rre<br />
il turismo in Campania.<br />
Ecco tutte le rassegne agevolate.<br />
Comune di Oliveto Ci<strong>tra</strong> Ministero Beni e Attività<br />
Culturali 130.000<br />
Soprintendenza Archeologica Salerno Manifestazione:<br />
percorsi<br />
di visita notturna archeologica di Paestum<br />
35.000<br />
Amminis<strong>tra</strong>zione Provinciale Gran Premio Certosa<br />
di Padula 2007 60.000<br />
Soprintendenza Bbaappsae di Sa e Av Evento<br />
Ortus Artis 250.000<br />
Comune di Roscigno Roscigno danza. Parole e<br />
suoni dal borgo 50.000<br />
Comune di Polla Lungo le antiche vie 200.000<br />
Comune di Auletta Non perdete la speranza voi<br />
che uscite 30.000<br />
Ept Salerno “L’inferno” di Dante nelle Grotte di<br />
Pertosa 50.000<br />
Amminis<strong>tra</strong>zione Provinciale Salerno Archeomusica<br />
50.000<br />
Azienda Aut. Cura Soggiorno e Turismo Un mito<br />
<strong>tra</strong> storia e legenda 100.000<br />
Comune di Olevano sul Tusciano Siti religiosi e<br />
antichi percorsi<br />
La valorizzazione at<strong>tra</strong>verso un SIT 10.000<br />
Ente Provinciale Turismo Paestum I segni di un<br />
viaggio 50.000<br />
Comune di Altavilla Silentina I lapidei di Altavilla<br />
Silentina Sit 20.000<br />
Comune di Valva Antichi percorsi religiosi.<br />
Materiali lapidei della storia del Marchesato SIT<br />
10.000<br />
Comune di Pertosa Il raggio più lungo 20.000<br />
Parco del Cilento e Vallo di Diano Patrimonio<br />
Etnografico Pncvd 50.000<br />
Totale regionale 4.220.000<br />
continua da pag 7 ut<br />
La giustizia è uguale per tutti?<br />
per rimanerci appena 5 giorni, il<br />
tempo che <strong>gli</strong> venga applicata la legge<br />
varata per lui dalla sua frangia politica.<br />
Il 10 lu<strong>gli</strong>o 2006 il Parlamento vara<br />
un decreto legge, elargisce 3 anni di<br />
indulto all’onorevole che così ha goduto<br />
di questo altro sconto di pena.<br />
Il 19 febbraio 2007 inoltre <strong>gli</strong> viene<br />
concesso dal giudice di Sorve<strong>gli</strong>anza<br />
di Roma, con un provvedimento di<br />
poche righe, di poter scontare la sua<br />
restante pena di un anno e 7 mesi in<br />
affidamento ai servizi sociali presso la<br />
CEIS ( centro italiano di solidarietà) di<br />
Castel Gandolfo. L’onorevole si reca<br />
inizialmente come consulente legale<br />
di ‘Operation Smile’, la fondazione<br />
che organizza missioni umanitarie per<br />
aiutare i bambini. Nonostante tutto<br />
Previti siede ancora alla Camera dei<br />
Deputati, senza averne i prerequisiti,<br />
visto che si è applicata una sentenza<br />
definitiva con tanto di interdizione dai<br />
pubblici uffici! Non è il caso di dire<br />
che in Italia tutti i cittadini sono giudicati<br />
a pari merito! In virtù del fatto<br />
che qualsiasi altro cittadino, che si sarebbe<br />
ritrovato al posto dell’Onorevole<br />
Cesare Previti, sicuramente non<br />
avrebbe pagato a “rate” i reati!<br />
Carrotta Salvatore
CILENTO<br />
16 n°39 26 ottobre 2007<br />
continua da pag. 6<br />
Padre Candido Gallo, testimone di vita e di cultura<br />
Il cappellano del <strong>San</strong> Leonardo è anche scrittore<br />
Quando iniziò a scrivere libri ?<br />
Dopo l’alluvione, scrissi “Salerno ore<br />
1,52”, con quattro edizioni, di cui l’ultima<br />
del 2004, l’unica documentazione<br />
detta<strong>gli</strong>ata di quelle giornate. Verso la<br />
fine de<strong>gli</strong> anni ’50 scrissi pagine a tema<br />
per “Il Mattino”, poi per trent’anni non<br />
ho scritto nulla. Solo dopo la morte di<br />
alcuni confratelli, dal dolore e dall’amore<br />
fraterno fui mosso a scrivere<br />
“Cappuccini del ‘900. 25 frati più una<br />
donna” che sarebbe la terziaria salernitana<br />
consacrata laica Maria Cavicchio,<br />
molto vicina ai nostri frati, anima<br />
mistica. Seguirono “Una vita che loda<br />
il Signore”, “Marcellino frate semplice”,<br />
“Andar per conventi”, uscito due<br />
anni fa e che narra la mia avventura i<br />
quei 12 anni di vita nei conventi salernitano<br />
– lucani. Qui narro la <strong>tra</strong>dizione<br />
religiosa cappuccina, i luoghi, mentre<br />
ne “Le novelle dell’Acquafetente” descrivo<br />
la vita contadina, la morale, i costumi<br />
e le abitudini de<strong>gli</strong> antichi contadini<br />
di Altavilla. Ci sono molti altri<br />
libri, ma vorrei soffermarmi sul penultimo<br />
pubblicato con la giornalista Patrizia<br />
de Mascellis “Gli Ospedali Riuniti<br />
di Salerno: 1183-2000”, una ricerca di<br />
8 secoli di storia, in cui vi è la <strong>tra</strong>duzione<br />
latina, di Riccardo Avallone, della<br />
pergamena di fondazione prima sconosciuta<br />
e di cui vi era solo una <strong>tra</strong>sposizione<br />
dal latino beneventano al latino,<br />
risalente al ‘500 ad opera dell’Ughelli,<br />
certosino toscano che passando per Salerno<br />
annotò questo documento detto<br />
<strong>tra</strong>ttato Daiello-Daiello, cioè <strong>tra</strong> padre<br />
Matteo Daiello, cancelliere di Tancredi<br />
ed il fi<strong>gli</strong>o Nicolò Daiello, vescovo.<br />
auguri...<br />
Nella suggestiva Chiesa Antica di S. Eustachio, in Salerno,<br />
si sono uniti in matrimonio, domenica 7 ottobre, la nos<strong>tra</strong><br />
collaboratrice Rossella Oricchio e Ciro Spagnuolo,<br />
consi<strong>gli</strong>ere comunale di Vietri sul Mare.<br />
I novelli sposi, prima di partire per la “luna di miele”, hanno<br />
salutato parenti e amici nell’incantevole scenario di Villa<br />
Wenner.<br />
Il padre chiese al fi<strong>gli</strong>o la chiesa di S.<br />
Giovanni per creare il primo ospedale<br />
laico e in cambio <strong>gli</strong> diede appartamenti<br />
e la chiesa di <strong>San</strong>ta Maria in Vincolo<br />
<strong>San</strong>ta Trofimena alle Fornelle. La ricerca<br />
ci ha portato a conoscere un dipinto<br />
del XIX sec.,“Gesù Farmacista”<br />
commissionato per il coro della congrega<br />
“Fatebenefratelli” di Vienna, al<br />
pittore Emme Vajda, conservato nel refettorio<br />
del convento a Vienna. Grazie<br />
a contatti con l’ambasciata viennese e<br />
tedesca, ne abbiamo ricevuto una foto<br />
e abbiamo chiesto al pittore salernitano<br />
Gennaro Napoli di riprodurne un dipinto.<br />
Il quadro 1,20 x 70 di altezza verrà<br />
S P O S I<br />
“Nei secoli fedele!” ha giurato Paola Desiderio, nota giornalista<br />
di Capaccio, a Carmelo Buccino, da Sessa Cilento<br />
ed in forza alla Benemerita ad Agropoli il 13 ottobre presso<br />
la chiesa del Getsemani. I parenti e <strong>gli</strong> amici, con una<br />
nutrita rappresentanza di colleghi dei due coniugi, hanno<br />
assistito alla “fatidica” cerimonia del matrimonio e poi si<br />
sono <strong>tra</strong>sferiti appropinguandosi al bel ricevimento tenutosi<br />
presso l’Excelsior. I due sposini, buttati all’aria <strong>gli</strong> strumenti<br />
propri delle loro attività, sono partiti per un lungo<br />
viaggio di nozze. Noi di “<strong>Unico</strong>”, amici e compagni di lavoro<br />
della sposa, auguriamo ad en<strong>tra</strong>mbi un oceano di auguri.<br />
consegnato <strong>tra</strong> qualche<br />
tempo all’Ordine dei Farmacisti<br />
perché venga diffuso<br />
in tutte le farmacie<br />
della regione. L’ultima<br />
mia fatica uscirà prima di<br />
natale “Per le vie dell’ospedale”,<br />
ove racconto<br />
le vicende dell’ospedale<br />
che io conosco dal suo nascere, sono<br />
stato nelle diverse sedi del Ruggi: via<br />
Vernieri, Torre Angellara. Parlo anche<br />
del rapporto arricchente con il malato.<br />
Di cosa si occupa e che approccio ha<br />
con <strong>gli</strong> ammalati di età diverse?<br />
Visito soprattutto i malati del reparto<br />
malattie infettive, rianimazione, unità<br />
coronarica. E’ un approccio difficile<br />
che nasce dall’esperienza. Bisogna conoscere<br />
l’ammalato, en<strong>tra</strong>re nel suo<br />
mondo. La mia “<strong>tra</strong>dizione della terra”<br />
mi ha giovato perché non ho posto distanze:<br />
con semplicità entro nella psicologia<br />
dell’infermo. So dialogare<br />
anche con uomini colti, avendo studiato,<br />
infatti ne “Le novelle dell’Acquafetente”<br />
descrivo la vicinanza con grosse<br />
personalità. Io osservo il malato, lo<br />
consolo, parlo il linguaggio più idoneo<br />
a seconda che sia un giovane o un anziano.<br />
In ospedale sono attivi anche<br />
altri miei confratelli cappuccini, noi abbiamo<br />
arredato la chiesa dell’ospedale,<br />
abbiamo innalzato il monumento a<br />
Padre Pio, scultura di Pierfrancesco<br />
Mastroberti dopo il miracolo di una inferma<br />
dell’ospedale guarita da un male<br />
incurabile, caso che portò alla beatificazione<br />
di Padre Pio. Un’al<strong>tra</strong> nos<strong>tra</strong><br />
creazione è la biblioteca informatica<br />
dell’ospedale attiva da<strong>gli</strong> anni ’90. Il<br />
logo del Ruggi è stato ideato da me.<br />
Che rapporto stabilisce con un giovane<br />
infermo?<br />
Con i giovani mi mostro felice, parlo<br />
il loro linguaggio, studio la moda del<br />
momento e faccio le mi<strong>gli</strong>ori conversazioni:<br />
si parla di scuola, università, interessi<br />
vari. E’ bello vedere gente che,<br />
una volta uscita dall’ospedale, torna nel<br />
tempo a farmi visita, è segno di gratitudine<br />
e verace amicizia.<br />
Il modo di vivere la malattia cambia<br />
a seconda dell’età?<br />
In genere, avvilisce tutti, è naturale<br />
questo, e in quel momento giungo io a<br />
portare speranza. Comunque, ciascuno<br />
lo vive in modo personale. Quando impongo<br />
il Sacramento della Salute, ex<br />
estrema unzione, invito i parenti a pregare<br />
con fede insieme a me. Talvolta si<br />
sono verificate riprese insperate.<br />
Maria Laura Pirone<br />
18 anni<br />
Diventa maggiorenne<br />
Mariacristina<br />
Valletta, fi<strong>gli</strong>a<br />
di Antonio.<br />
A lei <strong>gli</strong> auguri<br />
affettuosi della<br />
sorella Elisa, dei<br />
fratelli Giovanni<br />
e Carmine, Sonia<br />
e Luigi Mucciolo e… dulcis in fundo<br />
del suo ragazzo Fabio.<br />
CHI CERCA... TROVA<br />
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n°39 26 ottobre 2007 CULTURA<br />
17<br />
Lettera postuma ad Agostino Ma<strong>gli</strong>ani di Laurino<br />
Fu Ministro delle finanze e del tesoro con Depretis e Crispi<br />
Agostino Ma<strong>gli</strong>ani nacque a Laurino il<br />
26 lu<strong>gli</strong>o del 1824. Morì a Roma il 21<br />
febbraio del 1891.<br />
Fu Ministro delle Finanze e del Tesoro<br />
dal 1877 al 1888 nei vari governi Depretis<br />
e nel primo governo Crispi.<br />
Caro Ministro Ma<strong>gli</strong>ani,<br />
qualche giorno fa, spulciando nella mia<br />
libreria (lo faccio spesso), mi è capitato<br />
<strong>tra</strong> le mani il pregevole volume che<br />
racco<strong>gli</strong>e <strong>gli</strong> atti di un importante convegno<br />
di studio, tenutosi alcuni anni fa,<br />
fortemente voluto e splendidamente organizzato<br />
dal Prof. Diomede Ivone dell’Università<br />
di Salerno.<br />
L’ho riletto con piacere e rinnovato interesse.<br />
La tua opera di economista ed<br />
uomo di governo viene sviscerata da<br />
studiosi di prestigio nazionale ed europeo.<br />
Me ne fece dono, con dedica affettuosa,<br />
Angelo Nicoletti, all’epoca<br />
giovane, bravo ed entusiasta sindaco di<br />
tuo paese, Laurino, che volle rievocarti<br />
e festeggiarti in una giornata di studio,<br />
che vide sfilare alla tribuna uomini<br />
del governo nazionale, regionale,<br />
provinciale e locale. E fu ripercorsa, in<br />
tutti i particolari, la tua brillante carriera,<br />
da<strong>gli</strong> esordi alla Corte dei Borbone<br />
a Napoli all’apice come ministro delle<br />
Finanze e del Tesoro, per ben dieci<br />
anni, nei vari governi Depretis e nel<br />
primo governo Crispi.<br />
Ne<strong>gli</strong> ultimi decenni del secolo scorso<br />
l’Italia ebbe l’impronta della tua guida<br />
con un processo di rinnovamento e di<br />
ammodernamento at<strong>tra</strong>verso un oculato<br />
alleggerimento della pressione fiscale,<br />
un effettivo decen<strong>tra</strong>mento della<br />
grande infrastrutturazione s<strong>tra</strong>dale e ferroviaria<br />
del Paese, su cui pesava ancora<br />
il retaggio di divisioni della recente<br />
Unità. Se ne avvantaggiò anche il Mezzogiorno<br />
d’Italia con la costruzione<br />
della <strong>tra</strong>tta ferroviaria Eboli-ReggioCalabria,<br />
tesa ad eliminare l’emarginazione<br />
delle aree più deboli del Sud. Ci fu<br />
il tentativo di una deviazione per la<br />
Valle del calore, che, però, attese invano<br />
il miracolo della rottura dell’isolamento.<br />
Le cose non sono cambiate gran<br />
che, caro Ministro Ma<strong>gli</strong>ani. E il tuo<br />
paese, che pure vanta pagine di storia<br />
nobile civile e religiosa e che può contare<br />
su di un patrimonio artistico e monumentale<br />
di discreto valore, dal Convento<br />
di <strong>San</strong>t’Antonio, alla Chiesa Collegiata<br />
ed al Palazzo Ducale, non dispone<br />
ancora di una s<strong>tra</strong>da comoda e scorrevole<br />
di accesso, pur trovandosi nel<br />
cuore verde del parco del Cilento, con<br />
alle spalle il Cervati che regala panorami<br />
da ebbrezza dai pianori a duemila<br />
metri e con davanti la vallata solcata dal<br />
sinuoso nastro d’acqua del Calore.<br />
L’unica s<strong>tra</strong>da di accesso resta sempre<br />
quella che utilizzarono <strong>gli</strong> antichi Pestani<br />
per colonizzare le popolazioni dell’interno<br />
ed attivare <strong>tra</strong>ffici e commerci.<br />
Di lì scesero i Padri Lucani, armati<br />
di tutto punto e decisi a darsi uno sbocco<br />
al mare, at<strong>tra</strong>tti dalla pianura ricca<br />
e fertile, su cui Poseidonia esercitava i<br />
suoi domini.<br />
Staccatasi dalla statale 18 all’altezza di<br />
Capaccio Scalo, dopo un breve percorso<br />
in pianura con sullo sfondo la Basilica<br />
del Calpazio con le ve<strong>tra</strong>te accese<br />
ai ba<strong>gli</strong>ori del sole e i resti scheletriti<br />
del Castello testimone muto delle raccapriccianti<br />
storie della Congiura dei Baroni,<br />
si inerpica <strong>tra</strong> vigneti ed uliveti su<br />
su per la Valle del Calore. A chi abbia<br />
L’Associazione dei giovani imprenditori,<br />
in una sua nota, esprime apprezzamento<br />
per una nos<strong>tra</strong> iniziativa. “Un interessante<br />
“viaggio sondaggio” è stato<br />
organizzato dal settimanale <strong>Unico</strong>,<br />
molto seguito nei comprensori a Sud<br />
di Salerno. At<strong>tra</strong>verso l’iniziativa – dice<br />
Assogips - si invita la cittadinanza ad<br />
indicare una triade di nomi per la presidenza<br />
del Parco del Cilento e Vallo di<br />
Diano. Molta gente ha espresso la propria<br />
opinione indicando persone conosciute,<br />
in quanto a lungo sulla scena<br />
politico/istituzionale, ed altre meno<br />
note ma il cui profilo professionale e<br />
morale è di primissimo piano. Il “viaggio<br />
sondaggio” di “<strong>Unico</strong>” indica diversi<br />
nomi <strong>tra</strong> i quali Ciociola, Calandriello,<br />
Cariello, Pellegrino, Ma<strong>gli</strong>occa, Biancamano,<br />
ecc., ma <strong>tra</strong> “i tre uomini al<br />
comando “ vi è un inconsapevole<br />
outsider: Vincenzo Qua<strong>gli</strong>ano Direttore<br />
di AssoG.I.P.S. che si aggiunge<br />
all’ex direttore Domenico Nicoletti<br />
ed allo scrittore Giuseppe Liuccio.<br />
“L’apprezzamento che in questo sondaggio<br />
ci è stato riservato da tutti i ceti<br />
sociali, per noi di AssoG.I.P.S. rappresenta<br />
una conferma ulteriore della<br />
bontà del nostro operato – ha dichiarato<br />
il Vice-Presidente Donato Ciociola<br />
-. L’auspicio e che si tenga conto<br />
delle indicazioni che vengono dal basso<br />
e che anche le associazioni che operano<br />
quotidianamente sul territorio del<br />
Parco possano essere coinvolte sia in<br />
ordine alla nomina dei dirigenti ma, soprattutto,<br />
nelle scelte di lungo termine<br />
vo<strong>gli</strong>a e tempo di percorrerla per intero,<br />
fino alla Sella del Corticato e puntare<br />
su Atena e di lì s<strong>tra</strong>ripare in Basilicata,<br />
toccando Grumentum ed, infine,<br />
Metaponto, non mancheranno le sorprese<br />
lungo un itinerario disseminato di<br />
“frurioi” greci e di “oppida” romane.<br />
Ad ogni tornante uno spettacolo nuovo<br />
con Roccadaspide che minaccia di ruinare<br />
nella vallata con quel<br />
grumo di case abbarbicate al<br />
castello, prestigiosa dimora<br />
dei Filomarino, teatro di fasti<br />
e di congiure, di <strong>tra</strong>volgenti<br />
storie d’amore e di <strong>tra</strong>dimenti<br />
ex<strong>tra</strong>coniugali finiti nel sangue.<br />
Ad una svolta, come per<br />
incanto, Castel <strong>San</strong> Lorenzo,<br />
con la sua colata di case ardite<br />
sul fianco della collina digradante<br />
, rievoca opulenza di<br />
vino generoso, di olio ex<strong>tra</strong>vergine<br />
e di laboriosa in<strong>tra</strong>prendenza<br />
di cooperative e<br />
cantine sociali. Di fronte i<br />
con<strong>tra</strong>fforti de<strong>gli</strong> Alburni con<br />
Castelcivita che ricama arabeschi<br />
di civiltà nel verde pedemontano<br />
e più in là Aquara luminosa<br />
sulla collina-terrazza<br />
nel verde delle campagne coltivate.<br />
Giù, in fondo, il fiume<br />
sacro alla memoria storica<br />
della vallata, il fiume carico di<br />
storia e di leggende scompare<br />
e riappare nel suo percorso sinuoso<br />
<strong>tra</strong> campi di vigne e<br />
gole di intricata vegetazione,<br />
come quella orrida e bellissima<br />
<strong>tra</strong> Felitto e Ma<strong>gli</strong>ano con<br />
la montagna spaccata, che rovescia<br />
sul letto del fiume una<br />
che condizionano il comprensorio del<br />
Parco, dell’intera provincia di Salerno<br />
e delle aree confinanti. Oltre al ringraziamento<br />
per quanti hanno indicato il<br />
mio nome – prosegue Donato Ciociola<br />
- anche alla luce della mia recente<br />
nomina alla Presidenza Nazionale dei<br />
Giovani Unimpresa, ci sia consentito di<br />
sottolineare che il consenso avuto dal<br />
Direttore Vincenzo Qua<strong>gli</strong>ano testimonia<br />
anche l’esigenza di nominare e<br />
coinvolgere operativamente risorse<br />
La mia terra<br />
Al cuore delle grotte<br />
serra segreti antichi<br />
a carezza di mare a disgelare.<br />
Nelle notti di luna il pescatore<br />
ve<strong>gli</strong>a spiando a fremito dell’onda<br />
alici, pane stento, a catturare.<br />
Profuma di ginestre la mia terra<br />
nel vento dei dirupi<br />
argilla di calanchi a ingioiellare.<br />
A MIA TERRA<br />
La mia terra<br />
al cuore delle grotte<br />
serra segreti antichi<br />
a carezza di mare a disgelare.<br />
Nelle notti di luna il pescatore<br />
ve<strong>gli</strong>a spiando a fremito dell’onda<br />
alici, pane stento, a catturare.<br />
Profuma di ginestre la mia terra<br />
nel vento dei dirupi<br />
argilla di calanchi a ingioiellare.<br />
(<strong>tra</strong>tta da: Giuseppe Liuccio<br />
“A TRANSITO DI GIORNO”<br />
Plectica Editrice)<br />
Da Assogips apprezzamenti alla nos<strong>tra</strong> iniziativa per<br />
“sce<strong>gli</strong>ere” il presidente del Parco del Cilento e Diano<br />
umane in rappresentanza dei comprensori<br />
del Vallo di Diano (è nato e risiede<br />
a Sassano), della Piana del Sele e di<br />
altre aree limitrofe che in passato sono<br />
state ampiamente marginalizzate. Un<br />
ringraziamento va ad Oreste Mottola<br />
che sul suo giornale ha innescato una<br />
discussione utile e partecipata in ordine<br />
allo sviluppo economico ed occupazionale<br />
della Provincia di Salerno,<br />
della Regione Campania e dell’intero<br />
Mezzogiorno d’Italia”.<br />
lava di verde intenso di lecci e querce,<br />
ontani e cerri, carpini e lentischi, eriche<br />
e ginestre. Come ai tuoi tempi il territorio<br />
è sempre bello e riserva scariche di<br />
emozione in ogni con<strong>tra</strong>da.<br />
Certo la s<strong>tra</strong>da non è più quella di una<br />
volta, ma resta pur sempre inadeguata<br />
ed insufficiente per i tanti che dalla<br />
costa si inerpicano su verso i paesi dell’interno<br />
a gustare paesaggi incontaminati,<br />
anche se da alcuni mesi possono<br />
contare su di una variante più comoda<br />
e scorrevole, che, a fondo valle, congiunge<br />
Roccadaspide a Villa Littorio,<br />
uscita in parte dal suo isolamento secolare.<br />
La tua terra, che è anche la mia, profuma<br />
sempre di ginestre e macchia mediterranea<br />
e nei mesi di calura il cardo<br />
mos<strong>tra</strong> sempre, all’arido di roccia, il<br />
velluto del fiore spiumato alla scorza<br />
del cilicio.<br />
Sui calanchi c’è ancora la capra, che ardita<br />
bruca l’erba sotto l’occhio minaccioso<br />
del falco pellegrino.<br />
Qui, nonostante il passare del tempo,<br />
non ci sono grandi risorse economiche,<br />
soprattutto, perché manca una progettualità<br />
d’insieme in grado di attivare un<br />
meccanismo di sviluppo, puntando sul<br />
turismo, ma non solo.<br />
E’ un problema di grande attualità per<br />
<strong>gli</strong> amminis<strong>tra</strong>tori che puntano tutto, e<br />
giustamente, sul Parco per rianimare le<br />
attività economiche. Sarebbe la s<strong>tra</strong>da,<br />
o almeno una delle s<strong>tra</strong>de, giuste per far<br />
decollare il territorio. Peccato che manchi<br />
un leader che abbia capacità e carisma<br />
per guidare la rinascita. Ci vorrebbe,<br />
se mi consenti, un altro Agostino<br />
Ma<strong>gli</strong>ani. Ma non c’è. Purtroppo.<br />
Giuseppe Liuccio<br />
Tel 0828.720114 Fax 0828.720859<br />
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Grafica<br />
Stampa<br />
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intestato a Calore s.r.l.<br />
Inscritto all’Unione Stanpa<br />
Periodica Italiana
n°39 26 ottobre 2007<br />
Fattoria Galardo,<br />
<strong>tra</strong>dizione nell’innovazione...<br />
RICETTA CILENTANA<br />
Chiacchiere<br />
INGREDIENTI:<br />
300 gr. di farina, 100 gr. di zucchero,<br />
2 uova, 70 gr.di burro, 1 bustina di<br />
vanillina, zucchero a velo, olio per<br />
friggere.<br />
PREPARAZIONE:<br />
Disporre la farina a fontana, mescolare<br />
con lo zucchero, un po’ di sale,<br />
le uova intere, il burro e la vanillina.<br />
Lavorare fin quando l’impasto sarà<br />
morbido. Ta<strong>gli</strong>are a nastri, annodare<br />
e friggere. Una volta pronte cospargere<br />
con lo zucchero a velo.<br />
Chef Luca Pe<strong>tra</strong><strong>gli</strong>a<br />
Cari amici lettori, oggi il viaggio<br />
alla scoperta delle aziende cilentane<br />
di qualità, si è fermato a<br />
Roccadaspide e precisamente a<br />
Carretiello, con<strong>tra</strong>da nota per il<br />
suo “pane”. Tra vigneti ed uliveti<br />
nasce o me<strong>gli</strong>o esiste l’Azienda<br />
Agricola e Frantoio Oleario di<br />
Galardo Mario. La sua tecnologia,<br />
con strutture all’avanguardia,<br />
la rende oggi una delle aziende<br />
produttrici di olio più importanti<br />
del Cilento. Un’antica <strong>tra</strong>dizione<br />
guida la produzione della Fattoria<br />
Galardo, la quale unendo<br />
l’esperienza di tre generazioni e<br />
le più moderne tecniche, riesce<br />
a soddisfare i clienti più esigenti.<br />
Si trova a Roccadaspide, nel<br />
Parco Nazione del Cilento e Vallo<br />
di Diano. In questa nicchia di natura<br />
con passione vengono coltivati<br />
i suoi ulivi nelle varietà frantoio,<br />
rotondella e nos<strong>tra</strong>le, per<br />
poi, ad una maturazione precoce,<br />
racco<strong>gli</strong>erne a mano il frutto e<br />
molirlo in giornata a freddo, per<br />
ottenere il suo mi<strong>gli</strong>ore<br />
prodotto:<br />
l’olio ex<strong>tra</strong> vergine<br />
di oliva. L’olio<br />
ex<strong>tra</strong> vergine della<br />
fattoria Galardo, è<br />
il frutto di una selezione<br />
rigorosa<br />
ed attenta, che lo<br />
porta ad essere<br />
fruttato medio,<br />
con sentori di erba<br />
fresca e aromi leg-<br />
L O S A P E V A T E<br />
C H E . . .<br />
IL BENESSERE NELLA<br />
MELA COTOGNA<br />
Biancaneve preferì una mela rossa e<br />
sappiamo tutti cosa le accadde. Sarà<br />
me<strong>gli</strong>o forse sce<strong>gli</strong>erne una un po’ diversa,<br />
allora, per esempio la mela cotogna.<br />
Impossibile da consumare da<br />
sola a causa della polpa estremamente<br />
dura e astringente, è ottima nelle<br />
preparazioni cotte come marmellate<br />
e confetture da consumare sole o accompagnate<br />
ai formaggi ma anche essiccata<br />
in sacchetti per profumare la<br />
biancheria.<br />
Le proprietà di questo frutto sono<br />
molteplici: tonico-astringenti, antinfiammatorie<br />
dell’apparato digerente,<br />
emollienti, sedative. La presenza di<br />
tannini aiuta a proteggere le mucose<br />
intestinali ed esercita un’azione antibatterica.<br />
I semi, invece, pare abbiano<br />
proprietà antirughe e sono utilizzati<br />
nella preparazione di impacchi per il<br />
viso. La polpa cotta in poca acqua, addolcita<br />
con il miele e usata per fare i<br />
gargarismi è miracolosa per la tosse.<br />
A cura dell’associazione<br />
enogastronomica diviniassaggi.it<br />
Il barman consi<strong>gli</strong>a<br />
Bull shot<br />
Ingredienti<br />
3/10 vodka; 6/10 brodo di carne;<br />
1/10 succo di limone<br />
Preparazione<br />
Condire con worchestershire sauce,<br />
tabasco, pepe, sale o sale di sedano.<br />
Si prepara e si serve direttamente<br />
nel tumbler con ghiaccio.<br />
Il cocktail<br />
Si beve la prima volta un Bull Shot<br />
forse più per curiosità che per convinzione.<br />
Analizziamo la preparazione<br />
fredda. Ha colore oro carico, profumo<br />
di spezie e di consommé su cui<br />
si accendono le note di limone.Il<br />
gusto è abbastanza alcolico, fresco,<br />
sapido quasi salato, e piccante. Nel<br />
complesso piuttosto spigoloso e<br />
squilibrato. Una volta conosciute le<br />
sue peculiarità, diventa un drink corroborante<br />
ed insostituibile in determinate<br />
occasioni.<br />
La storia<br />
Nato ne<strong>gli</strong> Stati Uniti ne<strong>gli</strong> anni Sessanta<br />
non si conosce l’inventore.<br />
Della stessa fami<strong>gli</strong>a del Bloody<br />
Mary è un cocktail corroborante da<br />
bere in tarda mattinata dopo eventuali<br />
bagordi notturni.<br />
Barman:<br />
Andrea Bambacaro<br />
geri di amaro. L’azienda Galardo<br />
è certificata ISO 14001. Eugenio<br />
Galardo è l’amminis<strong>tra</strong>tore, nonché<br />
fi<strong>gli</strong>o del sig. Mario e la sua<br />
azienda è a conduzione familiare.<br />
Il prodotto finale, non lavorato<br />
su grande scala, fa si che l’olio<br />
imbotti<strong>gli</strong>ato e poi venduto sul<br />
mercato è un prodotto di qualità e<br />
genuino al 100%. La produzione<br />
di olio avviene nella sua fami<strong>gli</strong>a<br />
già da 3 generazioni. Il frantoio<br />
Galardo macina le olive anche<br />
per conto terzi. Quindi altri agricoltori<br />
possono riversare le loro<br />
olive in questo frantoio, assicurandosi<br />
l’ottima qualità del prodotto<br />
finale. Oggi i prodotti dell’azienda<br />
Galardo li possiamo trovare<br />
nel nord Italia ed anche in<br />
Austria dove per una coincidenza<br />
fortuita si sono rita<strong>gli</strong>ati una<br />
bella fetta di mercato. L’azienda<br />
agricola Galardo è anche fattoria<br />
didattica. Ai bambini provenienti<br />
dalle varie scuole racconta la<br />
produzione dell’olio e del vino,<br />
mos<strong>tra</strong> loro come si allevano <strong>gli</strong><br />
animali e fa capire quanto sia importante<br />
vivere a contatto con la<br />
natura. Insomma quest’allegra<br />
fattoria deve la sua originalità e<br />
la sua allegria anche alla mo<strong>gli</strong>e<br />
del titolare e ai piccoli della fami<strong>gli</strong>a<br />
Galardo, Mario e Francesco.<br />
Notizie utili:<br />
Az. Agricola e Frantoio Oleario<br />
Galardo Mario Via Carretiello , 58<br />
84069 Roccadaspide (SA) Tel e<br />
fax: 0828 941740<br />
Angelo Zarra<br />
Palazzo de Vargas, in mos<strong>tra</strong> la cartografica<br />
Appuntamento d’eccezione a Palazzo de Vargas di Vatolla<br />
(Sa): sabato 13 ottobre alle ore 18,00 si inaugura la mos<strong>tra</strong><br />
itinerante sul territorio del Cilento nella cartografia e<br />
nella vedutistica <strong>tra</strong> 1600 e 1800. L’evento, organizzato<br />
dalla Fondazione G.B. Vico di Vatolla e dal Laboratorio<br />
di cartografia e toponomastica storica (Car.Topon.st.) dell’Università<br />
di Salerno, è curato da Vincenzo Aversano,<br />
Antonio Capano e Nicola Ventre. Hanno offerto, inoltre,<br />
il proprio patrocinio la Provincia di Salerno e il Comune<br />
di Agropoli.<br />
A introdurre sabato i lavori sarà Vincenzo Pepe, presidente<br />
della Fondazione G.B. Vico. Seguiranno le relazioni<br />
di Vincenzo Aversano, ordinario di Geografia e direttore<br />
del Car.Topon.St. dell’Università di Salerno, e Antonio<br />
Capano, componente della Deputazione di storia<br />
patria per la Lucania. Interverranno il ricercatore e collezionista<br />
Nicola Ventre e Maurizio Ulino, cultore di storia<br />
medievale all’Università di Salerno.<br />
Dopo Palazzo de Vargas, la mos<strong>tra</strong> farà tappa presso l’Istituto<br />
Tecnico Commerciale Statale G.B. Vico di Agropoli,<br />
il campus dell’Università de<strong>gli</strong> Studi di Salerno, l’Istituto<br />
Italiano per <strong>gli</strong> Studi Filosofici di Napoli, la Borsa<br />
Mediterranea del Turismo Archeologico a Paestum e la<br />
sede della Fondazione Vico di <strong>San</strong> Biagio Maggiore a Napoli.<br />
Cuore pulsante della mos<strong>tra</strong> sono due tipologie di strumenti<br />
scientifico-artistici, ovvero le carte geo-topografiche<br />
e le vedute prospettiche, che sottendendo generi di<br />
vita e strutture socio-economiche dei secoli passati restituiscono<br />
allo spettatore di oggi paesaggi a varia scala.<br />
Pesca illegale di molluschi<br />
alla foce del fiume Sele<br />
Pesca illegale di molluschi alla foce<br />
del fiume Sele: denunciate due persone<br />
e seques<strong>tra</strong>ti una imbarcazione di<br />
12 metri e 20 chili di telline. E’ il risultato<br />
dell’operazione diretta da<strong>gli</strong> uomini<br />
del Corpo Forestale del comando-stazione<br />
di Foce Sele, guidato dal<br />
comandante Marta <strong>San</strong>toro, congiuntamente<br />
con le capitanerie di porto di<br />
Salerno e Agropoli. Durante l’operazione,<br />
effettuata presso la foce del Sele<br />
e nello specchio acqueo antistante, nel<br />
comune di Capaccio, sono stati denunciati<br />
due pescatori originari di Torre<br />
Annunziata, di 44 e 33 anni, per attività<br />
illegale di pesca di molluschi in<br />
acque non consentite. Al termine dell’intervento,<br />
che ha portato anche al<br />
sequestro di numerosi attrezzi utilizzati<br />
per la pesca illegale, le telline sono<br />
state restituite al mare, alla presenza<br />
dei due denunciati. Elevati anche tre<br />
verbali amminis<strong>tra</strong>tivi per un totale di<br />
circa 45mila euro.
n°39 26 ottobre 2007<br />
19<br />
Un azienda giovane,<br />
ma con vasta<br />
esperienza nel settore,<br />
che si propone di offrire<br />
servizi di progettazione<br />
e realizzazione di<br />
tendaggi interni ed<br />
esterni personalizzate<br />
Tendaggi per interni<br />
Tende da sole<br />
Tappezzeria<br />
Accessori<br />
Con<strong>tra</strong>ct<br />
Contatti<br />
Tel. 0828/1962697<br />
Fax 0828/1962698<br />
e.mail: molumaison@hotmail.it<br />
Resp. Vendite: Simonetti Monica<br />
Resp. Commerciale: Rodio Lucia<br />
Resp. Tecnico: Simonetti Antonio<br />
Via <strong>San</strong>dro Pertini, 51 (Rettifilo)<br />
Capaccio Paestum