San Tino paciere tra gli Ulivi - Unico
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ALTAVILLA - ALBANELLA<br />
6 n°39 26 ottobre 2007<br />
Padre Candido Gallo, testimone di vita e di cultura<br />
Il cappellano del <strong>San</strong> Leonardo è anche scrittore<br />
Aveva 12 anni Angelo Gallo quando,<br />
per desiderio di seguire Cristo più da<br />
vicino, lasciò Altavilla Silentina, il<br />
paese che <strong>gli</strong> diede i natali e lo vide<br />
crescere felice con i suoi genitori, umili<br />
e saggi contadini di forte <strong>tra</strong>dizione religiosa<br />
e dieci fratelli che oggi “<strong>gli</strong><br />
hanno fatto dono” di ventidue nipoti e<br />
ben trentanove pronipoti. Giunto presso<br />
il Seminario Serafico di Cava de’<br />
Tirreni, tenuto dai Cappuccini, studiò<br />
e si formò secondo la regola. Oggi, a<br />
ottanta anni e più, Padre Candido, frate<br />
e sacerdote Cappuccino, si concede alle<br />
nostre domande, narrandoci, con sobrietà<br />
e chiarezza, il suo vissuto umano<br />
e religioso, la storia di Salerno e dell’ospedale<br />
ove svolge con cura e amore<br />
il servizio di assistente religioso ospedaliero<br />
dettato<strong>gli</strong> dalla <strong>San</strong>ta Obbedienza:<br />
ci lascia un vero e proprio testamento<br />
di amore e intelligenza. Dopo la<br />
consacrazione sacerdotale, Eboli 6 agosto<br />
1950, visse per dodici anni, fino al<br />
1962, nei diversi conventi della provincia<br />
monastica salernitano – lucana. Dal<br />
1963 ad oggi assiste <strong>gli</strong> infermi presso<br />
<strong>gli</strong> “OO.RR. S. Giovanni di Dio e<br />
Ruggi D’Aragona” di Salerno. Proprio<br />
A “certificare” l’impressione che qualche<br />
mistero ci fosse nell’incidente che<br />
è costato la vita ai quattro giovani in<br />
servizio a Persano è, il 12 ottobre nella<br />
pagina 23 de “La Città“: “I ragazzi<br />
viaggiavano…”, dove Tonino Del<br />
Mese, esperto di infortunistica s<strong>tra</strong>dale,<br />
dopo un sopralluogo sul luogo dell’incidente,<br />
afferma testualmente:<br />
“…la prima cosa da chiarire è che il<br />
guard rail era già stato abbattuto, in<br />
quanto abbiamo trovato <strong>tra</strong>cce di<br />
un’al<strong>tra</strong> auto che ha lasciato frammenti<br />
di materiale plastico abbastanza visibili…”.<br />
La dinamica dell’incidente è ormai<br />
chiarita ma non lo sono alcuni particolari.<br />
C’era o no la protezione assicurata<br />
dal guard rail? Perché a Borgo<br />
<strong>San</strong> Cesareo, la località di Albanella,<br />
dove la comitiva era diretta presso una<br />
nota pizzeria, si sostiene che poche ore<br />
prima era avvenuto un altro incidente<br />
in quello stesso punto, con un furgone<br />
uscito fuori s<strong>tra</strong>da abbattendo una<br />
parte delle balaustre. Alla fine di un<br />
rettilineo di oltre due chilometri e<br />
mezzo, senza illuminazione, in piena<br />
campagna, una curva a gomito, con il<br />
guard rail divelto nel punto più critico:<br />
questo è lo scenario della <strong>tra</strong>gedia.<br />
Un maschera frontale di una Fiat<br />
qui, siamo venuti a trovarlo per scoprire<br />
i tesori della sua esperienza di uomo<br />
e servo del Signore. In un’ abitazione al<br />
terzo piano dell’ospedale, il nostro caro<br />
<strong>tra</strong>scorre alcune ore ritirato nel silenzio<br />
della preghiera e dello studio. Padre<br />
Candido, infatti, si dedica allo studio<br />
ed ama <strong>tra</strong>smettere, at<strong>tra</strong>verso <strong>gli</strong> scritti,<br />
l’esperienza del suo cammino<br />
umano-vocazionale.<br />
Da quale esigenza nasce la sua vocazione?<br />
La vocazione, all’inizio, è solo un accenno,<br />
un desiderio, una curiosità spirituale,<br />
poi, con la formazione e una<br />
conoscenza approfondita, si va<strong>gli</strong>a la<br />
scelta di vita e si prosegue con tale passione<br />
e convinzione tanto da non badare<br />
ad altro. C’è anche chi, durante il<br />
percorso, si accorge che non è la scelta<br />
più giusta per sé e lascia. Io sono rimasto<br />
in contatto con i miei, infatti,<br />
ogni 6 agosto torno ad Altavilla per la<br />
<strong>tra</strong>dizionale festa di fami<strong>gli</strong>a, la “giornata<br />
della fonte”, in cui si rivive la<br />
gioia della fi<strong>gli</strong>olanza e dell’appartenenza<br />
alla propria terra. Belli i momenti<br />
della <strong>San</strong>ta Messa e dello scambio<br />
della ceramica in ricordo del giorno<br />
della consacrazione, con una<br />
foto ricordo del pranzo. Ho<br />
vissuto la storia del nostro<br />
tempo da attento ed attivo<br />
testimone. La mia esperienza<br />
mi ha consi<strong>gli</strong>ato di scrivere<br />
quanto ho visto.<br />
Ci racconti di un episodio<br />
vissuto in gioventù che<br />
l’ha fatta maturare.<br />
Certamente l’alluvione del<br />
25 – 26 ottobre 1954. Da<br />
poco ero divenuto sacerdote,<br />
ero giovane e fu un’esperienza<br />
che mi s<strong>tra</strong>volse, toccandomi<br />
nel profondo dell’anima.<br />
Bisognava soccorrere<br />
i feriti, nonostante l’impressione<br />
e la paura iniziali,<br />
c’era da farlo. Prendere 14<br />
cadaveri a via Vernieri e<br />
stare al seguito dei carri che<br />
ne portavano 28 al cimitero della città,<br />
<strong>tra</strong> brandelli di corpi inermi giovani e<br />
non, è stata un’esperienza scioccante.<br />
Ho dovuto tirar fuori una forza che neanche<br />
pensavo avessi. Non dimentico<br />
nessun particolare raccapricciante, il<br />
corpo senza vita di una vecchietta che<br />
nuovo tipo è stata vista e fotografata<br />
sul posto dell’incidente dell’al<strong>tra</strong> notte.<br />
L’auto dell’incidente dei militari era<br />
invece un’Audi3. Sono <strong>gli</strong> elementi sui<br />
quali continuano le indagini in corso.<br />
Così si riaccende una polemica sulla<br />
sicurezza di una s<strong>tra</strong>da che è al confine<br />
fra troppi comuni. Il primo a parlare<br />
è Palmiro Cornetta, perché, sia pure<br />
per poche decine di metri quel “fosso<br />
di colmata” dove hanno trovato la<br />
morte i quattro giovani militari è dentro<br />
i confini del comune di Serre: “Ho<br />
a disposizione un vigile e mezzo un vigile<br />
e mezzo per far controllare 60 chilometri<br />
quadrati di territorio. Una parte<br />
del quale, quello al di sotto del vasto<br />
comprensorio militare, è del tutto staccato<br />
dalla parte superiore, dove c’è il<br />
paese e le frazioni rurali. Se da Serre<br />
vo<strong>gli</strong>o andare a Ionta devo passare per<br />
Altavilla. In passato ho rotto le scatole<br />
ad Andria ed Alfieri per avere le due<br />
rotonde lato Calore e lato Sele di Persano.<br />
Quando faccio mettere l’autovelox<br />
da quelle parti sono subissato da<br />
un mare di proteste…”. Diverso tempo<br />
fa lo stesso Cornetta aveva fatto anche<br />
una proposta “a costo zero” per aumentare<br />
la sicurezza s<strong>tra</strong>dale: “Avevo<br />
chiesto all’Anas di cedere ai comuni i<br />
guard rail che si vanno a sostituire sull’autos<strong>tra</strong>da<br />
Salerno<br />
– Reggio<br />
Calabria. Mai<br />
avuto risposte…”.<br />
Antonio Di Feo,<br />
primo cittadino<br />
di Altavilla Silentina,<br />
è ancora<br />
scioccato dalle<br />
emozioni provate<br />
durante il funerale:<br />
“Sono<br />
inebetito. L’ho<br />
vissuto come un<br />
lutto di fami<strong>gli</strong>a.<br />
Tanti dei militari<br />
che lavorano a<br />
Persano mandano<br />
i loro fi<strong>gli</strong><br />
presso le nostre<br />
scuole dell’obbligo<br />
di Borgo Carillia o<br />
comprano o fittano<br />
casa nella nos<strong>tra</strong><br />
pianura. Ricorderemo<br />
<strong>gli</strong> scomparsi<br />
nella prima seduta che terremo del nostro<br />
consi<strong>gli</strong>o comunale”.<br />
C’è poi quel fosso, praticamente un acquitrino,<br />
dove è andata a finire l’auto<br />
con dentro i cinque ragazzi che vi sono<br />
mi cadde addosso, <strong>tra</strong>scinata dall’alluvione<br />
lungo il percorso ferroviario che<br />
giungeva da via Vernieri. Ho toccato<br />
con mano il valore dell’esistenza, della<br />
sofferenza.<br />
Maria Laura Pirone<br />
continua a pag. 16<br />
Incidente di Persano, il guard rail era già stato abbattutto?<br />
E’ quanto sostiene Tonino Del Mese, esperto di infortunistica s<strong>tra</strong>dale<br />
Il fosso di scolo nel quale<br />
hanno trovato la morte i 4<br />
militari di Persano; sotto il<br />
frontalino di un’auto Fiat<br />
morti annegati. E’<br />
di competenza del<br />
consorzio di bonifica<br />
di Paestum,<br />
doveva essere pulito<br />
e senza quel<br />
metro e mezzo<br />
d’acqua che hanno trovato i soccorritori:<br />
colpa delle piogge di questi giorni<br />
che hanno avuto la me<strong>gli</strong>o sui ritmi<br />
di lavoro dell’escavatrice.<br />
Oreste Mottola<br />
Bruno Mazzeo è stato il corrispondente<br />
de “Il Mattino” ed anche maestro<br />
elementare e dirigente della Coldiretti,<br />
cantante e musicista. Discorriamo,<br />
le rare volte che ci incontriamo,<br />
soprattutto intorno alla figura di<br />
Antonio Tedesco, il sindaco dal 1960 al<br />
1975. Di quando, quando le perse le<br />
elezioni comunali, ne ebbe tanto dispiacere<br />
che dopo poco ne morì.<br />
Avrebbe voluto realizzare un vasto<br />
programma di lavori pubblici dopo<br />
che aveva fatto fare fare a Corrado<br />
Beguinot il pdf, il piano di fabbricazione,<br />
che allora poteva sostituire il<br />
piano regolatore. Un nipote, Gino<br />
Tierno, da anni accumula materiale<br />
per scriverci un libro. Lo aspettiamo<br />
ansiosi. Il “professore Bruno”, che di<br />
Tedesco per molti anni ne fu un fiero<br />
avversario, forse il più inflessibile, ora<br />
ne rivaluta l’opera. Io l’ho conosciuto<br />
poco, Tedesco. Ero un ragazzetto di<br />
campagna e ad una riunione politica<br />
democristiana elettorale a casa di miei<br />
parenti io c’ero e tenevo in mano un<br />
libro. Mi chiese di vederlo e mi stimolò<br />
a leggerlo nonostante che fossero<br />
le tesi congressuali di un gruppo dell’ul<strong>tra</strong>sinis<strong>tra</strong>.<br />
“Vienimi a trovare, me<br />
lo racconterai”, mi disse. Avevo appena<br />
fatto l’esame di terza media, non<br />
feci più in tempo a cercarlo.Antonio<br />
Tedesco, oltre che potente e prestigioso<br />
sindaco, fu il primo presidente<br />
della comunità montana e del consorzio<br />
acquedotti. Contava veramente.<br />
Eppure conservava una grande curiosità<br />
sulle passioni che prendevano ai<br />
giovani del tempo. Ne<strong>gli</strong> anni Cinquanta,<br />
con Saverio Reina, Sabatino D’Auria,<br />
Arturo Mazzei, Antonino Di Matteo<br />
e Giovanni Sambroia era stato <strong>tra</strong><br />
i fondatori della Democrazia Cristiana.<br />
Però il paese continuava a guardare<br />
a des<strong>tra</strong>. La svolta ci fu quando i<br />
suoi giovani leoni cominciarono a collegarsi<br />
con i nuovi capi dc salernitani<br />
e così Peppino Pipolo divenne il fiduciario<br />
di Valiante, Arduino Senatore di<br />
Scarlato, Oscar Cimino di D’Arezzo.<br />
Antonio Tedesco - invece - aveva<br />
buoni rapporti con tutti e preferì coltivare<br />
l’amicizia del senatore Indelli, lo<br />
storico animatore della batta<strong>gli</strong>a per<br />
dare alla provincia di Salerno, l’ acqua<br />
del fiume Sele. Fu uomo di partito sì,<br />
ma amico di tutti. Dialogante, sempre<br />
aperto alle sollecitazione de<strong>gli</strong> avversari<br />
leali. Fu un moderno, in anticipo<br />
sui tempi. Nel Pd ci sarebbe stato a<br />
suo agio? Io, ripensando a come m’incoraggiò<br />
a leggere quel libretto di<br />
Avanguardia Operaia, penso di sì. Vedo<br />
però Bruno Mazzeo che aggrotta le<br />
ci<strong>gli</strong>a e fa una smorfia di disapprovazione.<br />
Oreste Mottola