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San Tino paciere tra gli Ulivi - Unico

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n°39 26 ottobre 2007<br />

CAPACCIO-PAESTUM<br />

13<br />

Per chi confida nel progresso e nell’evoluzione<br />

del pensiero politico non<br />

rimane che augurarsi la nascita di un<br />

autentico movimento popolare che persegua<br />

un socialismo moderno, in linea<br />

con la nobile <strong>tra</strong>dizione europea, che<br />

sappia distinguersi dai tanti accorpamenti<br />

pseudo-politici dettati da opportunità<br />

contingenti.<br />

L’America ha dato alla testa a più di<br />

qualcuno e aggiungo volentieri che<br />

l’Italia ha da questa importato il modello<br />

Kennedyano con lo stesso rallentamento<br />

che ha accompagnato la conoscenza<br />

della coca-cola e del telecomando.<br />

Per ora, i principali quotidiani nazionali,<br />

che sanno indubbiamente dare<br />

un’informazione professionale e di<br />

qualità, offrono, con altrettanta bravura,<br />

iniezioni di ottimismo a buon mercato,<br />

preferendo lasciar da parte le valutazioni<br />

politiche vere e proprie.<br />

Così sembra sfuggire a tutti (in realtà lo<br />

si ignora volutamente) che oggi i partiti<br />

nascono “scientificamente”, come<br />

contenitori in cui far rien<strong>tra</strong>re di tutto<br />

per pesare quanto più è possibile, in<br />

maniera tale da aumentare il proprio<br />

spessore e dunque la forza di potere da<br />

esercitare.<br />

In questa semplice e perfino banale ottica<br />

nasce il Pd, allo stesso modo di<br />

Forza Italia e de<strong>gli</strong> altri partiti minori,<br />

fino ad arrivare al mucchio carrierista<br />

messo su dall’inclemente Mastella, un<br />

assurdo apparato parastatale a conduzione<br />

familiare a cui si continua a dare<br />

i connotati di partito politico.<br />

Pare abbastanza certo che la politica<br />

continui ad essere materia per tutti e<br />

privilegio di pochi e che le formazioni<br />

istituzionalizzate al suo interno siano<br />

prodotte per volontà dei vertici. Si può<br />

forse affermare che il novello Pd sia<br />

nato da un’esigenza popolare?<br />

A chi giova vedere temprati faccendieri,<br />

saltati giù dal quel vecchio carrozzone<br />

democristiano sfasciato dall’usura<br />

e dalla magis<strong>tra</strong>tura, mescolati ad ex<br />

comunisti in continuo divenire?<br />

E alle esigenze di quale s<strong>tra</strong>to della popolazione<br />

si rivolge maggiormente una<br />

“creazione” del genere? Se F.I. non è<br />

un partito ma il risultato di una massiccia<br />

operazione di marketing su tutto il<br />

territorio nazionale, il Pd appare come<br />

una cattiva pubblicità della politica moderna.<br />

Falso l’uno, evanescente l’altro.<br />

Con i due più importanti partiti del<br />

Paese che presentano imperfezioni<br />

tanto sostanziali rimane difficile sperare<br />

in un futuro da vivere all’insegna<br />

di governi illuminati.<br />

Quanto alla scelta di Walter Veltroni,<br />

sembra l’unica mossa concreta per evitare<br />

che sia in questo frangente che in<br />

una prossima competizione il Centrosinis<strong>tra</strong><br />

venga spodestato dalla Cdl.<br />

Pd, è il defilé de<strong>gli</strong> ex<br />

A Capaccio tutti prendono d’assalto il nuovo partito<br />

Una prima indagine demoscopica rivela<br />

che con lui alla guida il Pd passerebbe<br />

dal 25 al 35 per cento. Ma quali<br />

cambiamenti apporterà il nuovo partito<br />

della speranza? Nel suo manifesto<br />

fondante che ho avuto modo di leggere,<br />

scritto da quindici intellettuali <strong>tra</strong> i<br />

più apprezzati, emerge: “Noi vo<strong>gli</strong>amo<br />

un’Italia più unita, più omogenea sul<br />

piano economico e sociale. Per questo<br />

mettiamo al centro della nos<strong>tra</strong> azione<br />

il Mezzogiorno. Dobbiamo assolutamente<br />

co<strong>gli</strong>ere, come nazione, l’opportunità<br />

di farne il principale raccordo<br />

che, at<strong>tra</strong>verso il Mediterraneo, unisca<br />

l’Europa e l’Asia.” Ottimi propositi,<br />

non c’è che dire. Ma per ora sono soprattutto<br />

promesse d’impegno, ovviamente<br />

lecite e opportune, che aiutano a<br />

ben sperare per il risanamento di una<br />

vasta area da tempo economicamente<br />

depressa e socialmente complessa, in<br />

cui affiorano punte di involuzione culturale<br />

preoccupanti: evidentemente ad<br />

un buon indice di alfabetizzazione,<br />

dato da un rispettabile numero di laureati,<br />

non corrisponde un altrettanta<br />

qualità dei costumi sociali.<br />

Intanto in Campania l’occasione del<br />

voto del 14 ottobre si <strong>tra</strong>duce in un singolare<br />

scontro frontale <strong>tra</strong> schieramenti<br />

che sostengono lo stesso leader (Veltroni).<br />

La posta in palio è rappresentata,<br />

manco a dirlo, dal controllo politico<br />

del partito. Da una prima lettura dei<br />

dati si direbbe che la curiosa diarchia<br />

Bassolino-De Mita abbia avuto la me<strong>gli</strong>o<br />

sui contendenti, in quanto <strong>Tino</strong><br />

Iannuzzi, deputato salernitano della<br />

Margherita ed espressione dell’atipico<br />

binomio del rigo di sopra, avrebbe raggiunto<br />

il 50% circa dei voti. A questo<br />

punto ci si può anche chiedere se nella<br />

nos<strong>tra</strong> Regione questa data ottobrina<br />

sia stata un evento da cui far partire di<br />

slancio lo sviluppo del<br />

Centrosinis<strong>tra</strong>, così<br />

come è stato prefigurato<br />

da Prodi e Rosy<br />

Bindi o piuttosto una<br />

sciagurata opportunità<br />

per stabilire chi, in<br />

questa parte d’Italia,<br />

stia al comando del<br />

costituente partito? Insomma,<br />

la solita nauseante<br />

lotta di potere o<br />

un processo civile di<br />

rilievo?<br />

Bah, tutto sommato<br />

comunisti e democristiani<br />

non hanno raggiunto certamente<br />

uno status politicamente evoluto nelle<br />

loro condizioni di ex. Il fatto che da qui<br />

in poi verranno definiti “democratici”<br />

cambia e conta davvero poco.<br />

Scendendo di grado nel potere locale,<br />

si scopre che nel Cilento la vo<strong>gli</strong>a di<br />

prendere parte al Pd è molto ampia e<br />

consistente. A Capaccio, ad esempio,<br />

corre voce che <strong>tra</strong>nne Gaetano Fasolino,<br />

vi aderiscano tutti. Naturalmente,<br />

si esagera. Ad ogni modo, come dar<br />

torto a chi preferisce una simile scelta?<br />

Generalmente, quando si è in vista<br />

di un presunto carro vincente lo si prende<br />

d’assalto. Un’osservazione che<br />

balza alla mente, per altro contornata<br />

da una lieve sfumatura sfottente, mi sta<br />

prendendo la mano: mi viene da constatare<br />

che la <strong>tra</strong>tta Paestum-Ceppaloni<br />

registrerà uno scarso <strong>tra</strong>ffico o forse<br />

diventerà addirittura improponibile. E<br />

già, se esponenti di rilievo dell’Udeur<br />

pestano manifestano l’intenzione di<br />

aderire al Pd, vuol dire chiaramente che<br />

il già citato Guardasigilli è stato scaricato<br />

anche dalle nostre parti oltre che in<br />

varie sezioni della Calabria. Può darsi<br />

che anche i mastelliani più irriducibili<br />

NASCE IL MOVIMENTO<br />

CITTA’ FUTURA<br />

“Città Futura”, sull’entusiasmo dell’esperienza<br />

elettorale e dopo averne<br />

esaminato <strong>gli</strong> aspetti più importanti,<br />

dà continuità al suo impegno sociale<br />

e si costituisce in Movimento<br />

politico e culturale, con una propria<br />

sede, in via Enrico De Nicola, 28, in<br />

Capaccio Scalo.<br />

I promotori Matteo Pepe e Pasquale<br />

Guida informano la società civile che<br />

il Movimento intende, insieme al suo<br />

ispiratore, il professor Luigi Di Lascio,<br />

aggregare al suo interno le risorse<br />

umane e intellettive di tutte le persone<br />

libere e di formazione democratica<br />

di Capaccio-Paestum.<br />

Iniziative di respiro artistico, culturale<br />

e turistico,<br />

conventions su<br />

temi socio-politici,<br />

di costume<br />

e di attualità<br />

saranno <strong>gli</strong><br />

impegni fondamentali<br />

che verranno presi. L’ambizione<br />

è quella di contribuire a creare<br />

una consistente e gigantesca coscienza<br />

critica civile, che possa in ogni<br />

istante supportare le iniziative di chi<br />

vuole che in questo Comune finalmente<br />

si dia seguito ad un processo<br />

vero e proprio di innovazione ed evoluzione.<br />

CITTA’ FUTURA<br />

si siano resi conto della vulnerabilità<br />

del loro “capo”. In effetti, una forza<br />

dell’Unione che arrivi al 35 per cento,<br />

come si prospetta per i neo democratici<br />

guidati dal sindaco di Roma, rende<br />

pressoché insignificante l’incidenza di<br />

un piccolo partito come l’Udeur di far<br />

diventare maggioritaria o più salda una<br />

coalizione di governo. In pratica, il<br />

furbo ceppalonese se potenzialmente<br />

non dovesse più risultare determinante<br />

con i suoi numeri ridotti, potrebbe non<br />

rien<strong>tra</strong>re nei programmi di una prossima<br />

componente di governo del Centrosinis<strong>tra</strong><br />

che di una figura così impopolare<br />

farebbe volentieri a meno. Si può<br />

azzardare sin da ora che il futuro politico<br />

del ministro Mastella sia nella<br />

Casa delle libertà, con Berlusconi. Il<br />

cavaliere pur di accrescere la Cdl, sia<br />

pure di qualche punto, non va certo per<br />

il sottile.<br />

Una particolare nota di interesse viene<br />

dal fatto che quasi l’intero Consi<strong>gli</strong>o<br />

comunale di Capaccio-Paestum intenda<br />

ficcarsi <strong>tra</strong> i democratici veltroniani.<br />

Gente che ha una diversa opinione<br />

su temi come l’acco<strong>gli</strong>enza de<strong>gli</strong> ex<strong>tra</strong>comunitari,<br />

la solidarietà alle minoranze,<br />

la maniera di pensare il turismo,<br />

il primato della cultura e la sicurezza<br />

dei cittadini, militerà nello stesso partito.<br />

Come dire che l’importante è esserci,<br />

non condividere qualcosa con <strong>gli</strong> altri.<br />

Per il bene della Nazione si spera che<br />

il Pd di Veltroni somi<strong>gli</strong> poco a quello<br />

che si andrà a costituire nel comune<br />

preso in considerazione. Nel luogo in<br />

questione tutto avviene in modo atipico<br />

e del tutto originale e può anche capitare<br />

che l’infallibile manchevolezza<br />

dei politici che vi operano dia vita ad<br />

un Pd che ne abbia piene le scatole<br />

della difesa dell’ambiente, che incoraggi<br />

l’abusivismo edilizio, che si sca<strong>gli</strong><br />

contro <strong>gli</strong> immigrati e i gay, che favorisca<br />

<strong>gli</strong> evasori e chi agisce illegalmente.<br />

Non sarà per questo che tanti vo<strong>gli</strong>ono<br />

aderirvi?<br />

Oscar Nicodemo<br />

Ponte Barizzo:<br />

algerino va a<br />

rubare frutta,<br />

scoperto lancia<br />

pietre<br />

Va a rubare frutta in una delle bancarelle<br />

che sorgono lungo la supers<strong>tra</strong>da<br />

per il Cilento, dove lo sorprende il<br />

proprietario ed un algerino clandestino,<br />

perché sprovvisto di permesso di<br />

soggiorno, il ladro reagisce tirando<br />

sassi verso l’auto del fruttivendolo e<br />

ferendo seriamente un suo accompagnatore.<br />

Il protagonista della storia è<br />

magrebino Amed Jlali, 32 anni. Verso le<br />

21 di ieri notte stava rubando della<br />

frutta in una delle tante baracche<br />

– bazar che sorge lungo la statale 18,<br />

all’altezza di Ponte Barizzo. Il proprietario,<br />

Gerardo Qua<strong>gli</strong>a, si è trovato<br />

casualmente a passare, si accorge<br />

che qualcosa di anomalo si stava svolgendo<br />

all’interno del suo esercizio<br />

commerciale. Il ladro di frutta era<br />

poco più di un’ombra ma s’in<strong>tra</strong>vvedeva<br />

da lontano. Il fruttivendolo ha<br />

accostato e suonato il clacson. E poi<br />

urla. Vuole che esca, che se ne vada.<br />

Intanto telefona ai carabinieri. Il ladro<br />

è asserra<strong>gli</strong>ato nella bancarella. Nell’auto<br />

il fruttivendolo, un fi<strong>gli</strong>o ed un<br />

altro amico, aspettano. La reazione<br />

di Ahmed, scoperto sul fatto, è improvvisa,<br />

rabbiosa. Prende un sasso e<br />

lo lancia contro l’auto, con l’intenzione<br />

di far male, perché è diretto ad altezza<br />

d’uomo verso l’auto. Un finestrino<br />

va in frantumi ed il sasso va a<br />

colpire direttamente il fi<strong>gli</strong>o del fruttivendolo<br />

sfiorando<strong>gli</strong> un orecchio e<br />

producendo<strong>gli</strong> una ferita che richiederà<br />

diversi punti di sutura. Dopo i<br />

primi attimi di sbandamento e di<br />

paura la rabbia è tale che tutti <strong>gli</strong> occupanti<br />

dell’auto, <strong>tra</strong>nne il ferito, balzano<br />

fuori e vanno a bloccare il ladro.<br />

Ahmed, in attesa dell’arrivo dei carabinieri<br />

della tenenza di Agropoli, già<br />

precedentemente allertati, passa uno<br />

dei peggiori quarti d’ora della sua vita.<br />

Sono minuti che non passano mai. La<br />

necessità di soccorrere il ferito e lo<br />

stato di pratica immobilità dell’ex<strong>tra</strong>comunitario,<br />

che comincia a rendersi<br />

conto di ciò che sta avvenendo,<br />

fanno sì che l’episodio si possa chiudere<br />

senza altre conseguenze. Ahmed<br />

Jlali, arrestato in flagranza di reato – i<br />

carabinieri lo trovano ancora dentro<br />

la bancarella – è <strong>tra</strong>sferito presso il<br />

carcere di Fuorni, in attesa del processo<br />

per direttissima.<br />

La località di Ponte Barizzo è da oltre<br />

quindici anni una località ad altissima<br />

presenza di popolazione ex<strong>tra</strong>comunitaria<br />

ed i rapporti con <strong>gli</strong> abitanti<br />

della zona sono molto tesi proprio a<br />

causa di innumerevoli episodi di piccola<br />

delinquenza, soprattutto furti.

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