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Cardiologia negli Ospedali n° 132 Marzo/Aprile 2003 - Anmco

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Area<br />

CHIRURGICA<br />

di Ettore Vitali<br />

COSA DOVREMO FARE INSIEME<br />

La lettera di Tavazzi al Ministro Sirchia sul<br />

n° 130 di <strong>Cardiologia</strong> <strong>negli</strong> <strong>Ospedali</strong> è arrivata<br />

a puntualizzare quanto personalmente<br />

stavo già vivendo. Quasi in contemporanea,<br />

per l’elezione di Carlo Valfrè a Presidente<br />

della Società di Cardiochirurgia, primo Presidente<br />

ospedaliero della storia, ho ricevuto<br />

la richiesta da parte di Alessandro Boccanelli<br />

ad assumere l’incarico di Chairman dell’Area<br />

Chirurgica.<br />

Grande onore ma anche grande responsabilità.<br />

Stiamo vivendo un momento difficile<br />

di transizione culturale, organizzativa e<br />

scientifica.<br />

Oggi non ci è chiesto solo di essere medici<br />

capaci ma anche di gestire risorse, umane<br />

(soprattutto) e materiali; quest’ultime da<br />

contrattare non soltanto sulla base di requisiti<br />

tecnico-scientifici ma anche tenendo<br />

conto del contesto in cui ci muoviamo.<br />

Il limite oggettivo (al di là di ogni posizione<br />

ideologica) costituito dalla presenza di risorse<br />

finite continuerà a richiedere una razionalizzazione<br />

del Sistema sanità. Augurandoci<br />

che la Politica si assuma fino in fondo<br />

la responsabilità di compiere delle scelte, è<br />

assolutamente decisivo il contributo<br />

del mondo della Professione ed in<br />

particolare delle Società Scientifiche<br />

nell’indicare criteri e suggerire priorità,<br />

mantenendo il ruolo di interlocutore<br />

essenziale nei confronti del livello<br />

Istituzionale.<br />

La FIC, in un’ottica di corresponsabilità,<br />

avrà il compito di contribuire allo sviluppo<br />

della problematica cardiologica nell’interesse<br />

dei Pazienti, ed in questo senso, nell’attesa<br />

che anche la Società Italiana di Cardiochirurgia<br />

possa entrare nella Federazione,<br />

sarà mio compito rendere viva l’Area<br />

Cardiochirurgica dell’ANMCO.<br />

La Cardiochirurgia ha sviluppato competenze<br />

nella cura delle malattie cardiache, che<br />

sempre di più richiedono continuità assistenziale<br />

e multidisciplinarietà. Il Cardiochirurgo<br />

deve intervenire nel processo assistenziale<br />

insieme al Cardiologo (non prima<br />

o dopo); non si può pensare a nessuna<br />

continuità assistenziale per i cardiopatici<br />

senza includere dall’inizio<br />

del processo le competenze, la cultura<br />

e le risorse della Cardiochirurgia.<br />

La Cardiochirurgia è noto portare con sé<br />

costi elevati e altrettanto elevata visibilità,<br />

ciò rende sempre più importante che essa<br />

riesca a produrre in modo trasparente dati<br />

di attività relativi non solo ai “processi” ma<br />

anche e soprattutto all’outcome dei Pazienti.<br />

Così come è già avvenuto per i trapianti<br />

di rene e fegato (in “rete”, ospedale per<br />

ospedale) e come poi avverrà per la <strong>Cardiologia</strong><br />

Invasiva, i “risultati cardiochirurgici”<br />

saranno “pubblicati”.<br />

Per questo in Lombardia, Regione di frontiera<br />

della spesa sanitaria, sono già state istituite<br />

Commissioni per la razionalizzazione<br />

delle spese e la valutazione dell’appropriatezza<br />

delle procedure. Ma i parametri di<br />

valutazione oggi utilizzati sono prevalentemente<br />

indicatori di processo<br />

(di tipo economico) e tengono poco<br />

in conto l’efficienza clinica, l’appropriatezza<br />

delle cure ed i risultati.<br />

Curare i pazienti, tutti e al meglio sarà sempre<br />

più difficile. Sarà necessario ottimizzare<br />

tutto e creare percorsi basati sulla centralità<br />

del paziente. Il sistema a prestazione pagato<br />

a DRG va ripensato per il Paziente<br />

cardiopatico, e sarà necessario, per il rapido<br />

sviluppo tecnologico, scientifico e professio-<br />

MARZO/APRILE <strong>2003</strong> - N. <strong>132</strong><br />

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