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lancio economico italiano”, aggiungendo<br />

anche come proprio il nostro Paese<br />

sia stato uno dei pochi europei a resistere<br />

più decisamente alla crisi evitando il<br />

collasso, sottolineando poi come adesso<br />

“sia giunto il momento di lavorare sodo<br />

per il rilancio”.<br />

Il Piano nazionale - ha meglio specificato<br />

Giachino - si deve confrontare con<br />

un dato di partenza: l’Italia si presenta<br />

attualmente al mercato di riferimento<br />

in questione forte (meglio dire debole)<br />

di un gap negativo pari a circa 40 miliardi<br />

di euro. “Quindi il settore - ha affermato<br />

senza giri di parole il sottosegretario<br />

- deve recuperare anno per anno,<br />

punto logistico per punto logistico, 4 miliardi<br />

di euro ogni 12 mesi”, e a questo si<br />

deve aggiungere che “per effetto degli<br />

interventi nei porti, negli interporti e nei<br />

retroporti si potranno recuperare altri 3<br />

miliardi di euro l’anno di maggiori traffici<br />

commerciali”, un impegno complessivo<br />

tutt’altro che semplice.<br />

Alla base dei lavori sono stati posti i<br />

contributi degli esperti del comitato<br />

L’aspetto<br />

da superare<br />

è quello della<br />

“monomodalità”<br />

stradale che<br />

imperversa<br />

nel nostro Paese<br />

scientifico incaricati della redazione del<br />

Piano, professionisti che hanno voluto<br />

tracciare le criticità di sistema che paralizzano<br />

il nostro Paese. Sul piano economico,<br />

come appunto detto da Giachino,<br />

maggiori costi di trasporto e logistica<br />

sfiorano i 40 miliardi di euro all’anno,<br />

mentre su quello sociale si scontano gli<br />

effetti negativi sulla<br />

mobilità dovuti<br />

a congestione, inquinamento<br />

atmosferico<br />

e insicurezza.<br />

Altro<br />

punto focalizzato<br />

è stato quello del<br />

fatturato di settore,<br />

misurato nell’ordine<br />

di 188 miliardi<br />

di euro, di<br />

cui quasi 100 (per la precisione 98) sono<br />

relativi ai trasporti e i restanti invece appannaggio<br />

della logistica, con quota ancora<br />

rilevante di autotrasporto in conto<br />

proprio. L’assetto da modificare, secondo<br />

quanto ancora messo in luce da Giachino<br />

nel suo intervento, è quello del<br />

superamento della “monomodalità”<br />

stradale (che rappresenta ormai quasi il<br />

90% del totale) con il passaggio graduale<br />

a una situazione di “co-modalità”,<br />

ponendo di conseguenza le basi di una<br />

politica industriale di settore autenticamente<br />

in grado di rafforzare la competitività<br />

delle imprese (soprattutto sul versante<br />

internazionale) che richiede una<br />

condivisione di scelte e di obiettivi<br />

da ricercare fra tutti gli attori<br />

del sistema economico internazionale<br />

e le istituzioni ai vari livelli<br />

di rappresentanza territoriale.<br />

In questo contesto, ha voluto<br />

ancor meglio sottolineare<br />

Giachino, “è auspicabile la funzionalità<br />

di una rete portante di<br />

scala nazionale e di segno euromediterraneo,<br />

un lavoro che si<br />

deve intendere congiunto tra<br />

Consulta generale dell'autotrasporto, logistica<br />

e dipartimento del territorio del<br />

ministero delle infrastrutture: se funzionasse<br />

si tratterebbe della prima vera sinergia<br />

per cogliere gli obiettivi indicati”.<br />

Nel corso della giornata sono stati<br />

molti i contributi al dibattito che si sono<br />

rivelati di particolare interesse; fra gli altri<br />

- oltre agli interventi di sindacalisti e<br />

di amministratori pubblici, locali e nazionali<br />

- quello del presidente della<br />

Commissione trasporti della Camera<br />

Mario Valducci, dell’amministratore delegato<br />

delle Fs Mauro Moretti, dell’ex<br />

ministro Paolo Costa, del presidente di<br />

Assoporti Francesco Nerli, del presidente<br />

dell’autorità portuale di Genova Luigi<br />

Merlo, del presidente di Confetra (e amministratore<br />

delegato di DHL) Fausto<br />

Forti. Forse si è trattato solo di un primo<br />

e piccolo passo, quello compiuto a Roma,<br />

ma sarebbe di capitale importanza<br />

se a mettersi poi in moto sarà un modo<br />

nuovo di intendere la logistica nel suo<br />

complesso. Sarebbe, per davvero, finalmente<br />

l’ora.<br />

■<br />

SETTEMBRE 13

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