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A N A L I S I & R I C E R C H E<br />

“ ICT AS A SERVICE”<br />

LE PMI ANCORA<br />

LENTE AL DECOLLO<br />

Sono tre i nodi che frenano una diffusione più ampia di tali<br />

applicazioni nel nostro Paese: uno si situa a livello dell’offerta, uno<br />

riguarda la domanda e un terzo è invece di tipo più infrastrutturale.<br />

Il nuovo paradigma di utilizzo delle<br />

applicazioni e dell’infrastruttura<br />

IT in modalità “as a Service”<br />

può rappresentare una concreta<br />

opportunità per le PMI italiane<br />

(e non “l’ennesima moda”),<br />

a patto che venga compreso<br />

effettivamente e valutato in<br />

termini di reali benefici di business<br />

che può portare. Proprio<br />

per questo, la ricerca 2010<br />

dell’Osservatorio ICT & PMI<br />

(scaricabile da sito www.osservatori.net,<br />

nella sezione<br />

ICT & PMI) ha analizzato, attraverso<br />

una survey statisticamente<br />

significativa, lo stato di utilizzo<br />

e l’intenzione di adozione futura<br />

di soluzioni ICT in modalità “as a Service”,<br />

cercando di mettere in evidenza<br />

i principali benefici e le criticità di<br />

adozione. A fronte di indubbie potenzialità,<br />

il mercato delle soluzioni<br />

ICT as a Service per le PMI si trova, ad<br />

oggi, ancora in una fase embrionale. I<br />

dati di adozione e le intenzioni di<br />

adozione futura parlano chiaro: le soluzioni<br />

“as a Service” necessitano di<br />

tempi fisiologici per essere conosciute<br />

e diffondersi.<br />

di Raffaello Balocco e Giuliano Faini<br />

Osservatorio ICT & PMI School of Management Politecnico di Milano<br />

Innanzitutto l’offerta<br />

di tali soluzioni<br />

risulta essere<br />

poco matura<br />

e affidata<br />

a fornitori non<br />

sempre affidabili<br />

D’altro canto, appare evidente come,<br />

soprattutto per alcune tipologie di<br />

soluzioni, il potenziale di adozione<br />

sia particolarmente elevato: pacchetti<br />

gestionali semplici<br />

rivolti a piccole<br />

imprese, applicazioni<br />

di<br />

CRM, soluzioni<br />

di Unified Communication<br />

e,<br />

più in generale,<br />

tutte quelle applicazioni<br />

che<br />

non richiedono<br />

interventi di personalizzazione<br />

e integrazione importanti,<br />

sono facilmente utilizzabili dalle<br />

PMI in modalità “as a Service”. Anche<br />

i benefici ottenibili dall’utilizzo<br />

di tali soluzioni appaiono rilevanti:<br />

riduzione degli investimenti iniziali<br />

infrastrutturali e applicativi, riduzione<br />

dei costi di gestione e manutenzione,<br />

elevata flessibilità, ecc.<br />

Se questo è vero, perché tali soluzioni<br />

sono ancora così poco diffuse presso<br />

le PMI italiane? Sono tre, a nostri<br />

avviso, i “gap” che possono frenare, a<br />

Fotolia.com<br />

diversi livelli, una diffusione più ampia<br />

di tali applicazioni presso le PMI<br />

del nostro Paese: un gap a livello di<br />

offerta, un gap a livello di domanda e<br />

un gap infrastrutturale. Il primo fattore<br />

che può influenzare pesantemente<br />

l’adozione di soluzioni “as a<br />

Service” è rappresentato dalla qualità<br />

dell’offerta di tali soluzioni, sia a livello<br />

di maturità dell’offerta sia a li-<br />

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