Campo De Fiori Rivista
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10 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi<br />
Santa Maria in Cosmedin<br />
La Bocca della Verità<br />
di Riccardo<br />
Consoli<br />
In sponda destra del<br />
Tevere, sull’antica<br />
area del Velabro, un<br />
luogo in cui la sua<br />
famiglia aveva<br />
grandi possedimenti, Papa<br />
Gregorio I Magno, 590 -<br />
604, all’inizio del VII secolo,<br />
fece edificare una<br />
prima piccola chiesa.<br />
Verso la fine del secolo successivo, Adriano<br />
I, 772 - 795, volle ricostruirla all’interno<br />
della struttura di quella che era stata l’antica<br />
sede della “Statio Annonae”, istituzione che<br />
curava la distribuzione gratuita di cibo alla<br />
cittadinanza romana, della quale, incorporò<br />
alcuni muri e il Colonnato. A lavori ultimati<br />
la chiesa, già ricca di splendide decorazioni,<br />
fu affidata alle cure di una colonia di monaci<br />
greci che si erano rifugiati a Roma stabilendosi<br />
su questa sponda del Tevere e, proprio<br />
da questi monaci, la chiesa prese il nome di<br />
Santa Maria in Schola Graeca, per diventare,<br />
successivamente, Santa Maria in Cosmedin,<br />
dal greco “kosmidion”, termine<br />
riferito allo splendore delle decorazioni.<br />
Altri Pontefici contribuirono a modificare e<br />
abbellire questa chiesa: Nicolò I, 858 - 867,<br />
aggiunse Sagrestia e Oratorio; Gelasio II,<br />
Giovanni Caetani, 1118- 1119, fece riparare<br />
i danni subiti dalla struttura, cento anni<br />
prima, a seguito dell’invasione dei Normanni<br />
di Roberto il Guiscardo; Callisto II,<br />
Guido di Borgogna, 1119 - 1124, realizzò il<br />
Portico e, sei secoli dopo, nel 1718, su progetto<br />
di Giuseppe Sardi, fu nuovamente restaurata<br />
con la trasformazione dello stile<br />
romanico in rococò, ma nel 1899, Giovanni<br />
Battista Giovenale, la riportò al suo aspetto<br />
originario che la struttura, ancora oggi, conserva;<br />
nel 1715, Clemente XI, Giovanni<br />
Francesco Albani, 1700 - 1721, fece risistemare<br />
la zona ed erigere la fontana dei Tritoni,<br />
che ancor oggi si trova davanti la<br />
chiesa. In questo luogo furono eletti al Soglio<br />
Pontificio Gelasio II, Celestino III, Giacinto<br />
Bobone, 1191 - 1198 nonché<br />
l’antipapa Benedetto XIII, Pietro de Luna,<br />
1394 - 1423.<br />
L’attuale facciata è costituita da<br />
un Portico ad arcate, sovrastato<br />
da finestre, sulla destra<br />
il Campanile romanico a<br />
sette piani, uno dei più<br />
belli di Roma, sotto il<br />
Portico, sulla sinistra,<br />
la celeberrima “Bocca<br />
della Verità”, un “mascherone”<br />
in marmo<br />
che, fin dal 1485, cominciò<br />
ad essere<br />
identificato con l’attuale<br />
nome. Originariamente<br />
collocato<br />
all’esterno della<br />
chiesa, fu spostato<br />
sotto il portico in occasione<br />
dei lavori di restauro<br />
eseguiti nel 1631,<br />
per volere di Urbano VIII,<br />
Maffeo Barberini, 1623 - 1644.<br />
Davanti a questo “mascherone”,<br />
lunghe file di turisti e non solo, attendono il<br />
proprio turno per farsi fotografare con una<br />
mano dentro la<br />
fessura. Giuseppe Gioachino Belli, nel sonetto<br />
dal titolo “La Bbocca de la Verità”,<br />
scriveva:<br />
In d’una cchiesa sopra a ‘na piazzetta<br />
un po’ ppiú ssù dde Piazza Montanara<br />
pe la strada che pporta a la Salara,<br />
c’è in nell’entrà una cosa benedetta<br />
Pe ttutta Roma cuant’è llarga e stretta<br />
nun poterai trovà ccosa ppiú rrara.<br />
È una faccia de pietra che tt’impara<br />
chi ha ddetta la bbuscía, chi nnu l’ha<br />
ddetta.<br />
S’io mo a sta faccia, c’ha la bbocca uperta,<br />
je sce metto una mano, e nu la strigne,<br />
la verità dda mé ttiella pe ccerta.<br />
Ma ssi fficca la mano uno in buscía,<br />
èssi sicuro che a ttirà nné a spigne<br />
cuella mano che llí nnun viè ppiú vvia.<br />
Come ricordato in altra occasione, Piazza<br />
Montanara non esiste più essendo stata<br />
spazzata via dalle demolizioni degli anni<br />
Trenta e dei primissimi anni quaranta del<br />
Novecento per consentire la realizzazione<br />
della c.d. “Via del Mare”, ma esiste ancora<br />
oggi l’antico “mascherone” in marmo “… E’<br />
una faccia de pietra che tt’impara / chi ha<br />
ddetta la bbuscía, chi nnu l’ha ddetta…” fissato<br />
a una delle pareti sotto il portico della<br />
chiesa di Santa Maria in Cosmedin.<br />
Un volto barbuto con occhi, naso e bocca<br />
forati per fare defluire l’acqua, al quale, nel<br />
corso di secoli, si sono date diverse inter-