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Campo De Fiori Rivista

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26<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Associazione Artistica Ivna<br />

L’OPERA D’ARTE DI<br />

OMERO AMMANNATO<br />

della Prof. ssa<br />

Maria Cristina<br />

Bigarelli<br />

alla “Scuola” di suoi amici muratori, dall’Accademia<br />

alla Fonderia, la stessa dove fa<br />

fondere una scultura per il cimitero dopo la<br />

morte del fratello Piero. Interessante l’affermazione<br />

“filosofica”, che per Omero Ammannato<br />

è al pari di una norma di vita, del<br />

rapporto tra arte visiva e musica grazie al<br />

quale si possono raggiungere le Dimensioni<br />

e l’Armonia, che legano i volumi e le linee<br />

costituenti l’Opera, come fosse uno spartito.<br />

L’Armonia deve essere tale, da provocare<br />

emozione all’osservatore, come la<br />

buona musica la provoca nell’ascoltatore, ci<br />

istruisce il Maestro d’Arte. Numerose sono<br />

le opere di diverse espressioni che possiamo<br />

ammirare e davanti alle quali possiamo<br />

emozionarci. Uno degli esempi<br />

eccelsi dei suoi splendidi lavori è l’Altare situato<br />

nella cattedrale di Ischia di Castro. Si<br />

tratta della sua prima e ultima opera, cosi<br />

grande, in pietra di Travertino, scolpito interamente<br />

a mano, senza l’utilizzo di mar-<br />

Omero Ammannato<br />

intraprende<br />

la<br />

sua formazione<br />

e il suo<br />

percorso come esperienza<br />

personale già nella scuola<br />

dell’obbligo che per lui,<br />

come per molti, in quel<br />

periodo consisteva nella<br />

scuola d’arte ceramica,<br />

parificata alla terza media. Frequenta il<br />

Liceo Artistico, nel quale ha studiato anche<br />

suo fratello Piero. <strong>De</strong>ciderà successivamente<br />

di trasferirsi all’Istituto d’Arte di Civita<br />

Castellana, evitando il viaggio<br />

quotidiano verso la Capitale. Consegue il Diploma,<br />

si iscrive all’Accademia di Belle Arti<br />

di Roma. Sicuramente alla sua formazione<br />

hanno contribuito periodi di lavoro presso<br />

una fabbrica di piastrelle decorate a mano,<br />

sita a Prima Porta in provincia di Roma ed<br />

anche le sue attività lavorative presso gli<br />

studi di artisti, quali Meli Salvatore, ceramista<br />

e scultore, che aveva lo studio sulla<br />

via Appia presso Brooks Mel, anch’egli ceramista<br />

e scultore il cui studio d’Arte era<br />

ubicato a Via Margutta. Si impegna a produrre<br />

e a creare nello studio di ceramica di<br />

Paolelli di Roma per conto terzi , diretto<br />

dall’esperto ceramista “Leonida”. La formazione<br />

ha avuto ulteriore sviluppo nel seguire<br />

suo fratello Piero, il quale si dedica<br />

per tutta la vita all’Arte pittorica, raggiungendo<br />

notevoli traguardi. In questi ambiti si<br />

specializza e approfondisce la tecnica del<br />

marmo, del bronzo, del cemento armato<br />

(dato il costo notevole della fusione), della<br />

formatura in gesso, spaziando dall’Istituto<br />

telli o scalpelli pneumatici.<br />

Gli stessi scalpelli sono costruiti<br />

in loco, nella fucina<br />

di un fabbro locale, che gli<br />

ha dato la rigorosa e fondamentale<br />

assistenza tecnica.<br />

L’Altare è scolpito su<br />

un monoblocco del peso di<br />

13,50 tonnellate provenienti<br />

dalla locale cava di<br />

travertino. Il bozzetto in<br />

gesso viene presentato<br />

alla Curia Vescovile di Montefiascone,<br />

da cui dipende<br />

l’ Arcipretura di Ischia di<br />

Castro e successivamente<br />

alla soddisfazione espressa<br />

per tale proposta scultorea, il monoblocco<br />

viene collocato nel Duomo e lì scolpito. L’incarico<br />

di eseguire il lavoro viene dato da<br />

S.E. mons. LUIGI BOCCADORO all’epoca<br />

Vescovo di Montefiascone ed il promotore<br />

di quest’ opera è l’Arciprete di Ischia di Castro,<br />

Don Antonio Papacchini che segue<br />

con cura la realizzazione dell’Opera per tutti<br />

i sei mesi impiegati da Ammannato fino<br />

alla conclusione della stessa nel giugno del<br />

1963. L’Altare rappresenta la Redenzione<br />

dell’umanità dal peccato originale. Il titolo<br />

“ la Redenzione”, infatti, vede al centro la<br />

crocefissione con ai lati Mosè che presenta<br />

le tavole della legge verso cui tende l’umanità,<br />

incarnata da Adamo ed Eva, dall’altra<br />

parte la Madonna che supportata dalla<br />

Chiesa aiuta la stessa ad avvicinarsi alla<br />

salvezza. “La Redenzione” di Ammannato<br />

è ancora oggi inevitabilmente contemporanea,<br />

sia nella fattura,che nel suo profondo<br />

significato umano e spirituale.

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