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Campo De Fiori Rivista

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24<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Come eravamo<br />

Mario “Gallina” - Mario Corteselli<br />

di Alessandro<br />

Soli<br />

Mi trovo un po’<br />

in difficoltà<br />

nel parlare di<br />

questo nostro<br />

concittadino<br />

Mario Corteselli, che<br />

ci ha lasciato poco tempo<br />

fa, perchè oltre ai sentimenti<br />

di puro campanilismo,<br />

ci legava una<br />

profonda amicizia. E’ stato per anni l’araldo<br />

del Carnevale civitonico, lo ricordo in piazza<br />

Matteotti negli anni ‘60 aprire appunto il<br />

carnevale, con tanto di pergamena e vestito<br />

per l’occasione, annunciare ai civitonici quel<br />

periodo di feste e bagordi, che da sempre<br />

hanno caratterizzato la nostra cittadina.<br />

Personaggio poliedrico che spaziava dal carnevale,<br />

all’azione cattolica, colonna dell’UNITALSI,<br />

per quarant’anni ha<br />

accompagnato i malati a Loreto con il treno<br />

bianco, poeta, scrittore e ricercatore nella<br />

città che lo ha accolto nella seconda parte<br />

della sua vita: Tarquinia. I ricordi sono tanti,<br />

a cominciare dalla sua partecipazione a<br />

Campanile sera fine anni ’50, (programma<br />

ideato da Enzo Tortora che si svolgeva sulle<br />

piazze d’Italia), quando appunto in piazza<br />

Matteotti, Mario imitò con movenze impeccabili<br />

una “gallina”, forse il suo soprannome<br />

venne coniato in quella occasione. Io ero<br />

piccolo, ma ricordo benissimo quella serata<br />

con i civitonici protagonisti del programma,<br />

oltre a Mario c’era Magario Nesta con i suoi<br />

giochi di equilibrismo. Quella sera un altro<br />

civitonico si mise in luce, quel Gianfranco<br />

Pistola che vinse nella rubrica<br />

“L’oggetto misterioso”, rispondendo<br />

esattamente al presentatore<br />

Silvio Noto. Ma<br />

torniamo a Mario, dipendente<br />

dell’Ufficio delle imposte ,<br />

venne trasferito a Tarquinia,<br />

dove si ambientò subito, grazie<br />

al suo carattere, gioviale e un<br />

po’ burlone, che lo ha contraddistinto<br />

per tutta la sua vita.<br />

Tornava spesso a Civita a trovare i suoi parenti,<br />

a ritrovare le sue radici, ma soprattutto<br />

ritornava a Carnevale, quando,<br />

qualche volta, tornava a mascherarsi e si<br />

mischiava tra i gruppi, con la speranza di<br />

rinverdire gli antichi fasti di questa manifestazione.<br />

Come dicevo sopra, Tarquinia divenne<br />

la sua seconda Civita, e nel 1993<br />

Civita Castellana - anni ‘50. I ragazzi dell’Azione Cattolica.<br />

Da sx: Libero Cicconi, Mario Corteselli, Alberico Tomei,<br />

Domenico Ruggeri.<br />

pubblicò con Antonio Pardi, sotto l’egida del<br />

comune stesso, “Memorie istoriche della<br />

città di Corneto” e “ I personaggi delle memorie<br />

istoriche della città di Corneto”.<br />

Quando andavo a Tarquinia, almeno una<br />

volta a settimana, lo vedevo costantemente,<br />

perché abitava nel palazzo accanto<br />

a mia figlia, allora era uno scambiarsi di ricordi<br />

e buone nuove, gli consegnavo la<br />

copia del “<strong>Campo</strong> de <strong>Fiori</strong>” (che lo rendeva<br />

felice perché ritrovava la sua Civita, specialmente<br />

nelle vecchie foto), sempre preciso,<br />

forbito nel parlare, con in testa<br />

l’aggraziata coppola, e al braccio l’immancabile<br />

borsello anni ’60.<br />

Fin da giovane in Mario, ho visto sempre la<br />

figura di un celebre personaggio televisivo,<br />

quel Gianluigi Mariannini campione di Lascia<br />

o raddoppia, esperto di moda e di bon ton:<br />

stessa barba, stessi modi, stessa saccenza.<br />

La sua scomparsa pochi mesi fa, ha lasciato<br />

in me un senso di scoramento, ed ogni volta<br />

che tornerò a Tarquinia, passando in quell’androne,<br />

udendo dei passi, non potrò far<br />

a meno di voltarmi, e magari rivederlo come<br />

in un miraggio, mentre recita le filastrocche<br />

del suo “Anghingò”.

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