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pianura P.1-50.pdf - Camera di Commercio di Ferrara

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saputo affermare una propria personalità,<br />

caratterizzandosi poco<br />

alla volta come soggetto creativo,<br />

capace <strong>di</strong> interpretare e rappresentare<br />

a tutti un “<strong>di</strong>fferente”<br />

punto <strong>di</strong> vista sulle qualità straor<strong>di</strong>narie<br />

del territorio deltizio,<br />

abbastanza presuntuoso da portare<br />

questo punto <strong>di</strong> vista in giro<br />

per il mondo “dei gran<strong>di</strong>” senza<br />

complessi e senza falsi pudori.<br />

Ha saputo nel tempo conquistarsi,<br />

se non l’ammirazione, almeno<br />

l’attenzione degli altri componenti<br />

della famiglia, grati a questo<br />

nuovo membro per aver aperto le<br />

porte <strong>di</strong> casa a persone e idee<br />

nuove, per aver portato regali<br />

anche importanti, per essersi<br />

guadagnato buoni voti e rispetto<br />

tutte le volte che aveva dovuto<br />

<strong>di</strong>mostrare i propri progressi <strong>di</strong><br />

crescita culturale e caratteriale.<br />

Un buon figliolo, insomma, <strong>di</strong><br />

quelli che danno sod<strong>di</strong>sfazione e<br />

si possono citare gonfiando il<br />

petto nelle chiacchiere con i vicini<br />

<strong>di</strong> casa meno fortunati (ma<br />

non <strong>di</strong>teglielo, però…), <strong>di</strong> quelli<br />

che vengono bene nelle foto <strong>di</strong><br />

gruppo e che ogni tanto fanno<br />

ciao con la manina nei programmi<br />

televisivi <strong>di</strong> grande au<strong>di</strong>ence,<br />

in modo che si possa <strong>di</strong>re: “Hai<br />

visto che bello, il mio ragazzo”.<br />

Da lì però ad ammettere che possano<br />

mettere bocca negli “affari<br />

<strong>di</strong> famiglia”, ce ne corre ancora!<br />

Ecco, all’alba dei suoi vent’anni,<br />

il Parco del Delta si trova ad<br />

affrontare la sfida più <strong>di</strong>fficile:<br />

<strong>di</strong>ventare un adulto, autonomo<br />

nel proprio mantenimento, <strong>di</strong> pari<br />

<strong>di</strong>gnità nelle decisioni sulle questioni<br />

importanti <strong>di</strong> casa, riconosciuto<br />

dal mondo esterno con il<br />

proprio nome e cognome e non<br />

più solo come “il figlio <strong>di</strong>…”.<br />

La questione a questo punto si fa<br />

tanto complessa da non poter più<br />

essere risolta solo con la buona<br />

volontà delle parti interessate e<br />

neppure con l’autorevole intervento<br />

– episo<strong>di</strong>co – <strong>di</strong> qualche zio<br />

savio e sufficientemente ricco per<br />

essere benvoluto. Adesso sono in<br />

gioco le questioni della autorità<br />

vera, non più solo quelle del confronto<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi punti <strong>di</strong> vista,<br />

tutti belli fin tanto che si sa per<br />

certo che poi uno – e uno solo –<br />

prenderà le decisioni che contano.<br />

Fossero anche quelle che portano<br />

la famiglia nei debiti o<br />

“sulla bocca <strong>di</strong> tutti”.<br />

Fuori <strong>di</strong> metafora. Il Parco del<br />

Delta è stato, in questi vent’anni,<br />

un elemento fondamentale per la<br />

visibilità (buona!) dei nostri territori<br />

costieri, in primis per quelli<br />

<strong>di</strong> Comacchio e <strong>di</strong> Goro; ha contribuito<br />

non poco al conferimento<br />

<strong>di</strong> risorse finanziarie ai progetti <strong>di</strong><br />

sviluppo <strong>di</strong> quegli stessi territori,<br />

così come alla crescita <strong>di</strong> possibilità<br />

occupazionali e <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to per<br />

le imprese e le persone che vivono<br />

ed operano nel Delta.<br />

Mi piace pensare, credo non sbagliando,<br />

che il Parco abbia dato<br />

almeno una mano alla positiva<br />

riscoperta <strong>di</strong> identità delle popolazioni<br />

costiere che – è vero –<br />

hanno sempre avuto una forte<br />

pulsione alla identificazione<br />

come comunità “<strong>di</strong>verse ed<br />

altre”, ma spesso in forme percepite<br />

all’esterno come non accettabili<br />

o comunque non positive.<br />

Fino ad ora la sua azione si è<br />

<strong>di</strong>spiegata privilegiando il versante<br />

della autonoma ricerca <strong>di</strong> visibilità<br />

nel mondo specifico delle<br />

aree protette internazionali, così<br />

come quella della creazione e<br />

consolidamento <strong>di</strong> occasioni <strong>di</strong><br />

collocazione sul territorio <strong>di</strong> quella<br />

raggiunta autorevolezza in<br />

campo internazionale. Credo che,<br />

laPianura<br />

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