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pianura P.1-50.pdf - Camera di Commercio di Ferrara

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economia<br />

assiste ad una conversione verso<br />

la selezione qualitativa, come<br />

nuova forma <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong><br />

classe e <strong>di</strong> affermazione del soggetto<br />

che trova definizione del sé<br />

negli oggetti <strong>di</strong> cui si appropria.<br />

Il gusto <strong>di</strong>venta un linguaggio<br />

segreto per comunicare in un<br />

rapporto intimo ed esclusivo con<br />

la natura (RER, Assess. Agricoltura,<br />

1998, p.11).<br />

Si tratta <strong>di</strong> una sensibilità ecologica<br />

in senso lato che implica<br />

maggior attenzione alla salute,<br />

all’igiene, assieme ad un desiderio<br />

<strong>di</strong> purezza dell’ambiente e <strong>di</strong><br />

essenzialità nello stile <strong>di</strong> consumo.<br />

Il ritorno alla natura, la condanna<br />

degli sprechi, il bisogno <strong>di</strong><br />

partecipazione, il rifiuto dei consumi<br />

<strong>di</strong> facciata si accoppiano<br />

con abitu<strong>di</strong>ni alimentari semplici,<br />

con cosmetici e me<strong>di</strong>cine<br />

naturali, in relazione ai valori<br />

delle nostre origini, al fine <strong>di</strong><br />

ristrutturare la frammentazione<br />

della vita attuale, per recuperare<br />

un’autenticità sociale, come se,<br />

riafferrando i tempi andati, ci<br />

appropriassimo dello “spirito dei<br />

luoghi”. In un mercato globale<br />

dove i consumatori hanno un’ampia<br />

scelta <strong>di</strong> occasioni affini è<br />

<strong>di</strong>venuto vitale creare un’immagine<br />

<strong>di</strong>stinta, dove il “locale” viene<br />

riscoperto e venduto (Coleman<br />

2002, p.3).<br />

2 - Il patrimonio rurale ed enogastronomico<br />

della <strong>pianura</strong> padana<br />

L’Italia è il secondo paese europeo,<br />

dopo la Francia, per numero<br />

<strong>di</strong> produzioni certificate e<br />

l’Emilia–Romagna emerge nel<br />

quadro italiano ed internazionale<br />

per il numero dei prodotti riconosciuti<br />

con marchio DOP, IGP, IGT,<br />

STG, DOC e DOCG per i vini, che<br />

si evidenziano come elementi <strong>di</strong><br />

qualità agricolo-artigianale, in<br />

grado pure <strong>di</strong> attrarre movimento<br />

turistico, creando un valore che<br />

ritorna alla terra come incentivo<br />

economico. L’Emilia-Romagna<br />

rappresenta la seconda regione<br />

italiana, dopo la Lombar<strong>di</strong>a, per<br />

importanza dell’industria <strong>di</strong> trasformazione<br />

agroalimentare ed<br />

insieme esse contribuiscono per<br />

quasi il 40% al valore aggiunto<br />

del relativo comparto nazionale.<br />

Per queste implicazioni il ruolo<br />

della regione <strong>di</strong>viene più complesso<br />

dato che, accanto alla<br />

necessità <strong>di</strong> salvaguardare il<br />

patrimonio rurale, si inserisce<br />

quella <strong>di</strong> promuovere la “vitalità”<br />

dello spazio rurale. La vitalità si<br />

inserisce nel contesto <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificazione<br />

dell’attività agricola in<br />

cui includere nuove opportunità<br />

ricreative. Per tali ragioni l’agricoltura<br />

viene a connettersi inevitabilmente<br />

con il turismo. In proposito,<br />

la UE definisce che la<br />

modalità più consona al raggiungimento<br />

degli obiettivi <strong>di</strong> sostenibilità<br />

è l’adozione <strong>di</strong> un approccio<br />

integrato nelle politiche rurali<br />

che deve comprendere in modo<br />

poliedrico la <strong>di</strong>versificazione economica,<br />

la gestione delle risorse<br />

naturali, il potenziamento delle<br />

funzioni ambientali e la promozione<br />

della cultura, del turismo e<br />

delle attività ricreative anche a<br />

fini economici (RER, PRSR,<br />

2000, p. 47). Il patrimonio della<br />

nostra agricoltura non è solo formato<br />

da derrate e luoghi <strong>di</strong> produzione,<br />

ma è anche composto<br />

da conoscenze, saperi e professionalità<br />

eccezionali, spesso antichi,<br />

che contengono non solo tra<strong>di</strong>zione,<br />

cultura, storia, ma anche<br />

economia, lavoro: una ricchezza<br />

straor<strong>di</strong>naria, che tuttavia molto<br />

spesso non conosciamo o conosciamo<br />

solo parzialmente.<br />

La ricchezza culinaria si evidenzia<br />

come la somma <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse<br />

forme <strong>di</strong> cultura che si oggettivizzano<br />

in produzioni naturali, arricchite<br />

da lavorazioni esperte e<br />

consolidate, che testimoniano i<br />

pregi del territorio, del clima,<br />

delle capacità <strong>di</strong> lavoro, che portano<br />

a scoprire il valore igienico<br />

<strong>di</strong> un’alimentazione sana, capace<br />

<strong>di</strong> contribuire alla <strong>di</strong>fesa dell’organismo<br />

e più efficace, in quanto<br />

preventiva. Infatti i prodotti<br />

tipici hanno accresciuto il loro<br />

valore sul mercato grazie ad una<br />

politica <strong>di</strong> controllo e supporto<br />

governativo e a un trend <strong>di</strong> consumi<br />

che ha premiato i prodotti<br />

buoni, sani e sicuri. Negli ultimi<br />

anni, grazie ad un processo <strong>di</strong><br />

qualificazione del settore agrituristico,<br />

si è in grado <strong>di</strong> offrire<br />

nella nostra regione una garanzia<br />

<strong>di</strong> genuinità alimentare interconnessa<br />

in una rete <strong>di</strong> servizi cul-<br />

42<br />

Le “eccellenze” ferraresi

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