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La TOSCANA - Ottobre 2014

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Silvano Nencini con una assistente nella cucina del ristorante dell'Hotel Villa Nencini<br />

<strong>La</strong> grande sala del ristorante dell'Hotel Villa Nencini in occasione di un banchetto<br />

chiello è la cacciagione, una cucina di caccia d'antàn fatta tutta di piatti che<br />

affondano le loro radici nella tradizione, addirittura prima dell'arrivo del pomodoro<br />

nelle nostre pietanze. E sono piatti raffinati sia per la tipologia della<br />

cacciagione che per le specie di animali che non si trovano in altri ristoranti.<br />

A chi deciderà di andare all'Hotel Nencini consiglio di tornarci più di una<br />

volta perché tutti i piatti sono originali. Al di là dei soliti camoscio e cinghiale,<br />

poi c'è tutta una categoria di cacciagione che negli altri ristoranti non si<br />

trova. Il valore aggiunto è rappresentato dall'affabilità, dalla disponibilità e<br />

l'educazione nei confronti del cliente ma anche dai vini del territorio nei cui<br />

confronti inizialmente ero scettico: sono vini di Montescudaio e delle miniere,<br />

sia rossi che bianchi, tutti molto validi.<br />

In questi venti anni di frequentazione ho voluto condividere la prelibatezza<br />

della cucina di Silvano Nencini con i miei amici più cari come gli ex allievi<br />

della Badia Fiesolana e gli ex studenti universitari con cui ho condiviso l'indimenticabile<br />

esperienza della goliardia; ma anche quando ho dovuto ospitare<br />

professionisti di Firenze, avvocati, medici, commercialisti legati alla mia<br />

attività quotidiana, ho pensato che valesse la pena di fare qualche chilometro<br />

per raggiungere Volterra e fargli scoprire questo fiore all'occhiello della<br />

città etrusca. Tutti sono stati d'accordo nel riconoscere che hanno vissuto<br />

un'esperienza gastronomica irripetibile.<br />

Hanno apprezzato la cucina di Silvano anche i cantautori Fabrizio De André,<br />

Angelo Branduardi, Franco Battiato, il poeta Jorge Amado, gli sportivi Giovanna<br />

Grillini e Nico Biasion.<br />

D - Possiamo proporre anche un'alternativa alla cucina di caccia<br />

Per esempio una cucina di mare...<br />

R - <strong>La</strong> Pineta, è un ristorante stellato nel quale mi ha portato la prima volta<br />

Silvano Nencini. Fra lui e il patron Luciano Zazzeri c'è uno scambio fra grandi<br />

cuochi: Zazzeri va a Volterra a fare le cene di pesce all'Hotel Nencini e Silvano<br />

va a fare quelle di caccia da Luciano a Bibbona.<br />

È un'eccezione perché rispetto alla maggioranza dei ristoranti stellati di<br />

pesce, Luciano non aggiunge anzi sottrae i condimenti perché<br />

cerca di esaltare maggiormente il pesce. Tra l'altro, il<br />

pesce di qualità che offre nel suo ristorante, prima lo pescava<br />

lui stesso.<br />

Poi, con l'avanzare dell'età, parte lo pesca da se e parte lo<br />

acquista da pescatori amici e fidati. <strong>La</strong> materia prima come<br />

il pesce è l'epicentro del ristorante, è il primo attore, l'assoluto<br />

protagonista sulla tavola. Personalmente ho trovato<br />

eccellenti i crostacei ma devo sinceramente ammettere che<br />

sono ottime anche tutte le altre varietà di pesce sempre<br />

accompagnate da una bella scelta di champagne francesi<br />

provenienti da piccole produzioni. Non si tratta di nomi roboanti<br />

ma sono più che validi; e poi non mancano anche i<br />

buoni vini della zona. Zazzeri sceglie in base alla qualità e<br />

non dà importanza alla commerciabilità derivata dai grandi<br />

nomi. Ha veramente una bella selezione che lui garantisce<br />

personalmente.<br />

D - Per una gita fuori dalla nostra regione, qual è il nome<br />

che possiamo segnalare<br />

R - Al di là dell'Appennino, a Rocca San Casciano, mi piace<br />

andare al ristorante <strong>La</strong> Pace. L'ho scoperto per caso una<br />

quindicina d'anni fa tornando da Forlì.<br />

Mi fermai nella piazza del paese e al primo piano di uno<br />

stabile c'era questa trattoria. Salii le scale e nel ballatoio al<br />

primo piano trovai una signora davanti a un tavolo con sopra<br />

delle palline di pasta che lei tirava per i clienti. Era la nonna<br />

dell'attuale proprietario che ha continuato quella tradizione.<br />

Gli insaccati li stagionano loro, i sottoli e i sottaceti idem. Gli<br />

antipasti sono prosciutto molto buono, vari tipi di salami<br />

compreso uno con tartufo.<br />

Da anni si rivolgono al medesimo allevamento di maiali,<br />

hanno lo stesso norcino e effettuano loro stessi la stagionatura.<br />

<strong>La</strong> pasta che suggerisco sono le lasagne in bianco e<br />

le tagliatelle con il ragù in bianco alla bolognese.<br />

Anche i secondi sono buoni ma per me gli antipasti e i primi<br />

sono le vere eccellenze perché provengono da una filiera garantita<br />

dalle uova alla farina. Due vini sfusi classici romagnoli,<br />

il Trebbiano bianco e il Sangiovese di Romagna renderanno<br />

indimenticabile una sosta per il pranzo o per la cena a<br />

Rocca San Casciano.<br />

<strong>La</strong> sala del ristorante <strong>La</strong> Pace di Rocca San Casciano (FC)<br />

Mario Mecca<br />

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