presentazione - Marcadoc.it
presentazione - Marcadoc.it
presentazione - Marcadoc.it
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Presentazione_2009.qxd 22-10-2009 8:23 Pagina 24<br />
Opere Segnalate<br />
Cerri – Alessandro Zanni<br />
L’ORO DEL ROSA<br />
Le miniere aurifere tra Ossola e Valsesia<br />
nel Settecento<br />
Uomini, vicende e strumenti in Valle<br />
Anzasca<br />
Zeisciu<br />
Mauro Pascolini (a cura di)<br />
LE ALPI CHE CAMBIANO<br />
Nuovi ab<strong>it</strong>anti, nuove culture, nuovi<br />
paesaggi<br />
Forum Ed<strong>it</strong>rice<br />
Pierpaolo Mistri<br />
SKI<br />
Dalla preistoria alla conquista delle Alpi<br />
Nuovi Sentieri Ed<strong>it</strong>ore<br />
Patrick Leigh Fermor<br />
TEMPO DI REGALI<br />
A piedi fino a Costantinopoli:<br />
da Hoek van Holland al Medio Danubio<br />
Adelphi Edizioni<br />
Pino Cacucci<br />
LE BALENE LO SANNO<br />
Viaggio nella California messicana<br />
Feltrinelli<br />
Presentazione dell'opera<br />
Frutto di ricerche appassionate e minuziose<br />
che hanno impegnato gli autori<br />
per ben più di un decennio, il volume<br />
è strutturato in due sezioni, la prima<br />
storica generale e la seconda dedicata<br />
all’attiv<strong>it</strong>à mineraria, ognuna arricch<strong>it</strong>a<br />
da diverse appendici.<br />
Nella prima parte riemerge con efficacia<br />
la storia pol<strong>it</strong>ica delle popolazioni<br />
dell’Ossola e della valle Anzasca tra tardo<br />
Seicento e primo Ottocento, fatta<br />
di negoziati e di resistenze, di imposizioni<br />
dall’esterno e di mediazioni da<br />
parte dei notabili del posto. Non meno<br />
incisivamente è disegnata la storia economica<br />
delle valli ossolane: una v<strong>it</strong>a di<br />
montagna fatta di precarietà, ma caratterizzata<br />
da v<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à e intraprendenza.<br />
Furono le miniere sui filoni auriferi del<br />
Rosa a dar v<strong>it</strong>a al cap<strong>it</strong>olo più significativo<br />
della storia della valle Anzasca<br />
nel XVIII secolo: un boom di attiv<strong>it</strong>à,<br />
con picco tra il 1760 e il 1785, durante<br />
il quale Macugnaga divenne un polo<br />
minerario di primaria importanza<br />
nelle Alpi.<br />
Presentazione dell'opera<br />
Il volume raccoglie contributi in lingua<br />
<strong>it</strong>aliana e tedesca sui cambiamenti delle<br />
aree alpine in termini non solo terr<strong>it</strong>oriali<br />
e di paesaggio, ma pure nell’amb<strong>it</strong>o<br />
delle dinamiche demografiche e<br />
delle nuove forme di popolamento,<br />
attuate anche da genti provenienti da<br />
paesi e culture molto lontani. I mutamenti<br />
culturali che ne derivano obbligano<br />
ad un confronto di civiltà, economie,<br />
modelli organizzativi e sociali,<br />
anche in previsione di nuove forme di<br />
sviluppo del terr<strong>it</strong>orio alpino, in equilibrio<br />
tra conservazione del patrimonio<br />
tradizionale ed innovazione. Le nuove<br />
dinamiche vengono inoltre inquadrate<br />
nei più generali cambiamenti globali<br />
che interessano l’intero continente<br />
europeo e il pianeta tutto.<br />
La montagna è vista come soggetto del<br />
cambiamento e come laboratorio privilegiato<br />
dove poter sperimentare il tentativo<br />
di comprendere in un quadro<br />
un<strong>it</strong>ario le complesse e diversificate<br />
dinamiche che attraversano in particolare<br />
alcuni settori della v<strong>it</strong>a alpina.<br />
Presentazione dell'opera<br />
La storia degli sci, a partire dalla loro<br />
comparsa nell’Asia centrale intorno al<br />
Lago Baikal e ai Monti Altai (i più antichi<br />
frammenti risalgono a più di<br />
8000 anni fa, mentre le incisioni rupestri<br />
appartengono al periodo neol<strong>it</strong>ico<br />
dell’età del bronzo) si snoda intorno al<br />
1890, anno in cui gli sci irrompono in<br />
tutti i paesi alpini a segu<strong>it</strong>o della pubblicazione<br />
del libro di grande successo<br />
“Pa ski over Groenland” dell’esploratore<br />
norvegese Fr<strong>it</strong>djof Nansen, che racconta<br />
la prima traversata da est ad<br />
ovest della Groenlandia, dove gli sci<br />
avevano giocato un ruolo fondamentale.<br />
E poi lo sci come sport, che inizia<br />
alla metà del secolo XIX in Scandinavia<br />
e, per mezzo di emigranti norvegesi<br />
si espande in America e in minore<br />
misura in Australia e in Nuova Zelanda.<br />
A seguire un’ampia parte dedicata<br />
allo sci sulle Alpi e quindi in Italia, dove<br />
fa la sua comparsa a Torino per poi<br />
diffondersi nelle altre regioni con la<br />
fondazione dei primi Ski-Club.<br />
Presentazione dell'opera<br />
Nel dicembre del 1933 Patrick Leigh<br />
Fermor abbandona Londra e una carriera<br />
scolastica sciagurata e ribalda. Ha<br />
appena diciotto anni, vaghe ambizioni<br />
letterarie, ma un progetto n<strong>it</strong>ido e<br />
grandioso: attraversare l’Europa a piedi<br />
come un palmiere o un cavaliere errante<br />
e raggiungere Costantinopoli – la<br />
“Bisanzio verde drago” di Robert<br />
Byron, “ossessionata dal serpente e tormentata<br />
dal gong”. Quando vi arriva, il<br />
primo gennaio 1935, è ormai un altro:<br />
ha sviluppato una rara forma di nomadismo<br />
– viaggiare simultaneamente<br />
nello spazio e nel tempo – e l’arte, ancora<br />
più rara, di trasmetterlo agli altri.<br />
Tutto ci appare il dettaglio di un fantasmagorico<br />
affresco, tutto sembra ricomporsi<br />
in un gigantesco puzzle dove<br />
risorge, come un’emanazione di incredibile<br />
e accattivante splendore, il passato<br />
dell’Europa.<br />
Presentazione dell'opera<br />
Dici California, e pensi al Golden Gate<br />
di San Francisco, alle spiagge di Malibu,<br />
agli studi cinematografici di<br />
Hollywood. E invece, appena più giù,<br />
c’è un’altra California, che a metà Ottocento<br />
seppe resistere all’avanzata delle<br />
truppe statun<strong>it</strong>ensi e conservare la<br />
propria integr<strong>it</strong>à e indipendenza. E’ la<br />
Baja California, la California messicana:<br />
la più lunga penisola del mondo,<br />
quasi duemila chilometri conficcati nel<br />
cuore dell’Oceano Pacifico. Pino Cacucci<br />
ha raccolto storie di pirati e tesori<br />
sepolti, di gesu<strong>it</strong>i e missioni abbandonate,<br />
di indios e viaggiatori perduti,<br />
di regine e perle giganti. E si è immerso<br />
nella strep<strong>it</strong>osa natura della Baja. E<br />
nelle baie d’incanto, dove le balene si<br />
avvicinano per giocare con le barche<br />
dei pescatori. Perché il Messico fu il<br />
primo paese, più di sessant’anni fa, a<br />
creare riserve protette per questi animali<br />
dall’intelligenza misteriosa, che<br />
sanno - lo hanno certamente cap<strong>it</strong>o -<br />
che gli uomini non sono tutti assassini.<br />
24<br />
25