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Scarica il NUMERO 1 – Dicembre 2010-Marzo ... - Banca Don Rizzo

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IL NOSTRO IMPEGNO<br />

P<strong>il</strong>lole di saggezza<br />

Chi siamo noi<br />

Editoriale di <strong>Don</strong> Giuseppe <strong>Rizzo</strong>, nel numero del 20 Ottobre 1901,<br />

de Circolo <strong>Don</strong> Bosco. Alcamo, pp. 1-2<br />

di <strong>Don</strong> Giuseppe <strong>Rizzo</strong><br />

La perfida e bugiarda propaganda fatta contro di noi da persone di mala fede, l’ignoranza<br />

specialmente del basso popolo, (ignoranza scusab<strong>il</strong>e perché non sufficientemente istruito,<br />

né sanamente educato) la novità in Alcamo dell’Azione Cattolica, abbenchè questa molto<br />

progredita e quasi gigante in molte parti d’Italia e fuori, ed anche <strong>il</strong> nostro agire quieto e<br />

temperato sono state tutte cause per le quali molti Alcamesi diffidano ancora della sincerità<br />

delle nostre intenzioni, o meglio non conoscono sufficientemente l’indole ed <strong>il</strong> programma<br />

della nostia Anione Cattolica, sociale ed amministrativa.<br />

A rimuovere tale ostacolo noi pian piano ci studieremo di far ben conoscere un po’ per volta la<br />

natura, lo scopo, l’ut<strong>il</strong>ità e la necessità di quest’Azione, e non dubitiamo punto di asserire fin<br />

d’ora e nel modo più assoluto che, fatta eccezione delle persone di mala fede, <strong>il</strong> nostro popolo<br />

tutto la seguirà con entusiasmo appena l’avrà conosciuta.<br />

Cominciamo pertanto col far conoscere anzitutto <strong>il</strong> nome che vogliamo ci distingua da ogni<br />

altro partito.<br />

Il nome che c’ispira alla nostra azione con vero sacrificio intrapresa.<br />

Ma prima vogliamo far notare che <strong>il</strong> nostro popolo ha sempre avuto la disgrazia, per noi ben grave, di venire educato a lotte<br />

di partito a base personale, nessuno avendolo fin oggi sollevato alla lotta nob<strong>il</strong>e, ut<strong>il</strong>e e feconda di un’idea, di un principio<br />

importante, e perciò esso fin oggi nelle lotte amministrative non sa capire o apprezzare con giusto valore altri nomi di partito che<br />

non siano quelli, a parlar degli ultimi, di Talapuini o di Svegliarini.<br />

E con tali nomi esso altro non ha inteso indicare che un partito composto o capitanato da queste o da quelle persone, sicché<br />

<strong>il</strong> più grande ideale, a cui ha potuto assorgere nel seguire o combattere questo, o quel partito, altro non è stato che di dare o<br />

risparmiare al Comune un’amministrazione più o meno onesta, più o meno nob<strong>il</strong>e, che lo ha potuto far decidere a seguire più<br />

l’uno che l’altro partito, è stato formato dalla maggiore fiducia che ha creduto poter riporre nelle persone.<br />

E Dio volesse che nelle lotte <strong>il</strong> popolo avesse seguito un tale ideale ed un tale criterio per quanto si voglia meschini! Non avrebbe<br />

almeno bevuto tutto <strong>il</strong> veleno della propria demoralizzazione! In partiti di sim<strong>il</strong> fatta, tolte le persone di buon senso tutti gli<br />

altri si fan trascinare da irragionevoli simpatie, da personali amicizie e, quel che è peggio e più comune, da privati interessi e<br />

da privatissime passioni! Ed allora non più amore del popolo e del paese nella pubblica amministrazione, deturpati gli animi,<br />

scompigliato qualunque ordine sia morale, sociale, pubblico, domestico, economico! E di tale disordine già sentiamo tutto <strong>il</strong> peso<br />

e tutta l’amarezza!<br />

Ed intanto si permette ancora, e forse da chi avrebbe <strong>il</strong> dovere di tutelarlo, che un popolo continui a d<strong>il</strong>aniarsi per cause tanto<br />

meschine ed ignob<strong>il</strong>i, e con danni morali e materiali forse irreparab<strong>il</strong>i, Coloro, che per private ambizioni o privati interessi voglion<br />

ancor tenere questo popolo in tanta agitazione, sono i veri suoi assassini, sì, assassini, perché ad altro non sanno educarlo che agli<br />

odii fraterni! E se non v’ha altro codice che valga a punirli, v’ha <strong>il</strong> codice della coscienza, ed <strong>il</strong> codice divino!<br />

Noi siamo i primi, e possiamo dirlo con santo orgoglio, siamo i primi in Alcamo a nob<strong>il</strong>itare le lotte di questo popolo col chiamarlo alla<br />

sequela di un’idea e di un principio, di un principio che deve tanto influire sulla sua educazione morale, qual’è <strong>il</strong> principio religioso.<br />

Se noi arriveremo, come speriamo con l’aiuto di Dio e dei buoni, ad elevare <strong>il</strong> popolo all’ideale dell’Azione Cattolica, sostituendo<br />

all’odio del proprio fratello l’amore alla propria Religione, noi avremo fatto <strong>il</strong> più grande servizio al paese, perché lo avremo<br />

educato a nob<strong>il</strong>i idee ed a nob<strong>il</strong>i sentimenti, e lo avremo condotto in un campo in cui le ire, gli odii e le passioni umane non<br />

avranno almeno quella forza che hanno nel campo ignob<strong>il</strong>e della lotta personale.<br />

Ma ciò non si potrà ottenere che dopo lungo e costante lavorio.<br />

Noi crediamo di aver fatto troppo fra tanta animosità di partiti a far balbettare <strong>il</strong> programma dell’Azione Cattolica. Chi prende<br />

scandalo dall’osservare che questo ideale di Azione Cattolica non è ancor netto e puro nella mente del popolo che lo segue, mostra<br />

di avere la vista più corta di una spanna, non volendo capire che ciò è un effetto necessario della condizione delle cose, e che un<br />

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<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>

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