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SANTA MARIA MADDALENA DE’ PAZZI<br />

Dio è amore, e non è<br />

amato!<br />

“Con l’abbandono totale, fa morire se stessa in Dio, non<br />

desidera conoscerlo, né intenderlo, né sperimentarlo. Non<br />

vuole nulla, non sa nulla e non desidera poter nulla” –<br />

questa è la via dell’“amore morto” predicata dalla santa.<br />

Suor Clara Isabel Morazzani Arráiz, EP<br />

“O<br />

Amore, che non sei conosciuto<br />

né amato, come<br />

sei offeso!”... Queste misteriose<br />

e sublimi parole<br />

echeggiavano per i muri del monastero<br />

carmel<strong>it</strong>ano di San Fridiano, a Firenze,<br />

quella sera d’inverno del 1584. Una<br />

novizia di 18 anni le aveva pronunciate<br />

con labbra tremanti, il volto infiammato<br />

e bagnato di lacrime.<br />

Sorprese, le sorelle non sapevano<br />

cosa pensare: conoscevano la devozione<br />

<strong>della</strong> loro giovane compagna,<br />

ma mai l’avevano vista in questo<br />

stato di esaltazione, sul punto di<br />

svenire. La presero tra le braccia, r<strong>it</strong>enendola<br />

colp<strong>it</strong>a da un’improvvisa<br />

malattia e cercarono di calmarla;<br />

per due ore, lei sembrava non vedere<br />

niente, né sentire, dominata solamente<br />

da questa idea: Dio è Amore,<br />

e non è amato!<br />

Si trattava di Santa Maria Maddalena<br />

de’ Pazzi.<br />

“Fiore di contraddizione”<br />

Dio, Signore <strong>della</strong> Storia, risponde<br />

sempre alle necess<strong>it</strong>à di ogni epoca<br />

susc<strong>it</strong>ando anime sante che – con<br />

l’esempio personale, con la loro predicazione<br />

e scr<strong>it</strong>ti, o anche con l’apertura<br />

di una nuova via di perfezione<br />

– affrontano gli errori del loro<br />

tempo, chiamando le persone traviate<br />

alla con<strong>versione</strong>.<br />

Nel Cinquecento la penisola <strong>it</strong>aliana<br />

era caratterizzata da una visualizzazione<br />

antropologica dell’universo<br />

dove l’uomo – con i suoi valori e<br />

qual<strong>it</strong>à, ma anche con le sue mancanze<br />

– occupava il posto principale. Per<br />

contrastare questa devianza, “tutta la<br />

spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à <strong>it</strong>aliana del secolo XVI è<br />

impregnata del tema dell’amore totale.<br />

Cammini diversi si uniscono<br />

nell’anel<strong>it</strong>o comune dell’amore teocentrico,<br />

‘che pare sbocciare come<br />

un fiore di contraddizione dal tronco<br />

dell’umanesimo rinascimentale’”. 1<br />

In questo contesto, nasceva nella<br />

c<strong>it</strong>tà di Firenze, culla e cuore del<br />

Rinascimento <strong>it</strong>aliano, in un sontuoso<br />

palazzo s<strong>it</strong>uato a sud dello storico<br />

duomo, all’angolo di Via del Proconsolo<br />

con il Borgo degli Albizi, il 2<br />

aprile 1566 Caterina de Pazzi, figlia<br />

unica di Camillo di Geri de’ Pazzi<br />

e di Maria Lorenzo Buondelmonti,<br />

entrambi appartenenti ad illustri famiglie<br />

<strong>della</strong> Repubblica.<br />

I suoi gen<strong>it</strong>ori educarono con<br />

particolare cura la bambina di rara<br />

bellezza, riponendo in lei le speranze<br />

di un futuro brillante nella v<strong>it</strong>a<br />

sociale, in cui avrebbe potuto spiccare<br />

grazie alle sue doti naturali e alla<br />

parentela del padre con la prestigiosa<br />

casa dei Medici. Caterina, infatti,<br />

era destinata a splendere nei cieli<br />

<strong>della</strong> Storia, ma non precisamente<br />

secondo le illusioni dei suoi gen<strong>it</strong>ori.<br />

“Sento il profumo di Gesù!”<br />

Fin dall’infanzia, Caterina diede<br />

prova di essere un’anima eletta. Da<br />

piccola, trovava maggior piacere nel<br />

silenzio, nella preghiera e nelle pratiche<br />

di pietà che nei giochi propri<br />

dell’età, ed era per lei lo svago più<br />

piacevole insegnare il Credo, il Padre<br />

Nostro e l’Ave Maria ai bambini<br />

di campagna. Dotata di grande forza<br />

di volontà e di un temperamento<br />

ardente e veemente, proveniente dal<br />

suo sangue toscano, si mostrava, nel<br />

contempo, sempre obbediente e affabile<br />

con i suoi gen<strong>it</strong>ori e superiori.<br />

Ancor prima di compiere l’età richiesta<br />

a quei tempi per ricevere<br />

l’Eucarestia, nutriva un’eccezionale<br />

32 Salvami Regina · Maggio 2011<br />

_Salvami_Regina_97_RA113.indb 32 21/04/2011 10:54:57

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