Laboratorio di didattica delle interazioni educative Rita Minello V ...
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fare male: non solo il gruppo si trasforma tramite l’empatia e il sostegno, ma i<br />
“meno bravi” raggiungono risultati migliori rispetto ai meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />
tra<strong>di</strong>zionali, mentre i risultati dei “bravi” rimangono quanto meno invariati.<br />
3. Proposta <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> itinerario cooperativo<br />
Gli esperti definiscono l’appren<strong>di</strong>mento cooperativo un processo <strong>di</strong> istruzione e<br />
formazione che coinvolge gli studenti nel lavoro <strong>di</strong> gruppo per raggiungere un fine<br />
comune. 12 Può essere un processo <strong>di</strong> tipo informale – quando l’intervento <strong>di</strong>dattico<br />
è breve e non utilizza il gruppo fisso - o <strong>di</strong> tipo formale – quando gli esercizi<br />
proposti sono più lunghi e il Cooperative Learning viene applicato con significativa<br />
ampiezza.<br />
Cardellini e Felder ricordano che, comunque, “un esercizio <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong><br />
gruppo si qualifica come Cooperative Learning quando sono presenti i seguenti<br />
elementi: positiva inter<strong>di</strong>pendenza, responsabilità in<strong>di</strong>viduale, interazione faccia a<br />
faccia, uso appropriato <strong>delle</strong> attività <strong>di</strong> collaborazione, valutazione del lavoro”. 13<br />
Facciamo nostri questi principi e poniamoli alla base <strong>di</strong> una proposta volta ad<br />
aiutare il docente che volesse concretizzare la vastità <strong>delle</strong> informazioni teoriche<br />
presentate dalla letteratura <strong>di</strong> settore, rapportandole a qualche punto fermo. Del<br />
tutto estranei alla pretesa <strong>di</strong> “co<strong>di</strong>ficare” uno stile d’appren<strong>di</strong>mento articolato e ricco<br />
<strong>di</strong> sfaccettature come il Cooperative Learning, inten<strong>di</strong>amo almeno suggerire un<br />
modello <strong>di</strong> percorso cooperativo cui ispirarsi nella pratica quoti<strong>di</strong>ana. La<br />
schematizzazione <strong>di</strong> seguito riprodotta è in<strong>di</strong>cata per un intervento <strong>di</strong> Cooperative<br />
Learning formale e procede con una logica che, senza abbandonare i tra<strong>di</strong>zionali<br />
punti <strong>di</strong> riferimento della programmazione, li integra ed arricchisce con in<strong>di</strong>cazioni<br />
in or<strong>di</strong>ne alla pianificazione degli aspetti cooperativi <strong>di</strong> un’attività. Vi si troveranno<br />
elementi utili per l’inserimento dell’attività nel piano <strong>di</strong> lavoro, il quale, se si<br />
procede in un’ottica cooperativa, non può essere completamente programmato ad<br />
inizio d’anno, deve anzi rimanere “aperto” ed arricchirsi in itinere, poiché ogni fase<br />
del lavoro, spesso ad iniziare dalla scelta degli argomenti, presuppone un<br />
coinvolgimento del gruppo.<br />
4. Caratteristiche del modello dell'indagine <strong>di</strong> gruppo/"insegnare a piccoli<br />
gruppi", analizzato da Sharan-Hertz-Lazarowitz<br />
GROUP INVESTIGATION / SMALL GROUP TEACHING (Sharan – Hertz - Lazarowitz,<br />
1980)<br />
Il modello presenta un tipo <strong>di</strong> organizzazione che promuove la motivazione<br />
intrinseca e si rivela adatto alla fascia d’età 17-19 anni, infatti richiede agli studenti<br />
l’uso dei più importanti processi cognitivi, come pure un’abile gestione tanto<br />
dell’autonomia, quanto dell’inter<strong>di</strong>pendenza.<br />
Esso pone l'accento sulla <strong>di</strong>namica emotivo-relazionale che tende a prodursi<br />
all'interno dei gruppi. Inoltre, enfatizza l’inter<strong>di</strong>pendenza fra i gruppi. L’insegnante<br />
assegna un’area <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e gli studenti, in gruppi <strong>di</strong> 2-6 elementi, scelgono un<br />
argomento relativo all’area <strong>di</strong> loro interesse. Tale argomento sarà poi oggetto <strong>di</strong><br />
verifica e valutazione. Attraverso una programmazione fatta in cooperazione<br />
(cooperative planning), l’insegnante e gli studenti decidono come indagare<br />
l’argomento, successivamente vengono assegnati i compiti <strong>di</strong> gruppo.<br />
L’insegnante organizza dei ‘laboratori’ (workstations) nell’aula dove viene condotta<br />
la ricerca. Ogni membro del gruppo svolge una ricerca in<strong>di</strong>viduale, poi il gruppo<br />
riassume i risultati e prepara una presentazione da fare alla classe intera.<br />
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