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16 marzo 2013 - Edit

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del popolo<br />

sabato, <strong>16</strong> <strong>marzo</strong> <strong>2013</strong><br />

6 cultura<br />

la Voce<br />

TELEVISIONE<br />

di Sandro Damiani<br />

All’inizio fu... un testimone<br />

silenzioso. Poi arrivarono le...<br />

scene del crimine.<br />

Siamo a metà degli anni Novanta, il<br />

genere poliziesco, in televisione, sta<br />

arrancando. Che sia in “zona frutta” lo<br />

si avverte (la cosa in sé al pubblico non<br />

dispiace, ma – si chiedono sceneggiatori<br />

e produttori – quanto può durare)<br />

dal frequente intrufolamento nelle<br />

vicende personali dei protagonisti di<br />

tutti i serial: gente “normalissima”, con<br />

i problemi e le disgrazie quotidiane di<br />

tutti noi, un modo astuto – appunto - per<br />

tenere inchiodato lo spettatore: farlo<br />

identificare con i personaggi che segue<br />

(“anche lui... pure io...”).<br />

Ma le major TV sanno benissimo che il<br />

genere sta perdendo terreno. Ci vogliono<br />

idee nuove. Non bastano crimini “nuovi”<br />

(la cronaca nera è un pozzo senza fondo),<br />

ci vogliono un’impostazione generale nel<br />

raccontarne le dinamiche e i modi per<br />

far trionfare la giustizia. Nei Paesi più<br />

evoluti – è questo il mercato cui guardano<br />

gli inserzionisti, gli effettivi produttori<br />

cinetelevisivi – il pubblico ha le tasche<br />

piene sia dell’eroe ammazzatutti, sorta di<br />

semidio contemporaneo; sia del geniale<br />

investigatore solitario alla Sherlock Holmes,<br />

Poirot, Nero Wolf, Maigret, Miss Murple... e<br />

relativi nipotini in salsa americana.<br />

Un aiuto dalla medicina forense<br />

Ma è la britannica BBC che per prima<br />

trova quello che sarà il nuovo filone. E lo<br />

trova dopo essersi rivolta alla Medicina<br />

forense. La quale pochi anni prima aveva<br />

dato un’inattesa mano a inquirenti, polizia<br />

(ovvero, alla sua Scientifica) e magistratura<br />

per incastrare un criminale, per anni<br />

“invisibile”, dunque imprendibile: tale Colin<br />

Pitchfork (autore di due assassinii, incastrato<br />

nel 1988). Il merito è del metodo sviluppato<br />

dal genetista Alec Jeffrys e sperimentato per<br />

la prima volta nel 1984.<br />

Del DNA già si sapeva abbastanza, ma sotto<br />

il profilo giudiziario faceva acqua. Grazie<br />

alla scoperta di Sir Jeffrys anche la Legge si<br />

adegua. Egli riesce a isolare il DNA e venire<br />

a capo di chi ci sta “dietro”: da una goccia di<br />

sangue, da un pezzettino di pelle, da un po’<br />

di saliva, dai fluidi biologici o da altri tessuti.<br />

Ecco, quindi, dicono alla BBC è stata trovata<br />

la “chiave”, il resto viene da sé: in fondo,<br />

qual è il punto centrale di ogni poliziesco<br />

Scovare il colpevole. Bene, andiamo a<br />

cercarlo partendo dal... morto.<br />

È il 21 febbraio del 1996, quando l’ente<br />

televisivo di Stato inglese manda in onda<br />

sulla BBC ‘One Silent witness’ (Il testimone<br />

silenzioso): poca azione, pochi esterni, poca<br />

violenza, di sparatorie non se ne parla o<br />

quasi, rari momenti processuali. Protagonista<br />

è il laboratorio di Medicina forense, diretto<br />

dalla professoressa Sam Ryan, che opera al<br />

di fuori delle Forze dell’ordine, a cui Scotland<br />

Yard si rivolge per i casi più problematici.<br />

Nel ruolo della Ryan c’ è Amanda Burton,<br />

attrice prevalentemente televisiva (oggi<br />

anche produttrice) assai amata dal pubblico<br />

del Regno Unito, al punto che quando<br />

nel 2004, dopo otto stagioni consecutive,<br />

abbandona il campo, si assiste a una delle<br />

rare “rivolte” dei telespettatori della BBC...<br />

La civilissima protesta naturalmente rientra<br />

subito, anche perché dopo tanti anni i<br />

telespettatori si sono affezionati pure ai<br />

colleghi della Ryan. E, comunque, non si<br />

perda di vista che stiamo parlando di una<br />

produzione BBC, il marchio di fabbrica<br />

dell’eccellenza professionale. Il gradimento,<br />

dunque, è altissimo: niente sbavature ed<br />

esagerazioni, una recitazione che “non<br />

sembra recitino”, una fotografia che “non<br />

pare una fiction”, storie inverosimili e niente<br />

sesso... siamo inglesi!<br />

Passano ben quattro anni prima che ‘Silent<br />

witness’ riesca a far proseliti. A raccogliere<br />

il testimone, negli USA, è la CBS, la quale<br />

peraltro non è un colosso per quanto<br />

concerne il genere, a pannaggio invece<br />

dell’NBC, da decenni, con i suoi ‘Tenente<br />

TESTIMONE<br />

SILENZIOSO<br />

Colombo’ (Peter Falk), ‘Ironside’<br />

(Raymon Burr), ‘Police Women’<br />

(Angie Dickinson); ‘Hill Street Blues’<br />

(debutto di Denis Franz), ‘In the Heat<br />

of the Night’, un sequel che nasce<br />

dall’omonimo film con ‘Sidney Poatier’<br />

e ‘Rod Steiger’; ‘Miami Vice’ (Don<br />

Johnson) e dal 1993 con il crime<br />

procedural ‘Law & Order’ che tiene<br />

banco come pochi.<br />

USA: la risposta tarda.. ma è un successo<br />

Viene da chiedersi come mai la “risposta<br />

americana” abbia atteso tanto a venire.<br />

Beh, negli States, lo spettacolo, qualsiasi<br />

sua forma, è business, è industria: il “Signor<br />

Caso” non esiste. Se floppi sono dolori:<br />

saltano poltrone, bruciano carriere, si<br />

pagano penali spropositate. Insomma, sin<br />

dall’esordio, il prodotto deve provocare tra i<br />

telespettatori vere e proprie ola.<br />

Alla CBS studiano tutto nei minimi dettagli,<br />

naturalmente dopo essersi sincerati che il<br />

pubblico gradirà qualcosa alla ‘Silent witness’,<br />

quindi si passa a pensare a dove collocare le<br />

storie, che tipo di storie, chi le “vive”, infine<br />

a chi affidare i sei, sette ruoli fissi presenti<br />

in ogni episodio. Questo è il punto più<br />

delicato: non devono essere attori nuovissimi,<br />

ma nemmeno star consacrate. Il divo, il<br />

trascinatore ci vuole, ma deve scaturire dal di<br />

dentro, puntata dopo puntata.<br />

A questo punto bisogna ricordare che il 6<br />

ottobre 2000 va in onda in prima serata<br />

il primo episodio di CSI: Crime Scene<br />

Investigation (CSI- Scena del crimine).<br />

Luogo dell’azione, Las Vegas. Protagonista,<br />

l’equipe notturna della Scientifica, che, a<br />

differenza dei colleghi londinesi, lavora<br />

fianco a fianco della polizia, della quale<br />

fanno parte alcuni di loro.<br />

La novità è enorme. È uno shock! Oltre<br />

tutto il serial britannico lo conoscono in<br />

pochissimi in tutti gli USA.<br />

Ma come, si chiedono i telespettatori, si<br />

parla di morti assassinati e voi ci fate vedere<br />

gente che passa il tempo a fare (ciò che sono,<br />

peraltro) i chimici, i biologi, gli entomologhi,<br />

i fotoperatori-patologi, mentre il medico<br />

legale seziona corpi e spiattella loro in faccia<br />

reni, cuori, viscere e ogni bendidio del morto<br />

di turno Che sono tutti questi primi piani<br />

su provette, fiale, batuffoli di cotone Non<br />

bastasse, le atmosfere sono rigorosamente<br />

cupe, predomina il blu scuro, ombre e<br />

penombre... sporadicamente, si respira<br />

l’aria del giorno, ma solo come prosieguo<br />

dell’attività notturna.<br />

Ma ciò che più colpisce è la città in cui<br />

ha luogo l’azione: Las Vegas. Un assurdo!<br />

La capitale del gioco d’azzardo ha mezzo<br />

milione di abitanti, quasi tutti vivono<br />

dell’economia del gioco d’azzardo, la polizia<br />

sa tutto di tutti, la popolazione è fluttuante. È<br />

una fisarmonica!<br />

Infatti, di solito sia assassini che assassinati<br />

provengono da fuori, il che complica le cose<br />

e costringe la polizia a indagini frenetiche, se<br />

no l’omicida scappa, e quando lo ripigli Tutto<br />

diventa più complicato, al limite del caotico.<br />

Se non fosse che le redini del gioco, del<br />

nostro gioco televisivo, sono in mano a gente<br />

qualificatissima: patologi, biologi, chimici,<br />

esperti in armi e affini. Prevalentemente<br />

giovani e geniali, freddi, razionali, dalle<br />

impercettibili “cadute” emotive; introversi più<br />

sì che no, ognuno con una storia personale<br />

affatto originale (l’ex giocatore d’azzardo,<br />

l’ex spogliarellista), e tutti mossi da un senso<br />

oserei dire fanatico, ma non della giustizia,<br />

bensì della ricerca e reperimento della prova.<br />

Talvolta, magari sono dispiaciuti, perché<br />

l’assassino è un povero diavolo e l’ammazzato<br />

un delinquente superprotetto...<br />

Naturalmente, c’ è un primus inter pares: è il<br />

capo della Scientifica, il dottor Gil Grissom,

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