02.02.2015 Views

e - Associazione Luca Coscioni

e - Associazione Luca Coscioni

e - Associazione Luca Coscioni

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

16<br />

IL MILITANTE<br />

E IL TEOLOGO<br />

ALLA SCUOLA<br />

ESTIVA<br />

LUCA COSCIONI<br />

SCUOLA ESTIVA LUCA COSCIONI<br />

Diario di scuola (<strong>Coscioni</strong>)<br />

ROSALBA DI GIUSEPPE<br />

Gli occhiali, il biglietto per Salerno<br />

e l’ennesimo aiuto ricevuto da<br />

uno straniero italiano. Idris, un<br />

ragazzo marocchino, incontrato<br />

per caso in stazione, che ha recuperato<br />

i miei due euro dalla biglietteria<br />

online rotta, mi fa ripensare<br />

all’allegra signora di origine<br />

orientale che mi ha indicato<br />

la strada per viale Trastevere a<br />

Roma, e alla donna elegante dall’accento<br />

romeno che mi ha aiutato<br />

a trovare il bed and breakfast.<br />

Il viaggio dura più o meno mezz’ora.<br />

Da buona turista appena<br />

scesa dal treno, rompo le scatole<br />

al primo malcapitato. Chiedo informazioni<br />

su come raggiungere<br />

via Canali dov’è<br />

ubicato l’ostello<br />

Ave Gratia<br />

Plena. Nessuno<br />

lo conosce. Tremo.<br />

"Non è<br />

possibile che a<br />

Salerno ci siano<br />

solo salernitani",<br />

mi dico.<br />

Comincio a<br />

cercare uno<br />

straniero disperatamente.<br />

Mi<br />

imbatto in un<br />

gruppo di poliziotti e ne approfitto.<br />

Mi consigliano una passeggiata<br />

lungo il centro storico.<br />

Percorro il lungo mare e viottoli<br />

stretti medioevali e sudo, ma sono<br />

ebbra, non vedo l’ora di cominciare<br />

questa nuova avventura<br />

alla scuola <strong>Luca</strong> <strong>Coscioni</strong>. Eppure<br />

mi rimbomba la voce di mia<br />

nonna in testa: "devi essere furba".<br />

Furbizia indica l’essere furbo:<br />

"espediente che rivela scaltrezza,<br />

furberia". Non mi piace<br />

questa parola, io voglio solo essere<br />

me stessa. Piuttosto mi lascio<br />

accompagnare dalle parole di<br />

Chris Mc Candless: "l'essenza<br />

dello spirito dell'uomo sta nelle<br />

nuove esperienze".<br />

Arrivata all’ostello incontro i miei<br />

compagni. Abbiamo tutti l’aria<br />

più o meno stanca, ma sembriamo<br />

avere un’idea chiara su come<br />

sarà questa esperienza: unica. A<br />

darci il benvenuto troviamo Annalisa<br />

Chirico, coordinatrice dell’evento<br />

nonché segretaria degli<br />

studenti, Filomena Gallo e Rocco<br />

Berardo, tesoriere dell’<strong>Associazione</strong>,<br />

che ci avvertono che il programma<br />

sarà impegnativo ma<br />

interessante.<br />

Il racconto dell’incontro tra il tesoriere<br />

e <strong>Luca</strong> <strong>Coscioni</strong> mi colpisce<br />

profondamente. "Ci guardò<br />

con una luce negli occhi particolare,<br />

che va oltre le parole fisiche".<br />

La luce negli occhi, protagonista<br />

di questa esperienza. La<br />

luce negli occhi di Rita Bernardini,<br />

quando ha parlato della peste<br />

italiana, della partitocrazia, della<br />

distruzione dello Stato democratico<br />

ad opera dei partiti dimentichi<br />

di ogni morale.<br />

Penso allo sguardo colpito dalla<br />

luce piena del ricordo. Penso al<br />

viso stanco ma sereno di Beppino<br />

Englaro, che il quarto giorno,<br />

il più impegnativo psicologicamente<br />

e mentalmente, ha riempito<br />

il nostro pomeriggio e illuminato<br />

le nostre anime. Lui, che<br />

con quella luce degli occhi propria<br />

degli uomini di buona volontà,<br />

ha raccontato la sua storia<br />

con un amor di precisione degno<br />

della più grande ammirazione. Il<br />

suo sguardo si è posato su di noi<br />

non per cercare approvazione,<br />

ma per farci capire che la sua battaglia<br />

è stata combattuta onestamente<br />

e che è importante combattere<br />

per le cose in cui si crede,<br />

per la gente che si ama. In direzione<br />

ostinata e contraria, senza<br />

paura.<br />

L’indomani mattina quando io e<br />

Serena l'abbiamo incontrato in<br />

ascensore. Il suo sorriso ha sfondato<br />

il freddo ferro che ci circonda,<br />

perché è uno di quei uomini<br />

capaci di sorridere alla vita nonostante<br />

le disavventure, senza<br />

conservare rancore o rabbia.<br />

Beppino Englaro, rispettando la<br />

volontà di sua figlia Eluana, ha<br />

superato l’egoismo proprio di<br />

ogni genitore innamorato dei<br />

suoi figli, dimostrando un forte<br />

senso di libertà e autodeterminazione,<br />

oltre che un profondo senso<br />

etico. Ha dato prova di essere<br />

una bella anima, e le belle anime<br />

trionfano sempre.<br />

Un altro incontro particolarmente<br />

significativo è quello tra Vito<br />

Mancuso, famoso teologo, e il<br />

leader storico dei radicali, Marco<br />

Pannella. Il dibattito si concentra<br />

su quale siano i veri credenti oggi.<br />

Il teologo si dimostra abbastanza<br />

aperto, allontanandosi<br />

dalle posizioni della Chiesa riguardo<br />

i temi delicati dell’aborto<br />

e della contraccezione. Il dibattito<br />

si surriscalda quando si parla<br />

di dignità del feto, del quale Pannella<br />

non è convinto, ma il tutto<br />

si spegne quando il teologo afferma<br />

che in caso di complicanze è<br />

necessario favorire la vita della<br />

madre.<br />

Il signor Mancuso è pronto a<br />

mettersi in discussione. A dimostrazione<br />

di ciò sarebbe utile leggere<br />

Disputa su Dio e dintorni,<br />

nel quale dialoga con Corrado<br />

Augias (non credente) sul senso<br />

della vita, sull’esistenza di Dio e<br />

sull’eterna sfida tra credenti e<br />

non credenti.<br />

La quarta giornata ha visto tra i<br />

protagonisti anche il prof. Piergiorgio<br />

Strata, co-presidente dell'<strong>Associazione</strong>,<br />

che ha tentato di<br />

individuare le cause del fallimento<br />

universitario in Italia, attraverso<br />

il confronto con altre sedi universitarie<br />

europee, giungendo ad<br />

imputare la responsabilità all’ambiente<br />

conservatore, alla<br />

quieta non movere, al sindacalismo<br />

corporativo.<br />

Per uscire dal vicolo cieco, per il<br />

prof. Strata è necessario ridefinire<br />

la carta dei diritti del ricercatore<br />

ed eliminare i concorsi.<br />

Ma la lezione che credo abbia lasciato<br />

tutti un po’ turbati è stata<br />

quella di Roberto Defez, ricercatore<br />

biotecnologo, che ha smascherato<br />

tutti i punti deboli del<br />

prodotto biologico, mettendolo<br />

in forte discussione, facendo<br />

inoltre apparire il prodotto geneticamente<br />

modificato come il<br />

migliore. Da alcuni articoli portati<br />

in difesa dell’ogm, abbiamo<br />

scoperto che alcune farine vietate<br />

per gli animali vengono usate<br />

come concime dell’agricoltura<br />

biologica e che molti fertilizzanti<br />

sono composti da farina di carne.<br />

La mia reazione dapprima è stata<br />

un misto di rabbia e sbigottimento,<br />

ma poi, visti i troppi documenti<br />

inconfutabili e la notizia<br />

che molti scienziati autorevoli<br />

quali Rita Levi Montalcini, il prof.<br />

Renato Dulbecco e Umberto Veronesi<br />

hanno firmato a favore<br />

dell’ogm, non ho potuto fare altro<br />

che star zitta, consapevole<br />

della mia ignoranza in materia.<br />

Eppure volevo saltare dalla sedia,<br />

perché volevo difendere il biologico,<br />

prodotto da mio nonno,<br />

tanto tempo fa, ma il nodo alla<br />

gola me l’ha impedito. Mio nonno,<br />

splendido e instancabile contadino,<br />

che ha speso tutta la sua<br />

vita ad incoraggiare la vite, coltivare<br />

pomodori (aiutato solo dalla<br />

nonna e pochi parenti) e ad<br />

amare i campi, ha sempre rispettato<br />

l’ambiente naturale e non<br />

avrebbe mai potuto utilizzare<br />

fertilizzanti chimici. È sempre rimasto<br />

fedele ai ritmi della terra, e<br />

io avrei dovuto difendere la sua<br />

fedeltà al biologico, ma ero consapevole<br />

che il caso di mio nonno<br />

forse è un caso raro. E<br />

spero che anche il prof.<br />

Defez abbia incontrato altri<br />

casi rari.<br />

Il prof. Aldo Loris Rossi è<br />

stato il primo a dare avvio<br />

alla sei giorni di confronto<br />

e discussione. La necessità<br />

di una nuova prospettiva<br />

euro-mediterranea è<br />

stato l’argomento trattato.<br />

La nuova prospettiva dovrebbe<br />

essere in grado di<br />

promuovere il ruolo geoeconomico-politico<br />

dell’Italia<br />

come collegamento<br />

tra la megalopoli europea e<br />

quella mediterranea. Secondo il<br />

prof. Rossi, il Mezzogiorno, baricentro<br />

del mediterraneo e zona<br />

di libero scambio, ha il dovere<br />

storico di scegliere una nuova<br />

prospettiva, dialogando innanzitutto<br />

con le coste vicine, perché i<br />

problemi non si risolvono respingendo<br />

i barconi dei diseredati.<br />

Lo sfruttamento delle risorse<br />

naturali ed energetiche da parte<br />

dei grandi paesi, che hanno<br />

depauperato i paesi sottosviluppati,<br />

provocherà ingenti immigrazioni<br />

di massa.<br />

Lo scenario è apocalittico, ma io<br />

continuavo a sorridere, perché il<br />

pro.f Rossi non si è scomposto<br />

nemmeno per un attimo: "è necessaria<br />

una tensione morale. Le<br />

nuove generazioni sono la leva<br />

che deve essere azionata attraverso<br />

la sensibilità ecologica", ha<br />

affermato con uno slancio entusiastico.<br />

Dalla green economy ai testi consigliati<br />

(L’impronta ecologica di<br />

Mathis Wackernagel e William<br />

Rees, Il punto di svolta di Fritjof<br />

Capra) le argomentazioni a sostegno<br />

non sono mancate.<br />

La leggerezza con la quale il prof.<br />

le ha presentate è stata sorprendente.<br />

Noi lo abbiamo ascoltato<br />

attenti, io ho annuito costantemente,<br />

alcuni hanno scosso la testa<br />

e lui ci ha guardato con fiducia.<br />

Come a dire: "yes, you can".<br />

Su questa scia è proseguito il dibattito,<br />

del giorno dopo, tra Emma<br />

Bonino e Adriana Poli Bortone,<br />

relativo al Sud: da fanalino di<br />

coda dell’Europa a testa di ponte<br />

dell’euro-Mediterraneo. Quando<br />

ho sentito pronunciare dalla Bonino<br />

"quando andate a studiare<br />

in Francia o in Inghilterra sentitevi<br />

a casa, perché siete a casa<br />

nonostante si parli un’altra lingua",<br />

ho capito qual è lo spirito<br />

radicale: volenteroso. L’impegno<br />

di restare uniti e di andare avanti<br />

nonostante tutto.<br />

La lezione più coinvolgente è stata<br />

quella riguardante la libera informazione<br />

in Italia e il ruolo del<br />

giornalista. Il video-giornalista<br />

Wolfgang Achtner ci ha spiegato<br />

che l’etica è il principio cardine di<br />

ogni giornalista. Il compito primario<br />

di un buon giornalista è<br />

fornire ai cittadini un’informazione<br />

onesta, esatta e obiettiva,<br />

di interesse pubblico. Solo se esiste<br />

il principio di trasparenza si<br />

può parlare di giornalismo. Edoardo<br />

Fleischner ci ha invitati a<br />

non criticare i media e di farli noi,<br />

i media. Partire dal basso per costruire<br />

una rete di informazione<br />

- come del resto ha fatto Mirko<br />

Pagliai con Die Brücke.<br />

<strong>Luca</strong> Bonaccorsi, editore di Left e<br />

Terra, ci ha parlato del concetto<br />

di informazione glocal, cioè della<br />

volontà di informare il mondo<br />

sulla propria realtà locale attraverso<br />

internet. Il glocal è utile,<br />

perché ci invita all’ascolto di ogni<br />

campana per costruire le verità<br />

ormai latitanti.<br />

È stata una sei giorni di confronto<br />

e conoscenza reciproca irripetibile.<br />

I laboratori pomeridiani,<br />

organizzati da Federica Colonna<br />

e Gabriele Carones, consulenti di<br />

comunicazione politica e campagne<br />

elettorali, sono stati stimolanti.<br />

Anche se all’apparenza<br />

sembravano divertenti, sono stati<br />

impegnativi e hanno incentivato<br />

la conoscenza e l’unione tra<br />

noi ragazzi.<br />

Il primo laboratorio ci ha messo<br />

di fronte la costruzione di un'Italia<br />

attuale e di un’altra ipotetica,<br />

utopica Italia che vorremmo. Il<br />

mio gruppo ha avuto<br />

il compito di illustrare<br />

il passaggio da<br />

un'Italia stile cinepanettone<br />

a un'Italia<br />

documentaristica.<br />

L'impresa è stata ardua,<br />

ma "chi la dura<br />

la vince".<br />

È stato incredibilmente<br />

bello parlare<br />

con gente e scoprire<br />

belle anime, conoscere<br />

storie di vita diverse,<br />

ognuna originale,<br />

ed entusiasmarsi<br />

per ogni affinità comune.<br />

Ogni persona conosciuta mi ha<br />

mostrato un pezzo autentico di<br />

sé e mi ha lasciato come souvenir<br />

una sua piccola traccia, anche<br />

solo con un sorriso.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!